L'ex capo della Procura di Siracusa rimane ad Enna. Il Csm conferma il trasferimento di Ugo Rossi

L’ex procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi, resta ad Enna dove era stato trasferito dal Csm con un provvedimento d’urgenza nel 2012. A chiedere l’adozione della misura fu il ministro della Giustizia in seguito ai cosiddetti “veleni” in procura. Una decisione confermata dalla Commissione Disciplinare del Consiglio superiore della Magistratura. Rossi rimane pertanto ad Enna, con il ruolo di sostituto procuratore.




Video Reportage. Dentro Villa Reimann: la casa, il parco, il giardino. Condizioni critiche: cosa fare per salvarla?

C’è un dibattito aperto su Villa Reimann a Siracusa. E mentre si discute sul da farsi – nel tentativo di rispettare le volontà testamentarie della nobildonna che lasciò tutto in eredità al Comune – le condizioni della villa, del parco e del giardino diventano sempre più precarie. E’ nato un comitato per “salvare”  Villa Reimann dove, peraltro, partiranno a breve i primi interventi tampone predisposti nelle settimane scorse dall’assessorato ai Lavori Pubblici attingendo ai fondi dello sbigliettamento. Ma lo stato dei luoghi, all’interno ed all’esterno, richiede anzitutto una riflessione seria su cosa Siracusa vuole fare di Villa Reimann.




Siracusa. Calafatari, vietato passarci sotto in barca. Ma non mancano i "furbetti"

Calafatari chiuso al traffico, veicolare e pedonale. Ma se non è più possibile passare sopra il ponte, lo stesso vale anche per il sotto. Un’apposita ordinanza della Guardia Costiera di Siracusa vieta, infatti, alle imbarcazioni di transitare al di sotto della strutture definita pericolante dai tecnici comunali.  Ma qualcuno continua ad ignorare il pericolo. Sono state diverse, nelle ultime ore, le segnalazioni di barche con turisti a bordo viste passare sotto il ponte, come d’abitudine per il periplo dell’isolotto. Prudenza, oltre che divieto, consiglierebbe di evitare il rischio. Il crollo di calcinacci o altri pezzi della struttura non è remoto e non a caso nelle prime ore del mattino hanno fatto la loro comparsa i cartelli segnalatori che evidenziano il divieto, anche per le barche.
Chi dovesse continuare a passare con la propria imbarcazione sotto il ponte dei Calafatari rischia una pesante multa, fino ad un massimo di mille euro.
(foto: il Calafatari prima della chiusura)




Siracusa. Ordigno bellico nel porto Piccolo: vietata ogni attività in mare nel raggio di 50 metri

Un ordigno bellico è stato rinvenuto all’interno del porto piccolo di Siracusa. Quello che pare essere un residuato dell’ultimo conflitto mondiale è stato segnalato nei pressi del canale d’ingresso della Lega Navale. La Capitaneria di Porto ha subito disposto il divieto di navigazione, pesca e balneazione in un raggio di 50 metri dal punto in cui è stato individuato l’ordigno. Una ordinanza cautelare che individua in 50 metri la distanza di sicurezza per procedere, con gli artificieri dello Sdai di Augusta, al recupero del corpo potenzialmente ancora esplodente. Sarà poi fatto brillare al largo.




Augusta. Sequestrata una spiaggia "alterata" abusivamente

Sabbia e ciottoli in una piccola spiaggia usata dai residenti di un complesso condominiale, nei pressi di costa Saracena. Un’area demaniale che, secondo le accuse, sarebbe stata artificialmente alterata. I ciottoli, ad esempio, sarebbero stati livellati con mezzi meccanici. E la sabbia lì non avrebbe dovuto esserci e pertanto sarebbe stata fatta arrivare appositamente.
La Guardia Costiera di Augusta ha sequestrato l’area, di circa 600 metri quadrati. In corso indagini per risalire al responsabile di quello che appare un reato ambientale.




Ebola e immigrazione: il sindacato degli infermieri preoccupato. "Risorse e interventi inadeguati"

Il continuo arrivo di migranti sulle coste siciliane rende l’opinione pubblica particolarmente “vulnerabile” su alcuni allarmi. In materia di sicurezza. E negli ultimi giorni sul tema della salute. I media parlano di emergenza ebola in Africa. E inevitabilmente ci si chiede se la Sicilia è pronta a fronteggiare una eventuale – oggi inesistente – emergenza. Lo fa, ad esempio, il segretario regionale del sindacato Coordinamento Nazionale Infermieri, Calogero Coniglio. “Sono fortemente preoccupato – racconta – per la salute degli operatori sanitari, dei pazienti e dei cittadini siciliani”.
In Friuli Venezia Giulia è stata istituita una task force multidisciplinare in grado di far fronte a eventuali situazioni di rischio legate alla febbre emorragica da virus ebola. E in Sicilia, dove si registra il maggior numero di sbarchi di immigrati, le strutture sanitarie sono pronte? Ospedali, Infermieri, medici siciliani sono formati e preparati? Sono gli interrogativi che il sindacato  pone alla Regione, ribadendo la necessità di potenziare la vigilanza sanitaria al fine di evitare il “rischio contagio” – oggi, ribadiamo, molto basso – di ebola, tubercolosi, scabbia e malattie infettive varie.
Giuseppe Spada, dirigente sindacali nell’Asp di Siracusa, ritiene inadeguati gli interventi e le risorse messi in campo delle autorità regionali e locali. “Ad esempio mascherine e camici di carta monouso in ospedale non sono adatti. Già il sindacato della polizia ha fatto segnalazione e richiesta proprio nei luoghi di sbarco”.
Negli ospedali di Siracusa e Augusta sono stati diverse decine i  ricoveri  di migranti con malattie infettive acute febbrili di tipo epidemico (varicella, scabbia). Il Ministero della Salute, in una relazione, ha spiegato che in questi casi  è previsto l’isolamento e l’avvio agli idonei trattamenti terapeutici.
A “rischiare” sono gli infermieri, i medici, il personale sanitario e gli stessi agenti di polizia, che spesso nelle operazioni di soccorso non sono cautelati a sufficienza e soprattutto i degenti.  Sindaci, direttori di unità ospedaliere, dei pronto soccorso, di malattie infettive, aziende sanitarie, Prefetture, non si sono ancora incontrati ufficialmente per affrontare il problema.




Siracusa. Parte con una festa la decima edizione di "Strepitus Silentii"

Per festeggiare i suoi primi dieci anni, “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe” si è regalato una festa-evento nel cortile dell’arcivescovado di Siracusa che apre  l’edizione 2014 delle visite teatralizzate notturne alla catacomba di San Giovanni a Siracusa.
Centinaia di persone hanno assistito alla performance dei protagonisti di Strepitus,  accompagnati eccezionalmente dalle incursioni musicali di Alfio Antico e con il sottofondo dei  Cantunovu.
Il progetto della società Kairòs, promosso dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi  di Siracusa e dalla Custodia della Catacomba di San Giovanni, dalla Pontificia Commissione di  Archeologia Sacra e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” e con il patrocinio  del Comune di Siracusa e dell’Assessorato regionale all’agricoltura, quest’anno avrà anche una
appendice eccezionale con tre serate a settembre alla catacomba di San Callisto a Roma.
“Strepitus Silentii … le notti delle catacombe” vuole essere un modo per riscoprire il valore di  quell’archivio cristiano, le catacombe, che vuole parlare a gran voce, anche se in un fragoroso silenzio. Ieri sera “Strepitus” per la prima volta è uscito dalle caverne della catacomba per presentarsi all’aperto in una veste nuova. Le voci narranti hanno condotto lo spettatore in un viaggio virtuale dentro le
catacomba grazie anche alle immagini proiettate sul maxi schermo. Sul palco si sono alternati  Lorenzo Maria Faletti, Marinella Scognamiglio, Doriana La Fauci, e Caterina Pogliese.
Il pubblico presente ha applaudito sottolineando le parole degli attori, le sonorità dei Cantunovu e facendosi trascinare da Alfio Antico, artista internazionale.  Una vera festa, alla presenza dell’arcivescovo  mons. Salvatore Pappalardo.
Da stasera, al via “Strepitus Silentii” per tutto il mese di agosto, nei fine settimana, per due visite  guidate a sera, nella tradizionale cornice della catacomba di San Giovanni.
Anche in questa decima edizione di Strepitus Silentii il ricavato dei biglietti venduti sarà devoluto per fini caritativi: quest’anno ad un progetto dedicato agli immigrati che a migliaia sbarcano da  mesi sulle coste siciliane e soprattutto ai tanti minori non accompagnati.




Priolo. Sospiro di sollievo per Versalis: con il protocollo Eni ok agli investimenti e al mantenimento del livello occupazionale

Caso Eni. La positiva chiusura della vertenza Gela fa sentire i suoi effetti anche a Priolo.  Nello stabilimento Versalis (gruppo Eni) torna il sereno dopo la chiarezza fatta a Roma sul fronte degli investimenti. Sbloccati i 400 milioni di euro previsti per la riconversione in chimica verde dell’impianto priolese. I nuovi investimenti dovrebbero rilancia anche la produzione ma non l’occupazione. Niente nuove assunzioni ma quanto meno è scongiurato il paventato ricorso a licenziamenti. Tirano allora un sospiro di sollievo i circa 500 lavoratori dell’area.
Ma il protocollo siglato riapre anche il discorso relativo alla realizzazione della piattaforma off-shore Vega B nel polo metalmeccanico di Punta Cugno e Marina di Melilli. E’ un maxi-progetto che vede in campo insieme Edison (60%) e Eni (40%).
Nei giorni scorsi, con una sua nota, Versalis aveva confermato gli interessi a Priolo definito “strategico” nello scacchiere italiano della chimica Eni. I sindacati – che hanno sospeso al momento ogni forma di agitazione – chiedono però che dalle parole si passi in fretta ai fatti, dando seguito all’accordo sulla diversificazione siglato mesi addietro. In particolare c’è da accelerare sul fronte dell’iter autorizzativo senza il quale non si può poi accelerare con gli investimenti. E anche questa deve essere responsabilità di Eni e Versalis.




Augusta. Mare Nostrum: con nave Espero in porto 383 migranti soccorsi nelle ore scorse

Nuovo sbarco di migranti ad Augusta.  Nave Espero ha condotto in porto  383 migranti, tra loro 39 donne e 70 minori. Gli stranieri sono stati soccorsi ieri a sud di Capo Passero, con l’assistenza di due motovedette della Guardia Costiera. Erano a bordo di un barcone in legno.




Siracusa. Caccia nottetempo ad un mezzo pesante rubato: lo intercettano e recuperano agenti delle Volanti

Segnalato il furto di un mezzo pesante, gli agenti di polizia hanno subito dato vita a diversi posti di controllo. Sono così riusciti a rintracciare il veicolo rubato e dopo un breve inseguimento lo recuperavano. Il ladro, infatti, ha preferito darsi alla fuga a piedi nelle campagne. Il mezzo pesante è stato riconsegnato al proprietario.