Ponte Umbertino, metafora di Siracusa: “era il simbolo dell’ambizione e della crescita”

Il ponte Umbertino come metafora ed espressione di Siracusa. Evoca la sua funzione metaforica il segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno, che ne sintetizza così il significato: “E’ il simbolo di una città dinamica che agli inizi del 900 voleva crescere ed arrivare alla terraferma”.
E’ una analisi storico-politica quella di Adorno. “L’Umbertino rievoca la prima modernità di inizi Novecento quando Siracusa, dopo aver abbattuto le mura aveva iniziato a costruire i nuovi quartieri, ambiva a diventare grande città portuale. Si immaginava come città turistica, ed evocava la sua centralità mediterranea. Ci ricorda una fase di sviluppo in cui ceto politico, imprenditoria e intellettuali ragionavano intensamente sul futuro della città. Il ponte era il simbolo di questo futuro. Era destinato a sostituire un primo ponte in muratura costruito negli anni Sessanta dell’Ottocento e che era stato oggetto di un lungo contenzioso tra Stato a comune per la ripartizione della spesa. Successivamente – ricorda Adorno – il primo piano regolatore della città del 1889 individuò la necessità di edificare un nuovo grande ponte monumentale che doveva rappresentare la prima sezione di un lungo rettifilo che univa Ortigia alla terraferma e che sarebbe dovuto diventare l’arteria fondamentale della città. Nel 1901 si completò l’iter di approvazione del progetto e iniziò subito la costruzione, mentre si colmavano due dei tre canali che attraversavano l’istmo. Le foto e le piante di quel progetto raccontano questa storia”. La storia di una città “ambiziosa che costruiva il suo futuro e lo progettava con il piano regolatore e con scelte amministrative forti come il colmamento dei canali. Quella stessa ambizione, quella stessa capacità di costruire il futuro, si vorrebbe oggi in città”. E qui l’analisi si fa prettamente politica, dopo la rievocazione storica. “Il Partito Democratico si muove in questa direzione e auspica che il torrione venga immediatamente restaurato, che il simbolo di inizi novecento della città proiettata verso la conquista della terraferma venga ripristinato, e che questo incidente offra l’occasione per innescare una riflessione sul futuro di Siracusa. L’auspicio è che amministrazione e soprintendenza intervengano in modo celere e determinato. Le foto e le carte ci ricordano come era, ma noi ci pensiamo come costruttori di futuro”.

Salvatore Adorno segretario provinciale Pd




Lite tra conviventi, interviene la Polizia: 49enne denunciato per detenzione di droga

La notte scorsa, una lite tra conviventi ha richiesto l’intervento della Polizia. Agenti delle Volanti sono intervenuti nei pressi di via Francicanava, dove era segnalata la tensione crescente tra due fidanzati. Sono stati identificati ed il 49enne è stato denunciato per detenzione di stupefacenti.
Infatti, nel corso dell’intervento, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato a casa del denunciato una pianta di marijuana e tre barattoli contenenti hashish, marijuana e semi di cannabis indica.




Minacce e atti persecutori verso la ex, divieto di avvicinamento per un 36enne avolese

Personale del Commissariato di Avola ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Siracusa, Salvatore Palmeri, destinatario un 36enne. L’uomo è stato sottoposto al divieto di avvicinamento e di comunicazione nei confronti della propria ex compagna.
I poliziotti, sotto la direzione del pm Stefano Priolo, hanno raccolto elementi indiziari definiti “gravi” in ordine al reato di atti persecutori: minacce telefoniche, messaggi e telefonate a qualunque ora del giorno e della notte e un tentativo di aggressione fisica ai danni della donna. Atteggiamenti che avrebbe finito per causare un grave stato di ansia e paura nella vittima e ne hanno condizionato negativamente le abitudini di vita.




Covid, il bollettino: 46 nuovi positivi nel siracusano; nel capoluogo aumentano i ricoveri

Torna sotto le tre cifre il dato dei nuovi positivi in provincia di Siracusa, sono oggi 46 (ieri 100). Non mancano però le problematiche collegate con il covid: nel capoluogo chiusi oggi due uffici pubblici, Motorizzazione e Soprintendenza, a causa di altrettanti casi conclamati di contagio. A proposito di Siracusa, scende sotto quota 400 il numero dei casi totali attivi: 362. Ma aumenta il dato dei ricoveri, con 30 siracusani seguiti dal reparto Malattie Infettive dell’Umberto I. Aumentano anche gli accessi in terapia intensiva: 3 (+1). I ricoverati hanno dai 20 ad oltre 80 anni. Intubate tre persone di età compresa tra i 40 ed i 69 anni. La fascia di età che risulta maggiormente colpita dal covid è quella 30-39 anni, con 56 positivi totali ed un ricovero. Nelle ore scorse registrati anche due nuovi decessi, un uomo ed una donna. I dati sono relativi alla sola Siracusa città.
In Sicilia sono 618 i nuovi casi di covid registrati nelle ultime 24 ore, su 12.307 tamponi processati. Incidenza al 5%. Gli attuali positivi sono 26.014 (-176). I guariti sono 786, 8 i decessi. I ricoverati sono 895 (+3), 103 in terapia intensiva (-3).
Sul fronte del contagio nelle altre province: Palermo 176 nuovi casi, Catania 234, Messina 6, Ragusa 40, Trapani 37, Caltanissetta 53, Agrigento 13, Enna 13.




Torrione dell’Umbertino, il Comune punge la Soprintendenza: “Tutela e vigilanza mancate”

Dopo le parole del soprintendente Savi Martinez (“Nessuno ci ha informato dell’accaduto e dell’intervento”), arriva la replica del Comune di Siracusa affidata ad una nota firmata dal comandante della Polizia municipale, Enzo Miccoli, e del responsabile della Protezione civile, Michele Dell’Aira. I due precisano i termini degli interventi effettuati a seguito del cedimento del torrione lato nord ovest del Ponte Umbertino avvenuto sabato scorso.
“Il torrione crollato- si legge nella nota- doveva essere stato, a suo tempo, incollato mediante malte certamente prive di adeguata quantità di legante cementizio. Si rilevava, inoltre, per di più, come tale incollaggio fosse stato effettuato su un sottofondo del tutto privo di uniformità e di adeguata consistenza, composto da terriccio e pietrisco”. Prosegue la nota: “E’ stato subito di palese evidenza il pericolo incombente e la necessità di rimuovere le modanature pericolanti del torrione nord-ovest, per cui si è proceduto a rimuovere, con mezzi a disposizione, anche gli altri tre lati del cornicione, in conglomerato cementizio non armato, tutti in fase di crollo incipiente. La decisione è stata presa per evitare un aggravamento delle condizioni statiche già labili di quel che rimaneva del cornicione con pericolo per la pubblica incolumità. La causa di tale crollo infatti è addebitabile, principalmente, al fatto che le modanature del torrione in parola, differentemente da quelle degli altri tre torrioni, erano prive di una copertina sommitale in conglomerato cementizio, che si trova invece sopra i cornicioni degli altri tre torrioni e che è realizzata con una forma atta ad allontanare l’acqua piovana dallo spazio fra le modanature e la superficie perimetrale grezza del torrione. Negli anni, mancando tale protezione, l’acqua piovana ha potuto liberamente infiltrarsi sommitalmente nell’intercapedine fra le modanature e la superficie laterale grezza del torrione ed ha determinato il degrado del materiale ivi presente con funzione di legante, causando infine il crollo”.
Questa situazione oggettiva ha portato alla decisione della rimozione delle altre tre modanature. “Si è potuto constatare come, su tutti e quattro i lati del torrione, tali lastre/blocchi di conglomerato cementizio decorati fossero “legati” ad una superficie relativamente compatta, ma costituita da terra addensata e ciottoli, ossia su di un materiale al di sopra del quale un durabile incollaggio, fra l’altro di elementi piuttosto pesanti, è impossibile”.
Conclude la nota: “La Soprintendenza ai beni culturali e ambientali, ai sensi del Codice dei beni culturali e storici, ha un ruolo primario nelle funzioni di tutela, vigilanza e conservazione dei beni sul territorio. Tale ruolo impone alla stessa un’azione di coordinamento, al fine di espletare in maniera compiuta e sinergica, con gli enti territoriali le attività necessarie al mantenimento degli stessi beni in uno stato di ordinaria conservazione. L’attività di vigilanza e di sollecitazione di interventi di tutela nei confronti dei Comuni rientra tra queste azioni ordinarie. Nel caso in specie un’attività congiunta, o anche singola di controllo e vigilanza, ci avrebbe permesso di intervenire ordinariamente. Ciò avrebbe, sicuramente, sulla scia della collaborazione istituzionale oramai consolidata tra i due Enti, come nel caso del recente intervento al Tempio di Apollo, risolto prima la problematica; ed appare pertanto singolare che ciò non sia accaduto per il caso in questione, per il quale, invece, si è dovuto operare, come si è ampiamente spiegato, in condizioni di totale emergenza. Per le opere manutentive future, di concerto e su Vs. parere di competenza, occorre procedere all’urgente ricostituzione della parte sommitale del torrione nord – ovest con una camicia in materiale cementizio debolmente armato, che avvolga la sommità del torrione. A questa si potranno poi riattaccare le parti recuperabili delle modanature crollate e di quelle staccate e quelle nuove per il completamento dell’opera. E’ stato compito del personale intervenuto sul posto trasportare i pezzi dei cornicioni presso gli Uffici del Settore Diritto alla Mobilità e Trasporti, ove due pezzi, purtroppo, non sono sopraggiunti integri perché si sono rotti nel corso della rimozione.
Per quanto sopra, si chiede di lavorare congiuntamente al fine poter restaurare la parte superiore del torrione sulla base degli elementi recuperati ed in deposito presso il predetto Settore. Sul nuovo cornicione si dovrà eseguire anche la protezione sommitale presente negli altri tre torrioni. Si dovrà procedere inoltre, parallelamente anche ad un esame più dettagliato degli altri tre torrioni che comunque, in atto, non appaiono assoggettati a problematiche gravi come quelle che ha subito il torrione nord ovest dopo il crollo descritto”.




Il soprintendente: “Umbertino, nessuno ci ha avvisato. Intervento deciso dal Comune”

Il soprintendente di Siracusa, Savi Martinez, è tra le migliaia di siracusani che nelle ore scorse ha visto e rivisto il video dell’intervento di messa in sicurezza del pilastro ornamentale del ponte Umbertino. E come tutti, anche lui è rimasto particolarmente sorpreso dalle modalità scelte e dall’esito di quella operazione (cornicione caduto sulla balaustra, danno su danno). “E’ un intervento deciso in autonomia dal Comune e dai tecnici presenti”, dice in premessa, contatto da SiracusaOggi.it. Di fatto, una presa di distanza bella e buona. Ma soprattutto il segno di un fastidio evidente. “Nessuno ci ha contattato. Hanno deciso di fare loro. E quello che è successo è sotto gli occhi di tutti”, aggiunge cercando di misurare le parole. La sensazione è che si sia consumato uno strappo “diplomatico” tra la Soprintendenza ai Beni Culturali ed il Comune di Siracusa.
“Sul progetto di restauro saremo attenti e rigorosi”, spiega ancora il Soprintendente Martinez. Attenzione e rigore, probabilmente due elementi che sono mancati nelle fasi calde di sabato pomeriggio sull’Umbertino. Il perchè non sia stata avvisata la Soprintendenza sarà motivo di approfondimento. Sul fatto che andava avvisata, pochi invece i dubbi. “Guardi – spiega con aplomb Martinez – il ponte Umbertino è un bene nazionale e come tale tutelato”. Quindi ci sono procedure e ci sono vincoli stabiliti per legge.
Nelle prossime ore, la Soprintendenza chiarirà la sua posizione. Ma quel “nessuno ci ha avvisato” pesa già come un altro macigno su Palazzo Vermexio, travolto dalle critiche social per l’operato.




Ponte Umbertino, occhio agli altri piloni: c’è vegetazione infestante. Il tema della manutenzione

Il ponte Umbertino è un osservato speciale. A dirla meglio, le attenzioni sono puntate sui pilastri decorativi posti in coppia alle due estremità dello storico collegamento tra Ortigia e la terraferma. Dopo il cedimento del cornicione avvenuto sabato pomeriggio, un primo controllo avrebbe escluso lesioni o rischio di distacco di altri elementi nei tre elementi ornamentali “superstiti”.
Ma non passa inosservata la presenza di vegetazione infestante alla sommità. Proprio la vegetazione sul pilastro interessato dal distacco, durante l’acquazzone che si è abbattuto su Siracusa sabato scorso, ha sollevato il tema della manutenzione ordinaria dei beni comunali.
“Sicuramente il distacco è l’atto finale di due concause, la bomba d’acqua e la cattiva manutenzione”, taglia corto il presidente provinciale dell’Ordine degli Ingegneri, Sebastiano Floridia. Da decenni, probabilmente, nessuno saliva su quei piloni per controllare la situazione. E’ bene precisare – e lo fanno anche i tecnici – che “il ponte è sicuro”. Nessun problema di staticità, quello che è venuto giù è un elemento decorativo in cemento e neanche di particolare pregio. Il tema rimane comunque quello della manutenzione. “Ma non facciamone un problema politico. La manutenzione ordinaria è ormai un problema pubblico, pressochè ovunque. Destra, sinistra, centro…non conta. Conta che da decenni si sono ridotte le risorse e venga sacrificata la manutenzione. Pensate anche ai palazzi privati delle nostre città. Ingabbiati da reti verdi di contenimento perchè non c’è più economia per intervenire,, nè pubblica e neanche privata”. Gli alibi non mancano: “organico ridotto nei Comuni e disponibilità di spesa che passano solo da amministrazioni superiori che richiedono grandi progetti”. Sorprende, però, che anche situazioni ad alta visibilità – come il ponte Umbertino – “sfuggano” all’attenzione di chi ha la responsabilità della custodia e mantenimento dei beni cittadini.
Le procedure di intervento, con la caduta di un secondo cornicione, stanno alimentando un vivace dibattito. Nel video che mostra l’incredibile accaduto, si nota la presenza di Vigili del Fuoco, Vigili Urbani ed anche un ingegnere del Comune. Le modalità di intervento, con il ricorso al braccio meccanico di un mezzo che si occupa di rimozione auto, risultano difficili da comprendere. “A guardare quel video, risultano incomprensibili…”, dice Floridia. Quel secondo cornicione, seppure imbracato, è poi rovinato sulla balaustra del ponte, causando ulteriori danni.
Cosa fare adesso? “Restaurare il pilastro. Si dovrà predisporre un progetto di restauro, con la supervisione della Soprintendenza”, indica come linea procedurale l’ingegnere Floridia. “Certo, la parte difficile sarà trovare i fondi…”. E dire che non dovrebbero essere necessarie grandi risorse: secondo alcune stime, circa 10mila euro. Come Ordine degli Ingegneri da tempo ci siamo dichiarati disponibili a collaborare con l’amministrazione per questioni di nostra competenza professionale. Restiamo in attesa di un cenno”.




Il Covid “chiude” la Motorizzazione Civile di Siracusa: un positivo, protocollo di sicurezza

Il covid “chiude” la Motorizzazione civile di Siracusa. Almeno fino a mercoledì gli uffici rimarranno chiusi, dopo la comunicazione da parte dell’Asp di un caso positivo tra i dipendenti. Dal competente ufficio regionale è arrivata l’indicazioni di quarantena per tutti i colleghi e di procedere alla immediata sanificazione dei locali.
“Presumibilmente, l’ufficio rimarrà chiuso fino a mercoledì almeno”, si premura a far sapere il direttore, Salvo Petrilla. Responsabilmente, appena ricevuta la comunicazione, si è dato da fare per avvertire per tempo l’utenza.
Il covid continua ad essere un problema, anche per la continuità dei servizi oltre che dal punto di vista sanitario. Nell’ultimo bollettino, aggiornato ad ieri, la provincia di Siracusa ha registrato 100 nuovi casi di contagio. La Sicilia, anche per questa settimana, è zona gialla.




Siracusa. Covid in Soprintendenza, chiusi gli uffici di piazza Duomo

Lunedì con porte chiuse anche per gli uffici della Soprintendenza di Siracusa, in piazza Duomo. Anche in questo caso, la “colpa” è del covid. Un caso di positivo al covid – parrebbe un addetto alle pulizie – ha portato alla chiusura degli uffici e ad una mini-quarantena per tutti i dipendenti. Disposta la sanificazione straordinaria dei locali. La riapertura dovrebbe avvenire verosimilmente mercoledì. Prima della riapertura, informalmente, dovrebbe essere suggerito il ricorso ad un tampone di sicurezza per i lavoratori. Non un obbligo, non trattandosi formalmente di contatti diretti.
La Soprintendenza di Siracusa, durante la prima fase della pandemia, è stata duramente colpita dal covid. Il caso più noto è quello di Calogero Rizzuto e della sua collaboratrice Silvana Ruggeri, purtroppo prematuramente scomparsi a causa del virus. Decine sono stati, in quella fase, i positivi.




Siracusa. Differenziata: plastica e metalli, possibile stop alla raccolta

Con una nota del Comune di Siracusa, annunciati possibili disagi nella raccolta di plastica e metalli. “La prossima notte potrebbe saltare il turno di raccolta di plastica e metalli per le utenze domestiche, motivo per cui il servizio di Igiene urbana invita i cittadini a non smaltire stasera i rifiuti”.
Il possibile stop è da imputare alle “ridotte capacità della discarica gestita da Sicula Trasporti” che “stanno condizionando l’intero ciclo dei rifiuti in tutta la Sicilia orientale. Assieme al gestore, gli uffici stanno tentando ogni soluzione per limitare i disagi alla cittadinanza”.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, in qualità di presidente della Srr provinciale, ha sottolineato come “la ridotta capacità di ricevimento di rifiuto indifferenziato da parte della discarica di contrada Coda Volpe della Sicula Trasporti pone tutti i 21 comuni della Srr di Siracusa davanti a una difficoltà oggettiva che rischia di mettere in crisi l’intero sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.
Una emergenza perenne per i sindaci. “Non abbiamo smesso un solo istante di manifestare la nostra preoccupazione alla Regione sin da quando, la scorsa primavera, la società annunciò la progressiva riduzione delle capacità della discarica. In questi sei mesi, però, non abbiamo ricevuto soluzioni capaci di fronteggiare l’emergenza se non quella di trasferire i rifiuti indifferenziati in altre regioni con un conseguente aggravio di costi che si scaricherebbe, in mancanza di risorse aggiuntive, sui cittadini attraverso l’aumento della Tari”, spiega il presidente della Srr Siracusa.
“L’emergenza che si profila davanti a noi non è di facile soluzione – continua – e richiede una risposta adeguata e di sistema. Mercoledì ci recheremo a Palermo per incontrare l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e i vertici del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti. Saremo determinati a chiedere soluzioni strutturali e, da subito, scelte per fronteggiare un’emergenza che rischia di gettare alle ortiche gli sforzi compiuti dai comuni e dai cittadini per incrementare la raccolta differenziata ai livelli che la stessa Regione ci ha chiesto per metterci in linea con il resto d’Italia. L’attuale capacità della discarica di contrada Coda Volpe è ridotta a meno della metà rispetto a sei mesi or sono. Ciò vuol dire che sempre più spesso i camion pieni di rifiuti indifferenziati saranno rimandati indietro o dovranno attendere ore ed ore per poter scaricare, innescando un effetto domino destinato a riflettersi sui turni di raccolta porta a porta delle altre frazioni di rifiuti”.
Appello ai cittadini. “collaborate per evitare che la situazione precipiti. Invito i cittadini a compiere uno sforzo aggiuntivo nel separare le frazioni di rifiuto così da ridurre la quantità di indifferenziato prodotta. Lanciamo un segnale al governo regionale e rivendichiamo con orgoglio, facendo ancora di più, l’impegno messo in questi anni per difendere e valorizzare i nostri territori”.