Calcio. Il giudice sportivo stanga il Palazzolo, tre giornate a Baiocco

Mazzata del giudice sportivo sul Palazzolo. Tre giornate di squalifica per Davide Baiococ, prolungato lo stop del tecnico Pippo Strano e un turno ai box per Chiavaro e BOncaldo oltre ad una multa di 100 euro. “Saremo più che mai agguerriti e determinati perchè quelle che
abbiamo subìto domenica e che stiamo continuando a subire sono delle vere e proprie
ingiustizie”, dice con rabbia il patron della società iblea, Graziano Cutrufo.
Baiocco domenica contro il Milazzo era stato soltanto ammonito ed è stato punito per “contegno minaccioso nei confronti dell’arbitro a fine gara”. Strano, invece, non potrà sedere in panchina fino al 5 febbraio perchè, come riporta il comunicato della Lnd, “sostava indebitamente all’interno del recinto di gioco”.
Nel momento “chiave” della stagione, Baiocco dovrà saltare oltre al Giarre anche le sfide cruciali col Sant’Agata e l’Acireale. Una decisione, quella della giustizia sportiva, che ha lasciato di stucco anche lo stesso giocatore, il quale, dopo aver appreso della sua squalifica, si è detto profondamente amareggiato.




Siracusa. Lutto nell'imprenditoria alberghiera, è morto Carpenzano

    Saranno celebrati domani alle 10.30, nella chiesa del Sacro Cuore, i funerali di Giuseppe Carpenzano. Imprenditore del settore alberghiero, è stato per diversi anni presidente dell’associazione di categoria. Ma ha legato il suo nome soprattutto al rilancio del Grand Hotel Villa Politi. È stato lui, con lungimiranza, a riportare il più grande e storico Grand Hotel siracusano ai fasti di un tempo.
    Carpenzano è venuto a mancare questa mattina, all’età di 83 anni.




Siracusa. Servizio civico, pubblicato l'avviso: 500 euro per i soggetti disagiati

Pubblicato l’avviso finalizzato all’inclusione sociale a contrasto della povertà attraverso l’assegno economico per il “servizio civico” in favore di persone che versano in un particolare stato di emarginazione o grave disagio. Lo hanno sottoscritto il sindaco Giancarlo Garozzo e l’assessore Giovanni Sallicano
L’intervento economico, il cui importo massimo è di 500 euro ed è finalizzato al reinserimento dei soggetti svantaggiati, prevede lo svolgimento di attività lavorative a carattere socio-assistenziale, quali quelle di supporto al miglioramento dei servizi comunali, le piccole manutenzioni di edifici comunali, le manutenzioni di arredamenti e attrezzature dell’Ente. Sarà svolta per 50 ore complessive, articolate su 3 giorni settimanali, per 5 ore giornaliere.
Destinatari del “Servizio civico” sono i nuclei familiari o le persone sole o con figli minori con grave disagio e a rischio di grave emarginazione sociale, residenti in città, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, nei limiti di un solo componente a famiglia, che dichiarino la disponibilità al lavoro all’atto della domanda, producano idonea certificazione Isee, completa di dichiarazione unica sostitutiva in corso di validità, e che abbiano l’idoneità psico-fisica attestante la capacità a svolgere le attività oggetto dell’avviso.
La domanda dovrà essere presentata, entro trenta giorni dalla pubblicazione del bando e, quindi, entro il prossimo 18 febbraio esclusivamente attraverso l’apposito modulo disponibile presso gli uffici delle Circoscrizioni di appartenenza, allegando la documentazione richiesta. La graduatoria, fino all’esaurimento delle risorse disponibili (che dovrebbero soddisfare oltre 200 richiedenti), verrà redatta in base al vigente Regolamento comunale che disciplina il servizio di “assegno civico”.




Siracusa. Bullismo e violenza di genere, aggiornamento professionale per la Polizia

La Questura di Siracusa, insieme all’associazione “I Colori di Aretusa” della presidente Maria D’Andrea, ha organizzato due giornate di aggiornamento professionale destinate agli operatori della Polizia di Stato di Siracusa e dei Commissariati distaccati della provincia, riguardanti la violenza di genere ed il bullismo.
Al tavolo dei relatori, oltre a Giusy Agnello, vicario della Questura di Siracusa, Maria D’Andrea e Giuseppe Cannavà, rispettivamente presidentessa e socio dell’associazione, Annalisa Molfese e Salvatore Libranti, psicologi e psicoterapeuti, e Sabrina Giansiracusa, avvocato.
Il Questore Caggegi ha lungamente presenziato all’incontro portando il suo contributo ed il suo ringraziamento agli illustri professionisti che hanno qualificato la giornata odierna e quella di domani con la loro preparazione ed esperienza nei rispettivi ambiti professionali.




Siracusa. Gestione del servizio idrico, Vinciullo: "predisporre subito il bando"

Servizio idrico e la sua gestione, tornano all’attacco il deputato regionale Enzo Vinciullo e i consiglieri comunale Salvo Castagnino e Fabio Alota. “Il Comune di Siracusa, nonostante le avvertenze e la delibera dell’Anac con la quale viene diffidato dal proseguire con la gestione nei modi e nelle forme attualmente in essere, non ha ancora predisposto il bando di rilevanza europea per la gestione del servizio idrico della città di Siracusa”, il loro affondo.
“Siamo costretti a richiamare l’attenzione dell’amministrazione su questa vicenda per ribadire la necessità che si predisponga il bando, che deve essere ad evidenza europea, perché non è possibile che si possa procedere con la gestione del servizio idrico così come sta accadendo adesso”, dicono i tre pronti a rivolgersi ancora una volta all’Anticorruzione “per ribadire il fatto che la gestione di un servizio pubblico non può esser affidato intuitu personae, ma attraverso un bando di gara a cui tutti possono partecipare, per far sì che vi sia la maggiore convenienza possibile per tutti i cittadini che sono costretti a subire costi altissimi nella gestione del servizio idrico”.




Noto. Truffa online, acquista merce che non arriva mai: denunciati in due

Classica truffa online. Dopo aver incassato il pagamento i venditori sono scomparsi senza inviare la merce. L’ultimo caso a Noto dove gli agenti del Commissariato, a seguito di una celere attività investigativa, hanno denunciato un 44enne e un 22enne. Oggetto della truffa, materiali tecnici per ciclisti.
In particolare l’acquirente, dopo aver versato il denaro, non riusciva più a contattare il venditore che aveva nuovamente posto in vendita il materiale.




Siracusa. Armi e munizioni, un anno di controlli e sequestri dei Carabinieri

Solo nel 2016 i Carabinieri hanno sequestrato 114 armi detenute illegalmente e che avrebbero potuto essere utilizzate per il compimento di numerosi reati.
Nell’anno appena trascorso sono state sottratte alla circolazione armi da fuoco come fucili, pistole/rivoltelle e quasi 1500 cartucce di vario calibro. Ben 16 sono state le persone arrestate e 87 quelle denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, poiché responsabili a vario titolo di porto e detenzione illegale di armi comuni e da sparo, alterazione di armi, detenzione e porto di arma clandestina.
Buona parte delle armi e delle munizioni sono state ritirate cautelativamente a persone resesi responsabili di dei reati di stalking, maltrattamenti in famiglia, minacce: soggetti ritenuti potenzialmente capaci di abusarne.




Melilli. Diretta su Rai Uno per la messa di San Sebastiano del 29 gennaio

Domenica 29 gennaio alle 10.55 Rai Uno trasmetterà in diretta dalla basilica di San Sebastiano a Melilli. L’appuntamento di gennaio con il patrono della cittadina iblea quest’anno viene impreziosito dalla messa in diretta, presieduta dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo e concelebrata dal parroco don Giuseppe Blandino e dai sacerdoti di Melilli. I canti saranno eseguiti dalla Schola Cantorum San Sebastiano.
Per l’occasione, la tradizionale Cunsarbata dell’ottava è stata rinviata alla sera del 29 gennaio e non il 27, come da tradizione.
Rimane invece invariato il tradizionale programma del 20 gennaio: la svelata mattutina con il canto dell’Ufficio delle letture e del Te Deum alle 5.30 e il solenne pontificale alle 18.30.




Siracusa. "Riapriremo dopo la bomba, la legalità deve vincere". Parla Terracciano dopo l'attentato

Riaprirà i battenti la gastronomia-panineria colpita l’altra notte da un attentato dinamitardo. Dieci giorni e le porte saranno riaperte. Dopo lo scoramento iniziale, Luigi Terracciano, il titolare, ha deciso che l’avventura commerciale continuerà. “Grazie ai siracusani per la solidarietà. Non ci avete lasciato soli. Ripartiremo perché la legalità deve vincere”. Sul fronte delle indagini, al vaglio anche la pista della possibile vendetta personale.




Siracusa. La commissione d'inchiesta sul caso Scieri rivela: "indagini superficiali nel 99"

A quasi diciotto anni dal tragico omicidio di Emanuele Scieri, l’avvocato siracusano in servizio di leva nei parà e ritrovato cadavere all’interno della Caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999, emergono dei risvolti “incomprensibili nello svolgimento delle indagini dei carabinieri”.
Lo sostiene la presidente della commissione parlamentare d’inchiesta, Sofia Amoddio. “Nel corso della audizione pubblica di ieri abbiamo ascoltato l’appuntato scelto dei carabinieri Alessandro Pirina ed il luogotenente Pierluigi Arilli, entrambi inviati sul luogo del delitto dalla stazione dei Carabinieri di Pisa e dal Nucleo Radiomobile non appena fu rinvenuto il cadavere. Dalle loro dichiarazioni si evince che entrambi hanno svolto indagini senza attuare le necessarie precauzioni e senza indossare idonea attrezzatura, al fine di preservare il luogo del delitto”. Non solo, “scopriamo solo adesso che sul luogo del delitto erano presenti circa una ventina di persone tra Nucleo radiomobile dei Carabinieri, stazione centrale dei Carabinieri di Pisa, stazione dei Carabinieri interna alla caserma dei pará e polizia militare; nessuno dei presenti ha mai indossato guanti o calzari; il Pirina, che si occupava dei rilievi fotografici, salì indisturbato e senza guanti sulla scala dalla quale si ipotizza fu fatto cadere Scieri, cancellando probabili tracce di impronte digitali; inoltre, dai rilievi fotografici di allora, si evince che un carabiniere calpestava con gli scarponi d’ordinanza il tavolo su cui era appoggiato il piede destro di Scieri”. E Sofia Amoddio, parlamentare ma anche avvocato, sa bene che “l’indagine di un delitto non può essere compiuta con tale superficialità, dato che le prime ore dalla scoperta del cadavere sono quelle più importanti per la ricostruzione dei fatti”.
I superiori ordinarono di proseguire le indagini senza corretta attrezzatura, in quanto non si riteneva necessario prestare le idonee cautele, essendo la morte di Scieri stata segnalata come un caso di suicidio. Nessuno pensò di chiamare il magistrato né tantomeno il nucleo dei Ris che avrebbe provveduto a mettere in sicurezza il luogo del delitto ed avrebbe permesso di accertare una verità che qualcuno nasconde ancora oggi.
Ma la commissione evidenzia anche quelli che sembrano altri elementi enigmatici e difficili da comprendere. Pirina ha riferito, come risulta da alcuni atti di indagine dell’epoca, che il suo dna corrispondeva con quello rilevato da una macchia ematica individuata sulla protezione metallica della scala su cui si ritiene che Scieri sia salito poco prima della morte. Pirina però, ricorda di non essersi mai ferito durante lo svolgimento degli accertamenti sulla scala metallica e che quella macchia era già esistente quando arrivò ai piedi della torretta e fu proprio lui a fotografarla. Per le sue caratteristiche quel sangue non poteva che risalire a diverse ore prima del suo arrivo. Arilli, che nell’informativa dei carabinieri del 18 dicembre 2000 risulta aver aperto il marsupio di Scieri, preso il telefonino e chiamato il proprio cellulare per constatare quale fosse il numero di Scieri, oggi confuta questa ricostruzione e sostiene che ad estrarre dal marsupio il cellulare fu il maresciallo Cataldo. “Da questi comportamenti – prosegue Amoddio – si evince come questa indagine sia stata pesantemente inquinata dalle modalità d’investigazione, in quanto non venne attuata nessuna precauzione per evitare l’inquinamento dei luoghi e la dispersione di elementi di prova utili ad individuare il possibile colpevole. Non venne mai disposto, ad esempio, l’accertamento delle impronte digitali sulla scala che ci avrebbe detto con certezza se Scieri fu costretto a salirvi. Per quale motivo si decise di operare in questo modo? Perchè non esistono verbali in cui si dice che il carabiniere Arilli o il carabiniere Cataldo presero il cellulare di Scieri o che il carabiniere Pirina si ferì sulla scala nel corso delle indagini? A chi apparteneva allora la traccia di sangue rinvenuta?”. Ancora interrogativi su interrogativi in uno dei misteri italiani.
“Il lavoro della commissione – conclude Amoddio – prosegue senza sosta, il nostro obiettivo non è solo quello di trovare conferma a ciò che già gli atti processuali dicono, ovvero che si è trattato un omicidio, ma anche la speranza che proprio dopo tanti anni qualcuno si svuoti di un peso, che qualcuno mostri ancora dignità e dica cosa è avvenuto quella sera, perché qualcuno ha visto”.