Violenza gratuita in Ortigia: sferra un pugno in volto ad una ragazza, denunciato

Brutta avventura per una ragazza siracusana. La 29enne è stata raggiunta da un pugno mentre passeggiava in via Pirri, in Ortigia, lo scorso lunedì pomeriggio. La Polizia ha identificato l’aggressore: si tratta di un senza fissa dimora di 50 anni, di origini tedesche. Senza alcun motivo apparente, ha colpito la sfortunata donna. E’ stato denunciato.
Era già destinatario di un foglio di via obbligatorio, emesso dal Questore di Siracusa nell’agosto scorso, con il divieto di tornare in città per tre anni. Ha scelto la sua vittima a caso.
Uscito improvvisamente da una stradina secondaria di Via Rocco Pirri, ha colpito la malcapitata con un pugno al volto causandole la frattura delle ossa nasali.
Gli agenti del Commissariato di Ortigia, immediatamente chiamati dai passanti, sono riusciti a bloccare il violento che, nonostante il grave gesto, non si era allontanato dal luogo del reato.
Dopo le incombenze di legge, il cinquantenne è stato denunciato, oltre che per la brutale aggressione, anche per aver violato il citato ordine del Questore di lasciare il territorio di Siracusa.
Infine, è stato chiesto all’Autorità Giudiziaria competente un nulla osta per l’emanazione di un nuovo provvedimento, emesso dal Prefetto, che obblighi il denunciato a lasciare il territorio nazionale.




Buco sul muraglione di Levante, silenzio. Ficara: “Stupito non si faccia ancora nulla”

Ancora nessun passo avanti concreto per risolvere il problema del buco alla base del lungomare di Levante. Le mareggiate continuano lentamente a “mangiare” altri pezzi della struttura su cui poggia la sovrastante strada. Nessun pericolo di crollo ma certo la situazione va affrontata oggi prima che esploda una nuova, prevedibile emergenza.
A furia di solleciti, primi timidi passi avanti. Pur non essendo il primo ufficio competente, dalla Protezione Civile comunale stanno cercando di attivare gli altri uffici competenti ed avviare un tavolo tecnico con la Soprintendenza per ragionare sul da farsi. Il soprintendente Savi Martinez, raggiunto dall’assessore Sergio Imbrò, ha assicurato che entro la prossima settimana la vicenda sarà al centro delle attenzioni.
Faticosamente si va avanti ma è paradossale che di fronte ad un tema così rilevante debba servire la pressione dei social e dei media per mettere in moto procedure di salvaguardia che dovrebbero essere naturali sul territorio. Nessuna dichiarazione ufficiale da Palazzo Vermexio. Nel silenzio della classe dirigente locale, l’unico a parlare apertamente della situazione è il parlamentare nazionale Paolo Ficara. “L’ingrottamento è l’effetto dell’azione del mare, e ci può stare. Quello che non ci può stare é che ancora oggi non si faccia nulla mentre il danno peggiora di giorno in giorno, di mareggiata in mareggiata. E se ieri potevano servire poche migliaia di euro, domani ne serviranno, forse, milioni”, scrive sui suoi canali social.
Il ritardo negli interventi che poi comporta un costo spropositato ad emergenza in corso pare purtroppo una costante. “Prendete il molo del porto rifugio di Santa Panagia. Lo gestisce la Regione, serve a dare assistenza alle attività marittime del petrolchimico e genera introiti per le casse di Palermo. Ha urgente bisogno da tre anni di manutenzione ma il governo regionale non stanzia un euro da anni. E se ieri bastavano qualche centinaia di migliaia di euro, ora ne servono diversi milioni. Ma se la Regione non ha la capacità, e forse nemmeno la voglia, perchè non passa la competenza all’Autoritá di Sistema Portuale?”, si domanda Ficara. Proprio l’esponente pentastellato è il primo firmatario di un emendamento in discussione alla Camera con cui si chiede l’ingresso dei porti di Siracusa e Pozzallo nel perimetro dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia orientale. Da Pozzalo, sindaco e associazioni di categoria spingono entusiasti per una soluzione di questo tipo. A Siracusa silenzio da parte dell’amministrazione e associazioni tendenzialmente favorevoli. Con questo sistema i canoni di gestione rimarrebbero sul territorio, per essere reinvestiti nei porti stessi mentre adesso quasi tutto viene drenato in direzione Palermo. Proprio la Regione fa ostruzione e potrebbe mettersi di traverso per una realizzazione invece necessaria per i nostri territorio. Per questo i sindaci interessati dovrebbero attivare canali diplomatici con Palermo per far pesare la volontà dei territori.




Case Parcheggio, blitz della Guardia di Finanza: un arresto e droga sequestrata

I finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno concluso un’indagine in materia di sostanze stupefacenti,
sequestrando oltre 50 dosi di marijuana, cocaina e crack alle “case parcheggio”. Un siracusano di 31 anni è stato sorpreso mentre cedeva due dosi di marijuana e una di cocaina a un acquirente ed arrestato
I Baschi verdi hanno inoltre rinvenuto e sequestrato altre 33 dosi di marijuana, 7 di cocaina, 10 di crack nonché denaro contante, anch’esso sottoposto a sequestro poiché verosimile provento dell’attività illecita.
Al termine delle attività di polizia, il pusher siracusano è stato tratto in arresto e posto a disposizione della locale. Indagini in corso per individuare i canali di approvvigionamento del pusher.




Corteo no green pass a Siracusa: sabato la marcia dei contrari alla certificazione verde

Anche a Siracusa si mobilitano i contrari all’obbligo di green pass per andare a lavorare. Sabato si ritroveranno al Foro Siracusano alle 15 per dare vita ad un corteo che attraverso corso Umberto si dirigerà verso piazza Archimede. Qui verranno ospitati tutta una serie di interventi, per illustrare la posizione di contrarietà verso l’obbligo della certificazione verde, in vigore dal 15 ottobre in tutta Italia.
“Trieste chiama, Siracusa risponde” è il claim scelto per la manifestazione, regolarmente autorizzata. Chiaro il richiamo ai portuali triestini ed alla loro mobilitazione dei giorni scorsi. A darsi appuntamento a Siracusa anche diverse associazioni siciliane contrarie al green pass.
A prendere la parola a Siracusa saranno il biologo molecolare Massimo Coppolino, l’avvocato Elisabetta Billitteri, il coordinatore regionale del movimento Orgoglio Partite Ive Vincenzo Monello, Nico Tarantino dell’Arca dell’Alleanza di Catania, il pediatra etneo Franco D’Urso già al centro di una accesa diatribe con l’Ordine dei Medici di Siracusa (che ne ha chiesto la sospensione, ndr), Francesca Briganti e la coordinatrice dell’appuntamento, Barbara Cannata.
Intanto, la Consulta Civica di Siracusa ha annunciato una convenzione con un gruppo di laboratori di analisi private con tampone per green pass a 9 euro anzichè 15. “Il diritto al lavoro è sacro, e noi ci stiamo adoperando affinché il Green Pass non costituisca una discriminante economica”, dice il presidente della Consulta, Damiano De Simone. “Il vaccino è gratis e non discrimina nessuno”, replicano fonti mediche.




Occupa abusivamente locali della chiesa, coppia con figli denunciata ma non sgomberata

Avevano preso abusivamente possesso di un edificio di via Galilei, a Noto, di proprietà della diocesi. In due, dopo aver rotto la porta d’ingresso, si sono introdotti nell’abitazione. Sono stati notati dai poliziotti che li hanno identificati e denunciati per invasione di edifici e danneggiamento.
Uno dei, un 24 enne, ha confessato di essere stato lui stesso a danneggiare con un calcio la porta e la serratura dei locali, mostrando loro di aver già portato all’interno un letto matrimoniale dove aveva messo a dormire i due figli minori. All’interno dello stabile, oltre ai bambini, era presente anche la compagna di 21 anni.
Attesa la presenza dei minori, alla coppia è stato permesso di rimanere provvisoriamente all’interno dello stabile.
L’immobile occupato è privo di servizi igienici e dell’allaccio alla rete idrica, arredato con un tavolo, una poltrona, alcune sedie in plastica e due armadi – di cui uno a muro – contenenti degli abiti cerimoniali, degli stendardi, dei vessilli storici delle confraternite ed altri cimeli appartenenti alla Diocesi.
I cimeli d’interesse storico che venivano affidati ad un custode.




La vendita della centrale termoelettrica Erg Power, Marziano: “Serve più chiarezza”

Si va verso il closing nella vendita degli asset idroelettrica (Terni) e termoelettrico (Priolo) di proprietà di Erg Power. Il dossier va avanti da poco prima dell’estate. Il loro valore è stimato in circa un miliardo. L’ex assessore regionale Bruno Marziano raccoglie l’allarme dei sindacati e lancia l’allarme.
“La vendita a soggetti imprenditoriali che non hanno la stessa storia e forza industriale di Enel nel campo della produzione di energia potrebbe domani mettere a rischio la tenuta degli asset. Ritengo che Erg debba essere più chiara e trasparente”, spiega l’esponente Pd.
“Il polo industriale di Siracusa non si può più permettere elementi di opacità e bisogna che si lavori verso un consolidamento che si può fare solo se le aziende, da una parte, si diano scelte innovative ma sostenibili dal punto di vista dell’economia e se le istituzioni ed il territorio stesso, dall’altra parte, prestino una rinnovata attenzione alle dinamiche che coinvolgono e coinvolgeranno sempre di più il polo”, dice ancora Marziano
Il timore principale è legato ai livelli occupazionali. Marziano, rispolverando anche la sua storia sindacale, ricorda che “non si deve rischiare un solo posto di lavoro”.




Poca sicurezza in navigazione, petroliera posta in stato di fermo al porto di Augusta

Una petroliera è stata posta in stato di fermo dalla Guardia Costiera di Augusta. Le ispezione svolte a bordo dal nucleo specializzato hanno portato alla luce numerose carenze connesse alla sicurezza della navigazione ed alla salvaguardia dell’ambiente. Se non vi sarà posto rimedio, la grande nave non potrà lasciare il porto megarese. La petroliera cera in attesa di effettuare operazioni commerciali presso i pontili di una locale raffineria.
In particolare, durante gli accertamenti a bordo, sono emerse rilevanti avarie al sistema principale di governo, ai sistemi di arresto remoto degli impianti in situazioni di pericolo ed al sistema di alimentazione elettrica d’emergenza (diesel generatore), nonché gravi malfunzionamenti dei sistemi di chiusura a distanza delle porte tagliafuoco, dei sistemi di propulsione delle due imbarcazioni di salvataggio, del sistema di monitoraggio dell’effluente in discarica dei prodotti di lavaggio delle cisterne del carico, nonché una scarsa familiarità di alcuni membri dell’equipaggio con i sistemi di sicurezza antincendio della nave.
La petroliera fermata è la quarta nave straniera sottoposta quest’anno, nel porto di Augusta, ad un provvedimento di fermo.




Covid, il bollettino: 38 nuovi positivi in provincia, aumentano i ricoveri in terapia intensiva

Sono 38 i nuovi positivi al covid in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Dieci casi in più rispetto al dato dei contagi di ieri. Oggi “respira” Melilli, dopo giornate di intensa pressione del covid: sono 71 gli attuali positivi, 5 in meno. Anche a Francofonte il peggio sembra essere passato: sono 52 gli attuali positivi, 3 i francofontesi ricoverati. Occhi puntati, allora, su Floridia dove sono 25 gli attuali positivi mentre 27 persone si trovano in isolamento fiduciario da contatto. Sono 6 i floridiani ricoverati nelle strutture ospedaliere.
La situazione nel capoluogo. A Siracusa sono 187 gli attuali positivi (+4). Aumentano anche i ricoverati, sono adesso 16. Attenzione al dato della terapia intensiva, dove sono 3 oggi gli accessi (+2). La fascia d’età più soggetta al contagio rimane quella 40-49 anni con 37 positivi; poi under 12 (28); quindi 30-39 anni e 70-79 anni (24). In terapia intensiva due persone 70-79 anni ed una della fascia 50-59.
In Sicilia sono 264 i nuovi casi di covid nelle ultime 24 ore, a fronte di 19.282 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 6.847 (-697). I guariti sono 948, 13 i decessi. Negli ospedali sono adesso 303 i ricoverati (+6), 48 in terapia intensiva (+5). Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo 14 casi nuovi, Catania 118, Messina 38, Siracusa 34, Ragusa 5, Trapani 16, Caltanissetta 10, Agrigento 12, Enna 17.




Ponte Umbertino, un mese dopo il crollo: uno stampo per ricostruire i pezzi distrutti

Un mese dopo il distacco di elementi decorativi dal torrione del ponte Umbertino, inizia lentamente a prendere corpo l’operazione di recupero. Al momento, le transenne delimitano ancora l’area interessa dal cedimento prima e da una maldestra operazione di messa in sicurezza dopo.
Nei giorni scorsi, tecnici del Comune e della Soprintendenza di Siracusa hanno eseguito l’invocato sopralluogo comune per valutare i danni, lo stato degli altri elementi decorativi e decidere il da farsi. Attenzioni concentrate sul torrione “spoglio” e da ricostruire. Utilizzando le parti ancora integre della decorazione rimossa verranno realizzati degli stampi fedeli all’originale in modo da produrre i nuovi elementi da utilizzare per il ripristino del torrione. Per piazzarli, suggerito l’uso di malte con adeguata quantità di legame cementizio ma solo dopo una verifica del sottofondo, non apparso uniforme e di adeguata consistenza.
I tecnici di Comune e Soprintendenza hanno anche analizzato le balaustre del ponte Umbertino, pure queste in cemento, e bisognose di recupero in più punti.
Gli uffici di Palazzo Vermexio si occuperanno della redazione del progetto di intervento e della necessaria quantificazione dei costi. Alla Soprintendenza il compito di sorvegliare sulla qualità e conformità degli interventi, trattandosi di un monumento tutelato. Le tempistiche non sono ancora chiare.
Nel frattempo, è passato il primo mese dal cedimento: era l’11 settembre. Dopo essersi punti a distanza per la gestione dell’emergenza, i due enti pubblici hanno ritrovato la via del dialogo. La Soprintendenza puntò il dito contro il metodo di intervento scelto dal Comune che, dal canto suo, si giustificò con la necessità di intervenire in urgenza per tutelare la salute pubblica. “E’ stato subito di palese evidenza il pericolo incombente e la necessità di rimuovere le modanature pericolanti del torrione nord-ovest, per cui si è proceduto a rimuovere, con mezzi a disposizione, anche gli altri tre lati del cornicione, in conglomerato cementizio non armato, tutti in fase di crollo incipiente. La decisione è stata presa per evitare un aggravamento delle condizioni statiche già labili di quel che rimaneva del cornicione con pericolo per la pubblica incolumità. La causa di tale crollo infatti è addebitabile, principalmente, al fatto che le modanature del torrione in parola, differentemente da quelle degli altri tre torrioni, erano prive di una copertina sommitale in conglomerato cementizio, che si trova invece sopra i cornicioni degli altri tre torrioni e che è realizzata con una forma atta ad allontanare l’acqua piovana dallo spazio fra le modanature e la superficie perimetrale grezza del torrione. Negli anni, mancando tale protezione, l’acqua piovana ha potuto liberamente infiltrarsi sommitalmente nell’intercapedine fra le modanature e la superficie laterale grezza del torrione ed ha determinato il degrado del materiale ivi presente con funzione di legante, causando infine il crollo”, si affrettarono a spiegare i tecnici di Palazzo Vermexio. In città si ironizzò molto per il ricorso ad un autocarro destinato alla rimozione delle auto in sosta.




Resort di Ognina, furia Cafeo: “occasione di sviluppo persa per volontà di una minoranza”

“Siracusa appare oggi una città letteralmente in ostaggio, stretta tra la morsa delle battaglie ideali e delle ripicche politiche, con in mezzo però i problemi e le necessità dei cittadini che si vedono scippare, ogni volta, opportunità di sviluppo e di lavoro proprio in un ambito, quello della valorizzazione turistica, dove invece da anni si predica bene ma si razzola malissimo”. La spietata analisi porta la firma del deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega), segretario della Commissione Attività Produttive.
“Resort di Ognina? Vicenda incredibile. Il comune di Siracusa ha avuto nel tempo un atteggiamento sempre favorevole, anche per tutte le iniziative di riqualificazione ad esso collegate per una zona che, oggettivamente, ad oggi risulta di fatto abbandonata a sé stessa. È bastata però un’uscita politica di una delle liste rappresentate in giunta (Lealtà&Condivisione, ndr) per cambiare atteggiamento e ritrovare quella pavidità che nel tempo non ha fatto altro che danneggiare la città”, attacca Cafeo. “E così si rispediscono al mittente centinaia di milioni di euro di investimenti previsti sul territorio, un vero record in negativo per cui qualcuno dovrebbe rispondere”.
Per Cafeo a Siracusa splende solo la capacità “di fare scappare chi vuole investire sul territorio”. Cosa che sarebbe “proprio l’opposto il compito di ogni istituzione pubblica”.
Il no al resort è “un’occasione persa, anche grazie alle paradossali posizioni contrarie di chi, direttamente o indirettamente, ha contribuito negli anni alla cementificazione spesso irregolare di una costa meravigliosa ed esclusa da progetti di riqualificazione proprio a causa di atteggiamenti ideologici e pregiudiziali”.