Siracusa. L'arcivescovo apre le celebrazioni per l'anniversario della Lacrimazione di Maria

Primo giorno dell’anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa e in occasione della celebrazione all’Oratorio di via degli Orti, l’arcivescovo Salvatore Pappalardo si interroga sul significato di quelle lacrime. “Non possiamo non pensare al pianto della Madonna come ad un forte richiamo alla nostra  coscienza. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi ha detto il Papa in occasione del suo viaggio apostolico a Lampedusa, ci rende insensibili alle grida degli altri. La miseria, il dolore, la morte di tanti uomini e donne non può lasciarci indifferenti, noi che  ci proclamiamo discepoli del Signore Gesù”, ricorda nel suo messaggio.
“Possiamo affermare che le lacrime della Madonna,  come le lacrime di ogni madre, sono segno particolarmente espressivo della sua materna  presenza e partecipazione alla nostra condizione di figli. Il pianto di una madre esprime  l’intensità dei propri sentimenti dinanzi alla condizione dei figli: sono lacrime di gioia; talvolta,  di dolore; sempre lacrime di speranza. Possiamo legittimamente pensare che anche le lacrime  della Madonna, la più tenera delle madri, siano segno eloquente della sua divina maternità,
della sua misericordia verso ciascuno di noi, suoi figli amatissimi”.
Oggi alle 18.00, intanto, raduno dei fedeli delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo in via degli Orti e a seguire una  processione con il Reliquiario verso il Santuario. Alle 19.00  Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo.
Domani alle 19.00 la Solenne Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da António Augusto Dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Lentini. Durante la Celebrazione sarà offerto il servizio  di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura della Sezione Provinciale ENS di  Siracusa che permetterà la partecipazione della Comunità non udente. Alle 20.30 pellegrinaggio interparrocchiale delle Famiglie Francescane di Siracusa (Ordine Frati Minori, Terz’Ordine  Regolare, Padri Cappuccini, Ordine Francescano Secolare) che si concluderà con la celebrazione  Eucaristica in Basilica.
Alle 21.30 Arte e fede (sul sagrato della Cripta). «Davanti alla bottega dell’orefice», tratta  dall’omonima opera teatrale di Karol Wojtyla – Regia di Claudia Koll. Realizzazione a cura  della Star Rose Academy di Roma.




Siracusa. Arrestata una 38enne: aveva in auto un chilo di marijuana

Gli investigatori della Mobile di Siracusa la tenevano d’occhio da qualche tempo. E quando ieri l’hanno “intercettata” in viale Scala Greca i loro sospetti hanno avuto conferma. La 38enne Maria Piazzese aveva con sè in auto un involucro contenente un chilo di marijuana. E’ stata arrestata con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di droga. La donna è stata condotta nel carcere di Catania.




Siracusa. "Tavole della Memoria" per ricordare tutti i morti sul lavoro

Le chiamano morti bianche, sono quelle che avvengono sul posto di lavoro. Fanno clamore, giusto il tempo di una prima pagina. Poi le vittime e le loro famiglie finiscono spesso nel dimenticatoio. Per tenere sempre alta l’attenzione, la sezione siracusana  dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati ed Invalidi del Lavoro sta realizzando le “Tavole della Memoria”. Lastre su cui verranno riportati i nomi dei lavoratori deceduti sul lavoro, a causa di una malattia professionale o infortunio.
Gli eredi che fossero interessati all’inserimento del nominativo del proprio caro su queste tavole, possono recarsi entro e non oltre il 12 settembre presso l’ufficio dell’associazione, in via Brenta 65 a Siracusa, oppure telefonare allo 0931.1962002.
Una volta realizzate, le Tavole verranno inserite nel monumento dedicato agli invalidi sul Lavoro,  in piazza Carmelo Ganci a Siracusa. Inaugurazione il 26 ottobre.




Calcio a 5, Serie A/f. Le Formiche e il sociale: #stopomofobia e Ice Bucket Challenge

La Polisportiva Le Formiche Siracusa  “sposa” il sociale con l’adesione a due campagne: la lotta all’omofobia contro ogni genere di discriminazione nei confronti delle persone GLBT e l’Ice bucket challenge,  in favore della ricerca per sconfiggere la Sclerosi laterale amiotrofica.
Nel primo caso, la società ha accolto l’invito rivolto dall’associazione GLBT Stonewall di Siracusa che nei mesi scorsi ha lanciato con grande successo la campagna di sensibilizzazione contro le discriminazioni cui sono sottoposte le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, attraverso una campagna fotografica, ormai divenuta di carattere virale con il titolo #stopomofobia. Sul popolare social Instagram, insieme a volti noti come il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo ed il popolare esperto di immagine Diego Dalla Palma a Catania, anche Le Formiche con formazione al completo hanno voluto dare il proprio contributo mettendoci la faccia(foto).
Lo stesso è avvenuto per quanto riguarda l’Ice bucket challenge, seguendo l’esempio di politici e vips, dopo una doccia fredda per sensibilizzare la donazione in favore della ricerca, le atlete e la dirigenza, accogliendo l’invito rivolto loro dall’assessora allo Sport Maria Grazia Cavarra, saranno presenti il 5 ottobre prossimo in piazza Marcello Sgarlata per donare il proprio contributo all’Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica




Lentini. Venerdì i funerali delle 24 vittime del naufragio di migranti. Rito interreligioso, poi la sepoltura

Saranno celebrati venerdì, con rito interreligioso cattolico/musulmano i funerali delle 24 vittime del naufragio di migranti le cui salme sono arrivate ad Augusta nei giorni scorsi. Il rito si svolgerà alle 11 presso l’Ospedale di Lentini, dove sono conservati i corpi in attesa di sepoltura. Sepoltura che avverrà al termine della cerimonia, a cui parteciperà il prefetto di Siracusa, Armando Gradone. Le bare raggiungeranno i cimiteri dei Comuni della provincia che hanno dato la loro disponibilità al seppellimento.




La mafia siracusana in cerca di nuovi equilibri. Secondo la Dia possibile una nuova stagione "di belligeranza"

Nella sua ultima relazione semestrale sull’andamento delle attività della criminalità organizzata ed i successi conseguiti, la Direzione Investigativa Antimafia ha raccontato anche lo “stato” della mafia siracusana. Il report è stato presentato in Parlamento nei gironi scorsi. E’ relativa al periodo luglio-dicembre 2013 e a livello generale parla della necessità “di innalzare il livello di vigilanza” nei confronti di Cosa Nostra.  Il basso profilo degli ultimi anni avrebbe lasciato il posto ad “un innalzamento del livello della sfida” e “ad una desueta protervia, manifestata attraverso ripetuti atti intimidatori e minacce nei confronti di esponenti della magistratura siciliana e delle istituzioni locali, nonchè di rappresentanti di organizzazioni pubbliche e private impegnati, a vario titolo, nella lotta antimafia”.
Nel dettaglio, per quel che riguarda la provincia di Siracusa, la Dia ricorda come “l’attuale configurazione dell’organizzazione mafiosa siracusana è il risultato dell’influenza esercitata da potenti referenti di cosa nostra catanese, che nel tempo hanno ridisegnato gli equilibri locali”. Poi l’alert: “la scoperta di armi nella disponibilità dei clan e i recenti fatti di sangue fanno ritenere possibile l’evolversi dei rapporti verso una manifesta belligeranza”. Una nuova, possibile guerra di mafia all’orizzonte con “gli attuali precari equilibri messi in discussione all’atto delle scarcerazioni di elementi di rilievo”.
La zona più “calda” è quella nord della provincia, con Lentini al centro. “Il clan Nardo, forte del suo legame con referenti della zona di Catania, rimane estremamente vitale”. I proventi dell’attività criminale vengono reinvestiti in settori redditizi, spiega la Dia. Come il trasporto merci su gomma, con la concorrenza “soffocata con violenze e minacce”.




Siracusa. Viadotto di Targia: entro ottobre l'atteso finanziamento rimodulato? La Protezione Civile verso il si. Lavori nel 2015

Annunci, promesse, retromarce e allarmi vari. In 18 mesi da osservato speciale, il viadotto di Targia è stato protagonista di proclami di ogni tipo.  Parole a cui non sono seguiti fatti. Vuoi per le lungaggini della burocrazia, vuoi per un interesse intermittente della politica. Eppure la svolta potrebbe essere prossima. Ad ottobre per l’esattezza. Quando dovrebbe arrivare l’atteso decreto di finanziamento da parte della Protezione Civile. I fondi erano stati “trovati” nei mesi addietro ma serve una rimodulazione da parte della Regione. Con quel decreto, Palermo sarebbe nelle condizioni di indire la gara d’appalto.  E potrebbe essere il primo passo deciso per avviare i lavori sul viadotto, da febbraio dello scorso anno sottoposto a misure di circolazione particolari. Lavori che, nella migliore delle ipotesi, dopo l’eventuale decreto della Protezione Civile difficilmente potrebbe iniziare entro l’anno in corso.
Da parte sua, il Comune di Siracusa tiene sotto controllo lo stato di deterioramento del viadotto. Ogni 15 giorni i tecnici di Palazzo Vermexio monitorano il grado di salute del cavalcavia. Ad oggi basso sarebbe il rischio di un aggravamento della situazione o di crolli. Ma Antonio Badalà, che ha firmato la perizia che ha evidenziato i problemi della struttura, anche attraverso SiracusaOggi.it, ha ricordato nelle settimane scorse come senza interventi in un paio d’anni al massimo tutto potrebbe succedere al ponte in cemento armato.




"Decessi per tumore, faremo un nostro registro". La chiesa siracusana alza la voce. Si muove anche la Procura

Decessi per tumore tra la popolazione del siracusano, i numeri non tornano: come incidenza supererebbero di gran lunga la media nazionale. E ad alzare la voce questa volta è la Chiesa siciliana che ha chiesto a tutti i parroci della diocesi di Siracusa di comunicare quanti fedeli muoiono di cancro ogni anno e quali patologie oncologiche sono più diffuse. Lo racconta oggi il quotidiano Avvenire.
“La Chiesa vuole vederci chiaro, nel nome di quella “salvaguardia del creato” che Papa Francesco annuncia dalle sue prime ore di pontificato. E vuole vederci chiaro anche la magistratura, che aggancia l’assist lanciato da un parroco di frontiera di Augusta, don Palmiro Prisutto, da sempre impegnato contro quella “strage silenziosa”, aprendo un fascicolo di atti relativi”, scrive la giornalista Alessandra Turrisi.
Nota è l’attenzione che il procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, sin dal suo insediamento ha prestato al tema. “E questa è una iniziativa mirata a trasferire nel nostro ufficio notizie acquisite dal parroco – conferma – Ho dato incarico alla polizia giudiziaria di cercare di capire se c’è materia di eventuale rilevanza penale. D’altronde sono tanti i procedimenti penali avviati negli anni per casi di inquinamento atmosferico o del sottosuolo, proprio a causa dei residui di lavorazioni industriali”.
L’Ufficio pastorale per i problemi sociali e del lavoro di Siracusa, in accordo con l’arcivescovo Salvatore Pappalardo, rilancia l’invito rivolto ai parroci della diocesi. “Abbiamo il sospetto che ufficialmente vengano dichiarati meno decessi per tumore di quelli che in realtà si verificano – racconta don Angelo Saraceno, direttore dell’ufficio diocesano, ma che è anche parroco ad Augusta -. Spesso si scrive nel certificato che la morte è stata causata da un collasso cardiaco, da un blocco renale, senza specificare che quello è solo l’ultimo stadio di una lunga malattia oncologica. Così abbiamo chiesto ai parroci della diocesi di comunicarci quante persone di cui celebrano il funerale sono morte a causa di tumore, precisando anche quale organo fosse stato colpito. Purtroppo, ancora non abbiamo avuto molti risultati. Ma vogliamo rilanciare l’iniziativa”.
Una sorta di registro parallelo che possa validare o meno i dati “ufficiali”.. Il progetto Sentieri, l’ultimo studio finanziato dal ministero della Salute e presentato un paio d’anni fa a Roma, offre, però, uno spaccato già abbastanza inquietante sulla mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali, in particolare peltrolchimici. I dati sono simili: una percentuale di tumori superiore alla media nazionale, un’alta diffusione delle malattie dell’apparato respiratorio, una presenza consistente di neonati con malformazioni dell’apparato genitale e, in qualche caso, contaminazione del suolo.
Ma sul fronte giudiziario, “non ci sono sentenze che certifichino rapporti di causa ed effetto fra tumori, decessi e situazione ambientale, ma centinaia di denunce di famiglie e studi epidemiologici su quattro zone siciliane (Gela, Milazzo, Priolo-Augusta-Melilli, Biancavilla), che contano la presenza di circa 320 mila abitanti, dimostrano che si tratta di un allarme giustificato. Nell’area di Priolo, Melilli e Augusta, in provincia di Siracusa, lo studio epidemiologico ha riscontrato picchi di mortalità per tumore, in particolare all’apparato digerente per le donne e ai polmoni e alla pleura per gli uomini, ipospadie nei neonati”, si legge ancora nell’articolo di Avvenire.




Siracusa. Erano dentro la scuola, chiusa, a fumare spinelli. Denunciati quattro ragazzi

Quattro giovanissimi, tra i 15 e i 19 anni, sono stati sorpresi all’interno della scuola di via Algeri. L’edificio scolastico nei giorni scorsi è stato vandalizzato a più riprese da ignoti. Gli agenti erano infatti all’interno dell’edificio – chiuso in estate – per i rilievi del caso. Ad un tratto hanno sentito delle voci provenire dal cortile interno. Lì hanno bloccato e identificato i quattro che erano intenti a consumare sostanze stupefacenti.
Sono stati denunciati in stato di libertà per invasione di terreni ed edifici e segnalati  per possesso di modica quantità di sostanza stupefacente.  I quattro ragazzi sono stati condotti in ufficio e, alla presenza dei genitori, sono stati invitati a tenere per il futuro un comportamento rispettoso delle regole e delle leggi. I quattro non sarebbero collegati ai recenti episodi di raid vandalici.




Siracusa. Raccolta fondi per la scuola vandalizzata di via Algeri. La reazione della società civile

Anche la Consulta Civica ha deciso di avviare, insieme ad alcune associazioni,  una raccolta fondi per sostenere i lavori di pulizia e ripristino della scuola di via Algeri, oggetto nei giorni scorsi di devastanti raid vandalici.
“L’inciviltà è un male sociale e va curata fornendo giusti esempi  verso la corretta pratica civica, senza mai demordere”, spiega il presidente della Consulta, Damiano De Simone.