Siracusa. "Ha visto tre uomini incappucciati": il vicino dell'anziano aggredito e bruciato parla a Canale 5. Il video

Su Canale 5 parla il vicino di casa di Giuseppe Scarso, l’80enne aggredito e bruciato in casa. Durante la diretta di Pomeriggio Cinque, in collegamento da Siracusa, ha raccontato soprattutto come già il giorno prima i balordi avessero tentato di portare a termine il loro agghiacciante piano. Non un episodio isolato, allora, ma una premeditazione criminale. Come testimonierebbero anche le denunce presentate che, però, non sono bastate a difendere l’anziano. Al vicino di casa è riuscito a raccontare di avere visto tre persone incappucciate. E intorno al barbaro e vile commando la squadra Mobile è pronta a chiudere il cerchio, con il coordinamento della Procura. Uno dei tre sarebbe già stato identificato.
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Siracusa. Urologia e quel bidone in corsia, l'assessore Gucciardi: "provvedimenti esemplari, no impunità"

L’Umberto I di Siracusa finisce sul banco degli imputati. Ospedale al centro di mille polemiche dopo il caso del bidone utilizzato per i drenaggi postoperatori in Urologia. L’assessore regionale per la Salute, Baldo Gucciardi è duro. E’ lui che ha sollecitato l’Asp di Siracusa ad una veloce apertura di una inchiesta interna. “Ho chiesto provvedimenti disciplinari esemplari nei confronti del responsabile del reparto e di tutti colori che eventualmente risultino coinvolti a seguito di quanto determinerà la commissione”, spiega Gucciardi.
L’assessore si preoccupa anche del danno di immagine. Cosa penseranno i cittadini della sanità pubblica siracusana? “Fatti come questi non restano impuniti. E’ il messaggio che bisogna fare arrivare ai siracusani ed ai siciliani. Dobbiamo capire come si è potuti arrivare a questo episodio, che vulnera ogni sensibilità e quali siano le responsabilità complessive e dei singoli, non solo dirette ma anche eventualmente concorrenti”, dice ad InSanitas Sicilia.
“Se in un reparto si usa un bidone di plastica per il drenaggio invece che i presidi strumentali idonei non è un problema di tagli, ma è un problema di buon senso e di appropriatezza clinica”, chiarisce ancora l’assessore regionale Gucciardi.




Lentini. Avviso di garanzia per il sindaco Bosco e l'ex Mangiameli, sequestrata la rete idrica comunale

Avviso di garanzia per il sindaco di Lentini, Saverio Bosco, ed il suo predecessore, Alfio Mangiameli. L’accusa è omissione in atti d’ufficio. Il provvedimento del gip di Siracusa, Giuseppe Tripi dispone anche il sequestro della rete idrica comunale: la sorgente Paradiso, il pozzo Crocifisso e i serbatoi Cozzonetto e Crocifisso.
L’inchiesta riguarda la vicenda della presunta non potabilità dell’acqua della sorgente Paradiso che rifornisce il centro storico e i quartieri Soprafiera, Quartarari, San Paolo e zone limitrofe.
Bosco è stato eletto alle scorse amministrative, mentre Mangiameli è rimasto in carica per due mandati consecutivi dal 2006 fino allo scorso giugno. Le indagini riguardano il periodo che si articola da giugno 2014 a oggi, precisamente dalla data in cui la gestione del servizio idrico passò nuovamente nelle competenze del Comune di Lentini dopo il fallimento della Sai8.
“Negli anni l’Asp e i funzionari comunali hanno piu’ volte scritto all’amministrazione comunale chiedendo di intervenire in maniera urgente sull’acquedotto e sui pozzi di fontana paradiso e crocifisso, in quanto risultavano parametri batteriologici oltre i limiti. Negli anni non si è fatto nessun intervento a tutela e salvaguardia della salute in materia di acqua. Oggi a tre mesi dal mio insediamento affrontiamo l’ennesimo nodo venuto al pettine, ma in questi anni è andato tutto bene”, scrive su Facebook il sindaco Bosco con sarcasmo.




Noto. Confusione Tari, l'aumento in bolletta non c'è più. Bega rimborsi

Retromarcia, l’aliquota Tari a Noto non aumenta. Passo indietro della giunta comunale dopo la doccia fredda in Consiglio comunale dove l’opposizione (Noto bene Comune e M5S) ha chiesto la revoca in autotutela della delibera di aumento per una vicenda di date e scadenze collegate all’approvazione del bilancio di previsione. Un passaggio tecnico che di fatto significa che per l’anno in corso le aliquote rimangono le stesse del 2015 (altrimenti si è a rischio di illegittimità) e che solo il prossimo anno Noto potrà rivedere al rialzo la Tari.
Ne deve prendere atto l’amministrazione che dovrà procedere al ritiro in autotutela con provvedimento di giunta.
Ma adesso potrebbe aprirsi un contenzioso relativo ai rimborsi. Molti utenti hanno saldato alla scadenza (30 settembre) la Tari che era stata inviata con l’aumento in bolletta. L’unica indicazione certa al momento è che bisogna pagare il medesimo importo del 2015. Il pagamento della quarta rata potrebbe essere sospeso.




Siracusa. Il nipote dell'anziano aggredito: "non c'è giustificazione per la violenza, civiltà umiliata"

Salvo è il nipote dell’80enne barbaramente aggredito a Grottasanta. Dopo giorni di silenzio ha deciso di affidare a Facebook i suoi pensieri. Una lunga lettera aperta diretta a chi sa e tace, un invito ad alzare la voce contro ogni forma di barbarie per difendere i pochi spazi rimasti di civiltà. Ecco il testo integrale.

“La lenta agonia di mio zio continua inesorabile. Un volto distrutto, una testa fasciata.
Un’altra vittima della violenza umana. Viveva in modo diverso da tanti altri, in modo diverso anche da noi, nelle sue quotidiane passeggiate in bicicletta alla ricerca del suo mondo fatto di semplicità, di poche parole e pochi contatti. La sua scelta di voler vivere da solo nonostante la sua eterna sofferenza legata a problemi di salute che lo affliggono da quand’era ragazzo.
Ma questo non dava diritto a nessuno di colpirlo: la diversità di essere, la debolezza o la solitudine non può giustificare nessuna violenza o ritorsione o sopraffazione.
Tutta la famiglia ha sempre seguito e sofferto, dopo la scomparsa dei miei nonni, le sorti dello zio Giuseppe, mai abbandonato e difeso per quanto possibile dai continui e assurdi attacchi dei balordi di turno che trovano divertente, come se fosse una partita a video game, attaccare un povero essere umano indifeso, per dare sfogo a tutta la loro stupidità.
Ma questo non è più un gioco di ragazzi, questa è barbarie, questa è mostruosità, questa è inciviltà!
Noi non possiamo tacere o ignorare questa nuova assurdità, abbiamo il diritto di salvaguardare i nostri anziani vittime assurde ed ignare d’uno spirito accecato di rappresaglia: una parola che pensavamo cancellata per sempre dal vocabolario umano, una parola che rispunta come un mostro nella nostra città.
Questo è un momento di tristezza, di umiliazione, quasi di sconfitta. Ci guardiamo attorno e, francamente, non riusciamo a capire perché non si ha il coraggio di gridare contro la violenza, contro qualunque violenza.
Non riesco a capire perché solo piangere sulle sofferenze di un parente, di un amico e lasciare chi gode dei vili e barbari gesti nel silenzio omertoso di chi sà e tace.
Tutto questo è fuori da ogni prospettiva cristiana, è dentro ad un’ottica di solo barbarie.
Scrivo senza timori, scrivo nel nome di queste vittime indifese, nel nome dei parenti disorientati e distrutti su versanti opposti, nel nome di una civiltà che non può avanzare se dimentica o cancella l’insegnamento del vivere civile.
Nella nostra sofferenza c’è la protesta alta e chiara contro chiunque, in qualunque modo si è reso responsabile perchè non ha saputo difendere questa persona o, peggio, non sarà mai in condizione di difendere i valori, le regole i codici del vivere civile.
Che continuino pure a rovinare questa splendida città e la gente che la abita, che facciano i loro calcoli cinici queste torme di esperti, di giornalisti, di magistrati, incapaci di far altro che lasciarsi trascinare dalla corrente della stupidità sociale, la più forte del momento; che si prendano pure i complimenti dei pretini, le carezze di famiglie piene di sensi di colpa, facciano.
Trovo che l’unico modo di reagire, a parte le penose battaglie personali, che per lo più vanno ad infrangersi contro un muro di opportunismo e sordità, è quello di difendere quei pochi spazi rimasti di civiltà. Non c’è molto altro da fare, ed è bene che qualcuno lo faccia”.




Siracusa. Grottasanta si stringe a Don Pippo, veglia per l'80enne brutalmente aggredito

Grottasanta si stringe a “Don Pippo”, l’80enne vittima di una brutale aggressione conclusa con l’uomo dato alle fiamme da balordi. Mercoledì alle 17, sul piazzale della parrocchia – distante appena pochi passi dalla casa teatro del terribile evento – si sono dati appuntamento i residenti del quartiere. Prima una veglia di preghiera per l’anziano ricoverato al Cannizzaro di Catania in prognosi riservata quindi una sorta di processione fino alla casa dell’uomo.
A Grottasanta, lontani dalle telecamere, emergono altri dettagli. Si parla di giovani che in passato avevano preso di mira anche la parrocchia, rompendo il vetro di una bacheca e rubando l’offertorio. Bestemmie e lanci di pietre. Il povero don Pippo, con qualche problema fisico e mentale, era spesso un comodo obiettivo.




Siracusa. Espulso un tunisino, il ministro Alfano: "motivi di sicurezza"

Un tunisino di 32 anni residente in provincia di Siracusa è stato espulso dal territorio nazionale. Motivi di sicurezza alla base della decisione, illustrata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “E’ stato segnalato in ambito di cooperazione internazionale perché in contatto con un minorenne francese di origine italiana. Era già noto alle autorità d’oltralpe perché molto attivo in un forum di discussione jihadista e chiaramente intenzionato a raggiungere il teatro siro-iracheno”.
Entrato in Italia nel 2003, aveva alimentato un profilo Facebook con post e video di supporto all’autoproclamato Stato Islamico. Un attento lavoro investigativo ne aveva individuato le forti propensioni radicali. Dopo la revoca del suo permesso di soggiorno per carenza dei presupposti di legge è stato espulso in Tunisia con un volo decollato oggi dall’aeroporto di Palermo.




Melilli, il Comune che ha detto no ai migranti: basta accoglienza, chiudere i centri

Melilli insieme alle frazioni di Villasmundo e Città Giardino non ha detto semplicemente “no” a nuovi centri per migranti nel suo territorio. Messa nero su bianco soprattutto la volontà di tornare indietro nel tempo e chiudere anche alcune strutture già aperte o in via di autorizzazione. Una mozione che diventa un precedente per l’intera provincia siracusana.
Nell’atto inviato al Prefetto ed al Ministero degli Interni, il Consiglio comunale ibleo ha anzitutto espresso “la volontà di impedire l’apertura di nuovi centri di prima accoglienza anche per minori non accompagnati, Cara e centri di seconda accoglienza in ambito Sprar nel territorio Melilli, Villasmundo e soprattutto Città Giardino”.
La mozione chiede espressamente anche la chiusura di centri oggi attivi. Il primo è il centro di prima e seconda accoglienza denominato “Le Zagare”. Per i consiglieri comunali melillesi che hanno votato il provvedimento, quella struttura “a causa dell’elevato numero degli ospiti, crea disagi alla popolazione residente, nonché problemi di sicurezza e mantenimento dell’ordine pubblico e oggi, a seguito della revoca del provvedimento ministeriale di autorizzazione, anche privo dei requisiti previsti dalla normativa vigente in merito”.
Il Comune di Melilli vuole tirarsi fuori poi dalla convezione siglata con il Comune di Siracusa relativa al centro di seconda accoglienza Sprar a Città Giardino. Lasciando così al capoluogo l’onere di assicurare un futuro alla struttura già oberata da suoi problemi gestionali.
Si chiede poi di impedire e bloccare l’iter autorizzativo del centro Cara previsto a Città Giardino in contrada Spalla, poiché limitrofo a strutture commerciali e turistiche. No anche alla paventata apertura di una struttura di prima accoglienza a Melilli, in via San Giovanni “con una capacità recettiva di oltre quaranta immigrati, poiché la location individuata non potrà mai garantire una gestione sicura essendo collocato all’interno di un plesso condominiale, abitato, privo di adeguate misure di prevenzione e sicurezza e soprattutto sprovvisto degli standars strutturali richiesti dalla normativa vigente per centri di prima accoglienza di tali dimensioni”.
Solo Prefettura e Ministero degli Interni potranno chiarire il “peso” reale di un simile atto, che però ha alle spalle un forte movimento di opinione popolare e non solo politica contraria alla eccessiva presenza di migranti in un solo territorio.




Uno "stalker seriale" siracusano, Le Iene lo raggiungono fino a Dusseldorf: "basta ossessionare ragazze"

Torna – suo malgrado – protagonista di uno dei servizi trasmessi dalla trasmissione Le Iene il siracusano Roberto Catinello. Già in passato era stato raggiunto da Nina Palmieri per una vicenda di presunto stalking ai danni di una ragazza di Siracusa. Ma ad accusarlo ancora di stalking questa volta è la stessa Iena che – dopo messaggi via social network con falsi profili – ha deciso di smascherare Catinello, volando fino a Dusseldorf (dove lavora il siracusano) per un finto appuntamento divenuto buona occasione per una lavata di capo: basta ossessionare ragazze.
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Sos Siracusa: faro Murro di Porco, progetto per rivalutare o trasformare?

Non va giù al cartello di associazioni ambientaliste riunite in Sos Siracusa l’avere affidato a privati il faro di Capo Murro di Porco. E’ una delle 11 strutture simili coinvolte nel progetto nazionale “Valore Paese”.
In base al progetto giudicato vincitore, quello di Siracusa diventerà una struttura turistico-alberghiera con ristorante, teatro, 2 appartamenti e 3 camere da letto luxury vista mare, 1 sala conferenze, 2 bar, 1 zona relax (piscina, jacuzzi). Prevista la
realizzazione di ampia pavimentazione perimetrale in legno e coperture ex novo. E vi si potranno svolgere attività come ricevimenti, matrimoni, lauree, battesimi, comunioni, feste private, teatro, spettacoli, sfilate di moda, conferenze, festival, musica classica. Canone annuo corrisposto al demanio: 25.000 euro
Ma per Sos Siracusa ci sono tre punti da chiarire e riassunti in altrettanti interrogativi:
quali criteri sono stati utilizzati nella scelta dei progetti? Quanto incideva l’offerta economica rispetto alla compatibilità ambientale del progetto stesso? E’ possibile consentire aumenti di cubatura sotto forma di solarium in legno e verande, in
un’area di tale pregio naturalistico e paesaggistico?
Mentre tutta Italia saluta con favore un progetto che crea economia e consente di recuperare strutture destinate ad ammalorarsi, a Siracusa si trova modo di fare – anche in questo caso – polemica.