Priolo. Commando in gioielleria, arrestati in due. Colpo da 40.000 a febbraio

I Carabinieri della Compagnia di Augusta hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Siracusa, nei confronti dei presunti responsabili di una rapina aggravata ai danni di una gioielleria di Priolo Gargallo.
Le indagini hanno consentito di smascherare e arrestare due dei quattro rapinatori che il 23 febbraio 2015 avevano assaltato una gioielleria a Priolo Gargallo, portando via preziosi per un valore di oltre 40mila euro.
Nella tarda serata del 23 febbraio 2015 si erano presentati presso la gioielleria “Platinum” e sotto la minaccia di una pistola puntata all’addome del titolare, avevano fatto razzia dei gioielli presenti nelle teche espositive del bancone; quindi erano fuggiti a bordo di un’auto, in seguito rinvenuta dai Carabinieri e risultata rubata a Misterbianco.
Gli arrestati sono: Antonino Raineri, di 21 anni, nato e residente a Misterbianco, e Fabio Raccuia, di 31 anni, nato a Catania e residente a Lentini (SR), entrambi già noti alle forze dell’ordine.
Le indagini continuano per l’identificazione dei due complici ancora ignoti.




Motopesca siracusano bloccato a Malta da dicembre: "è un sequestro, intervengano le autorità"

Il motopesca Mariella, della marineria siracusana, è in stato di fermo a Malta dal 9 dicembre. Bloccati nell’isola del mediterraneo anche i componenti l’equipaggio. L’armatore Giuseppe Bottaro sbotta: “è un sequestro. Le autorità maltesi hanno mantenuto fino ad oggi un atteggiamento fuori dalla legalità e dalle convenzioni internazionali”.
L’unità da pesca sarebbe entrata nel porto maltese a seguito di un’avaria del motore ma risulta tutt’ora in stato di fermo. “Cosa che viola in modo intollerabile il diritto/dovere di uno stato membro di collaborare con altri stati”, insiste Bottaro che chiede un intervento diretto delle autorità italiane per assicurare il rientro in Italia dell’unità e del personale imbarcato.
(foto archivio)




Siracusa. La morte di Tony Drago, pressing per evitare l'archiviazione. "E' stato inscenato un suicidio"

Incessante, continua l’appello della famiglia di Tony Drago: verità e giustizia. Il giovane siracusano, caporale dell’Esercito, venne trovato senza vita il 6 luglio del 2014 all’interno della caserma del reggimento “Lancieri di Montebello”, a Roma. Si parlò subito di suicidio, una ipotesi che non ha mai convinto mamma Sara che non si stanca di bussare ad ogni porta alla ricerca della verità.Del caso si occupa, dopo Chi l’ha visto? su Rai Tre, anche il settimanale Giallo. “Mio figlio ucciso in caserma: i suoi assassini sono liberi”, il titolo scelto dal magazine che da spazio alle parole proprio della mamma di Tony.
Il 13 aprile il gip del Tribunale di Roma si pronuncerà sulla richiesta di archiviazione. E sarebbe una nuova, sanguinante ferita per la famiglia e gli amici del caporale Drago, ragazzo appassionato, cresciuto con il mito delle forze dell’ordine e sempre disponibile ad aiutare gli altri. Come aveva fatto a L’Aquila, durante il terremoto. Lui, allora studente universitario, che salva due ragazze. E poi decide di restare per rendersi utile. Una esperienza che porterà tatuata sulla pelle, con un’aquila appunto e la data “6.4.2009”.
Per la famiglia di Tony Drago ci sono buchi nella ricostruzione di quelle ore. Appunti segnati nero su bianco dai due legali della famiglia, uno a Napoli l’altro a Roma. E che avrebbero trovato parziale conferma anche negli esami medio-legali dei periti di parte.
Dubbi su dubbi, con il terribile sospetto che in caserma sia successo qualcosa di diverso, qualcosa di più di cui nessuno parla. E’ il tarlo che rode mamma Sara, con la mente che torna indietro a quell’agosto del 1999 e al caso di Lele Scieri. “Il nonnismo? C’è nelle caserme italiane”, sussurra a bassa voce. Una voce che diventa forte nel titolo di Giallo: “Mio figlio ucciso in caserma: i suoi assassini sono liberi”.




Siracusa. Semafori intelligenti, rischio risarcimento per il Comune: vizi di procedura da 60.000 euro

La gara d’appalto per affidare la realizzazione dei nuovi impianti semaforici “intelligenti” era viziata da aspetti procedurali. Lo ha stabilito il Tar che ha accolto il ricorso presentato dalla Swarco, altra ditta che aveva partecipato alla gara poi aggiudicata al raggruppamento temporaneo di imprese Semaforica-Stes. Motivo per cui il Comune di Siracusa potrebbe essere chiamato a risarcirla per il danno subito. Saranno sempre i giudici amministrativi a stabilire la cifra del risarcimento che solitamente si aggira sul 10% del valore dell’appalto. Fatti due conti, palazzo Vermexio “rischia” di dover pagare 60.000 euro.
Il Tribunale Amministrativo ha sposato la linea dell’urgenza dei lavori e del preminente interesse pubblico per cui, pur avendo riconosciuto vizi di procedura, ha optato per lasciare completare l’installazione dei nuovi impianti che – in caso di sospensiva – sarebbe divenuto a rischio, soprattutto considerando le scadenze imposte dall’Europa che ha finanziato l’opera. Questo però non toglie che la Swarco ha diritto ad essere risarcita.
Dopo la pubblicazione delle motivazioni dell’accoglimento del suo ricorso, avrà quattro mesi di tempo per chiedere – sempre al Tar – il risarcimento.
Dagli uffici dell’assessorato alla Modernizzazione si mostrano sereni. L’impatto sui conti comunali sarà limitato e con ogni probabilità basteranno gli stessi risparmi sull’appalto per pagare l’eventuale risarcimento. In particolare, l’assessore Valeria Troia fa alcune punualizzazioni. “L’appalto per i nuovi semafori, che il Tar ha giudicato viziato- evidenzia l’esponente della giunta comunale- non è stato assegnato del Comune ma dall’Urega. Piuttosto, con la nostra costituzione in giudizio, l’Ufficio legale è riuscito a evitare la sospensione dei lavori poiché il Tar ha riconosciuto la preminenza dell’interesse pubblico e la necessità di rispettare i tempi di consegna e di rendicontazione per evitare la perdita del finanziamento”. Per Valeria Troia, “resta la beffa di dovere pagare noi per un errore commesso da altri. Dovremo risarcire una somma compresa tra i 40 e 60mila euro, che però rappresenta circa la metà dei 100mila euro che ogni anno, a partire da adesso, riusciremo a risparmiare grazie ai semafori a led”.L’impresa esclusa dall’Urega aveva contestato un’errata attribuzione del punteggio e ha avuto riconosciuto dal Tar un risarcimento, per il mancato guadagno, pari al 10 per cento




Siracusa. Apre il Bazar della Solidarietà Caritas: acquisti con punti e non con euro

Nella sede della Caritas Diocesana di via Riviera Dionisio il Grande, apre il “Bazar della solidarietà”. E’ un emporio sociale all’interno del quale vengono distribuiti prodotti per l’igiene della persona e dell’abitazione a chi si viene a trovare in condizioni di difficoltà.
Attraverso i quattro centri d’ascolto Caritas del territorio, presentando situazione reddituale e familiare, si ottiene una card che consente di ritirare i prodotti senza movimentare denaro. Il “costo” è infatti in punti, determinati sulla base di vari indicatori.




Avola. Cocaina nascosta nel calzino, ai domiciliari un 28enne

Arrestato ad Avola, in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Domenico Bruni, 28 anni.
Un Suv scuro e’ stato intercettato mentre a velocità sostenuta si muoveva verso lo svincolo autostradale di Avola.
All’alt dei carabinieri ha risposto proseguendo la sua corsa. E’ stato bloccato dopo un chilometro circa di inseguimento. Alla guida una giovane donna che ha spiegato di non essersi accorta del posto di controllo e dell’alt intimatole. Al lato passeggero del veicolo sedeva Bruni. Perquisito, aveva nel calzino sinistro due dosi di cocaina dal peso complessivo di circa 6 grammi. A casa del giovane sono stati rinvenuti due bilancini elettronici di precisione e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato posto ai domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.




Andrea migliora a vista d'occhio: al Cannizzaro ha ricevuto la visita dei dirigenti del Palazzolo

Continua a migliorare Andrea, il giovane portiere avolese che domenica, dopo uno scontro fortuito di gioco allo Scrofani Salustro di Palazzolo, ha perso i sensi. In coma farmacologico fino a martedì, ricoverato al Cannizzaro di Catania, migliora a vista d’occhio.
Ha ricevuto anche la visita dello staff dirigenziale del Palazzolo, compreso il suo “salvatore”, Stefano Frassetto. Da dirigente non iscritto in distinta, Stefano (che alle spalle ha un passato da infermiere, ndr), è stato velocissimo a soccorrere il ragazzo utilizzando delle cannule, che, alla fine, hanno permesso ad Andrea di resistere fino all’arrivo dell’elisoccorso che lo ha trasportato a Catania. “Ho fatto soltanto quello che sapevo fare”, si limita a dire Frassetto.




Augusta. Migranti: 453 arrivati di primo mattino, sono stati soccorsi dalla Marina Militare

E’ arrivata in porto ad Augusta nelle prime ore del mattino la nave della Marina Militare che nelle ore scorse ha soccorso 453 migranti al largo della Libia.




Pachino. Barricate per difendere la Condotta Agraria: no alla chiusura decisa da Palermo

No alla chiusura della condotta agraria di Pachino. Alza le barricate il sindaco, Roberto Bruno. “La condotta svolge, da anni, un ruolo fondamentale per il comparto agricolo e vitivinicolo, dal punto di vista funzionale ma anche da quello sociale”. Il primo cittadino difende a spada tratta gli uffici periferici dell’assessorato regionale all’Agricoltura per evitare di far confluire nell’Ufficio intercomunale dell’agricoltura del comprensorio di Noto, tutto quello che riguarda Pachino assieme ad Avola e Portopalo. “Faremo sentire la nostra voce ad ogni livello – ha detto il sindaco Bruno – chiederò all’assessore di fare un passo indietro per garantire il servizio a miglia di imprenditori agricoli che operano nel mio territorio”.
Critica anche Forza Italia. “La prospettata chiusura della Condotta agraria di Pachino, nell’ambito del taglio dei costi della macchina amministrativa regionale previsto dalla Finanziaria dello scorso anno, sarebbe un errore di proporzioni abissali, che la Regione non può permettersi di compiere in un territorio che è da sempre una delle punte di diamante dell’agricoltura siciliana. Il nodo del costo dell’affitto degli uffici che ospitano la condotta agraria può essere superato. Il primo cittadino di Pachino si adoperi da subito per individuare locali comunali gratuiti”, dichiarano Edy Bandiera, commissario provinciale di Forza Italia a Siracusa, e Massimo Guarino, consigliere comunale azzurro a Pachino.




Canicattini. Casa allacciata abusivamente alla rete Enel, un arresto

Furto aggravato di energia elettrica e’ l’accusa di cui dovra’ rispondere Pasqualino Tinè, di Canicattini Bagni.
Aveva realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, collegando l’impianto della propria abitazione di campagna direttamente ad un traliccio dell’Enel. I tecnici della società hanno effettuato una mirata verifica, riscontrando che l’uomo aveva manomesso il misuratore annesso ad un palo dell’Enel, collegandovi un cavo di circa 20 metri a cui aveva allacciato l’impianto elettrico della propria abitazione. Al momento non è possibile stimare con esattezza l’esatta entità del furto.
Condotto in caserma, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto e posto ai domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.