Siracusa. Fotovoltaico al Tribunale, l'impianto non riparte: fermo da 5 mesi, risparmio mancato

Il display che dovrebbe indicare la quantità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico del parcheggio del tribunale è ancora spento. Produzione, quindi, ferma al palo nonostante le potenzialità di quel sistema voluto dal Comune quando aveva ancora tra le sue competenze anche Palazzo di Giustizia.
Sono adesso almeno cinque i mesi di stop dell’impianto fotovoltaico, completato a dicembre 2015 ma entrato in funzione solo agli inizi del 2017. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale avrebbe dovuto coprire il fabbisogno energetico dei 15 istituti comprensivi di Siracusa.
“Dagli inizi di settembre 2017 l’impianto fotovoltaico è però inattivo”, fa notare il consigliere della circoscrizione Tiche, Alessandro Cotzia. A settembre 2017, un temporale abbattutosi su Siracusa avrebbe causato un guasto. Sarebbe quella l’origine del problema, non ancora risolto.
I pannelli fotovoltaici presenti nel parcheggio del Tribunale sarebbero in grado di sviluppare una potenza pari a 811,44 kw. Se perfettamente funzionante – secondo alcuni calcoli – avrebbe potuto produrre 1.200.000 kwh l’anno. Così da ottenere l’equivalente di 240.000 euro di risparmi in “bolletta” come contropartita dell’energia che i pannelli in questione avrebbero potuto produrre ogni anno.




Siracusa. Tre imprenditori volano negli Emirati con Confindustria: "formativo e stimolante"

Il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Siracusa, Giuseppe Giardina Papa, in missione negli Emirati Arabi con i Giovani Imprenditori dell’associazione degli industriali. Con lui il vicepresidente Raffaele Maria Liberto, membro della Commissione Energia dei Giovani imprenditori di Confindustria, e il fratello Giuseppe Liberto.
Alla guida della delegazione composta da quattordici giovani imprenditori, il presidente nazionale Alessio Rossi.
La missione è iniziata con la visita al cantiere di Expo Dubai 2020 e a seguire si sono svolti incontri BtoB con imprenditori degli emirati. La seconda giornata è stata dedicata a Masdar City, una città che vivrà esclusivamente di energia solare, con un’economia a emissioni zero e un’ecologia senza rifiuti. Poi incontro con l’Istituto del Commercio Estero italiano a Dubai e con Sace e con un incontro all’ambasciata italiana ad Abu Dhabi con l’ambasciatore Liborio Stellino.
La terza giornata ha visto i giovani imprenditori impegnati nella visita del più grande progetto fotovoltaico al mondo, che porterà il Al Maktoum Solar Park a raggiungere una potenza di 700 MW.
La missione si è poi conclusa con la partecipazione alla giornata di apertura del World Future Energy Summit, l’evento annuale più importante al mondo dedicato allo sviluppo futuro dell’energia, all’efficienza energetica e all’uso delle tecnologie pulite.
“Un’esperienza utile e formativa in una atmosfera stimolante, un contesto di sviluppo ricco di opportunità e in continuo fermento”, le parole di Giuseppe Giardina Papa. “Un paese che ha l’obiettivo di rendersi sempre più indipendente dallo sfruttamento di petrolio e gas naturali, puntando sulla produzione di energia pulita da fonti rinnovabili merita la massima attenzione”.




Siracusa. Lavori infiniti per la fognatura: vertice a Palermo, ma il ribaltamento allacci è già un mistero

Riunione decisiva questa sera a Palermo per i complessi ed infiniti lavori della nuova rete fognaria alla Borgata. I tecnici del Comune di Siracusa si presentano in Regione per ottenere un finanziamento per l’opera, purtroppo rimasta incompleta. Si parla di una somma pari a 1,3 milioni che Palazzo Vermexio porterebbe poi con sue risorse a 1,8 milioni di euro.
Si sbloccherebbe così la nuova impasse che riguarda in particolare il cantiere di via Agatocle. Con quei soldi si potrebbe completare la nuova rete ma, attenzione, non gli allacci delle utenze della Borgata: il cosiddetto ribaltamento, vale a dire il passaggio dei singoli scarichi alla nuova rete. Per quella operazione occorrerà in una fase successiva una somma vicina ai 5 milioni di euro (attualmente non disponibili, ndr) e non è difficile prevedere, quindi, in futuro un nuovo stop nella realizzazione delle opere per mancanza di fondi.
Genesi sofferta quella della nuova rete fognaria. Il progetto venne cofinanziato dall’Unione Europea, appaltato nel 2004 ma con cantiere aperto solo nel 2009. Poi una serie di problematiche, tra cui rinvenimenti archeologici, che portarono alla sospensione dei lavori nel 2012. Con la necessaria perizia di variante (e nuove economie) a metà 2014 si è rimessa in moto la macchina, anche con operazioni di rifacimento del manto stradale di alcune vie del popoloso rione. Fino all’ultimo stop, nel 2016 dopo le operazioni in via Malta, per mancanza di fondi.




Siracusa. Lungomare Alfeo, il Comune "chiama" un ingegnere per le verifiche statiche: chiusura da evitare

Sarà l’ingegnere Sebastiano Floridia a verificare le condizioni in cui versano i marciapiedi a sbalzo di Lungomare Alfeo. Stabilirà, insomma, se esiste un rischio crollo o meno. Il Comune di Siracusa, non disponendo di attrezzature per l’indagine, si è rivolto al professionista, con una spesa di 10.000 euro.
La recente conferenza dei servizi per i lavori di consolidamento del muraglione sottostante ha segnalato le condizioni critiche del marciapiede costruito come affaccio sul mare, a sbalzo dal muraglione. Al sindaco è stata chiesta anche la chiusura al transito pedonale di Lungomare Alfeo, con l’interdizione della fruibilità degli spazi per tutelare la pubblica incolumità.
L’ingegnare siracusano dovrà verificare lo stato di consistenza degli sbalzi con la tempestività che la situazione richiede. Il Comune vorrebbe, infatti, riuscire ad evitare la chiusura di Lungomare Alfeo ma – se dovesse emergere la necessità di lavori per mettere in sicurezza quel marciapiede – potrebbe essere inevitabile. I tempi si allungherebbero e tra progettazione ed intervento c’è anche il dubbio fondi: dovrebbe intervenire il Comune sul quale – è stato stabilito in conferenza dei servizi – gravano i costi di questa operazione.




Siracusa. Turismo: intese, info-point e migliaia di euro. Ma i totem multimediali restano spenti

Di turismo si parla molto a Siracusa nelle ultime ore. I dati relativi a presenze e soggiorni nel capoluogo sono in crescita, complici anche favorevoli congiunture internazionali, e la città ha dichiarato la sua voglia di puntare sul turismo “culturale e di qualità”.
E’ pertanto il momento buono per tornare a chiedere soluzione per lacune (del settore) sotto gli occhi di tutti. Come nel caso dei totem turistici multimediali: conclusa l’esperienza con il Cnr rimangono lì, spenti e inutili, accanto ai monumenti siracusani. In piazza Duomo, in piazza Minerva, in piazza Archimede, in Largo XXV Luglio, al parco archeologico della Neapolis. Non danno più uno straccio di informazione, niente contenuti multimediali, filmati in 3d, ricostruzione in computer grafica della grandezza della città di epoca greca. Ci si era “dimenticati” della voce manutenzione al momento della stipula dell’accordo e del bando. E ora? Niente, possono anche restare spenti.
Nel frattempo, intanto, si sono trovate risorse per 38.000 euro per un info-point turistico e due interventi artistici (spirale archimedea e cavallo corinzio) da realizzare d’intesa con l’associazione Noi Albergatori.
Eppure anche i totem multimediali sono da considerarsi validi aiuti nell’informare il turista, che anzi è ormai sempre più abituato – a livello internazionale – alla consultazione tecnologica più che allo sportello fisico di informazione. E poi, se questi totem sono stati installati, messi in funzione e celebrati non possono adesso diventare scatole nere misteriose, ingombranti oggetti di arredo urbano accanto ai monumenti. D’accordo l’info-point e l’arte, ma non sarebbe stato possibile – e forse anche indicato – inserire pure il recupero della funzione dei totem multimediali in un accordo pensato per incrementare ed incentivare i flussi turistici?




Siracusa. Via Mozia, i residenti si rivolgono alla Procura: "condizioni pietose, nessuno ci da ascolto"

I residenti di via Mozia, zona Pizzuta, non ce la fanno più. Hanno segnalato a più riprese le condizioni che definiscono “penose” della strada lungo cui si affacciano le loro abitazioni. Buche, veri crateri, polvere: insomma quella che una volta veniva definita “trazzera”, in piena città.
Inascoltati, hanno deciso di presentare un esposto in Procura. Al loro fianco c’è l’associazione Nuova Siracusa che in passato aveva battagliato, insieme ad altri soggetti tra cui il Comitato Attivisti Siracusani, per via Mineo, poi riasfaltata.
Serve una somma di poco inferiore ai 40.000 euro per dotare via Mozia di un asfalto degno di questo nome e che possa porre fine all’agonia continua di auto e moto di passaggio, oltre che dei residenti. “Ma la somma utilizzata per la dog area di Neapolis non poteva invece servire per asfaltare via Mozia?”, si domanda Pierluigi Chimirri, portavoce di Nuova Siracusa.




Zona industriale: pozzo contaminato a Città Giardino, assolti 5 dirigenti Isab: "il fatto non sussiste"

Non fu disastro doloso. Cinque tra dirigenti e responsabili dell’Isab sono stati assolti dall’accusa che parlava anche di avvelenamento delle acque e omissione di misure atte a contenere l’inquinamento ambientale. L’inchiesta iniziò nel 2012 quando il proprietario di un pozzo nella frazione di Città Giardino (Melilli) denunciò la presenza di idrocarburi nell’acqua. Una perizia dimostrò la presenza di quella sostanza nel periodo precedente alla gestione della raffineria da parte dell’Isab, oggi Lukoil.
Il gup del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, ha accolto la richiesta del pm e dell’avvocato difensore Massimo Milazzo. Assolti “perchè il fatto non sussiste” i tre dirigenti del parco serbatoi Giancarlo Cogliati, Antonino Amato e Luigi Scalici e i due capi reparti Giuseppe Petrillo e Leonardo Gambino.




Rapina in gioielleria da 25.000, arrestati all'alba in tre: avrebbero fatto parte del commando

In tre sono stati arrestati all’alba dalla Polizia in una operazione che ha visto insieme il Commissariato di Lentini e la Squadra Mobile di Catania, sotto la direzione della Procura di Siracusa. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Federico Sciuto (24 anni), Aurelio Barbagallo (56 anni) e Vito Battiato (39 anni). Sarebbero i presunti autori di una rapina ai danni di una gioielleria di Francofonte avvenuta nel giugno del 2016. A loro carico, gli investigatori avrebbero raccolto “gravi indizi di colpevolezza”.
Attraverso le immagini registrate dal sistema di video sorveglianza dell’esercizio commerciale, la polizia ha potuto concentrare la sua attenzione su alcuni personaggi malavitosi del catanese, riuscendo ad individuare gli arrestati.
In 5 fecero irruzione all’interno della gioielleria, immobilizzando il titolare con del nastro adesivo alle braccia ed alla bocca, per trafugare monili in oro, orologi ed oggetti preziosi per circa 25.000 euro.




Truffe finanziarie per 200 milioni di euro l'anno, un siracusano "mente" dell'associazione: arrestato

E’ siracusana una delle “menti” di un’articolata associazione a delinquere capace di truffe milionarie. Non ha dubbi la Guardia di Finanza di Forlì che ha arrestato un 50 enne di Siracusa, Giovanni Davide Ferreri, consulente finanziario non iscritto all’albo, insieme ad un coetaneo di Casoria. I due sarebbero stati alla guida dell’associazione capace di agire su tutto il territorio nazionale, ma anche all’estero, con un giro di affari di 200 milioni di euro l’anno.
Il sistema: emettevano e proponevano false fideiussioni finanziarie in cambio di laute provvigioni, acquisivano società in crisi, stipulavano contratti d’affido di azienda per gestire le aziende svuotandole di fatto dei loro beni.
L’operazione denominata “Mister James” (dal nome di una finanziaria utilizzata), ha portato all’emissioni di un’ordinanza di custodia cautelare per 8 persone: due in carcere e sei ai domiciliari.
Sono accusati a vario titolo di abusivismo finanziario, bancarotta fraudolenta, truffe, anche aggravate, realizzate mediante emissioni di garanzie fideiussorie false, ricettazione ed appropriazione indebita.
Denunciati 34 soggetti. Al momento sono 150 gli episodi di truffa ricostruiti. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesca Rago, sono iniziate nel 2016. Secondo quanto ricostruito dalla Finanza il gruppo operava in Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia attraverso più società. Individuati ingenti flussi finanziari dirottati anche su banche estere nel Principato di Monaco e Malta.




Noto. Minacce di morte per il candidato alla Camera di Casa Pound, "fermeremo la scalata democratica dei fascisti"

Minacce di morte a un candidato siciliano di CasaPound. “Nei giorni scorsi – spiega il movimento di estrema destra in una nota – è stata fatta arrivare al domicilio di Andrea Insenga Azzaro, nostro candidato alla Camera nel Collegio di Siracusa, una lettera minatoria firmata dalla sigla anarchica Collettivo Antifascista Carlo Giuliani”. Nel testo del messaggio, “scritto in stile vecchie Br”, si legge, tra l’altro, che “al pericolo fascista si risponde con la lotta armata” e che “il tentativo di scalata democratica dei fascisti deve essere fermato ad ogni costo e con ogni mezzo”.
La lettera termina con un’ultima minaccia: “L’antifascismo militante colpirà gli uomini e gli strumenti della guerra psicologica”. Azzaro, accompagnato dal proprio legale di fiducia, ha denunciato ai carabinieri di Noto l’accaduto.
Polemiche a Noto nei giorni scorsi dopo l’affissione di un manifesto firmato proprio CasaPound contro l’immigrazione.