Industria, spettro licenziamenti per impianto Igcc: “Nuova Aia ambiziosa? No, insostenibile”

Nuove preoccupazioni sul futuro prossimo della zona industriale di Siracusa arrivano dal tavolo ministeriale per le Aia. E’ l’acronimo di Autorizzazione Integrata Ambientale e, di fatto, fissa parametri e prescrizioni ambientali da rispettare per regolare l’impatto di una attività industriale su di un territorio.
L’ultima conferenza dei servizi, a Roma, si è chiusa con la votazione favorevole di una nuova Aia per l’impianto Igcc di Priolo, uno dei più recenti per realizzazione, e di proprietà del gruppo Isab/Lukoil. Il presidente della commissione istruttoria, Antonio Fardelli, l’ha definita “ambiziosa” per via del passaggio ad un sistema di monitoraggio con frequenza maggiore (da base mese a base giorno, ndr) e per i limiti al conferimento di reflui industriali in Ias. A votare a favore del provvedimento anche i Comuni di Siracusa, Priolo e il Libero Consorzio Regionale. Voto contrario del solo Comune di Melilli che non avrebbe avuto tempo di approfondire il parere istruttorio conclusivo.
Per Isab/Lukoil, però, le nuove prescrizioni sarebbero tali da pregiudicare lo stesso esercizio dell’impianto. “Avevamo chiesto un rinvio per poter meglio studiare tutti i documenti ma non ci è stato concesso. Disporre da Roma senza conoscere la reale situazione dei territori su cui si incide è un limite di questo provvedimento. Ci siamo sempre adatti alle prescrizioni richieste, oggi vantiamo in quell’impianto l’adozione riconosciuta delle migliori tecnologie disponibili (Bat) in tema di emissioni ma questa volta veniamo spinti verso una strada che non è economicamente sostenibile. Ed è il motivo per cui stiamo valutando la possibilità di presentare ricorso al Tar”, spiega per il grande gruppo della raffinazione Claudio Geraci.
Sullo sfondo rimane sempre il contrasto tra la politica nazionale ed il settore della raffinazione o comunque dei combustibili fossili che, con le associazioni di categoria, ha reso palese lo stato di malessere per un atteggiamento che sarebbe solo “punitivo” per quell’asset produttivo italiano. In questo quadro, cosa potrebbe succedere, nell’immediato, nella zona industriale siracusana? “Non lo so”, ripete più volte Geraci. Il manager è in difficoltà nell’immaginare una soluzione che sia indolore. Evita accuratamente la parola “licenziamenti” ma la paura che il peso delle nuovi prescrizioni possa ricadere sulla forza lavoro pur di mantenere l’attività, circola tra i sindacati. “Nell’impianto Igcc lavorano centinaia di professionalità a cui aggiungere un corposo indotto. Siamo reduci già da un lungo periodo di cassa integrazione e con forza e decisione, tutti insieme, siamo riusciti a ripartire nonostante un quadro non favorevole. Ma così rischiamo davvero di non farcela…”, spiega ancora Claudio Geraci.
A seguire per il Comune di Siracusa la votazione Aia c’era l’assessore Giuseppe Raimondo, esperto di tematiche ambientali. Non ha avuto esitazioni nel votare a favore delle nuove prescrizioni. E – precisa – non per “punire” chicchesia. “La commissione istruttoria ha tarato le sue decisioni circa limiti e valori su dati forniti dalla stessa azienda che gestisce l’impianto. Ed i loro numeri, peraltro, già ora sono al di sotto delle nuove soglie fissate. E questo conferma che, negli anni, hanno seguito con scrupolo l’aspetto ambientale. Pertanto non è oggi un problema se si rivede la periodicità dei controlli”, spiega Raimondo che non nasconde la soddisfazione per il risultato conseguito. “E per questo ringrazio anche l’ingegnere Domenico Solegreco del Libero Consorzio Comunale di Siracusa e la funzionaria regionale Isabella Ferrara”.
La vera novità di questa autorizzazione integrata ambientale riguarda il trattamento dei reflui. Quelli assimilabili agli urbani, potranno essere conferiti nel depuratore consortile Ias. Per gli altri, invece, serve un impianto diverso e capace di un trattamento chimico-fisico per ‘levare’ i metalli dall’acqua”, aggiunge l’assessore siracusano. Secondo alcune versioni, questo passaggio sarebbe indirettamente frutto delle recenti inchieste che si sono abbattute sull’impianto di depurazione, come ad esempio l’indagine No Fly.




Demolizione del viadotto di Targia: niente esplosivi, verrà smontato pezzo per pezzo

Il viadotto di Targia, a Siracusa, sarà demolito come aveva definitivamente chiarito la Regione lo scorso ottobre. L’intervento è stato finanziato con 955mila euro e dopo aver collezionato in conferenza dei servizi tutti i pareri del caso, manca solo la gara d’appalto per poi far scattare i complessi lavori di demolizione.
Il progetto predisposto dal Genio Civile di Siracusa è stato studiato in modo da rispettare tutti i vincoli esistenti nella zona di Targia, in particolare quelli archeologici. Motivo per il quale, ad esempio, non verranno utilizzate cariche esplosive. I grossi piloni in calcestruzzo verranno smontati pezzo per pezzo. Una complessa demolizione meccanica che richiederà anche particolari mezzi pesanti all’opera. Per permette loro di raggiungere la parte sottostante del viadotto, dovrà essere anche realizzata una strada di cantiere provvisoria, da Stentinello in direzione del viadotto. Per quel che riguarda le campate, verranno rimosse direttamente dalla vicina sede stradale di Scala Greca. A causa della complessità di alcune di queste operazioni, potrebbe essere necessario studiare un nuovo sistema di viabilità nella zona del cantiere, per il tempo necessario a procedere. Non si dovrebbe arrivare ad una chiusura totale della bretella di Targia. Entro la fine dell’anno, il viadotto potrebbe quindi essere solo un lontano ricordo.




Foto osè sul web e film hard: bancaria licenziata a Siracusa. “Provvedimento illegittimo”

Licenziata per giusta casa dalla filiale di Siracusa di un istituto di credito. A raccontare la storia, a tinte hard, è la stessa protagonista ovvero la piemontese Benedetta d’Anna, siracusana d’adozione. “Ho lavorato per 17 anni in una nota banca. Ma ho sempre provato il desiderio di esibirmi, anche sessualmente, e finalmente ci sono riuscita girando anche un film che ha per titolo La Bancaria”, raccontava un mese fa a Dagospia e durante interviste nella trasmissione di Radio24, La Zanzara.
Come nome d’arte ha scelto Benny Green. Per la banca quel comportamento non sarebbe stato in linea con l’impiego in filiale a Siracusa. “L’Istituto di credito mi ha sempre ostacolato e osteggiato in questi anni. Sono sempre stata discriminata. Un atteggiamento vessatorio. Io ho sempre posato come modella, e dal settembre 2020 mi sono iscritta ad una piattaforma privata dove inserisco dei contenuti più espliciti. Poi dallo scorso anno sui miei social ho pubblicizzato alcune serate. Ma ho sempre svolto tutto fuori dal mio orario di lavoro”, ha spiegato all’Ansa.
La lettera di ammonimento è arrivata a novembre dello scorso anno. A dicembre la comunicazione di licenziamento per giusta causa. “Per me è stato un abuso da parte loro. Sono una donna che intende sfidare i falsi moralismi. Dovrebbero ammettere che una donna viene licenziata perché nel 2022 ci sono cose che vengono reputate immorali e vengono discriminate”, accusa Benedetta d’Anna.
L’istituto di credito, dal canto suo, ha elencato quattro motivi di contestazione: “assenza ingiustificata dal servizio omettendo di avvertire dell’assenza; svolgimento di attività lavorativa extrabancaria durante l’assenza del servizio motivata da stato di malattia; assenza ingiustificata alla visita fiscale domiciliare durante il periodo di malattia; svolgimento di attività professionale in violazione al contratto nazionale del lavoro”.
La donna ha annunciato ricorso affidando l’incarico all’avvocato Piero Ortisi secondo cui la sospensione sarebbe non solo “illegittima” ma anche al limite del “mobbing”. E per essere ancora più chiaro spiega all’Ansa che “i fatti posti alla base della contestazione sarebbero in ogni caso null’altro che libera espressione della sfera sessuale privata e personale della dipendente”.




Esplosione a Cassibile, preso di mira un autolavaggio di via delle Magnolie

La notte di Cassibile, frazione di Siracusa, è stata scossa da un boato sordo. Nella notte, poco dopo l’una, quello che sembra essere un ordigno rudimentale è esploso davanti all’ingresso di un autolavaggio di via delle Magnolie, poco distante dalla centrale via Nazionale. “E’ stato un botto fortissimo”, raccontano i residenti ancora scossi. Da anni non si registrava episodi simili nella frazione del capoluogo.
Lievi i danni, secondo i primi riscontri affidati ai Carabinieri intervenuti sul posto dopo le prime segnalazioni. Acquisiti i filmati delle telecamere di videosorveglianza alla ricerca di elementi utili per identificare l’autore del gesto. Gli investigatori dovranno anzitutto inquadrare il gesto: un possibile “avvertimento” o una vendetta interpersonale?
Proprio ieri mattina, intanto, in Prefettura a Siracusa vertice del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dedicato a quanto accaduto ad Augusta dove negli ultimi giorni si sono susseguiti diversi episodi di danneggiamento a mezzo incendio: barche, auto, attività commerciale. Una coincidenza temporale, questa, che ha destato sorpresa.

foto archivio




Lotta tra la vita e la morte l’operaio 54enne caduto da un palo telefonico al Plemmirio

Rimangono gravi le condizioni dell’operaio vittima di un incidente sul lavoro a Siracusa. Il 54enne originario di Randazzo (Ct) è ricoverato in rianimazione al Cannizzaro di Catania, dove è stato trasferito in elisoccorso dopo la caduta del palo telefonico su cui stava lavorando in zona Plemmirio. I medici si sono riservati la prognosi sulla vita, confermando il codice rosso.
Intanto, la Polizia ha ricostruito quanto accaduto ieri pomeriggio. L’uomo era regolarmente imbracato e stava lavorando in quota per conto della ditta che si sta occupando di sostituire i pali telefonici ammalorati, dopo i danni del maltempo dello scorso ottobre. Improvvisamente, il palo su cui era all’opera, avrebbe ceduto alla base, rovinando al suolo e trascinando con sè lo sfortunato operaio. Una caduta rovinosa, prima lo schianto con il guardrail a bordo strada e quindi l’asfalto.
Le condizioni dell’uomo sono subito apparse disperate ai primi soccorritori, giunti in ambulanza. E’ stato allora allerto l’elisoccorso per il trasferimento a Catania.




Focolaio covid in carcere ad Augusta: altri 19 positivi, 46 in totale. “Ampio screening”

Altri 19 detenuti nel carcere di Augusta sono risultati positivi al covid. In precedenza, il computo dei contagiati aveva fatto registrare, nei giorni scorsi, un totale di 27 positivi. Un dato ora da aggiornare, secondo quanto riferisce il sindacato di Polizia Penitenziaria Sippe, che riporta gli aggiornamenti relativi all’ultimo screening disposto all’interno della struttura di detenzione.
Il focolaio scoppiato in carcere sta notevolmente appesantendo la struttura, alla luce della necessità di isolare i positivi – per ragioni sanitarie – ed il loro costante aumento di numero. Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe, rilancia la richiesta di tamponi per tutto il personale nel tentativo di arginare la diffusione del contagio anche tra gli agenti in servizio. Dal Provveditore regionale sarebbe stata inoltrata una richiesta di maggiori informazioni e chiarimenti all’amministrazione del penitenziario di Augusta.
Intanto oggi scatta l’obbligo di green pass per le visite dei parenti ai detenuti.




A Sortino in classe con la ffp2 e un modulo per sollevare la scuola “da ogni responsabilità”

L’iniziativa è partita dalle famiglie di alcuni alunni ed in poche ore è stata condivisa da tanti, rimbalzando tra le chat di scuola ed i famosi gruppi mamme, fino a diventare un piccolo “caso”. Al centro della storia c’è un modulo di autodichiarazione, con cui i genitori degli studenti del comprensivo Columba di Sortino “liberano” la scuola da ogni responsabilità che potrebbe derivare dall’utilizzo in classe, da parte dei ragazzi, di mascherine ffp2 in luogo delle semplici chirurgiche.
“Non è una decisione o una richiesta della scuola, sono i genitori che per scrupolo hanno optato per questo modus operandi, volendo ulteriormente proteggere i figli dal virus con la ffp2. Posso solo dire che il Cts suggerisce per gli studenti più giovani l’utilizzo delle mascherine chirurgiche a scuola”, spiega cordiale la dirigente scolastica, Gloriana Russitto.
Sorpreso dalla curiosità suscita dall’iniziativa è invece Sebastiano Garro, rappresentante dei genitori del Columba. Sua la primogenitura di questo modulo che solleva la scuola da ogni responsabilità. “Sono sorpreso si. Credo che di questi tempi ci siano problemi ben più seri. Noi genitori vogliamo solo proteggere i nostri figli dal rischio contagio, per come possiamo. Nei giorni che hanno preceduto la ripresa in presenza delle lezioni – racconta – tante mamme e tanti papà mi hanno chiesto cosa fare, se era possibile dotare i figli di ffp2 e se servisse una qualche autorizzazione particolare. Di fronte a qualche momento di confusione, ho pensato di uniformare ad un unico schema tutta la gestione della vicenda, anche per semplificarla, ed ecco che così è nato il modulo. I genitori possono usarlo come anche scegliere di non farlo. Non è imposto e non è richiesto dalla scuola”.
Diversi alunni del comprensivo Columba sono entrati in classe oggi con la loro ffp2. Su 740 iscritti, sono una ventina i positivi e poco meno di dieci gli studenti in isolamento perchè contatto di positivi. Cinque i docenti bloccati dal virus. Dati in linea con le altre scuole del siracusano.




Evaso dai domiciliari a Librino, arrestato a Lentini: curioso il tentativo di “nascondersi”

Un pregiudicato catanese 39enne è stato arrestato dai Carabinieri a Lentini. Era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Caltagirone.
Da giorni l’uomo – sottoposto ai domiciliari a Librino – non veniva trovato in casa. Le indagini svolte dalle Stazioni di Lentini e di Librino (CT) hanno consentito di individuarlo nel centro agrumicolo siracusano. A bordo di un grosso fuoristrada, al momento del controllo, ha tentato di nascondersi sdraiandosi sul sedile posteriore del veicolo. L’uomo è ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati commessi nella provincia etnea e per i quali dovrà espiare poco più di cinque anni. E’ stato condotto in carcere a Noto.




Immigrazione clandestina: 43enne egiziano arrestato dopo quarantena su nave Azzurra

Si trova in carcere a Noto il 43enne egiziano arrestato dalla Squadra Mobile di Siracusa. Terminata la quarantena a bordo della nave Azzurra, nella rada di Augusta, è stato arrestato su provvedimento emesso dalla Procura di Taranto. L’uomo, infatti, era stato condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tentata violenza privata commessi nel 2014. Deve scontare una pena di 3 anni e 11 giorni.
Era sbarcato clandestinamente nel porto di Roccella Jonica (RC), l’8 gennaio scorso e trasferito a bordo della grande nave per trascorrervi la quarantena da Covid-19.




Siracusa e parte della provincia in arancione fino al 26 gennaio

Siracusa e 15 città della provincia restano ancora in zona arancione. Lo dispone una nuova ordinanza della Regione che prolunga fino al 26 gennaio il provvedimento, disposto ala luce dei numeri del contagio che restano ancora alti.
Insieme al capoluogo, restano in arancione Solarino, Augusta, Canicattini Bagni, Avola, Priolo Gargallo, Carlentini, Noto, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Lentini, Melilli, Pachino, Floridia e Sortino.
Con la stessa ordinanza, altri 11 Comuni siciliani finiscono in “zona arancione” da venerdì 21 gennaio sino al 2 febbraio (compreso). Si tratta di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Modica, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria, in provincia di Ragusa, e di Aragona nell’Agrigentino. Lo dispone l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus.