Pachino. "Mi hai rotto, ora ti sparo alla testa" e scende armato in cortile

Una banale lite tra vicini ha rischiato di trasformarsi in tragedia. E’ successo a Pachino, ieri pomeriggio. Per problemi di parcheggio, un 67enne ha minacciato la sua vicina. “Ti sparo alla testa” avrebbe urlato alla donna rea di averlo disturbato. Così è sceso instrada a torso nudo e con una pistola alla cintura dei pantaloni. Ma lì vicino un’altra donna avrebbe assistito alla scena e, preoccupata per la presenza nelle vicinanze di alcuni bambini, ha subito chiamato il 112.
In pochi istanti, una gazzella dei Carabinieri è arrivata sul posto ed ha arrestato l’uomo. E’ accusato di aver illegittimamente portato in un luogo pubblico una pistola e di aver illegalmente detenuto 7 colpi calibro 7,65.
Oltre alla pistola e ai 7 colpi inseriti nel caricatore della stessa, i militari hanno sequestrato all’uomo, in via cautelativa, anche 2 doppiette e 5 colpi di fucile detenuti legalmente. Il 67enne è stato posto ai domiciliari.
(foto: uno scorcio di Pachino)




Lentini. Truffa ad un'80enne: un finto assicuratore le "sottrae" duemila euro

Ben vestito, dai modi distinti e con un forte accento settentrionale. Si è presentato come un agente assicurativo e l’anziana di Lentini individuata come vittima del suo raggiro è presto caduta nella trappola.  La pensionata, una 80enne, sarebbe stata fermata in via Termini. Il finto agente assicurativo l’avrebbe informata della scadenza della polizza intestata alla figlia: dovevano essere versati duemila euro per il rinnovo.
L’anziana, una insegnante in pensione, si è fatta presto convincere: è salita sull’auto dell’uomo, dove c’era a bordo anche un complice. L’hanno accompagnata nei pressi di una banca di piazza Beneventano per prelevare la somma. Incassati i duemila euro, il cordiale ma finto assicuratore avrebbe riaccompagnato a casa la vittima. Che solo dopo aver chiamato i figli ha capito di essere stata truffata.
Ad indagare sul caso, avvenuto ieri, sono i Carabinieri.




Barriera di Cassibile, ancora aperto un solo varco. "Il Cas promette e non mantiene. Si dimettano tutti"

Torna a chiedere le dimissioni dei vertici del Consorzio Autostrade Siciliane il deputato regionale Enzo Vinciullo. “Nonostante avessero assunto con l’assessore alle infrastrutture e con me l’impegno di aprire altri due varchi della barriera di Cassibile sulla Siracusa-Rosolini, ancora una volta, tanto per non smentirsi, non ha mantenuto la parola data”, l’accusa che parte dall’esponente di Ncd che invoca “dimissioni per toglierci dall’impaccio istituzionale di doverli attaccare tutti i giorni”.
L’apertura di altri due varchi era stata assicurata nel piano straordinario estivo sulla trafficata autostrada che conduce verso la zona sud della provincia di Siracusa, in modo tale da garantire una maggiore scorrevolezza ad un traffico che, invece, si ritrova incolonnato spesso e volentieri a causa dei cantieri e della barriera a un solo accesso.




Portopalo. Arrivano 5 milioni per la rete di distribuzione del metano

E’ stato notificato al Comune di Portopalo il decreto dell’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi con cui viene concesso un contributo di 5 milioni di euro per la realizzazione della “rete di distribuzione del gas metano nel territorio comunale”. I fondi erano rimasti bloccati a causa di alcune lungaggini burocratiche.
Si è interessato della vicenda il deputato regionale Giambattista Coltraro. Insieme al consigliere comunale di Portopalo, Corrado Scrofano, ha infatti seguito l’iter finale della pratica. Soddisfatto per traguardo raggiunto. “Si sbloccano lavori dai molteplici aspetti positivi, a partire da nuove opportunità lavorative nel territorio e un importante servizio per i residenti”.




Siracusa. La Questura partecipa al progetto pilota "Un anno con Civis"

C’è anche la Questura di Siracusa tra le nove scelte dal ministero dell’Interno per il progetto”Un anno con Civis”. L’iniziativa prevede la realizzazione di un diario scolastico e la sua distribuzione agli studenti delle classi 4^ e delle pluriclassi degli Istituti primari della città e della provincia.
Protagonista del diario è un super eroe, chiamato “Civis”.  Sarà lui a sviluppare, lungo le pagine,  i temi dell’educazione alla legalità e del senso civico insieme al rispetto dell’ambiente, la lotta al bullismo, al razzismo.
Il diario, corredato da vignette offre spiegazioni adeguate ai bambini prendendo spunto anche da fonti normative come la Costituzione italiana, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.
Al progetto, condiviso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha contribuito il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ne ha permesso la diffusione a livello nazionale prevedendo la distribuzione di 27.000 copie.




Siracusa. Impianti pubblicitari abusivi, via alla rimozione. Pagano i "fuori legge"

L’assessore Gianluca Scrofani l’aveva inserita tra le priorità: lotta all’abusivismo negli impianti pubblicitari cittadini. E sotto il segno della tolleranza zero è partita una nuova operazione di rimozione di quei cartelloni considerati non in regola con le norme cittadine.
Non è la prima volta, anche la giunta Visentin dichiarò guerra agli impianti “fuori legge” dando alla luce un piano generale comunale poi disatteso per mancanza di adeguati controlli nel tempo.
I tecnici dell’ufficio Bilancio e Tributi hanno censito quei cartelloni pubblicitari di cui al Comune non risulta traccia. Quelli che, insomma, non dovrebbero essere dove sono. Sono poco meno di trenta gli impianti abusivi smantellati nelle ultime ore per un costo stimato di circa venti mila euro. Un costo viene che verrà addebitato forzosamente all’impresa che ha piazzato l’impianto pubblicitario abusivo. Molte “firmano” il cartellone con una targhetta da cui è possibile risalire all’azienda di servizi pubblicitari che “vende” quegli spazi.




Siracusa. Tari: ok del Consiglio Comunale al piano finanziario. Il sindaco Garozzo: "possibili ulteriori dilazioni"

C’è l’ok del Consiglio Comunale al piano economico e finanziario della Tari, la tassa comunale sui rifiuti. L’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, ha illustrato contenuti e numeri della tassa. “Questa Tari fa registrare una diminuzione del prelievo fiscale pari a 2 milioni e 800mila euro, con un’imposizione tributaria che da 30 milioni e 300mila euro è scesa a 27 milioni e 500mila euro. A questa riduzione vanno aggiunti i circa 100mila euro mensili di risparmio grazie al taglio del 5% imposto dallo Stato ai contratti già in essere, quindi anche al servizio di igiene urbana. Il tutto si completa con le riduzioni e le agevolazioni previste in ottemperanza al Regolamento Tari dello scorso giugno”.
Ad aprire il dibattito sul provvedimento, il consigliere di minoranza Rodante per il quale il Piano economico e finanziario presenta “voci generiche che aggravano il costo ma di cui non c’è traccia, quali le campagne di comunicazione, lo spazzamento o la pulizia dei cassonetti. Senza parlare del sicuro ammanco in bilancio visto che saranno parecchi i cittadini che non potranno onorare il tributo”.
Di servizio che “non risponde alle esigenze della città” ha invece parlato il consigliere Vinci, che ha proposto una serie di raccomandazioni migliorative del servizio: da una maggiore attenzione alla zona di mare, al controllo sullo spazzamento e lavaggio dei cassonetti, dall’estensione della possibilità della rateizzazione del tributo fino a 6 scadenze alla previsione di estendere i coefficienti di sconto a tutte le attività commerciali.
Di delibera “non trattabile per mancanza del parere della commissione Pubblici servizi” ha invece parlato il consigliere Sorbello, e sullo stesso punto da registrare gli interventi dei consiglieri Lo Curzio e Rabbito. E’ toccato al vice segretario Caligiore chiarire che sul punto il parere tocca solo alla commissione Tributi, trattandosi di tariffe.
Preannunciando l’astensione, il consigliere Castelluccio ha parlato di “tributo pesante a fronte di un servizio carente e alcune volte anche inesistente, come in alcune periferie della città. Nel metodo poi, non si condivide il rapporto instaurato dall’Amministrazione con il Consiglio”.
Una richiesta di dilazione in 5 rate, dal 15 ottobre al 30 maggio 2015, è stata chiesta dal consigliere Palestro che nella sua raccomandazione ha auspicato che nel nuovo bando sia prevista una “equa distribuzione del carico fiscale e forti incentivi a favore della raccolta differenziata”, e chiesto al contempo “l’intensificazione della lotta all’evasione e all’elusione”.
Il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha risposto in aula ricordando “i tagli nel carico tributario e le multe all’Igm pari a 80mila euro nel solo mese di luglio”; ripercorso l’iter amministrativo del nuovo bando sulla raccolta, dall’approvazione da parte della Regione del Piano di intervento  alla redazione in itinere del nuovo capitolato; rivendicato il raddoppio della raccolta differenziata  e dato rassicurazioni sulla possibilità di aumentare le scadenze della rateizzazione del tributo.
Il provvedimento è stato approvato all’unanimità con 4 astenuti, e l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri del gruppo consiliare “Progetto Siracusa”.
Il Consiglio Comunale ha quindi autorizzato il prelievo provvisorio delle somme necessarie alla gestione del servizio idrico integrato. “Dal 19 giugno- ha detto l’assessore Rossitto- i servizi di erogazione dell’acqua e di smaltimento dei reflui sono stati non solo assicurati ma anche migliorati. E’ un provvedimento urgente ed imprevedibile, per questo chiediamo il prelievo dei fondi da un capitolo non impegnato che sarà ripristinato con il prossimo bilancio. Avremo così raggiunto il primo obiettivo, garantire la continuità del servizio. Il prossimo sarà l’avvio delle procedure per la gestione pubblica”.
Nel dibattito che ne è seguito sono intervenuti i consiglieri Pappalardo, Vinci, D’Amico, Palestro, Milazzo, Castelluccio, Firenze Rabbito, Di Lorenzo e Foti. Infine il sindaco che ha ricordato quanto fatto in questi due mesi di emergenza, “dalla puntuale erogazione dell’acqua al corretto smaltimento dei reflui, dai turni emergenziali cui sono stati costretti i lavoratori alla celerità dei servizi erogati, dalla segnalazione e risoluzione dei guasti ai nuovi allacciamenti”, rassicurando tempi molto celeri per il nuovo bando. Provvedimento approvato con 21 si, 1 contrario e 3 astenuti.




Calcio, Eccellenza. Città di Siracusa, il main sponsor è Caffè Moak

Caffè Moak è il nuovo sponsor di maglia del Città di Siracusa. L’accordo triennale è stato presentato questa mattina. Il marchio dell’azienda internazionale di torrefazione del caffè con sede legale a Modica comparirà sin dall’ormai prossimo campionato di Eccellenza sulle maglie degli azzurri. “Speriamo nel ritorno in massa dei tifosi. Naturalmente, poi, dovranno essere i risultati a darci una mano, altrimenti non possiamo parlare di nulla”, hanno spiegato l’amministratore delegato del Città di Siracusa, Gaetano Albergamo, insieme al dirigente Massimo Manganaro”.  Quanto all’accordo con la Moak, “non chiamatelo solo sponsor. E’ un partner nostro compagno di avventura”.




Siracusa. Ztl e privilegi: "un consigliere comunale con un pass ha autorizzate una moto e due auto"

Diventa acceso lo scontro per la riduzione dei pass autorizzati Ztl nel centro storico. Dal quartiere Ortigia il pressing è ormai quotidiano: ridurre il numero. “Abbiamo incontrato il consigliere comunale Fortunato Minimo. Lo abbiamo messo a conoscenza del fatto che alcuni suoi colleghi con un solo numero di pass hanno più mezzi autorizzati al transito. Dopo lo scetticismo iniziale, Minimo si è reso disponibile per eliminare questi privilegi”. Parole di tre consiglieri della circoscrizione: Scarso, Grienti e Gibilisco.
I tre sono in possesso dell’elenco delle autorizzazioni attuali. E il dettaglio della voce Consiglio Comunale lascerebbe senza parole. “A fronte di 78 titoli autorizzativi – anticipano – esistono 195 mezzi autorizzati. Sull’elenco risulta, addirittura, che un consigliere comunale con un solo pass ha una moto e due auto autorizzate al transito e parcheggio nella Ztl. A nostro parere, gli Amministratori devono essere da esempio”.




Siracusa. La morte di Lele Scieri, 15 anni dopo. Lettera al presidente Napolitano

Ancora una volta Siracusa chiede verità e giustizia sulla vicenda di Lele Scieri. Il Consiglio comunale, con decisione unanime, ha fatto propria la lettera del giornalista Aldo Mantineo da indirizzare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella qualità di comandante delle Forze Armate e di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Sarà adesso il presidente del Consiglio, Leone Sullo, ad inoltrarla direttamente al Quirinale.
Sono trascorsi quindici anni dalla morte del parà siracusano, avvenuta in circostanze rimaste misteriose all’interno della caserma Gamerra di Pisa. Qualche mese addietro, il Consiglio aveva chiesto ufficialmente l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta perché venisse fattapiena luce su questa drammatica vicenda.
Questo il testo completo della lettera:
Ill.mo Presidente,
quindici anni fa, il 16 agosto 1999, un giovane avvocato siracusano, Emanuele “Lele” Scieri, venne trovato cadavere ai piedi della torretta dell’asciugatoio dei paracadute all’interno della caserma “Gamerra” di Pisa. In quella caserma Lele era arrivato appena tre giorni prima, il 13 agosto, dopo aver concluso il periodo di addestramento, ma di lui si persero le tracce già poche ore dopo il suo arrivo. Una “scomparsa” inspiegabile ma, soprattutto, decisamente più inspiegabile è che per tre giorni di quella sparizione nessuna notizia sia stata data ai familiari in quel momento nella loro casetta dove sono soliti trascorrere il periodo estivo a Lido di Noto, in provincia di Siracusa.
Per questa vicenda ancora oggi, a distanza ormai di quindici anni e dopo che i diversi procedimenti giudiziari avviati in sede penale, civile e davanti alla giustizia militare (in quest’ultimo caso per una vicenda “collaterale”) sono tutti finiti con un nulla di fatto, si attendono verità e giustizia.
Quella di Lele è una vicenda che quando venne alla luce, nell’estate del 1999, monopolizzò a lungo l’attenzione del sistema nazionale dei media. Una vicenda che in qualche modo incise anche sul cammino intrapreso dal Paese per ridisegnare il volto delle stesse Forze Armate: la tragica morte di Lele e, soprattutto, il mistero che la circondò (ombre ancora non diradate) , diede la definitiva spallata all’obbligatorietà del servizio di leva. Ma quella vicenda portò anche alla luce quel malinteso senso – almeno per alcuni – dell’onore delle Forze Armate: le pagine dello “Zibaldone” che in quella circostanza vennero alla luce sono ancora oggi una ferita non rimarginata, nonostante i tentativi di accreditare quello “stupidario”, pieno zeppo per altro di luoghi comuni antimeridionalisti, solo come un divertissement destinato alle truppe. Truppe che, ma qualcuno sembrò dimenticarlo in quella circostanza, è fatta di persone, di uomini, di ragazzi.
A distanza di quindici anni a Siracusa c’è una famiglia che non vuole e non può darsi pace davanti alla resa dichiarata dallo Stato che non è stato in grado di riuscire a fare pienamente luce sul perchè di quella morte – che inizialmente si era tentato di liquidare come un suicidio aggiungendo così dolore a dolore -, sulle circostanze nelle quali è maturata, su eventuali responsabilità, su quelle interminabili settantadue ore di ingiustificato ritardo con il quale il corpo di Lele venne ritrovato. E tutto questo è avvenuto non in una desolata campagna ma in una caserma, in quello cioè che è uno dei “pezzi” naturalmente più presidiati e sorvegliati del territorio nazionale.
Ill.mo Presidente,
qui non c’è solo una famiglia che attende da quindici anni verità e giustizia. Qui c’è un’intera comunità che non intende chinare il capo, che non accetta che la morte di Lele possa diventare un’altra pagina di quel purtroppo voluminoso libro dei misteri italiani.
Già nei mesi scorsi il consiglio comunale di Siracusa ha votato un documento con il quale sostiene la richiesta di costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Lele.
Oggi con questa lettera, che Le viene indirizzata nella sua qualità al tempo stesso di comandante delle Forze Armate Italiane e di Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, Le chiediamo di attivare ogni azione utile perchè sulla morte di Lele Scieri non gravi ancora un solo giorno di più la coltre dell’oblio. Lo si deve a Lele, alla sua memoria, alla sua famiglia, alla tenacia del papà Corrado che ha chiuso gli occhi portando via il desiderio, insoddisfatto, di avere verità e giustizia per la morte dell’adorato figlio, alla caparbia volontà di mamma Isabella che con Francesco, il fratello di Lele, coltiva con incrollabile fiducia la speranza di “sapere”.