Aeroporto Fontanarossa, bomba a mano in un pacco postale ma "era inerte". Ore di ritardo per i voli in partenza

Ore e ore di ritardo per diversi voli in partenza dall’aeroporto di Catania questa mattina. E momenti di tensione celati da una calma apparente. Tutto per via di una bomba a mano. Un addetto alla sicurezza l’ha individuata all’interno di un pacco postale. La bomba a mano “era inerte” cioè non poteva esplodere, hanno spiegato all’Ansa fonti investigative. Il pacco era diretto negli Stati Uniti e privo di esplosivo. Sul posto, in ogni caso, sono intervenuti gli artificieri.
“Il pacco postale – spiega la nota della Sac, la società che gestisce lo scalo – era in partenza su un volo misto (merci/passeggeri) diretto a Roma Fiumicino, proveniva dalla base USA di Sigonella ed era stato consegnato al Terminal merci dello scalo Fontanarossa da uno spedizioniere”. Secondo quanto reso noto dall’Ansa, il plico sarebbe stato inviato da un militare Usa di Sigonella diretto a casa sua negli Stati Uniti.




Francofonte. Più controlli delle forze dell'ordine disposti dal prefetto dopo l'intimidazione al sindaco

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si è riunito questa mattina in Prefettura per discutere del “caso” Francofonte, dopo il nuovo gesto intimidatorio rivolto al sindaco, Salvatore Palermo.
I rappresentanti delle forze dell’ordine, insieme al prefetto Castaldo hanno deciso di aumentare i servizi di controllo del territorio nella zona nord della provincia.




Tutti litigano sulla Cisma e le autorizzazioni rilasciate: sindaci, ex sindaci, assessori ed eurodeputati

A Melilli litiga quasi tutta la politica locale attorno alla discarica Cisma ed alle responsabilità – reali o presunte – su autorizzazioni e scelte. Chiamato indirettamente in causa durante la conferenza stampa del sindaco Pippo Cannata – che ricordava di essere stato sospeso per effetto della legge Severino – interviene Corrado Mascali. “Onde evitare che i cittadini siano fuorviati da false notizie divulgate da soggetti che intendono scaricare su altri le proprie annose responsabilità, ricordo a tutti che sono stato sindaco di Melilli da fine dicembre 2014 fino al 3 agosto dell’anno successivo in quanto assessore anziano in carica, subentrando al vicesindaco dimissionario ed in sostituzione del sindaco Cannata, notoriamente. Durante quel periodo mai il dirigente comunale che si occupava della materia mi ha in qualche modo reso partecipe, neanche sotto forma di semplice informazione, di qualsiasi tipo di atto rilasciato dal comune alla Cisma. Unica volta in cui mi sono imbattuto da amministratore con questa società è stato in occasione della notizia appresa a mezzo stampa del conferimento dei rifiuti provenienti dall’Ilva. I fatti documentano che l’amministrazione da me guidata, allarmata per quanto stesse accadendo, si è attivata prontamente, accertando che purtroppo esisteva già un’autorizzazione ministeriale perché i detti prodotti venissero stoccati nell’area in questione. E solo in quell’occasione venivo a sapere che era in corso la procedura di ampliamento di tale sito e che l’autorizzazione era di competenza regionale. Degli atti propedeutici al rilascio, sicuramente richiesti dalla regione, compresi i pareri, non ho mai avuto modo di prenderne visione, anche se commentavo negativamente la negligenza o la superficialità di qualche preposto che ha fatto sì che la richiesta di ampliamento avanzata dall’azienda venisse accordata. Per tale caso null’altro è di mia conoscenza”.
Intanto l’eurodeputato del M5S, Ignazio Corrao, torna ad attaccare il ministro Galletti sul polverino Ilva stoccato a Melilli. “Spieghi perché ha chiuso accordi con un’azienda in odor di mafia”. Insieme alla collega Rosa D’Amato, Corrao ha presentato una nuova interrogazione alla Commissione Europea (la terza) denunciando le presunte irregolarità sullo spostamento dei rifiuti dall’Ilva di Taranto in Sicilia. Nell’interrogazione che arriva dopo l’operazione “Piramidi”, si chiedono chiarimenti sull’operato del Ministro all’Ambiente Gianluca Galletti.




Melilli. Gli amministratori giudiziari della Cisma: "chiudere la discarica? Possibile se sito inquinato"

Stop a tutte le attività della Cisma Ambiente. Niente rifiuti speciali, niente rifiuti solidi urbani dai Comuni della provincia di Siracusa. Quella che era una delle discariche più attive di Sicilia oggi è, in via cautelativa, soltanto un cancello chiuso.
E proprio la chiusura della discarica melillese è tra le opzioni allo studio dei due amministratori giudiziari nominati dal gip del Tribunale di Catania dopo l’esplosione dello scandalo rifiuti e connivenze. Si tratta di Francesco Carpinato, avvocato, e dell’esperto ambientale Francesco Lovetere.
Attraverso la lettura e l’analisi di carte e documenti, oltre che attenti sopralluoghi, dovranno decidere il da farsi. Se da un punto di vista ambientale verrà accertata la “compromissione” del sito non è da escludere che il destino della discarica sia segnato. Insomma, non riprenderà l’attività. Se, invece, i problemi principali riguarderanno le già note “carenze” amministrative e tecniche ma senza ricadute insanabili sul fronte della salute pubblica allora – con i dovuti accorgimenti – si andrà avanti.




Siracusa. C'è l'ok dei Revisori, niente più alibi per riasfaltare via Mineo, Necropoli Grotticelle e via Augusta

Via libera alla spesa di circa 800.000 euro per diversi cantieri da aprire a Siracusa. Attenzioni puntate sulle condizioni delle strade, in particolare via Mineo, via Augusta e via Necropoli Grotticelle. Ma anche interventi parziali lungo viale Epipoli per mitigare il problema dei frequenti allagamenti dopo le piogge invernali, con due nuove caditoie e l’intercetto di una conduttura esistente ma non utilizzata che permetterebbe di smistare l’acqua piovana da via Monte Rosa direttamente verso il canalone di gronda. Qui mancherebbe ancora un parere del Genio Civile. C’è, invece, quello dei revisori dei conti atteso per poter dare il via libera ai lavori.
Questa mattina depositato l’ok dei revisori. Domani convocata la giunta comunale per ratificare la spesa, con somme già disponibili. Quindi gli uffici dovranno predisporre in tempi record le procedure di gara per aggiudicare i lavori ed aprire i cantieri.
“Finalmente – commenta il sindaco, Giancarlo Garozzo, che mantiene anche la competenza sui Lavori pubblici – stiamo per dare il via a una serie di opere attese da tanti anni e che, in qualche caso, sono state motivo di giuste lamentele dei residenti. Di recente c’è stato qualche altro intoppo burocratico ma a breve inizieranno i lavori. Con i lavori in viale Epipoli e in via Augusta, in maniera particolare, diamo una risposta concreta ai residenti che fanno i conti con gli allagamenti ad ogni acquazzone. Avevamo preso un impegno lo scorso autunno che adesso stiamo mantenendo”.




Augusta. Scempio nel parco dell'hangar, tagliati gli alberi. Il Comune: "non sapevamo niente. Demanio e Marina chiariscano"

La potatura “estrema” di un centinaio di eucaliptos nel parco hangar di Augusta divide e fa discutere. Anche la politica solleva il caso con il consigliere comunale Giuseppe Di Mare che ha chiesto di mettere il punto all’ordine del giorno in una prossima riunione del civico consesso megarese.
Ad eseguire i lavori è stata una ditta incaricata dalla Marina Militare. Ma la resa finale si è prestata a critiche ed anche ad un esposto presentato ai carabinieri dall’Hangar Team.
Degli alberi ad alto fusto rimangono oggi soltanto porzioni di tronco alte poche decine di centimetri.
Di Mare, consigliere di opposizione, vuole capire chi ha concesso le autorizzazioni e dato il nulla osta all’intervento in una zona con diversi vincoli di tutela esistenti. E non è una posizione isolata in Consiglio Comunale.
Anche il sindaco, Cettina Di Pietro, non ha nascosto la sua sorpresa per quanto accaduto parlando di “scempio”. Sulla sua pagina facebook ha ricorcato come il Comune avesse chiesto il parco in concessione al Demanio “senza ricevere risposta nonostante diversi solleciti. E’ una vicenda che intendo approfondire personalmente. Quella zona è uno dei pochi polmoni verdi del nostro territorio”.
Dal Municipio megarese partite le richieste di chiarimento agli enti coinvolti nell’operazione incriminata. “Il Comune di Augusta non era informato, nonostante in quella zona ci sia un ordinanza sindacale che interdice l’accesso nell’area dell’intero parco”.




Zona industriale. Vertenza Imef, rischio licenziamento per 13, sindacati su piede di guerra

Il mancato rinnovo contrattuale di manutenzione edile alla Imef Srl, una delle aziende che operano all’interno di Syndial, mette a rischio il futuro dei stessi lavoratori. Sindacati pronti alla mobilitazione, compreso uno sciopero davanti alle portinerie.
“Abbiamo chiesto a Confindustria di predisporre un tavolo tecnico per verificare la possibilità di dare continuità lavorativa agli operai”, spiegano i segretari di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea Cgil, rispettivamente Corallo, Gallo e Carnevale.
Il problema nasce dal “no” che i sindacati riferiscono sia arrivato da Syndial alla richiesta di un colloquio.
“Abbiamo chiesto alla Prefettura di intervenire e si è resa immediatamente disponibile a un primo confronto interlocutorio. Ha raccolto la nostra preoccupazione e quella dei 13 lavoratori interessati che dal 31 marzo rischiano il licenziamento. Si farà portavoce della istanza cercando, in tempi rapidi, di costruire un tavolo naturale di confronto. Abbiamo chiesto, sostanzialmente, queste due cose: salvaguardia di tutti i lavoratori Imef e immediato incontro con Syndial e aziende subentranti”, dicono ancora i tre sindacalisti.




Siracusa. Arrestato e rimesso in libertà presunto pusher di Ortigia

I Carabinieri di Ortigia, impegnati in un servizio antidroga, hanno arrestato in flagranza di reato Simone Diana, classe 1997. Lo hanno sorpreso a cedere delle dosi di marijuana a due assuntori locali. Uno di loro è stato bloccato e trovato in possesso di due dosi appena cedute da Dians che aveva con se 25 euro, probabile provento dell’illecita attività di spaccio. Arrestato, è stato subito rimesso in libertà non sussistendo esigenza cautelare.




Siracusa. Siringhe usate davanti alla scuola di via Regia Corte, Cavallaro: "Ci sono i bambini, subito telecamere e controlli"

Una situazione problematica, più volte segnalata, mai risolta con un rischio non indifferente per i bambini che frequentano l’istituto comprensivo “Elio Vittorini” di via Regia Corte, nei pressi di viale Tica. Davanti al cancello, ogni giorno, si trovano numerose siringhe usate, con ago scoperto e con il pericolo che questo comporta quando genitori, alunni e personale scolastico varcano il cancello. Un problema che diventa ancor più serio quando, nel pomeriggio, si svolgono, all’interno dell’area, delle lezioni di sport. Il buio, nei mesi invernali, rende meno visibile quello che si trova sull’asfalto e aumenta la probabilità di ritrovarsi gli aghi sotto le scarpe.Grida allo scandalo l’avvocato Paolo Cavallaro, che scrive una nota al sindaco, Giancarlo Garozzo, al comandante della polizia municipale, Salvo Correnti, al settore Pubblica Istruzione e all’Asp affinché, ciascuno per le proprie competenze, intervenga in maniera risolutiva. E’ in particolar modo il lavoro che prosegue per via Von Platen a riempirsi di siringhe. Nessun dubbio sul contenuto e sull’utilizzo che ne viene fatto. Nei pressi della scuola, peraltro,si trova anche il Sert, il servizio tossicodipendenze. Alla direzione della struttura sanitaria, Cavallaro chiede pertanto di vigilare al massimo e, a tutti i destinatari della missiva, “un immediato intervento per la rimozione delle siringe e un adeguato controllo per evitare che in futuro si possa ripetere una simile problematica. Lo scorso settembre, dopo un’analoga richiesta, la strada è stata ripulita da erbacce e siringhe. Subito dopo, però, non è cambiato nulla e il problema si è riproposto, senza che siano stati, nel frattempo, adottati provvedimenti preventivi, già a partire da un potenziamento dell’illuminazione stradale o dall’apposizione di telecamere di videosorveglianza. Segnalare il problema, per Paolo Cavallaro è , comunque, anche un modo per “invitare i cittadini a prestare particolare attenzione nel percorrere la strada, soprattutto se con bambini al seguito fino a quando la strada non verrà bonificata”.




Siracusa. Dramma in via Necropoli del Fusco: uomo si toglie la vita sparandosi un colpo

Gesto disperato di un settantenne che poco dopo le 13 si è tolto la vita. Secondo le prime informazioni, si sarebbe sparato un colpo d’arma da fuoco nella sua abitazione di via Necropoli del Fusco.
Lo hanno trovato seduto al tavolo, la pistola in terra, in una sorta di cucina ricavata in quello che in passato era un negozio di articoli idraulici.
Ad avvertire la polizia una donna, forse la compagna, che aveva portato il pranzo all’uomo, padre di sei figli. Sembra che in passato avesse minacciato più volte di farla finita per motivi economici. Pronto anche l’intervento del 118 ma i sanitari non hanno potuto far altro che riscontrare l’avvenuto decesso.