Lo scultore siracusano Pietro Marchese dona un’opera al principe Alberto di Monaco

Pietro Marchese, scultore di origini siracusane ma trapiantato in Liguria, ha realizzato una particolare medaglia consegnata personalmente al principe Alberto di Monaco. L’opera raffigura l’antenato, principe Alberto I Grimaldi, ed è stata commissionata dall’amministrazione di Stella San Giovanni (SV), per suggellare l’inizio dei lavori di ristrutturazione ad uso culturale di un “luogo grimaldiano”, il castello Aleramico. Il maniero fa parte della rete di siti storici correlati alla storia della famiglia Grimaldi in Italia, in quanto ha rappresentato in passato il loro primo feudo di proprietà nell’area.
Alberto di Monaco ha particolarmente apprezzato la medaglia dedicata al bisnonno, che fu anche noto oceanografo vissuto tra XIX sec. e XX sec. Realizzata in ceramica e policromata con pigmenti naturali ad encausto, ha in risalto il busto del principe, in abito ottocentesco su uno sfondo azzurro mare. Quest’ultimo dettaglio è un richiamo alle passioni ed alla professione del prozio del principe Alberto.
“Consegnare questa medaglia al principe Alberto II è per me un grande onore”, dice Marchese a Siracusaoggi.it. Poi svela un aneddoto: “il principe si è mostrato molto sensibile alle questioni legate alla tutela dei mari e dell’ambiente. Sfogliando i miei cataloghi, ha molto apprezzato la statua di Rossana Maiorca immersa nelle acque dell’area marina protetta del Plemmirio”.
Tra le tante opere, il siracusano Marchese ha firmato anche la Porta della bellezza per la Fondazione Fiumara d’Arte, il monumento dedicato al grande matematico Archimede per la città di Siracusa e la statua del presidente Sandro Pertini, collocata presso la casa natale a Stella San Giovanni (SV).




Giornata contro la violenza sulle donne: statistiche, azioni e strumenti a Siracusa

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Decine di iniziative, dibattiti e confronti anche in provincia di Siracusa. Abbiamo approfondito il tema con un’ampia intervista su FMITALIA con il tenente colonnello Sara Pini, del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa.
Abusi e violenza, verbale e fisica, sono purtroppo presenti. L’azione di contrasto è quotidiana, con tutti gli strumenti disponibili. E aumentato gli ambienti protetti ed accoglienti per raccogliere la prima e delicata denuncia. Dalle statistiche sull’odioso fenomeno della violenza di genere, sino alle azioni per difendersi ed uscire dall’incubo, vi proponiamo l’intervista integrale di seguito.
Vi ricordiamo il numero nazionale 1522 e la possibilità di contattare, per qualsiasi dubbio, il numero unico per le emergenze 112.




Il viadotto Cassibile è un caso, un’opera “giovane” che ha già bisogno di interventi

Il tratto Cassibile-Avola è stato aperto al traffico nel marzo del 2008. E’ quindi definibile come infrastruttura piuttosto giovane. Da questo punto di vista, è in una certa misura sorprendente che il viadotto Cassibile sia afflitto da problemi che ne limitato la portata strutturale. Nelle prime settimane del 2025 si è presentato il problema, costringendo a chiudere al transito la campata in direzione Siracusa e spostando la circolazione sull’altra carreggiata, con la creazione di un bypass a doppio senso di marcia.
Ragioni di sicurezza hanno spinto i tecnici del Consorzio Autostrade Siciliane a limitare il passaggio di mezzi pesanti, onde evitare carichi e sollecitazioni eccessivi. Così, da alcuni giorni, la tolleranza è scesa da 7,5 a 3,5 tonnellate. In pratica, possono attraversare quel tratto solo le auto. Tutti gli altri veicoli più pesanti di 3,5 tonnellate, devono lasciare l’autostrada, percorrere la Statale 115 e poi rientrare a Cassibile (direzione Siracusa) o Avola (direzione Modica). Poche le informazioni su cosa sia accaduto e sulle cause di quello che appare come un repentino ammaloramento.
Il Consorzio Autostrade Siciliane ha comunicato che il progetto dei lavori strutturali sul viadotto è in fase di ultimazione e che la gara d’appalto sarà indetta entro la fine dell’anno. La prima fase degli interventi interesserà la carreggiata in direzione Siracusa, con una durata stimata di 18 mesi dalla definizione del progetto. quindi appuntamento nel 2027 per il completamento di questa prima fase che sposterà l’istituzione del doppio senso di marcia sulla carreggiata rinnovata, garantendo il ripristino del transito dei veicoli senza limitazioni di peso. Al momento, nessuna comunicazione su lavori relativi sull’altra campata.
Il Prefetto di Siracusa ha invitato il Consorzio ad assicurare la massima celerità nell’avvio e nell’esecuzione dei lavori, evidenziando “la necessità di ripristinare quanto prima la piena funzionalità del viadotto”, ma anche l’esigenza “di evitare un ulteriore aggravio di traffico sull’arteria alternativa rappresentata dalla SS115, già fortemente sollecitata”.

foto archivio




Turismo: 135 milioni per le strutture ricettive in Sicilia, prorogati i termini

Le imprese turistiche avranno più tempo per partecipare all’avviso pubblico regionale che mette a disposizione 135 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, destinati a potenziare l’accoglienza turistica e incentivare la riqualificazione delle strutture ricettive in Sicilia.
Il dipartimento regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo ha prorogato la scadenza per la presentazione delle domande alle ore 17 del novantesimo giorno successivo alla pubblicazione, prevista per venerdì 28 novembre sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
La nuova scadenza consentirà alle imprese di valutare con attenzione le opportunità offerte dall’avviso, dopo le modifiche introdotte per chiarire le tipologie di interventi ammissibili, anche in risposta alle richieste di chiarimento pervenute dagli operatori del settore. Le domande vanno inoltrate esclusivamente attraverso la piattaforma informatica incentivisicilia.irfis.it e saranno istruite da Irfis FinSicilia, la società finanziaria partecipata dalla Regione Siciliana, individuata quale soggetto gestore della misura.
Le agevolazioni sono destinate a micro, piccole, medie e grandi imprese del settore turistico alberghiero ed extra-alberghiero per interventi di ristrutturazione e ampliamento di strutture ricettive esistenti, recupero fisico o funzionale di immobili da destinare ad attività turistico-ricettive e completamento di immobili legittimamente iniziati e non ultimati, già destinati o da destinare ad attività turistico-ricettive.
Il finanziamento, concesso in regime di esenzione e “de minimis”, varia da un minimo di 50 mila euro a un massimo di 3,5 milioni per ciascuna domanda, con un’intensità dell’agevolazione fino all’80% a fondo perduto.




Ahi Tari, quanto mi costi. Siracusa a 397 euro/anno (-0,4%), Catania maglia nera nazionale: 602 euro

Nel 2025, aumenta il costo della Tari in tutta Italia. Una famiglia spende, in media, 340 euro all’anno con un aumento del 3,3% rispetto al 2024 (329 euro). Le tariffe crescono – in misura differente – in tutte le regioni, ad eccezione di Molise, Valle d’Aosta e Sardegna, e in ben 95 dei 110 capoluoghi di provincia.
Restano marcate le differenze territoriali, con il Nord dove la spesa media si attesta sui 290 euro l’anno e una raccolta differenziata che raggiunge il 73% dei rifiuti prodotti; segue il Centro dove le famiglie spendono in media 364 euro, mentre si differenzia il 62% dei rifiuti; sempre fanalino di coda il Sud con una spesa media di 385 euro l’anno e una raccolta differenziata ferma al 59%.
Le regioni più economiche sono il Trentino-Alto Adige (224 €), la Lombardia (262 €) e il Veneto (290 €), mentre le più costose restano la Puglia (445 €), la Campania (418 €) e la Sicilia (402 €).
Catania è il capoluogo di provincia dove si spende di più, 602 euro; Cremona quello più economico con 196 euro in media a famiglia.
Sono i dati che emergono dal Rapporto 2025 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.
Nei “10 capoluoghi più costosi” figurano anche Pisa (557 €), Genova (509 €), Napoli (496 €); tra i più economici: Udine e Trento (199 €) subito dietro Cremona. Siracusa, che un tempo era tra le città italiane con la Tari più alta, non figura nella “top ten” ed anzi è l’unico capoluogo di provincia siciliano che fa registrare una leggerissima contrazione rispetto allo scorso (-0,4%). Secondo lo studio di Cittadinanzattiva, a Siracusa il costo medio Tari è di 397 euro. La spesa media in Sicilia è di 402 euro, in aumento del +3,1% rispetto al 2024. Catania la più cara (602 €. +1,1%), poi Trapani (463 €, +2,3%), Agrigento (456 €, +6,6%), Siracusa (397 €, –0,4%), Ragusa (395 €, +1,6%), Palermo (361 €, +7,8%), Caltanissetta (337 €, +1,9%), Messina (331 €, +4,3%) ed Enna (278 €, +4,4%). Come detto, Siracusa è uno dei pochissimi capoluoghi italiani a registrare un calo della Tari (–0,4% rispetto al 2024). Il dato colloca la città sotto la media regionale, pur restando tra i capoluoghi siciliani con costo elevato. E’ una riduzione significativa se confrontata con le variazioni degli altri capoluoghi isolani, quasi tutti in crescita, alcuni in modo marcato come Palermo (+7,8%) e Agrigento (+6,6%).




I conti del Comune di Siracusa, FI boccia l’ultima manovra: “Crea zone di serie A e di serie B”

I consiglieri comunali di Forza Italia – Cosimo Burti, Damiano De Simone, Luigi Gennuso, Leandro Marino, Toti La Runa e Alessandra Barbone – bocciano l’ultima manovra economico-finanziaria approvata in Consiglio, definendola “carente di visione strategica e caratterizzata da interventi scoordinati e settoriali”.
A destare maggiore preoccupazione è stata l’assenza del sindaco Francesco Italia durante la discussione in aula, segno – secondo i consiglieri – “di un evidente distacco dall’organo democratico della città”. La gestione della manovra, “affidata a una maggioranza logorata”, si sarebbe concentrata su emendamenti pensati per singole strade o aree ben precise, favorendo zone “amiche” a discapito di altre.
“Non possiamo accettare una logica politica che crea cittadini di serie A e serie B, alimentando disuguaglianze. Siracusa non si governa con scelte parziali e autoreferenziali, ma con una visione d’insieme che tenga conto delle reali esigenze di tutta la comunità”.
Il gruppo di Forza Italia ribadisce il proprio ruolo di opposizione responsabile e costruttiva, chiedendo trasparenza, equità e un confronto politico reale che restituisca al Consiglio comunale la sua centralità.




Riserva Ciane-Saline, convocato il Tavolo Tecnico. “Rilancio su metodo condiviso”

Adesso c’è anche la data. Il primo dicembre, alle 17, via al Tavolo Tecnico permanente sulla riserva naturale Ciane-Saline. All’incontro sono invitati gli enti, le associazioni e tutti i portatori d’interesse.
L’incontro è comunque aperto a tutte le associazioni della provincia di Siracusa che, pur non essendo state formalmente invitate, operano per missione nella tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, e che intendano contribuire ai lavori del Tavolo.
Si vuole avviare un percorso stabile e condiviso per la tutela, la vigilanza e la valorizzazione della riserva, favorendo un coordinamento costante tra istituzioni, mondo scientifico e associazionismo. Un lavoro necessario, come da più ambienti richiesto, per rafforzare la condivisione nella gestione dell’area protetta e consolidare un metodo di confronto strutturato.
Il Tavolo Tecnico permanente rappresenta, inoltre, un passaggio propedeutico alla costituzione del Consiglio Provinciale Scientifico, ulteriore strumento di supporto tecnico per le attività di tutela e valorizzazione.
“Lavoriamo per costruire un approccio stabile, trasparente e aperto al contributo di tutti convinti che il futuro della riserva passi da un metodo condiviso e da responsabilità istituzionale”, afferma il presidente del Libero Consorzio, Michelangelo Giansiracusa.




Nomine cda della Sac, il “forte disappunto” delle associazioni di categoria del Cna

Oltre 30 associazioni di categoria del Sud Est siciliano hanno espresso “forte disappunto” sull’avvenuto rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Sac, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso e il cui principale azionista è la Camera di Commercio, con una partecipazione superiore al 60%. “Le nomine del CdA della Sac deliberate dall’assemblea il 21 novembre, pur formalmente legittime, appaiono però discutibili dal punto di vista dell’opportunità e della forma. Con una Camera di Commercio commissariata, infatti, è venuta meno la possibilità per le Associazioni datoriali di esercitare il proprio ruolo di rappresentanza del mondo produttivo, un ruolo che è stato invece impropriamente assunto dalla politica”, si legge nella nota firmata – tra gli altri – da Cna, Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Cia, Confesercenti, Confartigianato, Confagricoltura.
Le associazioni di categoria avevano accolto positivamente le dichiarazioni del presidente Schifani che, lo scorso aprile, invitava il Commissario della Camera di Commercio del Sud Est, Antonio Belcuore, ad approvare con urgenza il bilancio dell’ente e ad astenersi da decisioni sulla governance della Sac, evidenziando che “tale scelta spetta agli organi della Camera di Commercio, una volta ricostituiti, per assicurare una rappresentanza adeguata e il rispetto delle procedure”, invitandolo, inoltre, ad avviare celermente le procedure di rinnovo. Le procedure sono state effettivamente avviate. La prima fase si è conclusa, con la consegna della documentazione da parte delle associazioni di categoria lo scorso 10 novembre. “Ci auguriamo infine che l’iter per il rinnovo camerale si concluda in tempi brevi, così da restituire alla Camera di Commercio del Sud Est una governance pienamente legittimata, e che si possa aprire al più presto un dialogo costruttivo con le Istituzioni e le rappresentanze politiche, nel rispetto dei ruoli, per condividere le politiche di sviluppo del Sud Est siciliano”, scrivono le associazioni che rappresentano le imprese. Pronte a monitorare l’attività della Camera di Commercio e delle società controllate, “nella piena convinzione che il percorso di privatizzazione degli scali aeroportuali di Catania e Comiso va portato avanti anche con la condivisione delle forze produttive del territorio” e con progetti nell’interesse di tutto il comparto economico.




Turismo, potenzialità e paradossi del settore che può valere per Siracusa 450mln e 21.400 posti di lavoro

Istituzioni ed operatori del turismo a confronto questa mattina all’Urban Center per “Destinazione Siracusa”. All’evento promosso da Cna, hanno partecipato le principali istituzioni locali e le imprese che compongono l’intera filiera turistica: ricettività, ristorazione, stabilimenti balneari, turismo esperienziale, servizi, guide turistiche, NCC, agenzie di viaggio e tour operator.
Punto di partenza, l’analisi del primo rapporto sul turismo del territorio curato dal Centro Studi di Cna Siracusa. Una base dati essenziale per superare le percezioni soggettive e ragionare su numeri concreti, certamente positivi per la stagione 2025 ma ancora lontani dalle reali potenzialità del territorio. Da qui la proposta di una cabina di regia provinciale, per coordinare tutti gli aspetti del fenomeno “turismo”. Non è soltanto questione di colore, ma reale capacità di creare valore e pil, spingendo occupazione stabile e non stagionale.
Per dare numeri, il turismo genera 318,7 milioni di euro che sono pari al 3,9% del pil provinciale. Attualmente “sostiene” oltre 15.000 posti di lavoro. Un risultato che, come sottolinea il Centro Studi Cna Siracusa, consolida il territorio tra le destinazioni mediterranee più performanti degli ultimi anni.
Ma dietro i numeri da primato si nascondono tre problemi strutturali che, se non affrontati, rischiano di rallentare il salto di qualità del settore: concentrazione territoriale, stagionalità estrema e frammentazione della governance.
Il sistema turistico provinciale è fortemente sbilanciato: Siracusa città da sola assorbe il 71,5% degli arrivi, mentre Noto, Augusta, Portopalo e Avola incidono per circa il 23%. Tutti gli altri 16 comuni siracusani insieme non arrivano al 6%. Questo produce due effetti. Da una parte, la saturazione nelle zone costiere e Unesco (Ortigia, Noto centro, Marzamemi) con rischi di “overtourism” localizzato con contraccolpi sui servizi pubblici, aumento dei prezzi immobiliari, congestione nei mesi estivi. Dall’altro lato, un sottoutilizzo dell’entroterra, che pure dispone di risorse di valore straordinario come Palazzolo Acreide, Pantalica, i borghi montani e le eccellenze dell’enogastronomia iblea. Nella proposta di Cna è ipotizzabile aumentare le presenze nell’entroterra dal 5,9% attuale all’8-10% entro il 2030, creando itinerari certificati e collegamenti costa–interno.
Il secondo grande limite è la stagionalità. Il 70,4% delle presenze si concentra da maggio a settembre. Il solo trimestre estivo (luglio–settembre) vale oltre il 58% del totale. Le conseguenze economiche? Contratti brevi e stagionali, con difficoltà a trattenere personale qualificato. Diverse strutture turistiche, così, non vanno oltre un’apertura di 4, 5 mesi. Si riducono in questo modo i margini e questo si traduce in scarsa capacità di investimento in qualità e innovazione. Ma l’aspetto peggiore è che, così, commerci e servizi da ottobre a maggio sono quasi fermi. Eppure Siracusa possiede tutto ciò che serve per un turismo “quattro stagioni”: clima mite, due siti Unesco fruibili tutto l’anno, eventi culturali, potenziale Mice, enogastronomia. L’obiettivo da raggiungere entro 2030 è ridurre la quota estiva al 61-65% del totale, rendendo “sostenibile” una piena filiera dell’economia e dell’occupazione turistica.
Il terzo ed ultimo problema struttura è individuato nella mancanza di una regia unica. Ogni Comune della provincia di Siracusa si muove in modo autonomo, non coordinato. La promozione turistica risulta così dispersiva e poco efficace, con duplicazioni di spesa e assenza di un brand territoriale unificato. Ecco perchè diventa centrale una cabina di regia provinciale o, in alternativa, un tavolo permanente che unisca Comuni, operatori, associazioni e istituzioni culturali.
C’è poi da considerare anche il “problema” affitti brevi. Oggi rappresentano l’86,6% delle strutture provinciali con un +42,5% di presenze registrato nel 2025. Critica è la loro elevata concentrazione in Ortigia, a Noto e Marzameni. La qualità, inoltre, non risulta omogenea, con impatto relativo sul mercato immobiliare locale e le politiche dell’abitare. Senza trascurare la persistenza di fenomeni non dichiarati. Cna Siracusa propone limitazioni nelle zone Unesco, controlli sistematici e incentivi per chi apre strutture nell’entroterra.
Secondo le stime del Centro Studi della Confederazione siracusana, la provincia può raggiungere entro il 2030 numeri ragguardevoli come 880.000 arrivi (+42% rispetto al 2024) per 2,7 milioni di presenze. Il che produrrebbe un impatto economico stimato in 450 milioni di euro, con la prospettiva di 21.400 posti di lavoro.
Perché la crescita è possibile? Perché Siracusa ha un’intensità turistica molto bassa (1,6 arrivi/abitante) rispetto a città come Dubrovnik (32,5). C’è dunque margine, senza rischiare overtourism. A patto di adottare strategie sostenibili sulla strada di quattro priorità operative. A partire da una destagionalizzazione vera, con eventi e politiche mirate; per proseguire con la valorizzazione dell’entroterra ibleo; una governance equilibrata degli affitti brevi ed infine la formazione continua degli operatori, soprattutto lingue e digitale.

foto di Marco Barreca




Piscitello (Cna): “Turismo ok, serve vero marketing territoriale per la crescita provinciale”

Presentato il report sul sistema turistico in provincia di Siracusa a cura del Centro Studi di Cna. Dati, criticità e linee strategiche per una crescita sostenibile che sia capace di produrre valore per il territorio ed occupazione stabile. Per andare oltre la stagionalità e coinvolgere in maniera piena i principali attrattori della provincia aretusea, proposta l’istituzione di una cabina di regia per coordinare politiche turistiche in cui ogni Comune, oggi, fa per sè. Ne abbiamo parlato con Elio Piscitello, a margine del focus “Destinazione Siracusa 2025”.