Acquapark e un investimento da 3 milioni. Il Comune di Melilli: “Approfondimenti in corso”

“Stiamo svolgendo una istruttoria accurata e corretta”. Così l’amministrazione comunale di Melilli risponde alle istanze dei rappresentanti dell’acquapark Aretusa. “Il dirigente – spiega il sindaco Giuseppe Carta – ha ritenuto necessario un approfondimento tecnico-giuridico per meglio comprendere la portata e la compatibilità territoriale del progetto presentato. La nostra amministrazione rispetta l’autonomia dell’organo dirigenziale, non volendo interferire con i tempi e i modi in cui gli uffici esaminano le pratiche, ma ha anche posto in primo piano la tutela del territorio e lo sviluppo ecosostenibile. Siamo sicuri – continua Carta – che la situazione con il privato sarà chiarita, ma non accettiamo pressioni o recriminazioni sterili e pretestuose. Questo Comune ha cambiato passo in termini di legalità e trasparenza e per questo trovo ingenerosi gli atteggiamenti di scontro e di continua malafede nel confronti dell’Ente”.
La rappresentante della società che gestisce il parco acquatico alle porte del capoluogo, Manuela Gennaro, aveva in precedenza lamentato i tempi lunghi di attesa per un progetto da circa 3 milioni di euro. “Il rischio di mandare in fumo l’investimento con conseguenze catastrofiche per la società ed i lavoratori della struttura è tutt’altro che infondato”, il suo allarme-appello rivolto al Comune di Melilli.
Con il nuovo investimento vorrebbero dotare la struttura anche di una piscina in parte ad onde ed in parte laguna, con giochi acquatici per bambini ed adulti. Servono circa 9 mesi di lavoro e per essere pronti all’arrivo della nuova stagione è già conto alla rovescia. A febbraio scorso la società aveva presentato una richiesta di autorizzazione ai lavori.
Acquisiti, di propria iniziativa, i pareri favorevoli del Genio civile, Vigili del fuoco e della Soprintendenza di Siracusa. “Il Comune fa riferimento ad ipotetici dubbi per cui si rende necessario un parere legale senza, però, indicazioni dei termini entro il quale dovrebbe essere espresso”, lamenta la Gennaro. La società, attraverso il suo legale, l’avvocato Massimo Aiello, ha chiesto l’accesso agli atti del procedimento.




Cambio appalto settore Tributi, la grana dei requisiti. Sindacati all’attacco, sit-in al Comune

Non c’è pace nel cambio appalto del settore entrate del Comune di Siracusa che coinvolge 35 lavoratori Ideal Service. Manifestazione questa mattina sotto Palazzo Vermexio, poi alcuni rappresentati hanno incontrato il segretario generale dell’ente.
I toni sono ancora alti. I sindacati, in particolare Filcams Cgil e Uiltucs Uil, hanno diffidato il Comune di Siracusa dalla firma del contratto di appalto del settore entrate perchè le aziende componenti la Rti aggiudicataria non avrebbero i requisiti dell’oggetto dell’appalto (front office e back office tributario).
Servizi che – a detta dei sindacati – sarebbero stati poi ceduti ad aziende terze, in subappalto, con la suddivisione dei 35 lavoratori in 3 aziende.
“Il bando di gara prevedeva quale requisito di partecipazione, quello dell’Iscrizione al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. territorialmente competente per attività afferenti a quelle oggetto del servizio in appalto, spiegando inoltre che i requisiti devono essere posseduti, a pena di esclusione”, ripetono i sindacati che temono l’applicazione di contratti non in linea con le mansioni svolte. Palazzo Vermexio starebbe studiando delle particolari clausole per evitare demansionamenti. Ma rimarrebbe da definire la questione circa il possesso o meno dei requisiti indicati, su cui il Comune di Siracusa – in quanto appaltante – dovrebbe fare luce.
“La TopNetwork Spa, mandante al 35% del RTI orizzontale costituendo Municipia Spa-TopNetwork Spa, non possiede in realtà il requisito professionale previsto dal disciplinare di gara, ossia l’iscrizione alla C.C.I.A.A. richiesta.
Dalla lettura dell’intero oggetto della iscrizione alla Camera di commercio, non risulta infatti che tale società svolga attività di accertamento e gestione delle entrate tributarie e ciò collima con quanto dichiarato dalla rti di voler dare il servizio in subappalto”, attaccano i segretari delel due sigle sindacali, Alessandro Vasquez e Anna Floridia. La vicenda, peraltro, è riassunta in un esposto che domattina sarà presentato anche alla Procura di Siracusa.




Siracusa. Pagare il parcheggio con un click, il Comune lancia la sua app: “Muoviamoci”

Per pagare la sosta a Siracusa si potrà utilizzare una apposita app. Il Comune si è infatti dotato di un applicativo disponibile per tutti gli smartphone. Si chiama “Muoviamoci” e ripropone il logo e il nome scelti dai siracusani lo scorso agosto, con i quali saranno identificate tutte le azioni di Siracusa City Green, il programma nazionale di mobilità sostenibile.
L’app sarà presentata domani, alle 10,30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sala “Ferruzzo-Romano” dell’Area marina protetta del Plemmirio. Interverranno il sindaco, Francesco Italia, l’assessore ai Trasporti e diritto alla mobilità, Maura Fontana, e il capo del servizio Mobilità, Jose Amato.
“Muoviamoci” non servirà solo per il pagamento della sosta e degli abbonamenti per i parcheggi poiché, progressivamente, implementerà altri servizi utili agli automobilisti e ai visitatori della città.




Dall’estero droga per le piazze di Catania e Siracusa a fiumi, anche dentro scatoloni di pasta

Ha toccato in qualche misura anche la provincia di Siracusa l’operazione eseguita stamattina dai Carabinieri di Catania e battezzata “Alter Ego”. Individuato un canale di rifornimento attraverso il quale affluivano sul territorio di Catania notevolissimi quantitativi di sostanze stupefacenti provenienti da Albania, Olanda, Calabria e Puglia, e che, successivamente, venivano distribuiti alle piazze di spaccio del centro etneo, della provincia di Siracusa ed anche a Malta.
Nel corso delle indagini, sono stati arrestati tre uomini intenti a scaricare da un autoveicolo scatoloni di cartone con il marchio di una nota casa produttrice di pasta, al cui interno erano stati occultati ben 242 chilogrammi di hashish.
I militari, nel corso delle indagini, hanno operato diversi sequestri di droga (hashish, cocaina e marjuana) che, immessa sul mercato, avrebbe fruttato ai criminali circa 5 milioni di euro con la sua vendita al dettaglio.
Complessivamente, arrestate 12 persone sospettate di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso.
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante, da agosto 2018 a maggio 2019, ha consentito di delineare il ruolo che sembrerebbe essere rivestito da alcune figure di spicco di diverse famiglie mafiose all’interno dello scenario criminale della città di Catania, mettendo in luce relazioni, contatti e dinamiche connesse al traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti ed al loro verosimile approvvigionamento anche oltre i confini regionali e nazionali.




Sostenibilità e transizione energetica nel secondo rapporto del polo industriale siracusano

Esponenti del governo nazionale e della regione a Siracusa per il secondo rapporto di sostenibilità del polo industriale. Le parole chiave sono sostenibilità e transizione energetica in un momento storico tra la crisi pre-pandemia e le occasioni di sviluppo del Pnrr. Il rapporto verrà illustrato giovedì 18 novembre alle 15.00, nella Sala “Giovanni Paolo II” del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa.
Saranno presenti le grandi aziende del polo industriale e, per la prima volta, le piccole e medie imprese di Confindustria Siracusa che hanno partecipato alla stesura del Rapporto.
Il tema assume oggi più che mai una importanza nazionale, poiché riguarda l’approvvigionamento energetico del Paese, nel cui contesto il Polo Siracusano ha un ruolo centrale.
Interverranno il sottosegretario alla transizione ecologica, Vannia Gava, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e poi Aurelio Regina, delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia; Claudio Spinaci presidente di Unem; Elisa Orlandi, direttore responsabile di RiEnergia; Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia; Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa e Sergio Corso, vicepresidente di Confindustria Siracusa, coordinatore del gruppo di lavoro Sostenibilità.




Agricoltori in crisi, Pasqua (M5s): “due disastri, la pioggia e la burocrazia regionale”

Il maltempo dei giorni scorsi ha pesantemente compromesso il raccolto della stagione. Agricoltura in ginocchio e ristori che potrebbero tardare ad arrivare. Il deputato regionale siracusano Giorgio Pasqua (M5s) punta il dito. “La Regione – dice – deve rivedere le assurde procedure per l’assegnazione dei risarcimenti agli agricoltori in difficoltà a causa del maltempo. Mentre gli imprenditori aspettano ancora i fondi del 2018, si ritrovano nuovamente in ginocchio dopo la recente alluvione che ha colpito in particolare il territorio di Lentini, nel Siracusano. Raccolgo quotidianamente il grido di disperazione di chi, dopo ripetuti danni alle produzioni e senza fondi per ripartire, potrebbe vedersi costretto ad abbandonare l’attività”.
Era già accaduto nel 2018 ed allora il governo stanziò delle somme “affidate alla Regione e alla Protezione civile regionale, che predispose i criteri per la ripartizione. Dopo le richieste degli imprenditori, corredate da perizie asseverate degli agronomi, solo a febbraio del 2021 viene pubblicato l’elenco delle istanze ammesse e si scoprono le incongruenze. Quella più eclatante riguarda la decisione di concedere agli agrumicoltori che avevano stipulato polizza assicurativa, per la copertura da danni da alluvione, il 100% del contributo e di concedere a quelli che non avevano stipulato polizza soltanto il 50%: una logica insensata, da parte di uffici che applicano esattamente al contrario i criteri che avevano stabilito. Su questo controsenso e su altri problemi, lo scorso 20 ottobre ho interrogato l’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla. Ad oggi nessuna risposta. Forse ha preferito dedicarsi alla kermesse politica del proprio partito anziché ai drammi che vivono gli agrumicoltori? Inoltre: dobbiamo prepararci a ripetere la stessa storia con i prossimi risarcimenti? Le imprese non possono subire una doppia alluvione, quella della pioggia e quella della burocrazia regionale”, conclude Pasqua.




Riconvertire il petrolchimico, il futuro passa dallo status di area di crisi industriale complessa

Non proprio l’ultima spiaggia, ma di certo l’unica mossa possibile oggi per tentare di arrestare il declino dell’area industriale siracusana ed agganciare il treno della transizione energetica. Presentato il dossier per avviare l’iter di riconoscimento dello status di area di crisi industriale complessa. L’assessore regionale Mimmo Turano, insieme al presidente Nello Musumeci, ha illustrato il lavoro della Regione questa mattina, nel salone di rappresentanza della Camera di Commercio. Presenti deputati nazionali e regionali, il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, con i vice Claudio Geraci e Rosario Pistori, rappresentanti delle aziende della zona industriale ed i sindaci interessati in quanti finiti dentro la perimetrazione dell’area.
Lo status di area di crisi industriale complessa garantisce l’accesso a risorse straordinarie per investimenti, con l’occasione del Pnrr, sulla spinta della riconversione e riqualificazione industriale. Il protocollo d’intesa dovrà essere presentato al Mise, per il riconoscimento di situazione di crisi industriale complessa. L’istruttoria verrà svolta dalla direzione generale per la politica industriale e la competitività del Mise e, con esito positivo, arriva il riconoscimento di area di crisi industriale complessa. Un gruppo di coordinamento e controllo si occuperà, quindi, della realizzazione del progetto di riconversione e riqualificazione con interlocuzioni con aziende e amministrazioni interessate.
Non tutti i 21 comuni sono stati inclusi nella perimetrazione dell’area che assicura investimenti e agevolazioni. I tre centri della zona nord – Lentini, Carlentini e Francofonte – rumoreggiano e mostrano il loro malcontento. La Regione assicura che approfondirà il caso.
Oggi nella zona industriale di Siracusa operano circa 7.500 addetti, 3.000 diretti e circa 4.500 dell’indotto. Il personale operativo è altamente specializzato con diffusa esperienza professionale di saldatori, meccanici, tubisti, valvolisti, elettrotecnici e sistemisti.
Gli elementi di crisi sono rappresentati dall’elevato costo delle materie prime, dal costo dell’energia, quello del lavoro ma soprattutto il “prezzo” della Co2. L imprese che operano nell’UE pagano in base alle emissioni dei cicli produttivi. Un costo variabile oggi stimato attorno a circa 60 euro per tonnellata (erano 26 euro nel 2019).
Per intraprendere la strada della sostenibilità, si parla di investimenti pari ad oltre 3 miliari di euro. Progetti per avviare un progetto di decarbonizzazione produttiva affiancato da un miglioramento dell’efficienza energetica mediante la sostituzione progressiva delle fonti fossili con materie prime rinnovabili o a minor impatto. Questo scenario di transizione sarebbe più rapido e agevole con il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa. Si attiverebbero, infatti, risorse pubbliche dedicate, necessarie ad abbattere i costi di investimento delle imprese.
Cosa succederebbe senza quel riconoscimento? Si rischia di “minare la continuità aziendale delle singole imprese e, quindi, dell’intero polo”, si legge nella nota predisposta dalla Regione. Uno scenario “drammatico” considerando che la zona industriale siracusana “vale” l’8,16% del pil regionale.




Il numero uno di Confindustria, Diego Bivona: “Accesi i riflettori sulla crisi del petrolchimico”

A seguire con interesse la presentazione del dossier regionale con cui si richiede al Mise lo status di area di crisi industriale complessa per il petrolchimico siracusano c’era, ovviamente, il numero uno di Confindustria, Diego Bivona. Accompagnato da altri pezzi forti dell’industria siracusana, Bivona si è soffermato su questo passaggio storico che “accende i riflettori sulla situazione di crisi pre-esistene alla pandemia”. Si pone all’attenzione del governco centrale “una vulnerabilità del nostro sistema economico”, aggiunge Bivona. “Tutti ci auspichiamo l’avvio di un deciso processo di decarbonizzazione. Ma non si è ancora pronti a sostenere una transizione di questo tipo. I processi di conversione che le aziende mettono in campo, non producono alcun utile. Vengono incontro ai limiti imposti dalla Ue”. Quanto ai rapporti con la Regione, Bivona taglia corto: “leale collaborazione”. L’intervista completa qui:




Area di crisi industriale complessa, le parole del presidente Musumeci e Turano

Dossier per la richiesta dello status di area di crisi industriale complessa del petrolchimico di Siracusa. Le parole del presidente della Regione, Musumeci, e dell’assessore Turano.




Dossier per lo status di area di crisi industriale complessa: la rabbia degli esclusi

E’ il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, a dare voce alla rabbia della zona nord della provincia di Siracusa. Lentini, Carlentini e Francofonte non sono stati inclusi della perimetrazione dell’area di crisi industriale, a differenza di altri centri viciniori. E questo taglierebbe loro fuori da investimenti e finanziamenti previsti invece per chi rientra nell’indicazione di quell’area. Ecco perchè Stefio ha chiesto alla Regione di rivedere posizioni e scelte.