Il Dipartimento di Salute Mentale risponde alle critiche di associazioni e famiglie

“Il Dipartimento Salute Mentale dell’Asp di Siracusa fornisce i migliori livelli di assistenza possibili ai cittadini-pazienti e ai loro congiunti e la nota dedizione degli operatori va ben oltre i compiti d’istituto previsti, coinvolgendo la loro sfera personale”. Così il direttore del dipartimento, Roberto Cafiso, risponde alle critiche mosse durante un sit in di protesta da alcune associazioni e relative alla qualità delle cure rivolte ai pazienti con disagio psichico da parte dell’Asp di Siracusa
“Solo nell’armoniosa collaborazione tra servizi pubblici ed enti ed associazioni privati – continua Cafiso – si potrà ottenere il massimo risultato a favore della riabilitazione e integrazione nel territorio dei pazienti trattati. Il DSM auspica, pertanto, una rete stabile di opportunità previste tra l’altro dalle norme del settore da offrire a quella fetta di popolazione che ha necessità di cure, attenzione ed armonia tra le componenti che se ne occupano”.
Il direttore SMA 1, Riccardo Gionfriddo, spiega che “con le associazioni occorre instaurare una sinergia operativa, nel rispetto reciproco di ruoli e competenze, così come ribadito dalle vigenti normative in materia e così come di recente confermato nel Piano di Azione Locale, proposto dal DSM e pubblicato nel sito aziendale, per concorrere insieme ad assicurare alla nostra fragile utenza un livello ottimale della qualità di vita”.
E nonostante le difficoltà del periodo pandemico, il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Siracusa rivendica l’impegno per garantire i migliori livelli di assistenza possibili.
Da Avola a Lentini, i responsabili provinciali dei servizi di psichiatria assicurano che “nessun servizio è stato omesso e nulla penalizzato”. Quanto al Centro Diurno, è aperto da giugno 2020 senza interruzione e i tempi di attesa sono brevi.
E allora le proteste di famiglie e utenti, insieme alle associazioni? Per il direttore SMA 2, Rosario Pavone, non prova neanche a giocare la carta della simpatia e attacca a testa bassa: “a volte, qualcuno ha bisogno di suscitare per fini e interessi personali scalpore e attirare, quindi, l’attenzione delle masse. Il nostro tempo, in maniera inesorabile deve continuare a essere impiegato nelle azioni che quotidianamente consentono di fornire risposte alla sofferenza psichica dell’utenza, delle loro famiglie, di quanti ruotano attorno al malato garantendo il benessere di loro stessi e della società tutta in cui vivono”.
L’Asp di Siracusa assicura poi che la chiusura temporanea del SPDC di Siracusa non ha prodotto disfunzioni in termine di assistenza. “Nessun ricovero, volontario o in Tso è avvenuto al di fuori della provincia di Siracusa. Il Servizio di Psichiatria dell’ospedale di Avola e dell’ospedale di Augusta hanno sempre accolto l’utenza siracusana e non hanno mancato di accogliere l’utenza proveniente da altre province della regione siciliana e non. L’attività ambulatoriale, seppur con carenza di personale e le limitazioni determinate dalla pandemia, ha visto tutti i dipendenti stringersi coralmente nel mantenere continuità al sostegno e alla cura di quanti si sono rivolti ai servizi, in ogni modo possibile”.
“Siamo consapevoli che la inattesa pandemia ha obbligato le Aziende sanitarie di tutto il Paese a porre in assoluto primo piano l’emergenza Covid – dichiara il responsabile del Centro Alzheimer, Salvatore Ferrara – ed in alcuni casi ha determinato anche l’impiego delle risorse territoriali nei servizi ospedalieri classificati essenziali per il trattamento e il contenimento della trasmissione del virus. Tuttavia, va precisato che la carenza delle risorse umane e l’inadeguatezza dei locali assegnati alla salute mentale della nostra azienda non è imputabile all’attuale management in quanto ampiamente presente come criticità anche in tempi meno recenti”.
Con una nota a firma del direttore generale Salvatore Lucio Ficarra e del direttore sanitario Salvatore Madonia sono state puntualmente riscontrate, prima del sit in, le istanze avanzate dalle associazioni. Riscontro che è stato definito dai referenti delle associazioni “insufficiente”.
Nella nota si precisa che l’attuale e vigente pianta organica è stata approvata dalla precedente amministrazione nel 2017 e che è stata prevista per la nuova pianta organica (in corso di approvazione), un netto aumento di personale soprattutto medico ed infermieristico. Relativamente agli psicologici, sono presenti seppur in misura ridotta nei tre moduli adulti. E’ stato rinforzato l’organico nei servizi di psichiatria infantile per gestire la massiccia attività con il Tribunale per i minorenni ed è stato, inoltre, espletato un concorso per 15 psichiatri. Per quanto riguarda l’acquisizione di assistenti sociali, si procederà alla stabilizzazione delle tre aventi diritto, attingendo alla graduatoria esistente per le restanti unità.
“Dispiace constatare che a margine della protesta – chiosa poi il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra – ci sia uno sfondo sindacale more solito. Ed è giusto che chi legge capisca e intuisca la verità vera e non quella che si vuole imporre come tale”.




Covid, il report regionale: Siracusa prima per contagi, l’86,9% dei ricoverati non è vaccinato

Nuove indicazioni sull’andamento della pandemia in Sicilia arrivano dal secondo report settimanale redatto dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale. I dati sono relativi alla settimana che va dal 04/10/2021 al 10/10/2021. Continua il decremento progressivo dei nuovi casi su tutto il territorio regionale con un’incidenza di 40,8 su 100 mila abitanti che si mantiene stabilmente al di sotto della soglia dei 50 casi su 100 mila abitanti. Nell’ultima settimana si è registrato un calo di oltre il 26% di nuovi casi rispetto a quella precedente, sebbene permangano ancora differenze territoriali con un maggior interessamento nelle province di Siracusa (72,4 su 100 mila abitanti) e Catania (67 su 100 mila). Nel periodo in questione la maggiore incidenza (valori superiori a 250 casi per 100.000 abitanti) si è registrata nei comuni di Melilli, Marianopoli, Manforte San Giorgio e Mazzarrone. La fascia d’età maggiormente interessata è ancora quella in età scolare tra i 6 e i 10 anni.
In riduzione i nuovi ricoveri che negli ultimi sette giorni sono stati 117, si registra anche una riduzione progressiva dei posti letto occupati. L’86,9% dei soggetti attualmente ricoverati non è vaccinato. Il tasso di letalità resta stabile pari a 2,3%. Le coperture vaccinali su base territoriale, riferite ad almeno una dose, risultano ancora al di sotto della media regionale (79,2%) nelle province di Caltanissetta (78,5%), Siracusa (77%) Catania (75,4%) Messina (72,9%).




Bollettino del contagio: 36 nuovi positivi nel siracusano, focus su Melilli e Siracusa

Sono 36 i nuovi positivi al covid rilevati nelle ultime 24 ore in provincia di Siracusa. Secondo l’ultimo report regionale, il territorio aretuseo rimane quello con la più alta incidenza di contagi in Sicilia. Melilli è tra i comuni siciliani che ha fatto registrare il maggiore incremento. Ad oggi sono 76 gli attuali positivi e 132 (-19) le persone in isolamento fiduciario da contatto.
La situazione nel capoluogo. Tornano a salire gli attuali positivi: sono 167, +7 rispetto a ieri. Sono invece 11 i siracusani ricoverati per covid all’Umberto I, con un accesso in terapia intensiva. Tra i positivi, sorprendo i 21 casi totali attivi nella fascia d’età under 12 (non vaccinabili). Il maggior numero di contagi, però, è quello registrato nella fascia d’età 40-49 anni (40).
In Sicilia sono 270 i nuovi casi di covid registrati nelle ultime 24 ore a fronte di 11.493 tamponi processati. L’incidenza sale al 2,3%. Gli attuali positivi sono 8.870 (-519). I guariti sono 783, 6 i decessi. Negli ospedali siciliani ci sono 332 ricoverati (-23), 41 in terapia intensiva.
Sul fronte del contagio, ecco la situazione nelle singole province: Palermo 29 nuovi casi, Catania 94, Messina 76, Siracusa 39, Ragusa 6, Trapani 5, Caltanissetta 15, Agrigento 6, Enna 0.




Le parole di Fava fanno infuriare l’antiracket siracusano: “Basta, chiudiamo le associazioni”

Paolo Caligiore è una furia. L’uomo che ha dato vita alla rete antiracket in provincia di Siracusa dopo una storia personale che lo ha portato ad affrontare, in prima persona, le richieste della mafia e degli estorsori, non riesce a darsi pace. Le parole pronunciate a Siracusa dal presidente della commissione regionale antimafia, Claudio Fava, continuano a rimbalzargli tra tempia e tempia. Venuto in Prefettura per esaminare l’emergenza criminalità nel capoluogo aretuseo, Fava ha parlato di associazionismo antiracket che ha perso smalto.
“E le sue parole sono mortificanti oltre che fuori luogo. Sono incazzato. Lo scriva, incazzato”, ripete fermo Caligiore. “La commissione regionale antimafia ha giocato al tiro al piccione sulle associazioni, senza neanche invitarlo il piccione per un minimo di confronto. Sconosco quale sia il loro metro di valutazione”, piazza d’un fiato il responsabile provinciale dell’antiracket. “Su una cosa siamo d’accordo, le denunce sono inesistenti. E’ anche vero che usciamo da una pandemia con molte chiusure. Le attività stanno lentamente riprendendo ora a respirare. E poi non possiamo certo bollare noi la matrice estorsiva di un fatto se le indagini non lo confermano ancora. Però adesso la politica scopre che la denuncia è un’arma potente. Dopo 30 anni che lo andiamo ripetendo”, si spazientisce Paolo Caligiore.
“Di questo si doveva parlare. Sentire certe cose, per noi che siamo sul campo, fa male. Ci battiamo, spesso a nostre spese, siamo a fianco di chi denuncia e non andiamo via quando si spengono le luci delle telecamere, a differenza loro. Perchè non parlano di come la mafia abbia ridotto le richieste estorsive e così molti preferiscono pagare piuttosto che denunciare. La politica e le istituzioni parlino di questo e della fiducia che i cittadini non hanno”, incalza Caligiore.
“Dove sono loro? A volte i commercianti non hanno neanche i soldi per la perizia giurata necessaria per avviare le pratiche, dopo un attentato estorsivo. Lo capiscono? Fava e la commissione regionale antimafia hanno toppato. Peccato. Questa è l’ennesima goccia che fa traboccare l’ennesimo vaso. Basta. Chiederò a tutti gli amici della provincia di chiudere le associazioni antiracket. Siamo stanchi. Non serve spendersi se poi la politica non sa che dire e scarica sulle associazioni. Perchè non è venuto prima? La vicepresidente della commissione è siracusana, poteva sollecitare, incalzare, difendere. Nulla. Sembra quasi che neanche capiscano la differenza tra spaccate e bombe carta. Non ci posso credere, conoscendo la storia personale di Claudio Fava. Ha rimediato la figura da saputello. Ma che smalto abbiamo perso?!? Accuse senza contraddittorio. Il nostro, ricordo agli onorevoli signori, non è un posto di lavoro. Non abbiamo stipendio o gettoni di presenza per il nostro impegno quotidiano. Ci vuole più rispetto. Basta, chiudiamo”.




Furbetti del vaccino, medico sospeso dall’Ordine. Spunta un documento dell’Asp

La sospensione di 5 mesi disposta dall’Ordine dei Medici di Siracusa a carico del vicedirettore del dipartimento di Epidemiologia dell’Asp di Siracusa non è ancora esecutiva e, impugnata, dovrà passare dal vaglio della Commissione Centrale per gli esercenti delle Professioni Sanitarie. Il dirigente medico “punito” ha tutta l’intenzione di andare fino in fondo e dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati.
Al di là di come si concluderà la vicenda disciplinare, questa storia però apre uno spaccato che sta guadagnandosi anche altre analisi. L’accusa mossa dalla commissione dell’Ordine dei Medici è che il professionista “con la sua condotta avrebbe arrecato un vantaggio improprio ad alcuni cittadini non aventi diritto” perchè “nel mese di maggio scorso, in violazione delle norme allora vigenti” avrebbe permesso la vaccinazione di soggetti non prenotati “e non rientranti nelle categorie prioritarie previste dalla legge”. In quelle settimane la campagna vaccinale non era ancora aperta a tutte le fasce d’età ma procedeva a scaglioni e, ad eccezione degli Open Day, era richiesta la prenotazione. Per l’Ordine dei Medici, questo comportamento avrebbe arrecato “pregiudizio delle scorte di Pfizer, distolte dal centro vaccinale gestito dallo stesso medico, in un momento di grave carenza nell’approvvigionamento del vaccino in Sicilia, compromettendo la somministrazione del siero ai cittadini prenotati e aventi priorità clinica”.
Erano quelli giorni complessi. Si ricorderanno le file all’Urban Center, sede dell’hub vaccinale di Siracusa, mentre gli altri centri comunali iniziavano a prendere forma. A causa di scorte allora limitate, non mancarono alcuni episodi di forte tensione proprio all’hub del capoluogo, con code e ritardi. Ed è in quel filone che si inserirebbero gli episodi contestati dall’Ordine dei Medici e sfociati nel provvedimento disciplinare.
Per dovere di cronaca, è giusto specificare che quegli stessi fatti sono stati oggetto di approfondimento da parte di una commissione interna dell’Asp di Siracusa. I commissari lo scorso 1 settembre chiesero via mail al responsabile della banca dati vaccinali dell’Azienda Sanitaria se all’hub di via Malta, nel periodo tra il 17 ed il 24 maggio, si fossero verificate criticità tali da comportare “l’impossibilità di effettuazione delle vaccinazioni ai prenotati per mancanza di dosi”. La risposta arrivò sempre sempre via mail il 2 settembre, con il riscontro numerico secondo cui “nel periodo di riferimento i prenotati ammontavano a 6803 di cui 6116 vaccinati. Il totale delle somministrazioni presso Urban Center nella settimana di riferimento è di 7405 dosi. Le dosi in eccesso sono relative a soggetti prenotati e non vaccinati nelle settimane precedenti”. Questo dato basta alla commissione per chiudere il procedimento disciplinare interno già lo stesso 2 settembre. “Non sussistono i fatti contestati” e “la fattispecie trattata risulta anacronistica rispetto ai reali bisogni della popolazione”, le conclusioni della commissione Asp che cita nel suo verbale anche il centro vaccinale di Priolo, molto popolare in quei giorni. “Le vaccinazioni sono state effettuate da medici vaccinatori i quali, propedeuticamente alla vaccinazione, effettuano una accurata anamnesi clinica per la verifica di eventuali controindicazioni al vaccino specifico ed accertano, attraverso la esibizione di idonea documentazione sanitaria, le condizioni di fragilità del soggetto. Rientrano, altresì, in tale condizione i familiari, conviventi e i caregivers del soggetto da vaccinare”. Insomma, quei soggetti andavano vaccinati.
Fonti vicine all’Ordine dei Medici, però, non nascondono la sorpresa per i tempi estremamente rapidi con cui la commissione Asp “chiuse” il caso e sottolineano come non siano stati convocati o ascoltati i responsabili dell’hub o di altri centri vaccinali. Inoltre, l’analisi approfondita dei dati da parte dell’Ordine avrebbe evidenziato numeri diversi tra prenotati non vaccinati e non prenotati vaccinati. Nel suo comunicato, peraltro, la Disciplinare dell’Ordine parla di “prove documentali e testimoniali acquisite” che avrebbero consentito di valutare le situazioni segnalate. Insomma, lo scontro è solo all’inizio.
Il medico chiamato in causa, dal canto suo, si mostra sereno e certo di riuscire in poco tempo a di mostrare l’estraneità alle contestazioni. Parla di “accuse ad orologeria” da parte dell’Ordine, specie dopo alcuni scossoni nell’organigramma dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa. Quasi come fosse una sorta di resa dei conti.




Due commissioni, due diverse valutazioni: “nessuna polemica tra Asp e Ordine dei Medici”

Per la commissione dell’Asp “non sussistono i fatti contestati” mentre, per le stesse accuse, l’Ordine dei Medici decide di sospendere (provvedimento non esecutivo) per 5 mesi il vicedirettore di Epidemiologia. Sorprende che per gli stessi fatti vi siano stati due pronunciamenti opposti. Così distanti da lasciarsi sfiorare dal dubbio che ci vi sia un contrasto di fondo tra Asp e Ordine dei Medici. “Per nulla, invece. Esiste un ottimo rapporto di collaborazione istituzionale”, chiarisce subito Anselmo Madeddu, presidente provinciale dell’Ordine dei Medici.
“Non può esserci alcun conflitto tra la Commissione di Disciplina della Asp, che peraltro è cosa diversa dalla Asp, e quella dell’Ordine dei Medici. Le due Commissioni sono chiamate a valutare profili disciplinari differenti. La Commissione dell’Ordine infatti valuta profili deontologici, collegati alla eventuale violazione degli articoli del Codice di Deontologia Medica, mentre quella della Asp valuta profili dirigenziali normati dai contratti collettivi di lavoro, e dunque nessun conflitto può sussistere tra loro”, ribadisce.
Il pronunciamento di una può condizionare o influenzare l’altra? “La Commissione di disciplina, a qualunque ente faccia riferimento, non è la Cassazione e dunque non è previsto da alcuna parte che una sua valutazione possa o debba fare giurisprudenza, vincolando le valutazioni delle Commissioni di altri Enti. La Commissione di disciplina dell’Ordine non valuta l’operato di altre Commissioni, che rispetta, ma solo quello dei propri iscritti”, risponde sul punto il presidente dei Medici siracusani.
Per spiegare la differenza di valutazione, allora, oltre al diverso ambito considerato, anche “diverse prove documentali acquisite dalla Commissione di Disciplina dell’Ordine nell’arco di diversi mesi, in esito alle quali ha valutato il comportamento deontologico di un iscritto, del quale tra l’altro, correttamente, non sono state comunicate alla stampa neanche le generalità”.
Nessun contrasto e nessuna polemica, quindi? “Nessun conflitto e nessuna polemica, ma solo l’esercizio delle funzioni di controllo deontologico delegate dallo Stato alla Commissione dell’Ordine, nel rispetto della piena legalità e dell’interesse collettivo dei cittadini. Vorrei dunque smorzare ogni polemica – conclude Madeddu – considerato anche che il diretto interessato potrà fare valere le sue ragioni in appello a Roma presso la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie degli Ordini dei Medici, così come previsto dalla legge italiana a piena garanzia degli incolpati”.

foto dal web




Siracusa capitale della cultura, pronto il dossier-candidatura: “puntiamo ad arrivare in fondo”

Il dossier per sostenere la candidatura di Siracusa come Capitale italiana per la Cultura 2024 è pronto. E’ in fase di stampa e la prossima settimana, il 19 ottobre, sarà presentato per la valutazione all’alta commissione del Mibact. “Un lavoro complesso, affascinante e prezioso al di là dell’esito della competizione”, dice l’assessore alla Cultura, Fabio Granata. “Al desk allestito all’ingresso di Palazzo Vermexio sono sfilati tantissimi rappresentanti istituzionali, delle associazioni ed anche comuni cittadini. Centinaia e centinaia di pagine presentate e discusse per l’obiettivo comune: poter raccontare al meglio la città alla Commissione ministeriale che dovrà decidere la prima selezione delle città finaliste”.
Al dossier saranno allegati i ritratti di 12 personaggi che hanno rappresentato tappe fondamentali nella stratificazione storica di Siracusa, accompagnati da brevi note elaborate da personaggi della cultura nazionale e cittadina: da Lorenzo Braccesi a Giuseppe Voza, da Franco Cardini a Monica Centanni, da Antonio Calbi a Enzo Papa, da Lucia Trigilia a Cettina Pipitone Voza, da Annalisa Stancanelli a Roberto Fai, da Patrizia Maiorca a Pucci Piccione. I personaggi raccontati sono Archia, Eschilo, Platone, Archimede, Santa Lucia, Caravaggio, Federico II, Isabella di Castiglia, Paolo Orsi, Tommaso Gargallo, Elio Vittorini fino a Enzo Maiorca.
“Ringrazio i funzionari dell’assessorato alla Cultura e dell’ufficio di Gabinetto del sindaco che, in collaborazione con le esperte di Federculture e Civita, hanno portato avanti un lavoro minuzioso, sapiente e complesso, rendendo possibile, attraverso il prezioso materiale raccolto. Le sue linee guida e il bellissimo logo ufficiale saranno presentati al Comitato e all’intera città nelle settimane successive. Puntiamo intanto a entrare tra le città finaliste ma consapevoli che, comunque vada, si tratta di un lavoro prezioso per la città, sia per il sontuoso parco progetti che ne è derivato, sia per il metodo di ascolto e condivisione che ha generato un inedito clima di collaborazione attiva tra Istituzioni, associazioni e cittadini: per una volta, oltre le differenze, abbiamo generato coesione e condivisione. Elementi di cui la nostra Siracusa ha gran bisogno e che rappresentano per la stessa un’imponente infrastruttura immateriale”.




Maltempo, chiusa la provinciale 104 sotto 70 centimetri d’acqua. Isolata parte di Ognina

La pioggia battente delle ultime ore ha determinato la chiusura al traffico della provinciale 104, nel tratto tra Ognina e Fontane Bianche. Diverse auto sono rimaste in panne, bloccate in 70 centimetri circa di acqua acconcata sulla sede stradale. Un suv della Polizia Provinciale il primo mezzo a portare i soccorsi e ad occuparsi del salvataggio dei due automobilisti bloccati, insieme a volontari di Protezione Civile.
I residenti di Ognina temono nuovamente l’isolamento, come accadde alcuni anni fa e sempre in occasione di precipitazioni copiose. In particolare la zona cosiddetta “Pane e Biscotti” si è ritrovata intanto tagliata fuori dai collegamenti da e per la città con la chiusura della provinciale 104. “Speriamo che le previsioni siano sbagliate e non continui a piovere, altrimenti saremo completamente isolati come il 25 ottobre 2019”, si legge sulla pagina del Comitato costituito dagli abitanti della zona. Rinnovato l’invito a limitare gli spostamenti: “Restate a casa! Lo dicono la Protezione civile e i Vigili del Fuoco”.




Maltempo sul siracusano: grandinata in autostrada, disagi per il forte vento

Dalle prime ore di questa mattina, una nuova ondata di maltempo flagella il siracusano. Allerta meteo gialla come da bollettino del Dipartimento regionale di Protezione Civile. Precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale. Fenomeni accompagnati da locali grandinate come nel tratto Cassibile-Siracusa dell’autostrada, dove diverse auto si sono fermate sulla sede stradale a causa della visibilità praticamente annullata. Difficoltà anche per le auto in transito sulla Maremonti e in direzione Priolo da Targia.
Le previsioni non lasciano per ora intendere nulla di buono. Un nuovo aggravamento delle condizioni meteo è previsto nel pomeriggio, poi miglioramenti. Attenzioni al vento che sta battendo soprattutto le località costiere. Venti da forti a burrasca, in particolare proprio sui settori ionici.
La Protezione Civile invita a “massima prudenza negli spostamenti, soprattutto in prossimità di pendii, corsi d’acqua e zone alberate”.
Segnalati allagamenti e strade al limite della praticabilità. Disagi connessi ad alberi caduti (zona Arenella) e pali della luce rovinati sull’asfalto (viale dei Comuni, Siracusa).




Droga e telefonini in carcere, fermati i familiari di due detenuti reclusi ad Augusta

I familiari di due detenuti sono stati fermati da agenti della Polizia penitenziarianl carcere di Augusta. Secondo l’accusa, avrebbero voluto consegnare droga e telefonini durante le visite dentro il penitenziario. fiuto del cane antidroga Tony ha puntato la borsa di uno degli indagati. All’interno c’erano 7 involucri contenenti circa 636 grammi di hashish, 6 micro telefonini completi di scheda telefonica ed alcune chiavette Usb. L’uomo, parente di un detenuto, è stato arrestato.
Poche ore dopo, il secondo episodio. Questa volta è stato il cane Kira a fiutare negli slip del familiare di un secondo detenuto 4,37 grammi di hashish. In questo caso, l’uomo è stato denunciato.
“Questi episodi di introduzione di sostanze stupefacenti non sono i primi”, commenta il segretario generale del Sippe, Carmine Olanda. “Come sindacato lotteremo affinché in ogni Istituto ci sia il servizio cinofile antidroga permanente, perché riteniamo che solo mettendo in atto questo tipo di servizio si possano effettuare controlli più meticolosi e approfonditi per scongiurare ogni tipo di tentativo di introduzione delle sostanze stupefacenti nelle carceri”.