Avola. Chi sbaglia, paga: il sindaco Cannata taglia le indennità ai dirigenti che non producono

Non vuol sentir parlare di coraggio. A lui, giovane sindaco di Avola, è sembrata una cosa naturale da fare. E così, con naturalezza, Luca Cannata ha iniziato a sfidare un tabù: la responsabilità di dirigenti e funzionari comunali. Ha avviato una politica interna chiara: chi produce servizi e rende, viene premiato. Ma chi, invece, pur percependo determinati emolumenti non riesce a rispettare gli obiettivi si ritrova “punito” con tanto di decurtazione delle cosiddette indennità di posizione. Dalle parole ai fatti il passo è stato breve. E i primi provvedimenti sono già diventati effettivi, con tagli – anche pesanti – in busta paga.
Una applicazione del concetto di responsabilità estesa alla meritocrazia. “Perchè non solo disposto decurtazioni. Chi ha lavorato bene è stato premiato”, vuole subito specificare Cannata. Che non vuole passare per uno sceriffo quanto piuttosto per un sindaco che guarda tutti dritto negli occhi, dentro palazzo di città. “Certo, so di avere creato un precedente poco simpatico agli occhi dei dipendenti. Eppure le attestazioni di stima, anche dentro il Municipio, sono tante. E’ ora di ragionare sul merito senza puntare il dito contro nessuno. Ma credo che sia giusto chiedere conto delle attività svolte percependo determinate indennità”, spiega ancora il primo cittadino di Avola.
Chissà se il suo esempio verrà seguito da altri sindaci del siracusano. “Mi sto muovendo nel rispetto della legge. Sulle indennità di posizione si può intervenire senza ledere i diritti dei lavoratori. So che si tratta di provvedimenti con dei pro e dei contro. L’importante è il segnale: conta il lavoro, anche nel pubblico. Non sono provvedimenti ad personam, non voglio punire nessuno. La logica è quella della esigenza dei cittadini avolesi: più produttività, più servizi. Noi amministratori abbiamo la responsabilità di indirizzo politico, i funzionari e i dirigenti comunali devono essere il braccio operativo. Al di là di amicizie o, se preferite, connivenze. In venti mesi da sindaco mi sono reso conto che alle volte la produttività si perde di vista. Chi lavora bene non ha nulla da temere”.




Siracusa. Sai 8, scontro Marziano-Foti. "Si assuma le sue responsabilità", contrattacca l'ex sottosegretario

Puntuale, arriva la replica di Gino Foti alle esternazioni di Bruno Marziano sul caso Sai 8 (leggi qui). Che tra i due non corra esattamente buon sangue non è un mistero. Espressioni di due anime differenti del Pd siracusano ma soprattutto di due modi differenti di concepire la politica. “Lo sforzo dialettico dell’onorevole Marziano, non coglie nel segno”, scrive in apertura del suo comunicato Gino Foti. “È vero che il bando, non il contratto, prevedeva l’onere di una fideiussione; ma per trenta milioni, per trenta anni. Il contratto, invece, è stato stipulato con la Sai 8, che aveva prestato una fideiussione per tre milioni, anziché trenta. E il contratto è stato firmato dall’allora Presidente della Provincia Regionale di Siracusa, Bruno Marziano”, annota ancora Foti. “Un contratto con numerose pronunzie giurisdizionali è stato dichiarato nullo. Le conseguenze a seguito del fallimento della Sai 8 sono sotto gli occhi di tutti. Come mai è stato firmato il contratto? Risponda a questo l’onorevole Marziano”, insiste l’ex sottosegretario. “L’eventuale parere positivo o meno di alcuni sindaci componenti l’Ato è assolutamente ininfluente. Si assuma la responsabilità dell’atto e dia le dovute spiegazioni. Quanto meno sul piano politico”, l’invito finale rivolto da Foti a Marziano. E sottotraccia, lo scontro tra le due fazioni si fa ancora più duro.
 
 




Siracusa. L'Azienda Sanitaria "differenzia". Sensibilità ambientale negli uffici e negli ambulatori

Una buona pratica nella pubblica amministrazione. E’ la raccolta differenziata di carta e plastica che da oggi diventa regola negli uffici amministrativi e nelle strutture sanitarie del distretto sanitario di Siracusa e del Pta di via Brenta insieme alla palazzina direzionale Asp di Corso Gelone, dell’Unità operativa Affari Generali e Risorse umane di via Reno e di tutta l’area ex Onp di contrada Pizzuta.
L’iniziativa  è stata presentata in conferenza stampa dal commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, Mario Zappia, insieme con i direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Vincenzo Magnano, l’assessore comunale alle Politiche ambientali e sanitarie Francesco Italia e la consulente del Comune di Siracusa per le Politiche ambientali e sostenibili Emma Schembari.
“Negli uffici amministrativi una grande quantità di rifiuti differenziabili, soprattutto carta, può essere salvata dalla discarica e quindi alleggerire il danno ambientale e far risparmiare un bel po’ di soldi alla Pubblica Amministrazione”, ha detto il commissario Zappia. “Chiedo l’impegno di tutti i dipendenti dell’Azienda Sanitaria per collaborare al successo dell’iniziativa e al rispetto dell’ambiente”.
Felice per la collaborazione avviata l’assessore comunale alle Politiche ambientali e sostenibili, Francesco Italia: “Mi preme incoraggiare tutte le altre Istituzioni affinché seguano la stessa strada. Mi rallegro della sensibilità dimostrata dall’Azienda sanitaria su tematiche che consideriamo strategiche per il futuro della città e di tutta la nostra comunità. Abbiamo seguito l’Asp nella fase di progettazione del servizio e continueremo in tutti i successivi momenti della sua realizzazione. La prima fase di rodaggio, ovviamente, ci consentirà di calibrare il sistema in modo da renderlo efficace e funzionante”.
Previ accordi con la ditta Pfe  -che gestisce il servizio di pulizia dei locali dell’Azienda e curerà la corretta raccolta differenziata in collaborazione con la Igm  e l’Ufficio Ambiente del Comune di Siracusa – si è stabilito di posizionare nelle aree comuni antistanti ogni singolo piano del Pta di via Brenta come negli Uffici amministrativi e negli Ambulatori raccoglitori differenziati per la carta e per la plastica. Negli ambulatori sanitari i contenitori differenziati sono stati collocati nei corridoi comuni e, laddove possibile, anche al loro interno. Nell’area dell’ex Onp di contrada Pizzuta i contenitori differenziati sono stati posizionati nelle aree comuni di tutti i padiglioni e nei singoli piani.




Siracusa. In coda all'ufficio postale ma era ai domiciliari. Denunciato per evasione

Era in coda in un ufficio postale di Siracusa. E le code, si sa, spesso portano via più tempo del previsto. E lui, un 53enne, aveva un motivo in più degli altri per fare tutto di corsa: doveva tornare a casa prima di eventuali controlli della polizia. E’, infatti, sottoposto ai domiciliari. Ma nulla ha potuto fermare l’esigenza insopprimibile di raggiungere l’ufficio postale. Forse per una bolletta, magari per un’operazione sul conto corrente o solo per ritirare un pacco. Fatto sta che è stato sorpreso dai poliziotti proprio mentre aspettava il suo turno. E per questo è stato denunciato per evasione. Non è stato comunicato se sia comunque riuscito a completare l’operazione per cui aveva eluso la misura dei domiciliari. Per il futuro, meglio preparare una delega.
(foto: ufficio postale generico)




Ars, spese pazze. In Procura il primo dei siracusani indagati: Cappadona. Si è avvalso della facoltà di non rispondere

Spese pazze all’Ars, al palazzo di Giustizia di Palermo è stata la volta di Nunzio Cappadona. E’ il primo dei siracusani – parlamentari regionali in carica o ex – convocati nell’ambito dell’indagine sui conti “allegri” dei gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale. L’ex capogruppo di Alleanza per la Sicilia, accompagnato dall’avvocato Amato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.  E alla stampa ha affidato il suo pensiero in una nota: “Ho correttamente impiegato il denaro ricevuto rispettando la normativa in vigore. Ho monitorato le spese degli altri componenti del gruppo attraverso l’acquisizione delle relative ricevute, pertanto attendo fiducioso che l’iter delle indagini si concluda. Sono sereno poiché le accuse mosse nei miei confronti sono prive di fondamento”.
Tra le contestazioni che gli sarebbero mosse, i contributi distribuiti ad associazioni di volontariato di Siracusa e Trapani (Marlin Club, Siracusa Giovani 900, La Famiglia Colorata, il Centro Ascolto Oncologico Simultaneo). Beneficenza, certo. Ma per i magistrati palermitani sarebbe beneficienza fatta con i soldi del gruppo parlamentare e quindi pubblici. Nunzio Cappadona è stato capogruppo Mps per due anni. Nella lista delle spese anche contributi a persone che mai avrebbero prestato attività lavorativa per la Regione, pranzi, un necrologio da 700 euro, e vari contributi per organizzazione attività congressistiche.




Noto. Da oggi torna in libertà Antonino Restuccia. Il dubbio sulla visita al cimitero per Marisol

Otto giorni con il fardello di un’accusa pesantissima: omicidio colposo plurimo. Quattro di questi passati in carcere, a Cavadonna, e poi ai domiciliari, confinato a Noto in casa della madre. Ma da questa mattina Antonino Restuccia torna ad essere un uomo libero. Libero anche di andare al cimitero per trovare la piccola nipotina di sette anni, Marisol. O le amiche Sandra Tumminieri e Maria Gioielli. Sono le tre vittime della tragedia di contrada Romanello, domenica 2 febbraio. Quando inizia il doppio, terribile incubo di Restuccia.
Nelle prime ore della mattina, dopo giornate di maltempo, l’incontro con la furia del torrente Asinaro che porta via la macchina che lui guidava (con sette persone a bordo, ndr) e spezza tre vite. Sotto choc, Restuccia viene trovato dai soccorritori a diversi metri di distanza dal luogo della disgrazia. Rilascia dichiarazioni spontanee agli investigatori e nel pomeriggio viene arrestato. Gli viene contestata una grave imprudenza all’origine della triste fatalità. Il gip decide, a metà della settimana scorsa, di convalidare la misura cautelare ma disponendo che dal carcere venga spostato ai domiciliari. Con il divieto assoluto di entrare in contatto con altri oltre la madre. Niente visite, niente telefonate. Una sorta di isolamento per consentire di raccogliere ulteriori testimonianze senza correre il rischio che Restuccia le “inquini”. Misura dei domiciliari valida fino a  lunedì 10 febbraio. Ora una parte del suo dramma personale è sparita.
Resta forse la più pesante, quella che parte dalla coscienza. Il dolore infinito per le tre vittime. In particolare per l’adorata nipotina. L’aveva quasi acciuffata mentre il torrente, impetuoso, sbatteva la sua auto a destra e a sinistra. Per un attimo aveva pensato di poterla tirar fuori da quell’inferno di acqua e fango. Non ce l’ha fatta e l’ha detto più volte agli investigatori e al suo avvocato, quasi fosse l’unico cruccio di tutta la vicenda. Solo urla e lo scroscio dell’acqua. Sino al silenzio finale, irreale. E alla confusione in quel buio impenetrabile che nasconde agli occhi la crudezza di quello che è accaduto.
Chissà quali pensieri davanti quelle foto e quelle lapidi. Chissà se avrà subito la forza di quell’incontro dolente. Lui, lo zio e l’amico, che avrebbe dovuto riportare tutti a casa e che invece ancora “sente” e “vede” quegli istanti in cui vivere o morire è solo questione di casualità.




Siracusa. Brogli elettorali, presentato l'esposto in Procura dai deputati eletti

Gli avvocati Gianluca Caruso e Paolo Ezechia Reale hanno depositato in procura a Siracusa, questa mattina, l’esposto dei sette deputati regionali “sub judice”. Una decina di pagine, partendo da quanto riportato nel dispositivo del Cga dello scorso 5 febbraio – quello che ha ordinato il ritorno alle urne in 9 sezioni tra Pachino e Rosolini per le Regionali 2012  -per chiedere ai magistrati siracusani di fare luce su due possibili notizie di reato che emergerebbero, a loro dire, dalla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo: il possibile uso del meccanismo della scheda ballerina e la misteriosa sparizione dei plichi con le schede elettorali dagli archivi del Tribunale. Vicenda intricata, nella quale sarebbero peraltro emersi nelle ultime ore fatti nuovi che – secondo indiscrezioni – riguarderebbero la composizione dei seggi dove si tornerà a votare entro una quarantina di giorni.




Siracusa. Lavori al Porto Grande e il ritorno dei cassoni. La proposta di Boccadifuoco per non bloccare gli approdi

Ultime settimane prima della ripresa dei lavori al Porto Grande di Siracusa. Operai già da giugno attivi nell’area del molo Sant’Antonio e adesso, entro febbraio nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale, anche la Marina dovrebbe tornare ad essere area di cantiere. Quindi ritorna la recinzione metallica con cui la zona era già stata delimitata prima del sequestro dei pesanti cassoni in cemento. Cassoni che dovrebbero tornare sulla banchina entro aprile. Per non compromettere la stagione degli approdi, crocieristici o dei facoltosi diportisti che solcano il mediterraneo, l’agente marittimo Alfredo Boccadifuoco ha incontrato nei giorni scorsi il comandante della capitaneria di porto per una soluzione che possa permettere il regolare svolgimento delle operazioni senza stoppare gli approdi. Basterebbe una variazione di cantiere, da comunicare alla Regione. L’idea è di spostare l’area da recintare dalla parte alta della Marina, quella direttamente fronte mare, alla sottostante, solitamente dedicata alla passeggiata dei siracusani.




Augusta. Via allo sciopero dei lavoratori pulizia della Marina Militare. MariSicilia: "non dipende da noi"

Oggi primo dei tre giorni di sciopero indetto della Filcams Cgil di Siracusa per i lavoratori delle pulizie e sanificazione della Marina Militare di Augusta. Braccia incrociate fino al 12 febbraio con manifestazione e sit-in dei lavoratori presso la base Terravecchia. Tutta colpa di un nuovo taglio del 20% sul canone dei servizi da parte del Ministero della Difesa. L’adesione, secondo la Filcams Cgil di Siracusa, è stata del 100 per cento dei lavoratori.  I dipendenti  hanno manifestato davanti la base di Terravecchia ad Augusta, inevitabili i disagi alla circolazione a causa del rallentamento che hanno subito i veicoli in entrata alla base, con i conseguenti ingorghi stradali. Solidarietà da parte della cittadinanza e dei lavoratori della Marina in transito, che hanno pazientemente atteso la fine della protesta. Il comando della Marina militare di Augusta ha convocato per domani mattina un incontro con i sindacati. “La tensione tra i lavoratori e’ altissima .- spiega il segretario provinciale Filcams Cgil, Stefano Gugliotta – perché questo ulteriore taglio e’ insostenibile quanto incomprensibile stante l’attuale solidarietà del 50 per cento in atto che è’ già al massimo di quella consentita dalla legge . Nonostante la convocazione da parte dell’ammiraglio il presidio e lo sciopero continua, ma non ci sottrarremo al confronto, e confidiamo che il comando marina Miliatre di Augusta domattina ci possa dare notizie che possano tranquillizzare i lavoratori che ricordiamo, hanno salario di poche centinaia di euro mensili e quindi non in grado di sopportare ulteriori tagli che negli ultimi 4 anni hanno sommato e sottratto oltre il 75% del salario dei lavoratori. “. Il Comando Militare Autonomo in Sicilia – tirato in ballo dal sindacato – ha fatto comunque  sapere che “non rientra nelle le proprie pertinenze stabilire le quote da assegnare per i suddetti servizi e che comunque la riduzione rientra in quella più ampia dei fondi assegnati alla Forza Armata”.




Noto. La sua patente era falsa, denunciato un 27enne

Ad un occhio disattento non avrebbe sollevato dubbi. Ma la perizia dei carabinieri di Noto ha fatto si che scoprissero subito l’inganno. Quel documento che era stato loro fornito ad un controllo era palesemente falso, nonostante presentasse quasi tutte le caratteristiche di uno autentico. Peccato però che il 27enne fermato alla guida del suo ciclomotore non avesse mai conseguito la patente. Con l’accusa di falsità materiale e guida senza patente F.B., 27enne di Noto, poiché trovato alla guida del suo motociclo con una patente falsa.il giovane netino è finito denunciato.