Floridia. Si dimette il sindaco Limoli, passa pure la sfiducia: decade il Consiglio comunale

Si è dimesso il sindaco di Floridia, Giovanni Limoli. La comunicazione ufficiale questa mattina, prima della prevista riunione di Consiglio comunale che avrebbe dovuto votare la mozione di sfiducia al primo cittadino. Per “dribbarla”, Limoli ha preferito giocare d’anticipo. Pezzi di maggioranza si erano ormai smarcati e la stessa giunta aveva perso molti dei suoi assessori.
Dopo poco più di due anni di mandato, il sindaco passa la mano. A questo punto, la sessione pomeridiana di Consiglio sarà dedicata alla presa d’atto delle dimissioni e alla votazione della sfiducia nonostante il passo indietro di Limoli.
Con le dimissioni del sindaco e la contestuale approvazione della mozione di sfiducia (subito esecutiva) decade anche il Consiglio Comunale. Hanno votato per la sfiducia tutti e 10 i consiglieri presenti. Assenti il presidente dell’assise e i consiglieri rimasti “fedeli” al sindaco dimesso. Verrà nominato un commissario ad acta fino a nuove elezioni.




Floridia. Limoli lascia e attacca tutti: “volevo dichiarare default, me lo hanno impedito”

“Me ne vado sereno”. Lascia senza rimpianti Giovanni Limoli. Si è dimesso da sindaco di Floridia a poche ore dalla discussione in Consiglio della mozione di sfiducia. Niente rimpianti ma qualche critica, quella si. “Ho trovato una situazione finanziaria disastrosa. I debiti che mi hanno lasciato ammontano a circa 7 milioni di euro e la Corte dei Conti vuole vederci chiaro. La situazione, dal punto di vista contabile, è drammatica. È chiara ed evidente la incapacità finanziaria di chi mi ha preceduto e che si è espressa nel pre-dissesto nel nostro comune”.
Ma a zavorrare la sua sindacatura sarebbe stata soprattutto la politica. “Già nel primo consiglio comunale, per la poltrona di presidente, ho perso 6 consiglieri. Dopo ne ho persi altri. Il nome del presidente del Consiglio era stato suggerito da Salvo Burgio, con cui mi sono alleato dopo il primo turno: non l’avessi mai fatto. Quando Burgio si è dimesso mi ha creato notevoli problemi all’interno della maggioranza, soprattutto con il Gruppo Gennuso. Da lì è nata una situazione politica oggi insostenibile. Lo stesso Burgio, nonostante avesse una minoranza all’interno del suo gruppo, ha scelto di far votare la mozione di sfiducia, tradendomi e sposando l’azione dei perdenti alle scorse elezioni. La mia esperienza amministrativa si sta concludendo troppo precocemente. I miei avversari hanno paura, perché sto amministrando bene il mio paese. La cosa più disastrosa è che il commissario che si insedierà dichiarerà il dissesto finanziario. Volevo farlo anche io ma non mi è stato permesso”.




Dove costruire il nuovo ospedale: è una partita (con tifosi) tra la Regione e il Comune

Ma ora che alcuni dei grossi nodi relativi alla costruzione del nuovo ospedale sono risolti, chi deve scegliere dove costruirlo? E dove?
Iniziamo dall’ultima domanda. Ancora nel luglio del 2017 il Consiglio comunale di Siracusa rinnovava la scelta della Pizzuta. Una scelta superata dagli eventi. Il nuovo ospedale è un grande Dea di II livello, con 420 posti letto, struttura modulare, pista elisoccorso e servizi accessori che richiedono una estensione ben diversa rispetto a quella lì disponibile. E poi c’è l’indicazione oramai universalmente accettata secondo cui, essendo una struttura sovracomunale, deve essere vicina alle grandi vie di comunicazione. E la Pizzuta proprio non lo è.
Allora restano tre possibilità: nelle immediate vicinanze dello svincolo della SS 114 – A 18; contrada Pantanelli, nell’area dove il Prg aveva immaginato il nuovo stadio; contrada Tremilia, lungo la provinciale 77 a 700 metri dall’incrocio con via Bandini.
La super-perizia commissionata dall’Asp di Siracusa aveva indicato quest’ultima come la più adatta. Ma le polemiche roventi seguite, in particolare circa l’esistenza di vincoli derivanti dall’istituzione del parco archeologico, hanno convinto l’Azienda Sanitaria a disporre ulteriori approfondimenti tecnici su tutte le quattro aree individuate. E’ questione di giorni, forse settimane, prima di avere qualche certezza in più. E’ ipotizzabile che, questa volta, non si assisterà al solito cordone di polemiche e distinguo dopo l’individuazione della nuova area dove costruire l’ospedale. Avere ottenuto il Dea di II livello con valenza di bacino e 420 posti letto “placa” fiere opposizioni.
Semmai ci sarà da litigare sulla procedura da seguire per la scelta della nuova area. In via ordinaria, dovrebbe provvedere il Consiglio comunale di Siracusa con una variante ordinaria. Tempi mediamente lunghi e rischio “imboscate” sempre dietro l’angolo. Ci sarebbe allora l’alternativa tutt’altro che remota di un’approvazione del progetto in variante, direttamente da parte della Regione. L’assessorato regionale Territorio e Ambiente può avocare a se la procedura, in quanto progetto sovracomunale. Tempi più spediti ma completo esautoramento del civico consesso siracusano. Da destra e da sinistra invocano il ricorso a questa procedura. Lo ha fatto il centrodestra locale in maniera esplicita. Ma anche il deputato regionale Giovanni Cafeo (Pd) propende per questa soluzione, “dopo vent’anni poco produttivi di politica siracusana”. E ancora prima era stato il Movimento 5 Stelle ad immaginare la possibilità. Chi non è assolutamente d’accordo è, comprensibilmente, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che non può certo permettere l’uscita dalla scena del Comune in un passaggio storico o quasi.




Siracusa. Giornate d’Autunno del Fai, apre per la prima volta al pubblico il Semaforo

Le Giornate Fai d’Autunno compiono otto anni e per l’edizione 2019 sono pronte a regalare nuove sorprese ai siracusani. Itinerari tematici e aperture speciali per scoprire luoghi insoliti e straordinari in un weekend unico: sabato 12 e domenica 13 ottobre. Lo slogan è “Ricordati di salvare l’Italia”, con tanto di raccolta fondi per il Fai attiva a ottobre.
Tra le novità di queste Giornate d’Autunno 2019 c’è sicuramente l’apertura – per la prima volta al pubblico – del Semaforo Belvedere di Siracusa. Con questo nome si indica il maestoso poggio nella frazione siracusana di Belvedere con in cima una piccola costruzione che ricorda vagamente un castello medievale. Il misterioso edificio, di proprietà del demanio, custodisce al suo interno segreti militari e per questo motivo non è mai stato aperto al pubblico. E poi Villa Reimann, legata alla figura della ricca infermiera danese Christine Reimann che decise di vivere a Siracusa negli anni trenta. Adiacente alla villa sarà possibile visitare eccezionalmente il giardino segreto – mai aperto al pubblico – della Latomiuncola conosciuta anche con il nome di Latomia dei Carratore, dal cognome degli attuali proprietari.
Le visite sono gratuite ma gradito è un contributo facoltativo a sostegno dell’attività del Fai.




Siracusa. Posti di blocco su strada, in una serata decurtati 56 punti patente

Vigilanza continua, anche su strada, da parte dei Carabinieri. Posti di blocco da Ortigia a Fontane Bianche: 73 i veicoli e 102 le persone controllate in poche ore. A un 26enne è stata ritirata la patente perchè alla guida con tasso alcolemico pari a 2.73 g/l. A sua carica scattata anche una denuncia. Sanzioni anche per i proprietari di 4 vetture sprovviste di copertura assicurativa.
Solo nel corso della serata di sabato sono stati decurtati complessivamente 56 punti patente ed elevate contravvenzioni per circa 9.400 euro.
Fra le violazioni più ricorrenti, anche la mancata revisione dei veicoli e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o del casco.




Siracusa. Via le sterpaglie dalle panchine del ponte Santa Lucia e dalla Marina

La foto delle panchine accanto al ponte Santa Lucia invase e ricoperte dalle erbacce ha fatto veloce il giro del web. Non poteva passare inosservata e così questa mattina sono partiti gli interventi di diserbo, per ripristinare decoro e pulizia.
Non solo sul ponte Santa Lucia ma anche sugli scaloni del palazzo della Camera di Commercio, dove erano state segnalate altre situazioni simili. E poi ancora alla Marina e sulla vicina scalinata che conduce su a Passeggio Adorno.
Si conferma la nuova attenzione ed “interventismo” verso una delle richieste più pressanti della popolazione.




Zona industriale, sono tornati i blocchi. Sulle modalità si divide il fronte operaio

Criticata come antisindacale, lesiva di diritti, anticostituzionale. Eppure l’ordinanza anti-blocchi nella zona industriale siracusana viene rimpianta da qualcuno. E, sorpresa, non sono le grandi raffinerie ma i lavoratori di quegli impianti.
Sottotraccia c’è sempre stato una sorta di “fastidio” anche tra gli stessi operai diretti delle raffinerie. Ok lo sciopero, ok la solidarietà ma no all’imposizione della volontà di alcuni su tutti. Ma se prima della famosa ordinanza si cercava comunque di far buon viso a cattivo gioco, ora c’è chi si domanda se forse una regolamentazione di quella forma – per alcuni esasperata – di agitazione più o meno sindacale non sia necessaria.
“Oggi ho provato a recarmi a lavoro, ma non sono riuscito ad entrare in quanto mi è stato impedito. Alcuni lavoratori che protestavano mi hanno detto che non entrava nessuno. Ho insistito, gli ho detto che ero solidale ma che avevo bisogno di andare a lavoro. Non hanno voluto sentire ragioni, nulla”, racconta un lavoratore.
“Scaduta l’ordinanza prefettizia che vietava secondo alcuni legittimi diritti, mi ritrovo a scrivere da casa anziché essere a lavoro, perché qualcuno ha deciso per me. Qualcuno mi ha privato della mia libertà, impedendomi con la forza di andare a guadagnarmi il pane. Queste persone non manifestano pacificamente, ma usano la forza e privano gli altri delle loro libertà”, scrive alla nostra redazione un altro.
I blocchi di questa mattina, in effetti, hanno sorpreso nella tempistica anche alcune sigle sindacali. Giorno 15 in Prefettura è già in calendario una riunione con le grandi committenti, proprio sul caso ex Synergo. Una cosa è bene chiarirla subito: questi lavoratori hanno diritto a vedere il loro caso risolto. E’ stata sin qui una odissea mortificante, figlia di questi anni di crisi ed il cui costo è ricaduto per la maggior parte su di loro. Gli unici, è bene dirlo, che non avevano colpe in una vicenda in cui le commesse non sono mai venute meno ma ditte e stipendi purtroppo si.




Zona industriale: monta la protesta degli ex Synergo, proclamato lo stato di agitazione

I lavoratori metalmeccanici ex Consorzio Synergo sono tornati questa mattina a protestare davanti ai cancelli della zona industriale. Il 30 settembre è scaduta l’ordinanza prefettizia che vietava gli assembramenti di persone e mezzi nella zona.
La loro è una delle vertenze più complesse degli ultimi anni. Iniziata con il fallimento della Set Impianti e proseguita con il passaggio e poi l’uscita della galassia Synergo.
“Abbiamo esplorato con responsabilità tutte le possibili soluzioni di una vertenza che ad oggi non rileva alcun avanzamento positivo”, spiegano Fiom e Uilm Siracusa che hanno proclamato lo stato di agitazione chiamando in causa le grandi committenti.




Siracusa. Rischio crollo delle torri faro, chiuso il campo di calcio del Di Natale

Una delle torri faro del campo di calcio del Pippo Di Natale si è pericolosamente inclinata, sino a minacciare di cadere. Per fortuna è successo tutto nel fine settimana quando nell’impianto non erano in programma allenamenti o partite ufficiali. Ma la probabile causa solleva subito forti polemiche: il colletto alla base della torre faro sarebbe stato completamente corroso.
Un sopralluogo con la partecipazione degli assessori Buccheri e Coppa, insieme ai tecnici degli uffici, ha portato alla decisione di verificare la stabilità delle torri faro. Il rischio è che ci possa essere la necessità di abbatterne qualcuna.
Di recente, il campo di calcio del Di Natale è stato oggetto di lavori di riqualificazione che lo hanno dotato di un nuovo manto in sintetico. Le torri faro non sono state toccate. Ma sorprende che collaudo e verifiche tecniche eseguite prima del via libera all’apertura pubblica ed all’utilizzo dell’impianto non abbiano riscontrato una simile e pericolosa situazione.
L’assessore allo sport, Andrea Buccheri, è una furia. Come il suo collega di giunta, Pierpaolo Coppa. Nervi tesi con l’ufficio tecnico perchè un problema così non si sarebbe neanche dovuto presentare in un impianto che ha riaperto i battenti di recente.
E adesso è corsa alle economie per trovare fondi da investire nell’impianto di illuminazione.




Discarica abusiva, sequestrato un terreno di 6.000 metri quadrati a Carlentini

Discarica a cielo aperto con materiale proveniente da demolizioni di fabbricati, rottami ferrosi ed anche eternit.
Il terreno, in contrada Minnella a Carlentini, è stato posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza. Un’area estesa ben 6.000 metri quadrati, custodita e recintata.
Il responsabile è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria. Avviate le procedure per la relativa bonifica, al fine di ripristinare l’originario stato dei luoghi.