Avvallamento in via Catania, recitanta e messa in sicurezza la zona

L’evidente avvallamento su via Catania a Siracusa è stato recintato. Nelle scorse ore, la redazione di SiracusaOggi.it aveva segnalato il peggioramento delle codizioni di quel tratto di strada che collega corso Gelone con piazzale Marconi. Sulla parte destra della piccola strada si notava facilmente quell’incavo sospetto. Anche il marciapiedi ha iniziato a mostrare i segni di una sorta di implosione, come se sotto la sede stradale vi fosse il vuoto. Il rischio è che possa aprirsi una voragine, come accaduto negli ultimi anni e per motivi differenti sul lungomare di Levante prima e nel sistema di rotonde Necropoli del Fusco-viale Paolo Orsi poche settimane addietro. Anche alla luce di quest’ultimo precedente, è necessario un intervento di controllo e verifica delle condizioni del sottosuolo. Ed ecco il primo passo: è stata recintata e messa in sicurezza la zona, in attesa degli interventi di ripristino.




Insulti social su Walter Zenga che difende il Siracusa. La replica dell’Acireale: “Bisogna saper perdere”

Non si arrestano le polemiche post Acireale-Siracusa. Dopo lo sfogo sui canali social, Walter Zenga è stato subissato da insulti. La risposta? Nuovamente sui social, postando le offese con una breve descrizione: “Alcuni esempi di educazione. Sempre più convinto di essere dalla parte giusta. Forza Leoni”.

Nel frattempo, le scintille tra Acireale e Siracusa non sembrano placarsi. Si, perché dopo gli attacchi di Zenga non si è fatta attendere la replica ufficiale dell’Acireale. “La SSD Città di Acireale, alla luce delle dichiarazione del Club Manager del Siracusa Calcio, Walter Zenga, che alimentano le polemiche sorte domenica scorsa dopo il match giocato allo stadio Aci e Galatea, fa presente che all’interno di una Società importante come quella aretusea, che può vantare giocatori, staff tecnico e dirigenza di alto livello, si dovrebbe evitare di alzare polveroni, e allo stesso tempo invita il Club Manager aretuseo ad accettare il responso del Commissario di campo (peraltro voluto dalla sua stessa Società) e della giustizia sportiva (come del resto ha fatto l’Acireale), che ha evidenziato come le manchevolezze comportamentali siano occorse da entrambe le parti (il che, in un match molto sentito e delicato dal punto di vista ambientale, può apparire comprensibile)”, si legge nella nota pubblicata dall’Acireale.
Il Club Manager del Siracusa, nel suo sfogo social, ha fatto riferimento alle decisioni del Giudice Sportivo con le due pesanti squalifiche inflitte a Manuel Sarao e Mimmo Maggio, ma anche alle diverse perdite di tempo della squadra di casa avvenute durante la partita, con i raccattapalle spariti improvvisamente dopo il primo tempo. La risposta dell’Acireale è chiara e decisa. “Le squalifiche ad Alessio Zappalà e Domenico Maggio, in ultima analisi, si equivalgono. Spiace, semmai, che dei ragazzini del Settore Giovanili, quattordicenni o poco meno, siano stati pesantemente insultati, a margine del compito svolto da raccattapalle, da giocatori adulti e di grande esperienza, che dovrebbero invece rappresentare un esempio e un modello. Sarebbe d’esempio, in questo caso, mostrare di saper perdere allo stesso modo di come fino ad ora si è saputo, tante volte, vincere. Alla Società del presidente Ricci va in ogni caso un in bocca al lupo per il prosieguo del campionato”.




“Contro tutto e contro tutti”, Walter Zenga si sfoga e chiama a gran voce i tifosi allo stadio

“Contro tutto e contro tutti”: è così che scrive Walter Zenga sui canali social. Si, perché l’ex portierone della Nazionale è sceso in campo un’altra volta e non per andare tra i pali, ma per difendere Turati e i suoi uomini. La sconfitta di Acireale continua a far parlare di sé e le polemiche non sembrano placarsi, anche fuori dal rettangolo di gioco. A tenere banco sono le decisioni della terna arbitrale in occasione della gara valida per la venticinquesima giornata del girone I di Serie D e, soprattutto, le due pesanti squalifiche inflitte dal Giudice Sportivo a Manuel Sarao e Mimmo Maggio. Il primo è stato sanzionato “per avere, a gioco in svolgimento, afferrato per il collo un calciatore avversario”, comportamento antisportivo e giudicato violento. Il capitano azzurro, invece, paga le tensioni post gara, in un clima quanto meno avvelenato: “al termine della gara, nell’area degli spogliatoi, spintonava alcuni calciatori avversari”, scrive il Giudice Sportivo. Walter Zenga si sfoga sui social e attacca: “Senza parole. Recentemente, in una partita giocata a Siracusa, un componente della panchina avversaria si rivolgeva a un suo giocatore urlandogli ‘spaccagli un ginocchio’, indicando un giocatore del Siracusa. Qui il nostro capitano insultato viene squalificato, differente? Contro tutto e contro tutti”.
L’Acireale se la “cava” con una multa di 1.300 euro, per la presenza in panchina di una persona non autorizzata per l’agitato finale. Squalificato per due giornate il preparatore atletico granata Alessio Sergio Zappalà, per “aver rivolto espressioni offensive ai tesserati avversari nella zona spogliatoi, innescando un principio di rissa”.
Il Club Manager e Brand Ambassador del Siracusa Calcio fa riferimento anche alle diverse perdite di tempo della squadra di casa avvenute durante la partita, con i raccattapalle spariti improvvisamente dopo il primo tempo. E Zenga ancora continua postando diverse immagini di falli da possibile calcio di rigore non fischiati dall’arbitro a favore del Siracusa. L’invito della tifoseria azzurra e sostenuto anche da Walter Zenga è quello di riempire il Nicola De Simone, domenica 2 marzo alle ore 15, in occasione della sfida tra Siracusa e Sancataldese: “Contro tutto e contro tutti”.




Azzurri rullo compressore, la Reggina ancora in scia a causa di due amari pareggi

La brusca frenata del Siracusa ad Acireale permette alla Reggina di rifarsi sotto in classifica. Tre lunghezze di distanza adesso tra le due squadre, a nove giornate dal termine. A riavvolgere il nastro del campionato, viene da ripensare a quei punti “lasciati” per strada da Maggio e compagni. Il ruolino di marcia, comunque positivo, è di 18 vittorie (11 in casa), 3 pareggi e 4 sconfitte (1 in casa).
In cima alla lista delle occasioni “mancate” c’è la gara persa al De Simone contro il Sambiase, l’unica squadra capace di battere due volte su due gli azzurri. Quei tre punti avrebbero forse permesso di piazzare un break più deciso, “spazzando” già ad inizio gennaio la classifica.
Ma se in uno scontro diretto può anche essere partita da tripla, a gridare vendetta sono soprattutto alcuni pareggi: lo 0-0 con la Sancataldese, l’1-1 sofferto in case del Castrumfavara, il pari di Paternò. In almeno due di questi tre risultati, è lecito parlare di due punti persi più che di un punto guadagnato. Insomma, si potrebbe sostenere – con certa ragion veduta – che alla classifica del Siracusa mancano quattro punti.
Quanto alle sconfitte, se quella alla prima giornata con il Sambiase e poi il 2-0 rimediato a Locri possono essere state sorprendenti, si tratta comunque di risultati storti che – nell’arco di una stagione – possono anche capitare. Il vecchio adagio, in fondo, dice che non si può vincere sempre.
Però è anche vero che, tolta la bestia nera Sambiase, il Siracusa ha messo sotto tutte le big andando anche a vincere in casa loro: Reggio, Scafati e Vibo ad esempio. E sarebbe ingeneroso non sottolineare l’importanza di quelle prove, come anche il carattere immenso mostrato ribaltando Ragusa e Reggina in trasferta.
Ancora a proposito di Reggina, uno sguardo veloce in casa amaranto: 54 punti sono frutto di 16 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Il raffronto con gli azzurri: una sconfitta in meno, due vittorie in meno ma tre pareggi in più.
Ruolino di marcia delle ultime 5 giornate identico: 4 vittorie e 1 sconfitta. L’unica sconfitta della Reggina è quella proprio nello scontro diretto con il Siracusa, al Granillo.
Il calendario dà al Siracusa il piccolo vantaggio di poter disputare più partite in casa, da qui alla fine del campionato. In un testa a testa così serrato, anche questo può contribuire a fare la differenza.




Sicurezza nel territorio di Ragusa e Siracusa, Sallemi e Cannata (FdI) incontrano il ministro Piantedosi

Affrontare le criticità legate alla sicurezza nel territorio del Sud Est Siciliano, con particolare riferimento alle province di Ragusa e Siracusa. E’ stato questo l’obiettivo del senatore Salvo Sallemi e dell’onorevole Luca Cannata di Fratelli d’Italia che nelle scorse ore hanno incontrato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Nel corso dell’incontro, i due rappresentanti di FdI hanno illustrato al Ministro le esigenze del territorio, evidenziando la necessità di un potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e di una maggiore presenza istituzionale per garantire una risposta efficace alle istanze di sicurezza dei cittadini.
“Il Ministro Piantedosi, che ringraziamo per la disponibilità, ha dimostrato grande attenzione e sensibilità verso le problematiche del nostro territorio”, hanno dichiarato i Senatori Sallemi e Cannata. “Abbiamo trovato piena disponibilità nel confronto, e il Ministro ha assicurato che il rafforzamento degli organici sarà una priorità, da attuare appena ve ne saranno le condizioni operative. Inoltre, ha garantito il suo impegno per tenere una sua visita istituzionale nelle province di Siracusa e Ragusa e per partecipare personalmente a tavoli tematici sulla sicurezza, al fine di ascoltare le esigenze delle comunità locali e definire interventi mirati”.
Sallemi e Cannata hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro, sottolineando l’importanza di un’azione coordinata tra Governo e territorio per affrontare le sfide legate alla sicurezza. “La tutela dei cittadini e la lotta alla criminalità sono priorità assolute”, hanno concluso Sallemi e Cannata. “Continueremo a lavorare con determinazione per garantire che i nostri territori abbiano tutte le risorse necessarie per vivere in sicurezza e per tutelare i cittadini e gli imprenditori “.




Modifiche alla ciclabile di via Damone, c’è il rischio di creare un precedente? Risponde l’assessore Pantano

Il tema è noto a Siracusa ed è quello delle piste ciclabili. Nello specifico, si parla di quella di via Damone, che in questi giorni, a seguito della chiusura del parcheggio a servizio della riqualificata zona Tisia-Pitia e di un confronto tra l’Amministrazione e i commercianti, sta subendo delle modifiche per fare posto alle auto.
Il parcheggio Damone non riapre, almeno non nell’immediato; questo è risaputo e per la frequentata area commerciale e residenziale Tisia-Pitia è un bel problema. In “soccorso” delle circa 80 attività commerciali che lamentano un duro contraccolpo derivante dall’assenza di posti auto, ha preso corpo la risposta del Comune di Siracusa: la prima “toppa” sono i circa 50 posti auto recuperati tra via Filisto, via dell’Olimpiade e soprattutto nell’area Damone (ronco I) e via Damone. In quest’ultima via, è stata infatti modificata la ciclabile per fare posto (di nuovo) alle auto. Si tratta di una situazione inedita. Nelle scorse settimane, a seguito di un sopralluogo dell’Amministrazione in viale Teocrito con i commercianti, si è parlato di soluzioni per arginare la crisi che sta colpendo i commercianti. Gli assessori Edy Bandiera ed Enzo Pantano, insieme ai rappresentati di Confcommercio e CNA di Siracusa, hanno incontrato i negozianti della zona per ascoltare i disagi, partendo appunto dalle ciclabili, con l’obiettivo di trovare soluzioni. Primo tema del confronto: l’impatto delle piste ciclabili sul commercio di prossimità. In questo senso i rappresentanti dei negozianti hanno ribadito il concetto che, chiaramente, non sono le piste ciclabili la principale causa della crisi che investe il mondo delle attività produttive. In alcune zone cittadine però, hanno finito per aggravare la crisi in atto.
Da parte dell’amministrazione comunale c’è stata una parziale apertura sulla possibilità di intervenire su alcuni tracciati di ciclabile. Risulta però impossibile “cancellarle” o modificare il tracciato, senza incorrere in danno erariale. Dopo le parziali modifiche alla pista ciclabile di via Damone, pensando a possibili e piccoli restringimenti della ciclabile di viale Teocrito, la domanda sorge spontanea e il rischio è quello di poter creare un precedente.

Le parole dell’assessore alla Mobilità di Siracusa, Enzo Pantano.




Ccr Mazzarrona, Gilistro (M5S): “Considerare la richiesta di una riqualificazione urbana sostenibile”

“E’ necessario ascoltare e comprendere le voci dei territori e con questo intendimento ho seguito ieri la sfilata dei residenti di Mazzarrona contrari alla costruzione di un ccr in via don Sturzo. Ho così raccolto le perplessità e le preoccupazioni di quanti vivono nel popoloso rione, davanti alla possibilità di ritrovarsi questa nuova struttura a poche decine di metri da casa”. Così il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che ha partecipato nelle scorse ore alla manifestazione di protesta del Comitato spontaneo dei residenti. In centinaia hanno infatti sfilato per dire no al ccr sotto casa. I rappresentanti del Comitato hanno spiegato che il popoloso rione ha bisogno di vera riqualificazione, partendo da servizi ed opere promesse ed annunciate ma – secondo il Comitato – poi non realizzate.
“Se è vero che alcuni timori non sono giustificati e che un centro di raccolta non è certo una discarica, deve però essere presa in considerazione la richiesta di riqualificazione urbana sostenibile che si leva dalla Mazzarrona. Partendo da spazi curati per socializzazione e sport, servizi sanitari e senza trascurare bimbi e anziani. – dice Gilistro – Sebbene un ccr sia un servizio utile e dalla parte del cittadino onesto, rischia di passare l’idea che ci siano riqualificazioni a due velocità: nuove piazze e servizi dedicati tra Borgata e Zecchino, ccr per Mazzarrona, Pizzuta ed Epipoli. Non è mai utile fare una classifica di priorità e, in una città come Siracusa, ogni tipo di servizio – specie in materia di igiene urbana – dovrebbe trovare posto e spazio fisico. E’ però innegabile che anni di disattenzione, specie verso le cosiddette periferie, hanno finito per creare una “distanza” tra alcuni rioni ed altri pezzi del capoluogo. Ed oggi è necessario ricucire quella distanza, proprio per evitare che scelte urbanistiche potenzialmente corrette, come la costruzione di centri di raccolta, possano invece essere lette come ulteriori elementi di una definizione purtroppo negativa di certe aree cittadine. Per la Mazzarrona è tempo di un nuovo racconto e di un futuro “normale” che parta oggi e, attraverso piccoli passi, conduca a quella “normalità” che permette anche di accettare un ccr se vi è spazio per soddisfare le altre esigenza della cittadinanza residente”, conclude l’esponente pentastellato.




La priolese Francesca Bosco conquista la maglia dorata del Serale di Amici di Maria De Filippi

Francesca Bosco, ballerina 24enne di Priolo, ha conquistato la maglia dorata che le dà accesso al serale della scuola di “Amici” di Maria De Filippi. Nel corso del consueto appuntamento pomeridiano della fortunata trasmissione di Canale 5 andato in onda nelle scorse ore, la ballerina si è messa in gioco con la sua esibizione conquistando il sì unanime dei professori di ballo. Una maglia che di fatto le dà l’accesso diretto alla fase finale del talent, che dovrebbe avere inizio a marzo.
Francesca Bosco, diplomata al liceo classico e alla DAF e specializzata in danza moderna, ha fatto parte anche del cast artistico dei concerti di Renato Zero.




Il Siracusa che non ti aspetti, brutto ko contro l’Acireale e la Reggina si avvicina

Brutta sconfitta per il Siracusa che cade in casa dell’Acireale per 2-1. Gli uomini di Turati, poco lucidi e nervosi, pagano un approccio non convincente e soffrono il gioco fastidioso e letale dell’Acireale. A decidere la partita è la doppietta di Benjamin Mokulu.
Approccio alla partita difficile per gli azzurri. Gli uomini di Turati cominciano timidamente contro un Acireale attento e aggressivo. Prima mezz’ora con poche emozioni, gioco frastagliato e diversi contrasti. Il primo vero lampo arriva al 33’ con l’Acireale che approfitta di un’indecisione del centrocampo azzurro e sblocca la partita con Mokulu: 1-0. Cresce il ritmo delle due squadre, aumentano i giri del Siracusa e il gol del pareggio azzurro arriva al 38’: cross velenoso di Alma su calcio di punizione, Baldan che sfiora di testa, respinta dell’estremo difensore acese e Suhs da un passo firma il gol dell’1-1. L’Acireale non si scoraggia e nel momento migliore del Siracusa arriva il gol del raddoppio con Mokulu che trafigge Iovino dopo una ripartenza letale. I primi 45’ si chiudono 2-1 per l’Acireale.
Alla ripresa lo spartito della partita non cambia: ritmo lento e spezzettato. Il Siracusa prova a fare male alla difesa acese, ma gli uomini di Turati devono fare i conti anche con le diverse perdite di tempo della squadra di casa. Al 85’ il Siracusa rimane in 10 per l’espulsione di Sarao dopo un fallo su Marchetti. La gara valida per la venticinquesima giornata del girone I di Serie D allo stadio “Aci e Galatea” di Acireale si chiude con la sconfitta per gli uomini di Turati: 2-1.
Un ko difficile da digerire per il Siracusa che non riesce a difendere il +6 sulla Reggina. La squadra calabrese, infatti, vittoriosa in casa contro l’Enna per 3-0, riduce il distacco dagli azzurri andando a -3. La classifica aggiornata è quindi: Siracusa 57, Reggina 54, Scafatese 51.




Versalis, la CGIL chiama alla mobilitazione a Roma. Alosi: “Oltre 20mila posti di lavoro a rischio”

“Il Governo si è piegato alle decisioni di Eni, lasciando che una vertenza cruciale per l’industria italiana sia gestita lontano dalle sedi della politica. La chiusura degli impianti di cracking di Priolo, Ragusa e Brindisi avrà conseguenze devastanti: oltre 20mila posti di lavoro a rischio e un ulteriore aumento della dipendenza energetica da paesi extra UE. È inaccettabile.” A dirlo è il Segretario Generale della CGIL di Siracusa Roberto Alosi, che annuncia un presidio nazionale sotto la sede Eni all’Eur, a Roma. La mobilitazione è prevista il 26 febbraio, dalle ore 14, ed è promossa con Filctem, Fiom, Filt, Fillea e Filcams.
“Persino i tecnici del Ministero hanno riconosciuto la fondatezza delle nostre richieste, suggerendo di posticipare la chiusura degli stabilimenti almeno fino al 2035, in attesa delle decisioni europee sulle materie prime strategiche. Eppure, anziché difendere l’interesse nazionale, il Governo ha rimosso il dirigente responsabile del tavolo negoziale e ha lasciato che fosse Eni a gestire la partita. Il rischio? Un accordo separato che ignora gli effetti drammatici sull’occupazione diretta e sull’indotto.”
“La strategia industriale di un Paese non può essere dettata da logiche di profitto aziendale. Ancora una volta il Governo nazionale e regionale abdicano al loro ruolo di guida, accettando passivamente le scelte di una multinazionale senza alcuna considerazione per il futuro dell’industria siracusana, siciliana e italiana. Noi non ci fermeremo: il 26 febbraio saremo in piazza per difendere il lavoro e il tessuto produttivo del nostro territorio e dell’intero Paese.”