Verde pubblico a Siracusa, l’affondo di Cavallaro (FdI): “solo le erbacce sono rigogliose”

“Sembra che a Siracusa ogni cosa venga fatta senza amore, tanto per farla”. E’ con rabbia amara che il presidente del circolo Aretusa di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro, presenta il suo report sul verde pubblico in città. “In giro troviamo alberi secchi, tantissime fallanze, alcuni legacci dei pali tutori stanno strozzando il tronco degli alberi, altri pali tutori arrecano danno al tronco, in alcune zone della città è assente la manutenzione del verde e un adeguato sistema di irrigazione. Ci chiediamo se la legge che prevede la messa a dimora di un albero per ogni nuovo nato sia rispettata, quanti nuovi alberi siano stati piantumati e dove. Ci chiediamo cosa abbia progettato l’amministrazione comunale in ordine al verde cittadino, se siano previste nuove aree a verde, dove giovani e meno giovani possano sostare per godere di momenti di rilassamento. Al momento ciò che vediamo è la cementificazione di piazza Euripide, dove è previsto il verde in una percentuale irrisoria rispetto all’area”, spiega d’un fiato Cavallaro.
“L’unico verde che questa amministrazione è brava a mantenere rigogliosa è la vegetazione spontanea a bordo dei marciapiedi, che cresce rigogliosa occupando piste ciclabili e marciapiedi. Ci auguriamo un cambio di passo, una maggiore attenzione delle ditte appaltatrici nella manutenzione del verde esistente, un maggiore impegno del Comune nella progettazione e realizzazione di nuove aree a verde, e uno scrupoloso censimento delle aree in cui va migliorato il sistema di irrigazione e dove vanno sostituiti gli alberi secchi. E ci auguriamo la piantumazione di un numero maggiore di piante floreali, che darebbero un tocco di colore alla città”.




Droga in auto, tenta di fuggire alla vista dei Carabinieri: arrestato e posto ai domiciliari

Un 34enne è stato arrestato a Pachino per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di stupefacenti. E’ stato posto ai domiciliari. All’ora di pranzo, ieri, ha cercato di eludere un posto di controllo su strada avventurandosi a grande velocità tra le vie della cittadina. Inseguito, è stato raggiunto e bloccato in poco tempo. E’ stato sottoposto a perquisizione, estesa anche alla vettura. Rinvenuto così un panetto di hashish di circa 100 grammi e un coltello di genere vietato. Il 34enne, già noto ai Carabinieri per i numerosi precedenti, è stato arrestato e posto ai domiciliari.




Anche Siracusa ha la sua sezione di “Donatorinati”, associazione della Polizia di Stato

Anche a Siracusa attiva una sezione dell’associazione della Polizia di Stato “Donatorinati”. La presentazione della nuova realtà è avvenuta nella sala Borsellino di Palazzo Vermexio. Presidente della sezione siracusana è Francesco Giuffrida, funzionario di Polizia in servizio presso la Stradale di Siracusa. Alla cerimonia hanno partecipato il prefetto Giusi Scaduto, il vicario del Questore Francesco Marino, il comandante dei Vigili del Fuoco Antonino Galfo, il presidente nazionale dell’associazione Donatorinati, Claudio Saltari, e Tina Montinaro moglie di Antonino, caposcorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci.
Proprio stamattina a Catania, Tina Montinari è stata nominata presidente regionale di Donatorinati, associazione che ha nel prefetto Franco Gabrielli, ex Capo della Polizia, il suo presidente nazionale onorario.
L’Associazione Donatorinati si prefigge di sensibilizzare, in particolare i più giovani, al generoso e nobile gesto della donazione del sangue.




Allarme criminalità, vertice in Prefettura: il punto sulle indagini. Denunce nota dolente

Gli episodi ripetuti di furti, rapine e danneggiamenti ad attività commerciali del capoluogo sono stati al centro della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In Prefettura a Siracusa hanno analizzato la situazione i vertici provinciali delle forze dell’ordine, il sindaco della città ed i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA e Casartigiani. A guidare il vertice, il prefetto Giusi Scaduto.
Le indagini, affidate a Polizia e Carabinieri, non escludono al momento alcuna pista. Non paiono però episodi collegati ed eseguiti sotto una unica regia criminale. Secondo indiscrezioni, le forze dell’ordine stanno seguendo piste ritenuti utili per una rapida individuazione dei responsabili.
Per aumentare la percezione di sicurezza da parte dei commercianti, si è deciso di promuovere presso la Questura di Siracusa incontri tecnici con le associazioni di categoria, per una maggiore diffusione di progetti di videosorveglianza. Le telecamere sono ritenute un valido strumento di supporto alle attività di prevenzione e controllo del territorio.
Rimane purtroppo basso il numero delle denunce per richieste estorsive o usurarie da parte degli operatori economici. Per questo la Prefettura di Siracusa ha deciso di avviare una serie di iniziative congiunte con forze di polizia, amministrazione comunale, mondo della scuola e le categorie interessate “per rendere sempre più tangibile la ferma condanna e convinta reazione all’illegalità da parte, non solo delle istituzioni e degli operatori economici, ma anche della comunità”, si legge nella nota della Prefettura.




“Io sindaco di Siracusa? Perchè no…”: l’autocandidatura del primo cittadino di Palazzolo

L’indiscrezione rimbalza da Palazzolo e arriva dritta a Siracusa. Il sindaco della cittadina montana, Salvatore Gallo, potrebbe decidere di candidarsi come primo cittadino del capoluogo. Sembra una boutade, una battuta. Ma è il diretto interessato, in realtà a confermare l’indiscrezione. “Nella vita tutto è possibile. Confesso che non mi dispiacerebbe”, racconta senza troppe esitazioni intervenendo in diretta su FMITALIA.
“A me fare il sindaco piace. Credo di farlo discretamente bene a Palazzolo. La cittadina è cresciuta, si è guadagnata nuove attenzioni, anche mediatiche. Se dovessero esserci le condizioni a Siracusa, dico perchè no?!?”, continua Salvatore Gallo, a confermare quello che forse è più di un pensiero: candidarsi nel 2023 per Palazzo Vermexio. Certo, bisognerà parlarne con gli alleati e chissà se il centrodestra potrebbe mai trovare intesa e unità attorno ad un nome “forestiero”. Da Palazzolo in molti fanno il tifo per Gallo.
“La provincia di Siracusa ha bisogno di una grande Siracusa, di un capoluogo leader e guida. Noi centri della provincia soffriamo se Siracusa arretra, anzichè crescere”, continua il sindaco di Palazzolo. “Ci vuole un grosso impegno per il capoluogo, lo so e lo dico senza togliere nulla a nessuno degli attuali e dei passati amministratori. Però – dice Gallo rompendo gli indugi – da molto tempo non c’è amore in quello che si fa. Non c’è amore per Siracusa, città meravigliosa e bellissima che però non riceve amore da chi deve programmarne e pensarne lo sviluppo”, ripete e insiste Salvatore Gallo.




Termoutilizzatore in provincia di Siracusa? Cresce il fronte del si. Legambiente: “non è la soluzione”

Per uscire dall’emergenza perenne del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia, la Regione ha ribadito la necessità di dotarsi di due termoutilizzatori. Un concetto che il presidente Musumeci ha reso ancor più esplicito nei giorni scorsi, durante la sua visita a Siracusa. Ed anche i sindaci del siracusano, pur se con qualche sfumatura, non sono contrari in linea di principio alla soluzione proposta. Peraltro c’è chi, come il deputato regionale Cafeo, chiede espressamente che il termoutilizzatore venga realizzato in provincia di Siracusa dove la zona industriale sarebbe già pronta ad ospitare anche questa nuova realizzazione.
Il mondo ambientalista, però, guarda con preoccupazione crescente alla strada che la Sicilia e la provincia di Siracusa paiono aver imboccato. “L’incenerimento dei rifiuti non è la soluzione al problema della cattiva gestione dei rifiuti”, tuona Legambiente. “Non lo è per affrontare l’attuale emergenza, se solo si considera che ci vorrebbero alcuni anni per progettare, autorizzare e costruire impianti che, semmai, servirebbero oggi. Ma più in generale i termovalorizzatori non sono una soluzione poiché l’incenerimento irrigidisce l’intero sistema della gestione rifiuti e allontana gli obiettivi di riciclo imposti dall’Unione Europea: gli obblighi del pacchetto legislativo europeo sull’economia circolare prevedono il riciclaggio al 70% entro il 2030, ciò significa che sarà necessario differenziare almeno l’80% della spazzatura urbana. Senza tralasciare lo smaltimento in discarica del 30% in peso dei rifiuti inceneriti”, argomenta Paolo Tuttoilmondo.
Allora cosa fare? “Quello che serve è una gestione del ciclo integrato dei rifiuti che proceda spedito nella direzione dell’economia circolare; dunque, incremento della raccolta differenziata, semplificazione e accelerazione delle procedure per l’autorizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti differenziati, realizzazione dei centri comunali di raccolta, compostaggio di comunità e riduzione della produzione dei rifiuti”.
Ma in Sicilia scarseggiano gli impianti di trattamento dell’organico e questo espone i Comuni al pagamento di esorbitanti costi di conferimento che appesantiscono la Tari. “Per perseguire l’obiettivo di rifiuti zero o almeno per raggiungere quote di raccolta differenziata dell’80%, che renderebbe meno problematico lo smaltimento del residuo non differenziato, abbiamo bisogno di mille impianti in tutta la Sicilia a servizio della raccolta differenziata, per recuperare e riciclare i rifiuti in materia prima seconda. In quest’ottica – prosegue Legambiente Siracusa – sarebbero sicuramente utili impianti di pretrattamento a freddo con recupero di materia, che accompagnino le buone pratiche del ciclo dei rifiuti, cioè riduzione, raccolta domiciliare e riciclo, al contrario di un inceneritore. Un impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB ) riduce fino al 75% la frazione dei rifiuti indifferenziati recuperando da essi altro organico, plastica, carta, vetro, metalli, ecc. Ciò vuol dire che la provincia di Siracusa, che produce annualmente circa 190.000 tonnellate di RSU, nel caso si raggiunga l’attuale livello obbligatorio di 65% di R.D., dovrebbe inviare al TMB la restante parte di rifiuti indifferenziati (35%) pari a circa 66.000 tonnellate dai quali verrebbero sottratti i materiali sopracitati (75% di 66mila = 49.500 tonn.) e quindi rimarrebbero circa 16.500 tonnellate di residuo simil-inerte da avviare a discarica o a un trattamento più spinto per recuperare ancora qualche materiale. Come si vede non ha alcun senso parlare di inceneritori per quantitativi molto modesti di simil-inerti. Dal TMB si recupera materiale dal quale con opportuni trattamenti si ottiene il CSS di qualità, combustibile solido secondario, che può essere impiegato nelle grandi centrali termiche in sostituzione di carbone e petcoke”.
Da alcuni anni in Sicilia però non ci sono progetti autorizzati per nuovi impianti di trattamento e recupero dei rifiuti. “Se non vogliamo creare altre emergenze e vanificare l’impegno di milioni di cittadini e di centinaia di comuni siciliani che in questi due anni hanno consentito alla Regione di incrementare di oltre il 20% la raccolta differenziata, le SRR devono in fretta individuare i progetti necessari per l’ambito e la Regione deve autorizzare, altrettanto in fretta, gli impianti già proposti conformi alle norme vigenti e in linea con le tecnologie più avanzate”, l’avviso che parte dall’associazione ambientalista.




Rifiuti, la crisi continua ad a Siracusa possibili disagi nella raccolta dell’indifferenziato

Mentre si continua ancora a discutere di termoutilizzatori ed altri impianti, la crisi del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia non da tregua. Ed anche per la provincia di Siracusa è di nuovo tempo di disagi nella raccolta, a causa dei problemi di conferimento nel grande ma orami saturo impianto di Lentini dove portano i loro rifiuti oltre 150 comuni siciliani.
Il servizio Igiene Urbana del Comune di Siracusa ha comunicato che nella giornata di domani, giovedì 30 settembre, la raccolta della frazione indifferenziata potrà subire dei disagi, causati dalla limitazione degli ingressi presso la discarica di Lentini. Possibile, quindi, una raccolta a macchia di leopardo. La frazione indifferenziata è quella che maggiormente risente, insieme all’organico, dell’attuale crisi di gestione regionale.
“Un disagio- ricorda l’assessore al ramo Andrea Buccheri- che non è solo di Siracusa ma di tutti quei Comuni che conferiscono nella struttura di contrada Coda Volpe”.




Minacce all’ex compagno e pure un tentativo di investirlo: una 47enne ai domiciliari

I Carabinieri Augusta hanno arrestato e posto ai domiciliari una 47enne accusata di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e lesioni personali aggravate nei confronti del suo ex convivente. E’ stata così data esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa, su richiesta della Procura.
Nel corso delle indagini è emerso che la donna in più occasioni avrebbe minacciato e aggredito l’uomo, lanciandogli contro bicchieri e bottiglie, che talvolta lo hanno colpito.
L’arrestata, in altre circostanze, si sarebbe appostata davanti all’abitazione dell’ex ed avrebbe insistentemente suonato al citofono, anche in ore notturne. Sono stati documentati anche un tentativo di investimento dell’uomo e l’aggressione della sua nuova compagna.
Le denunce della vittima ai Carabinieri della Stazione di Augusta hanno consentito l’avvio delle indagini e l’emissione della misura cautelare.




Contenimento covid: Francofonte resta in arancione, altri 6 centri siracusani a rischio

C’è un’unica zona arancione in Sicilia ed è Francofonte. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha prorogato le restrizioni attuali per la cittadina siracusana che rimane ancora “ad alto rischio” covid. Le misure restrittive già in vigore dall’inizio del mese – così come richiesto dal dipartimento regionale Asoe – rimarranno in vigore almeno sino 6 ottobre.
A Francofonte gli ultimi dati parlano di 266 attuali positivi, dato ancora in aumento. Mentre non decolla la campagna vaccinale, con prime dosi al 61% circa quando l’obiettivo regionale è fissato al 75% entro la fine di settembre. Sono 12 i francofontesi ricoverati in ospedale. Due i decessi per covid nel corso degli ultimi 7 giorni.
Nella Sicilia che ambisce a ritrovarsi a breve in zona bianca, la provincia di Siracusa è un caso. Non solo per la presenza dell’unica zona arancione in regione ma anche per il forte ritardo di altri 6 centri nelle vaccinazioni. Al punto che potrebbero presto ritrovarsi in arancione anche Solarino, Ferla, Canicattini, Floridia, Lentini e Noto. Non è invece a “rischio” la situazione del capoluogo dove gli attuali positivi sono scesi sotto quota 200 e 20 sono i ricoverati. Percentuale di vaccinazione ad un passo dall’obiettivo del 75% prime dosi.




Disastro Francofonte, l’accusa del Pd: “inosservanza delle norme e pochi controlli”

Se il covid a Francofonte ha ripreso a correre veloce (266 attuali positivi, 12 ricoverati e 3 decessi nell’ultima settimana), la colpa è “dell’inosservanza delle norme di sicurezza” da parte dei cittadini e dall’assenza di controlli efficaci. Mentre la Regione proroga per la terza volta la zona arancione, definendo Francofonte comune “ad alto rischio”, il Pd alza la voce e chiede maggiore impegno alle forze dell’ordine. “Tante persone positive o in quarantena circolano liberamente, sia per mancanza di una adeguata assistenza che per la totale assenza di un controllo da parte delle forze dell’ordine. È diffusa la convinzione che qualsiasi violazione delle norme di sicurezza non comporti alcuna sanzione”, è la netta posizione assunta dal partito di centrosinistra. Alla Prefettura di Siracusa viene inviato allora un messaggio: più personale di polizia per assicurare “il rigoroso controllo sull’osservanza delle norme di sicurezza”.
Per invertire la rotta, il Partito Democratico chiede all’amministrazione comunale di Francofonte un piano straordinario in due punti: l’utilizzo dei vigili urbani per prevenire le violazioni e per applicare pesanti sanzioni che siano da deterrente per chi le commette; una informazione costante sulla situazione dei contagi e sulle misure adottate per limitarli, verificando il coinvolgimento dei medici di base nella campagna di vaccinazione. Vaccini, altra nota dolente. Oggi Francofonte è la pecora nera della Sicilia, con una percentuale di prime dosi al 64%, lontana dal 75% richiesto dalla Regione. “Non dobbiamo inventarci nulla, solo mettere in atto gli interventi che in tempi recenti sono stati adottati con successo per territori con situazione epidemiologica non più grave della nostra”, la sferzata del Pd.