Siracusa. "Il Porto Piccolo puzza", la recensione internazionale che fa arrabbiare tutti

“L’acqua del porto Piccolo di Siracusa puzza e d’estate, con le alte temperature, diventa infernale”. Recita più o meno così la traduzione di quanto riportato da una importante pubblicazione inglese. Si tratta di uno dei più autorevoli Portolaio internazionali, ovvero una sorta di pagine gialle del mare, per conoscere porti e coste e le loro condizioni, edito dalla prestigiosa Imray.
A segnalare la poco lusinghiera recensione internazionale è stato proprio un diportista britannico innamorato di Siracusa, Peter, che ha avvisato Ivan Scimonelli – nome noto della vela siracusana – il quale, a sua volta, si è messo in moto per far correggere quello che tra l’altro è il ricordo di una situazione vecchia di anni per il porto marmoreo siracusano e già risolta da parecchio tempo. Nel nostro video vi raccontiamo cosa è successo.




Siracusa. Angelo De Simone, due ematomi e una lacerazione riaprono il giallo

Un anno dopo la morte di Angelo De Simone, le indagini potrebbero prendere adesso una piega nuova. Magari quella sempre chiesta dai familiari e dagli amici che mai hanno creduto al suicidio. Gli investigatori siracusani hanno parlato sin qui di istigazione al suicidio, la famiglia di omicidio.
In mezzo dubbi, elementi da chiarire e la paura di una archiviazione che proprio nei giorni scorsi (ne ha parlato anche SiracusaOggi.it) è stata scongiurata, con la decisione della Procura di riaprire il caso.
Quali sono gli elementi nuovi che hanno portato all’ulteriore fase di indagine? Un ruolo potrebbe averlo avuto la perizia medico-legale di parte, affidata dalla famiglia a Corrado Cro. Due ematomi sul torace ed una lacerazione nel basso ventre sarebbero poco compatibili con l’ipotesi del suicidio per impiccagione.
Sin dal primo momento, inoltre, la famiglia ha parlato di altri elementi dubbi. Le finestre scorrevoli chiuse al contrario, ad esempio. E la porta d’ingresso, priva di maniglia, dalla quale era possibile entrare ed uscire solo con le chiavi. Chiavi che il giovane siracusano aveva ancora in tasca. Si sperava, poi, che le immagini delle telecamere di sicurezza di una vicina attività commerciale potessero fornire maggiori elementi. Ma proprio nel giorno della morte di De Simone non sarebbero state in funzione. Dettagli di cui si è occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto? nei servizi dedicati al caso.
Gli amici e la famiglia hanno accolto con un sollievo la notizia della riapertura delle indagini, arrivata quasi a ridosso della messa per ricordare il congiunto, un anno dopo. Nessuna dichiarazione ufficiale, per evitare che il clamore mediatico possa incidere sul caso. Ma adesso si aspettano che i loro sospetti possano diventare qualcosa di più concreto perchè Angelo – e questo non si stancano di ripeterlo – non si sarebbe mai tolto la vita.




Siracusa. "Competente e geniale", in Cattedrale l'ultimo saluto ad Ettore Randazzo

La Cattedrale di Siracusa ha ospitato questa mattina l’ultimo saluto ad Ettore Randazzo. A stringersi attorno al dolore dei familiari c’erano tanti colleghi avvocati, molti cresciuti proprio alla “scuola” del noto penalista siracusano. E poi ancora magistrati, gli amici di sempre e conoscenti.
Figura di elevata levatura morale e professionale, è stato per due volte presidente delle Camere Penali Italiane. Autore anche di due volumi editi da Sellerio, si è sempre battuto per il giusto processo. Fino all’ultimo è stato presidente di La. p. ec., il Laboratorio per l’esame e il controesame e il Giusto processo, fondato nel 2008 insieme ad altri colleghi.
Forte l’impronta che lascia nell’avvocatura, non solo siracusana. Ricordata, durante la cerimonia, la sua “competenza e genialità”.




Siracusa. Parco della Neapolis non a misura di turista: transenne, divieti e disagi. Chi lo salverà?

Povera area archeologica della Neapolis. Una delle principali attrazioni di Siracusa sta per essere “invasa” da migliaia di turisti. Da marzo scatta l’alta stagione ma rischiano di fioccare anche le brutte sorprese per quanti inevitabilmente decideranno di trascorrere una mezza giornata all’interno del parco archeologico che conserva meraviglie del passato.
Cominciamo dal pezzo forte, il teatro greco. La parte superiore, quella del Ninfeo, non è visitabile da ottobre. Chiusa dopo le piogge abbondanti di quelle settimane, lo è ancora oggi. Nonostante l’invito della Soprintendenza agli uffici regionali dei Beni Culturali i lavori di messa in sicurezza non sono mai partiti. Dal primo marzo inizieranno i lavori per le scene delle rappresentazioni classiche, per cui anche la parte bassa del teatro non potrà essere visitata. Quasi in contemporanea, i lavori per la copertura e protezione degli antichi gradoni dove siederanno migliaia di spettatori. Di fatto, rimane visitabile solo il corridoio centrale del teatro greco, il diazoma. Che con i suoi circa 5 metri di larghezza faticherà a ricevere 50/60 gruppi di turisti in mezza giornata.
Non va meglio per l’anfiteatro romano. Nonostante i recenti lavori (costati oltre 1 milione di euro) e la creazione di un nuovo percorso di circa 1 km, il monumento può essere ammirato solo dall’alto. Una transenna pericolante ha suggerito la chiusura proprio del nuovo tracciato che avrebbe permesso di visitare anche l’interno dell’anfiteatro, i cunicoli ed altri particolari angoli. Nulla da fare, non si può.
La latomia del paradiso è chiusa, il cammino di Augusto per arrivare sino alla tomba di Archimede anche. Insomma, dieci euro di biglietto d’ingresso per visioni parziali e poco confortevoli. Non il migliore dei biglietti da visita. In tempi di reputazione social è facile immaginare quale tipo di immagine potrebbe trasmettere all’esterno una sequela di lamentele turistiche, e in ogni lingua, sullo stato del parco archeologico siracusano che da oltre un decennio reclama l’autonomia che la Regione matrigna non vuole concedere.
Un arrabbiato Carlo Castello, presidente dell’associazione Guide Turistiche, chiama a raccolta i deputati regionali siracusani. “Sabato e domenica sono disponibile ad accompagnarli personalmente per un giro al parco della Neapolis. Vedranno con i loro occhi in che stato è e magari decideranno finalmente di occuparsene concretamente”, presso quegli uffici palermitani che di Siracusa si ricordano solo quando devono trattenere in cassa i milioni di euro dello sbigliettamento.




Siracusa. Pesca illegale, un sacchetto che galleggia "costa" 1.000 euro di multa

Contrasto alla pesca illegale, la Capitaneria di porto ha recuperato ad Ognina, località Cuba, due sacchi – nascosti tra la vegetazione – con all’interno circa 1.500 ricci. Ancora vivi, sono stati rigettati in mare.
Nella notte sono anche state sorprese due imbarcazioni nei pressi della banchina uno del porto Grande. Al rientro, i militari hanno identificato un membro dell’equipaggio intento a disfarsi del pescato. Il sacchetto di plastica che lo conteneva, però, è rimasto a galla. Recuperato, conteneva del novellame di “alaccia”.
Al pescatore elevata multa di 1.000 euro. I circa due chili di pescato, dopo i controlli, sono stati devoluti in beneficenza.




Siracusa. Incidente stradale a Targia, un ferito in ospedale. Traffico in tilt

Ancora un incidente stradale in contrada Targia, alle porte nord di Siracusa. Attorno alle 17.30, all’altezza del deposito del corriere Bartolini, nella corsia in direzione Siracusa lo scontro tra un’auto, una Peugeot, e una moto.
Secondo le prime informazioni raccolte, l’uomo alla guida dello scooter è stato condotto in ambulanza in ospedale per accertamenti. Da chiarire la dinamica dell’incidente. Sul posto la polizia Municipale. Segnalati forti rallentamenti.




Siracusa. Erosione delle coste, problema sottovalutato. E fioccano le ordinanze di interdizione

Il problema c’è ed è sotto gli occhi di tutti. La costa siracusana sta venendo giù. Tecnicamente si chiama erosione, fenomeno inesorabile sin qui combattuto più a colpi di ordinanza che con interventi di contenimento e consolidamento.
L’ultima, in ordine di tempo, è stata emessa dalla Capitaneria di Porto per Costa del Sole, all’Arenella. Uno dei (pochi) tratti di spiaggia di libera fruizione adesso interdetto “a tutela della pubblica e privata incolumità”.
Chiamati in causa Comune e Regione per adottare le misure necessarie per superare le criticità esistenti, “anche in relazione ad eventuali rischi derivanti da frane e smottamenti in aree private limitrofe al sedime demaniale marittimo”.
Dall’Arenella a Fontane Bianche la situazione cambia poco. Anche qui la falesia viene giù. Si è tentato di limitare il processo con una barriera di tubi innocenti divenuti a loro volta, adesso, pericolosi. E poi c’è la Fanusa, dove sta sprofondando una torre di osservazione del secondo conflitto mondiale. E ancora Ognina, con via Mar di Giava travolta dalle mareggiate e ridotta ai minimi termini. Senza dimenticare la zona di Lido Sacramento e via La Maddalena all’Isola.
Alcuni progetti per il consolidamento della falesia siracusana sono stati presentati dal Comune al ministero dell’Ambiente. Attendono una valutazione e – magari – un finanziamento.
Ad Avola, intanto, il sindaco Cannata è riuscito a rivalutare tutto il lungomare con operazioni di ripascimento e frangiflutti a protezione, riconquistando la porzione di spiaggia di Mare Vecchio. Ancora più a sud, nel ragusano, all’ordine del giorno escavatori e ruspe a lavoro in spiaggia ciclicamente.




Sortino e gli altri: i "no" ai migranti si moltiplicano. "Ma ogni Comune deve fare la sua parte"

Il “no” del Comune di Sortino all’accoglienza di migranti rischia di diventare un precedente per un territorio fortemente interessato dal fenomeno degli sbarchi. Sottotraccia il fronte del “prima i nostri problemi” (come ha detto il sindaco di Sortino, ndr) guadagna consensi. Anche il Comune di Palazzolo ha dato una stretta all’accoglienza: il Consiglio comunale, nei giorni scorsi, si è pronunciato dicendo si al piano di riparto ma per un numero inferiore di persone rispetto a quanto richiesto e comunque non oltre quanti già accolti nel centro montano. Ricorderete, inoltre, nei mesi scorsi la mobilitazione di Città Giardino, frazione di Melilli, per dire no ad una terza struttura per richiedenti asilo. Con tanto di retromarcia dell’amministrazione comunicata anche all’allora prefetto, Gradone. Ed anche a Floridia fu netto il no anche alla sola ipotesi di una struttura per migranti nella zona di Vignalonga. Una sequenza che, vista così, genera qualche interrogativo e possibili problemi tra “vicini”, in prospettiva.
“Serve equità tra i Comuni. Non si può chiedere a due, tre di fare accoglienza anche per chi dice no”, si sfoga da Melilli il consigliere comunale Salvo Midolo (Pd). Non ha gradito la posizione di Sortino e del sindaco Parlato. “Nessuno pensi di scaricare tutto il peso sui Comuni accoglienti. Ciascuno faccia la sua parte”, ammonisce Midolo che nei prossimi giorni incontrerà il neo prefetto Castaldo per sollecitare un intervento in materia.




"I fantasmi di Portopalo", contro la fiction il sindaco Mirarchi: "immagine negativa della nostra gente"

Seconda puntata, questa sera, della fiction di Rai 1 “I fantasmi di Portopalo”, con Beppe Fiorello. Accoglienza “freddina” nel Comune siracusano dopo la prima delle due puntate basate su una storia vera, il naufragio di un barcone di migranti nel canale di Sicilia la notte di Natale del 1996.
Il sindaco Giuseppe Mirarchi teme possa comunicare una immagine negativa di Portopalo. “Rischia di dare una immagine non veriteria della nostra gente”, lamenta dopo aver partecipato all’anteprima nazionale della fiction.
La storia raccontata nel romanzo di Bellu, adesso fiction tv, fece discutere anche all’epoca con ripercussioni estese anche all’attività di pesca, con il sequestro di alcuni pescherecci e l’interruzione dell’attività marinara. Mirarchi ha anche lamentato lo scarso coinvolgimento dell’amministrazione durante le riprese, tirando le orecchie alla Rai, al protagonista Beppe Fiorello ed a Salvo Lupo, il pescatore portopalese che raccontò al giornalista Giovanni Maria Bellu cosa succedeva a Portopalo in quel periodo.




Melilli. La dura replica di Caminito e Cannata: "clientelismo? Non ci appartiene"

“Le accuse mosse da alcuni consiglieri comunali vicini all’onorevole Pippo Sorbello sono sinonimo di debolezza elettorale”. E’ la replica, pacata ma ferma, dell’assessore all’urbanistica e alla polizia municipale del Comune di Melilli, Nuccio Caminito. Il riferimento è alla nota stampa firmata da Paolo Di Dato dell’Udc, Salvo Midolo del Pd e Massimo Magnano dell’Idv. “Sospetto di voto di scambio? Non è il nostro modo di intendere e fare politica. Anzi, chi è a giudizio per questo reato è proprio Sorbello – prosegue Caminito – accusato dal Pm Ursino della Dia di Catania di voto di scambio, insieme alla sua ex compagna Maria Ciulla, in un processo in corso al tribunale penale di Siracusa”.
Caminito è un fiume in piena e replica punto su punto alle accuse dei consiglieri di opposizione, per i quali la Set Impianti, che dovrebbe eseguire i lavori di fermata ad aprile e maggio nella zona industriale, sarebbe pronta ad assumere giovani “indicati” dai candidati che sostengono l’attuale amministrazione comunale. “La Set è commissariata e dunque un’ipotesi del genere – spiega Caminito – è semplicemente assurda. L’unica verità è che di Sorbello e soci i cittadini di Melilli sono stufi. Le promesse non mantenute e il modo demagogico di fare politica si è ritorto contro di loro. Per troppo tempo hanno preso in giro la cittadinanza. Il fatto di averci attaccato sul nulla, chiedendo addirittura l’intervento della commissione lavoro dell’Ars, dimostra che sono alle prese con grossi problemi interni”.
Quanto ai riferimenti al sindaco di Priolo, Antonello Rizza, interviene il primo cittadino di Melilli, Cannata. “C’è un rapporto di mera collaborazione che forse dà fastidio a qualcuno. Cerchiamo di fare squadra per il bene dei nostri Dcomuni e non certo per loschi affari che staremmo perpetrando ai danni di chissà chi. Poiché viviamo gli stessi problemi, ci teniamo costantemente in contatto, scambiandoci consigli e suggerimenti”.
Conclusione affidata ancora a Nuccio Caminito. “Non abbiamo nulla da temere perché ci siamo sempre comportati nel rispetto delle leggi”.