Siracusa. Formazione professionale autofinanziata, esami con l'assessore

Anche l’assessore regionale Bruno Marziano ha seguito questa mattina gli esami di abilitazione professionale per ottenere la qualifica di estetiste.
Le ragazze hanno completato un corso di formazione professionale autofinanziata presso la scuola per parrucchieri ed estetiste Vincent Van Gogh di Siracusa. La struttura è riconosciuta dalla Regione e da anni sforna nuovi professionisti nel settore della bellezza.




Siracusa. I sabato dello spreco, Progetto Siracusa all'Archivio Storico Comunale: "perdita irrimediabile"

Il quarto appuntamento con “I sabato dello spreco” di Progetto Siracusa toccherà quella che una volta era la sede dell’Archivio Storico Comunale. Ospitato all’interno dell’istituto comprensivo Mazzini, in via Madre Teresa di Calcutta, è stato danneggiato da un recente allegamento dei locali.
Il movimento politico che fa riferimento ad Ezechia Paolo Reale promette di svelare sabato una verità “oggi solo sussurrata, sulla perdita irrimediabile di un patrimonio storico e culturale che era di noi tutti”.
Poi l’accusa: “per la Cultura si investe, non si fa solo vetrina e campagna elettorale”.




Siracusa. L'Inps estende i giorni di apertura al pubblico, dal lunedì al venerdì

La sede provinciale dell’Inps di Siracusa estende dal 22 maggio i giorni di apertura degli sportelli al pubblico, dal lunedì al venerdì. Ampliate le fasce orarie del front end, potenziata la consulenza specialistica su appuntamento – che in particolare si svolgerà anche nelle ore antimeridiane -per consentire l’accesso personalizzato anche a chi nelle ore mattutine ha impegni lavorativi. Gli accessi sono uniformati anche per le Agenzie di Augusta, Lentini e Noto.




Siracusa. Giovani neurologi siciliani a convegno: confronto sulla sclerosi multipla

Giovani neurologi siciliani domani a Siracusa per confrontarsi sulla sclerosi multipla. L’evento è accreditato presso la commissione nazionale per la formazione continua. Il convegno, nella sede del Grande albergo Alfeo, inizierà alle 9.00 con i saluti del direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa, Salvatore Brugaletta. Interverrà anche il presidente del coordinamento regionale Aism (Associazione Italiana sclerosi multipla), Angelo La Via.
Ad aprire i lavori saranno Sebastiano Bucello di Siracusa e Salvatore Lo Fermo di Catania. Nel corso della giornata si parlerà di malattie autoimmuni demielinizzanti con confronti con diverse figure: dall’ematologo al ginecologo all’avvocato. Infine le esperienze cliniche dei centri siciliani a confronto: Augusta, Palermo, Cefalù è Catania.
Domani tra l’altro si festeggia un anno dall’apertura del reparto di neurologia all’ospedale Muscatello di Augusta.




Siracusa. Nuovo terremoto in Procura, il Csm valuta trasferimento d'ufficio per Giordano, Longo e Musco

La prima commissione del Csm accelera e dopo la visita e le audizioni a Siracusa trapelano le conclusioni di quella ispezione. Il presidente della commissione, Giuseppe Fanfani, componente laico dell’area di centrosinistra, lascia intendere che c’è il rischio di un trasferimento d’ufficio per incompatibilità per il procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, e i pm Giancarlo Longo e Maurizio Musco.
Avviata la procedura motiva dal fatto che i tre si sarebbero venuti a trovare, “a prescindere dall’esistenza di condotte colpevoli riconducibili a fattispecie di diversa natura, in una situazione tale da incidere sulla piena indipendenza e imparzialità dell’attività giudiziaria nella sede di Siracusa e nelle funzioni di pubblico ministero”. Giordano, Longo e Musco saranno adesso convocati a Roma per essere ascoltati in audizione.
Non è la prima volta che la Procura siracusana si guadagna le attenzioni del Csm. Nel 2013 vennero trasferiti l’allora procuratore capo, Ugo Rossi, e altri magistrati. Ne scaturì il primo capitolo dei cosiddetti veleni in Procura, con strascichi giudiziari e alcune condanne.




Canicattini. Ordigno rudimentale fatto esplodere davanti casa di un dirigente comunale

Attentato intimidatorio ai danni del dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Canicattini, Giuseppe Carpinteri. Ignoti hanno fatto esplodere un ordigno rudimentale dietro la porta d’ingresso della sua abitazione. E’ il secondo atto minatorio che nel giro di un anno viene indirizzato al funzionario. Il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, l’amministrazione comunale e il presidente del Consiglio comunale, Antonino Zocco hanno subito portato la loro vicinanza a Carpinteri ed alla sua fa-miglia.
“Due atti criminali a distanza di tempo nei confronti del nostro dirigente – ha commentato il sindaco Amenta – non possono essere sottovalutati e richiedono il massimo dell’impegno delle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia i responsabili. Il pieno rispetto della legalità, imparzialità e trasparenza che contraddistinguono l’apparato amministrativo e l’amministrazione comunale, che ne ha fatto i capisaldi in questi anni, non saranno messi in discussione da questi atti, anzi si rafforzano sempre di più”.




Siracusao Meravigliao: cittadinanza concessa a brasiliani senza requisiti, coinvolti anche dipendenti comunali

L’hanno soprannominata operazione “Siracusao Meravigliao”, ironico riferimento al Brasile ovvero la nazione da cui provenivano gran parte degli stranieri che acquisivano la cittadinanza italiana tramite una serie di complicità e scorciatoie. Nelle prime ore della mattinata, agenti della Polizia di Augusta, hanno eseguito sette misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di aver favorito la concessione della cittadinanza italiana a stranieri che non avevano i necessari requisiti richiesti dalla normativa vigente. Tra gli arrestati figurano anche dei dipendenti dei comuni di Floridia e di Augusta.
Destinatari dei provvedimenti sono Cleber Zanatta (classe 1974), Sabrina Dos Santos (classe 1985), Diego Zanatta (classe 1988) tutti residenti a Siracusa, Antonio Mameli (classe 1951) residente ad Augusta, Angelo Zappulla (classe 1953) e Carmelo Lo Giudice (classe 1955) entrambi residenti a Floridia e L.R. (classe 1961) residente a Siracusa.
Le indagini sono scattate nell’aprile del 2016, alla luce di un notevole ed anomalo afflusso di cittadini brasiliani che – dopo aver fatto ingresso in Italia in esenzione del visto per soggiorni di breve durata – raggiungevano alcuni Comuni della Provincia di Siracusa ed ottenevano in breve tempo il riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis”, per poi richiedere il rilascio del passaporto. Gli investigatori si sono incuriositi anche perchè ogni volta l’iter burocratico era gestito da Cleber Zanatta, titolare dell’omonima agenzia disbrigo pratiche di Siracusa.
Gli investigatori del commissariato megarese, pertanto – coordinati dal Sostituto Procuratore della repubblica Tommaso Pagano – hanno mirato le loro attenzioni su quelle pratiche per cui appariva anomala la rapida tempistica di definizione. In questi casi, il Comune interessato deve compiere una complessa attività amministrativa, che normalmente richiede una meticolosa verifica non solo della genuinità della documentazione esibita dall’istante, ma anche delle contro-verifiche nello Stato di origine dello stesso richiedente (come la discendenza diretta da un avo italiano, l’assenza di interruzione nella trasmissione della cittadinanza, la non naturalizzazione straniera dell’avo e l’assenza di dichiarazioni di rinuncia alla cittadinanza italiana dei discendenti).
Gli accertamenti hanno permesso di scoprire l’esistenza di una organizzazione criminale, con a capo Cleber Zanatta, che con la complicità della moglie Sabrina Dos Santos e del fratello Diego, era finalizzata a far ottenere l’illegittimo riconoscimento della cittadinanza con “la connivenza” di impiegati comunali appositamente corrotti. Questi ultimi, ricevendo come corrispettivo somme di denaro, fornivano un contributo decisivo all’attività posta in essere sia nella velocizzazione delle pratiche che nell’omissione dei dovuti controlli.
Le investigazioni hanno evidenziato, altresì, come il gruppo fosse attivo a Siracusa come ad Augusta e Floridia dove, al fine di agevolare lo svolgimento dell’iter procedurale, si ponevano a disposizione dei “clienti” numerose abitazioni (22, ndr), essenziali per individuare la competenza del Comune di residenza al rilascio della cittadinanza italiana.
I “clienti” venivano agganciati tramite un blog (cleberzanatta.com.br), che proponeva dei “pacchetti” all inclusive comprendenti il viaggio, il transfer dall’aeroporto di Catania Fontanarossa alle abitazioni e viceversa, l’alloggio e l’assistenza nell’iter procedurale in argomento, assicurandone l’esito positivo in soli tre mesi. Il costo pro capite era di 3.500 euro.
I neo cittadini italiani, approssimativamente 500, una volta ottenuto il titolo valido per l’espatrio, in numerose occasioni si dirigevano, per espletare attività lavorativa, verso altri paesi dell’Unione Europea sfruttando lo status di cittadino comunitario.
L’attività illecita ha consentito all’organizzazione di ottenere profitti per diversi milioni di euro, poi reinvestiti in Brasile in attività economiche ed imprenditoriali, fra cui l’acquisto di terreni per la realizzazione e gestione di un’azienda agricola.
Le somme di denaro illecitamente percepite venivano trasferite in Brasile dalla moglie di Zanatta, Sabrina Dos Santos, che – ricevuto il denaro contante – lo nascondeva addosso in occasione dei viaggi aerei verso il paese d’origine.
Il “capo” dell’organizzazione, Cleber Zanatta, è stato condotto in carcere. Domiciliari per la moglie e il fratello Diego. I tre sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e favoreggiamento alla permanenza illegale nel territorio dello stato di cittadini stranieri.
L’impiegato del Comune di Augusta, Antonio Mameli, insieme al responsabile dell’Ufficio di Stato Civile del Comune di Floridia, Angelo Zappulla, e l’impiegato dello stesso Ufficio, Carmelo Lo Giudice, sono stati posti ai domiciliari, perchè nella qualità di pubblici ufficiali, ricevevano denaro dai fratelli Zanatta per compiere o aver compiuto atti contrari al dovere d’ufficio.
Interdetto dai pubblici uffici, per la durata massima prevista dalla legge, il dipendente del Comune di Siracusa di cui sono state fornite le iniziali, L.R.




Siracusa. La vigliacca spinta di via Elorina, il console onorario del Senegal: "fatto grave, serve forte condanna e risarcimento"

Le due vittime della vigliacca spinta di via Elorina sono due ragazzi senegalesi. Se la sono fortunatamente cavata con qualche contusione, escoriazioni e una prognosi che non supera i dieci giorni. Lo spavento, però, è stato tanto. E vedendo e rivedendo il video di quel folle gioco viene davvero da pensare ad uno scampato pericolo.
La spinta ricevuta dall’auto in corsa li fa sbandare, poi sbattere contro il muro di cinta dell’Aeronautica e quindi rovinare sull’asfalto, rischiando di essere investiti dall’auto “complice”, da dove viene ripresa la scena shock.
Il console onorario del Senegal, Francesco Ruggeri, avvocato di Catania, si sta interessando della vicenda. Ha anticipato la possibile volontà di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento che dovesse scaturire dalle denunce. Intanto ha chiesto che venga fatta piena luce, garantendo “giustizia giusta” alle due vittime attraverso una condanna pari alla gravità del gesto e una richiesta di risarcimento danni adeguata.

Nella foto, i due senegalesi vittime della spinta in via Elorina con Damiano De Simone che è stato incaricato dal console onorario del Senegal per seguire la vicenda




Siracusa. Omicidio Scarso, depositata la perizia sulla morte dell'anziano. Le difese pronte a dare battaglia

C’era molta attesa attorno alla perizia sulle cause della morte dell’anziano Pippo Scarso, dato alle fiamme da giovani entrati nella sua abitazione di Grottasanta. Il pm che segue il caso, Andrea Palmieri, aveva incaricato il dottore Ragazzi. La perizia è stata adesso depositata. Secondo le prime informazioni, il decesso dell’uomo sarebbe avvenuto per una serie di concause. Il fumo respirato all’interno della stanza teatro del vile gesto e, chiaramente, le ustioni riportate anche se non estese. Inoltre, hanno giocato un ruolo nella drammatica evoluzione del caso l’età e le patologie da cui era affetto.
In carcere, accusati dell’omicidio di Pippo Scarso, ci sono due giovani: Andrea Tranchina e Marco Gennaro. Il decesso dell’anziano sopraggiunse, come ricorderete, dopo oltre due mesi di agonia al Cannizzaro di Catania.
La perizia disposta dalla Procura diventerà adesso terreno di “scontro” processuale e potrebbe contribuire alla definizione esatte di responsabilità in quanto accaduto in quella tragica notte nel popoloso quartiere di Grottasanta.
Marco Gennaro potrebbe aver avuto un ruolo di secondo piano. Ne è convinto il suo difensore, l’avvocato Aldo Ganci. Le videocamere di alcune telecamere di attività commerciali presenti nella zona avrebbero ripreso Gennaro che lasciava la casa di Scarso prima di Tranchina. La tesi della difesa è che, dopo aver scattato col telefonino foto all’anziano dormiente, il ragazzo abbia preferito dileguarsi di fronte alla gravità di quanto sarebbe potuto accadere da lì a poco. “Era la seconda volta che entravo in quell’abitazione per infastidire l’anziano”, avrebbe detto nel corso dell’ultimo interrogatorio Marco Gennaro. Lasciando intendere che il “gruppo” aveva preso di mira Pippo Scarso da quasi un anno con diverse azioni da “bulli”.
Gianpiero Nassi, il difensore di Andrea Tranchina, si limita a commentare le prime indiscrezioni sulla perizia disposta dal pm. “Se sarà confermato che il decesso è dovuto a concause non propriamente conseguenza diretta del gesto commesso dai ragazzi, si alleggerisce la posizione di entrambi”, spiega. Attualmente i due sono accusati di omicidio volontario. “Le condizioni generali del signor Scarso erano precarie al punto che il ricovero in ospedale a seguito dell’episodio potrebbe aver avuto un ruolo marginale”, aggiunge tecnico e cercando di non urtare alcuna sensibilità. Disposta anche una perizia di parte.




Gentiloni in Cina si dimentica del porto di Augusta: preferito il Nord, rabbia del sindaco Di Pietro

Nella sua visita in Cina, il premier Gentiloni ha cancellato la Sicilia dalla “via della seta”. Agli operatori orientali che hanno manifestato la volontà di aprire un canale marittimo più efficiente con l’Europa, ha proposto il porto di Genova o, in alternativa, Venezia. Neanche una parola sul porto di Augusta che, pure, sin dagli anni 90 Bruxelles indica come hub strategico per le rotte europee.
Sorpresa del sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro. Anche di fronte alle parole del governatore Rosario Crocetta che ha annunciato di voler scrivere a Gentiloni chiedendo di rivedere la scelta ed inserire Augusta che – in quanto scalo commerciale e lontano dalla grande navigazione – sarebbe la soluzione ideale.
“Davvero non si comprende come Crocetta faccia queste dichiarazioni”, dice il sindaco megarese. “Proprio lui che ha firmato la richiesta motivata di spostamento della sede della Autorità’ di Sistema Portuale del mare di Sicilia orientale, da Augusta a Catania, in virtù di presunte carenze ed inefficienze del nostro porto. Come fa a stupirsi se poi Gentiloni ignora il nostro porto?”. E allora Cettina Di Pietro punge: “mentre scrive al Presidente del Consiglio, oltre a lamentare solo la scelta incomprensibile, ritiri pure la richiesta motivata di spostamento della sede da Augusta a Catania riconoscendo, così , le caratteristiche e la centralità del nostro porto”.