Nuovo asfalto in sette strade, da giovedì i lavori: l’elenco degli interventi

Palazzo Vermexio annuncia nuovi lavori stradali a Siracusa. A partire dalle 7 di giovedì 9 maggio e fino alle 18 del giorno dopo, saranno ripavimentate alcune strade, o tratti di strade, cittadine. Nel corso degli interventi, su disposizione del settore Mobilità e trasporti, sarà in vigore in divieto di sosta con rimozione obbligatoria dei mezzi in entrambi i lati”.
Le arterie interessate sono: via le Fornaci, nel tratto compreso tra via la Maddalena e via Beato Federico Campisano. E poi le vie: Genova, Melilli, Salvatore Magnano, Raimondo, Gian Battista Vico e via Capitano Sebastiano Fazzina, nel tratto interposto tra le vie Burgo e Benedetto Croce.




Siccità, deliberato lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia, come richiesto nei giorni scorsi dalla giunta regionale, per una durata di 12 mesi, stanziando i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in tempi brevi già nel corso dell’attuazione dei primi interventi. Alla riunione a Palazzo Chigi ha partecipato anche il presidente della Regione.
Il governo siciliano ha già trasmesso a Roma tutta la documentazione necessaria, stilando una lista degli interventi necessari a ridurre gli effetti della crisi dovuta alla mancanza di piogge. Le soluzioni proposte dalla cabina di regia, guidata dal governatore e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, sono differenziate in base ai tempi di realizzazione.
Tra quelle di rapida attuazione, l’acquisto di nuove autobotti nei Comuni in crisi e la sistemazione di altri mezzi in un centinaio di enti locali; circa 130 interventi tra rigenerazione di pozzi esistenti, trivellazione di pozzi gemelli e riattivazione di quelli abbandonati, oltre al revamping di una trentina di sorgenti; il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte; la realizzazione di nuove condotte di interconnessione e bypass.
Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio dei dissalatori di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di Trapani, operazioni che richiederanno tempi e procedure di gara più lunghe, non essendoci deroghe sostanziali in materia ambientale e di appalti sopra soglia comunitaria.
Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici negli uffici del Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell’Autorità di bacino. I tavoli hanno individuato e selezionato gli interventi secondo priorità e poi procederanno al monitoraggio delle fasi realizzative. Inoltre, diverse riunioni sono già state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.
«Ringrazio il governo per la sensibilità dimostrata e il ministro Musumeci per lo stanziamento dei primi 20 milioni di euro e per l’impegno a implementare le risorse in tempi brevi nel solco di uno stretto rapporto di collaborazione tra Regione e governo nazionale». Lo dichiara il governatore della Sicilia Renato Schifani al termine del Consiglio dei ministri che ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica nell’Isola.




“Maledizione” verde pubblico, servizio che non decolla. Tutte le ultime novità

Se c’è un servizio pubblico che, ultimamente, pare non conoscere gioia quello è il verde pubblico. Idee, sforzi, rivoluzioni, restaurazioni, programmi, interventi: tanto lavoro. Ma i risultati, purtroppo, hanno sempre deluso le attese. Al punto che, subito dopo l’elezione bis, Francesco Italia ammise di voler ripartire da quel servizio flop.
A distanza di quasi un anno, però, una sorta di maledizione aleggia sul verde pubblico. Il nuovo affidamento, con il ritorno al gestore unico dopo l’esperimento fallito della città divisa in cinque lotti, non è stato ancora possibile come anche la possibilità di (nuova) proroga del precedente. Attesa di documenti da altri enti rallenta o blocca le possibilità di movimento. Nel frattempo, la vegetazione spontanea cresce rigogliosa nelle formelle, nelle aiuole, negli spartitraffico, negli slarghi. Ed i parchi comunali restano chiusi.
Cosa fare? L’unica soluzione parsa possibile agli uffici comunali è stata quella di un affidamento diretto per due mesi. L’Ati composta dalla Flora di Catania e la Tecnical di Roma si è aggiudicata la procedura ponte, in attesa di affidamento pluriennale. Impiegheranno gli stessi 30 operai fino a poco tempo fà a servizio delle cinque ditte che si prendevano cura del verde pubblico cittadino. Divisi in tre squadre, da mercoledì 8 maggio ritorneranno su strada, nel tentativo di ridare decoro al verde nel più breve tempo possibile. Ma ci vorranno almeno dieci giorni per un’entrata a regime del servizio. L’assessore Salvo Cavarra segue con attenzione ed ha dato precise disposizioni per un avvio quanto più incisivo possibile. Bisogna recuperare il tempo perso, incombe l’alta stagione turistica ed il lavoro da fare è tanto. Il cronoprogramma ha individuato nella zona Tisia-Pitia ed in quella dell’area archeologica le prima a necessitare di interventi. Poi si passerà alla Pizzuta, Mazzarrona, Cassibile, Belvedere e tutto il resto del capoluogo.
Da martedì 7 maggio, intanto, tornano aperti i parchi pubblici la cui apertura e chiusura dipende dal servizio verde pubblico.
Attenzione a non confondere il verde pubblico con il diserbo: la pulizia di cigli stradali e marciapiedi dalle infestanti è in campo a Tekra. Per quel che riguarda gli istituti comprensivi, le cui aree a verde sono finite ricoperte da sterpaglie, qui le competenze sono del settore Edilizia Scolastica che ha accelerato le procedure per risolvere l’attuale stallo.




I sindaci del siracusano in campo per l’ospedale, vertice con il commissario ed Asp

Il tema della costruzione del nuovo ospedale di Siracusa è in cima alla lista dei punti nell’agenda dei sindaci. Questa mattina, i primi cittadini della provincia si sono incontrati per un’assemblea dei sindaci a cui sono stati invitati anche il commissario Asp, Alessandro Caltagirone, e il commissario per la realizzazione dell’ospedale, Guido Monteforte.
Poche le assenze, segno anche dell’importanza che il tema riveste per i sindaci del siracusano e di come sia ormai chiaro a tutti che la costruzione dell’ospedale nel capoluogo riguarda e avvantaggia l’intera provincia. Coesione è, quindi, la prima parola d’ordine. Nessuno, in Regione come a Roma, potrà giocare pertanto con distinguo perchè non troverebbe spazio per dividere ed isolare le posizioni dei primi cittadini per i quali non vi è alcun dubbio che bisogna rispettare l’ultimo cronoprogramma indicato dai tecnici palermitani: consegnare i lavori entro la fine del 2024.
“È stata una riunione estremamente proficua e svolta in un clima di piena collaborazione”, conferma il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Abbiamo fatto alcune domande a cui è stata fornita pronta risposta e ci siamo riaggiornati alla prossima settimana”, spiega al termine. Anche il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, fa ricorso al verbo collaborare. “Collaboriamo tutti per mettere il commissario Monteforte nella condizione migliore possibile per operare. C’è attenzione massima della politica – conferma Carta che è anche deputato regionale – la direzione è quella che l’ospedale nuovo di Siracusa deve essere costruito”.
Giorno 9 maggio il commissario Monteforte presenterà ai sindaci il quadro definitivo ed aggiornato del costo complessivo dell’opera. Una nuova assemblea dei sindaci, convocato per giorno 10 maggio ma che potrebbe essere rinviata alla prossima settimana, entrerà nel dettaglio.
Il timore di alcuni sindaci, e tra questi Pippo Gianni (Priolo), è che possa essere necessaria per la copertura totale dei costi, una somma superiore ai 47 milioni che oggi mancano all’appello (su 347 complessivi, ndr). “La nuova legge sugli appalti potrebbe comportare un’ulteriore lievitazione. Dobbiamo avere le idee chiare per escludere ogni possibilità di procedere con una divisione in più lotti della costruzione dell’ospedale. Siracusa deve avere il suo nuovo nosocomio, da trent’anni contribuisce al prelievo fiscale con cui sono stati realizzati anche nelle altre province siciliane nuovi ospedali. Questa è l’unica provincia rimasta indietro, quindi ora è il momento di dare a Siracusa dopo avere preso per troppi anni”, le parole del sindaco di Priolo.




Detenuto tenta di togliersi la vita in carcere, è grave in ospedale

Grazie al pronto intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Cavadonna, è stato sventato il tentativo di suicidio di un detenuto. Non sono ancora chiari tutti gli aspetti della vicenda. Secondo quanto riferito da fonti sindacali, il detenuto si sarebbe trovato nella sua cella. Gli agenti si sono resi conto di quanto stava accadendo e sarebbero subito intervenuti, prestando anche i primi soccorsi.
L’uomo è stato trasportato in ospedale. Le sue condizioni sarebbero purtroppo gravi, riferiscono ancora fonti sindacali.
Cavadonna, istituto di detenzione di Siracusa, soffre – come altre case circondariali – di cronico sovraffollamento. Di recente, il garante regionale dei diritti dei detenuti era tornato a segnalare la pesante situazione.




Nuovo ospedale, sferzata dell’arcivescovo: “Diritto alla salute significa costruirlo”

Mescolando sacro e profano, si potrebbe dire che l’ospedale di Siracusa è da mesi nelle preghiere di tutti i siracusani. Ed ora anche in quelle – socialmente più rilevanti – dell’arcivescovo Francesco Lomanto. Nel suo tradizionale discorso dal balcone, in occasione della festa del Patrocinio di Santa Lucia, l’alto prelato ha volto lo sguardo all’attualità siracusana. E raccogliendo quella esigenza che la politica regionale e nazionale non ha ancora saputo trasformare in realtà tangibile, ha richiamato la classe dirigente siracusana e siciliana al bisogno di concretizzare le tante chiacchiere consumate in questi anni attorno al nuovo ospedale.
“La politica sia sempre al servizio del bene comune, mirando ad un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato nelle giuste attenzioni, ne guadagna tutta la società. La sanità ponga al centro la dignità della persona umana e garantisca il diritto alla salute uguale per tutti con strutture idonee, come l’auspicata costruzione del nuovo ospedale civico di Siracusa”, le parole dell’arcivescovo. “È urgente pensare insieme, progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti, impegnandoci per la promozione sociale con l’intelligenza del cuore e non delegando a nessuna intelligenza artificiale”.
E’ “urgente”, dice quindi l’arcivescovo raccogliendo nella sua voce la richiesta corale dell’opinione pubblica. A quasi quattro anni dall’adozione del metodo commissariale semplificato per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, non è infatti ancora chiaro se, come e quando saranno appaltati i lavori. L’ultimo cronoprogramma, indicato dal settore pianificazione strategia del Dipartimento regionale Salute, punta alla consegna dei lavori entro la fine del 2024 per poi costruire nei tre anni seguenti la struttura. Mancano all’appello circa 47 milioni di euro, ma secondo la Regione questo sarebbe un ostacolo facilmente superabile. Non tutti sono d’accordo sul punto ed il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha manifestato in diverse occasioni tutti i suoi dubbi.
Intanto, nei giorni scorsi si sono chiusi i termini di due avvisi pubblici per l’individuazione di altrettanti esperti “di comprovata qualificazione professionale”, cui affidare l’incarico di consulenza specialistica in materia giuridica (“con particolare riferimento al diritto amministrativo e al diritto dei contratti pubblici e di supporto allo staff della struttura commissariale straordinaria”) ed in materia di lavori pubblici e delle gare d’appalto. A fari spenti e senza rilasciare interviste o dichiarazioni, questi gli ultimi passi compiuti dalla struttura commissariale guidata dalla fine del 2023 dall’ingegnere Guido Monteforte.
E questa mattina, a Siracusa, assemblea dei sindaci della provincia dedicata al tema del nuovo ospedale.




Uno spiraglio per evitare una Tari ancora più cara, prorogati i termini per il Pef

Si apre uno spiraglio per evitare il temuto aumento della Tari a Siracusa, come nel resto della Sicilia. La commissione Finanze del Senato ha infatti approvato l’emendamento con cui si proroga dal 30 aprile al 30 giugno il termine di scadenza per l’approvazione delle delibere relative al Piano Economico Finanziario della Tari. L’estensione del termine consentirà ai Comuni di avere più tempo per elaborare le nuove tariffe relative alla tassa sui rifiuti con cui si mantiene il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani. In questo lasso di tempo supplementare, richiesto da Anci, la Regione Siciliana dovrebbe finalmente liberare quelle risorse promesse da oltre un anno per compartecipare alla spesa sostenuta dagli enti locali per “spedire” la spazzatura (indifferenziato) all’estero. Con quel contributo regionale, i Comuni siciliani – e Siracusa tra questi – sarebbero nella condizione di non dover ulteriormente mettere le mani nelle tasche dei contribuenti, scongiurando almeno per il 2024 un aumento altrimenti inevitabile.
I contribuenti siracusani tengono le dita incrociate mentre chiedono un’azione sempre più incisiva e costante contro evasione ed elusione Tari, la cui evidenza è direttamente proporzionale alle discariche abusive ed ai conferimenti temerari evidenti nel territorio.




Suolo pubblico, “zonizzazione e lotta all’evasione per evitare gli aumenti proposti”

Mercoledì 8 maggio tornerà a riunirsi il Consiglio comunale di Siracusa. Secondo punto all’ordine del giorno, nella seduta in programma alle 18, “richiesta di revisione del canone di occupazione del suolo pubblico” a firma dei consiglieri Cavallaro e Romano (FdI). Nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche, da parte dei commercianti e di alcune associazioni di categoria, sull’adeguamento che in molti casi si è tradotto in un raddoppio matematico della tassa pagata per l’impiego di suolo pubblico con dehors, verande ed altro.
“Questi aumenti rischiano di mettere a rischio la stessa sopravvivenza di decine di piccole attività che ancora oggi riescono a galleggiare, tra mille difficoltà”, segnala Cavallaro che insieme al collega Romano presenta allora una proposta di revisione delle tariffe in base alla zona in cui ricade un’attività: per semplificare, suolo pubblico più caro in Ortigia, meno nelle aree periferiche. E per un’attenta valutazione dei flussi commerciali per area cittadina, i consiglieri di opposizione chiedono di avviare una concertazione con le associazioni di categoria.
“L’amministrazione comunale, dopo già 6 anni di governo della città, non è riuscita ad evitare l’aumento di tutte le imposte comunali. Eppure non c’è dubbio che c’è ancora un’altissima evasione ed elusione fiscale, oltre ad ogni genere di abusivismo, come dimostrano i recenti interventi per la rimozione di diversi containers in diverse parti della città, ma per iniziativa della Prefettura. E sono ancora troppi i fitti passivi, mentre sono stati messi in vendita beni comunali che avrebbero potuto trovare utilizzo con relativo risparmio di spesa”, attacca Cavallaro.
“Mi auguro che la nostra proposta possa essere accolta dall’amministrazione, che difficilmente torna indietro sui propri passi. La proposta delle zone fiscali, a cui aggiungo l’idea della previsione di eventuali riduzioni per le zone di interesse turistico che vedono la presenza di poche attività commerciali, al fine di incentivare nuovi insediamenti, vuole aprire un dibattito cittadino per invertire una tendenza che sta accrescendo sempre più le spese a carico soprattutto dei piccoli imprenditori”.




La generosità nel dolore: muore a 50 anni, donati gli organi

Terzo prelievo multiorgano dell’anno all’Umberto I di Siracusa. Il donatore è un uomo di 50 anni, ricoverato nel reparto di Rianimazione e deceduto per una lesione cerebrovascolare acuta. I familiari hanno espresso la volontà di donare gli organi.
Il Coordinamento Aziendale per i Prelievi e i Trapianti diretto da Graziella Basso, dopo il consenso dei familiari e la valutazione di idoneità, ha attivato le procedure che hanno portato a rendere disponibili per altre persone in lista di attesa per il trapianto cuore, fegato e reni.
Il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, esprime un ringraziamento profondo alla famiglia che in un momento di estremo dolore ha preso una decisione di grande umanità, generosità ed altruismo e si congratula con tutti gli operatori sanitari che in rete, assieme all’equipe dell’ISMETT di Palermo, hanno portato a compimento un importante compito.
L’Asp di Siracusa ha intensificato le azioni per la promozione della donazione degli organi e le sinergie con associazioni di volontariato ed enti, per rafforzare la cultura della donazione.




Guidare a Siracusa mette paura? La testimonianza: “Adulti senza responsabilità”

Lo spartitraffico di viale Paolo Orsi, a Siracusa, sta lasciando spazio ad una rotatoria. La prima di quattro in programma per il nuovo sistema di mobilità nella zona sud del capoluogo. Lo spartitraffico era nato nel 2016, dopo diversi incidenti gravi e purtroppo uno mortale. A perdere la vita fu il giovane studente Stefano. L’onda emotiva suscitata da quel tragico evento spinse il Comune di Siracusa ad avviare una riflessione sulla sicurezza stradale, in particolare in viale Paolo Orsi. Venne allora realizzato lo spartitraffico.
A poco più di otto anni da quella tragedia, Deborah Lentini, la mamma di Stefano, è la presidente provinciale dell’associazione familiari vittime della strada. Si produce in uno sforzo costante in decine di incontri nelle scuole e con i ragazzi, per far comprendere loro quanto importante sia rispettare le regole in strada per far si che tutti tornino a casa e non ci siano genitori costretti ad attendere un ritorno che non ci sarà mai. “Ma i ragazzi sono le vittime degli incidenti e non è vero che sono loro i responsabili di quello che succede nelle strade della nostra città”, precisa subito smentendo una sorta di luogo comune tutto siracusano. “La verità è che come adulti ci siamo deresponsabilizzati. E si guida malissimo. I giovani, però, sono le vittime degli incidenti”, ripete e puntualizza. All’indomani dell’incidente in cui Stefano perse la vita, ai compagni di classe che chiedevano misure per una maggiore sicurezza venne promesso un semaforo per gestire l’uscita di mezzi pesanti da una traversa di viale Paolo Orsi e altre misure che invitassero a moderare la velocità. Alla fine venne realizzato solo lo spartitraffico che ora, a sua volta, otto anni dopo lascia spazio ad una rotatoria.
Sulla scelta di far ricorso a nuove rotatorie, Deborah Lentini si mostra favorevole. “In viale Paolo Orsi, lo spartitraffico era piccolo. Andava esteso e si continua a correre in quella strada. Prova ne è il numero di vetture finite sopra lo spartitraffico. Le rotatorie sono un buon modo per costringere a rallentare”, ammesso che ci sia un minimo di coscienza da parte dell’automobilista di passaggio. “E quello dipende dal valore che ognuno di noi dà alla vita, propria e altrui. Confesso di iniziare ad avere paura a camminare per le strade di Siracusa”, le parole di Deborah Lentini.
Le rotatorie da sole, insomma, non salveranno vite. Bisogna continuare a parlare, sensibilizzare. Insistere e ripetere. “Dopo ogni incontro con le scuole, i ragazzi vengono e mi abbracciano con gli occhi lucidi. Non so se così stiamo contribuendo o meno ad evitare incidenti. Ma vedo che comprendono e capiscono. E’ un buon segno. Meno, invece, quando si distraggono i professori mentre incontriamo le classi. Con quell’atteggiamento condizionano anche gli studenti che si sentono autorizzati a distrarsi a loro volta. Fortunatamente, capita poche volte”.