Priolo. "Qualunquemente", si va a processo. Il sindaco Rizza tra gli imputati. "Sereno ed impaziente"

Il Tribunale di Siracusa ha rinviato a giudizio il sindaco di Priolo ed altre 16 persone. Erano rimaste coinvolte nell’inchiesta denominata “Qualunquemente” con accuse che a vario titolo vanno dalla concussione al voto di scambio, dall’abuso d’ufficio alla truffa. Prima udienza il 20 gennaio 2017. Per l’accusa, però, il sindaco in particolare avrebbe elargito sussidi sociali a falsi poveri in cambio di voti dal 2011 al 2014.
Disposto il non luogo a procedere sull’ipotesi di truffa per un viaggio organizzato dal Comune a Rimini per lo stesso Rizza oltre a Beniamino Scarinci e Vincenzo Carrubba insieme all’agente di viaggi Maria Bellino: il fatto non sussiste.
“Sono sereno ed impaziente di dimostrare in un giusto processo le mie ragioni”, scrive su facebook il primo cittadino priolese che annuncia come il Comune si costituirà parte civile.




Siracusa. Ex Provincia, quattro mesi senza stipendio. Lenta agonia dei dipendenti: "ma no default"

Torna alta la tensione tra i dipendenti della ex Provincia di Siracusa. Da quattro mesi senza stipendio e con un futuro che non pare davvero voler regalare una soluzione definitiva, i lavoratori si preparano ad eclatanti azioni di protesta. Intanto solidarizzano con gli studenti dell’istituto Fermi e lavorano anche una nuova manifestazione a Palermo. Ma lo spettro del default fa paura ed i sindacati chiedono che si eviti la dichiarazione di dissesto pur in presenza di conti ormai quasi impossibili da mantenere.




Siracusa. Formazione, l'assessore Marziano e quell'ente siracusano: "nessun finanziamento ad amici"

“Nessun finanziamento a corsi di amici”. L’assessore regionale alla formazione, Bruno Marziano, replica alla notizia apparsa su LiveSicilia.it secondo cui ci sarebbe un “gran finanziamento di Marziano ai corsi di un suo caro amico”, con riferimento a Sergio Pillitteri dell’associazione Arti e Mestieri onlus, inserita nell’elenco dei corsi finanziati attraverso Avviso 8 con 3,4 milioni di euro.
Marziano non ci sta. “Pillitteri è un semplice dipendente dell’ente, con i cui proprietari, con i cui gestori non ho alcun rapporto di alcuna natura”, specifica.
“Non credo sia vietato conoscere persone che lavorano nel mondo della formazione”, taglia corto l’assessore regionale.




Siracusa. Il caso di Villa Abela, tolto il vincolo potrebbe essere abbattuta

“Una villa liberty degli anni 20 del secolo scorso, costruita su latomie di età greca, sottoposta a vincolo provvisorio dalla Soprintendenza di Siracusa nel 2013, potrebbe oggi essere tranquillamente abbattuta perché l’ente siracusano ha revocato il suo stesso vincolo”. Si tratta di Villa Abela. A sollevare il caso è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito. Ha consegnato all’assessore regionale Vermiglio un dettagliato report storico e fotografico chiedendo un’immediata ispezione della Regione alla Soprintendenza di Siracusa.
“Abbiamo verificato la storia di questa villa – denuncia il deputato M5S – raffrontandola peraltro con altre ville del siracusano della medesima zona con pari caratteristiche ed oggi sottoposte a vincoli e tutele. Ebbene non si capisce, fermi restando gli interessi legittimi del proprietario, secondo quale principio per Villa Abela sia stato revocato il vincolo provvisorio”. Nell’interrogazione a firma di tutti i deputati regionali del M5S si chiede inoltre di “procedere ad una nuova ricognizione del patrimonio storico-artistico dell’area in questione, verificando, in particolare, se vi siano altre ville della stessa epoca e del medesimo valore architettonico che non siano adeguatamente tutelate attraverso l’apposizione degli opportuni vincoli”.
“La soprintendenza di Siracusa – sottolinea Zito – così come le altre dell’isola, dovrebbe avere come fine principale il perseguimento del rispetto delle normative vigenti in tema per l’appunto di tutela e ove possibile valorizzazione dei beni culturali, ma talvolta inspiegabili atteggiamenti rischiano di minare sia la credibilità dello stesso Ente, quanto ovviamente gli stessi beni culturali che dovrebbero essere tutelati. Per queste ragioni – conclude – chiediamo all’assessore un rapido intervento prima che si perda per sempre la villa”.




Siracusa. Troupe de Le Iene aggredita, il sindaco scrive alla redazione: "rincrescimento e solidarietà"

All’indomani della messa in onda del servizio in cui una troupe della trasmissione tv Le Iene viene aggredita a Siracusa, da palazzo Vermexio è partita una lettera all’indirizzo della redazione Mediaset.
“A nome di tutti i siracusani onesti – scrive il sindaco Garozzo – desidero esprimere sincero rincrescimento per quanto accaduto nella realizzazione del servizio sulla pesca di frodo nell’Area marina protetta del Plemmirio. Allo stesso tempo esprimo solidarietà al giornalista Cristiano Pasca e alla troupe per l’aggressione fisica subita: mi ha rattristato vedere quale protezione quei pescatori di frodo hanno goduto e con quale violenza quelle persone si sono scagliate, fra l’indifferenza dei presenti, verso chi svolgeva il proprio lavoro. Tali comportamenti – ha aggiunto il sindaco – possono solo essere condannati, a maggior ragione in questo caso che hanno avuto come obiettivo chi stava informando per sensibilizzare sulla salvaguardia dell’ambiente e del nostro prezioso mare. La pesca di frodo, messa in atto – come abbiamo visto – da persone senza scrupoli, per una città come Siracusa è un vero e proprio crimine. Ancora più ingiustificata, nel caso specifico, se si pensa che il fermo biologico per i ricci di mare è di appena due mesi. Il Comune, in quanto socio del consorzio, collabora attivamente – conclude il sindaco Garozzo – con l’Area marina, sostenendone la missione di difesa del nostro ecosistema. Tra l’altro, come avete potuto verificare con le interviste realizzate, la nostra Polizia municipale partecipa ai servizi di controllo anche notturni, convinti come siamo di quale risorsa sia il mare per il modello di sviluppo che perseguiamo e per una fetta dell’economia sana di Siracusa”.




Siracusa. Autunno ma sembra estate, temperature su e tuffi a forte Vigliena

Dall’alluvione con richiesta di stato di calamità naturale ad un nuovo scorcio d’estate. Succede a Siracusa nel giro di poche settimane. Clima ormai “impazzito” e così capita che il 12 ottobre con una temperatura esterna vicina ai 26 gradi, si possa optare per un bel tuffo in un mare dal blu invitante. A Forte Vigliena solarium “frequentato”, tintarella e tuffi in autunno. Ma visto da qui, sembra davvero estate.




Siracusa. Gennuso: "tumori, mortalità in aumento. Intervenga la magistratura"

Nuova denuncia del deputato regionale Pippo Gennuso. “A Siracusa il dato della mortalità per tumore nell’ultimo anno è in forte aumento”, dice deciso. “Si è passati dai mille morti del 2014 ai 1.150 dello scorso anno. Serve un intervento energico della magistratura contro le lobby del petrolio, anche perchè la legge deve essere uguali per tutti. Chi uccide deve pagare”, il pensiero del parlamentare Ars.
“La zona di Priolo, Melilli ed Augusta è quella più colpita. I cittadini chiedono bonifiche e risposte immediate a quella che è oramai diventata una ecatombe. Soltanto la magistratura può fermare morte e scempi ambientali, portando a termine le inchieste che ha avviato negli anni”, ricorda ancora Gennuso. “E’ arrivato il momento di dire basta”.




Siracusa. Piano delle opere pubbliche, ci si è ricordati di Epipoli allagata

Si è parlato anche di piano delle opere pubbliche in Consiglio comunale a Siracusa. Approvato un emendamento per Epipoli e il decennale problema degli allagamenti. Dispone di inserire nel piano la realizzazione (futura) di due collettori per il deflusso delle acque piovane nelle vie Madonie e Monti Peloritani, tra le più critiche del Villaggio Miano. Spesa complessiva circa 120.000 euro.
“Sembra che siamo sulla buona strada”, commenta il consigliere Palestro che ha proposto l’emendamento. “L’impegno del Sindaco, attraverso gli Uffici dei Lavori Pubblici, potrebbe determinare a breve una importantissima opera che darebbe una prima risposta ai residenti delle due vie interessate, tra le più disgraziate di Epipoli. Non saranno risolti tutti i problemi, che restano appesi all’approvazione di progetti importanti con finanziamenti statali ed europei che darebbero quella definitiva e risolutiva risposta ai cittadini, non solo di Epipoli, che attendono da oltre 40 anni”.




Città Giardino. Torna il sereno dopo il "no" ad altri centri per migranti. "La gente non ne vuole"

A Città Giardino torna lentamente il sereno. La pronuncia decisa e netta contro il proliferare di centri di accoglienza per migranti ha riportato la calma nella frazione di Melilli. Prima la giunta poi il Consiglio comunale hanno chiuso alla possibilità di nuove aperture parlando anzi di chiusure di centri oggi attivi sul territorio.
Giuseppe Corradino, delegato amministrativo di Città Giardino, è stato tra coloro i quali si sono battuti con maggior veemenza al fianco dei residenti. “Era chiaro che la gente non voleva altri centri e ha manifestato il suo disagio occupando i locali della delegazione amministrativa ed elaborando un documento indirizzato al prefetto per esprimere il proprio disagio e la propria preoccupazione. Il consiglio comunale però, votando il documento della maggioranza, lascia aperta qualche possibilità per i centri di seconda accoglienza e questo comunque mi preoccupa”.
In prima linea nella battaglia contro i centri di accoglienza anche Tommaso Cannella, che si è battuto con grande determinazione perché fosse approvato, in consiglio comunale, l’emendamento della minoranza (che chiedeva appunto di non autorizzare l’apertura di altre strutture di ogni genere, ordine e grado a Melilli, Città Giardino e Villasmundo), bocciato però dallo schieramento opposto. Luca Scibilia ha evidenziato invece la posizione “ambigua” di Salvo Midolo, consigliere comunale di Città Giardino, eletto nelle file del Pd. “E’ stato l’unico della maggioranza presente nelle assemblee tenute sul posto per spiegare la nostra posizione alla gente ma – spiega Scibilia – nei momenti più importanti non c’è stato. Mi riferisco alla conferenza dei capigruppo, in seno alla quale si è deciso a maggioranza di convocare il consiglio comunale del 6 ottobre a Melilli e non a Città Giardino e al fatto che ha votato il documento della maggioranza quando, almeno in questo caso, con un pizzico di buon senso, avrebbe potuto schierarsi dalla nostra parte. Forse non ha avuto coraggio”. Anche il presidente provinciale della sezione Attività portuali della Confcommercio, Francesco Diana ha lottato al fianco dei residenti di Città Giardino. “A tutti noi – dicono Corradino, Scibilia e Cannella – conforta il fatto che la giunta ha precisato che nel territorio di Melilli non possano essere autorizzate strutture di nessun genere, ordine e grado”.




Siracusa. Ex Provincia, incubo senza fine: staccati telefoni e adsl, stop ai dati sull'inquinamento

All’elenco di “disgrazie” del Libero Consorzio Comunale di Siracusa si aggiunge anche il taglio delle utenze telefoniche. Bollette non pagate e Telecom Italia procede di conseguenza. Non una sorpresa assoluta per un ente che non è più in grado di mantenersi dove non si pagano da mesi gli stipendi e non si erogano più servizi per mancanza di liquidità. I peso dei mutui non permette anticipazioni di cassa e quello che entra finisce subito vincolo al pagamento dei debiti maggiori.
Senza linee telefoniche ed internet interrotto anche il servizio di monitoraggio dei dati ambientali garantito – tra mille limiti – dalle centraline sparse in città. Non possono più trasmettere i dati sulla qualità dell’aria.
“Un disservizio grave che poteva essere ampiamente previsto e per cui si poteva e si doveva agire per tempo”, polemizza Italia dei Valori.
Nell’estate del 2015 il servizio di monitoraggio della qualità dell’aria subì un altro stop. Quella volta per via del mancato rinnovo del contratto di servizio della ditta che si occupa della manutenzione delle stesse.
Serve un intervento del commissario straordinario Arnone che sino ad oggi si è segnalato per l’aumento delle tasse provinciali e per un piano di alienazioni di beni immobili destinato a rimanere sulla carta. Dalla prefettura si segue con attenzione il caso. Rimane il solito interrogativo: perchè non staccare la spina ed invece di un accanimento terapeutico non si dichiara il default? Diversi Comuni italiani lo hanno fatto, ricostruendo seriamente sulle macerie.