Siracusa. Evade dai domiciliari passando per i terrazzi: arrestato

Aveva individuato il modo per allontanarsi da casa, nonostante fosse sottoposto ai domiciliari. Gianpaolo Mazzeo, siracusano di 38 anni, avrebbe usato un sistema collaudato: sul terrazzo del condominio in cui risiede, avrebbe usato una scala esterna, che collega l’edificio al palazzo adiacente, per allontanarsi senza essere notato. Ieri, però, i carabinieri non lo hanno trovato in casa al momento del controllo. Una volta dentro l’appartamento, i militari dell’arma hanno passato al setaccio l’abitazione e hanno atteso il rientro dell’uomo. Pochi minuti e Mazzeo è stato notato dai carabinieri proprio sul terrazzo. E’ stato arrestato ma nuovamente posto ai domiciliari.




Siracusa. Consiglio Comunale oggi in aula alle 19. I punti all'ordine del giorno

Torna in aula alle 19 il Consiglio Comunale di Siracusa che ieri ha esitato solo tre dei 5 punti all’ordine del giorno. Questa sera si ripartirà dalla richiesta del consigliere Simona Princiotta della convocazione di un Consiglio aperto alla deputazione nazionale e regionale, al presidente dell’Osservatorio civico turistico, al dirigente della Protezione civile e al Comandante dei Vigili del fuoco per discutere del progetto di ristrutturazione del Talete. Si passerà poi all’ultimo punto, a firma dei consiglieri Rodante, Bonafede, Princiotta, Castagnino, Vinci, Sorbello, Milazzo, Alota e Bottaro che impegna l’Amministrazione a prorogare l’affidamento ad Italia Nostra della gestione delle Latomie dei Cappuccini per il 2014 e 2015.




Grigliata mortale: non ce l'ha fatta il siracusano ustionato a Bagheria

Non ce l’ha fatta Antonio Nesti. Il 65enne siracusano si è spento al Civico di Palermo dopo quattro giorni di agonia. Era rimasto gravemente ustionato mentre cucinava la carne al barbecue.Nesti si trovava nella veranda dell’abitazione del genero, in via Costanza d’Altavilla, quando è stato investito dalle fiamme della brace. Le sue condizioni erano apparse subito gravi, con ustioni nel 70% del corpo.




Siracusa. Tagli alle Circoscrizioni, l'assessore Scrofani: "Costano oltre due milioni all'anno". Romano: "Accentratori"

Attenzioni puntate sulle nove Circoscrizioni di Siracusa. I quartieri, intesi come sedi amministrative decentrate, vanno sottoposti ad una organica spending review e il sindaco, Giancarlo Garozzo, non è andato per il sottile annunciando di fatto un azzeramento della parte politica (presidenti e consiglieri) sin dalla prossima tornata amministrativa.
Ma quanto “costano” le Circoscrizioni? Lo abbiamo chiesto all’assessore al bilancio, Gianluca Scrofani. Di seguito trovate l’intervista. Anticipiamo però la risposta: viaggiamo sui due milioni di euro all’anno. Il personale – 53 unità – incide per qualcosa come 1,4 milioni di euro. Poi ci sono i 328 mila euro per le indennità di carica e i gettoni di presenza di presidenti e consiglieri. Quindi 70 mila euro di spese di energia elettrica. Circa 50 mila per le spese telefoniche. E 66 mila euro di affitti.
Ora, l’idea dell’amministrazione è quella di incidere innanzitutto sulla componente “politica” sostituita da delegati di nomina comunale, ad eccezione di Cassibile e Belvedere che – per le loro peculiarità – potrebbero anche mantenere un mini consiglio di Circoscrizione con presidente. Per il personale, il piano sarebbe quello di ridistribuire determinate unità per renderle produttive al massimo senza andare a toccare i servizi resi al cittadino dalle Circoscrizioni. Le sedi non saranno toccate, se non per accorpare quelli che per palazzo Vermexio sarebbero eccessi di decentramento.
Ma il progetto non è di semplice attuazione. Le circoscrizioni fanno le barricate e lunedì 3 novembre si riuniranno gli stati generali. Il presidente dei presidenti, Paolo Romano, lancia la provocazione: “pronti a svolgere il nostro mandato senza gettone di presenza e indennità. Questa è un’amministrazione innamorata dell’accentramento e non del decentramento”.




Siracusa. Miasmi e sforamento dei limiti, la Procura: "Indaghiamo, probabili sviluppi a breve"

A lui si sono appellati di recente anche esponenti del mondo politico. “Miasmi a Siracusa, intervenga la Procura”. Ma Francesco Paolo Giordano, procuratore capo di Siracusa, non ha certo bisogno di consigli o suggerimenti. Sin dal suo insediamento ha sottolineato l’attenzione verso le problematiche ambientali. E oggi, dopo la settimana “nera” per gli sforamenti di sostanze inquinanti nell’aria – come rilevato dalle centraline della rete della ex Provincia Regionale – conferma l’esistenza di “più inchieste sui casi di inquinamento e presto ci saranno sviluppi sotto l’aspetto giudiziario”.
Pare che gli inquirenti abbiano trovato motivi di interesse anche in uno degli ultimi esposti-denuncia presentati dal comitato Aria Pulita, che raccoglie circa 250 cittadini. “Gli sforamenti creano allarme tra la popolazione, ce ne rendiamo conto. E proprio alcuni spunti arrivati da residenti ci hanno consentito di aprire un’altra inchiesta”. Oltre non si sbottona il procuratore Giordano. Ma è possibile ipotizzare che oltre alle puzze che proverrebbero dalla zona industriale i magistrati siracusani abbiano “fiutato” aspetti più complessi, fino forse ad eventuali nessi tra inquinamento e contrazione di patologie tumorali, come va ripetendo da mesi l’arciprete di Augusta, Don Palmiro Prisutto.




Priolo fa sul serio. "Trenta centesimi di sconto sui carburanti come ristoro dei disagi ambientali e economici"

Il presidente del Consiglio Comunale di Priolo fa sul serio. Beniamino Scarinci ha preparato nel dettaglio il documento finale con cui il centro siracusano chiede per i suoi cittadini uno sconto di 30 centesimi al litro sul prezzo dei carburanti. A metà della prossima settimana l’assise priolese si riunirà per lo scontato “si” al documento che verrà subito inviato al Ministero dell’Interno, al Governo Regionale, al Prefetto di Siracusa e ai deputati nazionali e regionali del territorio. Scarinci si aspetta sostegno: “mi sembra logico”, spiega al telefono. Tra due giorni la conferenza dei capigruppo stabilirà la data precisa nella quale sarà trattato il suo documento. Che è pronto e chiaro. Tecnicamente si tratta di una mozione di indirizzo politico per la “istituzione del fondo per la riduzione del prezzo, alla pompa, dei carburanti nei Comuni Siciliani, ove esistono impianti di raffineria di idrocarburi liquidi e gassosi”.
Per essere chiari, il Consiglio Comunale di Priolo chiede che venga riconosciuta “alle circa 4.000 famiglie residenti da almeno tre anni a Priolo”, una agevolazione sull’acquisto alla pompa dei carburanti pari a 30 centesimi per litro, “fino ad un massimo di 1.000 litri/anno per famiglia”. Il presidente del Consiglio Comunale priolese parla di”agevolazione che vale come ristoro per un territorio che ha perso importanti risorse dirette di tributi comunali mentre garantisce alla Stato un flusso continuo di denaro tramite le aziende che lavorano nel settore della raffinazione”.
Come dovrebbe funzionare lo sconto? “Ad ogni famiglia priolese rilasceremmo una card magnetica da utilizzare presso i distributori di carburante che aderiscono all’iniziativa. Tramite microchip avviene l’assegnazione dello sconto. Questa proposta tine conto di gravi e continui disagi che la popolazione priolese subisce in termini ambientali di salute e lavoro”.
Di un sconto sui carburanti si parla da trent’anni, quale la novità adesso? “Questa è una proposta capace di stare in piedi, non è solo demagogia”, spiega convinto Scarinci. Per darle ancora maggiore forza, ha contattato ed invitato sindaci e presidenti dei Consigli Comunlai di altri centri in situazione simile a quella di Priolo quindi Augusta, Melilli, Siracusa e Floridia. “Quasi tutti hanno già fatto sapere che seguiranno i lavori e che sarebbero pronti ad adottare provvedimenti simili. L’unione fa la forza, più siamo a pressare istituzionalmente più ascolto possiamo ottenere”. Da Siracusa il presidente dell’assise, Sullo, sta raccordandosi con il sindaco Garozzo. Il capoluogo, di fatto, segue alla finestra.




Priolo. Interrotto il presidio dei lavoratori Sait. Lunedì incontro in Confindustria. "Rispetto per l'occupazione locale"

E’ stato interrotto il presidio davanti ai cancelli di Isab Sud e che dalle prime ore del mattino ha fortemente rallentato la circolazione sulla ex 114. A protestare i circa 80 lavoratori della Sait, la ditta che gestiva in appalto coibentazione e ponteggi del settore chimica dell’impianto industriale. La decisione di sospendere la protesta è arrivata dopo la notizia della convocazione di un incontro nella sede siracusana di Confindustria per lunedì mattina. In quella sede si parlerà della gestione del cambio appalti. I sindacati sono molto critici nei confronti dell’atteggiamento di Isab sotto la nuova guida Lukoil. “Non solo stanno restringendo la manutenzione ordinaria – dice Paolo Zappulla, segretario della Cgil – ma stanno appaltando i lavori della prossima fermata generale di gennaio a ditte e lavoratori di fuori provincia. Così si scatenerà una guerra tra poveri quando invece basterebbe seguire il protocollo siglato un paio d’anni fa che regola proprio i cambi di appalto con la clausola di salvaguardia del personale locale”.
Del rispetto di quell’accordo si tornerà a parlare lunedì, intanto per gli ottanta lavoratori Sait. “Il problema è che con i russi non riusciamo ad avere una interlocuzione. Preferiscono gli annunci con Crocetta senza confrontarsi con il territorio”, accusa Zappulla.
Nella mattinata, qualche momento di tensione quando – a presidio in corso – Isab ha deciso di chiudere i cancelli di accesso agli impianti e al parcheggio “spingendo” gli operai in protesta “pericolosamente vicini alla sede stradale”, lamenta qualcuno dei lavoratori. Tutto comunque rientrato nel giro di pochi minuti.




Sanità: in sala parto troppi cesarei, Siracusa "sfora" la media nazionale

L’ospedale di Siracusa è primo in Sicilia per parti cesarei. A fronte di una media nazionale del 25,98%, l’Umberto I viaggia su un 28,12% che supera anche il Cannizzaro di Catania (26,68%) e il nosocomio di Caltanissetta (26,71%). Si dice che minore sia il ricorso ai cesarei migliore è la qualità del sistema sanitario. In questo senso, positivo il dato dell’ospedale Maggiore di Modica che si attesta al decimo posto nazionale (8,61%). Bene anche il Civile (15,15%) e il Cervello di Palermo (15,84%).
Il dato è contenuto tra i 131 indicatori del Programma Nazionale Esiti sviluppato da Agenas per il Ministero della Salute che dovrebbero fare luce sulla “efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”.
Numeri in chiaro scuro, tra eccellenze e pecche siciliane. Tra report spesso frammentari, l’ospedale di Siracusa viene citato anche per le operazioni per tumori alla mammella: appena il 13% degli ospedali italiani (98 su 761) supera lo standard di qualità minimo delle linee-guida internazionali, che prevede 150 interventi all’anno. All’Umberto I, nel 2013, le operazioni sono state 27. Numeri in linea con quelli di realtà simili, come il Civile di Ragusa (31) e il Sant’Elia di Caltanissetta (35). Il peggiore è il San Giovanni Di Dio di Agrigento, con un solo intervento.
In ogni caso, come spiegano dalla Agenas, non è una classifica solo un report. Cifre su cui riflettere.




Priolo. Voucher a Natale per i meno abbienti: "acquisti di generi alimentari e di prima necessità"

Un aiuto economico, durante il periodo natalizio, attraverso un voucher da elargire alle famiglie in maggiore difficoltà economica. La proposta è della consigliera comunale di Priolo, Daniela Tringali. Chi nel 2014 non ha beneficiato di interventi economici di sostegno o del servizio civico potrà richiedere al Comune il voucher che garantisca “il minimo vitale” per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità. “I soggetti beneficiari saranno individuati attraverso una graduatoria fino all’esaurimento dei fondi disponibili, pari a 5 mila euro”, spiega la consigliera Tringali.




Rischio Ebola con i flussi migratori? Lo specialista: "Eventualità nulla per Siracusa e Augusta"

Siracusa e Augusta, terre di sbarchi per eccellenza: hanno accolto – e continuano ad accogliere – migliaia di migranti. Stranieri in arrivo da varie zone dell’Africa, nei giorni in cui in Europa è scattato l’allarme Ebola.
E in tanti si erano convinti che il siracusano facesse parte di quelle zone geograficamente più esposte all’importazione del pericoloso virus. A smentire queste voci è il dottore Gaetano Scifo, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa. “In questo momento – spiega – è importante tranquillizzare i cittadini siracusani, e siciliani più in generale, perché il rischio Ebola è davvero bassissimo. Certo – aggiunge – è giusto che l’autorità sanitaria si muova, come sta facendo, per predisporre un piano in grado di azione, ma è necessario fare chiarezza. Quella dichiarazione intempestiva che additava le terre di sbarchi come zone più a rischio per il contagio è infatti anche stata smentita ufficialmente dall’associazione di infettivologi italiani che hanno precisato come la possibilità che con i flussi migratori giunga a Siracusa o Augusta un malato di Ebola, sintomatico o asintomatico, sfiori lo 0%. E la spiegazione è chiara: i focolai di infezione sono infatti concentrati in Guinea, Sierra Leone e Liberia da dove non si muove nessuno verso la Libia per poi approdare sulle nostre coste. E anche se questo avvenisse, bisogna considerare che l’Ebola ha un periodo di incubazione che va dai 2 ai 21 giorni, in un periodo medio che oscilla tra gli 8 e i 10 giorni. Visti i tempi necessari per giungere in Libia, un ipotetico malato non farebbe insomma in tempo a toccare la sua meta perché morirebbe, è triste dirlo, prima. Certo – conclude Scifo- laddove dovesse registrarsi un caso di Ebola in Libia allora il rischio di contagio aumenterebbe. Ma per il momento non è così e dunque non possiamo che stare tranquilli”.