Siracusa. Squadra speciale per il cimitero, ripulito da cima a fondo

Ripulito da cima a fondo il cimitero di Siracusa. Una squadra “speciale” di sei operai si è occupata delle operazioni rinforzate. Palazzine ripulite con spazzamento manuale e svuotamento dei cestini, intasati da fiori secchi ed altri rifiuti. Spazzatrice e soffiatori per tutto il resto dell’area cimiteriale.
L’ultimo intervento straordinario risaliva a novembre. Per quanto sia attiva la pulizia ordinaria, non è risultata sufficiente come modalità e personale impegnato. In questo, l’attuale capitolato deve essere migliorato per quel che riguarda il camposanto. Da qui la necessità di un intervento rafforzato per ripristinare condizioni minime di decoro. Non è certo la soluzione di tutti i guasti del cimitero di Siracusa che reclama manutenzione ordinaria e straordinaria in più punti. Nel nuovo bilancio inserite somme extra per i primi interventi.




Giornata della Memoria: tra gli studenti l'appuntamento della Prefettura

Per la giornata della memoria, il prefetto di Siracusa, Giusy Scaduto, ha partecipato agli appuntamenti con i ragazzi di due scuole superiori, il Megara di Augusta e il Raeli di Noto.
È stato il primo degli appuntamenti mensili previsti dal progetto promosso dalla Prefettura, dall’Ufficio scolastico provinciale e dalla Consulta provinciale degli studenti in collaborazione con Assostampa Siracusa.
In entrambe le scuole, protagonisti sojo stati gli studenti che hanno presentato i lavori svolti in ricordo delle vittime dell’olocausto. Toccante la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica ai familiari di Corrado Figura e Saverio Giovanni Di Carlo, deportati in Germania durante la seconda Guerra Mondiale.
“Plaudo a questa straordinaria iniziativa – commenta Corrado Bonfanti sindaco di Noto – che vede protagonisti i nostri ragazzi, negli occhi dei quali ho potuto scorgere una luce nuova, diversa e speranzosa; questo è anche il successo della nostra buona scuola. Il prefetto Scaduto ha saputo trasferire il calore e la vicinanza delle Istituzioni su questi forti temi sociali, auspicando la formazione di una coscienza critica per essere sempre e consapevolmente dalla parte giusta”.




La confessione in aula: "ho ucciso io Corrado Vizzini"

Ha confessato in aula, Massimiliano Quartarone, 29 anni, imputato nel processo per l’omicidio di Corrado Vizzini. “Sono stato io a commettere l’omicidio, avevo paura per la mia vita”, ha detto durante le dichiarazioni spontanee rese al gup del Tribunale di Siracusa. Ha invece negato di essere l’autore materiale del delitto Giuseppe Terzo, altro imputato con rito ordinario insieme a Quartarone.
Il 55enne Corrado Vizzini venne raggiunto da alcuni colpi di pistola mentre si trovava in via De Sanctis, a Pachino. Era il 16 marzo dello scorso anno. Morì dopo una decina di giorni al Di Maria di Avola.
Per questo delitto sono sotto processo altre due persone, Stefano Di Maria, 25 anni, e Sebastiano Romano, 28 anni, che, però, hanno deciso di essere giudicati con il rito ordinario.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, Vizzini avrebbe pagato con la vita una intimidazione compiuta il 9 febbraio, con colpi di pistola contro la porta di casa di Quartarone.
Questi, temendo per la propria vita, avrebbe pianificato di uccidere Vizzini, con la complicità degli altri imputati.




L'omaggio del Museo Paolo Orsi nel Giorno della Memoria: l'epigrafe di Nofèios

Nella Giornata della Memoria, il Parco Archeologico di Siracusa ha voluto celebrare la ricorrenza pubblicando, sui suoi canali social, la foto dell’epigrafe di Nofèios e Nife, conservata al Museo Archeologico Paolo Orsi. Vi è inciso un candelabro a sette braccia (menorah) su tripode e, sulla sinistra, una foglia. Il reperto testimonia la presenza ebraica a Siracusa sin dal III secolo e la pacifica convivenza tra cristiani ed ebrei fino alla metà del VII secolo, quando il vescovo Zòsimo conduce una personale battaglia contro la ricostruzione della Sinagoga, nel quartiere di Acradina, distrutta da un’incursione straniera.




Frasi antisemite a Noto, il vescovo: "inquietante, ma non ingigantire episodio"

“Non sovraccaricare il gesto di un significato che non ha”. Il vescovo di Noto, Antonio Staglianò, interviene così sul raid dei giorni scorsi alla sede scout della chiesa di Sant’Agata, dove ignoti hanno tracciato sulle pareti con una vernice spray scritte antisemite, insulti e una svastica. “A Noto non c’è la subcultura del razzismo e della xenofobia; c’è invece una predisposizione all’accoglienza umana”, dice l’alto prelato in una breve nota. “Sono segnali inquietanti – dichiara il presule – ma che, nel contesto del territorio netino, non devono essere sovraccaricati di un significato che obiettivamente non hanno”.




Siracusa. Stop al ritiro e conferimento degli ingombranti, nuovo problema in città

Primi effetti dello stop al ritiro dei rifiuti di grandi dimensioni, i cosiddetti ingombranti. Da sabato non è più possibile conferirli nei centri comunali di raccolta e da oggi sospeso anche il servizio gratuito a domicilio. Un problema inatteso e imprevisto ha messo Tekra e Comune di Siracusa all’angolo, almeno fino a quando non si capirà dove poter conferire e stoccare gli ingombranti.
Di certo, la soluzione adottata in più punti della città è quella sbagliata: divani, frigoriferi e materassi continuano ad essere abbandonati dentro o accanto ai cassonetti verdi superstiti su strada. Solo che non saranno raccolti o portati via da nessuno. Con lo stop al servizio, sono destinati a rimanere lì. E forse persino ad aumentare di numero vista la sensibilità nulla della cittadinanza verso il problema.
Un caso limite è quello in foto, dove un divano è stato abbandonato sopra un cassonetto verde. Senza neanche la fatica, quanto meno, di aprirlo. Direttamente sul coperchio. Così, un concittadino ha risolto il suo problema scaricandolo – fisicamente e come costo – sulla collettività siracusana.




Mercato settimanale più ordinato, riorganizzati gli stalli dei venditori a Belvedere

Rimodulazione degli stalli del mercato settimanale di Belvedere. Alla presenza dell’assessore alle attività produttive, Cosimo Burti, e dell’ex consigliere comunale Enzo Pantano, agenti del nucleo Annonario della Polizia municipale hanno operato per razionalizzare gli stalli e per migliorare la gestione degli spazi vendita.
“L’intervento- dichiara Burti- consentirà di fruire di un ampio parcheggio a supporto del mercato, migliorando notevolmente anche la viabilità della frazione; consentirà al contempo di godere di una maggiore sicurezza stradale, soprattutto verso gli alunni che di mattina vengono accompagnati nella scuola limitrofa. La gestione dei mercati cittadini, vista la forte crisi che subisce il comparto, va rivisitata e rinnovata al fine di sostenerla nella logica di rilancio economico”.




Siracusa. La protesta dei penalisti, "maratona oratoria" davanti al Tribunale

Giornata di protesta, domani, dei penalisti siracusani. Dalle 9.00 alle 11.00 daranno vita ad una maratona oratoria davanti al Palazzo di Giustizia. “Siamo fermamente convinti che il tema dell’informazione sia centrale e che le proteste dell’avvocatura possano avere concreta rilevanza solo se rese pubbliche. In questo contesto, l’astensione dalle udienze, strumento di protesta ormai totalmente depotenziato, può e deve diventare occasione per manifestare all’esterno il disagio”, spiega la nota della Camera Penale di Siracusa.
Gli avvocati siracusano protestano il loro dissenso verso la riforma della prescrizione e per la cronica carenza dell’organico delle cancellerie “che rende difficoltoso, se non impossibile, la prosecuzione dell’attività professionale ai penalisti siracusani”.
Alla maratona oratoria potranno prendere parte tutti i penalisti siracusani che abbiano contestualmente aderito all’astensione dalle udienze, raccontando le proprie esperienze e manifestando pubblicamente le ragioni della protesta.
“Subito dopo ci ritroveremo in biblioteca per discutere in assemblea e per elaborare ulteriori iniziative”, spiega il presidente della Camera Penale, Silvestre Costanzo.




La Cina del coronavirus: il racconto del siracusano Simone, studente a Pechino

Simone è uno studente siracusano in Cina, iscritto all’Università Internazionale con sede a Bejing (Pechino). Ma nella Cina del coronavirus e delle poche informazioni veicolate dalle autorità locali la paura si diffonde veloce quanto il contagio. E nonostante un corso di studi da completare, alla fine ha scelto di tornare per sicurezza a casa, almeno fino a quando la situazione non migliorerà. In un lungo post su Facebook ha raccontato cosa accade nel paese orientale.
“Siamo venuti a conoscenza dell’epidemia grazie ad amici e familiari, perché qui in Cina non è semplice ricevere notizie. Il silenzio è più forte, il non sapere è più potente. Il virus ha raggiunto già Pechino, la città in cui studiamo. La città è a corto di maschere protettive, tutte vendute. Ci consigliano di non visitare luoghi affollati, mercati, supermercati dove prodotti carnefici e uova vengono vendute. In Cina, quali posti non sono affollati?”, scrive lo studente siracusano.
“Migliaia di persone ovunque, gente che viaggia con galline morte nei secchi della pittura, chi dorme a terra, chi sputa e chi tira su con il naso. Per loro è normale, magari per noi no. Ma bisogna rispettarli, diverse culture, tradizioni e comportamenti”, aggiunge poi, dipingendo con le sue parole una situazione igienica non ideale quando c’è da contenere una epidemia.
“Le mense all’università qui a Pechino sono tutte chiuse, perché è periodo festivo (capodanno cinese, ndr). Dove dovrei andare a comprare da mangiare? Gli hotel chiudono le saune e le piscine, si preparano al peggio. Ho contattato la mia università per chiedere di continuare gli studi in Inghilterra, a Londra. Hanno rifiutato perchè la sanità nazionale non ha ancora riportato abbastanza casi”. In Occidente si parla di migliaia di contagi, ma “in Cina le notizie parlano di appena 100 casi, così, per evitare che il mondo pensi male del loro sistema”.
Viaggiare per allontanarsi dall’epicentro del contagio non è sempre agevole. “Gli aeroporti in giro per il mondo hanno già iniziato a bloccare chiunque proviene dalla Cina, per controlli, o per il rimpatrio. Hanno implementato telecamere che registrano cambiamenti di temperatura. Chiunque avesse decimi di febbre viene bloccato, investigato, registrato”, racconta ancora nel suo post il giovane Simone.
“Ho visto degenerare la situazione in poche ore. Stavamo per prendere un treno per andare a Chengdu, la città dei Panda. Gli ultimi dieci minuti abbiamo cambiato il biglietto. Ci hanno detto di evitare contatti con animali vivi. È facile per loro riuscire a cambiare i nostri piani, ma per noi non è facile cambiare ciò che abbiamo progettato da tanto, viaggi, progetti, carriera, studi, vita. Prenderemo precauzioni”. La prima, il ritorno a casa. Il coronavirus avanza veloce e miete vittime.




Trapianti di cornea, il futuro è ora più luminoso per due ragazzi

Due trapianti di cornea sono stati effettuati nel reparto di Oftalmologia dell’Ospedale di Lentini. Con il supporto del CTR (Centro Regionale Trapianti), della Banca degli Occhi del Veneto e della Direzione strategica aziendale, è stato possibile effettuare due cheratoplastiche (trapianto di cornea) a due ragazzi trentenni affetti da una patologia degenerativa della cornea.
”Adesso per loro si apre un nuovo orizzonte, potranno pianificare meglio le loro aspettative professionali e affrontare un percorso di vita più luminoso grazie al gesto di chi vede nella donazione l’ultimo nobile senso della propria esistenza”, ha detto la responsabile del reparto, Rosalia Maria Sorce, autrice degli interventi con la sua equipe.
La cheratoplastica è l’intervento chirurgico attraverso il quale si provvede alla sostituzione totale o parziale della cornea originaria, non più funzionale e fortemente danneggiata, con un elemento analogo sano proveniente da un donatore.
Gioia e commozione per i due pazienti ed i loro parenti subito dopo gli interventi, perfettamente riusciti. “Questi episodi – prosegue Rosalia Sorce – rappresentano sicuramente la più bella delle gratificazioni professionali oltreché una forte spinta emotiva a dare sempre di più nel proprio lavoro”.
“Donare è un grande atto d’amore, un gesto che va al di là di ogni pensiero – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra -. Donare un organo significa ridare o migliorare la vita ad un altro essere umano e costituisce un “indicatore” importante del grado di sviluppo sociale. Formulo i migliori auguri ai due giovani e mi complimento con l’equipe di Oftalmologia che ha eseguito i due trapianti per l’alta professionalità messa in campo che inorgoglisce l’Azienda e pone l’ospedale di Lentini a livelli sempre più elevati”.
I due giovani, al primo controllo postoperatorio, stamane, hanno voluto ringraziare pubblicamente l’equipe con una lettera ed una foto. “Lo staff medico che mi ha assistito durante l’operazione – dichiara il primo paziente Francesco La Rosa – ha dimostrato professionalità ed empatia, nonostante il mio stato di agitazione. La mia più grande gratitudine spetta però alla dottoressa Sorce che ancora una volta, tramite la sua abilità sul campo, ha effettuato un magnifico lavoro che non credevo ancora oggi realizzabile. Ergo, sono orgoglioso di potere dire quanto io sia felice di potere finalmente riacquistare la vista al 100%”.
“Mi è stato diagnosticato cheratocono – aggiunge il secondo paziente Vittorio Latina –, a luglio del 2016 primo intervento all’occhio destro, con una diagnosi fatta dal dottore Paolo Mangiafico che mi ha affidato alla dottoressa Rosalia Sorce e intervento di trapianto di cornea. A distanza di tre anni sono stato sottoposto al secondo intervento all’occhio sinistro. Ringrazio il presidio ospedaliero di Lentini, il personale della sala operatoria, infermieri, anestesisti e tutta l’equipe del suddetto ospedale. Specifico ringraziamento al dottore Paolo Mangiafico e con grande affetto e stima alla dottoressa Sorce”.