Covid, il bollettino: 195 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 1.369 nella Sicilia gialla da lunedì

Sono 195 i nuovi positivi al covid registrati in provincia di Siracusa nelle ultime 24 ore. La mappa del contagio distribuisce i nuovi casi su tutto il territorio provinciale, mentre i dati diffusi dalla Regione confermano che il siracusano è il territorio con meno immunizzati in Sicilia. Bassa percentuale di vaccinazioni completate e nuovi positivi in aumento, dal capoluogo ai vari centri dell’hinterland. Da domani scatta la zona gialla, con l’obbligo della mascherina all’aperto e il limite di 4 commensali ai tavoli. Misure giudicate blande ed inefficaci da diversi esperti.
In Sicilia sono 1.369 i nuovi casi di covid registrati nelle ultime 24 ore, su 13.506 tamponi processati. Incidenza al 10%. I guariti sono 864, 10 i decessi. Gli attuali positivi sono 27.424 (+495). Negli ospedali son 914 i ricoverati (+12), 108 in terapia intensiva (+4).
Questi i numeri del contagio nelle altre province: Palermo 343, Catania 259, Messina 146, Siracusa 195, Ragusa 212, Trapani 70, Caltanissetta 73, Agrigento 61, Enna 10.

foto dal web




Provincia di Siracusa ultima in Sicilia per immunizzati, male il capoluogo: peggio solo Messina

In Sicilia il 70,88% della popolazione residente (pari a 3 milioni di persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino antiCovid, mentre il 61,71% (oltre 2,6 milioni) risulta completamente immunizzato, ossia ha ricevuto entrambe le dosi o l’unica dose Janssen). L’intero sistema sanitario regionale è impegnato per far crescere velocemente queste percentuali, che risultano ancora insufficienti a tirare fuori l’Isola da una situazione di rischio.
Secondo i dati elaborati dalla struttura regionale di monitoraggio della campagna vaccinale e aggiornati al 26 agosto, in Sicilia si presenta una situazione a macchia di leopardo, con province maggiormente virtuose, come Palermo, in cui risulta immunizzato il 66,95% della popolazione (76,17% almeno una dose), e Agrigento con il 66,31% di immunizzati (76,19% almeno una dose), e altre in cui i cittadini manifestano maggiori resistenze. Siracusa è l’ultima per immunizzati, col 56,63%, mentre il 65,80% ha ricevuto almeno una dose; Catania ha il 57,30% di immunizzati e il 65,94% ha ricevuto almeno una dose; Messina ha il 57,33% di immunizzati, mentre il 65,28% ha ricevuto almeno una dose. Nel mezzo figurano la provincia di Enna col 63,44% di immunizzati e il 73% che ha almeno una dose; quella di Ragusa col 63,10% di immunizzati e il 73,83% che ha almeno una dose; quella di Trapani col 63% di immunizzati e il 72,63% con almeno una dose; la provincia di Caltanissetta con il 61,01% di immunizzati e il 71,22% che ha ricevuto almeno una dose.
Sopra la soglia del 70% di popolazione che ha ricevuto la prima dose ci sono 173 comuni su 390. Osservando la situazione dei singoli comuni, si nota che sia la prima sia l’ultima posizione nella classifica delle percentuali di vaccinazione sono occupate da due paesi del Messinese: il più virtuoso, infatti, è il piccolo centro di Roccafiorita, dove è immunizzato addirittura il 101,16% della popolazione target (il 109,30% ha ricevuto la prima dose), segno che in questa località sono stati vaccinati anche turisti di passaggio; in coda figura Fiumedinisi, dove solo un cittadino su tre risulta immunizzato (34,52%) e il 40,48% della cittadinanza ha ricevuto la prima dose.
Nelle prime dieci posizioni di comuni virtuosi, oltre a Roccafiorita, compaiono quattro centri del Palermitano (Palazzo Adriano, Ustica, Isnello e Giuliana), quattro dell’Agrigentino (Comitini, Lucca Sicula, Burgio, Sambuca) e un altro del Messinese (San Marco d’Alunzio).
Tra i capoluoghi il più alto in classifica è Ragusa, con il 79,35% di prime dosi e il 73,15% di immunizzati; seguono Enna (77,93% prime dosi, 72,64% immunizzati), Agrigento (77,10% prime dosi, 68,81% immunizzati), Palermo (77,02% prime dosi, 69,92% immunizzati), Caltanissetta (70,12% prime dosi, 65,51 immunizzati), Catania (69,60% prime dosi, 62,68% immunizzati), Trapani (66,28% prime dosi, 58,65% immunizzati), Siracusa (65,96% prime dosi, 58,84% immunizzati), Messina (59,97% prime dosi, 55,32% immunizzati).

Vaccinati nei comuni




Canale Galermi colabrodo, Cafeo contro il Consorzio di Bonifica: “non si può andare avanti così”

“Prima della pausa estiva il consorzio di bonifica si era impegnato ad eseguire dei lavori in emergenza per la riattivazione delle vasche di Baragne, al fine di ripristinare almeno in parte la funzionalità dell’acquedotto Galermi e provare a limitare i già ingenti danni subiti dagli agricoltori; come noto, l’intervento non è andato a buon fine a causa della scoperta di nuove perdite ed è stato rinviato al ritorno dalle ferie ma, ad oggi, non risulta alcun cantiere aperto e l’acqua, tanto per cambiare, resta un lontano ricordo”. Il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega) torna così sulla situazione dell’acquedotto che rifornisce le aziende agricole.
“È evidente che non si può più andare avanti così – prosegue l’On. Cafeo – ma per risolvere definitivamente la questione, è necessario un doppio approccio, ossia prima completare i lavori in emergenza, velocemente e senza ulteriori tempi morti, ma poi immaginare un intervento legislativo speciale, giustificato anche dalla particolare natura dell’opera idraulica che è anche un bene architettonico di grande interesse storico e culturale”.
Cafeo individua precise responsabilità nella politica bipartisan, “che negli anni ha sempre sottovalutato la questione, affossando la legge di riforma dei consorzi di bonifica, di cui sono relatore, ma soprattutto mostrando evidente malafede, ignorando le richieste di rendicontazioni delle consulenze e degli incarichi esterni affidati dal consorzio di bonifica nelle ultime due legislature. Se poi a tutto questo aggiungiamo l’inopportuna nomina di ben 11 dirigenti nei consorzi della Sicilia Orientale, in gravi difficoltà economiche e con stipendi in arretrato per i dipendenti, ecco che il quadro a tinte fosche è compiuto”.
Secondo il deputato regionale siracusano, “tutta la vicenda legata al Canale Galermi pone al centro ancora una volta la bassa attenzione che viene riservata in Sicilia ad una risorsa limitata ma indispensabile come l’acqua visto che al di là dei disservizi per i concessionari, è l’enorme quantità di acqua sprecata che dovrebbe far gridare allo scandalo e attivare al più presto gli interventi necessari, specie nella stagione torrida e in una Sicilia dove in alcuni territori il prezioso liquido viene letteralmente razionato”.
Soluzioni per il futuro? “Il coinvolgimento maggiore di quei privati che già negli anni, a loro rischio e pericolo, hanno spesso eseguito opere di manutenzione senza autorizzazioni ma supplendo obtorto collo alle carenze del pubblico”.




Rifiuti in Ortigia, un Ccr mobile a Levante per le attività commerciali: cartone, plastica e vetro

Per agevolare il conferimento dei rifiuti delle utenze non domestiche presenti in Ortigia, evitando lo stazionamento dei sacchetti davanti alle attività, da lunedì 30 agosto presso il Lungomare di Levante (subito prima del parcheggio Talete) è stato istituito un CCR mobile per il conferimento differenziato di cartone, plastica e vetro. Il conferimento di questi rifiuti, in via sperimentale, potrà avvenire tutti i giorni dalle 22 alle 3 ed esclusivamente per le frazioni indicate.
Rimangono invariati giorni e orari per il conferimento e ritiro per come già in atto con il sistema porta a porta per tutte le altre utenze.

foto archivio




Ancora sull’arcobaleno di piazza della Repubblica, reazioni e commenti della politica siracusana

Continuano a tenere banco le prese di posizione e le polemiche sull’arcobaleno di piazza della Repubblica. Non si abbassa lo scontro sulla natura della realizzazione e gli interrogativi sulla sua funzionalità.
“A noi i colori della pace piacciono. E piacciono pure i colori dei diversi orientamenti sessuali”, dicono Pippo Zappulla e Ninni Gibellino per ArticoloUno in merito al rifacimento di piazza della Repubblica.
“Per noi la critica all’amministrazione comunale – dicono i due esponenti di ArticoloUno – non va fatta sui lavori di piazza della Repubblica ma sul senso vero di questa scelta. C’è un progetto complessivo? In quale contesto si inquadra? Se esiste la città non lo conosce. E se come temiamo trattasi di scelta estemporanea allora davvero c’è da preoccuparsi. Come la mettiamo infatti con lo “scheletro” del vecchio tribunale a pochi metri dalla bandiera della pace”.
“Non vorremmo riedizioni stile piste ciclabili. Le stesse infatti rappresentano una scelta di civiltà e di progresso per una comunità e la qualità della vita e dell’ambiente. Ma le piste ciclabile vanno contestualizzate al tessuto urbanistico e viario della citta: altrimenti si fa solo danno, si fa solo propaganda. Ecco non vorremmo che quei colori bellissimi e da noi apprezzati ne rappresentino solo un ulteriore strumento”, concludono Zappulla e Gibellino.
Anche Azione Siracusa fa sentire la sua voce, in maniera congiunta a +Europa. In una nota firmata dai coordinatori Angelo Carbone e Ruben Aparo viene stigmatizzato 2il mancato rispetto da parte di specifici esponenti politici nei confronti dell’intera comunità LGBTI+, che, ancora una volta, nonostante non fosse il focus dell’argomento, è stata oggetto di numerosi e riprovevoli commenti; a prova e dimostrazione
del fatto che, anche se la colorazione avesse avuto lo scopo di costituirsi come simbolo dell’orgoglio gay, saremmo stati posti di fronte a un necessario atto di coraggio dell’Amministrazione con il fine di educare alle differenze e all’integrazione di tutt*”, scrivono on quell’asterisco che mira ad azzerare le differenze di genere.
“Con altrettanto sconcerto apprendiamo le dichiarazioni di associazioni di tutela del paesaggio con proposte di faraonici giardinetti patriottici correlati a millantate discordanze tra la toponomastica e la progettazione urbanistica. A queste dichiarazioni non si può che ribattere con il ricordare l’essenza costituzionalmente pacifista della nostra Repubblica; considerazioni che denotano come non vi sia alcuna discrepanza tra il nome della Piazza in questione e la colorazione della pavimentazione della stessa”.




Capitozzature alla Villa? Il Comitato Aria Nuova chiede chiarimenti al Comune di Augusta

Gli interventi di potatura eseguiti su alberi della Villa Comunale di Augusta ed in piazza Mattarella hanno provocato la reazione del Comitato Aria Nuova. Gli ambientalisti lamentano il ricorso alla capitozzatura che avrebbe danneggiato alberi di grosse dimensioni. “Alberi di Ficus sottoposti ad interventi drastici di potatura, attraverso il taglio di branche dal diametro superiore a 10 cm con annullamento totale, o quasi, della chioma verde, sono stati snaturati dal loro naturale portamento e probabilmente sono stati compromessi in maniera irreversibile”.
Contestato non solo l’intervento drastico ma anche la scelta del periodo estivo. “Temiamo fortemente che questo intervento
possa aver compromesso in maniera definitiva la possibilità di sopravvivenza di questi alberi. Se ci sarà una ripresa vegetativa essa comporterà un grande sforzo da parte della pianta e l’eventuale ripresa della chioma, sarà un processo lento che potrebbe richiedere molti anni”.
Il Comitato Aria Nuova richiama il Decreto Ministeriale del 10 marzo 2020, in materia di “Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde”, che ribadisce la necessità di un approccio sistematico nella gestione del verde pubblico. Quanto a Manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo vengono
stabiliti criteri chiari e vincolanti per tutte le amministrazioni: ‘Gli interventi di potatura devono essere svolti unicamente da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all’avifauna nidificante ed effettuati solo nei casi strettamente necessari’”.
Chiesto alle autorità competenti un intervento per accertare la regolarità dell’intervento.




Truffe mentre è ai domiciliari, pluripregiudicato arrestato a Siracusa dai Carabinieri

Un pluripregiudicato siracusano di 35 anni, attualmente agli arresti domiciliari per una pena detentiva per gravi reati contro la persona ed il patrimonio, è stato arrestato dai Carabinieri e condotto in carcere.
Hanno infatti scoperto che l’uomo aveva ideato un efficace metodo per continuare a delinquere e guadagnare illecitamente denaro: con il pretesto di doversi sottoporre a visite mediche, abusava delle autorizzazioni ad allontanarsi da casa per commettere altri reati, in particolare truffe sulla compravendita di merce alimentare, che acquistava all’ingrosso con la falsa promessa di successivo saldo alla rivendita ed all’emissione di fattura, che invece non avvenivano mai poiché l’uomo si rendeva invece irreperibile.
Le false visite mediche e le ripetute violazioni, che hanno palesato l’inarrestabile propensione a delinquere e che sono state tutte documentate dai Carabinieri, hanno comportato quindi da parte dell’Autorità Giudiziaria la revoca del beneficio della detenzione domiciliare e la sua sostituzione con la reclusione in carcere.




Sicilia in zona gialla da lunedì, cosa cambia: obbligo di mascherina all’aperto e poche restrizioni

Ultimo fine settimana senza restrizioni, da lunedì la Sicilia si ritroverà in zona gialla. Un giallo “sbiadito” secondo i virologi alla luce di misure di contenimento in effetti più blande rispetto a quelle del precedente sistema di colorazione in base all’indice di rischio.
Da lunedì in Sicilia torna l’obbligo di mascherine, anche all’aperto. Sono esentati i bambini fino a 6 anni. Superata quindi l’ordinanza regionale del 13 agosto che aveva esteso estende l’obbligo della mascherina anche ai luoghi pubblici all’aperto, ma solo “se si è nel contesto di presenze di più soggetti in luoghi particolarmente affollati”. Da lunedì, all’aperto, bisognerà indossarla sempre.
Non tornerà il coprifuoco, ormai superato da recenti provvedimenti governativi. Nessuna chiusura di negozi o attività. Per ristoranti, musei, cinema, parchi divertimento, teatri e sale gioco rimane sempre l’obbligo del green pass. Attesa per i chiarimenti del governo sul limite dei 4 commensali per tavolo in zona gialla. Nessuna limitazioni per gli spostamenti tra regioni ed è sempre possibile raggiungere le seconde case.
Il passaggio in zona gialla sembra quindi più “simbolico” che restrittivo. Una sorta di “avvertimento” perchè se i numeri dovessero continuare a salire, la Sicilia rischierebbe di essere la prima regione arancione. Se si superano i 150 casi settimanali ogni 100milaabitanti e si superano il 20% dei ricoveri in terapia intensiva e la soglia del 30% negli altri reparti, il cambio colore è inevitabile. E con le nuove regole, le veri restrizioni arrivano proprio con la zona arancione. Lo sanno già i quattro comuni siciliani (Barrafranca, Niscemi, Comiso e Vittoria) che da giorni, s provvedimento regionale, stanno sperimentandola.
Arancione significa non poter uscire dal territorio comunale (tranne possessori green pass), coprifuoco dalle 22 alle 5, centri commerciali chiusi nel fine settimana. In zona arancione chiuse palestre, piscine, teatri e cinema. No al servizio al tavolo in bar e ristoranti. Resta consentita fino alle 22 la sola ristorazione con consegna a domicilio o asporto.
«La “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute – che ho sentito poco fa al telefono – non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci, commentando il provvedimento del ministro Speranza che colloca la Sicilia in “zona gialla” da lunedì 30 agosto, a seguito del superamento dei parametri previsti.
«Mi aspetto che i siciliani non vaccinati contro il Covid – prosegue – sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico. Cos’altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi? La mia ordinanza sulla vaccinazione nei 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale».

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Viola il divieto di avvicinamento alla ex moglie, 54enne di Augusta finisce ai domiciliari

Un 54enne d Augusta è stato posto ai domiciliari. E’ ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia a carico dell’ex moglie, con l’aggravante di aver commesso i fatti in presenza dei figli minori. Agenti delle Volanti hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare.
La donna, già dal 2017, sarebbe stata vittima di continue vessazioni, insulti e violenze fisiche e morali da parte del marito, noto professionista megarese. Accusava la donna di avergli rovinato la reputazione chiedendo la separazione e rovinando così l’immagine di famiglia perfetta che l’uomo pretendeva di mantenere, continuando la convivenza nello stessa abitazione facendo anche leva sulle difficoltà economiche della donna che, non svolgendo alcuna attività lavorativa, era impossibilitata a mantenere sé e i tre figli.
L’uomo, al quale qualche giorno fa è stato notificato il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla ex moglie, ha disatteso il provvedimento minacciando e picchiando la donna.
Tale comportamento ha determinato, da parte dell’Autorità Giudiziaria, l’aggravamento delle misure cautelare e l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.




Inseguimento sui tetti di Noto, i Carabinieri arrestano un ricercato nel quartiere dei Caminanti

Era ricercato da oltre due anni per reati che vanno dall’estorsione alla truffa, al furto aggravato. I Carabinieri di Noto lo hanno arrestato nel quartiere dei Caminanti, nonostante una fuga tentata sui tetti. Nei giorni scorsi, nella città barocca, erano state arrestate 2 persone anch’esse appartenenti alla popolosa comunità dei Caminanti.
Gli uomini del Nucleo Operativo della Compagnia di Noto, dopo prolungate ricerche, sono riusciti ad individuare il ricercato in una villetta. Quando i Carabinieri si sono presentati, l’uomo si è rapidamente calato da una finestra laterale ed ha cercato di fuggire correndo tra i tetti delle abitazioni vicine. I militari però lo hanno inseguito e sono riusciti a raggiungerlo ed a trarlo in arresto. E’ stato condotto in carcere a Cavadonna, dove dovrà scontare due anni e tre mesi di reclusione.