E gli asili di Siracusa riaccendono lo scontro tra Crocetta e i renziani

L’indagine della Procura di Siracusa sugli asili nido e l’avviso recapitato a Giovanni Cafeo riaprono la contesa tra renziani e Crocetta. Il governatore della Regione ricorda all’ansa come si oppose due volte all’ingresso in giunta regionale dell’ex capo di gabinetto del sindaco di Siracusa.”Se non avessi tenuto la barra dritta questo governo sarebbe caduto da tempo. Mi opposi in modo durissimo. La prima volta durante la formazione del governo bis: in quell’occasione fu Davide Faraone a farmi il nome di Cafeo per bilanciare la presenza in giunta di un altro siracusano, ma siccome sapevo dei legami di parentela che aveva con la famiglia Foti, puntai i piedi e alla fine decisi di nominare Maria Rita Sgarlata. Cafeo mi fu riproposto per la seconda volta durante le trattative per il terzo governo, questa volta a farmi il suo nome fu Giancarlo Garozzo, delegato da Faraone alle trattative. Non cedetti e nominai il giovane Gerratana”, che durò poche settimane.
La replica di Garozzo non si fa attendere. “Davvero penoso il presidente di una grande regione come la Sicilia costretto a raccontare bugie per darsi la credibilità persa con gli atti compiuti in questi anni. Nè io né l’onorevole Faraone abbiamo mai proposto Giovanni Cafeo per un posto di assessore regionale. È un’affermazione palesemente falsa, ma siamo ormai da tempo abituati a vedere un presidente, che dovrebbe rappresentare una delle più grandi regioni italiane, strumentalizzare indagini che non lo riguardano, né direttamente né indirettamente, per vestire i panni del moralizzatore. Dell’imbroglio il presidente Crocetta ha fatto una virtù e un’arma politica, ma è una strategia di corto respiro perché il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti, a partire dai siciliani che piangono le conseguenze del suo governo. Vero è che Crocetta è un rottamatore. Ma, purtroppo per noi, della Sicilia e non della vecchia politica”.




Siracusa. Avvisi di garanzia per Cafeo e Foti: turbativa d'asta nella gara per gli asili nido

Sono l’ex capo di gabinetto del sindaco di Sircusa, Giovanni Cafeo, e l’attuale assessore ai lavori pubblici, Alfredo Foti, i destinatari di un avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari. Per la Procura sarebbero responsabili di turbativa d’asta. Nel dettaglio, secondo la tesi accusatoria, “turbavano la gara per l’affidamento della gestione degli asili nido nel comune di Siracusa, in modo da determinare l’esito delle gare”.
A Cafeo e Foti i magistrati contestano di avere determinato – “mediante promesse, collusioni e altri mezzi fraudolenti” – l’aggiudicazione di un lotto dell’appalto per la gestione degli asili nido al consorzio “Solco”.
Giovanni Cafeo è anche indagato per traffico di influenze illecite, per avere sfruttato le proprie relazioni con il sindaco – di cui era capo di gabinetto – e con il dirigente dei Servizi Sociali (da poco sostituito, ndr) al fine di ottenere dagli aggiudicatari della gara sia una percentuale in denaro sia l’assunzione di persone indicate dallo stesso Cafeo.
Le indagini sono state svolte dai Carabinieri della Procura di Siracusa ed hanno fatto emergere un quadro probatorio a carico degli indagati nel cui contesto è stata anche acquisita agli atti una registrazione audio in cui il consigliere comunale Roberto Di Mauro confidava alla consigliera Simona Princiotta fatti “costituenti reato sull’affidamento del servizio degli asili nido”.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore della Repubblica, Francesco Paolo Giordano, e dal sostitut,o Marco Di Mauro. Nel mirino degli investigatori anche la richiesta del Comune di Siracusa di finanziamenti pubblici (fondi Pac) per incrementare gli asili nido malgrado negli anni precedenti si fosse registrata una sostanziale diminuzione di richiesta di posti nelle strutture comunali, come in più occasioni avevano denunciato il deputato nazionale Pippo Zappulla e la consigliera Simona Princiotta.




Siracusa. Bufera sul Pd, il segretario provinciale Lo Giudice convoca la direzione con Raciti

Per il Pd siracusano è un’altra giornata difficile. Gli avvisi di garanzia per Cafeo e Foti un nuovo colpo. “Ritengo doveroso e urgente che il sindaco si confronti con il partito su tutti gli elementi politicamente rilevanti”, dice il segretario provinciale Alessio Lo Giudice, subito dopo aver espresso fiducia nella magistratura e l’augurio che i due esponenti Pd possano chiarire presto la loro posizione. Ma si apre una questione politica interna al partito. Tant’è che Lo Giudice anticipa di avere deciso “di convocare la direzione provinciale per trattare anche tale argomento con la partecipazione del segretario regionale Fausto Raciti”.
Il segretario cittadino Pd, Marco Monterosso, si mostra garantista. “Un avviso di garanzia non può certamente considerarsi una sentenza di condanna già scritta, siamo così fiduciosi che i due esponenti del Pd possano dimostrare la loro totale estraneità ai fatti contestategli, tuttavia riteniamo che la questione necessiti di un attento monitoraggio da parte degli organismi di partito competenti”.
Se da una parte si conferma, quindi, la linea del garantismo dall’altra si apre alla possibilità di provvedimenti (sospensione?) qualora la commissione di vigilanza dovesse ravvisarne la necessità.




Siracusa. Asili nido: quando il Consiglio Comunale votò no alla commissione di indagine

Di “sospetti” ne circolavano diversi. L’appalto per la gestione degli asili nido è stato “chiacchierato” sin dalla sua genesi. Polemica in particolare politica, con le infuocate conferenze stampa di Simona Princiotta e del deputato nazionale Pippo Zaoppulla. Documenti su documenti, dichiarazioni su dichiarazioni che gli stessi investigatori – non lo nascondono – sono alla base dell’indagine che ha portato all’emissione dei primi due avvisi di garanzia.
E poi ci sono quelle famigerate registrazioni audio che oggi rischiano di creare particolare imbarazzo tra alcuni dei 40 dell’aula Vittorini. Ne parlò Simona Princiotta, ancora lei, la grande accusatrice, mostrando un cd durante una seduta di Consiglio Comunale. Ma in Procura di cd ne sarebbero finiti ben 48, zeppi di discussioni tra consiglieri e non solo.
Intercettazioni che hanno spinto mesi fa alle dimissioni l’ex presidente dell’assise, Sullo. E che ora chiamano in causa altri personaggi. Come Roberto Di Mauro, citato dalla stessa Procura che conferma come agli atti vi sia una discussione registrata in cui il consigliere confida ad una collega “fatti costituenti notizia di reati”.
Come a dire che qualcuno in Consiglio Comunale forse sapeva, o almeno sospettava. E rischia così di diventare un boomerang il “no” votato a maggioranza dal civico consesso a maggio quando, dopo un estenuante tira e molla, si arrivò alla discussione in aula dell’istituzione di una commissione d’inchiesta sugli asili nido comunali. “Davvero un brutto segnale alla città: timore e opacità”, disse a caldo Pippo Zappulla.
Ma di parole che oggi rischiano di tornare drammaticamente attuali ce ne sono ancora altre. Come quando ad ottobre Simona Princiotta, quasi in lacrime, davanti alle telecamere disse: “un branco in Consiglio Comunale”.




Siracusa. La difesa di Alfredo Foti: "io estraneo alle attività illecite"

L’assessore ai lavori pubblici, Alfredo Foti, affida una stringata nota il suo pensiero dopo l’avviso per turbativa d’asta nell’appalto sugli asili nido comunali. “Prendo atto del procedimento a mio carico e mi dichiaro estraneo da qualsiasi attività illecita. Confido che la magistratura faccia chiarezza quanto prima”, dice commentando le notizie sull’indagine.
Nessun passo indietro, almeno non per il momento.




Siracusa. Il sindaco Garozzo dopo gli avvisi: "appalto era necessario, fiducia nei magistrati"

“Gli avvisi di conclusione indagine notificati nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per la gestione degli asili nido, mi colgono di sorpresa”. Sono le prime parole del sindaco, Giancarlo Garozzo. “Nei prossimi giorni, quando saranno più definiti i contorni dell’indagine, sapremo su quali elementi si basano le accuse della Procura della Repubblica, sul cui lavoro ho sempre manifestato fiducia, ma l’augurio è che Alfredo Foti e Giovanni Cafeo possano dimostrare, nel prosieguo della vicenda giudiziaria, la loro estraneità ai fatti contestati”, dice il primo cittadino..
“L’appalto per la gestione degli asili nido era un atto necessario, già annunciato nel corso della campagna elettorale. Necessario perché bisognava spezzare il sistema degli accrediti e delle proroghe, che andava avanti da quasi vent’anni. Un cambio di passo che stiamo tentando di imprime a tutto il settore delle politiche sociali”.




Siracusa. Sbigliettamento della Neapolis e fondi per il Comune, Vinciullo: "Basta sciocchezze"

Il Comune di Siracusa ha duramente attaccato l’assessore regionale ai beni culturali, Carlo Vermiglio ricordando – tra l’altro – i circa 1,7 milioni attesi da luglio 2014 come quota parte dello sbigliettamento del parco della Neapolis. In difesa arriva l’intervento del
deputato regionale Enzo Vinciullo.
“Si sono dimenticati che l’assessorato dei Beni Culturali è stato retto nel 2013, 2014 e 2015 da autorevoli esponenti del Pd e, in modo particolare, da Zichichi, Sgarlata, Purpura, Furnari, Crocetta. Gli autorevoli esponenti dell’amministrazione comunale di Siracusa e del Pd provinciale, non avendo potuto parlare e lamentarsi quando assessore era uno del loro partito, hanno pensato di lanciare i loro strali sull’attuale, convinti di poterlo martirizzare, come se fosse un novello San Sebastiano”, dice Vinciullo.
Che rimanda le accuse al mittente, ricordando come “la convenzione fra il Comune e l’Assessorato dei Beni Culturali in atto non esiste, in quanto quella esistente è scaduta da tempo e non è stata ancora rinnovata”. Non solo, “Il Comune deve ancora giustificare alcune spese alla Regione datate 2013”. Quanto al 2014, “Il Comune ha ancora a disposizione parte degli introiti della vendita dei biglietti: 250.000. Qualora non rendiconterà e giustificherà questa cifra la dovrà restituire unitamente a quelle spese, nello stesso anno, che non sono rispondenti a quanto previsto dalla legge. L’assegnazione delle risorse ai Comuni – spiega Vinciullo – adesso avviene previo riconoscimento del fatto che le somme siano state utilizzate e spese per attività inerenti i siti archeologici”. C’è poi il capitolo legato al 2015. “Da alcune note inviate dalla Regione e dalla Soprintendenza al Comune di Siracusa, risulta che la rendicontazione delle spese, relative ai servizi resi alla Sovrintendenza di Siracusa, in regime di convenzione, non sono ancora ad oggi rispondenti alle finalità previste della legge. E in tutto questo cosa c’entra Vermiglio?”, si domanda il presidente della Commissione Bilancio Ars che liquida le recenti accuse piovute sull’assessore come “schiocchezze”.




Siracusa. Sbigliettamento della Neapolis, la replica di Italia: "Difesa dell'indifendibile"

“Le informazioni trasmesse dall’onorevole Vinciullo, evidentemente molto più interessato a difendere il suo assessore che a rimediare alle condizioni in cui ha lasciato i siti regionali di siracusa fino al 31 maggio, con moltissimi siti ancora chiusi o aperti per poche ore al giorno come il Castello Maniace, sono, come sempre, usate in modo parziale e strumentale”. Continua la diatriba a distanza tra il deputato regionale e il Comune di Siracusa, in questo caso rappresentato dal vice sindaco Francesco Italia.
“Il comune di Siracusa ha proceduto in più occasioni a rendicontare le somme in oggetto sulla base di programmi condivisi e sottoscritti dalla sovrintendenza, in perfetta coerenza con quanto previsto dalla convenzione e dalla legge. Numerose sono state le riunioni con gli assessori regionali ed i funzionari, con piena apertura rispetto alla possibilità di mediare rispetto non agli obblighi nascenti dalla convenzione, ma alle modalità di rendicontazione delle somme. Il fatto, però, che questo o quel funzionario regionale abbiano mutato unilateralmente interpretazione su una convenzione sottoscritta anni fa e sulla quale l’interpretazione è stata sempre univoca, non può certo addebitarsi a questa amministrazione. Ovviamente, ogni cosa che dico è riscontrabile e provata dai documenti. La nuova convenzione, sempre in base a quanto riferito dai funzionari regionali non potrà essere firmata se non dopo aver sanato il pregresso.Piuttosto che confondere i cittadini e sputare sentenze cercando di difendere l’indifendibile – attacca Italia – l’onorevole Vinciullo dovrebbe chiedersi e raccontare ai cittadini siracusani, cosa l’assessorato regionale abbia fatto del 1.700.000 euro di fondi vincolati nascenti dalla suddetta convenzione e destinati esclusivamente alle attività previste dalla convenzione. Non per difendere l’operato di questo o quell’assessore né per tentare di attribuire alla nostra amministrazione colpe che evidentemente non ha, ma nell’interesse pubblico, dei nostri beni culturali regionali e di quell’immagine mortificata dei nostri siti regionali chiusi o invasi da sterpaglie per cui migliaia di cittadini e turisti si sono giustamente indignati”.




Palazzolo. Il ritorno dell'Annunciazione: "basta polemiche, tutto in regola"

Dopo un paio di giorni di silenzio, anche Palazzolo decide di rompere gli indugi e replica al coro di “no” per il trasferimento temporaneo dell’Annunciazione dal Bellomo ad una mostra nel centro montano. “Non ci riteniamo destinatari di nessun privilegio né tantomeno i fruitori di alcun progetto di propaganda”, esordisce l’assessore Luca Russo.
“L’iniziativa culturale è pienamente legittimata dalle vigenti norme in materia di beni culturali e s’inserisce perfettamente all’interno del progetto di gestione e di valorizzazione dei beni culturali siciliani in atto, che fonda le sue radici sulla convinzione politica di ricollocare le opere d’arte nei rispettivi siti di origine, come sta avvenendo con Il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio a Siracusa”.
Russo sottolinea il concetto che non vi sarebbe alcuna violazione di normative perchè tecnicamente non si tratta di prestito, “poiché promotore dell’iniziativa è l’assessorato regionale dei Beni culturali per tramite della Soprintendenza di Siracusa che gestisce
il Museo archeologico di Palazzolo Cappellani e pertanto la titolarità dell’organizzazione
rimarrebbe in capo alla Regione siciliana già proprietaria dell’opera. Appare inoltre superfluo ricordare, ma è doveroso farlo per una corretta informazione, che nemmeno il divieto di uscita dei beni sarebbe infranto, visto che, ammesso che qualcuno possa pure distrattamente non ricordarlo, il Comune di Palazzolo Acreide ricade all’interno del territorio delle Regione”.
Luca Russo tende comunque la mano e invita “al dialogo costruttivo, capace di cogliere lo spirito positivo che è alla base dell’iniziativa culturale promossa dall’assessore regionale dei Beni Culturali”.




Lentini. Non sopportava il pianto di una delle figlie e picchia selvaggemente la compagna: arrestato

Ennesimo episodio di violenza domestica. Una scia di circa 40 casi nelle ultime settimane. L’ultimo a Lentii dove è stato arrestato nella tarda serata di ieri Giuseppe Macca. Il 29enne pergiudicato, disoccupato, dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
I militari sono intervenuti a seguito di una chiamata al 112 che segnalava una violenta lite familiare in via Cuneo. Arrivati sul posto, i carabinieri hanno riscontrato come Macca aveva aggredito e picchiato, per futili motivi, la propria convivente, colpendola più volte alla testa cagionandole un lieve trauma cranico, poi giudicato guaribile in 4 giorni dal pronto soccorso dell’Ospedale di Lentini.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo non era nuovo a comportamenti di questo tipo. Avrebbe perso le staffe perchè infastidito dal pianto di una della figlie. Ha quindi picchiato la donna con pugni in testa e un tentativo di strangolamento.
Fortunatamente, l’intervento dei militari ha evitato il peggio, consentendo alla donna di mettersi in salvo. Piccoli testimoni dell’accaduto, i 5 figli della coppia.