Gianni e l’incarico a Musco: “Il tecnico che serviva per un progetto ambientale da 40mln”

“Ho scelto una persona con le opportune conoscenze da giurista ambientale e capace di far si che il Comune di Priolo potesse partecipare ad un bando importantissimo, con fondi del Pnrr. Se per il PD e per Italia Viva non ha più diritto di lavorare perchè è stato destituito dalla magistratura, sono problemi loro…”. Senza mai nominarlo, il sindaco di Priolo Pippo Gianni risponde così alle critiche mosse per la decisione di nominare l’ex pm Maurizio Musco consulente del Comune, per la redazione di un progetto per un nuovo impianto di riciclo dei rifiuti urbani. “Non è un mio consulente, gli è stato assegnato un incarico una tantum per fornire la dovuta assistenza tecnico-giuridica per il nostro progetto innovativo”, spiega ancora il primo cittadino priolese.
Il “progetto innovativo” per il quale Musco ha fornito la sua assistenza tecnico-giuridica è quello relativo alla costruzione a Priolo di un impianto di biogas. Per la sua realizzazione, il Comune di Priolo sta partecipando ad un bando del Pnrr con la richiesta di 40 milioni di euro. La somma dà la dimensione dell’impianto, destinato nei piani dei suoi progettisti a servire l’intera provincia di Siracusa. L’area su cui potrebbe sorgere – qualora venisse finanziato – è stata già individuata: si tratta di un terreno ex Asi, acquistato dal Comune di Priolo negli anni scorsi. Si trova poco fuori il centro abitato e presenterebbe già le caratteristiche necessarie per ospitare un simile impianto. Tutti i Comuni della provincia di Siracusa potrebbero conferire qui la loro frazione organica, tagliando i costi di trasporto e conferimento del rifiuto e – di rimando – il costo del servizio in bolletta.
Il rifiuto organico verrebbe trattato all’interno di un sistema chiuso che utilizza due processi, la digestione anaerobica e il compostaggio. Il biogas prodotto viene sottoposto a upgrading, un trattamento di “purificazione” per eliminare CO2, impurità ed inquinanti. Il biometano, per fare un esempio, è un combustibile rinnovabile usato oggi per produrre elettricità, calore o per l’autotrazione.
Per la sua collaborazione come esperto esterno, a Maurizio Musco è stata riconosciuta dal Comune di Priolo la somma di 4.900 euro.




Due termoutilizzatori in Sicilia, sette imprese pronte a costruirli. “Basta discariche”

Sono sette le manifestazioni di interesse arrivate al 31 dicembre per la realizzazione di due termoutilizzatori, uno per l’area occidentale e uno per quella orientale della Sicilia, così come previsto dal Piano regionale dei rifiuti. Tre proposte hanno indicato un sito nella parte occidentale dell’isola e quattro in quella orientale. Secondo le stime, il costo di un singolo impianto può arrivare fino a 570 milioni di euro, in base alle caratteristiche previste dal progetto di fattibilità, con una capacità di trattamento fino a 450 mila tonnellate all’anno. Le sette proposte sono allo studio del Nucleo tecnico di valutazione, composto da otto dirigenti generali di altrettanti dipartimenti regionali competenti in materia, che si esprimerà entro i prossimi 15 giorni per le valutazioni di competenza. Il progetto di fattibilità approvato sarà quindi posto a base di una gara per l’affidamento della concessione, alla quale verrà invitato il proponente, e che dovrebbe richiedere circa sei mesi. I tempi di realizzazione di un impianto sono in media di tre anni, si va da un minimo di 6 a un massimo di 57 mesi.
Sono i dati emersi durante la conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Orleans, sulla gestione dei rifiuti. “Siamo sulla buona strada per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche, una situazione che è resa ancora più pesante per la contiguità con ambienti spesso mafiosi e spregiudicati”, ha detto il presidente della Nello Musumeci. Il governatore ha ricordato anche che “in Sicilia ci sono 511 discariche dismesse, nonostante il significativo aumento della raccolta differenziata portiamo ancora troppa spazzatura negli impianti di smaltimento esistenti. Per questo abbiamo bisogno di trasformare i rifiuti in risorsa con i termoutilizzatori. Raggiungere l’obiettivo della realizzazione dei due termoutilizzatori sarebbe un risultato storico, ma la nostra prima preoccupazione è vigilare sulla correttezza della procedura, cercando di essere quanto più celeri possibile. Non ci deve essere spazio per intrusioni criminali”.
All’inizio della legislatura la raccolta differenziata era ferma al 19 per cento, oggi supera il 47 per cento grazie anche all’impegno dei Comuni. I più virtuosi, infatti, superano il 70 per cento, sebbene il tasso di differenziata si riduca drasticamente nelle tre città metropolitane. A oggi, secondo gli ultimi dati ancora in attesa di certificazione, Catania è passata dal 22 al 40 per cento, Messina sfiora il 50 per cento, mentre Palermo si attesta al 18 per cento.
Numeri che l’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, giudica con grande positività: «Il modello della discarica è obsoleto, dobbiamo avviare una transizione verso un modello di economia circolare. Abbiamo investito più di 350 milioni per gli impianti di compostaggio e le best practices che stiamo seguendo puntano a creare un sistema moderno di gestione dei rifiuti, che consente la riduzione delle tariffe e un vantaggio per i cittadini».
Per Calogero Foti, direttore generale del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, “i termoutilizzatori sono l’ultimo tassello di una politica portata avanti nella direzione del recupero e riciclo dei rifiuti. Oggi le discariche sono quasi tutte sature, l’alternativa non può che essere la trasformazione dell’indifferenziato in recupero di materia o di energia, che costituisce un’utilità per i cittadini e un risparmio per l’amministrazione rispetto ai costi di trattamento dei rifiuti, di conferimento in discarica e di eventuale bonifica delle stesse. Infatti nel Pnrr abbiamo inserito 60 milioni per bonificare le discariche dismesse. Somme che sarebbero state risparmiate se negli anni precedenti si fosse perseguita una politica diversa da quella delle discariche”.
Critiche le opposizioni. “Gli inceneritori di Musumeci? Campagna elettorale di chi ormai sente franare il terreno sotto ai piedi, fatta, tra l’altro, in un mare di contraddizioni. Il presidente della Regione aveva tutto il tempo per farli prima e li tira fuori ora solo adesso, ben sapendo che vedranno la luce, se mai la vedranno, ben lontano dall’emergenza che stiamo vivendo adesso”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Nuccio Di Paola, assieme ai componenti 5 stelle della commissione Ambiente di palazzo dei Normanni, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito”.
“Intanto – dice Di Paola – sgombriamo il campo dagli equivoci e chiamiamoli col loro vero nome: inceneritori. Non è giocando sulle parole che se ne modifica la natura. Noi siamo sempre stati contro e sempre lo saremo e non siamo certamente malavitosi. É vergognoso e gravissimo infatti il concetto espresso oggi dal presidente, secondo cui chi è contro gli inceneritori sta dalla parte della malavita. Ma questo fa parte del personaggio Musumeci: insultare e offendere pesantemente chi non la pensa come lui, o peggio, osa addirittura criticarlo”. Di Paola sottolinea le numerose contraddizioni di Musumeci sul versante inceneritori. “L’emergenza – dice – è adesso. É ora che la Sicilia non ha dove mettere i rifiuti. Nell’attesa che si realizzino, che faremo?”. Le numerose contraddizioni sono messe in evidenza anche da Trizzino, Campo e Zito.
“Affermare – dicono – di volere sottrarre i rifiuti dalle mani dei privati (proprietari di discariche) e poi fare costruire termovalorizzatori sempre attraverso il ricorso ai privati è un ragionamento così ridicolo che non ha bisogno di essere commentato. Se davvero vuoi sottrarre i rifiuti dalle mani dei privati, perché ancora la Sicilia è il fanalino circa gli impianti pubblici per la raccolta dell’umido, che rappresenta il 40% dei rifiuti?”.
“Sempre in tema di grandi contraddizioni – continua Trizzino – va sottolineato che costruire due inceneritori va contro il ragionamento dello stesso Musumeci, il quale propone di dividere la Sicilia in 9 ambiti territoriali e di garantire ad ognuno di essi l’autosufficienza”.
“Musumeci – continua Trizzino – tranquillizza dicendo che nei termovalorizzatori, pardon negli inceneritori, non finiranno rifiuti pericolosi? Bene, possiamo tranquillizzarlo noi a sua volta: non è lui che decide cosa va ad incenerimento, ma le leggi. Queste affermazioni dimostrano che c’è forse un po’ troppa approssimazione quando si parla di temi così delicati”. Nel discorso di Musumeci secondo il M5S ci sono tante altre grosse imprecisioni, tra queste il fatto che gli inceneritori non sono previsti nel piano rifiuti. “Il piano dei rifiuti, quello pubblicato ad aprile del 2021 (e non al primo anno di legislatura, come afferma Musumeci) – afferma Trizzino – rinvia ad un altro piano per la determinazione delle frazioni da inviare in eventuali inceneritori. Dunque, gli inceneritori non sono previsti”.
Anche Claudio Fava mostra tutte le sue perplessità. “Gli inceneritori così cari al Presidente della Regione Nello Musumeci non servono a nulla se non ad alimentare il business dei signori dei rifiuti. Non risolveranno nessun problema nell’immediato visto i tempi di realizzazione e saranno superati quando, e se vedranno mai la luce.
Musumeci sa bene che la realizzazione di questo tipo di strutture non rientra nelle strategie europee sui rifiuti e sa bene che entrerebbero in servizio in un quadro normativo che punta alla produzione zero dei rifiuti quindi in assenza, o quasi, di combustibile. Non è un caso che modelli tanto sbandierati, come Germania, Danimarca e Olanda stiano dismettendo i propri impianti proprio perché metodologia superata ed oramai antieconomica. Avevamo le discariche mentre nel resto d’Europa si eliminava il conferimento in discarica e ora rischiamo di avere i termovalorizzatori mentre il resto di Europa li dismette. Una regione sempre 30 anni indietro. A tutto.”




Vaccini, provincia di Siracusa in ritardo su booster e pediatriche: ritorna l’open day

Cambiano gli orari di hub e centri vaccinali della provincia di Siracusa e torna la possibilità di vaccinarsi anche senza prenotazione.0 “E’ una decisione al passo con i tempi e con la nuova fase che impone una accelerazione, soprattutto per la somministrazione delle terze dosi del vaccino e per la fascia pediatrica 5-11 anni, considerate le alte percentuali raggiunte in tutti i comuni della provincia”, si legge in una nota dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Le critiche degli ultimi giorni, davanti al crollo dei numeri delle vaccinazioni, hanno indotto il management della sanità siracusana a cambiare passo e comunicazione.
Tenuto conto delle attuali prenotazioni che non superano il 20 per cento delle disponibilità giornaliere, spiegano dall’Asp di Siracusa, cambiano anche le giornate di accesso ai punti vaccinali della provincia: dalle aperture in alcuni giorni della settimana a quelle alternate, mattina o pomeriggio. In generale, si punterà sui weekend, preferiti dai cittadini, mantenendo comunque la copertura esistente su tutto il territorio.
“La nuova fase che stiamo vivendo impone un cambiamento delle modalità e dei tempi di accesso alle strutture vaccinali – dichiara il dg, Salvatore Lucio Ficarra – tenuto conto anche della possibilità di vaccinarsi presso i medici di medicina generale e le farmacie che hanno aderito. In questa fase abbiamo ritenuto opportuno rimodulare le aperture degli hub e dei centri vaccinali sulla base delle prenotazioni e del numero complessivo di vaccini che vengono eseguiti giornalmente, consentendo anche in open day l’accesso alla vaccinazione”.
Il direttore sanitario Salvatore Madonia fissa l’obiettivo: “raggiungere al più presto la copertura totale con le dosi booster e, soprattutto, incrementare le vaccinazioni nella fascia pediatrica che attualmente è la meno coperta”.
Da lunedì 21 febbraio ecco come cambiano, nel dettaglio, gli orari dei centri vaccinali del siracusano:

Hub vaccinale Urban Center di Siracusa mercoledì e venerdì dalle ore 14 alle ore 19, sabato e domenica dalle ore 8 alle ore 13 per tutta la popolazione target con corsia dedicata alla fascia pediatrica;

Hub vaccinale di Portopalo martedì, giovedì, sabato e domenica dalle ore 8 alle ore 14, sabato e domenica anche con corsia riservata alla fascia pediatrica;

Centro vaccinale di Priolo mercoledì e il sabato dalle ore 8 alle ore 13 anche per la fascia pediatrica;

Centro vaccinale di Canicattini lunedì e venerdì dalle ore 14 alle ore 19;

Centro vaccinale di Lentini lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle 14;
Centro vaccinale di Carlentini lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 8 alle ore 14;

Centro vaccinale di Francofonte lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 8 alle ore 14;

Centro vaccinale pediatrico di Lentini piazza Aldo Moro lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15 alle ore 18;

Centro vaccinale ospedale di Avola lunedì, giovedì e venerdì dalle ore 14 alle ore 18, il martedì è riservato alla fascia pediatrica dalle ore 14 alle 18;

Centro vaccinale di Noto lunedì, mercoledì e sabato dalle ore 8 alle ore 14. Martedì pomeriggio dalle ore 14 alle ore 19 è dedicato alla fascia pediatrica, il sabato mattina è dedicato sia agli adulti che ai bambini;

Centro vaccinale di Palazzolo è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15 alle ore 20, il sabato per la fascia pediatrica dalle ore 9 alle ore 14.

Al momento rimangono invariate le giornate di apertura dei restanti centri vaccinali della provincia di Siracusa il cui elenco completo è pubblicato nella home page del sito internet aziendale www.asp.sr.it distinto in adulti e pediatrico.




Treni, potenziare i collegamenti da e per Siracusa e sperimentare idrogeno: si alla mozione

Via libera all’Ars per la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, primo firmatario il deputato regionale Stefano Zito, con cui si impegna il governo Musumeci a potenziare i servizi ferroviari nel Sud-est della Sicilia, tra le province di Siracusa e Ragusa. L’atto parlamentare è stato approvato nel corso della seduta d’Aula di ieri e prevede l’incremento dei treni previsti per le tratte da e per Siracusa, in particolare con le città metropolitane di Catania e Messina, oltre a collegamenti giornalieri diretti tra Siracusa e Catania, con fermata nella stazione realizzata all’aeroporto Fontanarossa. Inoltre, la mozione spinge a finanziare il potenziamento della tratta Siracusa-Ragusa già nel prossimo contratto di programma 2022-2026 tra Rfi e il ministero; a proporre la Sicilia e le tratte Siracusa-Modica, Modica-Gela, Gela-Canicattì, Lentini-Gela per la sperimentazione dei treni ad idrogeno; ad avviare un servizio ferroviario suburbano tra la stazione di Siracusa e quella di Targia o di Priolo, per incentivare l’uso della mobilità sostenibile nel polo petrolchimico.
“Lieto per l’approvazione, che è avvenuta con il parere favorevole del governo – commenta il deputato regionale M5S, Zito – ma questo non cancella i diversi errori gestionali della Regione. Il governo Musumeci pare aver dimenticato che sono di sua competenza decisioni come quelle relative al numero di treni in servizio, alle tratte ed agli orari delle corse. Capita così, ad esempio, che da quando è attiva la fermata per l’aeroporto di Catania, non solo non è stato programmato nessun treno diretto ma non è stato neanche aumentato il numero dei treni in servizio”, precisa Zito.
“Il futuro delle province di Siracusa e Ragusa – aggiunge il deputato regionale M5S Giorgio Pasqua – è condizionato fortemente dalla possibilità per i turisti di potersi muovere su rotaia. Il potenziamento dei collegamenti fra l’aeroporto di Catania, la provincia di Siracusa, e da qui la provincia di Ragusa, può costituire la prima tappa per l’esplosione turistica della Sicilia sud orientale”. Posizione condivisa dalla collega deputata M5S all’Ars, Stefania Campo, che evidenzia la necessaria “intermodalità tra i mezzi di trasporto, dalla quale non si può prescindere – dichiara Campo – e infatti sono necessari collegamenti diretti da e per le ferrovie e gli aeroporti. Basti pensare all’aeroporto di Comiso, privo di collegamenti degni di uno Stato civile. Non possiamo che essere critici con il presidente Musumeci per non aver proposto al ministero, tra i finanziamenti del Pnrr, la creazione degli hub, dei punti di scambio fra le diverse tipologie di trasporto, così da permettere una fruizione agevole per tutti gli utenti”, conclude la deputata iblea.
Congratulazioni per l’approvazione della mozione anche dal vice presidente della commissione Trasporti della Camera, il 5 Stelle Paolo Ficara: “Il governo regionale – dichiara – aveva tutto il tempo necessario per agganciare queste richieste al Pnrr, assicurandosi così anche finanziamenti utili per la necessaria spinta infrastrutturale. Purtroppo c’è voluta una mozione e mesi di interlocuzione per vedere riconosciuto quello che un territorio importante, come la provincia di Siracusa, deve avere riconosciuto anche in termini di collegamento ferroviario”. Ficara ricorda poi come di queste prospettive si era discusso durante un incontro con Confcommercio Siracusa, nelle settimane scorse: “Avevamo assicurato in quella occasione un impegno non formale per evitare la marginalizzazione della stazione di Siracusa. Il risultato odierno conferma la credibilità del Movimento 5 Stelle”.




Davide, che meraviglia! Il 12enne siracusano vola in finale ad Italia’s got Talent

Ha fatto innamorare Federica Pellegrini, Mara Maionchi e gli altri giudici di Italia’s Got Talent. Tutti in piedi ad applaudire Davide Inserra, il 12enne di Siracusa che si è guadagnato l’accesso alla finalissima del programma di in onda su Sky e Tv8. Una grinta incredibile, liberata sul palco con una esibizione sulle note del suo rapper preferito, Eminem.
“Non ho mai visto tanta sicurezza a 12 anni”, commenta Frank Matano. Pioggia di complimenti anche da parte di Elio. “Mi sei piaciuto tantissimo”, dice la Maionchi. Ma è piaciuto soprattutto alla divina Fede che senza esitazioni punta il golden buzzer, ovvero il bottone che apre le porte della finale a chi si mette in gara sul palco del talent. “Se non lo faccio stasera, me ne pentirò”, dice la Pellegrini un attimo prima di premere il pulsante. E in una pioggia di coriandoli dorati, Davide saltella incredulo, mentre poco distante gli occhi del papà diventano lucidi. Studente del comprensivo Costanzo di Siracusa, Davide ha raccontato di esser diventato un ballerino di break dance quasi per caso. “Volevo fare l’attore”, rivela. “Il suo personaggio preferito era Mowgli, del libro della giungla. Spirito libero come lui…”, rivela il papà con cui Davide vive a Siracusa. Mentre frequentava un corso per studiare recitazione, canto e tip tap si è ritrovato a fare una prova di break dance e da lì è scoppiato l’amore. “Per due anni a causa del covid mi sono allenato solo a casa”, racconta Davide alla fine, rispondendo alle domande de giudici rimasti impressionati dalla sua grinta. “La danza è stata determinante nel suo percorso, un’ancora”, ammette orgoglio il papà. “Io non penso a niente, ballo e basta”, rivela Davide. E ballando è arrivato in finale.




Un quarto ospedale di comunità in provincia, Pachino spera. “Razza mi ha detto che…”

L’ufficialità della correzione del piano regionale Sanità, finanziato con il Pnrr, si avrà martedì dopo il previsto vertice in Commissione Salute all’Ars. In quella sede, l’assessore Ruggero Razza dovrebbe confermare che per la provincia di Siracusa saranno quattro, e non tre, i nuovi ospedali di comunità. Si tratta di strutture da 20 posti letto, non per acuti. Il quarto ospedale di comunità verrebbe assegnato a Pachino. Questa almeno la richiesta partita dalla deputazione regionale ed in particolare da Rossana Cannata (FdI). “Ho avuto un’interlocuzione sull’argomento con l’assessore Razza – spiega – ed in riferimento all’impegno preso proprio pochi giorni fa, mi ha assicurato che in provincia di Siracusa verrà inserito un quarto ospedale di comunità”.
L’offerta di servizi di sanità pubblica a Pachino è oggi carente. Problemi per la guardia medica e problemi per il Pte, a causa della penuria di medici. Una serie di carenze lamentate da tempo e che hanno portato il sindaco Carmela Petralito a scrivere una lettera di formale protesta all’indirizzo dell’Asp di Siracusa, nel testo della quale parla di “situazione inaccettabile” a Pachino.




Anticipazione di fondi dal Cipess, cosa c’è per la provincia di Siracusa ed il sud-est?

Via libera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) all’anticipazione di oltre 4,7 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione (periodo 2021-2027) per opere infrastrutturali immediatamente cantierabili. “La parte più consistente di queste risorse, oltre 1,2 miliardi, è stata assegnata alla Sicilia, per finanziare la realizzazione di interventi in campo ferroviario, stradale e idrico, molti in continuità con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)”, sottolinea il parlamentare Paolo Ficara (M5s).
E tra queste opere da realizzare con un dettagliato cronoprogramma, ce ne sono alcune che riguardano anche Siracusa come, ad esempio, la costruzione dell’autostrada Siracusa-Gela da Modica a Scicli (lotto 9), con 350 milioni di euro. Ma anche diversi interventi sugli acquedotti cittadini di Noto, Priolo, Floridia, Avola, Pachino, Lentini, Augusta e Siracusa (progetto stralcio per rifacimento rete idrica vetusta via Musco e via Trapani). Prevista la sostituzione di reti o adduttrici vetuste o in cattivo stato di conservazione, manutenzione o integrazione.
“Finalmente verranno finanziate opere di cui sentiamo parlare da decenni. Il governo mette sul piatto 408 milioni di euro per la realizzazione della seconda macrofase del raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo. Ad Rfi chiederò di anticipare i tempi di intervento in modo da associarli a quelli della prima macrofase, a tutto beneficio dei cittadini. Ci sono poi 350 milioni di euro per la realizzazione del lotto 9 dell’autostrada Siracusa-Gela, nel tratto da Modica a Scicli. In questo momento, la Regione sta faticosamente cercando di allungare l’autostrada fino a Modica. Sperando che manterranno questa volta l’impegno sui tempi, lo Stato ha già messo a disposizione le somme per il progetto esecutivo fino a Scicli. Ancora, nell’anticipo ci sono circa 300 milioni di euro per la realizzazione di ben 49 opere idriche sparse sul territorio siciliano tra cui anche Siracusa, Floridia, Avola e Pachino le cui rete idriche sono purtroppo colabrodo. E la restante parte, oltre 150 milioni di euro, per la manutenzione della A20 Messina-Palermo e della A18 Messina-Catania, autostrade su cui più volte avevamo messo chiesto al Cas di adoperarsi per aumentarne il tasso di sicurezza”, elenca Paolo Ficara.
“Alle chiacchiere sui giornali ed alle schermaglie buone per la tv, abbiamo preferito ancora una volta lasciare spazio a fatti. E questo sostanzioso anticipo per la Sicilia, con uno sguardo attento anche al sud-est siciliano, è la prova di un impegno concreto e non parolaio. Con questo piano di investimenti ad opere subito cantierabili e quindi con cronoprogramma definito cerchiamo di dare un ulteriore spinta alla crescita, allo sviluppo ed all’occupazione in Sicilia”.




Traffico ko a Targia: incidente in due riprese, prime le auto e poi il bus studenti

Forti rallentamenti questa mattina a Targia, in direzione di Siracusa nord. A pochi metri dalla bretella di accesso al capoluogo, incidente in due riprese e con il coinvolgimento di più mezzi. Coinvolti alla fine un autobus con a bordo studenti pendolari e almeno due auto. Secondo alcune testimonianze, in un primo momento si sarebbero scontrate due auto finite, per l’impatto, con la parte posteriore sopra le rotatorie esistenti nel sistema di incroci tra Targia e Stentinello. In un secondo momento, e per cause al vaglio degli investigatori, anche l’autobus che sopraggiungeva in direzione Siracusa ha accusato un problema. Uno dei grandi finestrini è andato in frantumi. Comprensibile paura tra gli studenti a bordo, diretti a scuola.
A regolare il traffico e ricostruire le vari fasi del sinistro, la Polizia Municipale di Siracusa. La situazione è lentamente tornata alla normalità poco dopo le 9.




Auto si ribalta sulla provinciale 104, strada chiusa in attesa della rimozione del mezzo

A causa di un incidente stradale, chiuso nella prima parte della mattinata un tratto della strada provinciale 104, nei pressi di Ognina. Per cause al vaglio degli investigatori, un’auto si è ribaltata finendo per occupare quasi interamente la sede stradale. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe urtato un muretto prima di capottare.
Per fortuna, solo tanto spavento e qualche graffio per l’uomo alla guida comunque condotto in ospedale per accertamenti.
Per ripristinare le piene condizioni di sicurezza della strada, è stato chiesto l’intervento di un mezzo dotato di braccio meccanico, per liberare la strada. Sul posto, Polizia Municipale di Siracusa e Vigili del fuoco insieme ad una ambulanza del 118.




Covid: 869 nuovi positivi in provincia, continua la frenata del contagio a Siracusa (-64)

Sono 869 (-4) i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Uno sguardo in dettaglio ai numeri del capoluogo dove continua la discesa del numero degli attuali positivi. Sono oggi 2.099, 64 in meno rispetto a ieri. Lieve incremento, invece, nel dato relativo alle persone in isolamento fiduciario a Siracusa città: sono 44.
Situazione ricoveri: sono 40 (-1) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 38 (-) di loro ricovero in regime ordinario, 2 (-1) in terapia intensiva.
In Sicilia, sono 6.766 i nuovi casi registrati a fronte di 44.606 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 253.450 (-9.028). I guariti sono 15.928, 34 i decessi. Negli ospedali sono 1.401 i ricoverati (-30), 110 in terapia intensiva (-1). Quanto alle singole province, questi i dati di oggi: Palermo 1537 nuovi casi, Catania 1.166, Messina 1.356, Siracusa 869, Trapani 449, Ragusa 405, Caltanissetta 365, Agrigento 476, Enna 311.