Islam e Siracusa. Moschea nel Borgo Antico di Cassibile, esempio di convivenza

Come è ovvio, anche le prefetture siciliane hanno raccolto le indicazioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, per alzare il livello di attenzione dopo i fatti di Parigi. Da Siracusa, il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico vigila e controlla ma non sono segnalate situazioni critiche o degne di un qualche codice di allarme. Senza che questo significhi abbassare la guardia.
Anzi, secondo alcuni organi di stampa, ci sarebbero Procure siciliane a lavoro per capire se il fenomeno degli sbarchi di migranti sia stato utilizzato da qualche jihadista per infiltrarsi tra i disperati e muoversi con più libertà in Italia e in Europa. Siracusa, anche in questo caso, non è citata.
Ma com’è la situazione nella provincia aretusea? Al di là dell’emergenza immigrazione, la comunità islamica più consistente risiede da anni a Cassibile. Nel centro poco distante dal capoluogo vivono circa 5/600 persone di fede musulmana. Sono perfettamente integrate nella realtà locale: lavoro, scuola, abitudini.
Nessun motivo di scontro o diffidenza segnalato. Tutto scorre ordinato e nel rispetto reciproco, raccontano diversi residenti di Cassibile. La sera, la comunità islamica si ritrova nella moschea che sorge nella zona del Borgo Antico. Si prega con l’Imam, ci si riunisce, si discute. Arrivano da tutta la provincia. Ci sono anche due macellerie islamiche. Per Cassibile è quasi normale, dopo anni di coabitazione trascorsi in tranquillità. Certo, qualche episodio c’è stato in passato. Specie quando veniva allestita la tendopoli ed aumentava il numero di braccianti extracomunitari nella zona. Risse, ubriachi che “importunavano” per strada ma nulla di serio.
Tant’è che oggi nessuno ha paura, nessuno teme di avere il “nemico” in casa. Qualche voce fuori dal coro c’è: “meglio comunque tenere gli occhi aperti”, bisbiglia qualcuno. Ma resta una posizione isolata in piazza, tra le voci di fronte alla chiesa di San Giuseppe.




Augusta. Muore pochi giorni dopo l'operazione, disposta l'autopsia

E’ stata disposta l’autopsia sul corpo del sessantenne di Villasmundo deceduto pochi giorni dopo esser stato dimesso dall’ospedale Muscatello di Augusta. L’uomo, negli ultimi giorni di dicembre, era stato operato di colicisti. Un intervento che sembrava riuscito, tanto da condurre alle dimissioni del paziente dopo qualche giorno di ricovero. Ma nei giorni scorsi, l’uomo avrebbe accusato una ricaduta, un malore e per questo nuovamente ricoverato. Lo scorso martedì è stato nuovamente dimesso, senza particolari indicazioni. Giovedì il tragico epilogo: si sente male, raggiunge il bagno e qui viene trovato poco dopo dalla moglie, senza vita.
Un presunto caso di malasanità su cui farà luce l’inchiesta aperta dalla Procura di Siracusa. Il sostituto procuratore Caterina Aloisi attende elementi utili dall’esame autoptico che verrà effettuato la prossima settimana. La cartella clinica, intanto, è stata sequestrata dai carabinieri di Augusta.




Francofonte. Tragico incidente sulla "Ragusana", muore un 48enne

Un morto e due feriti, è il tragico bilancio dell’incidente avvenuto ieri sera attorno alle 20 lungo la Statale 194, la “ragusana”. Due auto si sono scontrate frontalmente, un impatto violento che non ha lasciato scampo a Rosario Piazza, 48enne di Francofonte. Era alla guida della sua Fiat Uno e stava percorrendo quel tratto di strada in direzione Ragusa. Feriti i due fratelli di 68 e 75 anni che si trovavano a bordo dell’altra vettura coinvolta nell’incidente, una Bmw proveniente da Catania.




Siracusa. Addio al veleno per Maria Grazia Cavarra, "congedata con una revoca spedita a casa"

E’ un addio al veleno quello di Maria Grazia Cavarra, congedata ieri sera dalla giunta comunale di Siracusa con una revoca recapitatela a casa da un agente della Polizia Municipale. Freddo atto conclusivo dopo le polemiche con parte del suo partito – il Megafono – e un criterio di “rotazione” nella squadra di governo cittadino che la Cavarra non ha accettato. “Mi erano state chieste le dimissioni ma non le ho presentate perchè non c’era un motivo per dimettermi. La mia nomina non è mai stata a tempo, nonostante qualche mal di pancia fosse emerso già a giugno”. Ad avvisarla della revoca in arrivo, la collega di partito ed ex assessore regionale Maria Rita Sgarlata. “Mi spiace che il sindaco non abbia trovato il tempo di chiamarmi. I rapporti rimangono comunque cordiali, forse si è trovato in una situazione di imbarazzo”, commenta la Cavarra dopo lo sfogo della prima ora su Facebook. “Sarei ipocrita se vi dicessi che non mi fa male, ma non mi sento sconfitta”, ha scritto. “Ha perso quella fetta di popolazione che ha creduto che correttezza, competenza, passione, presenza, idee, concretezza, contatto e confronto quotidiano con i cittadini, fossero gli unici elementi importanti perché un amministratore continuasse a svolgere il lavoro intrapreso e portato finora egregiamente avanti”. La Cavarra, sibillina, individua i responsabili del suo siluramento. “I nostri buoni propositi a nulla sono serviti di fronte a chi, seppur numericamente quasi inesistente, aveva già deciso poltrone e poltronati senza scrupoli”. E sembra ancora l’eco lontana della recente polemica tutta in casa Megafono con la base da una parte e alcuni consiglieri comunali dall’altra.
“Adesso mi metto in stand-by per un pò, ricarico le batterie e faccio sbollire la rabbia. Poi riprenderò a fare l’insegnante di educazione fisica. La politica? Continuerò, magari inaugurando un nuovo percorso”.




Lettera dell'ex assessore Cavarra. "I rimpasti non garantiscono continuità amministrativa"

Pubblichiamo la lettera aperta con cui Maria Grazia Cavarra si congeda, non senza amarezza, dalla giunta comunale di Siracusa dopo la revoca del suo incarico.
Cari amici, Siracusa, la mia città, la amo, continuerò ad amarla e a lavorare per lei anche senza ruoli istituzionali. Sono profondamente convinta che i rimpasti e gli avvicendamenti non garantiscano una sana continuità amministrativa e siano più adatti a soddisfare le esigenze dei consiglieri che quella della comunità. Un nuovo modo di fare politica avrebbe dovuto consentire ad un assessore di chiudere le attività in itinere e consegnare alla città i risultati concreti del suo lavoro, non interrompendolo bruscamente e favorendo una transizione ‘dei saperi’ più umana e politicamente consapevole. Era questa la proposta avanzata dalla base del gruppo ‘rappresentato’ (sic!) dai consiglieri Burti, Romeo e Casella, dopo la riunione del 7 gennaio: consentire a me di chiudere le iniziative intraprese e a Teresa Gasparro, che già a luglio la nostra coordinatrice Mariarita Sgarlata aveva proposto come assessore dopo di me, di affiancarmi e apprendere quello che, dopo pochi mesi, si sarebbe trovata a gestire. Cosa c’è di più innovativo del buon senso? Ma la politica non si rinnova, si ripropone con i soliti cliché, tanto da aumentare giorno dopo giorno la distanza con i cittadini e la vita reale. Per tutta la durata del mio mandato ho lavorato con l’entusiasmo del primo giorno e progettando anche a lunga scadenza, consapevole che il conto alla rovescia sulla mia permanenza in giunta fosse già cominciato da tempo. L’esperienza ormai logora e priva di contenuti politici seri e veramente riformatori del Megafono ha fatto sì che da mesi ormai io da assessore, legato da sempre al Partito Democratico, e i tre consiglieri, provenienti da esperienze politiche diverse, ci trovassimo in un contenitore vuoto; era per questo che una nuova denominazione del gruppo consiliare (Democratici per la città) era stata da tempo auspicata ma mai realizzata. Forse non era funzionale a quanto doveva avvenire? Porto a casa risultati ed esperienze che faranno sì che la fine di questo mandato possa configurarsi come la partenza per un nuovo percorso, che mi vede sempre accanto a quel gruppo che sin dall’inizio e durante l’incarico mi ha sostenuto e con il quale c’è stato un confronto costante. Insieme continueremo a lavorare per la città, rinunciando a dimissioni concordate per ottenere nuovi incarichi e al supporto di consiglieri giovani anagraficamente ma vecchi nell’agire politico, legati alle logiche ormai logore dove correttezza, merito e condivisione non sono contemplati e dove invece primeggiano i colpi di mano, le “tunnazioni”, l’ipocrisia, le falsità. Eventi a costo zero e una politica che ha parlato il linguaggio della gente comune, proposte e gesti concreti, hanno avvicinato molte realtà appartenenti al settore commerciale, sportivo e prima ancora del volontariato di protezione civile. Le migliaia di attestazioni di stima e affetto e la solidarietà che la mia revoca ha suscitato ne sono la dimostrazione. Si pensa sempre che le reazioni siano estemporanee e che “un paio di giorni consentiranno a tutti di scordarsi di questa vicenda”. Non la penso così. Penso che episodi di questo tipo siano tasselli di un mosaico più grande che logora la politica espressa dall’attuale amministrazione di Siracusa, danneggia il Partito Democratico, le cui divisioni non possono che aumentare davanti all’apertura esclusiva ad un solo rappresentante dell’area DEM e non all’intero partito, alimenta la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica, dove a comandare sono le logiche del potere e non il merito o il bene comune. La gente ricorderà! E’ in questa sottovalutazione del fenomeno dell’astensionismo che sbagliamo e anche nell’idea che i siciliani siano destinati, per natura, ad esprimere un voto clientelare! E adesso è giusto che vi dica, in sintesi, quanto realizzato in 18 mesi di mandato di cui 12 mesi con le rubriche di sport, protezione civile, politiche giovanili, risorse mare, servizi demografici, e gli ultimi 5 con sport, attività produttive, agricoltura e pesca. Partendo da una situazione di totale abbandono, nessuna amministrazione dopo gli anni d’oro di Concetto Lo Bello, aveva più dato sostegno e impulso allo sport locale (a parte qualche decina di migliaia di euro distribuiti ai soliti noti ), il primo passo è stato quello di avvicinarsi e avvicinare le società sportive, abbattendo quel muro che vede la politica definita caina, clientelare, chiusa nel palazzo da una parte, e le società sportive (quelle vere), che con passione e grandi sacrifici portano avanti un progetto che non è solo sportivo ma anche sociale. Aiutata dalla mia professione, ho interloquito facilmente con gli sportivi siracusani, conquistando la loro fiducia, spesso espressa con l’esclamazione “finalmente una che ne capisce!”. La presenza, la disponibilità all’incontro e all’ascolto, la realizzazione di progetti nuovi per Siracusa, hanno avvicinato le realtà sportive all’Amministrazione nella quale vedono adesso un partner per la realizzazione delle loro attività e non un ostacolo fatto di burocrazia, tempo perso nei vari uffici, assenza di risposta a qualunque tipo di iniziativa proposta, ma soprattutto hanno avvicinato le società tra di loro, creando sinergie che hanno reso possibile la realizzazione di progetti a costo zero per l’amministrazione. Anche nel campo delle attività produttive, pur avendo gestito tale rubrica per soli cinque mesi, l’interlocuzione con i commercianti e gli agricoltori locali é stata alla base dei progetti realizzati. Già avviato un percorso per la sburocratizzazione delle concessioni per le autorizzazioni legate al commercio, al fine di accorciare i tempi e ridurre i costi a carico del richiedente. Concludo. A giorni avrei avuto un incontro con un’ importante azienda di costruzioni che voleva finanziare il progetto del CampoScuola Nautico. Questo avrebbe consentito la realizzazione del prestigioso progetto a costo zero per l’amministrazione. Mi chiedo, che fine farà tutto ciò che era in cantiere? All’assessore Gasbarro e ai tre consiglieri, che a tutti i costi mi hanno voluto fuori dalla giunta, lascio la responsabilità di portare a termine quanto bruscamente interrotto. E al sindaco Giancarlo Garozzo che mi ha revocato, ribadendo nella lettera di revoca dall’incarico “…precisato che il presente provvedimento non implica alcun genere di valutazione sulle qualità personali o professionali dell’assessore revocato, ben note e confermate, ma piuttosto finalizzato a garantire la serena prosecuzione del mandato amministrativo…” , lascio l’amarezza di una scelta che non si addice ad un’amministrazione che si proclama “innovativa e riformatrice”.
Maria Grazia Cavarra




Siracusa. Umberto I: chiudono gli sportelli con la gente ancora in fila. La protesta di Zito (M5S)

Altro che corsie preferenziali. Anche gli onorevoli – alle volte – fanno la fila. Come ad esempio Stefano Zito, deputato regionale del M5S che, come centinaia di siracusani, si era recato al centro prenotazioni dell’ospedale Umberto I per prenotare una visita.
“Come sempre una fila consistente”, esordisce nel suo racconto. “Prendo il biglietto, numero 252, alle 11.38. Sul tabellone luminoso l’indicazione che si è arrivati al 181 ma davanti a me non ci sono più di una quarantina di persone. Tre gli sportelli aperti. Penso allora che non dovrebbero esserci problemi e sbrigare in tempi umani l’incombenza”.
Ma poco dopo le 12.20 chiude un primo sportello. “E alle 12.30 chiudono anche gli altri due. E la gente che era lì dalle 11.00? E la gente che aveva preso un permesso di lavoro? Niente da fare”.
Zito non ci sta. Si avvicina comunque agli sportelli, chiede sulla base di quale atto chiudono nonostante la presenza di altre 15 persone. “Nessuno mi da retta, come se il cittadino non conti assolutamente nulla”. Il deputato non ci sta, chiama al telefono il direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta. “Che cerca di risolvere il disservizio arrecato al pubblico riaprendo gli sportelli”, racconta ancora Zito deciso adesso a portare il “caso” davanti alla Commissione Regionale Sanità.
“La soluzione è semplice, un pò come fanno alle Poste. Lì chiudono le porte ad un certo orario ma continuano a servire chi è già dentro. In maniera simile – spiega – alle 12.00 o alle 12.10 si potrebbe bloccare l’emissione dei tagliandi per potere comunque garantire il servizio a chi ha impiegato già una o più ora in attesa”. E dire che un decreto legislativo del 2009 semplificherebbe ulteriormente la vicenda perchè prevede che il servizio di prenotazione delle visite possa anche essere svolto gratuitamente dalle farmacie. La Sicilia, insieme ad altre regioni, non ha però recepito ancora il provvedimento. “Nell’agosto del 2013 ho presentato una risoluzione a Palermo, ma ancora se ne discute in Commissione”.
mi hanno fuori in tre, loro sanno chi.




Primo arbitro di boxe al mondo con una protesi. E' il siracusano Camelia

Per la Gazzetta dello Sport, lui è “l’arbitro disabile che ha messo ko i tabu”. Il siracusano Roberto Camelia racconta la sua storia a Daniele Redaelli. Una intervista lungo le vie di Ortigia che finisce sulle pagine della rosa, sezione sport vari. E poi anche una intervista video, realizzata con lo sfondo del lungomare siracusano.
Camelia racconta la sua storia di primo arbitro di boxe al mondo con una protesi. Una storia di determinazione e coraggio, cominciata con quel tragico incidente nel gennaio del 2013. Si sveglia in ospedale senza una gamba. E dire che voleva solo soccorrere un automobilista in difficoltà. Alla Gazzetta racconta la lunga riabilitazione al Cammino Casalino di Loiano, in Emilia. “Non voglio stare su una sedia a rotelle, ma devo essere rioperato”, racconta Roberto. Che al termine di quel calvario decide che la sua vita deve tornare quella di prima: riprendere ad arbitrare incontri di boxe.
Ma in Italia non è semplice. Un disabile sul ring? C’è diffidenza. Ma quando lo scorso aprile Roberto raggiunge in auto da solo Roma per l’incontro in commissione medica federale vince la sua nuova battaglia. E adesso è il primo arbitro di boxe al mondo con una protesi. “Sono felice, vado nelle scuole a raccontare la mia esperienza, capisco di essere un esempio positivo e poi mi piace essere al centro della scena, come sul ring, perché ci sono tante persone che ogni anno si trovano in situazioni come la mia e chi ha la voce deve parlare anche per gli altri”, racconta sulla Gazzetta dello Sport.
Per vedere la video intervista, clicca qui.




Pachino. Sos Agricoltura: l'assessore Caleca rassicura i produttori. "Soldi subito"

C’era attesa per l’incontro di questo pomeriggio al Palmento Rudinì di Pachino. L’assessore regionale all’agricoltura, Nino Caleca, è tornato nella zona sud della provincia di Siracusa pochi giorni dopo la sua visita alle aziende agricole messe in ginocchio dal maltempo che ha caratterizzato l’inizio dell’anno. La riunione odierna, convocata settimane prima dell’emergenza, doveva essere incentrata esclusivamente sulla “Programmazione comunitaria 2014 – 20120, un’opportunità di sviluppo per la Sicilia”. Ma è inevitabilmente stata occasione per tornare sulla dichiarazione dello stato di calamità e le prospettive nell’immediato per aiutare produttori e operatori del vitale settore dell’economia siracusana.
Al tavolo con l’assessore Caleca anche il sindaco di Pachino, Roberto Bruno, e il presidente della commissione Attività Produttive, Bruno Marziano. Presenti anche diversi dirigenti dell’assessorato. Il primo cittadino di Pachino ha ricordato come sia stata “compromessa l’80% della struttura produttiva, che non ha risparmiato neanche la vicina Portopalo, Noto e Rosolini. Chiediamo la possibilità – ha spiegato Bruno – di verificare se esistono residui di
fondo del Piano di Sviluppo Rurale precedente per potere così intervenire tempestivamente”. In alternativa, il sindaco ha ipotizzato la possibilità di verificare l’attivazione di fondi di solidarietà nazionale e regionale.
Alle sollecitazioni di Pachino ha risposto l’assessore regionale non chiudendo la porta all’ottimismo. “Sto facendo il massimo per cercare di dare immediato ristoro a chi ha subito danni. Daremo dimostrazione di vicinanza a chi ha sofferto. Già lunedì porterò in giunta relazione tecnica dei miei uffici, che stanno quantificando i danni. Arriverà la dichiarazione dello stato di calamità. Poi avvieremo un tavolo con i produttori – ha proseguito Caleca – per stabilire come assicurare contributi a chi ha subito danni”. I fondi disponibili sarebbero quelli dell’articolo 1 della legge 25 del 2011. “Appena i miei uffici avranno completato la quantificazione, pagheremo immediatamente i danni. E’ un impegno concreto”, ha ripetuto Caleca.
I produttori di Pachino adesso attendono con trepidazione i fatti perchè la produzione della stagione è, in molti casi, totalmente saltata.




Siracusa. Giunta, lunedì il varo della nuova squadra. Si è dimessa Silvana Gambuzza

Adesso c’è anche una data: lunedì 12 gennaio. Quel giorno avverrà “l’aggiustata” – come l’ha definita il sindaco Garozzo – alla giunta comunale. Non un rimpasto vero e proprio, quindi, ma un riequilibrio che permetta di sancire la ritrovata intesa (per la pace, ripassare) con una vasta area di Pd “ribelle” rispetto alle posizioni maggioritarie dei renziani. Ad uscire dalla squadra di governo cittadino saranno Maria Grazia Cavarra e Silvana Gambuzza, che questa mattina si è dimessa.In una lettera inviata al sindaco, Gambuzza motiva le sue dimissioni con con il “profondo senso di responsabilità e di condivisione dello spirito di squadra che hanno contraddistinto e ispirano da sempre il mio operato. L’importanza delle cose -prosegue l’ormai ex assessore – si vede dall’impegno messo per portarle avanti anche quando gli ostacoli sono tanti, ed io sono davvero orgogliosa di aver contribuito e contribuire attivamente all’impegno da te assunto nei confronti della nostra città e di tutti i suoi cittadini”. Maria Grazia Cavarra è invece
al centro di una polemica con diversi esponenti del suo stesso partito, il Megafono. Pronti ad entrare in giunta Teresa Gasbarro e Pierpaolo Coppa con un “carico” di deleghe, però, differente. A Coppa dovrebbe andare l’Ambiente. Infatti il sindaco Garozzo avrebbe in mente di completare “l’aggiustata” con una nuova distribuzione delle deleghe tra i suoi assessori.
Qui di seguito la lettera di dimissioni di Silvana Gambuzza:

Carissimo Sindaco,
Con questa mia desidero rassegnare le mie dimissioni a far data dal 09 gennaio 2015. Le motivazioni personali e politiche che mi spingono a rimettere nelle tue mani il mio mandato, sono da ricercare nel profondo senso di responsabilità e di condivisone dello spirito di squadra che hanno contraddistinto e ispirano da sempre il mio operato. L’importanza delle cose si vede dall’impegno messo per portarle avanti anche quando gli ostacoli sono tanti, ed io sono davvero orgogliosa di aver contribuito e contribuire attivamente all’impegno da te assunto nei confronti della nostra città e di tutti i suoi cittadini. Sin dal 3 Luglio 2013, giorno della mia nomina ad Assessore Comunale, ho fatto parte di una Giunta con cui ho condiviso sempre tutto; una sorta di famiglia in cui ci si aiuta l’uno con l’altro e si scambiano preziosi consigli e critiche per il bene comune. Tutto ciò è stato possibile grazie alla fiducia che hai riposto in me e mi ha permesso di realizzare numerosi progetti nelle rubriche da te affidatemi.
Il mio impegno verso Siracusa ha toccato vari aspetti della vita dei nostri cittadini. Seguendo il tuo programma elettorale e con la proficua collaborazione dell’Ufficio Mobilità, Viabilità e Trasporti, oltre alla ordinaria amministrazione, siamo riusciti a realizzare importanti azioni tra cui ricordo in particolare: la rifunzionalizzazione del servizio go bike e dei bus elettrici; la realizzazione delle rotatorie di Santa Panagia che hanno diminuito nettamente il rischio di incidenti in quella zona e la sistemazione dei parcheggi principali della città, alcuni dei quali ancora in via di sistemazione. Sul fronte non meno significativo delle pari opportunità, in seguito all’istituzione del registro delle unioni civili, da te fortemente voluto, ottimi sono stati i rapporti con i Sindacati e le Associazioni, in particolare con l’Arcigay, con cui ho collaborato attivamente per organizzare uno degli eventi più importanti dell’anno appena passato, l’Onda Pride, che non era mai stato realizzato nella nostra città.
Per tutto questo, oltre a te, voglio ringraziare i Dirigenti ed il Personale degli uffici, i quali si sono dimostrati sempre disponibili nei miei confronti consigliandomi ed aiutandomi, i miei colleghi Assessori, la Segretaria Generale, l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, il presidente del Consiglio e tutti i Consiglieri Comunali con i quali ho collaborato attivamente per dare risposte ai nostri cittadini. Il rapporto di fiducia e collaborazione instaurato in seno alla giunta, il clima serio, sereno e costruttivo che hai saputo trasmetterci, ci ha permesso di far incrociare tutte le nostre rubriche e di sfruttare al meglio le nostre competenze e capacità. Le mie dimissioni arrivano coerentemente a questo spirito e al percorso intrapreso. Ritengo che, in questo momento, possano essere utili per far sì che il gioco di squadra continui e ci sia una maggiore apertura a nuovi e competenti apporti. Per queste ragioni, posso ritenermi molto serena e tranquilla, come cittadina e come amministratrice, certa che, chi mi succederà, sarà in grado di proseguire le azioni intraprese e mantenere l’impegno politico e civile del governo della città in un rapporto di reciproca fiducia. Rimarrò sempre a fianco di questa Amministrazione e sarò sempre a disposizione tua, della Giunta, di questo progetto epocale di rinnovamento condotto in modo onesto, trasparente, concreto e responsabile nei confronti di tutti i cittadini, che sono la vera forza motrice del nostro impegno. Un ultimo, sincero ringraziamento, alla mia famiglia ed a chi mi ha permesso con orgoglio e dedizione di scrivere un nuovo capitolo al grande libro della mia vita a servizio dei miei concittadini. Un libro forse non perfetto, ma che vale la pena di essere letto. Con grande stima e fiducia, Silvana Gambuzza.




Siracusa. Teatro Greco: 150mila euro per un primo intervento tampone. Assicurata la stagione degli spettacoli

Definitivamente salva la stagione degli spettacoli al teatro greco di Siracusa. Non che vi fossero particolari fibrillazioni alla vigilia dell’incontro convocato negli uffici palermitani dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, ma l’allarme preventivo – e forse ingigantito – lanciato nelle settimane scorse qualche apprensione l’aveva lasciata, specie tra gli operatori turistici.
E invece l’assessore Purpura ha di fatto confermato e dato il via alla nuova stagione di spettacoli sul Temenite. Dalle rappresentazioni classiche della Fondazione Inda alla lirica del Festival Euromediterraneo, ok all’utilizzo del teatro greco.
Il secolare monumento sarà però oggetto di un parziale intervento di adeguamento e sistemazione: 150 mila euro reperiti attingendo ai fondi dello sbigliettamento del parco archeologico, nella quota parte di competenza del Comune. Lo ha spiegato all’assessore Purpura proprio il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, insieme al sovrintendente Rizzuto.
Di vero e proprio restauro si parlerà subito dopo la stagione degli spettacoli, dando tempo agli uffici regionali di predisporre un’adeguata programmazione che preveda un intervento corposo sulle storiche pietre. Punto cardine rimane comunque quello che anche in presenza di massiccio restauro – ma servono cifre attualmente non disponibili – i lavori devono essere compatibili con le attività che si svolgono al teatro greco di Siracusa.