Covid, il bollettino: 227 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 6.415 in Sicilia

Sono 227 i nuovi positivi in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Sul dato, però, peserebbe l’accumulo di un certo ritardo nel processare le migliaia di tamponi eseguiti ogni giorno in provincia. Il Coordinamento Covid sta tentando con impegno di recuperare, i Comuni però lamentano un certo ritardo nella comunicazione delle liste dei positivi cose che, peraltro, pesa nell’organizzazione del particolare servizio di raccolta dei rifiuti dei positivi.
In Sicilia sono 6.415 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 59.829 tamponi processati. Il tasso di positività scende all’11%. Gli attuali positivi sono 60.922 (+5.542). I guariti sono 833, 40 i decessi. Sul fronte ospedaliero sono 1007 i ricoverati (+89), 114 in terapia intensiva (+2).
I numeri odierni delle singole province: Palermo 1.100 nuovi casi, Catania 1087, Messina 1222, Siracusa 227, Trapani 495, Ragusa 642, Caltanissetta 415, Agrigento 746, Enna 481.




L’aumento dei positivi ed i vaccini: “Funzionano, raddoppiati i contagi non i ricoveri”. I numeri

In famiglia, sui social, al bar: un anno dopo l’avvio della campagna vaccinale contro il covid, ci si domanda come sia stato possibile assistere ad una simile ripresa del contagio. “Vaccinati e non vaccinati, sono tutti comunque positivi” è la considerazione su cui, anche voi, avrete sbattuto in questi giorni di numeri in continua crescita anche in provincia di Siracusa e corsa al tampone. In molti casi, si arriva persino a mettere in discussione l’utilità e l’efficacia dei vaccini, come se non avessero alcuna incidenza. E’ davvero così?
La risposta passa anche dai numeri, fotografia fredda della situazione. E cosa dicono i dati della provincia di Siracusa? Prendiamo ad esempio la settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio. Lo scorso anno furono 1.500 i positivi rilevati in quel periodo che abbiamo preso a campione. Dodici mesi dopo, quel numero è raddoppiato: 3.050 nuovi casi di contagio registrati in provincia di Siracusa. Ma prima di saltare a conclusioni avventate, è bene soffermarsi sul numero delle ospedalizzazioni: lo scorso anno furono 80 le persone a finire nei reparti covid della provincia di Siracusa, nel periodo preso ad esame. Quest’anno, sempre nella stessa settimana, 88. Praticamente lo stesso numero nonostante però sia raddoppiato il numero dei contagiati. E questo ultimo dato, spiegano i medici, condurrebbe alla risposta: il vaccino avrebbe evitato che finissero in ospedale un numero sproposito di siracusani, evitando il ko totale del servizio sanitario.




Termoutilizzatori in Sicilia, Lukoil rinuncia. “E’ una notizia inquietante per il territorio”

“L’abbandono da parte di Lukoil dell’investimento multimilionario previsto proprio nei suoi stabilimenti di Priolo Gargallo, rinunciando a partecipare alla manifestazione di interesse regionale per la costruzione di un termoutilizzatore di nuova generazione, rappresenta una notizia inquietante per il nostro territorio”. Il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega) fa suonare il campanello d’allarme. “E il motivo è semplice, questa decisione non può essere presa alla leggera e rischia di suonare quasi come un’anteprima della crisi sociale che il territorio siracusano potrebbe vivere se, decidendo di non decidere, si lascia morire il settore del petrolchimico e della raffinazione. Continuando così, non sarà difficile prevedere la completa chiusura degli stabilimenti Lukoil entro due anni, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”. Cafeo lo dice tutto d’un fiato, in apertura del focus che ha voluto dedicare al presente e soprattutto al futuro della zona industriale di Siracusa, di IAS, dell’autorità portuale di Augusta ma anche al destino delle Zes e delle Zone Franche Doganali Intercluse.
La Regione aveva chiesto al governo centrale il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa per il polo petrolchimico siracusano. “L’obiettivo è quello di rilanciarlo, spingendo verso una transizione energetica sostenibile e non certo per di smettere”, precisa Cafeo. “Dispiace per l’occasione persa dalla nostra provincia con la rinuncia di Lukoil a partecipare alla manifestazione di interesse regionale, ma la costruzione dei termoutilizzatori resta una priorità in Sicilia”.
Resta poi spinosa la questione della revisione del piano paesaggistico, “necessaria sia perché in alcuni casi totalmente ingessante per il territorio, sia perché paradossale, con il rischio di bloccare anche zone ZES destinate a godere dei vantaggi di fiscalità per chi decide di investire”.
Poi l’appello alla politica siracusana tutta. “Insieme possiamo farci portavoce delle esigenze del territorio, senza preconcetti o personalismi ma con l’unico obiettivo comune di guardare allo sviluppo e soprattutto di evitare una crisi sociale ed economica che lascerebbe in ginocchio la provincia e buona parte dell’economia regionale”.




Ternullo (FI): “Perchè Versalis e Lukoil non sono interessate al bando termoutilizzatori?”

A condividere l’allarme lanciato da Giovanni Cafeo (Lega) è la deputata regionale Daniela Ternullo (FI). “Versalis e Lukoil si siano tirate fuori dalla manifestazione di interessa per la realizzazione di due termovalorizzatori in Sicilia. E questo deve indurre a una seria riflessione: cosa succederà al petrolchimico di Priolo?”. E’ questo l’interrogativo su cui si concentra l’azzurra, che concorda con la preoccupazione di Cafeo. “Quali sono le reali intenzioni di tali aziende? In ballo c’è il futuro lavorativo di oltre 3 mila persone. È in momenti come questo che occorre fare squadra, occorre la sinergia di tutti per evitare il peggio”. Insomma, per parte della politica la mancata partecipazione alla manifestazione di interesse varrebbe come anticipo di volontà di disimpegno sui territori.
“Che ben 7 grandi aziende abbiano risposto alla manifestazione d’interesse per la realizzazione di 2 termovalorizzatori in Sicilia è incoraggiante. Ricordo che il bando prevede la creazione di due strutture in grado di smaltire almeno 350 mila tonnellate l’anno di rifiuti. Un bel salto in avanti rispetto agli attuali problemi che affliggono il territorio in tema di gestione dei rifiuti. L’unica nota dolente è l’assenza di Lukoil, Versalis e qualche altra azienda che rispetto ad altri colossi nazionali ed esteri, hanno di fatto rinunciato a tale opportunità di investimento. Eppure Priolo Gargallo ha tutto per essere un centro industriale all’avanguardia, nel rispetto delle nuove strategie in materia di impatto ambientale”, ricorda ancora la Ternullo.

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Vaccini e tamponi, file interminabili. Cafeo (Lega): “Carenze di organico, Siracusa soffre”

“Pare proprio che non abbiamo imparato quasi nulla dalla lezione di due anni di pandemia. E forse abbiamo persino sottovalutato la portata del fenomeno”. Così il parlamentare regionale Giovanni Cafeo (Lega) torna ad occuparsi dei numerosi e documentati problemi di queste settimane a Siracusa, con file interminabili sia davanti ai drive-in per i tamponi sia nelle farmacie e nei laboratori. Il tutto aggravato dalle carenze di personale riscontrate nei nosocomi di Lentini e Avola. “Ritengo sia stato un errore il non aver stabilizzato i precari. La carenza di organico in questo momento di maggiore stress tra vaccini e tamponi, ha fatto si che la sanità siciliana si sia fatta trovare impreparata con farmacie e laboratori di analisi sovraccarichi di lavoro, al limite del sopportabile se non oltre”.
Nelle ore scorse l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, si è scusato con i siciliani per i disagi e i disservizi, in particolare legati alla gestione dei positivi. “L’etnocentrismo della sanità siciliana non può più essere giustificato né tollerato – attacca Cafeo – ed è per questo che, anche grazie al grande lavoro svolto dal prefetto Scaduto, il nuovo ospedale di Siracusa dovrà essere l’obiettivo principale sul quale tutte le forze politiche e sociali della città devono convergere, unitamente al potenziamento delle strutture sanitarie già esistenti nel territorio. Sulla salute non si possono accettare compromessi di alcun genere”.




A scuola dopo le vacanze, la Regione sposta la data: 10 gennaio. Attesa valutazione Cts

La riapertura delle scuole in Sicilia, dopo la pausa delle festività di fine anno, è fissata al 10 gennaio 2022. Lo ha deciso, d’intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci e con il Dasoe dell’assessorato alla Salute, l’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale della Regione Siciliana, in variazione a quanto previsto dal decreto assessoriale n.1187 del 5 luglio 2021.
«Abbiamo preso questa decisione – spiega l’assessore Roberto Lagalla – in seguito all’odierna riunione della Conferenza delle Regioni, in esito alla quale è emersa l’esigenza di acquisire uno specifico parere del Cts nazionale che, in relazione all’andamento della pandemia, sia in condizione di escludere una possibile ed eventuale ricaduta negativa sulla riapertura degli istituti scolastici. Alla luce dell’attuale quadro epidemiologico – aggiunge Lagalla – durante la riunione è stata fatta presente anche l’esigenza di una revisione delle procedure di tracciamento dei contatti scolastici, con particolare riferimento alle modalità di esecuzione dei controlli sanitari e di gestione delle quarantene. La Regione Siciliana, nel condividere la posizione dei rappresentanti regionali e in attesa del parere richiesto al Cts, ha perciò ritenuto di uniformare il proprio calendario didattico a quello delle altre regioni italiane».
Il provvedimento riguarda, in Sicilia, le scuole di ogni ordine e grado, i corsi di formazione professionale in obbligo scolastico e le Fondazioni Its.




Picco dei contagi, riaprire le scuole? Posizioni sfumate dei sindaci della provincia di Siracusa

Mentre si registra una nuova impennata nei contagi covid, si scalda la discussione sulla opportunità o meno di riaprire le scuole, dopo le vacanze natalizie. Il ritorno in classe, in presenza, il 10 gennaio è al centro di mille valutazioni. In attesa delle decisioni del governo, ha fatto sentire la sua voce il presidente della Regione, Nello Musumeci. Intervenuto su Tgcom ha spiegato detto che “l’ultima cosa che vorrei chiudere sono le scuole, perché sono consapevole delle difficoltà della didattica a distanza” ma verranno riaperte “soltanto se la linea dei contagi dovesse abbassarsi”, in modo da evitare “che si debba ricorrere a misure più restrittive”. Per la decisione finale saranno determinanti, quindi, le prossime 48 ore. Intanto, è partito il pressing di Forza Italia che ha chiesto alla Regione di valutare la dad per elementari e medie.
Posizioni più sfumate tra i sindaci della provincia di Siracusa. Anche qui, le prossime ore saranno decisive per quello che pare un inevitabile ordinanza da zona arancione. Ma le reali preoccupazioni sono rivolte al mondo della scuola. Nella chat dei sindaci della provincia, il tema è stato accennato ma nessuna conclusione al momento. “E’ prematuro”, spiega uno dei 21 primi cittadini della provincia. Una linea univoca non c’è ancora. Quattro, cinque sindaci sarebbero favorevoli alla dad per almeno i primi dieci, quindici giorni. Tutti gli altri preferiscono attendere la valutazioni di governo e Regione per evitare fughe in avanti. “Non è una vicenda che abbiamo approfondito, al momento”, spiega lapidario Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla ed autorevole voce tra i 21 primi cittadini. Favorevoli alla chiusura delle scuole i sindaci di Priolo, Pippo Gianni, e di Solarino, Seby Scorpo. E non sarebbero i soli, invero. Ma si tratta, ancora, di posizioni minoritarie. La linea scelta dal comune capoluogo, ad esempio, è quella della prudenza e di una piena conoscenza dei dati prima di esprimere una valutazione.




Portare la Siracusa-Gela fino a Modica: è l’anno giusto? Falcone sicuro: “Passi decisi”

“Oggi abbiamo dato il via ai lavori per l’abbattimento dell’ultimo diaframma viario che interferiva con la realizzazione dei nuovi 11 chilometri di tracciato della Siracusa-Gela e che da Ispica porteranno l’autostrada fino a Modica. Eliminando quest’ultimo ostacolo, muoviamo un passo cruciale verso l’obiettivo a cui lavoriamo: consegnare nel 2022 questa importante infrastruttura al territorio ragusano e all’intera Sicilia». Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone durante un sopralluogo, questo pomeriggio, ai cantieri del lotto 8 Ispica-Modica dell’Autostrada del Sud-Est. Falcone ha assistito all’avvio della demolizione di una porzione della preesistente strada comunale Teduschella-Serra Figura, in territorio di Modica, che intersecava il nuovo tracciato autostradale. Il traffico di tale viabilità secondaria viene oggi deviato su apposito cavalcavia già completato, mentre in parallelo procede spedita la realizzazione della nuova porzione della Siracusa-Gela, a cura del Consorzio autostrade siciliane. Hanno preso parte al sopralluogo anche il sindaco di Modica Ignazio Abbate, i tecnici del Cas e dell’impresa Cosedil titolare dell’appalto da oltre 220 milioni di euro (lotti 6,7 e 8 da Rosolini a Modica).
«Dopo avere inaugurato la scorsa estate il tratto da Rosolini a Ispica-Pozzallo – aggiunge Falcone – procedono senza sosta i lavori per portare questa importante arteria stradale sino a Modica, nel cuore del Ragusano, conseguendo un traguardo di valore storico. Su quest’opera c’è il massimo impegno da parte del governo Musumeci, dell’impresa Cosedil e del Consorzio Autostrade Siciliane, ente finalmente capace di reggersi da solo e di contribuire alla crescita infrastrutturale di tutta l’Isola».




Covid a Pachino, la sindaca Petralito: “la situazione è preoccupante, chiesto screening”

Situazione critica anche a Pachino per via dell’aumento dei contagi covid. Il sindaco Carmela Petralito non usa mezzi termini. “I dati sono preoccupanti”, racconta al termine di un incontro con il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Madonia. “Ai miei concittadini rinnovo l’invito a non abbassare la guardia ed a continuare sulla linea della responsabilità e della prudenza, tenendo comportamenti corretti e osservanti delle regole: evitiamo gli assembramenti, limitiamo i contatti e, anche con i famigliari, usiamo tutte le cautele”. Ma inviti al buon senso, ormai, lasciano il tempo che trovano.
Comune di Pachino ed Asp di Siracusa, allora, sono a lavoro per attivare campagne di screening con tampone attraverso drive in da attivare nella cittadina della zona sud della provincia di Siracusa. I positivi attuali a Pachino sono 145, 71 le persone in quarantena. Sul fronte ospedaliero, due i pachinesi ricoverati: uno in regime ordinario ed un secondo in terapia intensiva.




A passeggio in bici nonostante i domiciliari: arrestato per evasione, finisce ai domiciliari

La passione per la bicicletta costa un nuovo arresto ad un 50enne di Floridia. Pur essendo ai domiciliari, è stato “intercettato” dai Carabinieri mentre andava in giro in bici lungo la provinciale 12. Riconosciuto e fermato, è stato nuovamente posto ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea.