Malamovida a Siracusa, arriva il coprifuoco dell’alcol: stop alla vendita notturna

Disturbo della quiete pubblica, abbandono di bottiglie di vetro su strade e panchine, atti vandalici e situazioni di potenziale pericolo per l’incolumità pubblica. In una parola, malamovida. Ad incentivarla? Il consumo di bevande alcoliche a qualunque ora del giorno e della notte, ormai possibile grazie ad orari estesi di vendita e distributori h24. In Sicilia aumentano le ordinanze comunali che introducono limiti agli orari di vendita di alcolici e superalcolici, nel tentativo di arginare fenomeni di aggregazione incontrollata, degrado delle aree pubbliche e potenziale pericolo per l’incolumità delle persone. Anche Siracusa sta per dotarsi di un simile provvedimento, a seguito dell’allarme sicurezza in Borgata. Gli episodi connessi ad ubriachezza molesta sono stati esaminati anche in occasione di un focus del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, in Prefettura.
Il consumo di bevande alcoliche, in particolare nelle ore notturne e specie se diventa abuso, può favorire situazioni di rischio per l’ordine pubblico e la sicurezza urbana. Da qui, la volontà di introdurre delle limitazioni.
L’ordinanza di Palazzo Vermexio è pronta e dovrebbe entrare in vigore a breve, in attesa di definire gli ultimi aspetti, anche di carattere legale. Riguarda i minimarket ed i negozi di generi vari, bar, pub, ristoranti, ambulanti, chioschi e distributori automatici di bevande. Per tutti scatterà il divieto di vendere alcolici (da asporto, senza modificare mescita o servizio al tavolo) dopo un certo orario. Per gli eserciti di vicinato, ambulanti e chioschi, vendita vietata dalle 21.30 alle 7; per bar, pub, ristoranti, dalle 23 alle 7; mentre i distributori automatici dovranno disattivare la vendita di alcoli dalle 22 alle 7.
A partire dalle 21:00, la vendita per asporto dovrà poi avvenire solo in contenitori monouso biodegradabili o compostabili. Vietata la vendita in contenitori di vetro o lattine dalle 21:00 alle 07:00. Questo per evitare, come purtroppo ormai frequente, che le bottiglie in vetro o le lattine vengano abbandonate alla Marina come in via Piave o che possano diventare pericolosi oggetti per scalmanati. Previste sanzioni da 100 a 1.000 euro, con controlli delegati alla Municipale ed alle forze dell’ordine.
Una ordinanza di questo tipo ha però un’efficacia limitata nel tempo, solitamente non oltre i 30 giorni. Motivo per cui, il Comune di Siracusa sta predisponendo anche un nuovo regolamento per disciplinare la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Il documento sarà presentato al Consiglio comunale per l’analisi e la necessaria approvazione.
In linea di massima, introduce le stesse limitazioni presenti nell’ordinanza me le rende di fatto strutturali. Incluso anche il divieto di vendita in bottiglie di vetro o lattine, dopo un certo orario. E prevedendo, per l’estate, l’entrata in vigore differita di 30 minuti delle misure stringenti.
Molta attenzione è dedicata ai distributori automatici h24. Per installarne in Ortigia, Borgata, Fontane Bianche ed Arenella (al momento è questa la perimetrazione, ma potrebbe subire variazioni) bisognerà prima chiedere anche l’autorizzazione del Comando di Polizia Municipale. Dovranno comunque essere dotati di sistema di disattivazione automatica negli orari vietati, telecamera di videosorveglianza e sistema di verifica dell’età di chi acquista, oltre ad esporre un cartello con orari di funzionamento e normativa di riferimento.
E’ chiaro che il sistema prevede deroghe ed eccezioni in occasione di feste, sagre ed eventi singoli. Di volta in volta può essere applicato, in quelle occasioni, un regime meno stringente.




Il porta a porta? A Siracusa non funziona. Idee per un nuovo modello di raccolta

A sei anni dall’avvio del servizio porta a porta su tutto il territorio comunale di Siracusa, il sistema fa i conti con tutti i suoi limiti. E parlare di fallimento non appare fuori luogo: secondo l’ultimo dato disponibile sul catasto ambiente di Ispra (anno 2023), la differenziata è al 50,32%. Dati del servizio igiene urbana del Comune di Siracusa spostano la percentuale al 53% circa. Non è stato però possibile verificare in maniera autonoma il dato. In ogni caso, si rimane lontanissimi dall’obiettivo minimo del 65% e da quella riduzione del costo del servizio che erano stati promessi nel 2019.
In particolare, con l’appalto affidato alla Tekra per sette anni (importo stimato di circa 121 milioni di euro), è stato ribadito l’impegno: “obbligo di trend di crescita graduale della raccolta differenziata”. Nel capitolato era espressamente previsto che il gestore avrebbe dovuto raggiungere la soglia del 65% nel breve termine, con penali pesanti se ciò non fosse avvenuto (una decurtazione del 50% degli oneri di smaltimento e sanzioni da 10.000 euro al mese). L’ambiziosa rivoluzione culturale che prevedeva un deciso cambio di paradigma nella gestione dei rifiuti a Siracusa, una responsabilizzazione dei cittadini al conferimento differenziato e la collegata riduzione della pressione sul sistema dei rifiuti, si è presto arenata al contatto con la realtà.
Ed oggi è giusto chiedersi se non sia il caso di studiare forti correttivi, se non addirittura cambiamenti, nel sistema di raccolta e conferimento attivo a Siracusa. L’occasione potrebbe essere fornita dal nuovo capitolato e della nuova gara di affidamento del servizio.
D’altronde, a distanza di anni dall’avvio del porta a porta, i numeri mostrano una situazione ben più fragile di quanto si era previsto.
Analizzando le condizioni locali e le criticità emerse, è possibile individuare alcune cause principali del mancato successo del porta a porta. Anzitutto, il sistema di differenziata richiede una stretta collaborazione tra cittadini (che devono conferire correttamente), gestore (che deve ritirare nei tempi e modi previsti) ed ente pubblico (che deve controllare, sanzionare e garantire le infrastrutture). Si registrano però mancanza e ritardi in tutti questi tre anelli. I cittadini autori di abbandoni indiscriminati, sacchetti lasciati ai bordi delle strade, roghi di rifiuti, zone in “autogestione”. Il gestore per il mancato raggiungimento degli obiettivi di RD e penalità previste che – secondo diverse fonti – non sarebbero applicate. Quanto al Comune, nonostante gli sforzi i controlli sono e restano insufficienti, le infrastrutture ferme e, in generale, le promesse non mantenute.
Ad esempio, da anni c’è un solo centro comunale di raccolta (CCR) operativo per tutta la città. Ed in una realtà urbana estesa come Siracusa, chiaramente, non basta. Il CCR di contrada Arenaura è da tempo sotto sequestro e inattivo. Il piccolo CCR di Cassibile funziona quasi come un’isola ecologica e alcune lamentele dei residenti sono anche condivisibili.
Il mancato funzionamento o la chiusura di piattaforme di conferimento penalizza il sistema complessivo, generando abbandoni e comportamenti fuori norma. Le pecche del sistema regionale di gestione dei rifiuti sono note ma non valgono come alibi pieno per Siracusa dove, per fare un altro esempio, non si riesce a far partire la tariffazione puntuale che Palazzo Vermexio più volte ha annunciato, anche chiedendo adesione a campione alla mai avviata sperimentazione. In un contesto in cui la tassa sui rifiutiregistra livelli elevati di evasione, il meccanismo “chi conferisce bene, paga meno” fatica a reggere. Se molti non sono in regola o se il meccanismo di premialità/non-premialità non è percepito come reale, decade l’incentivo alla collaborazione. Ed ecco che proliferano gli abbandoni, incentivati anche da carrellati presenti a decine sulla pubblica via e utilizzati com ei vecchi cassonetti stradali.
Siracusa non è solo centro urbano compatto: molte “case sparse”, contrade costiere, aree semicampestri rendono logisticamente difficile il porta a porta classico, soprattutto nelle zone con popolazione sparsa. La logistica del ritiro, la varietà dei tempi e l’effettivo coinvolgimento delle utenze risultano più complicati da gestire. Altre buone ragioni per cambiare metodo.
Insistiamo: la “rivoluzione culturale” annunciata, richiedeva un vero salto di mentalità da parte dei cittadini. Ma se manca fiducia verso il sistema (vedi infrastrutture ferme, disservizi) il messaggio “porta a porta = benefici per tutti”, viene meno. I cittadini percepiscono solo un maggiore onere ed impegno richiesto (dotazione mastelli, separazione più rigorosa, regole di conferimento ed esposizione) rispetto al beneficio immediato (costo in bolletta, praticità del servizio puntuale).
In sintesi, la “formula” del porta a porta (in sé coerente e applicata con successo altrove), qui si è scontrata con la realtà locale.
Il dato stagnante della percentuale di differenziata, mostra che è in atto un’emergenza ambientale. Che poi è sotto gli occhi di tutti. Basta contare le discariche abusive di sacchetti di spazzatura, gli abbandoni lungo le strade, i roghi di rifiuti, i cassonetti reintrodotti in alcune aree e poi tolti e crescente disordine.
Dal punto di vista economico, il mancato raggiungimento degli obiettivi comporta costi superiori (più indifferenziato da smaltire, più discariche, più trasporti) e mancati risparmi annunciati.
Succede così che cittadini, ma anche parte della politica, predichi il ritorno ai vecchi cassonetti stradali, perché “almeno butto quando voglio”. Altro segno di frustrazione del sistema. Il livello di contropartita tra dovere di conferimento corretto e incentivo percepito appare insufficiente, ribadiamo. E non invoglia a seguire le regole.
Alternative e correttivi? Vista la difficoltà nel far decollare il porta a porta “puro” in tutto il territorio siracusano, è opportuno pensare a metodi ibridi. Insistere su un modello unico per tutta la città, non è scelta che funziona. Si deve riconoscere che zone urbane, zone balneari, contrade e frazioni sparse hanno esigenze diverse. Il modello può prevedere allaora una combinazione: porta a porta nelle zone ad alta densità e mini-centrali o cassonetti attrezzati nelle zone sparpagliate. con monitoraggio continuo delle performance zona per zona per rimodulazione del servizio e dei ritiri.
Nelle zone più “riottose”, dove il porta a porta risulta logisticamente complesso o poco rispettato, si possono installare cassonetti “smart” accessibili solo con tessera o badge attribuita all’utenza, così da combinare la comodità del conferimento nei contenitori stradali con la tracciabilità immediata e la facilità (anche da remoto) nel sanzionare chi non partecipa al sistema collettivo. Altra opzione, applicata in contesti urbani simili a Siracusa, è quella della raccolta multimodale: una combinazione tra porta a porta per organico e carta e cassonetti intelligenti per le altre frazioni, più adatta ad aree urbane con scarsa collaborazione.
Per non mortificare ulteriormente la buona volontà dei cittadini, il sistema “chi produce meno/conferisce meglio, paga meno” va attivato su scala reale e visibile: dotando le utenze di misurazione (conteggio sacchi, peso, badge) e prevedendo sconti tangibili in fattura.
A Siracusa si producono ancora troppi rifiuti. Nel 2023 (ultimo dato disponibile) la produzione pro capite si attesta a 521 kg per abitante, con un leggero aumento rispetto al 2022 (+1,8 kg). Questo dato è superiore alla media regionale siciliana, che è di circa 449 kg/abitante, e mostra una tendenza opposta rispetto alla riduzione osservata in molte altre province dell’isola.




Salmonella nei prodotti agricoli siciliani? Il Consorzio Igp Pachino e Sammartino: “Falso”

L’assessore all’Agricoltura e vice presidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, interviene in replica alla notizia diffusa oggi da alcuni organi di informazione su presunti focolai di salmonella nei prodotti agricoli provenienti dalla Sicilia. “Le verifiche condotte dalle autorità sanitarie regionali e nazionali, così come i dati riportati nel recente rapporto congiunto di Ecdc ed Efsa, non hanno rilevato alcun caso di contaminazione sui campioni di pomodoro prelevati in Sicilia. Ma quale salmonella, i pomodorini ciliegini siciliani fanno bene alla salute e sono buoni!”.
Anche il Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino precisa che “nessuna segnalazione è giunta a tale proposito dai propri associati”. E’ quanto dichiara il presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato, che spiega:
“Se ci fosse una problematica di tale gravità ce ne saremmo certamente accorti, visto che mangiamo il nostro pomodoro ogni giorno” aggiungendo che “non si può non rilevare come gli attacchi a pomodoro italiano si stiano sempre più intensificando, quasi ci fosse una precisa strategia per affossare un prodotto che tutto il mondo ci invidia. Ciò che è certo, è che siamo ogni giorno schiacciati dalla concorrenza sleale messa in atto da paesi extra UE che inondano l’Europa di pomodoro a prezzi insostenibili per il sistema lavorativo italiano, con disciplinari che consentono l’uso di fitofarmaci che in Italia sono vietati da decenni”.




Vertice sulla refezione scolastica, Bandiera annuncia controlli sul peso delle porzioni servite

Un confronto partecipato negli uffici comunali, per affrontare le criticità del servizio di refezione scolastica. Un incontro “interlocutorio ma utile”, ha detto al termine l’assessore Edy Bandiera che ha convocato il vertice con l’azienda che gestisce il servizio (Grande Ristorazione), insieme a rappresentanti del comitato mensa, dei genitori ed a diversi dirigenti scolastici.
“Sono stati affrontati i principali problemi segnalati dalle famiglie, ascoltando le diverse posizioni e cercando soluzioni condivise. L’azienda ha fornito chiarimenti puntuali sulle questioni sollevate, ma abbiamo ritenuto opportuno programmare ulteriori verifiche e riscontri, anche in vista di un nuovo vertice fissato per la fine di novembre”.
Bandiera ha quindi anticipato che saranno disposti controlli a campione, anche a sorpresa, negli orari di mensa. Le verifiche riguarderanno in particolare il peso delle porzioni servite, giudicato insoddisfacente da numerose famiglie.
Non si escludono poi modifiche al menù, ritenuto da alcune parti poco allettante. Su questo punto, tuttavia, l’azienda ha ricordato che le tabelle alimentari e la composizione dei pasti sono stabilite dall’Asp, in base a criteri nutrizionali e sanitari.
Chiarito anche l’aspetto dei ritardi nella consegna dei pasti, legati – è emerso – a un duplice problema: la comunicazione tardiva del numero quotidiano di pasti prenotati e le richieste specifiche per esigenze alimentari particolari.
Infine, l’azienda ha mostrato foto e video per illustrare le modalità di lavaggio delle stoviglie, così da fugare dubbi e preoccupazioni emerse nelle ultime settimane.




Sortino, riapre l’ufficio postale ed è in versione “Polis”

Riaperto al pubblico l’ufficio postale di Sortino, in via Principe di Piemonte, dopo gli interventi nell’ambito del progetto “Polis”. Lo comunica Poste Italiane. Sono terminati, infatti, i lavori di ristrutturazione della sede finalizzati ad accogliere, non appena saranno operativi, tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.
Nell’ambito degli interventi, si è proceduto a una completa riorganizzazione degli spazi finalizzata a ottimizzare la fruizione dell’ufficio con particolare attenzione al miglioramento del confort ambientale e alla facilitazione dell’accesso ai servizi. In quest’ottica, tra le altre opere, si inseriscono la nuova configurazione della linea di sportelleria con postazioni di lavoro ergonomica per favorire una corretta postura, altezze ribassate per agevolare tutti i segmenti di clientela e una postazione relazionale, dotata di sedute
Oltre ai servizi “INPS” per i pensionati e i certificati di stato civile e anagrafici (sono già richiedibili il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” e i servizi del circuito ANPR), nella sede di Sortino i cittadini avranno a disposizione in futuro anche diversi altri servizi della Pubblica Amministrazione, quali la possibilità di richiedere il rinnovo del passaporto, autodichiarazioni di smarrimento, richiesta riemissione di codice fiscale e molto altro.
La sede di via Principe di Piemonte è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle 19.05 e il sabato fino alle 12.35, con ATM Postamat disponibile h24 tutti i giorni della settimana.




Alta formazione turistica a Melilli: open day dell’ITS Turismo Sicilia – Fondazione Archimede

Giovedì 6 novembre 2025, alle ore 18:00, la “Saletta Carta” di via Dante Alighieri a Melilli ospiterà l’Open Day dell’ITS Turismo Sicilia – Fondazione Archimede, dedicato ai percorsi post-diploma attivi nella sede di Siracusa.
L’iniziativa, rivolta a studenti, neodiplomati e famiglie, rappresenta un’importante occasione di orientamento per conoscere da vicino le opportunità formative e professionali offerte dall’istituto, oggi punto di riferimento in Sicilia per la formazione tecnica superiore nel settore turistico e culturale.
Durante l’incontro saranno illustrati nel dettaglio i due corsi in programma per l’anno formativo 2025/2026: Hospitality Management; Marketing dei Beni e delle Attività Culturali.
L’appuntamento è organizzato in collaborazione con il Comune di Melilli e la Fondazione Museo Pino Valenti, e conferma il legame tra l’ITS e il tessuto istituzionale e culturale del territorio.
La partnership con la Fondazione, da anni impegnata nella valorizzazione del patrimonio storico e artistico ibleo, consolida una visione condivisa: promuovere cultura e formazione come strumenti di crescita collettiva e sviluppo locale.
Gli studenti iscritti ai corsi ITS potranno inoltre svolgere stage formativi presso imprese partner del settore turistico e culturale, inclusa la stessa Fondazione Pino Valenti, avendo così l’opportunità di confrontarsi direttamente con i processi di valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale della Sicilia.




Marco Carianni striglia il Pd: “noi sindaci costretti a sopperire alla distanza dei partiti”

Tono diretto, parole ferme, niente giri di parole. Il sindaco di Floridia, Marco Carianni, è intervenuto alla convention “La Sicilia in Europa – Nuovo patto per il Mediterraneo” con un messaggio chiaro, rivolto ai vertici e ai rappresentanti del Partito Democratico, presenti in sala. “Basta liti, basta divisioni. Cerchiamo di essere anche un po’ più concreti e pragmatici”, le sue parole.
Davanti a deputati regionali, senatori ed europarlamentari dem, Carianni ha invitato tutti “a passare dalle parole ai fatti”, sottolineando come la collettività si aspetti scelte “giuste, idonee e compatibili con le esigenze del territorio”.
E’ un’analisi senza sconti quella dell’appassionato sindaco di Floridia. “La nostra posizione è stagnante sulle parole. Serve una politica che non si limiti a evocare sviluppo ed Europa, ma che dia contenuti concreti. Perché, alla fine, a rispondere ai cittadini siamo noi sindaci, quelli che si trovano di fronte alla signora che chiede di sistemare il marciapiede o al genitore che vuole un campo sportivo per i propri figli”.
E le responsabilità quotidiane degli amministratori locali sono spesso dimenticate dalla politica dei grandi temi e delle poltrone. “E noi sindaci siamo costretti a sopperire alla distanza dei partiti nazionali. Se non arriva un supporto serio anche dai livelli alti, a pagarne il prezzo saremo noi e la stessa parte politica che rappresentiamo”, il messaggio che Carianni recapita direttamente sui banchi del Pd. “I cittadini oggi chiedono solo serietà, capacità di governare e di dare soluzioni”.
Carianni, forte di un consenso civico che lo colloca tra i volti emergenti del nuovo fronte progressista siciliano, ha concluso con un avvertimento. “Abbiamo costruito un rapporto solido con la nostra gente grazie ai fatti, non alle parole. Non autorizzo nessuno a distruggere quanto creato per colpa di dissensi o diatribe che nulla hanno a che fare con i problemi reali delle persone”. Il Pd è avvisato.
Un richiamo severo, non per distruggere ma per invitare il centrosinistra a tornare a costruire. “Altrimenti si valuteranno alternative, senza drammi”, aggiunge il giovane amministratore lasciando intendere che quella del Partito Democratico potrebbe non essere la sua unica opzione. “L’importante è che al centro ci siano sempre i cittadini”.




Democrazia Partecipata, (stra)vince il progetto per il Parco Panzica a Mazzarona

E’ il progetto per la creazione del parco Panzica, alla Mazzarona, il vincitore dell’edizione 2025 del bando di Democrazia Partecipata. Un’affermazione netta, con ben 1.003 voti per l’iniziativa presentata da Lucia Buonconsiglio e che ha incontrato il favore della stragrande maggioranza dei votanti, online ed in presenza dove consentito. Per realizzare l’importante azione di riqualificazione urbana, disponibili adesso i 50mila euro messi a disposizione dal Comune di Siracusa.
“Una partecipazione ampia, che sposa a pieno lo spirito della Democrazia Partecipata. Mi congratulo con il progetto vincitore ma i complimenti vanno a tutti quei cittadini, comitati ed associazioni che si sono mobilitati per presentare idee per migliorare servizi o pezzi di città”, dichiara l’assessore Sergio Imbrò.
Il progetto Parco Panzica riguarda, come detto, la riqualificazione dell’area pubblica di via Adorno e punta a migliorare il decoro urbano e la vivibilità del quartiere attraverso il recupero di uno spazio verde, coinvolgendo gli abitanti e promuovendo attività condivise e inclusive.​ E’ dedicato alla memoria di padre Antonio Panzica che dalla chiesa di San Corrado Confalonieri ha sempre combattuto battaglie di inclusione sociale per la Mazzarona.




Reale (Confindustria): “Transizione in corso, ma servono certezze. No allarme rosso per Isab”

Il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale, intervenuto questa mattina su FMITALIA, ha fatto il punto sul momento presente e sulle prospettive future del polo energetico aretuseo: dal depuratore consortile Ias alla transizione industriale di Eni Versalis, fino al momento vissuto dalla raffineria Isab dopo la notizia del pignoramento nei confronti della proprietà Goi Energy.
Sul fronte del depuratore consortile, Reale ha ricordato che “settembre 2026 sarà la data in cui i grandi utenti completeranno il distacco dal sistema di conferimento”, sottolineando la necessità di una decisione chiara da parte di Regione ed enti locali. “Il tempo non è una variabile indifferente – ha detto – servono scelte rapide e visione sul futuro dell’impianto”.
Pur riconoscendo il valore storico del progetto “geniale” nato negli anni ’80, il presidente ha evidenziato come oggi sia difficile adattare quella struttura alle esigenze del 2025. “Gli impianti industriali evolvono, investono, si rinnovano. Anche il pubblico deve saperlo fare con la stessa prontezza”.
Più ottimismo sul fronte Eni Versalis, impegnata nel processo di riconversione. “Versalis sta mantenendo tutti gli impegni – ha affermato Reale – anzi, ha accelerato i programmi di bonifica, smantellamento e costruzione dei nuovi impianti, garantendo continuità lavorativa anche per l’indotto”. Secondo i dati forniti da Eni, durante il picco delle nuove costruzioni potrebbe esserci anche bisogno di più manodopera rispetto a quella attualmente disponibile nel territorio. “Un segnale importante – commenta Reale – che dà fiducia per i prossimi anni”.
Capitolo Isab, al centro delle attenzioni dopo le preoccupazioni seguite alla notizia del pignoramento a Goi Energy. “Non bisogna far scattare l’allarme rosso”, ha chiarito Reale. “Isab continua a funzionare con un carico produttivo elevato ed un numero di occupati sostanzialmente stabile”. L’unico impianto fermo, ha precisato, è l’IGCC per motivi di mercato (costo della produzione di energia, ndr) “ma il resto degli asset lavora regolarmente”.
Reale ha poi ricordato anche i progetti esistenti per la decarbonizzazione e l’idrogeno verde, a conferma di una strategia industriale di medio periodo. “Isab stessa sta investendo per migliorare la qualità delle produzioni e rendersi pronta alle sfide ambientali”. Guardando oltre l’emergenza, il presidente di Confindustria Siracusa ha ribadito la necessità di un quadro normativo più chiaro per accompagnare la transizione energetica. “Il mondo viaggia a una velocità impressionante, ma l’Europa mantiene una dinamica troppo lenta e incerta. L’incertezza è il peggior nemico di chi deve investire”, il suo monito che vale come riferimento anche alla diatriba tra green deal da rivedere e supporto alla transizione anche attraverso fondi pubblici europei (Jtf o creazione di nuovo debito comune, ndr). I costi della riconversione sono infatti non sostenibili solo dalle aziende. “È un percorso giusto, ma molto costoso. Senza strumenti di sostegno e regole certe, rischiamo di frenare lo sviluppo. Servono fondi e scelte politiche chiare, come accadde con il fotovoltaico”.

Qui l’intera conversazione:




La Vardera e il campo largo, a Siracusa prove di coalizione: lui il candidato presidente?

C’è un nome su cui, in queste settimane, si sono accesi i riflettori della politica siciliana: Ismaele La Vardera. Il deputato regionale di ControCorrente è diventato il punto di riferimento di quel “campo largo” che in Sicilia sta prendendo forma come alternativa concreta al centrodestra guidato da Renato Schifani.
Attorno a lui si muove un’area sempre più ampia, che va dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle fino ad Italia Viva. Un mosaico di forze politiche diverse, oggi unite dalla volontà di costruire un nuovo progetto comune per l’Isola.
Le prime prove di dialogo ieri a Siracusa, durante la convention su “In Europa per il futuro della Sicilia – Nuovo patto per il Mediterraneo” organizzata dal deputato regionale Tiziano Spada (Pd). All’incontro, che ha riunito amministratori, esponenti politici e rappresentanti del mondo economico, ha partecipato anche l’eurodeputato Giuseppe Lupo (Pd).
Quando La Vardera ha preso la parola, la sala si è accesa. Un intervento appassionato, applaudito più volte, che ha toccato i temi della legalità, della giustizia sociale e della necessità di una Sicilia orgogliosa e libera da clientele e rendite di potere. Parole che hanno avuto un peso ancora maggiore se si considera il contesto: da giorni il giovane deputato palermitano vive sotto scorta, dopo le minacce ricevute per le sue battaglie contro le infiltrazioni mafiose e i sistemi di potere locali.
Poche ore prima della convention, La Vardera ha partecipato anche a un sit-in in via Franca Maria Gianni, a Siracusa, dove è esploso un caso politico legato all’affidamento di un’area comunale alla Rari Nantes, società considerata vicina al presidente del Consiglio comunale Di Mauro.
Oggi il nome di La Vardera circola con sempre maggiore insistenza tra gli alleati: in molti, nel campo progressista, vedono in lui il possibile candidato alla presidenza della Regione Siciliana per sfidare Schifani alle prossime elezioni. Ed ecco come commenta la ricorrente indiscrezione politica.