Siracusa. Troupe de Le Iene aggredita, il sindaco scrive alla redazione: "rincrescimento e solidarietà"

All’indomani della messa in onda del servizio in cui una troupe della trasmissione tv Le Iene viene aggredita a Siracusa, da palazzo Vermexio è partita una lettera all’indirizzo della redazione Mediaset.
“A nome di tutti i siracusani onesti – scrive il sindaco Garozzo – desidero esprimere sincero rincrescimento per quanto accaduto nella realizzazione del servizio sulla pesca di frodo nell’Area marina protetta del Plemmirio. Allo stesso tempo esprimo solidarietà al giornalista Cristiano Pasca e alla troupe per l’aggressione fisica subita: mi ha rattristato vedere quale protezione quei pescatori di frodo hanno goduto e con quale violenza quelle persone si sono scagliate, fra l’indifferenza dei presenti, verso chi svolgeva il proprio lavoro. Tali comportamenti – ha aggiunto il sindaco – possono solo essere condannati, a maggior ragione in questo caso che hanno avuto come obiettivo chi stava informando per sensibilizzare sulla salvaguardia dell’ambiente e del nostro prezioso mare. La pesca di frodo, messa in atto – come abbiamo visto – da persone senza scrupoli, per una città come Siracusa è un vero e proprio crimine. Ancora più ingiustificata, nel caso specifico, se si pensa che il fermo biologico per i ricci di mare è di appena due mesi. Il Comune, in quanto socio del consorzio, collabora attivamente – conclude il sindaco Garozzo – con l’Area marina, sostenendone la missione di difesa del nostro ecosistema. Tra l’altro, come avete potuto verificare con le interviste realizzate, la nostra Polizia municipale partecipa ai servizi di controllo anche notturni, convinti come siamo di quale risorsa sia il mare per il modello di sviluppo che perseguiamo e per una fetta dell’economia sana di Siracusa”.




Siracusa. Autunno ma sembra estate, temperature su e tuffi a forte Vigliena

Dall’alluvione con richiesta di stato di calamità naturale ad un nuovo scorcio d’estate. Succede a Siracusa nel giro di poche settimane. Clima ormai “impazzito” e così capita che il 12 ottobre con una temperatura esterna vicina ai 26 gradi, si possa optare per un bel tuffo in un mare dal blu invitante. A Forte Vigliena solarium “frequentato”, tintarella e tuffi in autunno. Ma visto da qui, sembra davvero estate.




Siracusa. Gennuso: "tumori, mortalità in aumento. Intervenga la magistratura"

Nuova denuncia del deputato regionale Pippo Gennuso. “A Siracusa il dato della mortalità per tumore nell’ultimo anno è in forte aumento”, dice deciso. “Si è passati dai mille morti del 2014 ai 1.150 dello scorso anno. Serve un intervento energico della magistratura contro le lobby del petrolio, anche perchè la legge deve essere uguali per tutti. Chi uccide deve pagare”, il pensiero del parlamentare Ars.
“La zona di Priolo, Melilli ed Augusta è quella più colpita. I cittadini chiedono bonifiche e risposte immediate a quella che è oramai diventata una ecatombe. Soltanto la magistratura può fermare morte e scempi ambientali, portando a termine le inchieste che ha avviato negli anni”, ricorda ancora Gennuso. “E’ arrivato il momento di dire basta”.




Siracusa. Piano delle opere pubbliche, ci si è ricordati di Epipoli allagata

Si è parlato anche di piano delle opere pubbliche in Consiglio comunale a Siracusa. Approvato un emendamento per Epipoli e il decennale problema degli allagamenti. Dispone di inserire nel piano la realizzazione (futura) di due collettori per il deflusso delle acque piovane nelle vie Madonie e Monti Peloritani, tra le più critiche del Villaggio Miano. Spesa complessiva circa 120.000 euro.
“Sembra che siamo sulla buona strada”, commenta il consigliere Palestro che ha proposto l’emendamento. “L’impegno del Sindaco, attraverso gli Uffici dei Lavori Pubblici, potrebbe determinare a breve una importantissima opera che darebbe una prima risposta ai residenti delle due vie interessate, tra le più disgraziate di Epipoli. Non saranno risolti tutti i problemi, che restano appesi all’approvazione di progetti importanti con finanziamenti statali ed europei che darebbero quella definitiva e risolutiva risposta ai cittadini, non solo di Epipoli, che attendono da oltre 40 anni”.




Città Giardino. Torna il sereno dopo il "no" ad altri centri per migranti. "La gente non ne vuole"

A Città Giardino torna lentamente il sereno. La pronuncia decisa e netta contro il proliferare di centri di accoglienza per migranti ha riportato la calma nella frazione di Melilli. Prima la giunta poi il Consiglio comunale hanno chiuso alla possibilità di nuove aperture parlando anzi di chiusure di centri oggi attivi sul territorio.
Giuseppe Corradino, delegato amministrativo di Città Giardino, è stato tra coloro i quali si sono battuti con maggior veemenza al fianco dei residenti. “Era chiaro che la gente non voleva altri centri e ha manifestato il suo disagio occupando i locali della delegazione amministrativa ed elaborando un documento indirizzato al prefetto per esprimere il proprio disagio e la propria preoccupazione. Il consiglio comunale però, votando il documento della maggioranza, lascia aperta qualche possibilità per i centri di seconda accoglienza e questo comunque mi preoccupa”.
In prima linea nella battaglia contro i centri di accoglienza anche Tommaso Cannella, che si è battuto con grande determinazione perché fosse approvato, in consiglio comunale, l’emendamento della minoranza (che chiedeva appunto di non autorizzare l’apertura di altre strutture di ogni genere, ordine e grado a Melilli, Città Giardino e Villasmundo), bocciato però dallo schieramento opposto. Luca Scibilia ha evidenziato invece la posizione “ambigua” di Salvo Midolo, consigliere comunale di Città Giardino, eletto nelle file del Pd. “E’ stato l’unico della maggioranza presente nelle assemblee tenute sul posto per spiegare la nostra posizione alla gente ma – spiega Scibilia – nei momenti più importanti non c’è stato. Mi riferisco alla conferenza dei capigruppo, in seno alla quale si è deciso a maggioranza di convocare il consiglio comunale del 6 ottobre a Melilli e non a Città Giardino e al fatto che ha votato il documento della maggioranza quando, almeno in questo caso, con un pizzico di buon senso, avrebbe potuto schierarsi dalla nostra parte. Forse non ha avuto coraggio”. Anche il presidente provinciale della sezione Attività portuali della Confcommercio, Francesco Diana ha lottato al fianco dei residenti di Città Giardino. “A tutti noi – dicono Corradino, Scibilia e Cannella – conforta il fatto che la giunta ha precisato che nel territorio di Melilli non possano essere autorizzate strutture di nessun genere, ordine e grado”.




Siracusa. Ex Provincia, incubo senza fine: staccati telefoni e adsl, stop ai dati sull'inquinamento

All’elenco di “disgrazie” del Libero Consorzio Comunale di Siracusa si aggiunge anche il taglio delle utenze telefoniche. Bollette non pagate e Telecom Italia procede di conseguenza. Non una sorpresa assoluta per un ente che non è più in grado di mantenersi dove non si pagano da mesi gli stipendi e non si erogano più servizi per mancanza di liquidità. I peso dei mutui non permette anticipazioni di cassa e quello che entra finisce subito vincolo al pagamento dei debiti maggiori.
Senza linee telefoniche ed internet interrotto anche il servizio di monitoraggio dei dati ambientali garantito – tra mille limiti – dalle centraline sparse in città. Non possono più trasmettere i dati sulla qualità dell’aria.
“Un disservizio grave che poteva essere ampiamente previsto e per cui si poteva e si doveva agire per tempo”, polemizza Italia dei Valori.
Nell’estate del 2015 il servizio di monitoraggio della qualità dell’aria subì un altro stop. Quella volta per via del mancato rinnovo del contratto di servizio della ditta che si occupa della manutenzione delle stesse.
Serve un intervento del commissario straordinario Arnone che sino ad oggi si è segnalato per l’aumento delle tasse provinciali e per un piano di alienazioni di beni immobili destinato a rimanere sulla carta. Dalla prefettura si segue con attenzione il caso. Rimane il solito interrogativo: perchè non staccare la spina ed invece di un accanimento terapeutico non si dichiara il default? Diversi Comuni italiani lo hanno fatto, ricostruendo seriamente sulle macerie.




Siracusa. "Ha visto tre uomini incappucciati": il vicino dell'anziano aggredito e bruciato parla a Canale 5. Il video

Su Canale 5 parla il vicino di casa di Giuseppe Scarso, l’80enne aggredito e bruciato in casa. Durante la diretta di Pomeriggio Cinque, in collegamento da Siracusa, ha raccontato soprattutto come già il giorno prima i balordi avessero tentato di portare a termine il loro agghiacciante piano. Non un episodio isolato, allora, ma una premeditazione criminale. Come testimonierebbero anche le denunce presentate che, però, non sono bastate a difendere l’anziano. Al vicino di casa è riuscito a raccontare di avere visto tre persone incappucciate. E intorno al barbaro e vile commando la squadra Mobile è pronta a chiudere il cerchio, con il coordinamento della Procura. Uno dei tre sarebbe già stato identificato.
Clicca qui per rivedere il collegamento.




Siracusa. Urologia e quel bidone in corsia, l'assessore Gucciardi: "provvedimenti esemplari, no impunità"

L’Umberto I di Siracusa finisce sul banco degli imputati. Ospedale al centro di mille polemiche dopo il caso del bidone utilizzato per i drenaggi postoperatori in Urologia. L’assessore regionale per la Salute, Baldo Gucciardi è duro. E’ lui che ha sollecitato l’Asp di Siracusa ad una veloce apertura di una inchiesta interna. “Ho chiesto provvedimenti disciplinari esemplari nei confronti del responsabile del reparto e di tutti colori che eventualmente risultino coinvolti a seguito di quanto determinerà la commissione”, spiega Gucciardi.
L’assessore si preoccupa anche del danno di immagine. Cosa penseranno i cittadini della sanità pubblica siracusana? “Fatti come questi non restano impuniti. E’ il messaggio che bisogna fare arrivare ai siracusani ed ai siciliani. Dobbiamo capire come si è potuti arrivare a questo episodio, che vulnera ogni sensibilità e quali siano le responsabilità complessive e dei singoli, non solo dirette ma anche eventualmente concorrenti”, dice ad InSanitas Sicilia.
“Se in un reparto si usa un bidone di plastica per il drenaggio invece che i presidi strumentali idonei non è un problema di tagli, ma è un problema di buon senso e di appropriatezza clinica”, chiarisce ancora l’assessore regionale Gucciardi.




Lentini. Avviso di garanzia per il sindaco Bosco e l'ex Mangiameli, sequestrata la rete idrica comunale

Avviso di garanzia per il sindaco di Lentini, Saverio Bosco, ed il suo predecessore, Alfio Mangiameli. L’accusa è omissione in atti d’ufficio. Il provvedimento del gip di Siracusa, Giuseppe Tripi dispone anche il sequestro della rete idrica comunale: la sorgente Paradiso, il pozzo Crocifisso e i serbatoi Cozzonetto e Crocifisso.
L’inchiesta riguarda la vicenda della presunta non potabilità dell’acqua della sorgente Paradiso che rifornisce il centro storico e i quartieri Soprafiera, Quartarari, San Paolo e zone limitrofe.
Bosco è stato eletto alle scorse amministrative, mentre Mangiameli è rimasto in carica per due mandati consecutivi dal 2006 fino allo scorso giugno. Le indagini riguardano il periodo che si articola da giugno 2014 a oggi, precisamente dalla data in cui la gestione del servizio idrico passò nuovamente nelle competenze del Comune di Lentini dopo il fallimento della Sai8.
“Negli anni l’Asp e i funzionari comunali hanno piu’ volte scritto all’amministrazione comunale chiedendo di intervenire in maniera urgente sull’acquedotto e sui pozzi di fontana paradiso e crocifisso, in quanto risultavano parametri batteriologici oltre i limiti. Negli anni non si è fatto nessun intervento a tutela e salvaguardia della salute in materia di acqua. Oggi a tre mesi dal mio insediamento affrontiamo l’ennesimo nodo venuto al pettine, ma in questi anni è andato tutto bene”, scrive su Facebook il sindaco Bosco con sarcasmo.




Noto. Confusione Tari, l'aumento in bolletta non c'è più. Bega rimborsi

Retromarcia, l’aliquota Tari a Noto non aumenta. Passo indietro della giunta comunale dopo la doccia fredda in Consiglio comunale dove l’opposizione (Noto bene Comune e M5S) ha chiesto la revoca in autotutela della delibera di aumento per una vicenda di date e scadenze collegate all’approvazione del bilancio di previsione. Un passaggio tecnico che di fatto significa che per l’anno in corso le aliquote rimangono le stesse del 2015 (altrimenti si è a rischio di illegittimità) e che solo il prossimo anno Noto potrà rivedere al rialzo la Tari.
Ne deve prendere atto l’amministrazione che dovrà procedere al ritiro in autotutela con provvedimento di giunta.
Ma adesso potrebbe aprirsi un contenzioso relativo ai rimborsi. Molti utenti hanno saldato alla scadenza (30 settembre) la Tari che era stata inviata con l’aumento in bolletta. L’unica indicazione certa al momento è che bisogna pagare il medesimo importo del 2015. Il pagamento della quarta rata potrebbe essere sospeso.