Siracusa. Non solo Matteo Renzi. Gli altri protagonisti della giornata "istituzionale"

Occhi puntati sul premier ma a Siracusa “sfilano” altri big della politica e del mondo istituzionale. A partire dal sottosegretario Del Rio, che accompagna Renzi in ogni fase della visita. Da Palermo, dopo una riunione fiume in Ars per discutere di riforma delle Province e città metropolitane, arriva a Siracusa anche il presidente Rosario Crocetta. Che in una giornata in cui la parola “riforme”  ricorre continuamente, non si tira indietro.

C’è poi Ivan Lo Bello, presidente della Camera di Commercio di Siracusa e vice presidente nazionale di Confindustria. Raggiunto subito dopo il discorso del presidente del Consiglio agli imprenditori siracusani con l’invito “basta tavoli, only email” mostra di gradire il metodo Renzi.

Renzi ha incontrato e ascoltato anche i 21 sindaci della provincia. E tra gli intervenuti cita più volte il sindaco di Avola, Luca Cannata, e il suo passaggio sul tema del dissesto idrogeologico, fondi e ritardi.

Soddisfatto a metà, invece, il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino.

Nel corso della visita alla scuola Raiti, intanto, una giovane studentessa legge e consegna una lettera al premier. Parla, da universitaria, dei problemi del passaggio scuola-università e di un meccanismo – quello dei test – da rivedere. Renzi le promette una risposta dal ministro, prende a lettera e annota l’indirizzo.. Lei è Irene Burgo, peraltro campionessa nazionale di canoa.




Siracusa. Al premier Renzi il sindaco di Lentini annuncia: "Malaburocrazia, domani mi incateno al Tribunale"

Ha scelto il giorno di massima visibilità mediatica per annunciare la sua protesta: “mi incateno davanti al tribunale di Siracusa”. Il sindaco di Lentini, Alfio Mangiameli, ha annunciato la sua azione durante l’incontro con il premier Matteo Renzi. I ventuno sindaci della provincia seduti nel salone Borsellino per illustrare uno alla volta i problemi e le esigenze dei territori. E quando arriva il suo momento, Mangiameli si scaglia contro la malaburocrazia. Poi ricorda come il suo Comune si sia trovato con il bilancio azzerrato da un pignoramento di 4,2 milioni di euro dopo un contenzioso con un privato: servizi e stipendi a rischio. “Sperando che qualcosa si muova”,il sindaco di Lentini si piazzerà domani davanti al palazzo di giustizia di viale Santa Panagia.




Pachino, Rosolini e le elezioni da rifare. I 5 Stelle alla Camera interrogano il ministro dell'Interno

Il caso delle elezioni regionali suppletive a Pachino e Rosolini finisce alla Camera dei Deputati. Il Movimento 5 Stella che  interroga il ministro dell’Interno e della Giustizia. “Le anomalie che sono emerse in fase di votazione, scrutinio e accertamento giudiziario relative alle scorse elezioni regionali – afferma la parlamentare Cinquestelle, Maria Marzana, prima firmataria dell’atto depositato questa settimana – denotano gravi distorsioni nell’esercizio della democrazia del nostro territorio che possono essere corrette solo con l’impegno di tutti: forze dell’ordine, istituzioni, enti locali, cittadini”. La Marzana fa riferimento alla sentenza del Cga che ha disposto le nuove elezioni  in provincia di Siracusa e in particolare a quel passaggio in cui si parla di “presunta presenza di schede ballerine”. Le stesse schede, ricordano i deputati 5 Stelle, non sono mai state ritrovate perché il materiale richiesto dall’organo verificatore della Prefettura di Siracusa è andato irrimediabilmente perduto in conseguenza di un allagamento verificatosi il 20 novembre scorso dei locali del Tribunale dove le schede erano custodite. “Chiediamo venga predisposta ogni misura che assicuri il regolare svolgimento delle elezioni, anche e soprattutto prevenendo e contrastando un eventuale voto di scambio”, precisa il deputato regionale Stefano ito, siracusano come la Marzana. “Inoltre, non può lasciare sereni che il danneggiamento e la successiva distruzione o dispersione delle schede siano avvenuti a distanza di oltre un mese dall’emissione dell’ordinanza del Cga con la quale la Prefettura di Siracusa veniva delegata per la verifica delle schede poi non rinvenute”.




E Matteo Renzi twitta "arrivato a Siracusa"

Tra un impegno e l’altro, il presidente del Consiglio Matteo Renzi non rinuncia al piacere di un tweet. Così annuncia a tutti i followers  di essere arrivato a Siracusa, dove oggi è atteso da una serie di incontri. Lo ha fatto ieri sera, attorno le 23.00, di ritorno da Tunisi.
Il programma della visita del premier si apre alle 9.00, alla scuola Raiti. Proprio nei giorni scorsi ha pubblicato il piano per l’edilizia scolastica e non è quindi un caso che anche a Siracusa Renzi abbia deciso di iniziare la sua visita proprio da un istituto scolastico. Alle 10.15 il premier incontra i sindaci della provincia a Palazzo Vermexio e, a seguire, gli imprenditori. Alle 12.30 visita al parco archeologico della Neapolis quindi la partenza.




Calcio, Eccellenza. Diop loda il Siracusa. "Abbiamo il giusto atteggiamento"

Mentre il Modica, dopo il sonoro schiaffo rimediato domenica, medita di ritirarsi dal campionato, in casa Sc Siracusa i sorrisi si sprecano. “E’ stata una partita rognosa ma noi siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto”, spiega Omar Diop. “Il Modica ha messo pressione nei primi 15’ minuti ma poi, dopo il rigore trasformato da Palmiteri, siamo venuti fuori alla grande e abbiamo messo al sicuro i tre punti. Forse, sul tre a zero, siamo stati un po’ superficiali, ci siamo rilassati e il Modica ha preso coraggio anche se il risultato era già acquisito”. L’azzurro si riferisce alla rete siglata da Filicetti. “Dispiace aver subìto il gol perché noi del reparto difensivo ci tenevamo a mantenere l’imbattibilità. Va bene così, l’importante era tornare da Modica con i tre punti e adesso la classifica ci continua a sorridere”. La squadra del presidente Cutrufo è adesso seconda in classifica e aspetta domenica il Città di Rosolini. “Non mi aspetto regali. Tutti siamo in lotta per qualcosa, da qui alla fine. Chi avrà maggiori motivazioni, vincerà”.




Siracusa. Lettere al premier. Caro Matteo Renzi ti scrivo…

Cos’hanno in comune Marica Cirone Di Marco e Pippo Gennuso. Non molto, invero. Ma entrambi hanno deciso di prendere carta e penna e, in occasione della visita di Matteo Renzi a Siracusa, consegnare al presidente del Consiglio delle loro riflessioni e richieste di intervento.
La deputata regionale si rivolge al premier con un confidenziale “tu” e, con un velo di garbata polemica, ricorda come non sia stato programmato un incontro con la deputazione siracusana all’Ars “ma desidero egualmente inoltrarti l’appello a esaminare attentamente la condizione della nostra provincia, e segnatamente di quei Comuni che si stanno generosamente adoperando in favore dell’accoglienza dei migranti”.  Il discorso punta allora su Augusta, l’operazione Mare Nostrum e un’accoglienza che deve andare oltre il Palajonio.  “L’attivazione quanto più celere degli Sprar finanziati dal Ministero degli Interni anche nella nostra provincia può costituire sollievo, ma se non si interviene a supporto delle casse dei Comuni, cui è’ obbligo di assicurare adeguata accoglienza ai minori non accompagnati in strutture idonee continueremo ad assistere a rifiuti legittimati da trasferimenti incerti, che creano timori fondati dello sforamento dei patti di stabilità. Ti invito, quindi, ad assumere le iniziative necessarie a supportare il nostro territorio e la comunità affinché sia possibile far fronte in modo adeguato ad una domanda di assistenza che per le sue caratteristiche sarebbe un errore continuare a ritenere emergenziale”.
L’ex parlamentare regionale Pippo Gennuso, con un istituzionale “lei”, porta a conoscenza di Renzi “che in questa provincia ci sono stati brogli elettorali ed è stata emessa una sentenza del Cga, inappellabile, che ordina la ripetizione del voto in sei sezioni di Pachino e tre di Rosolini”. Nella sua missiva, Gennuso ripercorre in breve la sua storia recente. “Caro presidente, in fase di scrutinio sono state cambiate le carte in tavola ed io mi sono ritrovato fuori dall’Assemblea regionale siciliana soltanto per 93 preferenze. Poi sono anche spariti i plichi elettorali dall’archivio del tribunale di Siracusa, venti giorni dopo la verifica ordinata dal Cga e adesso c’è il solito ostruzionismo di Palazzo che ritarda la indizione delle elezioni. Il cambiamento – scrive ancora Gennuso – è vero che passa attraverso le Riforme, una nuova legge elettorale, la sburocratizzazione del Paese, ma anche dalla legalità e dalla Giustizia”. Quindi la richiesta diretta al premier: “si  attivi affinché si faccia piena luce sulla sparizione dei plichi elettorali dal palazzo di giustizia, inviando ispettori dei Ministeri competenti”.




Floridia. Indagini serrate sull'omicidio La Porta. Slitta a domani l'autopsia, nessuna pista esclusa

E’ ancora avvolta nel mistero la morte di Nicola La Porta. Il corpo senza vita del 45enne floridiano è stato rinvenuto ieri nelle campagne nei pressi del cimitero del comune siracusano. Indagini serrate condotte dai Carabinieri. Massimo il riserbo in queste fasi. Elementi utili sono attesi dall’esame autoptico inizialmente previsto per questo pomeriggio ma slittato a domani. Il medico legale comunicherà al magistrato ed agli inquirenti anzitutto il calibro del proiettile utilizzato – e quindi anche indicazioni sull’arma –  e se sia stato eventualmente raggiunto da altri colpi, oltre quello alla testa. Dall’autopsia potrebbero  arrivare ulteriori informazioni per comprendere anzitutto se l’omicidio è avvenuto nella zona di rinvenimento del cadavere o se sia stato abbandonato lì in un secondo momento. La Porta mancava da casa dalla tarda serata di sabato. Si vuole, quindi, capire anche dove sia stato e in compagnia di chi. La ricostruzione delle sue ultime ore è operazione in cui sono impegnati gli investigatori, che non vogliono escludere alcuna pista. Dalla passionale alla vendetta. Non è quindi detto che si tratti di un delitto maturato negli ambienti criminali.
(foto: il luogo dove è stato ritrovato il cadavere)




Consorzio siracusano nei guai per una presunta frode sulle forniture al Cie di Modena

Il consorzio siracusano “L’Oasi” coinvolto in un’operazione della Guardia di Finanza di Modena. Ipotizzata una presunta frode sulle forniture al Cie di Modena. Il consorzio siracusano, dopo una gara d’appalto, si era aggiudicato la gestione triennale del centro di accoglienza emiliano. Denunciati i due rappresentanti legali e l’amministratore di fatto con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture in concorso. La Procura della Repubblica di Modena, inoltre, ha chiesto il rinvio a giudizio dei soggetti ritenuti responsabili della frode In particolare – spiega una nota delle Fiamme Gialle – è stato accertato che il consorzio siciliano si sarebbe “reso responsabile di molteplici inadempienze relativamente agli aspetti contabili e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre lo stesso non aveva provveduto a somministrare servizi secondo le modalità qualitative e quantitative previste dal capitolato d’appalto”.
Sarebbe emersa la “mancanza di medicinali e di adeguate terapie mediche; la fornitura agli ospiti dei prescritti kit di vestiario ed effetti letterecci non completi e non sostituiti nei tempi previsti (ogni tre giorni); il personale presente inferiore a quello previsto; la fornitura di pasti di porzioni scarse e di scarsa qualità”. La Guardia di Finanza, parla di mancanze “di gravità tale da originare frequenti situazioni di tensione sia tra gli ospiti del Cie che, nel corso del 2013, hanno messo in atto rivolte e disordini determinando gravi danni alle medesime infrastrutture, che tra i dipendenti del Consorzio, che hanno messo in atto contestazioni sindacali”.
Il Consorzio “L’Oasi” aveva ottenuto l’appalto con una procedura negoziata con un ribasso del 3% sul prezzo a base d’asta, pari a 30 euro giornaliere per ciascun ospite, per un corrispettivo complessivo di oltre 1,9 milioni di euro. “Dall’esame della documentazione acquisita – si legge nella nota delle Fiamme Gialle – è emerso che il consorzio ha presentato dei certificati di regolarità contributiva (Durc) che non corrispondevano alla propria, reale posizione. Infatti  il predetto consorzio, a causa di una conclamata incapacità economico-finanziaria, aveva accumulato un effettivo debito contributivo verso gli enti previdenziali pari ad oltre 300.000 euro”.
I finanzieri emiliani rilevavano anche come il consorzio siracusano “era altresì in procinto di aggiudicarsi la gara d’appalto, del valore di 4.336.200 euro indetta nell’anno 2013 dalla Prefettura di Milano per la gestione del Cie di Via Corelli ed aveva presentato un’offerta per la gara d’appalto del valore di 11.826.000 euro avviata nello stesso anno dalla Prefettura di Roma per la gestione del Cie di Ponte-Galeria. Le rispettive Stazioni appaltanti, sulla base degli elementi acquisiti con le indagini del nucleo di Polizia Tributaria di Modena, hanno provveduto ad escluderlo dalla procedura di assegnazione”.
Anche la Prefettura di Modena  “ha rescisso il contratto di appalto con il consorzio L’Oasi”. Il Cie di Modena è stato chiuso a decorrere dal mese di dicembre 2013.




Uno scorcio di Siracusa a Ginevra con la Ferrari California T

Anche un pezzo di Siracusa per la grande festa Ferrari al Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra. Nel giorno dell’unveiling della Ferrari California T, aggressiva cabriolet, prima che il presidente Luca Cordero di Montezemolo scoprisse l’ultima nata della casa di Maranello, tutti gli operatori internazionali invitati alla presentazione mondiale della vettura hanno seguito su maxischermo il commercial girato nei giorni scorsi tra Roma e la Sicilia.
Nella foto che vi proponiamo, mentre la California T sulla destra è ancora celata, sullo schermo al centro si riconosce il lungomare di Siracusa, poco dopo la fontana di Aretusa. La vettura esce da un tunnel e trova l’azzurro del mare di Siracusa i sette scogli e la stretta stradina tra il mare e Ortigia. E’ una delle scene girate tra piazza Duomo e piazza Minerva poi finita inserita nei 2 minuti e 30 secondi del filmato promozionale. Oltre alla Capitale, si scorgono poi scorsi suggestivi di Forza d’Agrò (Me) e l’Etna. Sotto il filmato integrale.




Siracusa. Furto con spaccata, ritorna la paura tra i negozianti

Nel mirino, anche questa volta un negozio di abbigliamento di fascia alta. A segnalare quanto stava accadendo in via Ciane – un’auto in retromarcia che manda in frantumi la vetrina e poi la veloce arraffata di quanti più capi possibile – una telefonata alla sala operativa della Questura, poco prima delle 5 del mattino. Sulle tracce dei ladri è partita una volante che ha intercettato la Fiat Punto utilizzata per il colpo con a bordo due persone all’altezza di viale Paolo Orsi. Ne è venuto fuori un lungo inseguimento sulla 114 quasi sino alle porte di Catania. Per bloccare la folle corsa dei due, gli agenti hanno fatto ricorso ad una collisione mirata. Dopo l’incidente, i due ladri sono fuggiti. Recuperata la refurtiva.