Un mutuo per il cimitero di Siracusa: nuovo impianto idrico e fognario

L’impianto idrico e fognario del cimitero di Siracusa sarà interamente rifatto. L’amministrazione comunale ha acceso un mutuo di 400 mila euro ed è già stato avviato l’iter per l’assegnazione dei lavori. L’annuncio è stato dato stamattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco, Francesco Italia, il direttore della struttura, Fabio Morabito, e Giovanni Di Lorenzo, delegato del quartiere Neapolis che, in tale veste, è stato incaricato dal sindaco di seguire le vicende che riguardano il camposanto.
«Il cimitero – ha affermato il sindaco Italia – sta progressivamente tornando a essere un luogo dotato del giusto decoro e rispettoso della dignità dei siracusani che qui vengono a ricordare i loro defunti e a pregare per loro. Un po’ come accaduto con gli asili nido, trovati nel 2018 inagibili e non fruibili e che adesso sono un fiore all’occhiello della città, anche per il cimitero la disattenzione accumulata per troppi anni rende oggi il nostro lavoro più difficile. Le somme a oggi investite e gli interventi effettuati dimostrano una evidente inversione di tendenza».
Un esempio è, appunto, la rete idrica e fognaria interna per la quale è stato acceso il mutuo da 400 mila euro.
«Un intervento così esteso – ha detto Di Lorenzo – non si compie dagli anni ‘50. Ciò accade perché l’amministrazione in carica ha deciso di non considerare il cimitero come l’ultimo dei problemi, a differenza di quanto accaduto a partire dal 2000, quando venivano spese poche migliaia di euro l’anno. In questi ultimi tre anni, nonostante i ritardi dovuti alla pandemia, sono stati investiti 90 mila euro per il totale rifacimento dei bagni, della camera mortuaria e della sala autoptica, per la manutenzione straordinaria della cosiddetta Palazzina B e per una serie di altri piccoli interventi. E in previsione – ha proseguito Di Lorenzo – per fare fronte alle numerose richieste, saranno realizzati 550 nuovi ossarietti, con una spesa di 160 mila euro ma con 400 mila euro di entrate previste dalle concessioni, che intendiamo prolungare fino a 50 anni».
L’incontro è servito anche a fare il punto sui rinnovi delle concessioni di loculi, avviati poco meno di tre anni fa e che riguardano quelle scadute alla fine del ‘93. A fronte di 11 mila 458 loculi (sono stati esclusi i loculi dell’ala monumentale del cimitero e quelli assegnati prima del 1975) sono state rinnovate 1.462 pratiche, incassando 742 mila 546 euro. A questa somma vanno aggiunti poco meno di 400 mila euro recuperati dai due bandi per la riassegnazione delle cappelle dismesse: 3 nel primo e 10 nel secondo.
«Somme – ha chiarito Morabito – che servono per la gestione ordinaria del cimitero ma anche per l’implementazione e la riorganizzazione del servizio di pulizia dei campi, a cominciare da quello dei bambini, avviato con due affidamenti a cooperative di tipo B, cioè che si occupano dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate».
«Va chiarito inoltre – ha aggiunto Di Lorenzo – rispetto a quanti in passato polemizzarono parlando di sfratto dei defunti, che nessuna estumulazione ad oggi è stata compiuta per il mancato rinnovo della concessione. Ciò perché gli uffici si attengono in maniera scrupolosa a quanto previsto dall’avviso andando alla ricerca, con comunicazione scritta, dei parenti dei defunti per i quali non si è proceduto al rinnovo della concessione. L’eventuale estumulazione è prevista solo per manifesto diniego o dopo la decorrenza dei termini in mancanza di risposta».
Infine sono state avviate le procedure per il rinnovo delle concessioni stipulate nel triennio ‘94-’96 (4 mila 750 circa) e per il censimento di altre cappelle dismesse da mettere a bando per la riassegnazione.




Armi e droga, ancora perquisizioni a Pachino: trovato stupefacente e due katane

Con l’aiuto di un cane antidroga, i Carabinieri di Pachino hanno rinvenuto e sequestrato 35 grammi di hashish nel corso di nuove perquisizioni, dopo il blitz dei giorni scorsi. Le attenzioni dei militari si sono rivolte verso le abitazioni di persone note per i loro trascorsi in materia di armi e stupefacenti. La droga era ben occultata in un pacco di riso all’interno di una dispensa. C’erano anche contanti e un bilancino di precisione, ritenuti evidenza dell’attività di spaccio svolta.
Nel corso di un’altra perquisizione, sono state rinvenute due katane giapponesi, di oltre un metro ciascuna e con lame ben affilate, che sono state sequestrate in quanto illegalmente detenute.
Le due persone sono state denunciate alla Procura di Siracusa.




Due rapine con volto travisato e coltello, ai domiciliari un 35enne

E’ sospettato di essere l’autore di due rapine a Pachino, commesse con il volto travisato ed un coltello. Ai domiciliari un 35enne, all’epilogo di una delicata attività investigativa condotta dagli uomini del Commissariato di Pachino.
Le due rapine sono state commesse ai danni di un centro demolizione e di un distributore di carburante. Gli elementi di prova raccolti nel corso delle indagini – spiegano gli investigatori – hanno evidenziato “un quadro accusatorio di assoluta gravità indiziaria in ordine ai fatti contestati”.
Rilevante nel complesso dell’indagine è stato il tracciamento degli spostamenti dell’indagato, attraverso alcune telecamere di videosorveglianza.




Da Siracusa ad Agrigento, passando per Segesta: “si al biglietto unico, ma…”

Il turista, a Siracusa, deve ancora scontrarsi con un problema antico: non esiste il biglietto unico per visitare musei e siti archeologici. E così, mentre in gran parte dell’Europa basta un click ed un pagamento per organizzare visite e vacanza, qui è ancora tutto farraginoso. Un biglietto da acquistare per visitare la Neapolis, un altro per il museo Paolo Orsi, un altro ancora per il Castello Maniace ed ovviamente uno ulteriore per la Galleria Bellomo. A parte poche eccezioni, questa è la situazione comune a tutta la Sicilia. E dire che il biglietto unico farebbe anche risparmiare il visitatore ed aumenterebbe di sicuro la fruizione di tutte queste aree “condivise”.
“Ogni parco archeologico ha proposto le proprie idee sul tema alla Commissione biglietti. Entro qualche mese dovrà deliberare”, risponde sul tema l’assessore regionale ai beni culturali, Alberto Samonà. “La mia volontà è quella di avere in Sicilia il biglietto unico, anche tra luoghi di aree diverse della Sicilia. Immaginiamo Siracusa con la sua Neapolis e con lo stesso biglietto l’ingresso anche alla Valle dei Templi di Agrigento e poi ancora Selinunte e Segesta: per il turista sarebbe perfetto nell’organizzare la sua settimana di vacanza”.
Nonostante la buona volontà, il tema non è di facilissima soluzione. “Attualmente i biglietti sono diversi nei vari parchi e musei perchè diversi sono i gestori dei servizi. Vi do una notizia: nel corso di quest’anno avvieremo le procedure per le nuove gare per l’affidamento dei servizi. E’ un segnale importante. I diversi concessionari seguono i loro criteri. Ma i biglietti vanno unificati, al di là di chi gestisce il servizio. Il biglietto unico conviene a tutti – spiega ancora Samonà – e darebbe una immagine diversa dei nostri beni culturali. Lo abbiamo fatto in alcuni luoghi di Palermo ed ha funzionato davvero bene in un anno e mezzo, con visitatori aumentati in tutti questi luoghi. Una direzione verso cui vogliamo andare in tutta la Sicilia”.
Ma i beni culturali devono essere fruiti anche dai residenti. E non è un mistero che il costo elevato dei biglietti, senza alcuno sconto per i siciliani, è uno dei principali deterrenti. Le famiglie, specie quelle numerose, si tengono distanti. “Sconti per i residenti? Li volevo ma a quanto pare non si può fare perchè violerebbe norme dell’Ue. Volevamo introdurre questi sconti ma, a quanto pare, confligge con l’Unione Europea”, dice Samonà accompagnando le parole con un sorriso amaro. “Udite, udite si creano disparità tra cittadini europei e noi, come ente pubblico, non possiamo farlo. Abbiamo cercato altre soluzioni, come gli sconti per le famiglie numerose. Anche su questo aspetto, attendiamo che si esprima a breve la Commissione biglietti. La volontà politica è chiara. Ma la burocrazia è davvero incredibile, senza voler gettare la croce addosso ad alcuno…”.




Covid, il bollettino: 497 nuovi positivi in provincia, 75 a Siracusa città. Vaccinazioni pediatriche al palo

Sono 497 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.
Uno sguardo in dettaglio ai numeri del capoluogo. Sono 75 i nuovi casi di contagio, dopo settimane contraddistinte da un numero di guariti superiore ai nuovi casi. Il totale degli attuali positivi torna così sopra 1.200: sono oggi 1234. Quanto alle persone in isolamento fiduciario, a Siracusa città sono oggi 17.
Situazione ricoveri, sono 31 i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 29 ricovero in regime ordinario, 2 in terapia intensiva.
Campagna vaccinale, nelle ultime 24 ore sono state 126 le inoculazioni a Siracusa città. Sono state 6 le prime dosi, 39 le seconde e 81 quelle booster. Le vaccinazioni in età pediatrica non superano il 26,42% quanto a prime dosi ed il 22,09% come ciclo completo.
In Sicilia sono 4.884 i nuovi casi di covid19 registrati a fronte di 36.532 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 220.062 (-6.410). I guariti sono 12.609, 26 i decessi. Negli ospedali sono 960 (+1) i ricoverati, 66 (+3) in terapia intensiva. Quanto alle singole province, questi i numeri di oggi: Palermo 1.676 nuovi casi, Catania 996, Messina 779, Siracusa 497, Trapani 595, Ragusa 421, Caltanissetta 318, Agrigento 710, Enna 233.




Covid in Sicilia: per la quinta settimana contagi in calo, Siracusa quinta provincia per incidenza

Curva epidemica in discesa per la quinta settimana consecutiva in Sicilia. E prosegue il trend degli ultimi due mesi, con la flessione costante delle nuove ospedalizzazioni: circa trequarti dei pazienti ricoverati risultano non vaccinati o con ciclo di vaccinazione incompleto.
Nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo, l’incidenza di nuovi casi è stata pari a 31.257 (-4.86%), con un valore cumulativo di 646.65/100.000 abitanti. Siracusa scende dal podio (è quinta) mentre Messina, Agrigento e Ragusa sono le province che negli ultimi sette giorni hanno fatto registrare il maggior numero di positivi, mentre le fasce d’età più a rischio restano ancora quelle più giovani: tra gli 11 e i 13 anni, (1315/100.000 abitanti), tra i 6 e i 10 anni (1255/100.000) e tra i 14 ed i 18 anni (1300/100.000). Nel dettaglio, a Siracusa sono stati 2.708 i nuovi positivi nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo, con un tasso di incidenza pari a 701,43/100.000 abitanti (-20,63% rispetto ai sette giorni precedenti).
Sul fronte della campagna vaccinale i dati in esame riguardano la settimana dal 2 all’8 marzo. Nella fascia d’età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 28,15% del target regionale, mentre 71.546 bambini, pari al 22,72%, risultano con ciclo primario completato. Nel target over 12 anni, i vaccinati con almeno una dose sono l’89,74%. La percentuale di chi ha completato il ciclo primario è dell’88,13%. Resta ancora da vaccinare, quindi, il 10,26% del target.
Sono 873.405 i siciliani che, pur potendo sottoporsi a somministrazione, non hanno ancora ricevuto la dose “booster”. Complessivamente, infatti, i vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.577.833, pari al 74,69% degli aventi diritto. Inoltre, è disponibile dal 28 febbraio presso i centri vaccinali di ogni provincia anche il vaccino Nuvaxovid (Novavax). A marzo è iniziata anche la somministrazione della dose di richiamo per gli over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria, che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno 120 giorni. Dall’inizio del mese sono state eseguite 183 somministrazioni di quarta dose e 553 del vaccino Nuvaxovid (Novavax).




Violenza nel centro storico, il racconto di Roberto: “Pensavano solo a picchiare”

Hanno profondamente colpito l’opinione pubblica siracusana le ultime notizie relative ad aggressioni e pestaggi nel centro storico. Nel giro di poche settimane, tra febbraio e questi primi giorni di marzo, diversi gli episodi (poche le denunce) che hanno spinto a parlare di baby-gang in azione e violenza giovanile, ricostruzioni che non hanno però trovato elementi di conferma in sede di analisi durante la settimanale riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Roberto (il nome è di fantasia per tutelare la sua privacy) è il ragazzo pestato da un branco composto da una ventina di giovani, a metà febbraio. Tutto è avvenuto poco distante da Ortigia, in via Crispi, nei pressi della stazione.
“Siamo finiti in ospedale in quattro, due ragazzi e due ragazze. Eravamo andati a bere una cosa in un locale. Non abbiano provocato nessuno. Anzi, abbiamo chiesto di essere lasciati in pace. Loro, invece, si sono accaniti. Eravamo due coppie, tranquilli. Senza motivo, questi sono passati alle mai. Cercavano l’aggressione”, racconta in diretta su FMITALIA. “Tutto nasce perchè uno di quel gruppo ha sferrato senza motivo due pugni in volto ad una delle ragazze. Io sono intervenuto, ho detto le ragazze no, lasciatele perdere. Ed a quel punto sono partiti tutti contro di me. Io ho avuto la peggio perchè sono anche caduto e hanno cominciato, in cerchio, a colpirmi in testa. Cercavano di farmi più male possibile. Non volevano il telefono, il portafoglio, niente. Non avevano lo scopo di rapina. Dovevano solo picchiare. Sapete cosa ha fatto ancora più male? Non è intervenuto nessuno per aiutarci. Nessuno ha chiamato la polizia. Tutti andati via senza far nulla”, continua il suo racconto Roberto. “Io ho denunciato. Quella stessa sera ci sono stati altri aggrediti, in maniera meno violenta, sempre dallo stesso gruppo. Ma anche nei giorni successivi altri episodi”.
L’ultimo nel fine settimana, quando uno studente in Erasmus a Siracusa è stato persino accoltellato. Le sue condizioni sono in miglioramento. “Se non si fa qualcosa subito, questi arrivano a sentirsi invincibili e pian piano aumenteranno frequenza e gravità dei pestaggi”, commenta Roberto.
Ma le forze dell’ordine non sono rimaste a guardare. Molti degli autori dei pestaggi sono stati individuati e raggiunti dai poliziotti. Ma la legge non prevede misure detentive ma solo sanzioni alternative. E questi ragazzotti malati di criminalità non paiono curarsi per nulla di rimbrotti e denunce.

foto dal web




Da Kharkiv a Siracusa, il viaggio di Natalia e dei suoi figli in fuga dalla guerra

Natalia ha 35 anni e con i suoi due figli, un bambino ed una ragazzina di 8 anni, è in fuga dalla guerra in Ucraina. Saranno accolti tra pochi giorni da una famiglia-rifugio di Siracusa, una delle oltre 140 che ha formalizzato la domanda per ospitare stranieri al consolato Ucraino di Napoli, tramite la Consulta Civica. Il presidente, Damiano De Simone, cura i contatti, non semplicissimi. Le linee sono intasate e solo giorno 14 Natalia ed i suoi figli arriveranno a Siracusa.
“Sto scappando da Kharkiv, la mia città. La nostra casa è stata danneggiata e siamo costretti a fuggire. Vi chiedo aiuto”, ha scritto nei giorni scorsi Natalia in un commovente messaggio indirizzo al referente della Consulta Civica di Siracusa. “Alloggio, cibo, aiuto linguistico. Cercherò d’imparare l’italiano prima possibile e di trovare un lavoro. Sono un infermiera, aiutatemi per favore. Prima possibile”, scriveva mentre scappava da una città bombardata.
“Natalia ed i suoi bambini saranno i benvenuti, come tutti i 222 profughi che saranno ospitati dalle 144 famiglie-rifugio che a Siracusa hanno risposto di cuore all’invito. La solidarietà qui non passa mai di moda, sono contento e ringrazio tutti”, dice De Simone.
Per supportare le famiglie-rifugio sono stati raccolti generi alimentari, prodotti per l’infanzia e farmaci che saranno distribuiti gratuitamente dalle associazioni che hanno aderito all’iniziativa.
La Croce Rossa Italiana accompagnerà le donne ed i bambini ucraini presso l’abitazione-rifugio, mentre i volontari di Carovana Clown si occuperanno dell’accoglienza cercando di regalare i primi sorrisi. In prima linea anche l’Associazione Nazionale Carabinieri.
Intanto, si moltiplicano nel capoluogo le iniziative di solidarietà internazionale grazie ad una splendida mobilitazione di tutto il terzo settore. Si muove anche la Chiesa: il 13 marzo, durante l’esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia, in Cattedrale, saranno raccolti fondi da inviare in Ucraina. La richiesta di denaro è stato formalizzata dalle Caritas ucraine, in raccordo con la Cartias diocesana diretta da padre Marco Tarascio.

foto: Kyiv Independent




Villaggio di Cassibile: si ai profughi ucraini, no ai migranti. “Non siamo razzisti, accoglienza è nobile”

Utilizzare il villaggio dell’accoglienza di Cassibile per i profughi ucraini. La proposta avanzata dal Comitato No Villaggio, composto da residenti contrari da sempre all’apertura del centro per i braccianti stagionali, ha diviso il mondo politico e l’opinione pubblica. A giorni di distanza, la posizione espressa in una lettera inviata al presidente della Regione ed al prefetto di Siracusa è stata oggetto di interpretazioni che hanno scorto del razzismo di fondo, come se – si è ipotizzato – il Comitato No Villaggio volesse destinare l’area ai profughi ucraini per evitare l’arrivo dei braccianti extracomunitari. Una posizione vicina a quella politica dei “profughi buoni e dei profughi cattivi” che tanto sta facendo discutere anche a livello nazionale.
Il portavoce del comitato, Paolo Romano, però non ci sta. E replica a brutto muso. “Con la nostra contrarietà al villaggio abbiamo voluto evidenziare le irregolarità dei lavori, gli evidenti conflitti di interesse tra persone e società coinvolte, l’ubicazione del villaggio in una zona già fortemente penalizzata in quanto priva di servizi pur in presenza di soluzione alternative più efficienti e a costo zero. Il tutto è stato sempre fatto a tutela dei lavoratori extracomunitari stagionali che – denuncia -a nostro avviso e con prove evidenti venivano sfruttati come mezzo di sporco business da persone e società che celano dietro maschere di filantropismo interessi puramente economici”.
Il razzismo? “Non c’entra nulla. Cassibile è storicamente aperta all’accoglienza, il comitato dei cittadini #novillaggio ha proposto la disponibilità per i profughi di guerra, in vista delle iniziative nazionali e regionali, di accoglienza nel villaggio per lavoratori extracomunitari stagionali nato lo scorso anno perchè è ormai semivuoto e in disuso nonostante costi di gestione, a spese dei cittadini, elevati. Accogliere profughi è un fatto per noi nobile”, la presa di posizione di Romano.




Autorità del Mare, voto ok in Commissione: Di Sarcina presidente della Sicilia Orientale

Dopo il voto in Senato, anche la Commissione Trasporti della Camera ha espresso voto favorevole alla nomina di Francesco Di Sarcina quale nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. Tutti a favore, tranne Forza Italia astenuta. “Col voto di oggi alla Camera si completa l’iter parlamentare, adesso manca la firma del ministro dopodichè il nuovo presidente potrà prendere incarico. Auguro buon lavoro al nuovo presidente Di Sarcina. Oggi più che mai servono manager che conoscano le dinamiche portuali internazionali, che sappiano sviluppare i nostri porti in concorrenza con il resto del Mediterraneo e non per difendere interessi o contrapposizioni locali che non permetto di guardare, invece, allo scenario internazionale in cui devono proiettarsi una volta e per sempre porti proprio come quello di Augusta”. Così il vicepresidente della Commissione, il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s), al termine della votazione odierna. “Un dovuto ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto va al commissario Alberto Chiovelli che lascia una importante eredità di lavori avviati ed altri già finanziati, insieme a nuove iniziative come il collegamento in catamarano Augusta-La Valletta”.
Aspre erano state nei giorni scorsi le polemiche sulla indicazione di Francesco Di Sarcina, con Forza Italia contraria e piccata soprattutto per il metodo non condiviso per la scelta. Divisi anche i sindaci del territorio, con il primo cittadino di Melilli allineato alle posizioni degli azzurri mentre Augusta e Priolo si sono smarcate condividendo l’indicazione ministeriale. Il presidente della Regione ha poi condiviso l’intesa con il ministro e con il voto odierno delle Commissioni si conclude l’iter.

foto: Di Sarcina (dal web)