Siracusa. L'Aeronautica va a scuola, incontri di orientamento con gli studenti

Il Distaccamento Aeronautico di Siracusa ha tenuto presso l’Istituto Rizza la prima delle attività di “orientamento scolastico” destinate agli studenti che frequentano l’ultimo anno. Agli studenti sono state fornite informazioni sui compiti istituzionali dell’Aeronautica Militare e le possibili modalità di reclutamento.
Il Distaccamento Aeronautico Siracusa resta, inoltre, a disposizione di tutti i cittadini per informazioni in merito alle modalità di accesso in Forza Armata dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 12:00.
La base di Siracusa dipende dal Comando Scuole A.M. / 3^ Regione Aerea di Bari. Ha il compito di assicurare il supporto logistico-amministrativo alla 137ª Squadriglia Radar Remota di Mezzogregorio (Siracusa). Provvede, altresì, alla gestione degli organismi che espletano attività di Protezione Sociale a favore degli appartenenti alle Forze Armate ed ai loro familiari.




Le sorprese della ex Tonnara: demolizioni, ritrovamenti archeologici e archi rubati

Nella storia recente dei lavori per la riqualificazione della ex Tonnara di Santa Panagia ci sono anche archi ottocenteschi in pietra abbattuti e scomparsi, insieme a reperti archeologici rinvenuti a sorpresa.
I lavori, presentati tra scroscianti applausi, si interruppero nel 2017 al culmine di una contrapposizione tra la Soprintendenza di Siracusa (responsabile dell’opera) e la ditta Melita Group (esecutrice dei lavori). Ne è nato un contenzioso che potrebbe ora chiudersi in via extragiudiziale con un accordo tra le parti. Cosa che condurrebbe peraltro alla ripresa dei lavori e magari alla consegna di un’opera finita e non più incompiuta, almeno in larga parte.
In attesa di capire se la buona volontà delle parti produrrà i risultati sperati, emergono alcune curiosità da quello che era il cantiere della ex Tonnara, oggi in abbandono ed a rischio crollo. Alcune destinate forse a sorprendere, in certa misura, il lettore.
Prendiamo ad esempio il cosiddetto blocco A del complesso della ex Tonnara. Per il progetto della Soprintendenza doveva essere abbattuto. La riqualificazione prevede l’abbattimento (e in parte la ricostruzione) di alcune parti della Tonnara di Santa Panagia. Scrupolosamente, gli operai si attengono a quella indicazione.
Durante la demolizione, per scrupolo, gli elementi in pietra che costituiscono gli archi delle aperture vengono smontati e accatastati con cura. In alcuni casi si tratterebbe di elementi decorativi di pregio, tra cui un concio di chiave con stemma in maiolica dipinta che riproduce lo stemma araldico della famiglia Gargallo. Di quel materiale, oggi, però non c’è traccia. E’ sparito dal cantiere, come centinaia di altri elementi: dalle impalcature in ferro alle travi in legno.
Una volta demolito il blocco A, ci si prepara a spianare l’area per le future operazioni. Senonchè, durante lo sbancamento, ecco la nuova sorpresa: quel caseggiato sorgeva su di un’area archeologica. Da sotto la Tonnara spuntano antiche scale in pietra e fondazioni di blocchi murari. Presumibilmente di epoca greca. Ci si muove con prudenza e senza l’ausilio di mezzi meccanici per via del rinvenimento di reperti fragili e di varie dimensioni come frammenti ceramici, carboni, materiale osteologico, paleobotanico e sedimentologico. L’area viene recintata e sospesa ogni attività nei pressi. Quegli scavi, con una più che probabile variante al progetto originale, verranno mantenuti a vista e valorizzati con apposita illuminazione.




Bosco delle Troiane: il pasticcio dell'area concessa ad altri, del sequestro e dei sigilli

Nel 2012, la giunta comunale di Siracusa concesse ad un privato parte del terreno su cui oggi sta sorgendo il Bosco delle Troiane. Un’area di 10.000mq su viale Scala Greca, alle spalle del tribunale, in concessione per 15 anni in cambio di un canone annuo di poco più di 3mila euro.
All’epoca, sindaco era Roberto Visentin. “Fu una decisione alquanto discutibile”, ha recentemente detto l’assessore Giusy Genovesi a proposito di quell’atto datato 2012. Una definizione (“discutibile”) che a Visentin non è andata proprio giù. “Vorrei consigliare all’assessore, prima di fare affermazioni gratuite anche con parole che si prestano a varie interpretazioni, di informarsi correttamente presso gli uffici acquisendo la documentazione relativa. Come può rilevarsi dalla delibera n° 489 del 10/12/2012, per realizzare una nuova strada di collegamento tra via del Porto Grande e via Perasso, necessaria per decongestionare il traffico nella zona umbertina, era necessario acquisire un’area utilizzata dal Centro Sportivo Epipoli, gestore di due campetti di calcio regolamentari in nome e per conto della Rete ferroviaria Italiana”, racconta Visentin.
“Dopo alterne vicende in merito ad altre aree non ritenute idonee (viale Epipoli, pressi Ip, poi ancora viale Epipoli, quindi Scala Greca, ndr) ed a seguito di regolare istruttoria da parte degli uffici, la giunta assegnò l’area di viale Scala Greca con una delibera regolarmente corredata di tutti i pareri necessari resi dagli Uffici Patrimonio, Urbanistica e Ragioneria e quindi assolutamente legittima. L’area è individuata nel prg come idonea ad attrezzature per verde, gioco e sport e quindi non si è elusa alcuna previsione urbanistica e l’intervento sarebbe stato coerente con le previsioni di piano. Piuttosto – contrattacca l’ex primo cittadino – vorrei chiedere all’assessore se alla base della realizzazione del Bosco delle Troiane esiste un progetto dotato dei pareri tecnici indispensabili”.
Ad un osservatore qualunque magari sorprende il fatto che dopo sette anni di silenzio o quasi sulla vicenda, si siano accese attenzioni solo dopo la piantumazione dei lecci destinati a dare vita al Bosco delle Troiane. E dire che nel 2014 il Consiglio comunale aveva approvato un atto di indirizzo che chiedeva la revoca del provvedimento del 2012 e quindi della relativa concessione dell’area per la realizzazione di impianti sportivi. La giunta Garozzo, però, non concretizzò quella richiesta del Consiglio comunale.
La storia è complessa. Aggiungiamo altri pezzi. Nel marzo del 2013 venne stipulata la relativa convenzione tra il Comune e l’associazione sportiva. Dopo alcune richieste di rimodulazione del progetto, a dicembre del 2014 viene negata la concessione edilizia per una serie di ragioni tra cui la “non rispondenza del progetto di impianto sportivo su quelle aree comunali S3”. Tra relazioni, rivisitazioni, sentenze del Consiglio di Stato si arriva nel 2016 alla comunicazione – da parte dell’associazione sportiva – di realizzare una recinzione per i campetti di calcetto da costruire e la posa di pali per l’illuminazione degli stessi. A febbraio 2017, un controllo al cantiere portò a sanzionare una violazione urbanistica ed il relativo sequestro dell’area.
Dal 2017 bisogna arrivare al dicembre 2019 ed al Bosco delle Troiane: “occupazione abusiva di terreno già concesso all’associazione Centro Sportivo Epipoli”, tuona il presidente dell’associazione stessa. “Nessuna violazione di sigilli”, rispondono gli organizzatori. “Come è possibile che si blocchi tutto per incompatibilità dell’intervento su di un’area che lo stesso Comune ha messo a bando con quello scopo?”, si interrogano i rappresentanti del Centro Sportivo Epipoli lamentando peraltro una lista di costi sostenuti negli anni che si è fatta lunga: ricorsi al Tar, spese tecniche e legali, rivisitazioni di progetti.
Il Comune di Siracusa, intanto, starebbe valutando (in ritardo) la revoca in autotutela della delibera del 2012, sulla scorta anche del pronunciamento del Consiglio comunale del 2014. Nella speranza che la lunga sequela di eventi non finisca per coinvolgere il Bosco delle Troiane.
“L’area su cui sorge il Bosco delle Troiane è senza ombra di dubbio un’area comunale e il progetto di forestazione urbana con la piantumazione di nuovi alberi non è in discussione”, ripete con sicurezza l’assessore Genovesi. ““È una situazione complessa a cui gli uffici stanno lavorando per porvi rimedio dopo la confusione che purtroppo nel tempo loro stessi hanno creato”, ammette l’esponente della giunta comunale. “Nei prossimi giorni – conclude Giusy Genovesi – saremo in grado di fornire informazioni più dettagliate, attribuire responsabilità certe e concludere, una volta per tutte, questa vicenda surreale che si trascina da più di dieci anni”.




La reazione di Siracusa: dopo i vandali, nasce spontanea la griglia della gentilezza

Hanno spezzato il “muro” ma non la gentilezza. Anzi, la scriteriata azione dei vandali compiuta pochi giorni fa, sembra aver rafforzato il messaggio solidale dell’iniziativa della consulta civica.
Su di una rete metallica poco distante dal luogo in cui era stato piazzato l’attaccapanni dove lasciare appesi indumenti per i clochard, sono infatti comparsi maglioni, giubotti, sciarpe e cappelli. Donazioni spontanee, reazione di cuore e di pancia di tutti quelli che sono rimasti colpiti dalla distruzione del piccolo ma utile strumento di dignità.
Di certo è stata una piacevole sorpresa per il presidente della consulta, Damiamo De Simone, e per l’ideatrice dell’iniziativa, Sara Fiore.
Dopo lo sconforto per l’opera dei vandali, poco dopo il lancio dell’iniziativa, la risposta della città civile regala nuovo slancio agli organizzatori, decisi non solo a realizzare un nuovo muro della gentilezza ma anche a duplicare l’opera in altri punti sensibili di Siracusa. Nel frattempo, benvenuta griglia della gentilezza.

In foto: a sx il presidente della Consulta Civica, Damiano De Simone. Sullo sfondo, la griglia della gentilezza




Cannabis terapeutica gratis in Sicilia, convenzione con una farmacia di Siracusa

C’è anche una farmacia di Siracusa tra le cinque che sigleranno a breve una convenzione con la Regione per la produzione di preparati a base di cannabis terapeutica. Con un decreto dell’assessorato alla salute, è stata riconosciuta, per alcune patologie, l’erogazione a carico del sistema sanitario regionale e la gratuità per i pazienti, dei preparati a base di cannabinoidi.
Il preparato potrà essere richiesto dal paziente nelle farmacie ospedaliere che tuttavia, al momento, non sono in grado di produrlo; per questo il decreto prevede una convenzione tra la Regione e le cinque farmacie private già attive di Agrigento, Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa.
“Proprio perché siamo contro ogni droga, ogni spacciatore e ogni possibile forma di legalizzazione delle sostanze stupefacenti. Proprio perché siamo contro tutto ciò, non possiamo negare a un siciliano malato di sclerosi, ove lo desiderasse e ritenesse necessario, di provare a lenire le sue sofferenze con i farmaci derivati dalla cannabis terapeutica, facendoci carico delle spese per questa cura. Prima di essere un atto amministrativo è un atto di civiltà”, le parole del governatore Musumeci.
Il documento, siglato nei giorni scorsi, è uno dei risultati prodotti dal Tavolo tecnico sulla cannabis a uso terapeutico istituito presso l’assessorato regionale della Salute. Nel decreto viene specificato che tra le patologie per cui è prevista l’erogazione a carico del Ssr vi siano quelle per le quali sussistono già concrete evidenze scientifiche. In particolare è stato definito l’uso per i trattamenti del dolore cronico (fra cui ad esempio quello associato a spasticità in pazienti affetti da sclerosi multipla) e più in generale per la riduzione del dolore cronico moderato-severo che non risponde alle terapie farmacologie attualmente disponibili.
“Con questo provvedimento – chiarisce l’assessore – forniamo un’importante risposta assistenziale ai pazienti siciliani che oggi non avevano alternative terapeutiche. Inoltre, essendo un provvedimento dinamico, ci permette già di considerare la possibilità di includere anche le patologie per le quali, in futuro e se supportate da maggiori evidenze scientifiche, sarà possibile riconoscere a carico del Sistema pubblico l’erogazione dei preparati da cannabinoidi”.
Spetterà ai medici delle aziende sanitarie pubbliche regionali, specialisti di anestesia e rianimazione, neurologia e dei centri di terapia del dolore prescrivere la terapia per una durata massima di sei mesi.




Organico ridotto, uffici in ritardo: ad Augusta è allarme, "a rischio buon esito elezioni"

Manca personale all’ufficio Anagrafe e allo Stato Civile del Comune di Augusta e “potrebbero esserci ripercussioni sul buon esito delle imminenti elezioni amministrative”. A metterlo nero su bianco è la dirigente del delicato settore della macchina comunale, con una nota inviata al sindaco. “Si mette a conoscenza che l’attuale grave ritardo di tutte attività del l’ufficio anagrafe e stato civile, rilevate e denunciate dalla sottoscritta, avranno sicuramente ripercussioni sul buon esito delle imminenti Elezioni Amministrative”, si legge nel documento.
Il problema principale è il mancato aggiornamento dei dati del flusso immigratorio ed emigratorio e delle nascite e delle morti della popolazione residente e di quella iscritta all’Aire. E questo ha comportato “la mancata iscrizione o cancellazione di elettori, privando il cittadino del diritto di voto”.
La dirigente lamenta anche il mancato rispetto delle prime scadenze legislative dell’Ufficio Elettorale “come per
esempio l’aggiornamento previsto entro il 15.01.2020 dell’Albo degli scrutatori”. E questo per difficoltà oggettive dell’ufficio, “retto da una sola unità operativa di categoria C che, pur avendo esperienza e capacità, non può sostenere l’intero carico di lavoro organizzativo/amministrativo ed operativo”.
La prima reazione ufficiale è del consigliere comunale Giuseppe Di Mare. “Qui sta succedendo qualcosa di grave. Chiederò immediatamente un incontro al Prefetto”.
L’amministrazione conosce il problema, non nato esattamente in questi giorni. I pensionamenti anticipati con quota100 hanno privato gli uffici di due unità. “Stiamo cercando di risolvere”, fanno sapere dalla giunta.




Quella data s'ha da cambiare: elezioni della ex Provincia il 19 aprile, c'è chi dice no

La data scelta dalla Regione per le elezioni per il presidente della ex Provincia non convince pezzi importanti della politica siracusana. E questo perchè chiamati a votare sono solo i sindaci ed i consiglieri comunali in carica. Ma a Siracusa, attualmente, il Consiglio comunale non c’è. Pachino è comune commissariato, senza sindaco e senza assise cittadina è anche Floridia. Insomma, verrebbero così a mancare troppi “pezzi”.
Qualche perplessità in questo senso è stata espressa da Pippo Gianni, sindaco di Priolo e considerato il “papabile” nuovo presidente della ex Provincia Regionale. Più deciso Enzo Vinciullo. “La Regione mostra la solita miopia e strafottenza nei confronti della provincia di Siracusa dove i Consigli Comunali sono sciolti o sono in attesa di sentenza del giudice. Il primo caso è quello della città di Siracusa, che l’8 aprile attende la decisione del Cga e
che, a secondo di quale sarà, potrebbe consentire ai consiglieri comunali di tornare in carica e quindi votare, così come a giorni dovrebbe essere fissato il ricorso al Tar dei candidati che contestano lo scioglimento dell’assise cittadina”, argomenta Vinciullo. Ricorda poi i casi, già citati, di Pachino e di Floridia per poi aggiungere Augusta dove si sta per tornare a votare per rinnovare sindaco e consiglio comunale. “E’ allora mai pensabile che si possa eleggere il presidente della ex Provincia delegando solo ad una minoranza una scelta impegnativa che dovrà durare per i prossimi anni?”, si chiede il leader di Siracusa Protagonista. “Mi sorprende – conclude – che la provincia di Siracusa non abbia trovato nessuno che abbia difeso il diritto del territorio ad essere rappresentato non dalla minoranza dei cittadini ma dall’intera realtà”.




Escursionisti siracusani soccorsi sull'Etna: sorpresi da una bufera di neve

Due escursionisti siracusani ed un ucraino sono stati soccorsi nel pomeriggio di ieri dai militari del soccorso alpino della guardia di Finanza di Nicolosi. Lo hanno tratti in salvo sul versante Sud dell’Etna. Erano stati sorpreso da una bufera di neve.
Partiti dal rifugio Sapienza, avevano risalito le pendici del vulcano fino a quota 2.500 metri. La bufera ha impedito loro di ritrovare il sentiero di discesa verso valle. Si sono allora rifugiati in un casotto ed hanno contattato il gestore del rifugio richiedendo aiuto.
Sul posto, con l’ausilio di un pulmino fuoristrada della Funivia dell’Etna, sono arrivati i soccorsi. C’è voluta un’ora per raggiungerli, a causa delle condizioni meteo e del terreno reso pericoloso. Infreddoliti ma in buone condizioni, sono stati accompagnati al Rifugio Sapienza da dove hanno poi fatto ritorno a casa.




La storia eccezionale di Federica, donna in divisa che abbatte ogni luogo comune

E’ una storia eccezionale quella di Federica Rametta. Siracusana, 26 anni compiuti il giorno di Santa Lucia, ha inseguito e coronato i suoi sogni con caparbietà e grande determinazione. Oggi frequenta la Scuola Allievi Carabinieri di Torino, una divisa che sfoggia con orgoglio e rispetto. La stessa, peraltro, di papà Giovanni, originario di Avola ed anche lui Carabiniere ma a Siracusa. All’Arma Federica è arrivata dopo un incredibile giro del mondo, a bordo di nave Amerigo Vespucci.
Di più, è stata la prima donna nocchiere in Italia, in cima ai 52 metri dell’albero di mezzana. Lavoro delicato, richiede forza ed equilibrio. Oltre ad un coraggio che non puoi nascondere: o ce l’hai, o non ce l’hai.
A rompere le convenzioni degli ambienti tipicamente maschili si è ormai abituata. Anche se all’inizio la guardavano quasi come un alieno. Mai chiesto un trattamento speciale, oggi a Torino come prima a bordo. “Sono io che devo adattarmi”, si è sempre ripetuta, sostenuta da Siracusa dall’affetto della famiglia. “Ma lei si è sempre fatta rispettare e benvolere”, sottolinea papà Giovanni.
La siracusana Federica ha solcato mari ed oceani sul Vespucci e su nave Alpino, ma ora vive sotto le Alpi piemontesi. E dire che i suoi superiori, in Marina, hanno tentato in ogni modo di trattenerla, quasi contendendosela a bordo per le sue evidenti qualità. Ma ad ottobre completerà il corso e “salperà” per una nuova avventura, questa volta con direzione una delle caserme dell’Arma.
E chissà dove arriverà la determinata Federica, partita da Siracusa alla conquista di sogni ed ambizioni subito dopo il diploma, conseguito al Corbino. Una veloce parentesi in Giurisprudenza, poi il concorso in Guardia Costiera con trasferimento a Fiumicino nel 2013. Quindi il concorso in Marina, vinto anche questo. Il titolo di prima donna nocchiere e ora la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Federica continua a vedere lontano ed indica la via maestra a chi pensa di essere ai “confini dell’impero”, nella remota Siracusa.




La mafia a Siracusa: le famiglie, i rapporti di forza e gli interessi nella relazione della Dia

Presentata in Parlamento la relazione della Dia sulla presenza della mafia in Sicilia. Un’analisi dettaglia, provincia per provincia, con l’attento studio e ricostruzione dei gruppi malavitosi presenti e delle loro attività. Per quel che riguarda Siracusa, operano e coesistono diverse organizzazioni mafiose. Si registra così l’attivismo dei Bottaro-Attanasio e del gruppo Santa Panagia. “I primi si rapportano stabilmente al clan etneo dei Cappello – si legge nelle relazione della Dia – mentre i secondi rappresentano un’articolazione della compagine dei Nardo-Aparo-Trigila, vicina a Cosa nostra catanese ed in particolare alla famiglia dei Santapaola”.
Nella parte nord della provincia (Lentini, Carlentini, Francofonte ed Augusta) è presente la famiglia Nardo, “il cui boss è attualmente detenuto e che è stata raggiunta, nel semestre in esame, da un sequestro di beni a carico di un affiliato”.
A sud (Noto, Avola, Pachino, Rosolini) egemone è la famiglia dei Trigila, “il cui attuale reggente è stato colpito da un’indagine che ne ha rivelato la forte caratura criminale ‘che gli permetteva di atteggiarsi ad assoluto boss del territorio, quantomeno con riferimento alla città di Noto'”.
A Floridia, Solarino e Sortino si avverte l’influenza criminale degli Aparo. A Cassibile “opera il sodalizio dei Linguanti, articolazione dei Trigila, mentre il territorio del comune di Pachino vede l’egemonia del clan Giuliano, del quale sono stati accertati, anche in seguito ad un’indagine eseguita nel luglio 2018, radicati legami con i Cappello di Catania”.
Forte è l’interesse della criminalità organizzata, anche nella provincia di Siracusa, “per il traffico di stupefacenti e per le attività estorsive”.