Siracusa. Istituto comprensivo Giaracà, quelle vistose crepe esterne

Prendendo in prestito una espressione divenuta famosa grazie al libro “Io speriamo che me la cavo”, il decimo istituto comprensivo Giaracà è una “scuola sgarrupata”.
Il plesso di via Gela impressiona per le sue condizioni, sin dal prospetto esterno. Intonaci caduti o rimossi per sicurezza, travi a vista, tondini in ferro esposti all’erosione, mattoni forati scoperti o spaccati. All’interno, poi, c’è il solito problema delle scuole siracusane, non importa quando siano state costruite: infiltrazioni d’acqua.
La recente ondata di maltempo ha messo alla berlina i “difetti” dell’edificio che ospita la scuola. Gli operai inviati dal Comune hanno posto in essere alcuni interventi tampone, “liberando” l’ingresso principale e le uscite di sicurezza. Ma servirebbe una nuova impermeabilizzazione, con guaina da apporre ai soffitti ed un controllo ai solai. Solo che senza bilancio approvato il Comune ha le mani legate. E per una curiosa coincidenza, sulla homepage del sito dell’istituto comprensivo campeggia tra le notizie in evidenza quella relativa alla presentazione delle offerte per l’affidamento del servizio di assicurazione in favore degli alunni e del personale scolastico.
I genitori, intanto, guardano perplessi l’esterno e mormorano. L’occhio vuole la sua parte, specie a scuola e specie quando bellezza fa rima con sicurezza.




Floridia. Coperti i manifesti della fiaccolata per Nuccio Sortino con altri "politici": il caso

Rischia di trasformarsi in un boomerang politico la mossa dei consiglieri comunali che sono tornati ad attaccare il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino. Niente di scandaloso, tutto legittimo in una democrazia che si rispetti. E non scandalizza che la battaglia si combatta anche a colpi di manifesti.
Solo che quanto avvenuto rischia di diventare in un “incidente” diplomatico. I fatti. Il 3 ottobre il sindaco aveva fatto affiggere anche sulle due bacheche in piazza il manifesto che ricorda l’appuntamento del 9 ottobre, una fiaccolata in memoria di Nuccio Sortino, il panettiere di Floridia ucciso da tre balordi, ad un mese esatto dalla tragedia. Appuntamento alle 20 in via Roma, dopo la messa, per poi raggiungere proprio il panificio Sortino.
Ma dopo 24 ore quei due manifesti sarebbero stati coperti da quelli “politici”, con la diatriba accesa e in corso sul bilancio di previsione.
Scalorino parla di “offesa alla memoria di Sortino” e annuncia di voler informare i carabinieri dell’accaduto. Dal canto suo, il consigliere Salvo Burgio, primo firmatario del documento affisso, si mostra sorpreso. “Non affiggiamo noi i manifesti. Li abbiamo consegnati all’ufficio preposto e loro hanno proceduto. Il resto mi sembra veramente strumentale”. Di certo i consiglieri non volevano mancare di rispetto alla memoria di Sortino e verso un fatto di cronaca che ha colpito l’opinione pubblica, non solo floridiana. I manifesti della fiaccolata torneranno comunque presto anche nelle bacheche della piazza. Il sindaco di Floridia, però, non molla. E mostra la richiesta dei consiglieri, protocollata al Comune, dove si legge come l’affissione (esentasse) avviene attraverso mezzi propri dei proponenti anche “nelle bacheche comunali poste in piazza del Popolo e piazza Umberto, così come già avvenuto per i manifesti del Partito Democratico”.
Rimangono visibili quelli appesi alla vetrina del panificio della famiglia Sortino (sorpresa da quanto accaduto, ndr), in chiesa e sulla bacheca del Comune.




Siracusa. Storia di Giovanni, "vi racconto come ho salvato una vita". Primo soccorso a 17 anni

Giovanni, con la leggerezza dei suoi 17 anni fatica vedersi nei panni dell’eroe. Quanto ha fatto questo giovane studente siracusano non è però cosa da tutti i giorni. A raccontare con lui la storia eccezionale è Giuseppe Laurettini, istruttore della Salvamento Academy Italia che ha fatto entrare le efficaci nozioni di primo soccorso anche nelle scuole di casa nostra.
“Era estate. Un mio amico, mentre tornavamo a casa dalla zona balneare, ha un incidente. Un frontale con furgone mentre è alla guida del suo scooter”, racconta Giovanni. La vittima è in preda alle convulsioni e con gli occhi iniettati di sangue. “Stava avendo un arresto cardiaco, con successiva ostruzione delle vie aeree, causata dalla grande quantità di sangue provocata dalla divisione del palato”, spiega dal punto di vista medico Laurettini.
Giovanni, dopo un comprensibile momento di panico, inizia ad applicare quelle procedure di soccorso base imparate a scuola con i corsi della Salvamento Academy. “Un altro mio amico, intanto, si preoccupava di chiamare i soccorsi che sono sopraggiunti nel luogo dell’incidente 40 minuti dopo”, racconta Giovanni. In quei lunghi istanti è lui a tenere aggrappato alla vita il suo amico con continue compressioni toraciche e il massaggio cardiaco. “Fortunatamente con poche mosse aveva rigettato la maggior parte del sangue che gli si era coagulato in gola e il suo battito cardiaco era tornato ad essere stabile”, ricorda ancora Giovanni. “Continuava però ad essere incosciente, dava l’impressione che stesse morendo davvero. Sono arrivate le forze dell’ordine e altre persone ad aiutarmi. Sono stati forse i 40 minuti più lunghi e strazianti della mia vita in cui ho dovuto sentire tra i peggiori lamenti e le peggiori disperazioni dei genitori una volta arrivati”.
Ma il suo amico oggi sta bene e la storia la si può raccontare con il lieto fine. Ha riportato fratture multiple alla mascella, traumi cranici, frattura composta del palato, frattura del setto nasale, cedimento dello zigomo destro e lacerazione del nervo al braccio che lo costringe ad una lunga riabilitazione da una semi paralisi temporanea dell’arto.




Pachino. Agguato di Pasquetta 2015: non fu tentato omicidio, quattro anni per Vizzini

Era accusato di tentato omicidio, reato che è stato derubricato in lesioni. Condannato a quattro anni di reclusione il pachinese Corrado Vizzini, difeso dall’avvocato Luigi Caruso Verso.
Il 6 aprile dello scorso anno, l’imputato 51enne aveva esploso numerosi colpi di pistola contro Antonino Di Maiuta, padre di uno dei tre giovani accusati dell’uccisione – avvenuta pochi giorni prima – di Paolo Forestieri, di cui Vizzini era lo zio. Si era poi costituito dopo alcuni giorni di latitanza, scagionando il figlio Giovanni che, nell’immediatezza del fatto era stato posto in stato di fermo dai Carabinieri.
Nel rito abbreviato celebrato al Tribunale di Siracusa, l’accusa ha rilevato come risultasse dubbia la dimostrazione dell’intenzione di uccidere per cui ha chiesto una condanna per lesioni, detenzione e porto abusivo di arma e per violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per complessivi 5 anni di reclusione.
Il difensore del 51enne pachinese ha invece sostenuto che vi era agli atti, sin dall’inizio, la prova positiva dell’assoluta mancanza di volontà omicida, perchè Di Maiuta era stato raggiunto dai proiettili solo agli arti inferiori ed uno alla caviglia quando era già a terra e impossibilitato a fuggire. La mancanza di volontà di uccidere sarebbe confermata, secondo l’avvocato Caruso Verso, anche dalle conversazioni intercettate in carcere tra Vizzini ed i suoi familiari, nel corso delle quali l’uomo diceva chiaramente che il suo scopo era stato solo ed esclusivamente quello di ferire l’antagonista.
Accogliendo questa tesi, il gip ha derubricato il reato da tentato omicidio a lesioni ed ha condannato Corrado Vizzini , anche per il porto abusivo dell’arma e per la violazione del cosiddetto codice antimafia, alla pena complessiva di quattro anni di reclusione.




Siracusa. Gettoni di presenza in Consiglio comunale: devolverli o no ai terremotati?

Quella del 30 settembre è stata una delle (non) poche sedute del Consiglio comunale di Siracusa chiusa senza delibere. Ma con l’inevitabile gettone di presenza maturato per i presenti in aula Vittorini.
Dallo scoppio dello scandalo, i consiglieri cercano di prestare più attenzione al tema, sentendo addosso gli occhi dell’opinione pubblica. La consigliera Carmen Castelluccio ha così chiesto di destinare l’indennità di presenza maturata in quell’adunanza del 30 settembre ai terremotati del centro Italia, contribuendo alla raccolta lanciata dall’Ente con l’iniziativa “Restiamo uniti”.
Le reazioni non sono concordi. Il collega consigliere Elio Di Lorenzo ha spiegato che non avrebbe rinunciato al gettone, optando invece per una donazione a titolo personale. Polemicamente ha poi aggiunto che “dovrebbero essere i consiglieri del Pd a devolvere tutti i loro gettoni” accusandoli di condannare l’aula all’immobilismo, responsabilità che ha fatto ricadere anche sugli assessori spesso assenti alle sedute.
Enrico Lo Curzio ha invece rivendicato la primogenitura della proposta di rinuncia al gettone di presenza, fatta già nel corso nel Consiglio di giorno 30. Dall’opposizione, Salvatore Castagnino ha accusato la maggioranza di avere fatto mancare il numero legale quando era all’ordine del giorno la proposta del suo gruppo di creare un capitolo di bilancio destinato ai terremotati e collegato al ministero dell’Interno, dove versare su base volontaria i gettoni di presenza, ricordando poi che nessuna donazione di emolumenti dovrebbe essere fatta in aula verso associazioni private.




Siracusa. L'opposizione rimette sotto scacco la maggioranza in Consiglio: nuovo rinvio

Non è un buon viatico in vista dell’avvio della discussione sul bilancio comunale di previsione 2016. Il tema arriva in aula con notevole ritardo e dovrà essere incardinato nei prossimi giorni. La legge concede 30 giorni di tempo per l’approvazione. La maggioranza vorrebbe fare in fretta, l’opposizione frena. E vedendo come vanno le cose al quarto piano di palazzo di città, c’è poco da stare allegri.
Se la minoranza voleva lanciare un segnale, è arrivato chiaro e tondo. Chiusa per mancanza del numero legale la seduta di ieri sera, con all’ordine del giorno l’atto di indirizzo per l’istituzione del tavolo istituzionale per la cultura dell’infanzia. I consiglieri si erano ritrovati in seconda convocazione dopo che, sempre sullo stesso tema, si era deciso per il rinvio – su richiesta dell’opposizione – perchè in aula non era presente l’assessore al ramo. Ieri sera, gli stessi esponenti dell’opposizione hanno fatto mancare il numero legale uscendo dall’aula senza produrre quelle richieste di chiarimento per cui, invece, avevano ottenuto il rinvio in precedenza.
Una mossa politica che mette in scacco una maggioranza spaccata che, pur avendo i numeri per procedere spedita in Consiglio, si fa spesso mettere sotto scacco tra assenze, lotte interne e distrazioni.
Per l’approvazione del bilancio servirà ben altra attenzione mettendo per una volta davvero al centro l’interesse di una città bloccata.




Un siracusano orco a Chiaramonte Gulfi (Rg): avrebbe abusato di due fratellini. Ai domiciliari

Protagonista siracusano per una triste storia di cronaca avvenuta nel ragusano. L’uomo, un 47enne, da tempo si è trasferito a Chiaramonte Gulfi. E’ stato arrestato dai carabinieri di Vittoria, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Catania. Per lui emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione al termine di una intensa attività di info-operativa.
Agghiacciante quanto emerso: tra il 2000 e il 2004 il 47enne avrebbe compiuto atti sessuali con due ragazzini, che all’epoca dei fatti avevano 10 e 12 anni. Arrestati anche altri due uomini di Chiaramonte, uno dei quali è il padre dei due minori, che era a conoscenza delle violenze. Indagini scattate a seguito della denuncia della madre.
Gli elementi raccolti, che ne avevano delineato appieno le responsabilità sulla vicenda, avevano consentito nel maggio 2013 l’arresto del 47enne. Le conferme delle risultanze investigative acquisite, hanno dato la possibilità all’Autorità Giudiziaria etnea di emettere, nell’ottobre di quest’anno, apposita ordinanza a carico dell’uomo, che deve scontare una pena residua di quattro anni e nove mesi di reclusione.
E’ stato sottoposto alla detenzione domiciliare nella sua abitazione.




Pallanuoto. Trofeo Città di Siracusa: da venerdì il top delle formazioni siciliane in acqua

Da venerdì 7 ottobre prossimi la pallanuoto siciliana si confronta alla “Paolo Caldarella” per il Trofeo Città di Siracusa. In acqua le due squadre siracusane (Ortigia e Sette Scogli), la Nuoto Catania, la Muri Antichi e la Telimar Palermo.
Due gironi con tre squadre ciascuna sul modello del primo turno di coppa Italia. L’Ortigia di Yiannis Giannouris schiera due formazioni. La prima è inserita nel girone A con Telimar e Muri Antichi, la seconda nel girone B con Nuoto Catania e Sette Scogli.
Si comincia venerdì sera, alle 20.15 con Muri Antichi contro Ortigia A. a seguire, alle ore 21.30, scenderanno in acqua l’Ortigia B e la Sette Scogli.
Sabato doppio turno per il trofeo. Al mattino, con prima gara fissata alle 10, in vasca Sette Scogli e Nuoto Catania. Alle 11.15 l’Ortigia A affronterà i palermitani del Telimar.
Altre due partite nel pomeriggio per completare le classifiche. Alle 18 Ortigia B contro Nuoto Catania e alle 19.15 Muri Antichi contro Telimar.
La domenica sarà dedicata alle finali. Le terze classificate dei due gironi si affronteranno alle 9.30 per il 5° e 6° posto. Le seconde si contenderanno, a partire dalle 10.45, il gradino più basso del podio. Alle 12 finalissima del Trofeo Città di Siracusa tra le prime dei due gironi eliminatori.




Commercio illegale di cuccioli: fermato a Novara furgone partito da Siracusa

Era partito da Siracusa il camioncino fermato dalla Guardia di Finanza nei pressi del casello autostradale di Novara Est. All’interno c’erano nove cuccioli di cane, trasportati senza alcuna autorizzazione. Le Fiamme gialle sono intervenute mentre due dei nove cuccioli venivano consegnati ad un acquirente.
Con l’ausilio dei veterinari dell’Asl di Novara hanno inoltre accertato che ad un cucciolo non era stato impiantato il microchip obbligatorio per l’iscrizione all’anagrafe canina. Un altro cane era accompagnato da un libretto veterinario con un numero identificativo non corrispondente al microchip installato e sette cuccioli non erano scortati dalla delega del proprietario necessaria per essere affidati a terzi. Un piccolo meticcio, infine, presentava i sintomi della leishmania, seppur con valori bassi.
Gli animali sono stati accompagnati al canile sanitario di Novara. Conclusi gli accertamenti, potranno essere adottati.




Siracusa. Mistero in via Padova: cosa contengono quei sacchi? I dubbi dei residenti

Oramai girano le idee più disparate sul contenuto e l’origine di quegli strani sacchi. Si trovano accanto via Padova, all’interno dell’ex campo militare ora adibito a parcheggio bus. I residenti raccontano che aumentano di numero quasi di giorno in giorno. Hanno fatto domande, cercato risposte. Ma nulla. Nel dubbio hanno però una certezza: vanno rimossi. Qualunque cosa contengano. Alla polizia ambientale il compito di risolvere anche questo “mistero”.