Inchiesta sulla sanità, un commissario per l’Asp di Siracusa: è Chiara Serpieri

Tre decisioni urgenti sono state assunte questo pomeriggio dalla Giunta regionale, convocata dal presidente Renato Schifani a seguito delle notizie sulle indagini della Procura di Palermo che coinvolgono esponenti politici e funzionari pubblici.
È stata disposta la sospensione dall’incarico, a tempo indeterminato, in attesa degli sviluppi del procedimento penale, per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia. La guida della struttura è stata assegnata ad interim al dirigente del dipartimento Lavoro, Ettore Foti. Il presidente Schifani ha chiesto, inoltre, formalmente, all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al suo segretario particolare, Vito Raso, anch’egli indagato nella stessa inchiesta.
Su indicazione della Giunta, l’assessore all’Agricoltura avvierà il procedimento disciplinare con sospensione cautelare dal servizio nei confronti del direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino.
Sulla vicenda che coinvolge l’Asp di Siracusa, l’assessore alla Salute ha informato la Giunta di avere fatto propria l’autosospensione del direttore generale Alessandro Caltagirone e di avere avviato la procedura per la nomina del commissario straordinario. Si tratta di Chiara Serpieri, già direttore generale di altre aziende sanitarie in Piemonte e componente del consiglio direttivo della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che svolgerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi.
Secondo Palazzo d’Orléans, tali misure si rendono necessarie per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo. Pur riaffermando il principio di presunzione di innocenza e la tutela dei diritti di difesa, la Giunta ha scelto di intervenire con tempestività per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane.




Un anno dopo, piazza Euripide e Largo Gilippo annegano di nuovo sotto la pioggia

Esattamente come un anno fa, tutta l’area tra piazza Euripide, Largo Gilippo e via Diaz è finita (letteralmente) sott’acqua. Era successo nella notte tra il 12 e 13 novembre del 2024, si è ripetuto oggi ad ora di pranzo. Tutto allagato. La quantità di pioggia caduta in un’ora (63,8 mm) è certamente eccezionale. Ma le scene riprese dai residenti, e diventate virali sui social, mostrano ancora una volta tutte le criticità di un’area che – eppure – è stata profondamente riqualificata, con recenti interventi finanziati dal Pnrr. Impressionante il fiume d’acqua su piazza Euripide come anche vedere largo Gilippo con tutti i suoi spazi verdi ed i marciapiedi scomparire sotto centimetri e centimetri di acqua. Un lago in cui galleggiavano oggi scooter, tavolini, sedie, carrellati ed altro non pare essere stato affrontato.
Inevitabilmente, sotto esame tornano alcuni aspetti dei lavori eseguiti e conclusi da poco tempo, come la scelta di alzare ulteriormente la sede stradale, creando nuovi ostacoli con scalini e battenti. La sensazione diffusa è che l’occasione della riqualificazione avrebbe dovuto essere sfruttata anche per migliorie funzionali.
Alcuni tecnici oggi suggeriscono il ricorso a vasche di laminazione. La loro realizzazione però – oltre che essere costosa – comporterebbe la necessità di smantellare piazze e strade appena realizzate. Le vasche di laminazione sono dei particolari serbatoi in polietilene la cui funzione è quella di regolare la portata di pioggia scaricata nel corpo recettore (fognatura, corso idrico, ecc.) a seguito di un evento meteorico.
Tra le proposte al vaglio anche la possibilità di utilizzare la nuova rete fognaria posata sotto la Borgata e mai entrata in funzione, per convogliarvi le acque piovane alla luce dell’evidente sofferenza dell’attuale collettamento. Un’idea forse da tenere in considerazione. Se funzionale, è quella che presenta costi e impatto limitati. Da novembre 2024 a novembre 2025, però, nessuno pare essersi particolarmente preoccupato della cosa.




Maltempo sul siracusano, piogge intense e primi disagi. In un’ora caduti 63,1mm

Giornata segnata dal maltempo nel Siracusano, dove le precipitazioni intense previste dai bollettini meteo si stanno puntualmente verificando sin dalla prima parte del mattino. Al momento si segnalano piccoli disagi alla viabilità in alcune aree urbane, a causa dell’accumulo d’acqua e della ridotta visibilità. Alle 13.30, il dato relativo alla pioggia cumulata su Siracusa era di 63,1 mm caduti in un’ora. A Solarino 17,9mm; Avola 51.4; a Rosolini 39,6; a Noto 42,4mm. Segnalati allagamenti della sede stradale in piazza Euripide e largo Gilippo, viale Cadorna, Teracati e Teocrito.
Dopo settimane di sole e temperature ben al di sopra della media stagionale, lo scenario adesso è cambiato bruscamente. Nei giorni scorsi, a fine ottobre, un primo e consistente assaggio con fenomeni intesi a carattere alluvionale. E secondo i dati del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), il dato pluviometrico più significativo è stato registrato proprio in provincia di Siracusa. A Priolo, il 31 ottobre, la stazione del Dipartimento Regionale di Protezione Civile (DRPC) ha misurato 212 millimetri di pioggia in sole tre ore, con un picco di 108 millimetri in un’ora, il più alto valore pluviometrico regionale del mese.
Basti dire che la precipitazione media mensile in Sicilia, ad ottobre, è stata di 98,7 millimetri. Comunque leggermente superiore alla norma stagionale.
I benefici sulle riserve idriche restano limitati, spiegano gli esperti. Le precipitazioni concentrate sulle coste favoriscono il deflusso rapido, mentre gli invasi interni non hanno ancora registrato incrementi significativi.
Per le prossime ore restano attivi gli avvisi di allerta meteo gialla per piogge e temporali sulla Sicilia orientale. Le autorità raccomandano prudenza negli spostamenti e di evitare sottopassi o aree esposte a rischio di allagamento.




Agenti delle Volanti rianimano e salvano un 33enne in arresto cardiaco

Momenti di tensione a Siracusa, ieri pomeriggio, quando un intervento tempestivo della Polizia ha permesso di salvare la vita a un giovane colto da arresto cardiaco all’interno della propria abitazione.
La Sala operativa della Questura è stata contattata da una donna, in evidente stato di agitazione, che chiedeva aiuto per il figlio improvvisamente crollato a terra privo di sensi. Sul posto, in pochi minuti, sono giunti gli agenti delle Volanti.
Trovata la porta dell’abitazione aperta, i poliziotti hanno trovato la madre — una donna siracusana, classe 1971 — in lacrime, accanto al figlio, un trentatreenne riverso sul pavimento del corridoio, privo di conoscenza.
Gli operatori, richiamando le nozioni apprese durante i corsi di formazione di primo soccorso, hanno subito messo il giovane in posizione di sicurezza. Notando il volto e le labbra già scurite, hanno capito che si trovavano davanti a un arresto cardiaco. Senza esitazione, hanno avviato le manovre rianimatorie, alternandosi nei tentativi per diversi minuti, fino a quando l’uomo ha finalmente ripreso conoscenza.
Pochi istanti dopo è arrivato il personale del 118, che ha constatato che il giovane era tornato vigile e lo ha preso in cura.
La madre, ancora sotto shock, ha raccontato che il figlio, rientrato a casa poche ore prima in uno stato di evidente alterazione psicofisica, era improvvisamente crollato a terra. È stata lei a lanciare l’allarme, chiamando il numero di emergenza e consentendo così l’intervento che gli ha salvato la vita.




Un condomino “fantasma” per accedere al Superbonus: 11 indagati, sequestri per 10 mln

Un “condominio fantasma”, creato solo sulla carta per accedere in modo illecito al Superbonus 110%. È quanto hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza di Siracusa, che hanno eseguito un sequestro preventivo di beni, conti correnti e crediti fiscali per oltre 10 milioni di euro.
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, il raggiro sarebbe stato architettato dal rappresentante di una società di costruzioni locale che avrebbe ottenuto indebiti vantaggi fiscali simulando la nascita di un condominio che, in realtà, non è mai esistito.
Tutto è partito dall’acquisto per circa un milione di euro di un ex albergo di oltre 5.000 metri quadrati, situato nel capoluogo. L’edificio, abbandonato da anni, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione che lo ha trasformato in un moderno complesso residenziale. Parte degli appartamenti risulta già venduta, ma – secondo gli inquirenti – l’intera operazione sarebbe stata finanziata a spese dello Stato.
Per ottenere i benefici fiscali – è la tesi delle Fiamme Gialle – la società avrebbe frazionato catastalmente l’immobile in 101 unità tra appartamenti e box auto, stipulando poi cinque contratti preliminari di vendita con soggetti compiacenti, tra cui la moglie del rappresentante legale e alcuni familiari dei soci. Pochi giorni dopo, gli stessi soggetti avrebbero inscenato un’assemblea costitutiva di condominio, redigendo un verbale che sanciva la nascita di una realtà inesistente.
Dietro le carte, però, non c’era alcun effettivo trasferimento di proprietà. Tutti gli immobili restavano di fatto intestati alla società originaria, che ha poi presentato domanda all’Agenzia delle Entrate per il riconoscimento di crediti d’imposta per circa 15 milioni di euro, ottenendone 10.
I crediti, generati illecitamente, sarebbero stati successivamente ceduti al consorzio esecutore dei lavori, con sede nel Ragusano, e da questo monetizzati attraverso la vendita a una società multinazionale del settore energetico, risultata estranea alla frode.
L’Autorità giudiziaria ha iscritto nel registro degli indagati 11 persone, tra cui i titolari dell’impresa e i falsi acquirenti. Contestati i reati di truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, dei beni e dei crediti fiscali per un valore complessivo superiore ai 10 milioni di euro.




Antenna 5G in contrada Bosco di Sopra, al Tar primo punto per il Comune di Canicattini

Il Tar di Catania non sospende il provvedimento dell’amministrazione comunale di Canicattini Bagni con cui revoca in autotutela le autorizzazioni alla Cellnex Italia SpA e Zefiro Net srl per l’installazione di una stazione radio base per la telefonia mobile 5G, in un terreno privato. Secondo il Comune ibleo, l’area sarebbe peraltro stata scelta in modo unilaterale da parte delle due società, in contrada Bosco di Sopra, a ridosso del centro abitato in via Giovanni Falcone.
Rigettato quindi il ricorso della Zefiro Net srl. I giudici amministrativi hanno ritenuto “che le esigenze cautelari di parte ricorrente possono ritenersi adeguatamente tutelate con la sollecita definizione del giudizio di merito, ai sensi dell’art. 55, co. 10, del cod. proc. amm.”, fissando la trattazione nel merito del ricorso nell’udienza pubblica dell’11 febbraio 2026.
“Un primo risultato importante – commentano il sindaco Paolo Amenta e l’assessore agli Affari Legali Domenico Mignosa – a testimonianza della valenza delle argomentazioni presentate dal Comune, insieme ad una ricca documentazione tecnica, per revocare le autorizzazioni per la realizzazione dell’antenna in contrada Bosco di Sopra. Insieme al Comitato dei cittadini e a tutto il Consiglio comunale, riteniamo possa arrecare danno, attraverso i campi elettromagnetici, alle aree sensibili esistenti nel suo raggio, come le scuole, i parchi giochi, i centri di aggregazione sociale, case di ricovero anziani, gli uffici sanitari e la guardia medica. Difenderemo con determinazione queste nostre motivazioni nell’udienza pubblica dell’11 febbraio prossimo, quando i Giudici tratteranno nel merito il ricorso”.




Rapina con cesoie una tabaccheria e vandalizza monumenti, denunciato un 20enne

Denunciato in stato di libertà un 20enne per i reati di rapina, danneggiamento e deturpamento di bene immobile pubblico. E’ ritenuto il responsabile di una rapina commessa lo scorso 4 novembre ai danni di una tabaccheria di Francofonte. Brandendo delle cesoie, aveva minacciato la titolare e si era impossessato di 50 euro presenti nella cassa.
Le tempestive indagini avviate dai Carabinieri hanno consentito, attraverso l’analisi dei sistemi di video sorveglianza e le informazioni fornite da alcuni cittadini, di identificare il 20enne. Non solo, ulteriori accertamenti hanno poi consentito di individuare nel ragazzo l’autore delle scritte con vernice nera spray con cui avrebbe imbrattato il Monumento ai Caduti della Grande Guerra di Piazza Dante e i muri perimetrali del “II Istituto Comprensivo Dante Alighieri”, mentre la notte tra il 3 e il 4 novembre aveva danneggiato una statua della Madonna collocata nel giardino di pertinenza della chiesa San Francesco e le aiuole di via Onorevole Sebastiano Franco.
Durante la perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro un paio di cesoie e una bomboletta di vernice spray di colore nero.




Bagni pubblici verso una gestione privata, ok della IV Commissione. “Questione di efficienza”

La IV Commissione consiliare ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo che sostiene la linea dell’Amministrazione comunale sulla riqualificazione e gestione dei bagni pubblici di Siracusa.
Durante la seduta del 30 ottobre, la Commissione — presieduta da Ivan Scimonelli — ha esaminato la proposta che prevede la ristrutturazione integrale dei servizi igienici comunali e il loro affidamento in gestione esterna a soggetti privati o cooperative sociali, tramite procedure ad evidenza pubblica.
L’atto approvato, invita gli uffici competenti a definire un regolamento o schema di convenzione che disciplini criteri di affidamento, standard di igiene, accessibilità e controllo della qualità del servizio, con la possibilità di introdurre agevolazioni o punteggi premianti per imprese giovanili e realtà sociali locali.
“Restituire decoro ai bagni pubblici non è solo una questione di igiene, ma di civiltà urbana e accoglienza turistica”, ha commentato Scimonelli. “La gestione esternalizzata garantirà continuità, efficienza e sostenibilità”.




Revolver e carabina nell’auto a noleggio, 52enne arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Siracusa hanno arrestato un 52enne di Priolo Gargallo per detenzione abusiva di armi e munizioni e ricettazione.
Lo scorso martedì sera, i militari hanno sorpreso l’uomo alla guida di un’auto a noleggio. Essendo un soggetto noto, con precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio, è stata avviata una perquisizione veicolare che ha permesso di scoprire un revolver calibro 44, una carabina calibro 22 e circa 100 proiettili dei relativi calibri.
Le armi sequestrate saranno sottoposte ad accertamenti balistici.
L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa.




Siracusa, i lavoratori PNRR della Giustizia scrivono al Governo: “Stabilizzate i precari”

I dipendenti del Ministero della Giustizia in servizio presso il Tribunale di Siracusa, assunti nell’ambito del PNRR con la qualifica di Funzionari dell’Ufficio per il Processo e Operatori Data Entry, hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica ed ai principali esponenti del Governo, tra cui la premier Giorgia Meloni, per chiedere la stabilizzazione dei precari della giustizia.
Si tratta di una richiesta che riguarda oltre 12.000 lavoratori in tutta Italia, figure assunte dal 2022 e che, in questi anni, hanno contribuito in modo determinante alla riduzione dell’arretrato giudiziario e alla velocizzazione dei procedimenti civili e penali.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Giustizia lo scorso 22 ottobre, nel settore penale si registra un -37,8% del “disposition time” rispetto al 2019, superando ampiamente il target PNRR del -25% previsto entro giugno 2026.
Nel settore civile, la riduzione è del -27,8%, segno di un miglioramento costante.
Risultati ancora più significativi si registrano nel Tribunale di Siracusa, dove il settore civile ha segnato una diminuzione delle pendenze del -25,3% (a fronte di una media nazionale del -20,3%), mentre nel penale il disposition time è crollato del -55,2% e le pendenze del -52,2%.
Numeri che, come sottolineano i lavoratori, dimostrano l’efficacia dell’Ufficio per il Processo, una struttura che ha permesso di raggiungere con largo anticipo gli obiettivi europei di efficienza e rapidità.
Oltre al supporto diretto ai giudici nella stesura di provvedimenti, questi operatori hanno anche sopperito alle carenze di organico delle cancellerie, garantendo la continuità dei servizi.
Il timore, ora, è che la scadenza dei contratti fissata al 30 giugno 2026 riporti i Tribunali nella condizione di arretrato pre-PNRR. “La cessazione dei nostri rapporti di lavoro – scrivono i dipendenti – significherebbe tornare indietro di anni, vanificando i risultati raggiunti”.
Da Siracusa arriva quindi un appello forte e condiviso: procedere immediatamente alla stabilizzazione di tutto il personale PNRR della Giustizia, per evitare di compromettere i progressi ottenuti e salvaguardare l’efficienza del sistema.
In assenza di risposte, i lavoratori del Tribunale aretuseo annunciano di essere pronti a scendere in piazza nelle prossime settimane per dare maggiore forza alla loro richiesta.