Siracusa. Santa Panagia, lo strano incrocio: l'ospedale, le antenne e i soldi pubblici

A riaccendere i riflettori sull’area demaniale di Santa Panagia sono stati gli esponenti siracusani del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito in testa. Il deputato regionale ha avanzato l’idea di chiedere parte di quel vasto terreno (33 ettari) per costruirvi il nuovo ospedale, “con un risparmio netto di 14 milioni di euro in espropri”.
Una posizione che è stata criticata aspramente da diverse parti politiche e dalla terza commissione consiliare. L’esistenza di vincoli, i tempi lunghi per la “sdemanializzazione”, la difficile situazione viaria e una diversa scelta già operata dal Consiglio comunale (che ha indicato la Pizzuta, ndr) hanno condotto alla “demolizione” della proposta pentastellata.
Ma Zito non ci sta. E ritorno ad occuparsi della vicenda. Intanto per puntualizzare un aspetto, sin qui non preso in considerazione. “Quello che non si è voluto comprendere è che il nuovo ospedale poteva essere argomento utile con la Marina Militare per riuscire a rendere pubblica una vasta porzione di quell’ampio terreno. Su cui, per intenderci, si potrebbero costruire due nosocomi, non uno. Insomma, era il grimaldello per forzare l’attuale stallo”, dice Zito. “La Marina si è mostrata disponibile e la ringrazio per il sopralluogo che ci ha consentito di effettuare alcuni giorni fà. Il nuovo ospedale è tema su cui anche la Difesa avrebbe potuto mostrare sensibilità. Intanto, però, a Santa Panagia si lavora ad un progetto per posizionare e attivare nuove antenne. Non sono un tecnico, ma immagino che si parli di trasmettitori più potenti di un ripetitore per cellulari”.
Come dire che, nel silenzio generale attorno a quell’area, si starebbero portando avanti progetti di cui la cittadinanza non è bene informata. Senza creare allarmi al momento non giustificati, il tema Santa Panagia si mostra più complesso e articolato di quello che poteva sembrare in un primo momento. “E in ogni caso, per il nuovo ospedale mancano ancora almeno 30 milioni di euro. Anzichè attaccare noi ci dicano dove sono i soldi. La nostra volontà era quella di far risparmiare i cittadini. Dico solo che per il San Marco di Catania hanno speso 8 milioni di euro in espropri. A Siracusa ne servono quasi il doppio, 14”.




Siracusa. La riscoperta dell'area demaniale di Santa Panagia: "c'è archeologia bellica da tutelare"

L’area di Santa Panagia di proprietà del demanio (Marina Militare) è stata improvvisamente riscoperta dall’opinione pubblica di Siracusa. Complice la proposta di realizzarvi il nuovo ospedale, firmata dal Movimento 5 Stelle, si sono accesi i riflettori su quella porzione di città “off-limits” per i comuni mortali.
Cosa c’è in quella vasta area? Terreni, caseggiati, depositi, antenne militari e tracce della storia (passata e recente), compresa la ex batteria Opera A: un complesso di difesa delle coste siracusane che terminava con delle temibili bocche da fuoco. E tutto attorno – ma non attualmente visitabili – camminamenti, cunicoli, depositi interrati “conquistati” dagli inglese durante le operazioni di sbarco del 1943. Un’opera militare ben nota a storici e appassionati europei di cui, però, si è persa la memoria tra i siracusani che – eppure – raccontavano orgoglioso che il cannone di Santa Panagia “sparava fino a Malta”. A chiederne la tutela con appositi vincoli è l’associazione Lamba Doria.




Siracusa. Nel film tv su Rocco Chinnici c'è Virginia La Tella, attrice "nata" al teatro greco

C’è un pezzo di Siracusa nella fiction tv “Rocco Chinnici, così lieve il suo bacio sulla fronte”. Ed è Elvira La Tella, attrice di 24 anni diplomatasi  all’Accamedia Inda Giusto Monaco di Siracusa nell’anno accademico 2013-2016.
Nel film per la tv lei è Elvira Chinnici, la secondogenita figlia del giudice ucciso nella strage di via Pipitone nel 1983.
Il suo personaggio é apparentemente il più ribelle. Elvira é la figlia che con più difficoltà riesce a mostrare obbedienza al padre e alle ristrettezze che il suo lavoro impone. Ma questo suo carattere ribelle e discolo é in realtà una maschera che si é creata per nascondere una forte fragilità.
Virginia La Tella ricorda sempre con affetto gli anni di formazione a Siracusa. Lo ha ripetuto anche nelle tante interviste tv delle ultime settimane.
Con lei nel cast Sergio Castellitto,  Cristiana Dell’Anna e Manuela Ventura.

In foto, La Tella è la prima a sinistra




Noto. Rissa al centro d'accoglienza per la fila in mensa, tre denunciati

I carabinieri di Testa del’Acqua hanno denunciato per rissa tre extracomunitari, tutti ospiti del Centro d’Accoglienza “Oasi Don Bosco” di Noto.
I tre indagati, di nazionalità pachistana e somala, avrebbero iniziato a discutere sull’ordine di arrivo per la somministrazione dei pasti. Immediatamente la discussione è degenerata in un violento alterco tra i tre, che hanno dato origine ad una vera e propria rissa, aggredendosi l’un l’altro con schiaffi e pugni, utilizzando inoltre mezzi di fortuna che sono riusciti a trovare in quella mensa.
Tutti e tre gli uomini sono stati soccorsi, e due di loro hanno riportato lievi lesioni personali, guaribili in pochi giorni.
I Carabinieri della Stazione di Testa dell’Acqua, intervenuti sul posto, hanno iniziato le indagini del caso ed hanno ricostruito l’intera dinamica dei fatti procedendo alla denuncia in stato di libertà dei tre uomini.




Siracusa. Fermate autobus nelle zone balneari: "con i fondi di riserva pensiline e paline"

Pensiline alle (poche) fermate degli autobus nelle zone balneari. A chiederle è il consigliere della circoscrizione Neapolis, Emiliano Bordone. “I disagi sono enormi, a partire dal fatto che c’è un solo bus che serve quelle contrade, il 23”, ricorda Bordone. “Sarebbe utile dunque risolvere il problema di chi, con la pioggia o con il sole cocente, in luoghi ove non è possibile trovare altro riparo, è costretto ad attendere i mezzi pubblici in totale difficoltà. E ci sono anche bambini, quelli che la mattina si recano a scuola”.
Pensiline dotate di panchine è la richiesta del consigliere di quartiere. Non che la città sia messa meglio. “Si, ma nelle contrade balneari non ci sono neanche le semplici paline semplici di fermata, contenenti foglio informativo plastificato dove vengano specificati gli orari del bus”, replica Bordone. “E’ un problema vero, sarebbe opportuno che l’amministrazione se ne occupasse, magari utilizzando in modo intelligente i fondi di riserva del sindaco”.




Violenza tra le mura domestiche: una madre costretta a denunciare la figlia

Due nuovi episodi di maltrattamenti in famiglia si sono verificati in provincia.
A Francofonte una donna, poco più che 30enne, di nazionalità romena e in Italia da tanti anni, è stata costretta a sporgere denuncia perché esasperata dalle continue angherie, soprusi e violenze da parte della propria figlia, una ragazza di appena 14 anni. I fatti sarebbero iniziati quasi due anni fa, quando la ragazza si sarebbe avvicinata al mondo della droga. Da allora, anche per via di cattive frequentazioni, la figlia avrebbe iniziato a non frequentare più la scuola ed a richiedere in continuazione denaro al proprio genitore, arrivando ad insultarla in ogni modo ed a percuoterla, come ieri, con calci e pugni in testa, tanto da far vivere la vittima in uno stato di assoluto terrore. A seguito dell’ultimo episodio la donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale e, in seguito, a denunciare la figlia.
Il secondo episodio si è verificato ad Augusta dove i carabinieri hanno arrestato Francesco Spinali, 33 anni, per il reato di maltrattamenti in famiglia. Secondo la denuncia sporta dai familiari, lo stesso sarebbe assuntore abituale di stupefacente e, nei momenti di astinenza, andrebbe in vera crisi manifestando forme di violenza verso gli stessi. L’ultimo episodio proprio ieri quando il giovane, appena svegliatosi, avrebbe aggredito, anche armandosi di una forbice e dopo aver rotto suppellettili, il proprio fratello. Episodi analoghi in un recentissimo passato con utilizzo di coltelli da cucina. I fatti andrebbero avanti da anni con soprusi verso la madre di ogni livello, insulti, minacce, botte ed umiliazioni anche al fine di avere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Siracusa. Confartigianato da vita a Donne Impresa, promozione dell'imprenditoria rosa

Nasce anche a Siracusa il movimento Donne Impresa di Confartaginato. Presidente è Rita Curcio, titolare di una azienda artigiana di Palazzolo. “Un passo avanti importante per il nostro territorio, perchè la donna riesce a fare impresa e allo stesso tempo riesce a tutelare gli interessi sociali e a salvaguardare la famiglia”, le sue parole.
Ieri la prima riunione del movimento. “Crediamo molto in Donne Impresa ed è per questo che abbiamo lavorato con impegno per dare il via oggi al movimento anche a Siracusa”, ha commentato Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa.
Il movimento si occupa di promuovere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile e di favorire la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia. Donne Impresa si batte per affermare una significativa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle sedi decisionali e per costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale ed offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale.




Restauro degli affreschi della chiesa rupestre di Lentini, arriva il primo importante contributo

Al via i lavori per il restauro di una parte degli affreschi all’interno della Chiesa
Rupestre del Crocifisso di Lentini. C’è l’impegno del Fai (Fondo Ambiente Italiano) che insieme ad Intesa Sanpaolo sostengono la spesa con un contributo di 15.000 euro assegnato nell’ambito del progetto I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare.
Grazie all’impegno del comitato Lentini nel Cuore, 3.831 persone nel 2016 hanno votato la
chiesa al censimento, dimostrando così il legame e l’attenzione nei confronti di questo bene. Il risultato raggiunto ha permesso al bene di partecipare alle Linee Guida per la selezione degli interventi 2017 e di ottenere un contributo.
La Chiesa Rupestre del Crocifisso, a pochi passi dal centro storico di Lentini, è situata tra il Parco archeologico di Leontinoi (su territorio di Carlentini) con i resti degli insediamenti ellenistici e il Parco archeologico del Castellaccio con importanti testimonianze di epoca federiciana.
La chiesa fa parte di un ampio e complesso apparato di insediamenti rupestri, costituito da grotte naturali e artificiali, utilizzate nel tempo sia come abitazioni che come luoghi di culto. La grotta che ospita la chiesa è quasi certamente di origine naturale e rimaneggiata poi, nel corso del tempo, con ampliamenti e tamponature, fino al raggiungimento della configurazione odierna. Al suo interno presenta un ciclo di pregevoli affreschi che vanno dal XII al XVII secolo d.C. che, per la rarità e il valore dei dipinti, fanno della chiesa il più complesso apparato iconografico della Sicilia rupestre. Il bene versa oggi in pessimo stato di conservazione e necessita di urgenti interventi di restauro.
L’intervento, reso possibile grazie al contributo “I Luoghi del Cuore”, interesserà la porzione dei dipinti localizzati sulla parete dell’ambulacro della grotta: preziosi affreschi del XIII secolo raffiguranti una teoria di Santi che comprende Santa Elisabetta, Mater Domini, San Leonardo, San Giovanni Battista e un Santo Vescovo. Il restauro eviterà la scomparsa definitiva dei dipinti in pessimo stato di conservazione dando una svolta
positiva al destino precario di un bene così prezioso. Un primo importante passo verso il recupero complessivo della Chiesa Rupestre del Crocifisso, che vuole porsi come volano per il reperimento di altri fondi necessari per estendere i lavori.




Siracusa. Scuole vulnerabili: furti alla Costanzo e alla Chindemi. Chi ferma questi ladri?

Scuole nel mirino dei ladri. Obiettivi classificati come “facili”, nonostante sistemi di allarme che – purtroppo – non paiono essere deterrente valido. Due gli istituti visitati nelle ultime ore, con danni per migliaia di euro e dirigenti scolastici con le mani tra i capelli.
Paradossale il caso della Chindemi di via Basilica, dove i ladri hanno persino rubato le lim, le lavagne multimediali, con tutti i proiettori. In una precedente “visita” erano già stati trafugati i sei pc collegati alle lim. Adesso, per completare l’opera, anche le pesanti lavagne sono state staccate dalle pareti. Un “lavoro” certosino, che richiede anche tempo. E che rischia di bloccare l’attività didattica delle varie classi private, adesso, dell’importante strumento didattico ormai presente in tutte le classi. In meno di un mese, 6 raid alla Chindemi.
Numeri simili anche per la Costanzo dove da un armadio blindato sono stati rubati 27 computer portali, utilizzati per le lim in altrettante classi. Memori dei furti del passato (3 computer rubati poche settimane fa), i pc venivano adesso conservati in un armadio blindato e non più nei vani chiusi a chiave nelle singole aule, accanto alle lim. Una misura di sicurezza ulteriore che non ha bloccato i ladri. Sono entrati dal retro, da un’aula al pian terreno. E poi hanno portato a termine il loro piano. Anche qui, i danni sono ingenti.
All’apertura della scuola, questa mattina, insieme agli alunni sono entrati anche gli agenti della Scientifica per tutti i rilievi del caso.
Sconfortata la preside, Roberta Guzzardi, così come il suo collega alla Chindemi, Marco Vero. Le scuole non hanno disponibilità economiche tali da rimpiazzare le dotazioni tecnologiche, nonostante alcune donazioni come quelle della Esso (tre computer per la Costanzo) e Agenzia delle Entrate (un pc).
C’è, evidente, un problema sicurezza per le scuole siracusane. Non riguarda solo le strutture ma anche la vulnerabilità. Ed il messaggio che viene così trasmesso agli studenti rischia di essere negativo: nessuno ferma questi ladri che continuano a farla franca.




Siracusa. L'avanzata della società violenta: "modelli sbagliati e fragilità della famiglia". Parla lo psicoterapeuta

Sembra di assistere all’avanzata della società violenta. L’episodio avvenuto ad Augusta è solo l’ultimo di una serie che – solo negli ultimi giorni – parla di una rissa in Ortigia e ancora prima l’aggressione di un insegnante ad Avola.
Sono cambiati i modelli di riferimento “dettati” dalla tv (Gomorra, Rosy Abbate, etc), menti deboli trovano nella prevaricazione una risposta mentre si sgretola l’autorevolezza delle istituzioni, dalla famiglia alla scuola.
L’analisi dello psicoterapeuta Roberto Cafiso.