Solarino. Rissa per accaparrarsi qualche indumento usato

Un pakistano, un afgano e un nigeriano. Ma la barzelletta finisce qui, per dare spazio ad una secca notizia di cronaca. I tre sono stati arrestati a Solarino dai Carabinieri per rissa aggravata. I tre – Amir Zahir, Mohmand Jamil e Eki Kon –  si sono casualmente incontrati in via Vittorio Veneto. Volevano rimediare qualche nuovo indumento alla settimanale distribuzione di vestiti usati raccolti dalla popolazione locale. E proprio il  bisogno di accaparrarsi i vestiti sarebbe alla base della contesa fra i tre che non si sono risparmiati in calci e pugni. Ad avere la peggio è stato Amir Zahirche ha riportato traumi e contusioni giudicati dai sanitari dell’Ospedale Umberto I guaribili in quindici giorni, salvo complicazioni. Si è già tenuta l’udienza di convalida degli arresti. I tre sono stati rimessi in libertà.




Omicidio Leone: conoscevano la donna, conoscevano la casa. Il criminologo: uccisa senza pietà

Gli investigatori torneranno nell’appartamento di piazza della Repubblica nel fine settimana. Un nuovo sopralluogo, altri riscontri e forse qualche nuovo dettaglio da verificare. E questo in attesa di confrontare i primi, eventuali sospetti con i risultati dei rilievi effettuati dai Ris di Messina e dall’unità Crimini Violenti del Ros di Rom, al lavoro peraltro anche per tracciare il “profilo” dell’assassino o degli assassini. Al momento, il fatto certo è la data dell’omicidio: sarebbe avvenuto nella mattina di domenica 30 marzo. Da qui si comincia per ogni tentativo di ricostruzione di quanto avvenuto al sesto piano di quel signorile stabile. Sarebbe stata la vittima, Elvira Leone, ad aprire la porta. Niente effrazione, con ogni probabilità conosceva quella figura o quelle figure comparse nello spioncino. Persona riservata, non avrebbe aperto a chiunque. Lo hanno confermato agli inquirenti le amiche della sfortunata insegnante in pensione. Poi succede qualcosa per cui quella che con ogni probabilità doveva essere una rapina sfocia in un barbaro omicidio.
Abbiamo chiesto un parere all’esperto in criminologia Gianni Murè, psicologo e psicoterapeuta consulente di parte in alcuni casi giudiziari degli ultimi anni. “E’ plausibile pensare che conoscessero la loro vittima ma soprattutto che conoscessero la casa. Sapevano cosa c’era dentro e dove trovarlo”, esordisce. Una eventualità che sarebbe confermata anche dalle modalità con cui è stato consumato l’omicidio. “Il sacchetto in plastica calato sulla testa della donna potrebbe essere letto come una forma di riverenza e rispetto. Come dire che chi ha materialmente commesso il delitto non ha voluto guardare la fine della sua vittima, perchè persona a lui nota. Non è raro in criminologia un simile modus operandi, con l’assassino che si piazza alle spalle e copre il volto della persona da eliminare per non dover vedere direttamente cosa sta facendo”, spiega ancora Murè. Uccidere Elvira Leone non sarebbe stato però nei piani di chi è entrato all’opera in quell’appartamento. “Sulla base degli elementi disponibili, è verosimile. Volevano rubare. Sapevano che c’era qualcosa da rubare. Ma non trasformarsi in assassini. Forse la donna si è rifiutata di consegnare denaro e preziosi, di aprire la cassaforte,  magari ha reagito. Cosa che avrebbe spiazzato i rapinatori. Che potrebbero essersi innervositi sino all’epilogo finale. Con quel filo elettrico stretto con forza al collo perchè devono fare in fretta e non possono agire diversamente”, ipotizza l’esperto in criminologia Gianni Murè. Omicidio senza “pietas” quindi. Opera, e anche questa è solo un’ipotesi, non di professionisti. “Potrebbe essere. In questo caso potrebbero aver commesso degli errori, seminando indizi che non saranno sfuggiti agli esperti investigatori”.
Ma chi ha ucciso Elvira Leone? “Non posso certo rispondere io. Basandomi sull’esperienza e sui miei studi, potrei spingermi a ritenere che si sia trattato di persone estranee al nucleo familiare ma non alla signora”. Che conoscevano la casa. Domestici? Pare che si servisse di questo tipo di servizi ma non aveva del personale fisso. Sarebbero stati diversi nell’ultimo periodo. Ed è una delle piste seguite dagli investigatori, che si stanno muovendo a tutto tondo senza lasciare niente indietro.




Siracusa. Con Reale a Palermo scossone nella giunta Garozzo?

Sino a questa mattina, Ezechia Paolo Reale non aveva ricevuto una telefonata “ufficiale” da Palermo. Insomma, Crocetta non lo ha ancora chiamato ma il suo nome lo ha fatto presentando la nuova giunta regionale. L’avvocato siracusano evita pertanto di commentare il suo ingresso nella squadra di governo. Almeno per il momento.
Se ne parla, invece, a Siracusa. Politicamente l’avvicinamento di Ezechia Paolo Reale alle posizioni del centrosinistra rischia di avere una ripercussione immediata nella geografia del Consiglio Comunale. Perchè Articolo 4, che ha portato alla Regione Reale, è federato con Progetto Siracusa, attualmente all’opposizione con tre consiglieri: Milazzo, Sorbello e Rodante. Ma dopo quell’intesa regionale, si può a Siracusa fare i bastian contrari a quella stessa alleanza politica che a Palermo viene invece sostenuta con tanto di presenza in giunta?
Tant’è che, secondo una lettura, l’amministrazione Garozzo si ritroverebbe così sostenuta da una seconda maggioranza “parallela” eventualmente pronta a correre in soccorso dovessero continuare le frizioni con l’area cuperliano del Pd, tecnicamente partito del sindaco.  E Progetto Siracusa potrebbe anche chiedere un “riconoscimento” ufficiale del sostegno “virtuale” con una rubrica assessoriale a discapito di Centro Democratico, le cui quotazioni sarebbero in discesa, vista anche l’assenza di consiglieri comunali. Ma non è detto che alla fine possano essere accontentati sulla strada del rimpasto i “garozziani” che hanno chiesto ne più ne meno la “cacciata” di Lo Giudice e Moschella, rei di essere troppo Pd.




Siracusa. "Pronti a bonificare la fontana Aretusa". Il piano dei Ross per il luogo simbolo

Alghe, buste di plastica, bottigliette, papiri piegati su se stessi. La fontana di Aretusa non gode di buona salute e si vede. Quello che non si vede, ma problema è comunque, sono le grate di scambio con il mare quasi totalmente intasate. Insomma, così diventa a rischio anche la salute stessa del luogo simbolo di Siracusa.
Serve un’operazione di pulizia straordinaria, un’autentica bonifica dei fondali. Il problema è noto e l’assessore al centro storico, Francesco Italia, è pronto ad offrire la soluzione. Che passa dalla meritoria offerta dei volontari del Ross del presidente Carmelo Bianchini: “assessore, puliamo noi”. Aspettano solo il via libera ma loro sono già pronti.
Hanno studiato l’intervento nei dettagli. A pulire materialmente i fondali della fontana delle papere saranno i cinque sommozzatori dell’associazione di volontariato. Il livello dell’acqua non è alto ma dovendo lavorare con testa e mani in acqua e per un tempo lungo il loro intervento è necessario. Saranno affiancati da una leggera barca appoggio su cui conferire e dividere i rifiuti purtroppo presenti sul fondo. In particolare le alghe, che vanno subito smaltite utilizzando particolari contenitori, regole e sistemi. “Vogliamo restituire alle celebri acque della fonte la loro limpidezza cristallina. Oggi chi guarda dall’alto si fa un’idea cupa della fontana. Vede sul fondo rifiuti e persino qualche basola lanciata, o caduta, dall’alto”, racconta Carmelo Bianchini.
I sommozzatori dei Ross si occuperanno poi delle grate di scambio con il vicino mare, oggi tappate da alghe e buste di plastica. Si trovano sul fondo, mentre sul lato della costa bisogna verificare la condizione della griglia di superficie. “In meno di una settimana puliremo la fontana di Aretusa da cima a fondo. Così lo spettacolo è deprimente. Tra poco arriva il grosso del flusso turistico e non possiamo regalargli una simile immagine di questo splendido luogo”, insiste il presidente dell’associazione di volontariato. “Ma dopo questo intervento straordinario, ogni sei mesi occorrerà un intervento di verifica. Noi siamo pronti e disponibili. Il Comune lo sa. Appena ci danno il segnale, noi entriamo in acqua”.




Siracusa. "Pronti a bonificare la fontana Aretusa". Il piano dei Ross per il luogo simbolo

Alghe, buste di plastica, bottigliette, papiri piegati su se stessi. La fontana di Aretusa non gode di buona salute e si vede. Quello che non si vede, ma problema è comunque, sono le grate di scambio con il mare quasi totalmente intasate. Insomma, così diventa a rischio anche la salute stessa del luogo simbolo di Siracusa.
Serve un’operazione di pulizia straordinaria, un’autentica bonifica dei fondali. Il problema è noto e l’assessore al centro storico, Francesco Italia, è pronto ad offrire la soluzione. Che passa dalla meritoria offerta dei volontari del Ross del presidente Carmelo Bianchini: “assessore, puliamo noi”. Aspettano solo il via libera ma loro sono già pronti.
Hanno studiato l’intervento nei dettagli. A pulire materialmente i fondali della fontana delle papere saranno i cinque sommozzatori dell’associazione di volontariato. Il livello dell’acqua non è alto ma dovendo lavorare con testa e mani in acqua e per un tempo lungo il loro intervento è necessario. Saranno affiancati da una leggera barca appoggio su cui conferire e dividere i rifiuti purtroppo presenti sul fondo. In particolare le alghe, che vanno subito smaltite utilizzando particolari contenitori, regole e sistemi. “Vogliamo restituire alle celebri acque della fonte la loro limpidezza cristallina. Oggi chi guarda dall’alto si fa un’idea cupa della fontana. Vede sul fondo rifiuti e persino qualche basola lanciata, o caduta, dall’alto”, racconta Carmelo Bianchini.
I sommozzatori dei Ross si occuperanno poi delle grate di scambio con il vicino mare, oggi tappate da alghe e buste di plastica. Si trovano sul fondo, mentre sul lato della costa bisogna verificare la condizione della griglia di superficie. “In meno di una settimana puliremo la fontana di Aretusa da cima a fondo. Così lo spettacolo è deprimente. Tra poco arriva il grosso del flusso turistico e non possiamo regalargli una simile immagine di questo splendido luogo”, insiste il presidente dell’associazione di volontariato. “Ma dopo questo intervento straordinario, ogni sei mesi occorrerà un intervento di verifica. Noi siamo pronti e disponibili. Il Comune lo sa. Appena ci danno il segnale, noi entriamo in acqua”.




Siracusa. Richiesto un Consiglio Comunale urgente per la Cittadella dello Sport

Rilanciamo l’appello, come fatto qualche giorno fa con un articolo (leggi qui): salvate la Cittadella dello Sport dall’incuria. Non è il caso di rifare l’elenco dei guasti. Se non si vuole davvero arrivare a chiudere i cancelli per “impraticabilità” il tema deve essere tra le priorità del dibattito pubblico cittadino. Un dato è chiaro: per troppi anni, forse decenni, la manutenzione ordinaria e soprattutto straordinaria sul grande complesso voluto da Concetto Lo Bello non è mai stata fatta o almeno non a dovere. E inevitabilmente il tempo mostra tutti i suoi danni.
Una seduta di Consiglio Comunale sarà dedicata alla Cittadella dello Sport. Questa mattina, la consigliera Simona Princiotta (Pd) ha protocollato la richiesta di convocazione urgente, corredata dalla firme necessarie. L’ufficio di presidenza ha adesso venti giorni di tempo, da regolamento, per fissare la data. “L’assessore parla di project financing, vogliamo capire di cosa si tratta. Quali privati sono coinvolti, quanto peserà sulle casse pubbliche l’impegno del Comune per la sua parte, che idee hanno questi privati. Ovvero, vogliono aprire dentro anche negozi e paninerie? Alzeranno le tariffe imposte facendo diventare lo sport roba da ricchi? Senza dire che vorremo conoscere le condizioni reali degli impianti, con un gestore voluto dall’assessore Cavarra che a giugno vedrà  la convenzione scadere”.
Critico nei confronti dell’assessore è anche il consigliere Castagnino (Ncd) che ha co-firmato la richiesta di convocazione urgente. “Invece di fare passerella con lo sport o pubblicare a ripetizione selfie mentre corre, sarebbe carino che per l’occasione di questa seduta parlasse concretamente di impiantistica sportiva…”.




Sgarlata-Reale: strana storia di equilibrismi politici tra Siracusa e Palermo

Sgarlata-Reale, derby tra assessori siracusani. Storie diverse, estrazioni politiche diverse. Entrambi accomunati dalla “chiamata” nella giunta-bis da Crocetta. Ma i destini dei due paiono essere più incrociati di quanto appare. Perchè Mariarita Sgarlata, assessore ai Beni Culturali (ma la delega adesso potrebbe mutare, ndr) era data da tutti in uscita, uno dei primi nomi degli assessori non riconfermati “sacrificata” da Crocetta sull’altare delle nuove alleanze. E forse era stata persino depennata dalla lista ufficiale pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale. Ma nel mentre è successo qualcosa. Pare si siano mossi i renziani siracusani che alla vista del nome di Ezechia Paolo Reale (avversario di Garozzo in campagna elettorale, ndr) non avrebbero fatto i salti di gioia, anzi. Il neo assessore regionale, in quota Articolo 4 ma con un passato politico più vicino alle posizioni del centrodestra, avrebbe creato problemi di “rapporto” sul territorio e per questo la Sgarlata sarebbe stata “trasformata” in renziana (figura tra i quattro in quota Pd) con un ripescaggio all’ultimo minuto per venire incontro alle richieste insistenti arrivate da Siracusa, specie dopo che Reale aveva scalzato la prima scelta dei renziani aretusei, ovvero Giovanni Cafeo.
“Nessun cerchio magico ma solo la necessità di andare a passo spedito come Matteo Renzi sta facendo a Roma. La Sicilia non poteva perdere altro tempo, né i siciliani aspettare ancora i rituali della vecchia politica fatti di rinvii, ammiccamenti, nomi calati dalle direzioni territoriali dei partiti”, è il commento sulla vicenda del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, che è anche componente dell’assemblea nazionale Pd. “Dopo due mesi di trattative è nato un nuovo esecutivo al quale chiediamo di mettere subito mano alle riforme economiche e sociali, ad un piano anticrisi, ad una seria ed oculata programmazione per l’utilizzo dei fondi europei, ad un taglio della spesa e ad una seria razionalizzazione delle risorse. Su questo andrà incalzato il Governo della Regione, sulle cose da fare e sulle riforme da attuare, non sui bizantinismi della vecchia politica”.  Quanto Alle prossime elezioni europee, Garozzo auspica “una lista del Pd non solo forte ma anche totalmente rinnovata negli uomini” proprio mentre è scattata la conta interna alle “fazioni”.




Siracusa, scene di ordinaria violenza in corso Umberto. Aggressione per un cellulare

Un somalo di 34 anni, da tempo residente a Siracusa, ha aggredito un eritreo di 37 anni per portagli via il cellulare. Senza farsi troppi scrupoli, lo ha attaccato alle spalle brandendo come arma il collo di una bottiglia rotta con cui lo ha ferito all’orecchio sinistro. Preso con forza il telefono si è dato alla fuga nelle traverse di corso Umberto. Alcuni passanti hanno assistito all’aggressione, avvenuta in una zona centrale di Siracusa, ed hanno avvertito i Carabinieri. In poco tempo i militari sono riusciti a rintracciare e bloccare Ali Siad, il presunto aggressore. Incensurato e disoccupato, è stato condotto a Cavadonna. L?accusa per lui è rapina e lesioni. La sua vittima ha riportato una prognosi di dieci giorni, salvo complicazioni.




Siracusa. Il futuro della gestione idrica non interessa? In Consiglio Comunale la maggioranza esce e manca il numero legale

Il futuro del servizio idrico integrato non appassiona il Consiglio Comunale di Siracusa. Eppure si corre un rischio grosso, quello di arrivare alla data del 26 maggio senza un gestore. In quella data scade il periodo di gestione provvisoria della curatela fallimentare. Il dopo è un mistero. L’Ato Idrico vorrebbe dar vita ad una società uninominale con la partecipazione dei Comuni per una gestione pubblica. Ma il tempo passa, gli assessori regionali cambiano e le casse dei Comuni non sono così in salute da poter lanciare e mantenere una iniziativa simile. Siracusa potrebbe ritrovarsi dal 27 maggio come Palermo: reti idriche consegnate alla Prefettura e acqua erogata solo in determinate fasce orarie.
Una eventualità che, evidentemente, non spaventa il Consiglio Comunale. Nella seduta di ieri sera, infatti, si doveva anche parlare di Sai 8 e gestione del servizio idrico, prospettive future comprese. In aula c’erano i curatori pronti a fornire chiarimenti e risposte. Ma il punto all’ordine del giorno non è stato trattato. Perchè è mancato il numero legale, con la maggioranza che ha deciso di uscire dall’aula. Una scelta difficile da spiegare se non ricorrendo a quelle “regole” della politica così lontane però dal comune sentire dei cittadini.
Se ne torna a parlare oggi, in seconda convocazione.




Governo Regionale, Siracusa raddoppia: due assessori a Palermo

Genesi sofferta di un nuovo governo regionale. Nella notte è nato il Crocetta-bis e a Palermo rumoreggiano i partiti dopo lo strappo del presidente. Tra i sei nuovi assessore c’è Ezechia Paolo Reale, avvocato siracusano avversario al ballottaggio del poi eletto sindaco Garozzo. Per primi vi avevamo parlato di una sintonia in costante crescita tra Crocetta e Articolo 4 e di come il movimento di Leanza avesse proposto il nome forte di Reale. La sua delega è ancora da definire. Reale si affianca alla riconfermata Mariarita Sgarlata, in quota Pd. Nonostante diverse voci la dessero in uscita, la siracusana è riuscita a mantenere saldo il suo posto in giunta ai Beni Culturali.