Siracusa. Pesca con la rete nelle acque del Plemmirio: multa e sequestro

Mille euro di multa e sequestro dell’attrezzatura da pesca. Non è andata bene all’equipaggio della barca sorpresa ad utilizzare attrezzi da pesca non consentiti da una motovedetta della Capitaneria di Porto di Siracusa. Nelle acque della zona B dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, stava utilizzando una rete da posta di circa 50 metri.




Augusta. Patentino, carta di circolazione e assicurazione "optional" per un 20enne

Non aveva il patentino. Nessuna notizia dell’assicurazione e neanche della carta di circolazione. Inevitabile, è scattata la denuncia per un 20enne di Augusta risultato, ad un posto di blocco, sprovvisto di ogni documento relativo al suo motociclo. Il mezzo è stato sequestrato.




Priolo. Rubavano ferro dalle rete ferroviaria, denunciati due uomini

Un 47enne di Crotone ed un 57 di Priolo Gargallo sono stati denunciati per il reato di furto. Gli agenti li hanno sorpresi intenti ad appropriarsi di materiale ferroso della rete ferroviaria nazionale.




Calcio, Serie D. Il Noto riceve il Rende senza lo squalificato Tosto. Out anche il tecnico Romano

Testa-coda per il Noto che riceve la visita del Rende, terza forza del torneo. I granata ritrovano Primo e Intelisano, che rientrano dopo aver scontato la squalifica. Non ci sarà, invece, Tosto appiedato dal giudice sportivo. Che non è stato tenero neanche con l’allenatore del Noto, Pippetto Romano, squalificato per due giornate e sostituito domani dal suo vice.




Calcio, Eccellenza. Volata finale verso la promozione, il Siracusa deve battere il Città di Messina

Ha l’obbligo di tornare subito alla vittoria il Siracusa di Anastasi. Il pari di Castelbuono, seppur prezioso, ha permesso allo Scordia di rifarsi sotto. A quattro giornate dalla fine, il testa a testa tra la capolista azzurra e gli outsider di stagione si fa elettrizzante.
Al De Simone, Contino e compagni ricevono il Città di Messina. A tifare per loro, in tribuna, anche la TeamNetwork Albatro, la squadra siracusana di pallamano (A1). La rifinitura ha confermato il pieno recupero di capitan Mascara che sarà regolarmente in campo dal primo minuto. Unico assente, lo squalificato Grasso.




Basket, Serie C. Kama Aretusa a Cosenza per il sesto posto

La Kama Aretusa prova a blindare il sesto posto. Per riuscirci, dovrà riuscire a superare l’ostacolo Cosenza. Si gioca domani alle 18 sul parquet dei calabresi. dopo il turno di sosta del campionato.
Da verificare le condizioni di Francesco Messina, certo il rientro di Claudio Casiraghi che ha smaltito lo stiramento al flessore destro. “Ci aspettano quattro partite molto difficili – commenta coach Alessandro Anastasi – ma vogliamo dare continuità al nostro momento,
visto che veniamo da un tris di vittorie. Andremo in Calabria per vincere e blindare, probabilmente, il sesto posto. E’ la nostra priorità, dopo ci aspettano poi sfide difficili con Costa d’Orlando, Reggio Calabria e Green Palermo dove, con le giuste motivazioni, possiamo dire la nostra. Intanto pensiamo alla sfida di domani- conclude il tecnico della Kama Italia Aretusa – che non sarà agevole, ma che è alla nostra portata. Sono fiducioso, ho visto i ragazzi carichi e desiderosi di fare un grande finale di campionato”.




Gettonopoli su La 7. Intervista con Gianluigi Paragone: "La gente perbene è stanca. Non raccontateci favole"

La domenica Siracusa ha un appuntamento fisso in tv. La scorsa volta L’Arena su Rai Uno, domani La Gabbia su La 7. Gianluigi Paragone, insieme ai suoi ospiti, tornerà ad occuparsi di Gettonopoli all’interno del suo talk show dedicato ai temi della politica e dell’attualità. Nei giorni scorsi, come vi abbiamo raccontato, una troupe ha “inseguito” i consiglieri comunali siracusani ma non solo. Il materiale montato verrà mostrato durante la diretta.
“Ma non pensiate che sia una storia che riguarda solo Siracusa”, spiega al telefono proprio Paragone, intervenuto su FM Italia durante RadioBlog. “Ci sono consigli regionali del nord dove chiedono il rimborso pure per i boxer con il sole delle alpi. Il problema è che le posizioni di potere sono mal interpretate da chi ne dispone. Che sia Trento o Siracusa. Non è una questione di nord o sud e non è particolarità di una città. Purtroppo è l’andazzo di chi ritiene che il potere, a qualsiasi livello, debba essere gestito in questo modo”, spiega l’ex direttore della Padania.
Che individua anche una via d’uscita. “Questo malcostume deve essere punito”, nei modi e nelle forme previste da una società civile. E il suo è un riferimento generale alla vicenda e non al solo caso di Siracusa. Su cui però accetta di soffermarsi partendo da quella famigerata telefonata su Radio 105 con il consigliere comunale di Siracusa, Salvo Cavarra. Paragone, esasperato,alla fine lo ha invitato ad andare a lavorare in miniera. “Mi ha fatto arrabbiare proprio perche non capiva che si stava arrampicando sugli specchi. Ho provato una volta, una seconda e poi una terza. Non capiva. E intanto vedevo gli sms degli ascoltatori indignati per le risposte che sentivano”, spiega Paragone. “Io ho rispetto per la politica e cerco di capire le ragioni della controparte, ma quando dall’altro lato non vogliono sentire ragioni mi arrabbio. Pensate se questo andazzo fosse moltiplicato per tutti Consigli Comunali. Il paese sarebbe in apnea. Per cui che non mi vengano a raccontare favole…”, chiosa il giornalista de La 7. “Quella roba dei numeri delle commissioni, poi, è indifendibile”, aggiunge. “E’ evidente a tutti che stai cercando opportunità per mettere in fila gettoni”.
A Siracusa domani tutti i televisori saranno accesi sulla tv di Cairo a partire dalle 21.10 per seguire La Gabbia e lo spazio dedicato a Gettonopoli. “Io so solo che le persone perbene si sono stufate. Non ci va di mezzo Siracusa intesa come città in questa storia. Però sarebbe bello – dice Gianluigi Paragone – che la gente facesse dei picchetti davanti ai luoghi incriminati dicendo noi non ce ne andiamo finchè non cambiano le cose. A Siracusa come a Brindisi o Bolzano o tutte quegli altri luoghi da cui raccontiamo le nostre storie”.




Siracusa e le reazioni a Gettonopoli: volantini di protesta e l'idea di occupare l'aula consiliare

Gli indignados siracusani vorrebbero persino occupare l’aula consiliare. Una manifestazione pacifica e simbolica per dare risalto al malcontento che serpeggia dopo la bufera che si è abbattuta sul Consiglio Comunale. “Niente bandiere politiche, siamo solo cittadini arrabbiati”, spiega Peppe Giganti. E’ uno dei coordinatori degli “indignados” locali, con un passato da candidato al consiglio comunale che gli è valso qualche critica ma a cui ha pacatamente risposto. “Qua la politica non c’entra, la questione è morale”, spiega.
Intanto sono pronti circa 5.000 volantini da distribuire. Nessun logo, nessuno slogan. Solo la scritta in maiuscolo “Dimettiti” che campeggia in bianco su fondo rosso.
Loro, gli indignados, sono gli stessi che martedì hanno accolto con fischi e insulti i consiglieri comunali che entravano a palazzo di città. “Ma sputi no, nessuno”, assicura Peppe Giganti. “Abbiamo contestato. Forse c’è stato qualche spintone. Però nessuno ha parlato di quei consiglieri spocchiosetti che hanno alzato il dito medio al nostro indirizzo, condendo tutto con un sorrisino ironico”.




Siracusa. Badante col vizio del furto: denaro e oggetti preziosi. Ammissioni e denuncia per una 49enne

Denaro e oggetti preziosi “sparivano” misteriosamente e con una frequenza preoccupante da quella casa. Insospettiti, i proprietari si sono rivolti alla polizia. E al termine delle indagini è arrivata una denuncia per la 49enne marocchina che lavorava in quella abitazione come badante. Approfittando della fiducia della famiglia, avrebbe messo a segno delle ruberie. Messa alle strette dagli investigatori, ha ammesso le sue responsabilità e restituito un orologio di pregio, del valore di circa 3.000 euro, sottratto ai suoi datori di lavoro. L’accusa è di furto aggravato.




Siracusa. Le scuole e i finanziamenti persi, Vinciullo: "denuncio alla Corte dei Conti per danno erariale"

Sui finanziamenti che le scuole siracusane avrebbero perduto o rimandato indietro si accendono i toni. Lo scambio di accuse – anche sui social network – non risparmia nessuno dei protagonisti: i dirigenti scolastici da una parte, il deputato regionale Enzo Vinciullo dall’altra. In mezzo, la ex Provincia Regionale e i vari Comuni siracusani.
I presidi siracusani difendono il loro operato e parlano di pochissimi casi di finanziamenti persi. Con responsabilità da cercare negli enti locali. L’associazione nazionale delle professionalità della scuola ha anche chiesto una task force per accelerare ulteriormente con la collaborazione di tutti.
Vinciullo storce il naso. “A me non hanno chiesto nulla. Anzi, avevamo appuntamento alle 9 questa mattina e non si è presentato nessuno. Io sono disponibile a mettermi personalmente a disposizione. Da Palermo anche Genio Civile e Urega sono pronti ad aiutare i presidi siracusani. Ma ho letto che qualcuno dice di non averne bisogno. Bene – dice ancora l’esponente di Ncd – io vado alla Corte dei Conti e denuncio per danno erariale chi fa perdere soldi ai siracusani”.
Non solo, Vinciullo ha chiesto alla Regione l’invio di un ispettore presso la ex Provincia Regionale. “Arriverà a giorni. Deve verificare quello che l’ente ha fatto in questa vicenda. Per capire se c’è stato danno erariale e chi l’ha fatto. Se la colpa è dell’ente, che paghi. Se è dei presidi, paghino loro. Anche se – conclude – in questa vicenda pagano solo i nostri figli che continuano a frequentare scuole non sicure. E i nostri operai che non lavorano quando invece ci sarebbe più di una occasione per nuovi cantieri”.
La sfida tra dirigenti scolastici e il deputato regionale è accesa, al punto che Vinciullo li invita ad un confronto pubblico. “E in quella occasione tiro fuori anche altre carte e vediamo se sono gli enti locali o i presidi ad avere responsabilità. Se si scopre che ci sono bandi approvati nove mesi fa e ancora non andati in gara, oppure che ci sono presidi che hanno chiesto la revoca del finanziamento che facciamo?”, si domanda polemico prima di porgere un rametto d’ulivo. “Fermiamoci qui, alla superficie, e salviamo il salvabile”.