Siracusa bollente, è la città più calda della Sicilia: toccati 41,4 °C

Secondo i dati del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), aggiornati alle ore 13.50 di questo pomeriggio, Siracusa risulta la città più calda della Sicilia. Nelle scorse ore, infatti, la stazione SIAS di Siracusa ha rilevato 41,4 °C. Una temperatura che sin dalle prime ore del mattino è cresciuta gradualmente, fino a superare i 40 °C.
Nella giornata di ieri, complice anche il grande caldo, si sono sviluppati diversi focolai nel perimetro urbano della città. Da stamattina, le temperature sono salite ancora accompagnate da un vento caldo che ha alimentato nuovi incendi, come sulla via per Floridia, all’altezza dell’uscita autostradale in direzione Catania.
Il valore raggiunto a Siracusa dovrebbe segnare, al momento e in attesa di ulteriori aggiornamenti, il record per il 2025. Lo scorso giugno era stata la stazione SIAS di Lentini, in contrada Luppinaro a quota 50 metri sul livello del mare, a superare la soglia dei 40 °C.
In queste ore, quindi, la provincia di Siracusa si conferma la più calda dell’isola: si misurano 41,1 °C a Lentini, 40,8 °C ad Augusta e 40 °C a Noto.
Si raccomanda di prestare attenzione al grande caldo e di ripararsi in zone d’ombra o, dove possibile, trovare refrigerio.




Pomeriggio di incendi a Siracusa, l’assessore Pantano: “Sono state ore difficili, ma il sistema ha retto”

Diversi incendi hanno interessato il perimetro urbano di Siracusa nel pomeriggio di ieri. Sono state ore difficili, che hanno reso necessario anche l’intervento della Forestale. Sul tema è intervenuto l’assessore alla Mobilità del Comune di Siracusa, Enzo Pantano, che ha voluto esprimere “un sincero e profondo ringraziamento ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e a tutti i volontari che ieri, con straordinaria abnegazione, sono intervenuti in diverse aree del territorio comunale per contrastare i numerosi focolai che hanno generato incendi particolarmente pericolosi. Grazie al loro intervento rapido, coordinato ed efficace è stato possibile contenere le fiamme su più fronti, garantendo la sicurezza della popolazione e riducendo al minimo i danni. Queste donne e questi uomini rappresentano la vera spina dorsale del sistema di Protezione Civile del Comune di Siracusa e la loro dedizione deve essere un esempio per tutti.
Come Amministrazione, – ha sottolineato l’assessore – nei mesi scorsi abbiamo portato avanti una serie di interventi mirati alla prevenzione, tra cui opere di pulizia e la realizzazione di strisce tagliafuoco in diverse aree sensibili del territorio. Purtroppo, non tutti i proprietari privati hanno ottemperato all’ordinanza comunale sulla pulizia dei terreni: alcuni di essi sono già stati sanzionati, nel rispetto della normativa vigente.
Va anche precisato che molti dei roghi di ieri si sono sviluppati su terreni che non sono di proprietà comunale, ma di altri enti.
È stato un pomeriggio difficile, ma oggi possiamo dire che il sistema ha retto grazie al lavoro instancabile e al senso di responsabilità delle straordinarie persone che ogni giorno operano per la sicurezza della nostra comunità”.
Il Partito Democratico di Siracusa ha sottolineato la necessità di individuare fondi adeguati per affrontare l’estate. Con l’arrivo della stagione calda, infatti, gli incendi si ripresentano puntualmente e ogni anno la città si trova impreparata. Il gruppo consiliare del PD non ha votato il bilancio previsionale, contestando la scala di priorità dell’Amministrazione e ritenendo le risorse stanziate insufficienti per affrontare le vere sfide della città. Le somme attualmente previste per la Protezione Civile e per la pulizia dei terreni non sono adeguate a gestire il problema e a evitare che si trasformi in una vera emergenza. Per questo chiediamo all’Amministrazione di procedere immediatamente con una variazione di bilancio, aumentando le risorse destinate alla Protezione Civile e concentrandosi sulla pulizia dei terreni incolti di proprietà comunale, così da ridurre il rischio incendi e tutelare la salute pubblica. Anche i depositi di rifiuti che occupano strade e aree vincolate, segno di una gestione superficiale del servizio, rappresentano oggi un pericolo costante con l’aumento delle temperature. Le discariche abusive devono essere rimosse con tempestività, senza scaricare responsabilità e senza mettere a rischio la salute dei cittadini. Serve un intervento rapido e costante, soprattutto ora che il caldo rende ogni ritardo un potenziale pericolo.
Il Consiglio comunale ha già approvato atti di indirizzo, anche a firma del PD, che vanno in questa direzione, e le commissioni III e IV hanno chiesto un impegno concreto. Tuttavia, senza stanziamenti adeguati ogni richiesta rimane inefficace. Il gruppo consiliare del PD è disponibile a votare a favore di una variazione di bilancio che consenta di affrontare subito questa situazione, prima che diventi un’emergenza vera e propria.
Chiediamo all’Amministrazione e al Sindaco, responsabile della salute pubblica, di procedere senza ulteriori ritardi e di adottare tutte le misure necessarie per gestire la stagione più calda, tutelando la sicurezza e la salute dei cittadini”, ha concluso il Partito Democratico Siracusa.




Incendio all’impiato di rifiuti, il Prefetto di Siracusa dispone controlli. Plauso di Gennuso (FI)

Il Prefetto di Siracusa, Giovanni Signer, ha ordinato ordinato controlli sulla possibile presenza di diossina nelle coltivazioni dopo l’incendio all’impianto Ecomac di Augusta. A darne notizia è il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, che esprime il proprio plauso.
“Apprezzo la decisione del Prefetto – dichiara Gennuso –, perché ervono risposte chiare ai cittadini sulla sicurezza dei prodotti e interventi immediati per gli agricoltori se i raccolti fossero contaminati”.
L’incendio ha causato una nube nera su Augusta, Priolo e Melilli. Asp, Arpa e Carabinieri del Noe effettueranno ora prelievi nei campi per verificare la presenza di diossina.
“Oltre ai controlli volti a garantire la salubrità dei prodotti per i consumatori– aggiunge il deputato –, è già ora di pensare a misure di ristoro. Se la terra o i prodotti fossero inquinati, gli agricoltori non possono pagare il conto da soli. La loro attività è vitale per il territorio.”




Fiamme alla Ecomac, Icos Serbatoi: “Il Prefetto chiarisca i rischi per i lavoratori”

“In qualità di impresa con sede nel territorio di Siracusa, interessato da una nube a causa del ben noto incendio divampato in zona industriale, con la presente occupando noi circa 100 dipendenti nel comparto delle raffinerie, siamo a sollecitare l’emissione da parte del Prefetto di un formale provvedimento che comunichi la sussistenza o meno di rischi per la sicurezza dei lavoratori impegnati nella zona colpita e la sussistenza o meno delle condizioni ambientali che consentono agli operai di svolgere la propria attività senza pericolo per la loro incolumità e salute”. A dichiararlo è Salvatore Costantino, direttore tecnico di Icos Serbatoi Spa ed ex consigliere comunale di Siracusa, che sollecita l’intervento del prefetto di Siracusa, Giovanni Signer, affinché venga fatta piena luce su eventuali rischi per la sicurezza dei lavoratori a seguito dell’incendio divampato presso lo stabilimento Ecomac di Augusta sabato 5 luglio.
“Si ritiene, infatti che un intervento di sua Eccellenza il Prefetto in qualità di garante della sicurezza, sia doveroso, nel rispetto di tutte le realtà lavorative che operano nel polo industriale della nostra provincia, che allo stato, rimangono ignare della gravità dell’evento e delle azioni intraprese dalle Autorità competenti per la loro tutela, con il pericolo che si manifestino danni sia per le attività economiche sia per la salute delle persone”, conclude Salvatore Costantino.




Il rogo di Augusta, Gilistro (M5S): “Depositata interrogazione urgente”

“La sicurezza ambientale non sia tema a posteriori”. A dirlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che annuncia il deposito di un’interrogazione parlamentare all’Assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità sul secondo incendio divampato sabato scorso all’interno dell’impianto Ecomac di contrada San Cusumano, ad Augusta, e per il quale i Vigili del Fuoco non hanno ancora concluso del tutto le operazioni di spegnimento. Nel frattempo, si attendono i dati Arpa sui valori di diossine e furani sprigionati dalla combustione di tonnellate di materiale plastico.
“Dopo l’incendio in Ecomac del 2022 ci saremmo aspettati verifiche rigorose, controlli continui e adeguate misure di prevenzione. Invece, tre anni dopo, ci ritroviamo a commentare un nuovo rogo, sempre nello stesso impianto, con le stesse criticità ambientali e rischi sanitari per l’intera provincia di Siracusa. È evidente che qualcosa non ha funzionato o non è stato fatto. La Regione ha il dovere di spiegare come sia stato possibile”, commenta l’esponente pentastellato.
“Voglio sapere – incalza Gilistro – quali controlli furono effettuati dopo il primo incendio del 2022, quali prescrizioni furono imposte, se e quando sono stati eseguiti i successivi accertamenti e se l’impianto risultava regolarmente autorizzato e conforme sotto il profilo della sicurezza antincendio. È assurdo che un impianto a rischio possa registrare due incendi gravi in tre anni, senza che si sia intervenuti per tempo”.
L’interrogazione chiede conto anche dell’adeguatezza dei protocolli regionali di verifica sugli impianti che trattano rifiuti plastici o facilmente infiammabili, nonché delle azioni ispettive avviate – o meno – dopo l’evento del 2022.
“È il momento di fare chiarezza – prosegue Gilistro – su quali responsabilità ricadano sulla società gestrice, ma anche su quali mancanze siano imputabili agli organi preposti ai controlli. È legittimo chiedersi se oggi sussistano ancora le condizioni per continuare a svolgere quell’attività nello stesso sito, viste le gravi conseguenze che si sono già verificate per due volte”.
“Non possiamo più permettere – conclude – che il tema della sicurezza ambientale venga affrontato solo a posteriori, con la logica dell’emergenza. Serve un cambio di passo, con controlli stringenti, trasparenti e indipendenti, e la revisione del sistema autorizzativo per gli impianti a rischio ambientale. I cittadini del territorio meritano garanzie, non altre emergenze”.




Incendio alla Ecomac, le reazioni della politica: “Avviare una verifica sulle cause e sulle responsabilità”

Le operazioni di spegnimento all’impianto Ecomac di Augusta sono ancora in corso. La fase critica è alle spalle, ci sono solo dei piccoli focolai che devono essere raggiunti. In questo caso infatti sono entrate in azione le ruspe, che consentono di rimuovere i rifiuti per facilitare l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Sul tema è intervenuta la Cgil Siracusa: “È il secondo incidente in soli tre anni nella stessa azienda – dichiara Roberto Alosi, Segr. Gen. Cgil di Sr – e ancora una volta sono i cittadini e i lavoratori a subire le conseguenze di un sistema che continua a sottovalutare la sicurezza e la prevenzione”.
“La CGIL di Siracusa esprime innanzitutto vicinanza alle comunità colpite e ringrazia la Prefettura, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e la Protezione Civile per l’impegno profuso in queste ore difficili. Ma la solidarietà non basta”.
“È urgente avviare una verifica rigorosa sulle cause dell’incendio e sulle responsabilità, con trasparenza e informazione completa alla popolazione, e garantire il monitoraggio continuo e pubblico dei dati sulla qualità dell’aria e sul potenziale impatto sanitario e ambientale. Non accetteremo silenzi, omissioni o minimizzazioni”.
“Come CGIL ribadiamo che la sicurezza ambientale e la tutela della salute devono diventare una priorità concreta nell’intera area industriale di Siracusa-Augusta-Priolo-Melilli, che continua a vivere in un equilibrio precario tra lavoro e diritto a respirare aria pulita”.
“Denunciamo ancora una volta il colpevole ritardo degli enti preposti e delle aziende che non investono in prevenzione, manutenzioni e adeguamento degli impianti, e rivendichiamo: l’attuazione immediata e vincolante del Piano di Emergenza Esterno con informazione preventiva alla popolazione; la revisione e il rafforzamento del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria dell’area industriale; controlli serrati e frequenti sugli impianti e sulle procedure di sicurezza; l’avvio di un tavolo permanente in Prefettura con le organizzazioni sindacali, le autorità sanitarie, ARPA e Protezione Civile per la gestione delle emergenze ambientali e industriali; un Piano straordinario di investimenti per la riconversione ecologica dell’area industriale, che non può più essere rinviata”.
“Non si tratta – continua Alosi – solo di gestire le emergenze: si tratta di costruire un futuro in cui lavoro, salute e ambiente non siano in contraddizione, ma possano convivere in una nuova stagione industriale per questo territorio. La CGIL di Siracusa, insieme alla categoria dell’area industriale e alle Rappresentanze Sindacali Aziendali, continuerà a vigilare e ad agire in tutte le sedi affinché la sicurezza sul lavoro e la sicurezza ambientale diventino finalmente diritti garantiti e non slogan”, conclude Roberto Alosi.
“Ho appena depositato in Senato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in merito all’incendio divampato lo scorso 5 luglio presso l’impianto di trattamento rifiuti Ecomac, nel territorio di Augusta, il quale non può essere considerato un episodio isolato né trattato con superficialità. Ancora una volta, una nube tossica si è alzata nei cieli del siracusano, mettendo a rischio la salute dei cittadini e ponendo serie domande sulla sicurezza e la gestione dei rifiuti nei pressi di un polo industriale ad alto rischio ambientale”. Così la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo.
“Nella fattispecie – continua la senatrice – ho chiesto se non sia utile l’adozione di normative più severe per la prevenzione, il monitoraggio e la messa in sicurezza di impianti di questo tipo, specie quando si trovano in aree già esposte a criticità ambientali. Allo stesso modo, ho chiesto un aggiornamento della mappatura nazionale dei siti a rischio di incidente rilevante, incluso quelli privati, come previsto dalla direttiva Seveso III. Altresì ho chiesto di introdurre controlli periodici da parte di ISPRA, in particolare per quegli impianti che hanno già registrato eventi incendiari negli ultimi anni”.
“Nell’incendio di Augusta – conclude Ternullo – sono andati in fumo materiali plastici, sprigionando composti altamente volatili come benzene, toluene, acroleina e altri, come accertato dalle analisi dell’ARPA Sicilia. Non è la prima volta che l’impianto è teatro di episodi simili, e l’assenza di un sistema preventivo efficace, unita all’accumulo di rifiuti pericolosi, pone interrogativi gravi sulla gestione del sito. Serve un argine, che solo una normativa chiara e definita può garantire”.
Preouccupazione e rabbia mostrano i consiglieri del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Augusta. “Questo evento tragico rende ancora più urgente e necessario dotarsi di un piano di protezione civile, che da anni aspettiamo e che ancora non è stato attuato. Per il loro lavoro prezioso e la loro dedizione esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro ringraziamento ai Vigili del Fuoco, a tutte le forze impegnate nell’intervento e a tutti i cittadini che hanno dovuto affrontare questo ennesimo pericolo.
Con la richiesta di convocazione di Consiglio Comunale, aperto alla cittadinanza e alla società civile, chiederemo alle autorità competenti di conoscere a fondo la vicenda per verificare se ci sono state delle lacune o un mancato rispetto delle prescrizioni necessarie a far si che l’incendio non riaccadesse.
In considerazione che dinanzi a tali gravi eventi cresce l’esigenza di rassicurare i cittadini, con una successiva interrogazione chiederemo di sapere del perché l’amministrazione, nell’immediatezza dei fatti e nelle ore successive, non ha attivato procedure, anche in via precauzionale, a tutela e salvaguardia della cittadinanza, come nei comuni limitrofi in forma di Ordinanza, così da informare formalmente la cittadinanza e dare indicazioni pertinenti per la salvaguardia in primis della salute.
Chiederemo inoltre al Sindaco, nella sua qualità di massimo tutore della salute pubblica, e la Giunta, a rispondere per iscritto e oralmente in Consiglio:su ogni dato rilevante riguardante il disastro ambientale in oggetto, all’uopo acquisendo esaustive informazioni da ARPA, VV.FF., ASP, e ogni altro ente e organo preposto alla cura dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica, al fine di rendere la cittadinanza pienamente edotta su tutte le conseguenze del detto evento e sulle misure intraprese e da intraprendere al fine di contrastare il grave danno patito; se sono stati eseguiti monitoraggio da parte nell’ARPA anche nel territorio del Comune di Augusta, dove ricade l’impianto oggetto dell’incendio; nel caso in cui l’ARPA non ha eseguito i rilevamenti sul nostro territorio se il Sindaco ha sollecitato tale attività e/o chiesto ufficialmente spiegazioni all’ARPA sull’eventuale mancanza di rilevamenti sul nostro territorio.
Questo ennesimo evento ci ricorda come sia fondamentale non solo adottare in modo stringente le misure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini per prevenire futuri incidenti ma anche la fondamentale importanza di un piano di protezione civile, strumento necessario affrontare al meglio queste tragiche situazioni da parte delle forze dell’ordine, dagli addetti e dai cittadini tutti”.




Rogo alla Ecomac, Faranda: “L’emergenza non è rientrata, le imprese devono tutelare i lavoratori”

L’incendio che ha colpito lo stabilimento di rifiuti Ecomac ad Augusta continua a mantenere alta l’attenzione.
Sulla vicenda è intervenuto Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Confsal di Siracusa, che critica duramente la decisione delle committenti e chiama in causa il prefetto e tutte le istituzioni preposte al controllo, affinché venga salvaguardata la salute dei lavoratori di tutta l’area industriale.
“I lavoratori della zona industriale non sono carne da macello, la salute delle persone viene prima del profitto. L’emergenza legata all’incendio alla Ecomac non è ancora rientrata, l’ARPA non ha ancora fornito i dati sulla presenza di sostanze tossiche nell’aria e per questo motivo le aziende della zona industriale, alcune delle quali si trovano a poche centinaia di metri dall’impianto Ecomac, non possono scaricare sulle imprese dell’indotto la decisione di far tornare in servizio i lavoratori o meno. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile”, commenta. “Non si può pensare di lasciare che le imprese dell’indotto decidano se far tornare in servizio i lavoratori o meno – continua Faranda -. Prima di far riprendere le operazioni si deve essere sicuri che non ci siano rischi per la salute. I lavoratori vanno messi in modo precauzionale in cassa integrazione fino a quando l’emergenza non sarà rientrata. I sindaci hanno opportunamente firmato delle ordinanze per tutelare la salute dei cittadini ma mi chiedo: i lavoratori sono diversi? Non vanno tutelati?. Sulla vicenda deve intervenire il Prefetto perché non ci si può comportare in maniera così irresponsabile mettendo l’esigenza di produrre davanti alla salute delle persone”. Il segretario della FISMIC- Confsal Siracusa sottolinea anche il silenzio attorno alla vicenda. “Tutte le organizzazioni sindacali e sociali – aggiunge Faranda – dovrebbero essere compatte e schierate in prima fila nella difesa dei lavoratori e della loro salute ma invece c’è un silenzio assordante”.




Pomeriggio di fuoco a Siracusa, troppi incendi di sterpaglie: elicottero sulla Pizzuta

Un pomeriggio infernale per Siracusa. Complici le alte temperature, si sono sviluppati diversi incendi nel perimetro urbano. Un vasto incendio ha colpito la zona di via Franca Maria Gianni estendendosi anche alle limitrofe via Ferla e via Cassaro. Le fiamme si sono propagate rapidamente, anche a causa del vento. Ed hanno trovato nella vegetazione secca carburante per avanzare. Le fiamme hanno finito per coinvolgere anche due autovetture parcheggiate nelle vicinanze. Via Franca Maria Gianni è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni di spegnimento in piena sicurezza.
Ma l’incendio più vasto è quello che si è sviluppato in zona Pizzuta, a partire dall’area attorno a via Pasquale Salibra. E’ dovuto anche intervenire l’elicottero della Forestale con lanci direttamente sulle case, con le fiamme vicinissime. Molti curiosi in zona stanno rallentando le operazioni di soccorso, con auto parcheggiate in modo tale da restringere la corsia. Mezzi di soccorso in difficoltà. Mobilitati Carabinieri, Polizia e Municipale.
Fiamme anche sul costone a nord del castello Eurialo, con le fiamme che stanno minacciando da vicino ancora una volta la tenuta Pupillo.
Gran lavoro per Vigili del Fuoco e Protezione Civile, in campo con tutte le forze ed i mezzi disponibili. Dal comando di Siracusa chiesti rinforzi, per la necessità di disporre di ulteriori squadre di terra. Il centralino della caserma di via Von Platen riceve segnalazioni su segnalazioni con le fiamme che in alcuni casi – come alla Pizzuta – si spingono sino quasi a lambire alcune abitazioni.
Non si hanno notizie, al momento, di evacuazioni.




FOTO e VIDEO. Le immagini degli incendi che circondano Siracusa

È un pomeriggio difficile per Siracusa. Complici le alte temperature, si sono sviluppati diversi incendi in città. Le fiamme hanno colpito la zona di via Franca Maria Gianni, estendendosi anche alle limitrofe via Ferla e via Cassaro. Nell’incendio sono rimaste coinvolte anche due autovetture.
Un altro importante rogo si è sviluppato in zona Pizzuta, a partire dall’area attorno a via Pasquale Salibra. È stato necessario ricorrere anche all’intervento dell’elicottero della Forestale.
Fiamme anche sul costone a nord del castello Eurialo, con l’incendio che minaccia da vicino, ancora una volta, la tenuta Pupillo.




Presentato al MASAF il trailer del documentario sul G7 Agricoltura e Pesca / Divinazione Expo

Questa mattina al MASAF è stato presentato il trailer del documentario sul G7 Agricoltura e Pesca / Divinazione Expo, l’evento internazionale che si è svolto dal 21 al 29 settembre a Siracusa.
“Oggi alla Stampa Estera ho presentato i risultati di trenta mesi di Governo in due settori che abbiamo riportato al centro dell’agenda nazionale: l’agricoltura e la pesca. – ha scritto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sui canali social – Oltre 11 miliardi di investimenti, una capacità di spesa in forte crescita, export da record, incremento del reddito agricolo, impulso all’innovazione. L’Italia è oggi prima in Europa per valore aggiunto nel comparto. Un percorso fondato su visione, impegno e tappe decisive come il G7 Agricoltura e Pesca e Divinazione Expo a Siracusa. Un grande successo del Sistema Italia, che abbiamo lanciato proprio da questa sala lo scorso anno e che, oggi, celebriamo per aver dato centralità alla sovranità alimentare, tanto a livello nazionale quanto internazionale. Mai come oggi l’Italia ha creduto e investito nell’agricoltura e nella pesca. E noi continueremo a farlo”.

Gli hightlights del documentario.