Eccellenza. Verso Sporting Viagrande-Sc Siracusa: "Voglio arrivare più in alto possibile"

Tutto pronto per la trasferta di Viagrande. Campo con fondo in terra il primo avversario. Ma l’Sc Siracusa di questi tempi non ha paura di nulla. “Anche se non ci sono mai partite da prendere sottogamba”, ripete ai suoi Pippo Strano. “Rispettiamo tutti ma guardiamo solo in casa nostra. Vorrei arrivare più in alto possibile, intanto dobbiamo vivere alla giornata, partita dopo partita. Ho guardato la classifica nei momenti peggiori di questa stagione, poi ho smesso. Domenica scorsa, dopo la vittoria col Taormina, mi hanno fatto notare che siamo entrati in zona playoff e allora gli ho buttato un occhio. Vediamo un po’ di azzurro”. Sporting Viagrande – Sc Siracusa sarà diretta dall’arbitro Giovanni Sanzo di Agrigento; assistenti: Ignazio Milici e Antonino Spanò di Messina. Dopo la rifinitura, Strano ha diramato la lista dei 19 convocati.

Portieri: Farò, Russo
Difensori: Brancato, Lombardo, Chiariello, Diop, Matinella, Liistro, Pirrotta
Centrocampisti: Bufalino, Calabrese, Lentini, Scarano, Garrasi, Figura, Piazza
Attaccanti: Frittitta, Carbonaro, Petrullo




Augusta. Mercoledì bilaterale Italia-Slovenia, il ministro Mauro incontra il premier Bratusek

Mercoledì sarà ad Augusta il ministro della Difesa, Mario Mauro. La città megarese ospita un bilaterale Italia-Slovenia. Mauro incontrerà il primo ministro Alenka Bratusek, in visita al contingente delle forze armate slovene impegnate nell’operazione Mare Nostrum. Le attività previste nel programma di incontro di Mauro con il primo ministro sloveno, accompagnato dal ministro della Difesa sloveno, Roman Jakie, prevedono la visita al centro di accoglienza per gli immigrati  Umberto I di Siracusa. Poi, presso il Comando delle Forze da Pattugliamento della Marina Militare (Comforpat) di Augusta, visita all’unità navale slovena quindi Mauro e Bratuskek faranno un punto sulla situazione dell’attività operativa.




Augusta. Furto con spaccata, la fuga a tutta velocità e il ribaltamento. Un catanese in manette

La banda della spaccata colpisce ancora ad Augusta. Ma questa volta i carabinieri sono riusciti ad intercettare la vettura su cui si erano dati alla fuga i componenti dell’organizzazione dopo un nuovo furto con auto ariete nel centro megarese. Succede tutto nelle prime ore di questa mattina. La vetrina spaccata  di un negozio di viale Italia, poi l’inseguimento in autostrada terminato con il ribaltamento, dopo una fuga a tuta velocità, della bmw su cui viaggiavano i rapinatori. In manette è finito un catanese di 21 anni, pregiudicato. I suoi complici sono riusciti a scappare nelle campagne, dopo l’incidente.
Anche l’auto usata per la spaccata e la fuga, una X5, è risultata rubata a Siracusa pochi giorni fa. La refurtiva – capi di abbigliamento e il registratore di cassa – è stata interamente recuperate e restituita al proprietario. Il 21enne è stato condotto al carcere di Piazza Lanza.  Sono in corso accertamenti per  appurare il coinvolgimento della banda anche in altri colpi condotti in esercizi commerciali della Provincia.
Confermata, comunque, la teoria investigativa di una banda catanese in “servizio” nel siracusano. Gli arresti della settimana scorsa a Siracusa avevano fornito una prima indicazione in tal senso. I commercianti, intanto, chiedono maggiori controlli e più sicurezza nelle città.




Siracusa. Viadotto di Targia, la Protezione Civile Regionale: "conferenza di servizi per i pareri sul progetto". Ma mancano ancora i fondi

Poco meno di un mese e il viadotto di Targia “festeggerà” il suo primo anno da osservato speciale. Il 14 febbraio del 2013, un sopralluogo dei tecnici comunali ne riscontrava diverse criticità poi confermate dalla perizia e dalla relazione del professore Antonino Badalà, dell’Università di Catania, chiamato a indicare il da farsi. Prescrizione chiara: diminuire il volume del traffico e il conseguente carico quotidiano in transito su quella che è l’unica via di fuga a nord di Siracusa, che collega Scala Greca con Targia e il vicino snodo autostradale. Restringimento di carreggiata, unico senso di circolazione in uscita e veicoli in entrata dirottati su un vicino tratto di statale abbandonata da decenni. Un budello che a mala pena riesce a far passare un’auto per volta. Tutto in attesa di necessari lavori di consolidamento su campate e piloni, in alcuni tratti ormai “nudi” ovvero con i tondini in ferro scoperti e in parte corrosi.
A quasi un anno da quei provvedimenti, che avrebbero dovuto avere carattere transitorio per una emergenza ancora irrisolta, la situazione non è mutata. Soffre il traffico cittadino, con file in entrata ed in uscita che – nelle ore di punta della adiacente zona industriale – fanno sentire il loro “peso” su gran parte della viabilità della zona alta della città mentre i mezzi pesanti sono stati tutti dirottati a Siracusa sud.
Il dibattito, e le polemiche, sono sempre accese in città con ricorrenti scambi di battute al vetriolo tra il deputato regionale Enzo Vinciullo e l’assessore comunale ai lavori pubblici, Alessio Lo Giudice. Nel mezzo, gli interventi di consiglieri comunali ed esponenti della cosiddetta società civile. Ma questa è vicenda che si risolve a Palermo, non certo a colpi di comunicati stampa a Siracusa.
A quasi un anno dall’emergenza, come stanno oggi le cose? Lo abbiamo chiesto al responsabile della Protezione Civile Regionale, Calogero Foti. L’ingegnere risponde di buon grado a SiracusaOggi.it. “L’opera è stata già inserita nel piano regionale delle vie di fuga”, ci racconta. Ma a rallentare i lavori, il solito problema. “Si è in attesa del reperimento delle risorse necessarie per finanziare l’intervento”. Fondi europei magari, perchè quei 3,5/4 milioni necessari non sono così semplici da trovare diversamente. “Il Servizio 13 regionale di Protezione Civile per la provincia di Siracusa, nelle more, sta provvedendo alla convocazione della conferenza di servizi necessaria per acquisire i previsti pareri utili all’approvazione del progetto”, aggiunge il numero uno della Protezione Civile regionale.
Tirando le somme, quasi un anno dopo siamo alla conferenza dei servizi. La soluzione dell’emergenza viadotto di Targia sembra ancora lontana. Portate pazienza siracusani. E mettetevi in coda.




Siracusa. Qualità dell'aria: rete di monitoraggio e inquinanti. I dati Arpa e la denuncia del verde Bonelli

Aveva parlato di una provincia senza legge, in cui è impossibile per un cittadino sapere cosa respira quotidianamente. Eppure sarebbe un diritto previsto e tutelato. Una durissima denuncia quella del presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Talmente colpito dal “caso” Siracusa da annunciare di voler tornare sistematicamente come fatto per l’Ilva di Taranto (leggi qui).
A Bonelli risponde con un comunicato stampa il presidente Arpa Sicilia, Francesco Licata Di Baucina. Riguardo l’assenza di dati consultabili e pubblici sull’inquinamento a Siracusa, “cosa che viola le direttive europee e la legge italiana” insiste Bonelli, Di Baucina afferma tra le righe che la rete monitoraggio Arpa a Siracusa non corrisponde a quanto previsto dalla legge e conferma che il limite di legge relativo al benzene e’ stato superato.
“In Sicilia, Arpa non gestisce la rete regionale di monitoraggio. La stessa è ancora gestita da Comuni e Province. In provincia di Siracusa, l’agenzia regionale segue direttamente due stazioni: Megara-Giannalena e Sasol-Punta Cugno”, spiega il presidente di Arpa Sicilia. “Le stazioni non corrispondono comunque ai criteri previsti nel D.lgs. 155/2000 e che pertanto non possono considerarsi rappresentative di tutta la zona industriale”. Poi il dato che farà discutere: “la concentrazione di benzene nella stazione Sasol-Punta Cugno ha presentato, per il 2012, il superamento del limite annuale pari a 5mg/mc”. A cosa sia riconducibile quello sforamento annuale, lo svela la stessa Arpa: “alle attività di lavorazione di sostanze petrolifere. Anche i dati rilevati alla data odierna (17 gennaio, ndr) confermano l’andamento riscontrato negli anni precedenti”.
Nel siracusano sono presenti altre 12 stazioni di monitoraggio, gestite dalla Provincia Regionale a cui è delegato il compito di rendere pubblici i dati in tempo quasi reale. Nella zona industriale è presente anche una rete privata di rilevamento della qualità dell’aria gestita dal Cipa (Consorzio Industriale Protezione Ambiente). I dati sono disponibili alla struttura territoriale di Siracusa sul web, tramite accesso riservato. Dati forniti alla Prefettura, alla Provincia e al direttore sanitario dell’Asp nonchè alla Procura come richiesto dalla magistratura.
I dati Arpa relativi al 2012 sono pubblicati nell’annuario regionale dei dati ambientali. Clicca qui per consultarli. Il comunicato integrale di Arpa Sicilia: qualita_aria_siracusa
Nel pomeriggio arriva il commento di un soddisfatto Bonelli al comunicato Arpa. “Per quanto riguarda la rete Sirvianet a cui il direttore di Arpa Sicilia fa riferimento anche questa non risponde ai requisiti di legge per i seguenti motivi: non misura i livelli di inquinamento di H2S( acido solfidrico) PM 2.5, IPA ( idrocarburi policiclici aromatici ) necessario per conoscere il livello di inquinamento del benzoapirene sostanza altamente cancerogena, non vi sono misure disponibili di CO ( monossido di carbonio ). Ribadisco pertanto che la rete di monitoraggio tra Arpa Sicilia e Provincia presenta oggettivamente problemi seri di rispetto della legge. Lo stesso direttore di Arpa Sicilia afferma  nella sua lettera che la rete di monitoraggio di Arpa e’ in corso di validazione del ministero dell’Ambiente ma questa situazione e’ semplice vergognosa e  scandalosa . Per oltre 14 anni  la rete di monitoraggio dell’aria che avrebbe dovuto dare garanzie e informazioni ai cittadini si e’ trovata in queste condizioni. Io ringrazio il direttore di Arpa Sicilia della sua risposta e attenzione e conosco le difficoltà degli operatori dell’Arpa ad operare con scarsità di personale, mezzi e risorse. Il Presidente Crocetta dovrà’ dare rapide spiegazioni e infatti mi rivolgerò a lui è alla Procura della Repubblica di Siracusa”.

 




Canicattini. Deve scontare un anno e dieci mesi di reclusione, arrestato diciannovenne

Deve scontare una condanna ad un anno, dieci mesi e diciannove giorni di reclusione e per questo è stato arrestato dai Carabinieri di Canicattini il 19 Nicola Petrolito. Il giovane, già noto per reati contro la persona e il patrimonio, era destinatario di un ordine di esecuzione pena emesso dal Tribunale per i minori di Catania. Una condanna comminata per una rapina commessa nel 2008 a Canicattini ai danni di un anziano e per esistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, reati commessi nel 2011. E’ stato accompagnato presso il carcere di Siracusa.




Pallanuoto, Serie B. La 7 Scogli riceve Arechi Salerno. "Non dobbiamo sbagliare"

“Prima” casalinga oggi per il C.C. 7 Scogli. Alle 13.30 il sette biancoblu riceve alla Caldarella l’Arechi Salerno.  Settimana tribolata in casa 7 Scogli per via di qualche leggero infortunio. Coach Aldo Baio conta di recuperare tutti i suoi ragazzi. Ieri alle 19 la rifinitura in acqua.
“Quella con Salerno è una partita da prendere con le molle”, spiega subito Aldo Baio. “Non esistono squadre cuscinetto. Sappiamo che sarà una battaglia. Noi dobbiamo scendere in acqua dal primo secondo con grande concentrazione e determinazione per fare il nostro. Nessuno regala niente, quindi non possiamo sbagliare”. Oggi debutto ufficiale di Aldo Baio sulla panchina del 7 Scogli dopo il residuo di squalifica scontato ad Acireale. “Contento di rientrare al mio posto”, dice lui sorridendo.




Siracusa. "Cittadinanza onoraria per i figli nati qui da genitori stranieri", la proposta di Sorbello

Cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia. La proposta, non nuova, è del consigliere comunale di Siracusa, Salvo Sorbello (Articolo 4). “Sono già 246 i Comuni che, secondo i dati dell’Unicef, hanno aderito a una sollecitazione in tal senso”, spiega. La proposta non è nuova. “Un anno fa venne condivisa da esponenti di altri schieramenti politici come Carmen Castelluccio e da enti ed associazioni come la Consulta degli immigrati, le Acli e l’Arci. Ma non venne discussa dal consiglio comunale prima del suo scioglimento. Sarebbe ora opportuno – dice Sorbello – portare all’ordine del giorno di una delle prossime sedute un provvedimento che attribuisca a questi ragazzi, che sono nati e cresciuti a Siracusa da genitori stranieri, la cittadinanza onoraria”.
Solo nel 2012 secondo l’Istat, sono stati 80 mila i nuovi nati da entrambi i genitori stranieri (il 15% sul totale dei nati) e a Siracusa sono circa 50, che tuttavia, in base alla normativa vigente, non possono acquisire la cittadinanza italiana prima dei 18 anni.




Basket, A1/F. La Trogylos Priolo sui banchi di scuola per cercare i tifosi di domani

La Trogylos prepara la sfida casalinga di domenica pomeriggio contro Umbertide,  terzo turno del girone di ritorno . La serie negativa di sconfitte e i problemi economici della società hanno però generato un calo di presenze al PalaPriolo, vero fortino negli anni d’oro della squadra priolese. Per incentivare le presenze,  la società biancoverde ha lanciato una iniziativa nelle scuole. Questa mattina la squadra ha visitato gli Istituti Comprensivi “Danilo Dolci” e “Alessandro Manzoni” di Priolo. C’era coach Coppa e c’era una nutrita rappresentanza di giocatrici biancoverdi: hanno distribuito nelle varie classi dei coupon che, esibiti al botteghino, permetteranno l’ingresso all’intera famiglia pagando un solo biglietto del costo di 5 Euro.




Siracusa. "Non sono io quello che non ha studiato sulle royalties petrolifere". Castagnino vs Bandiera, atto secondo

Si conoscono da anni. E anche piuttosto bene. Alleati mai, ma si sono sempre guardati con rispetto. Sino a quest’ultima polemica sulle royalties in materia di estrazione e produzione di idrocarburi liquidi gassosi in Sicilia. Da una parte Salvo Castagnino, consigliere comunale di Siracusa, dall’altra Edy Bandiera, ex presidente dell’assemblea cittadina e ora deputato regionale.
Castagnino da fuoco alle polveri sollevando il caso sei giorni fà: “quattro deputati regionali siracusani, con il loro voto favorevole alla riduzione delle royalties, danneggiano il loro territorio”, il suo pensiero in sintesi (leggi qui). Bandiera non ci sta e replica, fornendo le sue spiegazioni (leggi qui) e passando al contrattacco accusando Castagnino di non essere informato e di non studiare le carte.
Polemica chiusa? No, per niente. Perchè il consigliere comunale non ci sta a passare per il “ragazzino” impreparato, lui che di professione fa il commercialista non vuole certo far la figura di uno che sconosce il diritto tributario regionale. E così torna all’attacco, solo per difendersi dall’accusa di non avere studiato, assicura, e non per rinfocolare la diatriba.
“Bandiera ha detto  che le royalties sono applicate sull’estrazione e non sulla lavorazione di gas e petrolio, per cui la provincia di Siracusa, in termini economici, non perde nulla con questa riduzione.  Io voglio, invece, fare notare che l’articolo 13 della legge di stabilità regionale del 13 maggio 2013, al comma 1 parla espressamente di produzioni di idrocarburi liquidi e gassosi per cui il titolare di ciascuna concessione è tenuto a corrispondere annualmente un’aliquota di prodotto annuale pari al 20%”.  Castagnino non si ferma qui. “Il testo che hanno votato in Regione di recente riprende peraltro questo articolo, lo fa nel passaggio dedicato alle modifiche ed integrazioni delle norme in materia di entrate, all’articolo 5 del Capo II. Nel secondo comma si sostituiscono le parole ’20 per cento’ con ’13 per cento’. Vale a dire che la riduzione delle royalties si applica anche alla produzione e quindi alla lavorazione del petrolio, vale a dire la raffinazione, e non solo all’estrazione di idrocarburi. Per cui il provvedimento che hanno votato ha in effetti ricadute sulla provincia di Siracusa”.