Giro d’Italia in Sicilia, la partenza da Avola e poi sull’Etna. “Orgogliosi di questa vetrina”

“La prima tappa dell’edizione 2022 del Giro d’Italia partirà da Avola e arriverà sull’Etna. Dopo lo start del Giro di Sicilia, il territorio siracusano si conferma ancora una volta protagonista di un grande, prestigioso evento sportivo di caratura internazionale. Da Avola, che vanta una grande tradizione nel campo ciclistico annoverando ben tre campioni, il percorso proseguirà per l’alta montagna passando da Noto, San Corrado fuori le mura, Cassibile, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, Buccheri, Francofonte e terminare a seguire nel territorio etneo”. Così Rossana Cannata, deputata regionale di Fratelli d’Italia, sottolinea il momento d’oro che sta attraversando Avola. “Sarà una tappa davvero spettacolare sotto l’aspetto sportivo, paesaggistico e turistico che si tradurrà in un’ulteriore attività di promozione delle nostre bellezze, con l’obiettivo di attrarre anche un turismo legato a uno degli sport più amati e seguiti da tanti appassionati”.
E’ raggiante anche il sindaco di Avola, Luca Cannata. “Questa storica iniziativa rientra nel solco dei grandi eventi e della grande tradizione sportiva del nostro Comune. Ringraziamo l’assessore Manlio Messina e l’onorevole Rossana Cannata che hanno sostenuto fortemente la partenza della tappa dal nostro territorio. Siamo molto felici e orgogliosi per questa grande vetrina mondiale! Questa notizia chiude un meraviglioso anno per lo sport della nostra città”.
La tappa Avola-Etna è lunga 166 km con 3580 metri di dislivello. Da Avola si tocca il centro del Barocco Siciliano, a Noto, per attraversare poi le zone di Pantalica e Vizzini nell’avvicinamento al vulcano. La salita finale, si concluderà al rifugio Sapienza.




Tartaruga caretta-caretta soccorsa in spiaggia all’Arenella. Rinvenuta anche una carcassa

Questa mattina un esemplare di caretta-caretta è stato trovato e soccorso in spiaggia, all’Arenella. Residenti hanno notato l’animale, impigliato in ad una matassa di cavi di nylon. Presentava un filo di nylon, probabilmente un’esca, che fuoriusciva dalla bocca. Le sue condizioni sono sembrate comunque buone. E’ stata avvisata la Capitaneria di Porto di Siracusa, insieme ai Carabinieri arrivati dalla Stazione di Cassibile. Hanno “scortato” la tartaruga sino ad una struttura specializzata per le cure e il successivo ricollocamento in libertà.
Purtroppo, lungo lo stesso tratto di spiaggia è stato anche rinvenuta la carcassa di un’altra tartaruga, della stessa specie.




Amianto, il ministro Orlando raccoglie appello dei lavoratori siracusani in mobilitazione

Il caso dei lavoratori delle Industrie Meccaniche Siciliane di Siracusa all’attenzione del ministro Andrea Orlando. Il responsabile del dicastero del Lavoro ha incontrato il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, e il coordinatore siciliano, Calogero Vicario, in mobilitazione costante dall’estate del 2020.
Ai lavoratori siracusani, nonostante l’esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni, la Corte di Appello di Catania, in riforma della sentenza del Tribunale di Siracusa che aveva riconosciuto i benefici contributivi per l’esposizione alla fibra killer, ha negato il diritto alla pensione, giudizio ora affidato alla Suprema Corte di Cassazione.
Sia Bonanni che Vicario si sono appellati al ministro, chiedendo che la problematica possa essere risolta con un decreto ad hoc che tuteli i lavoratori. “Sono vicino alle vittime dell’amianto e alle loro famiglie. Faremo tutto quanto è nella nostra disponibilità per la bonifica dei siti, la loro messa in sicurezza, e per la tutela dei diritti delle vittime e dei lavoratori esposti”, ha detto Orlando assicurando lo studio di uno specifico intervento normativo da inserire nella prossima legge finanziaria.
La condizione di allarme amianto in Sicilia è stata certificata anche dall’ex Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha più volte visitato i territori, in particolare Augusta, e dal ReNaM che, per quanto riguarda i mesoteliomi, stabilisce che la regione ha un’incidenza del 5,3% su base nazionale.
“Ho insistito sul fatto che è indispensabile bonificare con urgenza per ridurre il rischio di esposizione dei cittadini, ma ho ribadito anche la necessità della sorveglianza sanitaria per coloro che sono stati già esposti e delle corrette tutele previdenziali e risarcitorie (prevenzione terziaria), auspicando la deflazione dei contenziosi giudiziari a cui sono costrette le vittime e i familiari per il riconoscimento dei loro diritti”, il commento del presidente Ona, Bonanni.




Mercantile in stato di fermo nel porto di Augusta: carenze a non finire, pure cibo scaduto

Un mercantile è stato posto in stato di fermo nel porto di Augusta. E’ l’esito dei controlli eseguiti dalla Guardia Costiera. Alla nave sono state contestate numerose gravi carenze strutturali (eccessiva corrosione delle lamiere e presenza di fori sia sui ponti scoperti che dentro le stive del carico), numerosi malfunzionamenti degli impianti di sicurezza ed antincendio (impianto rilevazione incendi, impianto estinzione fisso in sala macchine ed apparati radio), degli allarmi di macchina e degli impianti di automazione, dei sistemi di illuminazione e di comunicazione d’emergenza.
Nel corso del controllo sono state riscontrate, inoltre, numerose carenze relative agli standard minimi di vita e sicurezza degli ambienti di lavoro in cui l’equipaggio è costretto a vivere e prestare la propria attività, tra cui la scarsa igiene delle cucine e della cambusa di bordo, l’inadeguatezza (per quantità e qualità) delle provviste alimentari, la presenza di cibo scaduto o avariato, la vetustà degli arredi delle cabine dell’equipaggio ed il malfunzionamento dei bagni di bordo, il mancato pagamento dello stipendio di tutti i marittimi imbarcati e la mancanza, per qualcuno di essi, di un valido contratto di lavoro. Il provvedimento di fermo sarà revocato soltanto successivamente alla eliminazione di quanto contestato.
Gli accertamenti a bordo rientrano nell’ambito dei controlli dello Stato di approdo (P.S.C.) del Memorandum di Parigi, firmato il 26 gennaio 1982, e che riunisce 27 Autorità Marittime, di cui l’Italia fa parte fin dalla sua costituzione.
Quella di ieri è la quinta nave straniera sottoposta quest’anno nel porto di Augusta a provvedimento di fermo PSC.




Frecciabianca, la sperimentazione per ora non tocca Siracusa. E Confcommercio si arrabbia

L’arrivo dei nuovi Frecciabianca in Sicilia agita il dibattito pubblico siracusano. “Perchè il capoluogo aretuseo rime fuori dai progetti di sviluppo della rete ferroviaria siciliana?”, si domanda ad esempio il presidente di Confcommercio, Elio Piscitello. “Il Frecciabianca opererà esclusivamente nella tratta Palermo–Catania-Messina: una circostanza che ci lascia alquanto sgomenti. E’ un modello di sviluppo che non possiamo accettare. La stazione di Siracusa fu costruita come stazione terminale della linea jonica Messina-Catania-Siracusa e, da allora, è sempre stata, insieme a Palermo, la stazione terminale dei treni a lunga percorrenza in arrivo e in partenza dalla Sicilia”.
Ora, la lunga percorrenza (gli Intercity) non è in discussione ma è pur vero – come ricorda Piscitello – che “negli ultimi anni, nel sostanziale assordante silenzio di chi dovrebbe difendere e promuovere gli interessi del nostro territorio, la stazione è stata sempre più depotenziata fino ad arrivare all’odierna, inaccettabile, scelta di declassarla di fatto in una stazione secondaria”.
Il treno non è un mezzo di trasporto conveniente e pratico per Siracusa. I tempi di percorrenza restano lunghi su tracciati poco agevoli. “E tutto ciò, ovviamente, rappresenta un grave danno per il nostro territorio, tenuto anche conto che nella nostra provincia il comparto turistico rappresenta sempre più una parte rilevante del PIL complessivo e che nel settore ricettivo alberghiero, attualmente, vi sono circa 13 mila posti letto, ovvero quasi il 10 per cento dell’intera offerta siciliana. Accettare silenti le scelte di progressiva marginalizzazione dal traffico ferroviario nazionale, mobilità green per eccellenza, rappresenterebbe, pertanto, una grave e inescusabile negligenza dell’intera classe dirigente siracusana”, accusa Piscitello.
“Tutti gli studi indicano che dove c’è una facile mobilita di persone e di merci, le comunità crescono rapidamente e in un modo florido. Pertanto, non si può parlare di sviluppo, ancor meno sostenibile, della nostra provincia senza potenziare i trasporti ferroviari. Anche i siracusani devono avere la possibilità di spostarsi in treno come tutti gli altri cittadini europei e di poter lavorare per la crescita dei flussi turistici, così come merita il territorio”. Critiche anche da ArticoloUno con Pippo Zappulla: “non comprendiamo l’enfasi talmente esagerata da apparire quasi surreale promossa per presentare un treno che da Catania a Palermo ci impiegherà 3 ore e 15 minuti. Quindi il passo avanti è davvero lentissimo ma scegliamo di salutarlo ugualmente positivamente. Si asserisce che l’obiettivo – dichiara Zappulla – è quello di ridurre ulteriormente il tempo di percorrenza fino a 1 ora e 40. Bene, quando sarà raggiunto rappresenterà un altro passo avanti ma ditelo che non si tratta di freccia rossa e di alta velocità ma di modernizzazione e velocizzazione delle tratte e dei percorsi”.
Il progetto sperimentale Frecciabianca prevede la possibilità di estendere le corse anche alla intera linea costiera siciliana, qualora questa fase di sperimentazione Palermo-Messina-Catania dovesse rivelarsi funzionale e richiesta. Siracusa, nel frattempo, è e rimane stazione di partenza e arrivo degli Intercity e al governo è in fase avanzata lo studio di fattibilità per consentire nel 2024 l’arrivo dei mini Frecciarossa in Sicilia ed a Siracusa. Dopo anni, almeno 20, di assoluto stallo (e grandi e condivisi silenzi) qualcosa finalmente pare muoversi nella direzione del miglioramento del servizio.




Paura alla Cittadella dello Sport, cede un palo portabandiera: sfiorati atleti

Un palo portabandiera del gruppo piazzato nei pressi della piscina Caldarella, alla Cittadella dello Sport di Siracusa, è venuto improvvisamente giù nel pomeriggio. Forse a causa del vento, il pesante elemento si è abbattuto poco distante dagli atleti che si stavano allenando nei pressi. La buona sorte ci ha messo del suo e nessuno ha riportato conseguenze. Ma la paura è stata, comprensibilmente, tanta.
Il palo, nella caduta, ha distrutto la sedia su cui solitamente siedono gli allenatori a bordo vasca: per fortuna, in quel momento era vuota.




Strisce pedonali e segnaletica, il Comune non può spendere più di 250 euro al giorno

Da oggi debuttano le nuove norme del codice della strada. Una riguarda i pedoni e le strisce pedonali e dispone la precedenza che le auto devono sempre concedere a chi attraversa, ma anche a chi si sta apprestando ad attraversare, sulle strisce pedonali.
Con una battuta, però, verrebbe da dire che a Siracusa questa si presenta come una norma di difficile applicazione. Le strisce pedonali raramente si vedono in strada. Scolorite, scomparse, dimenticate. L’assessore alla Mobilità, Maura Fontana, affronta il tema. “Senza alcun velo, i siracusani devono sapere che per la segnaletica abbiamo un budget di circa 7mila euro mensili. Vale a dire circa 250 euro al giorno, quando per sostituire un palo di segnaletica verticale ne occorrono già 190. Con queste somme non andiamo lontano”, deve ammettere allargando le braccia. Colpa di Palazzo Vermexio disattento verso i bisogni della mobilità? “No, tutti i Comuni sono alla canna del gas. Soffrono in particolare quelli del Mezzogiorno e si moltiplicano gli appelli al governo”, risponde la Fontana. Il taglio dei trasferimenti nazionali e regionali ha reso sempre meno puntuale la capacità di intervento di una pubblica amministrazione, su di un tema però avvertito dalla popolazione come la segnaletica.
Quando poi le strisce pedonali vengono dipinte, spesso sbiadiscono nel breve volgere di alcune settimane. Perchè? Risponde sempre l’assessore Fontana. “Ci sono tre tipi di vernici per queste finalità. Uno economico, ma pressochè inutile perchè va via subito. E non è quello che usiamo noi. Ce ne è un secondo tipo, di qualità intermedia, per la segnaletica ampia, ed è quello che usiamo. E poi il tipo che non va via: ma ogni bomboletta, bomboletta non un secchio, costa 25 euro. E con una bomboletta fai qualche metro lineare…”.
Per non parlare, poi, dei noti problemi con tombini, buche e pozzetti. “Abbiamo in atto un contratto di appalto per la gestione di questi servizi. Il contratto non prevede la sostituzione ma la messa in sicurezza. Questo significa che l’unica cosa possibile sono quelle brutture che vediamo: paletti in ferro con rete arancione. Le somme per intervenire in maniera definitiva sono 4 volte superiori e non le abbiamo. Le amministrazioni pubbliche sono allo stremo, purtroppo non solo Siracusa”.




Siracusa. Via Columba, iniziano nel pomeriggio i lavori sulla conduttura

Inizieranno nel pomeriggio i lavori di riparazione, da parte della Siam, della condotta di via Columba la cui rottura è la causa dell’allagamento formatosi in questi giorni lungo la strada. Per consentire l’intervento di manutenzione, un tratto della carreggiata, in direzione viale Ermocrate, subirà un restringimento e il servizio Viabilità del settore Trasporti e diritto alla mobilità ha emesso stamattina un’ordinanza con la quale si istituisce temporaneamente il divieto di sosta con rimozione coatta.
​Ad avere ceduto, spiegano dal servizio idrico, è un tratto di una delle due condotte fognarie che, in parallelo, portano al depuratore di contrada Fusco i reflui delle zone a sud della città. Il tubo si è rotto per la troppa pressione idrica a cui è stato sottoposto dal giorno dell’alluvione poiché ha drenato anche l’acqua che si era accumulata nei campi, come hanno confermato le analisi svolte dai tecnici.
​L’intervento inizia solo oggi poiché per operare è stato necessario attendere che il flusso dell’acqua si riducesse fino a livelli normali così da potere utilizzare solo una delle due condotte.




Siracusa. Ancora sul Piano Paesaggistico, Morreale: “Non c’è bisogno di altro cemento”

“Non c’è bisogno di altro cemento a Siracusa”. Per il mondo ambientalista manca ogni presupposto per pensare anche solo di riaprire il dibattito sul Piano Paesaggistico ed i suoi vincoli di tutela. “Per decenni hanno costruito allegramente tutto quello che volevano, senza il rispetto di alcuna regola, e ancora vorrebbero continuare a farlo. Hanno versato asfalto e cemento nella maniera più selvaggia possibile, anche in aree di valenza archeologica, naturalistica e paesaggistica, distruggendoli per sempre, le loro betoniere non si sono fermate davanti a niente, nemmeno davanti al letto di un fiume (viale L. Cadorna, via Costanza Bruno), a una terme bizantina (v. Arsenale), a
una villa liberty (Via Tisia, via Necropoli Grotticelle, viale Scala Greca), a una costa meravigliosa
(Costa Bianca, Fanusa, Ognina, Fontane Bianche) a un mausoleo greco o romano (viale Teocrito, via Necropoli Grotticelle, riviera Dionisio il Grande), a un criptoportico romano (v. Giuseppe Di Natale, v. F. Mauceri), a una spiaggia dorata (Arenella, Fontane Bianche). Solo cemento e asfalto hanno saputo offrire…”, l’analisi di Fabio Morreale, esponente di Natura Sicula ed anima del cartello di associazioni ambientaliste Sos Siracusa.
“I bambini degli ultimi decenni hanno dovuto vivere tra orribili palazzi simili a giganteschi scatoli di scarpe, senza né arte né parte, e strade asfaltate. Non un parco urbano, un polmone verde, un bosco, un giardino, un’area destinata al sollazzo o ad attività ricreative. La qualità della vita alla quale stanno costringendo i cittadini aretusei a vivere è pessima. Per lo scriteriato consumo di suolo, ogni volta che piove è una tragedia. Asfalto e cemento hanno reso impermeabile una superficie enorme ove l’acqua non drena più ma si accumula e scorre veloce,
costringendo le strade a diventare fiumi che travolgono e allagano ogni cosa. Se nel passato tutto ciò è stato possibile, adesso basta!”, piazza duro Morreale.
Destinatari del suo messaggio? L’associazione dei costrutti edili, con il presidente Massimo Riili che nei giorni scorsi aveva parlato di “ambientalismo di maniera” e di “stupidità che deve far posto all’intelligenza”. “Rassegnatevi cari costruttori, adeguatevi al cambiamento altrimenti vivrete male, diventerete patologicamente nostalgici e anacronistici. Ormai esiste uno strumento pianificatore straordinario che da quando è entrato in vigore sta dando i suoi frutti: il Piano Paesaggistico Provinciale (PPP). Non ingessa il territorio ma lo fa sviluppare in modo sostenibile. Le aree costiere del Plemmirio, di Ognina/Fontane Bianche e dell’isola di Capo Passero si stanno salvando dal cemento e dalla speculazione grazie ai vincoli di tutela del PPP, quelli che
ovviamente non stanno bene a quella parte dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili che vorrebbe tornare al passato”.
Ma così facendo non si rischia di mummificare il territorio? “No. Interpretando le esigenze del momento e studiando gli errori del passato, noi ambientalisti stiamo solo chiedendo il rispetto delle regole. Non è possibile
tollerare l’irrefrenabile voglia di continuare a versare cemento in una città che è cresciuta a dismisura
a livello urbanistico, malgrado abbia subito una contrazione demografica”.




Bando della Terra: 45 ettari a Melilli assegnati ad imprenditori agricoli e giovani agricoltori

Tre lotti di terreno appartenenti alla “Banca della terra” della Regione Siciliana affidati ad altrettanti giovani aspiranti agricoltori. Sono 83 gli ettari di terreno assegnati, di questi 45 a Melilli in provincia di Siracusa (gli altri 27 a Calatafimi-Segesta nel Trapanese e 11 a Trapani). E’ l’esito del secondo bando per la concessione (per almeno 20 anni) a imprenditori agricoli e giovani agricoltori (under 41) con l’obiettivo di rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali, procedere alla valorizzazione del patrimonio agricolo forestale e della biodiversità.
Il progetto approvato per Melilli riguarda l’introduzione di bovini di razze autoctone (fra cui Modicana e Ragusana) e un impianto di specie aromatiche e costruzione di un agricampeggio.
“Il governo Musumeci – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla – vuole favorire l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo valorizzando il patrimonio agricolo-forestale regionale tramite un suo uso produttivo Con il primo bando sono già stati assegnati 430 ettari a 12 aziende agricole guidate da altrettanti imprenditori under 41. Gli ettari a disposizione di questo secondo bando erano 449, di cui 419 patrimonio dell’amministrazione regionale e 30 di proprietà delle Asp”, aggiunge Scilla. “È in fase di pubblicazione il terzo bando per la Banca della Terra di Sicilia modificato sui requisiti di partecipazione, che assegna la terra prioritariamente a coloro che non possiedono alcun terreno per lo svolgimento dell’attività agricola e a seguire anche a chi è già titolare di lotti”.
L’albo della Terra è stato istituito per rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali, per procedere alla valorizzazione del patrimonio agricolo forestale regionale e in particolare i terreni di proprietà pubblica, le aree incolte e abbandonate, favorire l’imprenditoria giovanile valorizzando i terreni attraverso un loro uso produttivo.

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