Idroscalo e waterfront Elorina, il Pd: “Progetto unitario. Cosa vuol fare il Comune?”

“Qual è l’idea del Comune di Siracusa sulla vasta area di via Elorina?”. Dopo il primo “si” della Difesa alla parziale smilitarizzazione dell’area dell’Aeronautica, il segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno, chiama in causa Palazzo Vermexio. “Il sindaco dovrà avere la capacità di mettere a sintesi l’ampio dibattito già in atto sull’area sud della città e sul suo futuro urbanistico. E’ una grande occasione e bisogna pensare in grande, come merita una città che ambisce al ruolo di capitale italiana della cultura”, spiega Adorno.
“Ora ci troviamo difronte a un punto di svolta, preso atto di una disponibilità di massima tocca alla città giocare la sua partita. Non è sufficiente avere la disponibilità del sito, bisogna avere chiaro come utilizzarlo, avere un’idea vincente sulla sua migliore valorizzazione urbanistica”, ricorda Adorno richiamando così implicitamente lo stesso invito del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. “Oggi abbiamo bisogno di ripensare in modo organico e unitario l’ampio spazio a sud del water front che va dall’area Spero fino a Molo Zanagora, più in generale dalla foce del Ciane, col suo entroterra, alla capitaneria di porto, passando per borgo Sant’Antonio, in cui l’area dell’aeronautica è in una posizione baricentrica. È uno spazio che ha un alto valore, naturalistico, archeologico e paesaggistico e che offre anche una grande opportunità per la vita civile e per lo sviluppo economico. Ripensarlo in modo unitario è la grande scommessa che il Partito Democratico propone alla città”.




“Aprite la nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Augusta”: la richiesta del sindacato Usb

Il coordinatore provinciale dell’Unione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco torna a chiedere l’apertura della nuova caserma di Augusta. Giovanni Di Raimondo ha inviato una lettera al sindaco Giuseppe Di Mare affinchè solleciti l’apertura della nuova area, completata due anni addietro. “Sono 40 anni che la sede del Distaccamento si trova ubicata all’interno di un capannone, il quale nu1la ha a che vedere con gli standard di una sede dei Vigili del Fuoco”. Per questo, il coordinatore provinciale Usb Vigili del Fuoco invita alla definizione di un cronoprogramma “certo” per giungere alla consegna della nuova sede. “In caso di mancate risposte o di
lungaggini burocratiche, metteremo in campo ogni utile iniziativa in nostro possesso”, spiega il sindacalista anticipando così anche possibili agitazioni e scioperi ad Augusta.




Nel bar macchinette da gioco non a norma: denunciato 47enne, multa da 44mila euro

Il titolare di un bar di Noto è stato denunciato e multato al termine di controlli amministrativi condotti dagli agenti del Commissariato. I poliziotti hanno riscontrato la violazione di alcune norme del testo unico della leggi di pubblica sicurezza, ed hanno elevato sanzioni amministrative per 44.000 euro.
Pur non essendo in possesso della prescritta tabella dei giochi proibiti che deve essere esposta all’interno del locale, aveva installato e posto a disposizione degli avventori alcuni apparecchi da gioco. Il titolare dell’esercizio commerciale, un 47enne, è stato per questo denunciato.
Inoltre, è stato rilevato come 4 “macchinette” erano capaci di erogare vincite in denaro e non erano collegate alla rete dei Monopoli di Stato. Da qui le sanzioni per un totale di 44mila euro. Gli apparecchi da gioco sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.




Euro Cup, l’Ortigia presenta il ricorso. L’amarezza di Napolitano: “Daremo segnale forte”

L’Ortigia ha formalizzato il suo ricorso contro la decisione della Len sulla sconfitta a tavolino (10-0) in gara uno di Eurocup. Falcidiata dal covid, la formazione biancoverde non si è potuta presentare per il match confidando in uno sportivo rinvio. La federazione europea, però, ha applicato senza alcuna elasticità le norme e – forse – senza valutare correttamente le condizioni oggettive.
“Questa decisione ci ha colto un po’ alla sprovvista. Ci ha colpito molto nel morale, perché comunque lavoriamo per un obiettivo tutto l’anno e poi subiamo una decisione come questa, con un 10 a 0 a tavolino e la necessità di recuperare vincendo 11 a 0, impresa fisicamente impossibile. Abbiamo preso molto male la notizia, però la stagione è ancora lunga. Adesso c’è solo da lavorare a testa bassa e rimboccarsi le maniche”, spiega il pilastro dell’Ortigia, Christian Napolitano. Dal ricorso non si attendono comunque grosse novità. “La Len non cambierà le cose, perché loro non sconfesseranno mai la loro decisione, anche se è sbagliata. Sono solo dei burocrati”.
Da capitano, Napolitano prova a scuotere i compagni. “Testa bassa e lavorare. Siccome l’ho vissuta già questa situazione, anzi l’abbiamo vissuta in molti nel 2020, quando per il Covid-19 sono state cancellate le competizioni con noi già in finale di Euro Cup, l’unica soluzione per noi ora è quella di pensare a lavorare sempre di più, per arrivare a raggiungere altri obiettivi. Vuol dire che ci sono cose ancora più grandi che ci aspettano. Noi giocatori non abbiamo altra scelta, possiamo solo andare avanti con la solita professionalità. Certo, il morale è quello che è, perché da 2 anni ci tolgono questa dannata coppa e io non so se l’anno prossimo avrò la possibilità di rigiocarla o se altri miei compagni avranno l‘opportunità di fare altrettanto, visto che molti siamo a fine carriera. Personalmente posso dire, da giocatore, che andare avanti così non ha senso, noi atleti abbiamo degli obiettivi per i quali lavoriamo duramente facendo sacrifici, mentre quelli che decidono queste cose forse non sono mai stati atleti. Secondo me sono più dei segretari, dei burocrati che stanno seduti sulle loro poltrone e non sanno nemmeno se c’è l’acqua in piscina o forse neanche come è fatta una piscina. Purtroppo noi siamo quelli che vengono danneggiati da queste decisioni e possiamo rispondere solo lavorando più forte”. Parole che mostrano tutta l’amarezza che si respira in casa Ortigia.
“Tanti giocatori di altre squadre ci hanno scritto indignati, definendo questa cosa una schifezza”, rivela Napolitano. “Io da sportivo posso dire che non mi piacerebbe vincere una partita in questo modo, perché le partite si giocano sul campo e lì poi ha la meglio chi è più forte. Non troverei stimoli a vincere a tavolino, sarebbe da perdenti, sarebbe un segno di debolezza. Preferisco sempre giocarmela, poi festeggiare se vinco o applaudire e stringere la mano agli avversari se sono più forti e vincono loro. Non giudico il Telimar Palermo, penso a noi. Al ritorno di sicuro daremo un segnale forte. Non aggiungo altro”.




I numeri del covid a Siracusa città: -231 positivi, aumentano ricoveri e terapia intensiva

Come lo scorso lunedì, segno meno nel bilancio del contagio a Siracusa città. Nel capoluogo il saldo è di -231 casi covid rispetto alle 24 ore precedenti. E questo per effetto delle guarigioni, certo, ma il dato potrebbe risentire del numero ridotto di tamponi processati a ridosso del fine settimana. In ogni caso, scendo a 5.694 gli attuali positivi di Siracusa città. In isolamento “appena” 107 persone, però è risaputo come il contact tracing sia in difficoltà da settimane come anche scritto nelle ultime relazioni dalla stessa Asp.
Purtroppo però aumentano i ricoveri e gli accessi in terapia intensiva di siracusani del capoluogo. Sono 57 gli ospedalizzati: 51 in ricovero ordinario, 6 in terapia intensiva. Si abbassa l’età media degli intubati: in rianimazione c’è anche un quarantenne.
In provincia di Siracusa sono 589 i nuovi casi covid rilevati nelle ultime 24 ore. In Sicilia sono 4.037 i nuovi positivi, a fronte di 24.549 tamponi processati. Il tasso di positività scende al 16,4%. Gli attuali positivi sono 176.754 (+3.065). I guariti sono 949, 23 i decessi. Negli ospedali sono 1.562 i siciliani ricoverati (+56), 170 in terapia intensiva (+2).
Questi i numeri dei contagi oggi nelle province: Palermo 983 nuovi casi, Catania 1.059, Messina 197, Siracusa 589, Trapani 454, Ragusa 281, Caltanissetta 201, Agrigento 189, Enna 84.




Quella battuta del sottosegretario Mulè: “Su via Elorina, felice allineamento dei pianeti”

E’ la battuta che, probabilmente, fotografa meglio la situazione attuale: per la smilitarizzazione parziale dell’area di via Elorina si è venuto a creare “un felice allineamento dei pianeti”. Autore della ironica metafora è il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, oggi a Siracusa per annunciare il primo si alla richiesta condivisa della città: riavere quell’angolo di porto.
Ma come ogni allineamento planetario, è evento raro e complesso da sfruttare finchè i tempi lo rendono possibile. Ecco perchè, sollecita sempre il sottosegretario, le amministrazioni locali devono ora fare il loro con un progetto ampio, che non guardi solo all’area dell’Aeronautica, per un radicale cambiamento del rapporto tra Siracusa e quell’ampio pezzo di territorio.

https://youtu.be/NW0VnEA9MBQ




Un nuovo futuro per via Elorina, le interviste: Prestigiacomo (FI), Ficara (M5s) e Coppa

L’annuncio del primo, storico “si” alla parziale smilitarizzazione di via Elorina è stato accolto con soddisfazione dai parlamentari del territorio. In particolare, Paolo Ficara (M5s) e Stefania Prestigiacomo (FI) che, in questi ultimi anni, hanno portato a Roma le istanze che da anni partono dai più pezzi della società siracusana.

Dopo l’apertura del Ministero della Difesa, la palla passa adesso alle amministrazioni locali. Il Comune di Siracusa, anzitutto. Ma servirà anche il coinvolgimento della Regione per progettare un nuovo percorso condiviso che possa davvero condurre alla realizzazione di quel waterfront a lungo immaginato.




La felice sorpresa del Comitato, dalla protesta all’esterno alla soddisfazione per il “si”

Avevano srotolato all’esterno uno striscione con cui sollecitavano la “restituzione” di una ampia fetta del suo porto a Siracusa. Uno striscione che è stato rimosso poco dopo, su richiesta dell’autorità pubblica. Un piccolo incidente che non toglie il buon umore al Comitato per il decoro di Siracusa che, in questi anni, ha raccolto e convogliato energie ed idee per un futuro diverso di via Elorina, a partire dalla smilitarizzazione parziale della grande area dell’Aeronautica. Ed oggi, con il primo “si” della Difesa, si inaugura una nuova pagina che richiederà, però, ancor più impegno.




Scuola caos, rientro in classe nel capoluogo flop: gli studenti si assentano e protestano

Negli istituti superiori le classi sono rimaste quasi deserte questa mattina. Nel giorno del rientro in classe, dopo l’ordinanza del Tar di Catania che ha accolto il ricorso del Ministero dell’Istruzione, gli studenti e le famiglie hanno la protesta silenziosa dell’assenza.
Secondo le prime stime, negli istituti superiori le presenze si attestano attorno al 20/25%. Basti un esempio: Liceo Corbino, 280 presenti su 1.120 alunni iscritti; percentuale leggermente superiore per gli istituti comprensivi. Doppio disagio per gli studenti pendolari che avevano raggiunto Siracusa di prima mattina, per la ripresa delle lezioni in presenza.
Per restare in dad, ha spiegato il Tar di Catania nel suo dispositivo, serve la zona rossa e non bastano le “coperture” offerte dall’ordinanza della Regione e dalla relazione dell’Asp. Anzi, l’indice di contagio non sarebbe più elevato di altre zone per cui sarebbe immotivato il ricorso alla didattica a distanza. Ma mentre il capoluogo riapre le scuole, gli altri 19 Comuni della provincia in zona arancione come Siracusa proseguono con la dad e le loro ordinanza. Non avvertono come “un monito” la pronuncia del Tar ed a meno di ricorsi ad hoc anche avverso le loro ordinanza, proseguono con la didattica a distanza.
Gli studenti fanno sentire la loro voca attraverso la Consulta degli Studenti. La presidente Giulia Martorano spiega la decisione di non presentarsi in classe: “manca la giusta sicurezza e una comunicazione alle 17 di domenica e solo online non è seria”, spiega. Le organizzazioni studentesche si sono mobilitate per diffondere il messaggio relativo allo “sciopero bianco”. E’ rimbalzato di chat in chat, spesso con la solidarietà delle famiglie e di qualche docente. “Vogliamo fare lezione, mica stare a casa. Ma vogliamo rientrare in classe in sicurezza. Per questo chiediamo uno screening rivolto alla popolazione scolastica e mascherine ffp2, per noi e per docenti e personale ata”, spiega ancora Giulia Martorana.
Una delegazione di studenti voleva incontrare oggi il prefetto Giusi Scaduto. “La nostra voce va tenuta in considerazione quando si tratta di decisioni che riguardano la scuola”, spiegano dalla Consulta. Impegni del prefetto, però, non rendono possibile oggi l’appuntamento. “Parleremo con le altre autorità cittadine, compresa l’Asp”.
Ecco, l’Asp. Nella relazione del 12 giugno – alla base dell’ordinanza comunale di dad – i responsabili del gruppo covid confermano un quadro di contagi in peggioramento, con tasso di incidenza di 1.552 per 100mila abitanti. Per i giudici amministrativi non è, però, sufficiente. Secondo gli ultimi dati disponibili e relativi alla sola città di Siracusa, alla giornata di ieri, sono 1.207 i positivi in fascia scolare (5-19 anni), a fronte di un numero complessivo di contagiati attivi pari a 5.925. In percentuale, il 20,38% dei positivi totali del capoluogo sono studenti.
Ragion per cui, le organizzazioni studentesche e la stessa Consulta provinciale confermano la volontà di proseguire con la loro protesta, “fino a che non sarà davvero garantito un ritorno in classe in sicurezza”. Ma è davvero la scuola il problema, quando poi nel pomeriggio gli stessi studenti affollano mille attività? “Non è una posizione rispettosa di quanti, tra noi, seguono scrupolosamente ogni norma di prudenza e buon senso. Una percentuale rilevante di studenti ha fortemente limitato la sua socialità”, risponde sul punto la presidente della Consulta, Giulia Martorano.




Stop alla dad, solo nel capoluogo non negli altri 19 comuni della provincia: perchè?

La domanda che circola con maggiore insistenza nelle ultime ore è: perchè lo stop alla dad è stato imposto solo a Siracusa? In altre 19 cittadine della provincia, infatti, oggi le lezioni vanno avanti in didattica a distanza come da ordinanza dei sindaci. Eppure i parametri sono pressochè gli stessi di Siracusa: alto rischio contagio e zona arancione.
La risposta è tecnico-giuridica: il Ministero ha presentato ricorso urgente solo contro l’ordinanza del Comune capoluogo, senza citare gli altri 19. Motivo per cui, il provvedimento di sospensione vale solo per l’ordinanza di Siracusa, peraltro citata insieme al provvedimento del presidente della Regione e della relazione dell’Asp aretusea non giudicati validi presupposti su cui basare il provvedimento.
Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, conferma la dad. “I contagi restano alti e se mi fanno ricorso, pronto eventualmente a disporre nuova ordinanza ancora”, dice intervenendo su FMITALIA. Luca Cannata, primo cittadino di Avola, accusa il pastrocchio creato a livello nazionale e regionale attorno alla scuola in tempi di covid. “La situazione è diversa da città a città resta comunque il fatto che i contagi sono alti. Ad Avola, alla giornata di ieri, circa 1350 positivi attuali. C’è troppa confusione. Speriamo anzitutto che scendano i contagi e si possa rasserenare ogni discussione attorno alla scuola. Se il Ministero fa ricorso anche contro la mia ordinanza? Rispetteremo la sentenza ma ormai manca poco al ritorno in presenza”, dice alla redazione di SiracusaOggi.it.
Anche il sindaco di Floridia, Marco Carianni, confema la dad nella sua cittadina. “La Dad permane.
Abbiamo organizzato il servizio di trasporto per i pendolari, con le consuete regole che conoscono i nostri studenti. Se ci saranno notizie, relativamente alla didattica in presenza anche a Floridia, informeremo le famiglie”. E lo stesso in tutti gli altri centri “arancioni” della provincia di Siracusa. Come, ad esempio, Buccheri. “Noi restiamo in dad fino al 19 gennaio. Poi valuterò se proseguire ulteriormente. Il governo deve smetterla di tirare la corda, noi sindaci siamo stanchi di fare da diga al disagio della gente”, dice il sindaco Alessandro Caiazzo.