Emergenza abitativa, “un dramma i 1.500 sfratti e l’assenza di politiche di settore”

“La fine dello stato di crisi legato alla pandemia sta facendo emergere, con drammaticità, la crisi abitativa che investe migliaia di famiglie in tutta la provincia”. Il nuovo grido di allarme parte dai sindacati degli inquilini ovvero Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil. “Una situazione resa assai delicata con le 429 famiglie destinatarie dei decreti di rilascio dell’Iacp nell’ultimo quinquennio”, sottolineato Salvatore Zanghì, Paolo Gallo e Sebastiano Greco. “A questa difficile situazione, si aggiungono i 350 sfratti esecutivi al 2018 e i circa 1500 in esecuzione. La stragrande maggioranza dei Comuni della nostra provincia non ha avviato una concreta politica abitativa, programmando i bandi per l’assegnazione delle abitazioni. Una crisi che adesso rischia di aggravarsi ulteriormente vista anche la mancanza di alloggi in relazione ai bandi già emessi, 1030 solo nel capoluogo”.
Una questione nazionale che non risparmia la provincia di Siracusa. Motivo per il quale Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil insieme con Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al prefetto Giusi Scaduto. “Certi dell’importanza sociale della casa come luogo di dignità per ognuno, chiediamo al prefetto un tavolo di confronto con i Comuni e l’Iacp al fine di sensibilizzare e porre in atto azioni che riescano a risolvere i problemi abitativi”.

foto dal web




Covid, 333 le assunzioni di rinforzo nel siracusano: proroga fino al 31 dicembre

Proroga fino al 31 dicembre 2022 anche per le 333 persone assunte nel Siracusano, nel settore sanitario, per fronteggiare la pandemia e avvio di un percorso di stabilizzazione. Come da circolare dell’assessorato regionale alla Salute, anche le assunzioni a tempo effettuate nella provincia aretusea conosceranno una proroga fino alla fine dell’anno.
“Mi preme rassicurare –tutti coloro che hanno dato un contributo importante nel periodo più buio della pandemia. I loro contratti, per medici, infermieri, Oss, psicologici, amministrativi ed Usca, saranno prorogati. Si tratta di una scelta giusta, tenuto conto che il Covid19 ha ripreso a crescere anche nella nostra provincia”, commenta il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega).
“E’ stato discusso ed avallato nel corso della seduta in Commissione che ci sarà un percorso di stabilizzazione nei confronti del personale medico e sanitario. Beneficeranno della legge Madia coloro che entro il 30 giugno avranno raggiunto i 18 mesi di lavoro, a condizione che vi siano posti disponibili nella pianta organica delle Asp”, è il procedimento studiato dal governo regionale.
“Inoltre, in riferimento alle proroghe dei contratti – conclude Cafeo – bisognerà tenere conto del bilancio delle aziende sanitarie. Vuol dire che se non ci saranno risorse sufficienti, si procederà con la riduzione del monte ore. In ogni caso, c’è l’impegno da parte mia di tenere alta l’attenzione, partendo dal presupposto che la proroga è una scelta giusta”.
Tante variabili e non di poco conto, che potrebbero rendere complesso, nei mesi, il percorso di stabilizzazione.




Giornate Fai di Primavera: visite a Siracusa e Augusta. Avete mai visto la vera Scala Greca?

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, uno dei più importanti momenti pubblici dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti, in 400 città, saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
A Siracusa e Augusta visite guidate per scoprire la chiesa ed il convento di San Francesco di Paola (Augusta) e la scala greca, l’Artemision e la torre di Targetta (Siracusa). A fianco del Fai, gli studenti “ciceroni” di alcuni istituti superiori siracusani. Appuntamento a partire dalle 10 del mattino e sino alle 17, per i diversi turni di visita a contributo libero (da 3 euro in su).
A Siracusa si apriranno i cancelli di un’area archeologica di grande fascino, dove i visitatori potranno scoprire l’origine di un toponimo che da secoli dà il nome a una contrada cittadina e a uno dei viali più importanti, la Scala Greca. Salvata dal cemento e nascosta dalla vegetazione, da sempre giace dimenticata all’interno di un’area del parco archeologico, dove sarà possibile visitare anche un santuario dedicato ad Artemide, anch’esso conosciuto solo da pochi addetti ai lavori, e l’antico castello federiciano di Targia. Siti di grande importanza e bellezza storica e naturalistica e mai aperti al pubblico.
Ad Augusta, il complesso dedicato a San Francesco di Paola si affaccia sul mare. Comprende il Convento e la Chiesa dedicata all’ordine dei minimi. Il Convento non è stato mai aperto alle visite pubbliche. È sede di una caserma della Guardia di Finanza sin dall’Unità d’Italia quando, con la legge eversiva del 1866, vennero soppressi tutti gli ordini monastici e i beni passarono al nuovo Stato Italiano.
“Le Giornate FAI di Primavera rappresentano da trent’anni l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente”, si legge nella nota del Fondo Ambiente Italiano.




Tentato omicidio, 31enne di Avola in carcere: dovrà scontare 5 anni e 3 mesi

E’ stato condannato a sei anni di reclusione per tentato omicidio e ora dovrà scontare la pena residua in carcere. Sono stati gli agenti del commissariato di Avola ad eseguire l’ordinanza di carcerazione, emessa dalla Procura di Siracusa, nei confronti del 31enne. E’ stato riconosciuto colpevole del reato di tentato omicidio, commesso ad Avola il 4 giugno del 2020 quando, all’interno di un ristorante, aveva aggredito con un coltello il cognato, causandogli gravi ferite.
A seguito della sentenza definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Catania, è stato tradotto presso la casa di reclusione di Noto per l’espiazione della pena.




Covid, il bollettino: 485 nuovi positivi in provincia, +16 a Siracusa città

Sono 485 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.
Uno sguardo in dettaglio ai numeri del capoluogo. Rilevati 16 nuovi positivi che portano così il totale degli attuali positivi a 1.590. In isolamento fiduciario, a Siracusa città ci sono oggi 35 persone (+9).
Situazione ricoveri stabile rispetto a ieri. Sono 28 i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 27 ricovero in regime ordinario, 1 in terapia intensiva.
Campagna vaccinale, nelle ultime 24 ore sono state 75 le inoculazioni a Siracusa città. Sei le prime dosi, 15 seconde dosi e 54 le booster.
In Sicilia sono 6.481 i nuovi casi registrati a fronte di 46.599 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 239.409 (+1.620). I guariti sono 6.949, 20 i decessi. Negli ospedali siciliani sono 989 (-16) i ricoverati, 62 (+3) in terapia intensiva. Quanto ai numeri del contagio nelle singole province: Palermo 2.940 nuovi casi, Catania 1.029, Messina 1.461, Siracusa 485, Trapani 830, Ragusa 579, Caltanissetta 363, Agrigento 772, Enna 130.




Intitolata alla memoria di Raffaello Caracciolo la “sala verde” del Vermexio

Lo studio di rappresentanza del sindaco, la cosiddetta “Sala verde” di Palazzo Vermexio, da oggi è intitolata a Raffaello Caracciolo, storico primo cittadino di Siracusa, più volte vice sindaco e assessore, uno degli artefici della rinascita di Siracusa dopo la Seconda guerra mondiale.
Il sindaco Francesco Italia ha fatto apporre una targa all’ingresso della sala. Alla cerimonia hanno partecipato la vedova, Irene Bordone, i figli Marco e Fabio assieme allo loro figlie Irene, Agnese, Rachele e Cristiana; assieme a loro, la nipote Simona Falsaperla, addetto stampa di Confindustria Siracusa. Non hanno fatto mancare la loro presenza ben cinque ex sindaci: Benedetto Brancati, Gaetano Bandiera, Franco Cirillo, Marco Fatuzzo e Titti Bufardeci, oltre all’assessore alla Cultura in carica, Fabio Granata. La targa è stata scoperta dalle più piccole delle nipoti: Rachele e Cristiana.
Ad aprire la cerimonia, curata e aperta da Giuseppe Prestifilippo, l’esibizione di sette giovani violoncellisti della scuola media a indirizzo musicale “Paolo Orsi” che hanno eseguito “Viva la vida” dei Coldplay.
“Quello di oggi – ha detto il sindaco Italia – è un momento solenne per onorare un amministratore che si è speso per la città e che ha lasciato in tutti un profondo ricordo. Un uomo che ha deciso di dedicare tutto il suo impegno alla politica con la P maiuscola nell’interesse della città».
Le nipoti Irene e Agnese hanno invece voluto ricordare “nonno Lello” che hanno imparato a conoscere a fondo solo quando non c’era già più, la sua profonda fede cristiana l’amore per la città e i siracusani che continuano a ricordarlo.
All’ex dirigente comunale Rosario Sarcià, infine, il compito di ricordarlo come il sindaco che ogni mattina, in cima alla sua agenda giornaliera metteva le richieste e le segnalazioni dei cittadini per migliorare il decoro della città. «Una passione sociale – ha detto – che gli veniva dall’educazione familiare e dalla profonda formazione politica».

Riportiamo di seguito l’intervento del sindaco Italia

Con la posa di questa targa nella Sala Verde di Palazzo Vemerxio, che poi è lo studio di rappresentanza del sindaco di Siracusa, consegniamo al ricordo di tutti l’uomo che per più lungo tempo ha incarnato l’impegno politico-amministrativo per Siracusa.
Raffaello Caracciolo faceva parte di quella schiera di giovani siracusani che, alla fine della Seconda guerra mondiale, caduto il fascismo e mentre lo Stato repubblicano iniziava a muovere i primi passi, si assunse l’onere e la responsabilità di far rinascere una città che, come il resto d’Italia, era piegata, impoverita e incerta sulla direzione da prendere. Solo che, a differenza della maggior parte di quel gruppo di siracusani, l’avvocato Caracciolo, la passione per la politica l’ha sempre mantenuta viva, così come non si è mai sopito in lui l’amore per Siracusa nel cui interesse ha operato per oltre 60 anni in diversi ruoli istituzionali.
Un’esistenza politica, la sua, che è iniziata a Palazzo Vermexio e che tra queste mura si è chiusa nel 2008, quando cessò la carica difensore civico. Raffaello Caracciolo, appena 22enne, nel 1944, mentre ancora un pezzo d’Italia era occupato da nazifascisti, assieme a Giuseppe Agnello fu tra i fondatori della Democrazia cristiana. Due anni dopo sarebbe entrato nel primo consiglio comunale “repubblicano” e sugli scranni dell’assemblea cittadina sarebbe rimasto fino al 1980, tolto il quinquennio 1965/1970.
Una lunga vita da protagonista, la sua, nelle stanze e nei corridoi del Palazzo dei siracusani. Non si contano le volte, a partire dal ‘51, che fu vice sindaco e assessore, tanto nella prima quanto nella seconda fase della sua esperienza amministrativa. Di certo si sa che è stato in assoluto il sindaco più longevo della storia siracusana fino al 2007, quando, però, ormai da 13 anni era stata introdotta l’elezione diretta dei primi cittadini. Raffaello Caracciolo è stato interrottamente in carica dal 20 marzo 1957 al 6 febbraio 1965: poco meno di otto anni con in mezzo la tornata elettorale del 1960 dopo la quale fu riconfermato.
In anni in cui i sindaci erano in balia di accordi spesso effimeri, l’avvocato Caracciolo è rimasto un punto fermo riuscendo a dare continuità all’azione politico-amministrativa in un periodo molto delicato della storia siracusana. Superata la fase critica della ricostruzione post-bellica, Siracusa, con la nascita del petrolchimico e il passaggio dall’economia agricola a quella industriale, viveva appieno il boom economico che la portò a diventare una delle province meridionali a più alto reddito pro-capite. La popolazione cresceva, cresceva la domanda di case, di infrastrutture e di servizi e in questo contesto la continuità di gestione – di governance, diremmo oggi – fu importante.
Ancora più importante fu la sua capacità di sapere tenere tenere buone relazioni con i governi nazionali anche grazie agli ottimi rapporti con il ministro Scelba. Con Caracciolo Siracusa ricevette la visita di due presidenti della Repubblica: Gronchi, nel ‘60, e Segni, nel 1964, che non fecero mancare la loro presenza al Teatro Greco per le Rappresentazioni classiche. In quegli anni furono reperite le risorse per la realizzazione del lungomare di Ortigia, dalla Fonte Aretusa a piazza Cesare Battisti; nacquero il corso Gelone, il viale Teracati e la Panoramica della Neapolis.
Dal 1965 al 1970 fu presidente dell’Ente siciliano case lavoratori. Tornò in consiglio comunale dal 1970 al 1980, ricoprendo anche la carica di vice sindaco. Dal 1975 fu per un anno sub commissario dell’Istituto nazionale del dramma antico; dal 1980 al 1992, fu componente della Commissione provinciale di controllo e, dal ‘92 al ‘95, presidente del Comitato provinciale della Croce rossa italiana.
Sarebbe tornato a Palazzo Vermexio nel 1994, quando fu scelto dal consiglio comunale come difensore civico, carica alla quale l’assemblea cittadina lo ha sempre confermato ad ogni rinnovo e che, in forza della grande esperienza amministrativa accumulata arricchita dalla competenza legale, lo poneva come anello di congiunzione tra i cittadini e l’istituzione comunale.
Con la fine del suo ultimo mandato, nel 2008, all’età di 86 anni, una anno prima della sua scomparsa, l’avvocato Raffaello Caracciolo lasciò Palazzo Vermexio.
Qui, come abbiamo visto, egli è stato protagonista di tante scelte importanti portate avanti nell’interesse generale, ed è qui, in questa sala che per tanti anni fu la sua stanza di sindaco, che merita di essere degnamente ricordato e consegnato alle generazioni future.




Avola verso le elezioni: Loreto incassa sostegno Udc e “designa” assessore Cecchi Paone e trov

Entra sempre più nel vivo la campagna elettorale ad Avola. Si muovono gli schieramenti e si definiscono nomi e alleanze. Da questo punto punto, una doppia mossa la piazza il candidato sindaco Corrado Loreto: l’ingresso nella sua coalizione dell’Udc e l’annuncio di Alessandro Cecchi Paone come assessore designato nella sua squadra di governo cittadino.
Il nome del giornalista, docente universitario e divulgatore scientifico, disponibile a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura, ha attirato mille curiosità. Corrado Loreto preferisce non catalizzare tutta l’attenzione sul nome di Cecchi Paone e glissa con un generico “ne vedrete ancora delle belle”.
Politicamente più rilevante l’intesa trovata con l’Udc, ufficializzata nei giorni scorsi durante una conferenza stampa tenuta dai dirigenti provinciali del partito centrista, Carmelo Longo e Salvo Cutrali. “Il nostro progetto cresce e si arricchisce di contenuti – dice Loreto – aggregando sempre più pezzi di società in un gruppo eterogeneo che punta al governo della città con progetti e idee chiare, per una governance dinamica, laboriosa, connessa col territorio, che punta al miglioramento della qualità della vita di ognuno”.
E per accendere il dibattito politico cittadino, Corrado Loreto non disdegna una nuova pizzicata alla amministrazione uscente: “Negli ultimi dieci anni Avola ha espresso una evidente assenza di democrazia”.




Siracusa, preghiera per la pace: il Santuario della Madonnina accoglie invito del pontefice

Venerdì prossimo papa Francesco consacrerà il mondo intero, ed in particolare la Russia e l’Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria. La celebrazione avrà luogo alle ore 17.00 nella Basilica Vaticana. Accogliendo l’invito del pontefice a pregare per la pace, l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, invita alla veglia di preghiera che si terrà venerdì 25 alle ore 20.00 alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime “per unirci spiritualmente all’atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Certi che “alla sue sante lacrime Gesù nulla rifiuta” vi esorto ad un’intensa comunione di preghiera”.
Al Cuore Immacolato di Maria, il Pontefice consacrerà l’Ucraina e la Russia, mentre a Fatima, per suo volere, farà lo stesso il suo elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski. L’auspicio del Papa è che l’atto di consacrazione dei popoli al Cuore Immacolato di Maria “porti la pace al mondo intero”.
A Siracusa i fedeli, riuniti in Santuario, pregheranno davanti al quadretto in gesso che raffigura la Madonna che mostra il proprio Cuore Immacolato. Quel quadretto dal quale dal 29 agosto al 1 settembre 1953 sgorgarono lacrime umane.
“Il primo dono del Risorto ai discepoli è la pace – ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto -. La prima pace che siamo chiamati a vivere è la pace prima di tutto di noi stessi con Dio, pace che nasce dall’unione con Lui per cui non possiamo vivere più altra vita che la sua. Questa è la prima pace: l’unione più intima con Dio. Nell’unità col Cristo noi dobbiamo vivere anche un’altra pace con tutti gli uomini”. E contenuto essenziale dell’annunzio cristiano è “la ricerca della pace”.
Papa Francesco ha rivolto anche questa mattina ancora una volta l’invito a fermare le guerre: “Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra: con la guerra tutto si perde, tutto – ha detto il Pontefice -. Non c’è vittoria in una guerra: tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità, ci faccia capire che occorre invece sconfiggere la guerra. Lo Spirito del Signore ci liberi tutti da questo bisogno di autodistruzione che si manifesta facendo la guerra”. Papa Francesco ha esortato anche a pregare “perché i governanti capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione del problema”, che “la soluzione è lavorare insieme per la pace e, come dice la Bibbia, fare delle armi strumenti per la pace”.




Raccolta dell’organico a Siracusa, turno di stop nel porta a porta. Venerdì si riparte

Niente raccolta dell’organico a Siracusa, cosa è successo? A determinare l’imprevisto stop è stato un problema tecnico in una delle linee dell’impianto di Kalat servizi dove il Comune capoluogo conferisce la sua frazione umida. Questo, insieme alla già nota problematica del contingentamento, ha portato all’inatteso turno di fermo che ha sorpreso gli utenti.
I mastelli dell’umido sono rimasti pieni all’esterno delle abitazioni e dei condomini. Una scena che, assicurano dal settore ambiente, non dovrebbe ripetersi venerdì quando da calendario è previsto il nuovo turno di raccolta dell’organico. Il disservizio non è stato purtroppo preceduto da una comunicazione preventiva all’utenza. Solo qualche post sui social nella serata di ieri avvisava della opportunità di non esporre all’esterno la propria frazione organica.
Per ovviare ai problemi, si sta definendo in queste ore il ricorso ad una piattaforma che permetta di bypassare le criticità attuali, in attesa di tornare alle procedure ordinarie per il conferimento dell’organico raccolto a Siracusa.




Via lido Sacramento viene giù. Per i lavori bisogna attendere, la previsione: “Entro l’anno”

Niente da fare per via Lido Sacramento: riuscire a riaprire entro l’estate il tratto interessato da crolli e cedimenti è impossibile. Senza giri di parole, diverse fonti interne a Palazzo Vermexio aggiornano così sullo stato dell’iter dei lavori per consolidare la scogliera su cui poggia la sede stradale.
Dopo il passaggio del medicane dello scorso ottobre, si sono acuiti i già noti problemi di quella strada che corre parallela al mare. In due punti, evidenti i cedimenti. Un largo tratto – oggi chiuso al traffico – presenta sul manto evidenti lesioni che parlano di uno scivolamento verso il mare.
Nonostante siano indicati come lavori di “somma urgenza” dalla stessa Protezione Civile, gli stanziamenti tardano ad arrivare. E comunque ne servirà uno ulteriore per riuscire a “fortificare” le due pareti rocciose che si stanno sfarinando, trascinando con sè la soprastante strada.
L’obiettivo, adesso, è riuscire a completare tutti e due gli interventi entro l’anno. In corso lo studio di fattibilità tecnico-economica. Il progetto prevede la realizzazione di due pareti in cemento armato, su di una base composta da pali interrati, in modo da trattenere la falesia e limitare l’azione dei marosi che si infrangono costantemente sull’argilla, erodendo quella debole falesia. Quindi, muro di sostegno su piattaforma con pali di fondazione. La Soprintendenza ha compreso la necessità di derogare all’uso del cemento armato pur se in un’area dove massimi sono i vincoli paesaggistici. Ma non c’è alternativa se si vuole evitare, un domani, di ritrovarsi senza strada.
Le nuove prospettive temporali, però, non lasciano sereni i residenti e men che meno le attività commerciali presenti in zona. La domanda è per quanto potranno andare avanti? Raggiungerli è operazione complessa. Esiste una stradina alternativa, ma nota solo a chi frequenta quelle zone. La parafarmacia ha chiuso, saracinesca giù. Ora temono alimentari, ristoranti e pizzerie presenti in buon numero lungo quel pezzo panoramico di via lido Sacramento. E questa è la vera emergenza, purtroppo relegata in secondo piano dalla solita burocrazia italiana anche quando parla di “somma urgenza” e “protezione civile”.