Ippica. Miss Martina, Shukal e Cuschieri incantano il Mediterraneo

(c.s.) Le prestigiose corse al galoppo e la raffinata bellezza delle “Miss” regalano spettacolo all’ippodromo del Mediterraneo, nell’ultimo convegno di galoppo prima della pausa estiva. La fascia di Miss Equilibra Sicilia Est premia la particolare bellezza di Martina Finocchiaro, ventenne, originaria di Aci Castello, in gara con altre 19 ragazze per la finale regionale di Miss Italia. Lorganizzazione è a curata dalla Glamour Production di Salvo Consiglio che, per il terzo anno consecutivo, sceglie lincantevole scenario della polifunzionale struttura siracusana. Alla bella catanese va la coroncina posta sul suo capo dagli amministratori dell’ ippodromo di Siracusa, Concetta Mazzarella e Fabio Faraci. Il galoppo, intanto, affida la sua parte migliore a Shukal che, da favorito, porta a casa l’edizione 2017 del Premio Nastro d’Oro di Sicilia, handicap principale che ha impegnato i soggetti di 3 anni ed oltre sui selettivi 2100 metri della pista piccola. Accelera e passa al comando ai 250 metri dal traguardo e, condotto da Giuseppe Cannarella, saluta l’ottimo Alaska trip e Cuore del Grago. Rischiarano le piste siracusane i colori della scuderia di Mark Cuschieri. Mister Tarxien, dopo il successo al debutto, risolve il Criterium d’Estate: condizionata che ha chiamato al confronto sul miglio. In regia Antonio Cannella, beffa la compagnia di scuderia, e Debby, la tanto acclamata Sharming Girl. Cambia poco sul podio delle due condizionate che hanno arricchito le prove principali: Kylach Me If U Can, con ancora Cannella al comando delle operazioni, e Geraldine diretta da Salvo Basile permettono al maltese Cuschieri di salutare uno straordinaria riunione di galoppo siracusano con un poker di vittorie. Galoppo che ritorna di scena nel mese di Settembre e che lascia il posto alle andature del trotto.




Esso ed Isab/Lukoil: cosa succederà dopo la mossa della Procura? Tutti gli scenari possibili

E adesso tutti gli occhi sono puntati sulla zona industriale. Dopo la mossa della Procura, sindacato, politica e società civile si interrogano – da diversi punti di vista – su cosa succederà da ora in avanti.
Innanzitutto bisogna distinguere le posizioni dei due colossi, Isab/Lukoil ed Esso. Il primo dovrebbe accettare il cronoprogramma imposto dai giudici siracusani. Questo perchè appena due mesi fà, al tavolo ministeriale delle Aia, aveva tracciato un percorso di adeguamento alle migliori tecnologie disponibili per la riduzione di emissioni molto simile a quanto ora prescritto. Si tratterebbe, in sostanza, di accelerare un percorso che era già parzialmente in atto. Avrebbe dovuto concludersi nel 2020 ma ora, sotto la spinta della Procura, potrebbe subire una decisa accelerazione.
Per Esso, invece, si tratterebbe di cominciare da zero o quasi visto che il procedimento per il rinnovo delle Aia era ancora in fase istruttoria. Insomma, per quest’ultima la strada pare essere in salita. Non a caso, nella nota diffusa subito dopo il sequestro preventivo, Esso si è riservata ogni risposta dopo uno studio attento del provvedimento notificato dalla magistratura.
Se dovessero dire “no” alle imposizioni di riduzione delle emissioni, rischiano la chiusura. Ma una simile scelta, a detta di alcuni esperti, avrebbe un costo per le aziende anche maggiore rispetto al massiccio adeguamento degli impianti. E questo perchè chiudere non significherebbe mettere un lucchetto ai cancelli e smobilitare: è fatto obbligo alle aziende, in quel caso, di bonificare i territori a loro spese. Decine e decine di milioni di euro da investire.
E qui si inserisce, allora, un’altra domanda. Quanto potrebbe costare ad Isab/Lukoil e ad Esso rispettare il cronoprogramma e le misure impartite dalla Procura? Difficile una previsione esatta, non meno di dieci milioni di euro per impianto. Per avere una cifra più precisa bisognerà attendere gli eventuali studi di fattibilità. All’interno di impianti a rilevante rischio, come le industrie, la sicurezza è sempre favorita su altre esigenze. Questo cosa significa? Che se dovesse emergere, ad esempio, che realizzare la copertura di una vasca potrebbe aggravare il rischio incidente (ad esempio: una eventuale deflagrazione potrebbe scagliare la copertura in pieno centro abitato), quella misura non sarebbe applicabile nell’impianto. Esistono degli studi, chiamati in sigla Nar (Non Aggravio di Rischio) che servono proprio a verificare simili ipotesi.
Ipotizziamo adesso due scenari. Il primo: le due aziende accolgono le prescrizioni. In dodici mesi dovranno adeguarsi. Per alcune misure sarà necessario studiare una non prevista fermata degli impianti. Dipendenti tutelati e boccata di ossigeno per l’economia locale attraverso la chiamata a lavoro di diverse ditte dell’indotto, per le relative manovre. In realtà, le aziende potrebbe anche chiedere alla Procura di concedere loro il tempo di arrivare sino alla prossima fermata programmata (2018 o 2020). Non ci sono precedenti ma la posizione della Procura è già piuttosto chiara con l’imposizione di un cronoprogramma in 12 mesi.
Il secondo scenario è quello negativo. Se le aziende dicessero no, scatterebbe più o meno automatica la chiusura. E quindi le attività di bonifica, che però costerebbero decisamente di più. Senza la risoluzione delle passività ambientali non potrebbero lasciare il territorio. E poi ci sarebbe da considerare il dramma sociale che si creerebbe con la cancellazione di 1.600 posti di lavoro, più l’indotto.




Zona industriale. Il procuratore capo, Giordano: "risposto alla domanda di legalità". Otto persone indagate

“L’inchiesta nasce dopo le denunce dei cittadini dei Comuni dell’area industriale di Siracusa. Ma sono arrivate ai nostri tavoli anche le segnalazioni delle associazioni ambientaliste. E qualche input è arrivato anche dalle amministrazioni comunali”. Il procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, racconta così la genesi dell’inchiesta che sta facendo parlare tutta Italia.
Al Giornale di Sicilia, che pubblica oggi una lunga intervista, Giordano spiega anche che questo sequestro preventivo rappresenta “un contributo in risposta alla domanda di legalità che proveniva da più parti. Nel corso di questi anni – dice il procuratore capo – la popolazione si è allarmata sulla qualità dell’aria ed alla luce di queste preoccupazioni il nostro ufficio ha predisposto un lavoro per accertare se esistevano delle violazioni di carattere ambientale”. Quanto ad ogni possibile mossa futura, Giordano non va oltre un ermetico “valuteremo”, in attesa delle mosse dei due colossi petroliferi. Intanto, nella stessa vicenda, otto persone sono state iscritte nel registro degli indagati. L’accusa contesta, a vario titolo, il nuovo reato ambientale.




Siracusa. Vigili Urbani contro parcheggiatori abusivi: presidio alla Neapolis fino a settembre

Dopo decine di segnalazioni da parte dei cittadini, le lamentele dei turisti e l’attenzione della stampa nazionale, è arrivata la reazione. Per tenere i parcheggiatori abusivi lontani dall’area del parco archeologico della Neapolis è stato istituito un presidio di vigili urbani.
Gli uomini del comandante Miccoli sono in servizio prolungato, ma non permanente, con la funzione principale di allontanare gli abusivi che “curavano” il servizio di sosta e parcheggio nelle aree limitrofe alla principale attrazione archeologica della città.
Il servizio anti-abusivi andrà avanti tutti i giorni probabilmente fino a settembre quando dovrebbe essere applicato anche a Siracusa il daspo urbano, dopo le necessarie modifiche al regolamento di Polizia Urbana.
Una presenza che, sin qui, ha prodotto buoni risultati e che non è comunque limitata solo alla Neapolis ma anche ad altre zone dove sono presenti abusivi. Qualche turista ha lamentato, però, la difficoltà di reperire in zona i grattini per pagare la sosta sulle strisce blu.




Siracusa in tv: lunedì su Voyager per il mistero di un campo magnetico che avvolge il Castello Maniace

Un tuffo tra storia e leggenda. Così il trailer in onda su Rai Due presenta la puntata di Voyager dedicata a Siracusa. Lunedì alle 21.15 l’appuntamento televisivo tra le bellezze ed i misteri della città. Roberto Giacobbo è stato in città lo scorso mese di giugno, completando con la sua troupe una serie di servizi e riprese tra castello Eurialo, Maniace, Tempio di Apollo, Ipogeo di piazza Duomo, catacombe e la cosiddetta stanza di Santa Lucia.
Storia, scienza e mistero come nello stile di Voyager, anche a Siracusa. Giacobbo va in cerca di risposte che finora non sono state date, per scoprire insieme ai telespettatori quanto di nascosto ci sia dietro ciò che già è stato raccontato.
In particolare, ad incuriosire Voyager è uno strano campo magnetico che avvolgerebbe il castello Maniace. Per saperne di più, non resta che seguire la trasmissione.




Noto. Ruba il bancomat di due anziani e preleva 1.200 euro: denunciato un 20enne

Un 20enne di Noto è stato denunciato per ricettazione ed utilizzo indebito di carta di credito. Alla sua identità i poliziotti sono risaliti dopo una veloce indagine.
I fatti. Il 30 giugno scorsi, ignoti si erano introdotti nell’appartamento di due anziani coniugi e, approfittando dell’assenza degli stessi, si erano impossessati di due carte bancomat rilasciate dall’ufficio postale di Noto con i relativi codici di sicurezza annotati su un foglio.
L’indomani, ignoti avevano effettuato prelievi per complessivi 1.200 euro. Dopo una serie di approfondimenti tecnici sono riusciti a indetificare il giovane denunciato. Nella sua abitazione sono state rinvenute e sequestrate le due carte bancomat sottratte alle vittime.
La Questura di Siracusa raccomanda agli utenti, e soprattutto agli anziani, di non conservare i codici pin assieme alle carte bancomat perchè questo agevola l’immediato ed illecito prelievo da parte di ipotetici ladri e di procedere con urgenza al blocco della carta, qualora si riscontrasse la sottrazione della stessa.




Avola. In zona di campagna con 985 grammi di marjuana, arrestato 23enne

Arrestato ad Avola per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti il 23enne Damiano Battaglia.
Il giovane era stato notato dagli uomini del Commissariato in una zona di campagna e, alla vista della Polizia, avrebbe tentato di disfarsi di una busta contenente 985 grammi di marijuana, con alcune dosi già confezionate per la vendita al minuto ed un bilancino di precisione.
L’arrestato, dopo le incombenze di rito, è stato condotto in carcere.




Siracusa. Sterpaglie in fiamme in via Damone, rischio per le auto: i poliziotti domano l'incendio

Incendio nel ronco I a via Damone. Sterpaglie in fiamme avevano iniziato a minacciare da vicino le auto parcheggiate in sosta. Per spegnerlo sono intervenuti non i vigili del fuoco – impegnati – ma agenti delle Volanti. Con mezzi di fortuna sono riusciti a domare le fiamme. Poco dopo sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto a bagnare l’ area per evitare che le fiamme si propagassero nuovamente.




Siracusa. Maltrattamenti nei confronti della ex compagna: arrestato dai carabinieri di Cassibile

Arrestato in flagranza del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi il siracusano Fabio Oliveri. L’uomo, 52 anni, si sarebbe reso responsabile di continui comportamenti persecutori (messaggi e chiamate telefoniche diffamatorie) nei confronti della ex compagna.
La donna ha contattato i carabinieri di Cassibile che, raccolta la denuncia, sono intervenuti riuscendo anche ad evitare che l’uomo – pare intento a pedinare l’ormai ex compagna – potesse commettere ulteriori maltrattamenti.
Lo hanno identificato e bloccato. E’ stato posto ai domiciliari in attesa dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.




Zona industriale, la Procura ottiene il sequestro degli impianti Esso ed Isab: prescrizioni per ridurre le emissioni

Il gip del Tribunale di Siracusa ha disposto il sequestro preventivo degli impianti Esso ed Isab Nord e Sud del polo petrolchimico. Accolta la richiesta della Procura, un pool di tre magistrati coordinati dal procuratore capo, Francesco Paolo Giordano. Riconosciuto “un significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti”.
Per procedere al dissequestro, previste precise prescrizioni volte a consentire l’adeguamento degli impianti alle norme tecniche vigenti.
Nel dettaglio, alla Esso viene chiesto di provvedere alla riduzione delle emissioni provenienti dall’impianto mediante copertura delle vasche costituenti il trattamento acque. Cronoprogramma – non oltre i 12 mesi – e costi a carico del gestore. Imposto, inoltre, il monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili e/o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse. Esso dovrà anche realizzare e mettere in esercizio impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico oltre a ridurre del livello delle emissioni in atmosfera sino al rispetto dei livelli previsti delle MTD (Migliore Tecnologia Disponibile). In particolare, riduzione degli ossidi di zolfo ai camini 26 e 29 e degli ossidi di azoto ai camini 1, 9, 10, 11, 13, 17, 18, 22, 23, 24, 25, 26, 29, 35, 39, 41, 42, 43, 44, 45 e 46. Dovranno poi essere adeguati i sistemi di monitoraggio delle emissioni comprese nel valore di bolla, attraverso l’adozione di sistemi di monitoraggio in continuo; messi a disposizione i dati registrati dei sistemi di monitoraggio in continuo per via telematica all’Arpa di Siracusa e l’adozione di modalità di autocontrollo per rendere gli stessi idonei per la verifica di conformità ai valori limite di emissione.
Prescrizioni anche per gli impianti Isab Nord e Sud: riduzione delle emissioni provenienti dall’impianto, mediante copertura delle vasche costituenti l’impianto di trattamento acque per la Raffineria Sud, Anche in questo caso, lavori da realizzare entro 12 mesi; monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili e/o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse; realizzazione e messa in esercizio di impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico; adeguamento dei sistemi di monitoraggio delle emissioni comprese nel valore di bolla, attraverso l’adozione di procedura periodiche di verifica dei sistemi di monitoraggio in continuo, della messa a disposizione dei dati registrati dei sistemi di monitoraggio in continuo per via telematica all’Arpa di Siracusa, adozione di modalità di autocontrollo per rendere gli stessi idonei per la verifica di conformità ai valori limite di emissione.
L’indagine, iniziata due anni fa circa, si è avvalsa di una consulenza tecnica collegiale redatta da esperti di livello nazionale ed è consistita in molteplici audizioni e acquisizioni di dati e documenti.
Il sequestro è stato eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria del Nictas e dell’Aliquota della Polizia di stato della sezione della Procura della Repubblica.
I provvedimenti seguono i molteplici esposti e le denunce di cittadini, movimenti ambientalisti e di enti territoriali (tra cui anche il Comune di Siracusa, ndr) che si lamentavano della cattiva qualità dell’aria. Lamentele e segnalazioni che – secondo la Procura- avrebbero “trovato riscontro in particolare con riguardo alle sostanze non normate odorigene”.
Alle due società è stato dato il termine di quindici giorni per decidere se aderire alle prescrizioni.