Un De Simone tutto nuovo, i piani del Comune e del presidente Ricci

E’ tempo di lavori e nuovi progetti per il Nicola De Simone. Dopo l’avvio di alcuni interventi, come la sostituzione dei “pezzi” di manto in sintetico ormai andati e la manutenzione per il sistema che assicura l’acqua calda negli spogliatoi inclusi i necessari chiller, l’assessore allo sport del Comune di Siracusa ai microfoni di SiracusaOggi.it ha ribadito la volontà e l’impegno nel proseguire il progetto di rinnovamento dello stadio “Nicola De Simone”.
“Verranno ristrutturati i bagni per il pubblico e gli spogliatoi per gli atleti. – ha detto Gibilisco – Con le economie cercheremo di sistemare anche i cancelli che sono in cattivo stato”.
Nei giorni scorsi il presidente del Siracusa Ricci ai microfoni di FMITALIA ha annunciato l’ambizioso progetto per lo stadioche ospita le partite casalinghe degli azzurri. Ampliare la struttura, partendo dalla zona del piano terra, come l’attuale sala stampa e i magazzini, e fare al primo piano un ristorante con un centro convegni. Inoltre, c’è la volontà di rendere lo stadio fruibile come un’arena che possa ospitare i concerti. Sull’argomento è intervenuto il l’assessore Gibilisco: “Importante investire e portare business, il presidente ci sta lavorando e a breve ci presenterà questo progetto di finanza. Valuteremo”, conclude.

Le parole dell’assessore allo Sport di Siracusa, Giuseppe Gibilisco.




Job Day a Siracusa, i giovani incontrano le aziende. Appuntamento il 4 febbraio

Mettere insieme domanda e offerta nell’ottica della disponibilità di aziende che cercano personale. E’ questo l’obiettivo del Primo Job Day comunale. L’evento, ideato dal sindaco Francesco Italia e dall’assessore alle Politiche sociali Marco Zappulla, si terrà martedì 4 febbraio e sarà dedicato ai settori alberghiero e della ristorazione. L’iniziativa rappresenta un’opportunità concreta per creare un network tra le principali realtà economiche e formative del territorio e favorire un dialogo diretto tra cittadini in cerca di occupazione e aziende. Il Job Day, organizzato in collaborazione con il Centro per l’impiego di Siracusa, l’Istituto alberghiero “Federico II di Svevia” e Sviluppo Lavoro Italia, prevede una fiera del lavoro: uno spazio in cui le aziende parteciperanno con i propri stand per incontrare direttamente i candidati e svolgere colloqui conoscitivi, offrendo una concreta possibilità di accesso al mondo del lavoro. Per questo nel Job Day Comunale sono state coinvolte 27 aziende dei due settori ma anche agenzie specializzate nella ricerca e nella selezione del personale, le organizzazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, oltre ai rappresentanti degli istituti tecnici superiori e degli enti di formazione professionale. Sviluppo Lavoro Italia si è anche preoccupata di stimare le opportunità di lavoro che si potranno presentare nel corso del Job Day: saranno circa 180, in grandissima parte full time.
Questa mattina, presso la sala A dell’Urban Center di Siracusa, sono stati illustrati i dettagli. All’incontro, oltre al sindaco Italia e all’assessore Zappulla, hanno partecipato il dirigente del Servizio XIV Centro per l’Impiego di Siracusa Salvatore Petrilla, Rossana Costantino di Sviluppo Lavoro Italia e il dirigente dell’istituto “Federico II di Svevia” Carmela Accardo.
L’evento si terrà all’Urban Center, dalle ore 9 alle 17, e offrirà ai partecipanti un duplice percorso. Nella Sala A, i workshop formativi a cura di Confindustria, Confcommercio, Cna, Confesercenti, Its Fondazione Archimede, Randstad, Noi Albergatori, Legacoop ed Eris Formazione Professionale, che forniranno strumenti concreti e una maggiore consapevolezza sulle competenze richieste dal mercato del lavoro. Nella Sala B, una vera e propria fiera del lavoro, dove le 27 aziende coinvolte incontreranno i cittadini interessati e svolgeranno colloqui conoscitivi offrendo una concreta possibilità di accesso al mondo del lavoro.




Nel siracusano le prove della più grande inondazione mai avvenuta sulla Terra

Da una vasta area siciliana, quella tra le province di Siracusa e Ragusa – Noto, Portopalo, Rosolini e Pozzallo -, e nelle aree sommerse del Golfo di Noto è stato possibile ricostruire la dinamica della Mega-Alluvione Zancleana che circa 5 milioni di anni fa fece riversare nel bacino del Mediterraneo milioni di metri cubi di acqua oceanica in pochissimo tempo, cambiando il paesaggio. È quanto emerge da uno studio condotto da un team internazionale di studiosi pubblicato sulla rivista scientifica “Communications Earth & Environment” di ‘Nature’, cui hanno preso parte – tra gli altri – l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l’Università di Catania.
Il bacino del Mediterraneo, come dimostrato dagli studiosi, fu teatro del più impressionante evento geologico-ambientale avvenuto durante il Neogene: la “Crisi di salinità del Messiniano”. A seguito di un sollevamento generale dell’area dell’attuale Stretto di Gibilterra, il Mare Nostrum perse la sua connessione con l’Oceano Atlantico divenendo un bacino isolato e, in un tempo geologicamente breve (circa 600 mila anni), si prosciugò quasi del tutto. Ciò che rimase del Mediterraneo furono alcuni bacini ipersalini nei quali precipitarono, dalla colonna d’acqua in evaporazione, grosse quantità di sale e gesso, rocce oggi molto diffuse nella Sicilia centro-meridionale. L’area mediterranea, quindi, doveva apparire come una enorme distesa desertica salata, condizione che impedì a numerose specie marine di sopravvivere, segnando la loro estinzione.
“La nostra ricerca si è proposta di individuare la prova in grado di avallare la tesi del rapido e violento riempimento del Mediterraneo, e ha visto la partecipazione di studiosi provenienti da varie Università e Istituti di ricerca europei ed extraeuropei (Italia, Spagna, Germania, Inghilterra e California)” spiega Giovanni Barreca, Professore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania e Associato di ricerca presso l’Osservatorio Etneo dell’INGV. “Ci siamo concentrati su una vasta area siciliana tra le province di Siracusa e Ragusa, nella parte più meridionale dell’altopiano ibleo – tra Noto, Portopalo, Rosolini e Pozzallo – e nelle aree sommerse del Golfo di Noto. Grazie a un approccio multidisciplinare siamo stati in grado di fornire le evidenze più convincenti del passaggio nella zona della Mega-Alluvione Zancleana circa 5 milioni di anni fa. Abbiamo notato come l’area studiata sia oggi dominata da più di 300 colline dalla forma stretta ed allungata, disposte in direzione Nord Est-Sud Ovest e separate da profondi solchi paralleli. Lo studio morfo-metrico e la modellizzazione idrodinamica hanno rivelato come le colline siano state verosimilmente modellate fluido-dinamicamente dall’azione su larga scala di un consistente flusso d’acqua turbolento avente direzione predominante verso Nord Est. – continua Barreca – Le analisi stratigrafiche hanno permesso di ricostruire il paesaggio in epoca precedente l’arrivo della catastrofica alluvione (cioè, prima di 5.33 milioni di anni). L’area doveva apparire come un’estesa baia di mare basso, sul cui fondale si depositavano sedimenti calcarei, gessi e sali. Parzialmente emersa alla fine della Crisi di salinità del Messiniano per via dell’abbassamento del livello del mare legato all’evaporazione, l’area venne poi inondata – secondo i risultati del nostro studio – dall’imponente massa d’acqua proveniente dal Mediterraneo Occidentale. La forza esercitata dal peso della colonna d’acqua e il suo impetuoso scorrere verso Est hanno fortemente rimodellato il paesaggio con l’escavazione di profondi solchi paralleli alla direzione del flusso. L’erosione del paesaggio ha prodotto enormi volumi di detriti rocciosi, strappati probabilmente dal vicino altopiano ibleo e oggi preservati sulle creste delle colline; l’enorme massa di acqua e detriti ha inoltre scavato un gigantesco canyon (il cosiddetto ‘canyon di Noto’)”, prosegue Barreca.
“La ricostruzione geologico-stratigrafica effettuata dal team di ricerca, supportata da realistiche modellizzazioni numeriche, fornisce dunque la prova visibile e più convincente della più grande mega-inondazione ipotizzata sul nostro Pianeta. L’area analizzata potrebbe diventare in futuro sito di interesse mondiale per gli studiosi di alluvioni catastrofiche, tema oggi sempre più attenzionato soprattutto nelle regioni periglaciali (ad esempio, India, Pakistan, Cina e Perù) dove, a causa dell’innalzamento delle temperature e dello scioglimento dei ghiacci, le inondazioni da collasso di laghi potrebbero diventare sempre più frequenti e pericolose, esponendo a questo rischio un totale di circa 15 milioni di persone nel mondo” conclude.

Fonte e foto: INGV.




Vecchi e nuovi problemi della sanità siracusana, l’Osservatorio Civico incontra il presidente di Anci Sicilia

Fare il punto su una serie di problematiche della sanità siracusana. È stato l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto tra il presidente regionale di Anci Sicilia e sindaco di Canicattini Bagni Paolo Amenta, il segretario provinciale della Confsal di Siracusa Alessandro Idonea e i rappresentanti dell’Osservatorio Civico Salvo Sorbello e Donatella Lo Giudice.
“A partire dal nuovo ospedale di Siracusa, – scrive l’Osservatorio Civico di Siracusa – per il quale non si hanno ancora notizie ufficiali del perfezionamento del finanziamento di 124 milioni di euro, in itinere presso il Ministero della Salute. Solo successivamente si potrà infatti procedere all’approvazione del progetto definitivo e alla dichiarazione del Nuovo Ospedale della Città di Siracusa quale opera urgente, indifferibile e di pubblica utilità, con l’avvio delle espropriazioni e con la progettazione esecutiva”. Un altro aspetto trattato è stato quello della nuova rete ospedaliera regionale che “non dovrà penalizzare la nostra provincia e che deve prevedere il riconoscimento, per l’ospedale di Siracusa, del secondo livello, con la presenza di reparti essenziali per l’area di emergenza come neurochirurgia e neuroradiologia interventistica e per la gestione di importanti patologie complesse”, conclude l’Osservatorio Civico.




Parcheggio a servizio di via Tisia, adesso la priorità è riaprire. Milazzo (Pd): “Uniti per risolvere”

La priorità è quella di riaprire il parcheggio di via Damone. È quanto emerge dopo la seduta di Consiglio comunale in cui è stata approvata la mozione firmata dal capo gruppo di Insieme, Ivan Scimonelli. Partendo dal problema relativo agli allagamenti e dalle difficoltà del comprensorio di via Tisia, via Pitia e via Damone, è stato infatti trattato il tema del parcheggio di via Damone. “Da lì nasce la proposta del Partito Democratico di impegnare il sindaco a trovare gli strumenti amministrativi per un’apertura immediata”, dice il consigliere comunale del Pd Massimo Milazzo ai microfoni di FMITALIA. “A mio avviso è stata scritta una bella pagina, perché ieri il Consiglio comunale è stato unito nel dire all’Amministrazione attiva di risolvere il problema nell’immediato”.




Messina (FI), “Dopo il maltempo e il fango di ottobre ho scoperto il pasticcio Damone”

Il parcheggio di via Damone nella serata di ieri ha fisicamente chiuso i suoi cancelli. Dopo l’ordinanza firmata dal dirigente del settore Mobilità e Trasporti con il provvedimento di chiusura, le polemiche sono state tante e le ipotesi messe in campo per trovare una soluzione altrettante. Ma da dove nasce tutto? E soprattutto, perché questa difformità urbanistica non è stata denunciata prima? Sono queste le domande che si sarà posto ogni cittadino. L’opposizione nei mesi scorsi, con una interrogazione a firma di Fernando Messina e Ivan Scimonelli, ha fatto emergere come il parcheggio sia stato realizzato in una zona in cui il Prg prevedeva invece area a verde e giochi. Galeotto fu il maltempo di fine ottobre, con il parcheggio a servizio della riqualificata area commerciale Tisia/Pitia che è diventato una colata di fango.

Il racconto del consigliere comunale di Forza Italia, Ferdinando Messina.

A spiegare in Consiglio comunale come sarebbe nato il pasticcio di via Damone è stato l’assessore Enzo Pantano. L’esponente della giunta Italia ha spiegato di avere approfondito il caso, anche nel corso di una telefonata con il dirigente che seguì l’iter del progetto di riqualificazione di via Tisia/Pitia nelle sue prime fasi, per poi andare in pensione. Era il 2007 e “l’architetto Di Guardo (il dirigente dell’epoca, ndr) mi ha detto che la problematica emerse e si cercò di avviare già allora il procedimento per avviare la variazione urbanistica. Quando Di Guardo è andato in pensione, però, i successivi rup hanno perso di vista la cosa. Svista o malinteso – dice in aula Pantano – questa cosa è passata inosservata”.
Messina non usa mezzi termini sul caso, stigmatizzando con uno “stendiamo un volo pietoso”. Ma la proprietà dell’opposizione, come spiega lo stesso consigliere comunale di Forza Italia, è trovare una soluzione immediata per la riapertura del parcheggio di via Damone.




Parcheggio Damone, Pantano: “Lavoriamo per soluzione, attendiamo risposte per nuovi parcheggi”

È rovente il tema legato alla vicenda del parcheggio di via Damone. L’Amministrazione comunale sta cercando di trovare soluzioni per evitare diversi disagi ai commercianti e ai residenti della zona. Questa mattina l’assessore Pantano ai microfoni di SiracusaOggi.it ha parlato di diverse ipotesi. “Ci stiamo muovendo per trovare delle aree S4 nelle zone di via Tisia, via Pitia, via dell’Olimpiade. Abbiamo individuato delle aree pubbliche e private. Sulle prime è più facile perché sono di nostra proprietà, sulle private invece dobbiamo capire se c’è la disponibilità a concederlo in uso per un periodo temporaneo.” Il riferimento dell’assessore alla Mobilità del comune di Siracusa è ad alcune zone condominiali in via Tisia. La novità, invece, è legata all’individuazione di un’altra area in via Paolo Caldarella. “Abbiamo chiesto il parere alla Soprintendenza ma ci sono dei vincoli, se la risposta sarà positiva acquisteremo la zona e faremo ulteriori parcheggi.” Intanto, questo pomeriggio in consiglio comunale si affronterà il tema. Al dibattito parteciperà anche l’associazione commercianti di via Tisia, il Cenaco.

Sulla vicenda sono anche intervenute le associazioni di categoria, Cna e Confcommercio di Siracusa, che prendono una posizione netta: “Serve subito un confronto tra giunta e consiglio comunale per individuare una soluzione alla vicenda parcheggio Damone”.




Autostrada Siracusa-Gela ancora nei guai, limitazioni anche nel tratto tra Rosolini e Modica

Non c’è pace per l’autostrada A18 Siracusa-Gela. Autostrade Siciliane informa che sono in corso i lavori di esecuzione delle opere per la costruzione del Lotto 6, 7 e 8 “Ispica – Viadotti Scardina e Salvia – Modica”, il tronco dell’Autostrada Siracusa-Gela. Inoltre, i lavori prevedono la realizzazione di attività di manutenzione nel tratto autostradale compreso tra lo svincolo di Rosolini e di Modica, dell’Autostrada A18 Siracusa-Gela. Per garantire la prosecuzione dei lavori in sicurezza, sono previste alcune limitazioni al traffico veicolare in vigore dal 31 gennaio al 31 aprile 2025.
Anche per il tratto chiuso sulla Avola-Cassibile non sembrano esserci particolari evoluzioni. Dopo l’esecuzione delle indagini e ispezioni sul viadotto Cassibile, è stata evidenziata la necessità di mantenere la chiusura al traffico veicolare del tratto autostradale compreso tra gli svincoli di Avola e di Cassibile fino a quando non sarà possibile ripristinare le condizioni di sicurezza al transito. “Adottare misure alternative per ridurre i disagi e portare nel più breve tempo possibile al ripristino completo della viabilità nel territorio, senza ulteriori problematiche per la circolazione stradale”. E’ stata questa la richiesta del sindaco di Avola Rossana Cannata nelle scorse ore. Da sabato scorso, il Consorzio delle Autostrade Siciliane ha disposto delle ispezioni urgenti sul viadotto Cassibile, lungo la Siracusa-Gela, in direzione nord. I sopralluoghi hanno portato alla segnalazione di alcune problematiche che hanno reso indifferibili i controlli su tutta la struttura.




Ciclabili e pochi parcheggi, confronto con i commercianti e sopralluogo in viale Scala Greca

Continuano i sopralluoghi congiunti dell’Amministrazione comunale per trovare possibili soluzioni riguardo le problematiche rilevate dai commercianti. Il tema è ormai noto, le ciclabili e i pochi parcheggi che creano disagi. Dopo il primo confronto in viale Teocrito, questa mattina si è tenuto il secondo sopralluogo in viale Scala Greca. L’obiettivo sempre lo stesso: ascoltare i disagi, partendo appunto dalle ciclabili, con l’obiettivo di trovare soluzioni.
Tra le proposte dei commercianti accolte dall’Amministrazione figura la realizzazione di alcuni stalli di cortesia a sostegno della farmacia situata nei pressi della Questura di Siracusa ma anche di tutte le attività commerciali della zona. Il prossimo step sarà il sopralluogo con i tecnici.

Le parole dell’Assessore alle Attività Produttive di Siracusa, Edy Bandiera e dell’Assessore alla Mobilità di Siracusa, Enzo Pantano.

Presenti anche i rappresentati di Confcommercio e CNA di Siracusa.

Le richieste dei commercianti e le possibili soluzioni.




Zona industriale siracusana, la Uiltec accoglie l’appello dei sindaci: “Tutelare lavoro e sviluppo”

La Uiltec Siracusa accoglie con favore l’appello dei sindaci dell’area industriale siracusana. “Subito una mobilitazione per tutelare lavoro e sviluppo”, dice Andrea Bottaro, Segretario Generale Uiltec Sicilia.
“La presa di posizione dei sindaci dell’area industriale di Siracusa, a tutela dei lavoratori di Sasol e di tutta l’area industriale, è un importante segnale di attenzione nei confronti dei lavoratori e del territorio siracusano”. La Uiltec Siracusa, da tempo impegnata in un percorso di mobilitazione a difesa del lavoro e dello sviluppo, ribadisce la necessità di affrontare con urgenza il tema dell’area industriale siracusana, che rischia di essere travolta dalle decisioni delle singole aziende.
“Serve un confronto sistemico con i governi nazionale e regionale perché la situazione precipita di giorno in giorno, si stanno per perdere importanti asset industriali e posti di lavoro e questo territorio non può permetterselo. È fondamentale garantire il futuro del lavoro sul territorio, preservando le opportunità occupazionali e produttive per le generazioni future”, sottolinea. “In questo contesto, una mobilitazione del territorio è ormai imprescindibile, per sollecitare l’intervento dei governi nazionale e regionale e rispondere concretamente alle sfide che l’industria siracusana sta affrontando”.
La Uiltec Siracusa raccoglie così il grido di allarme lanciato dai sindaci e si augura che a questa presa di posizione segua quella di tutte le forze politiche e sociali locali, attraverso iniziative eclatanti in grado di attirare l’attenzione su una questione che non può essere più rinviata. “Non un solo posto di lavoro deve essere perso: è essenziale lavorare insieme per costruire un futuro industriale compatibile con il territorio e l’ambiente. Una sfida difficile, ma che la Uiltec Siracusa è pronta a raccogliere con determinazione, mettendo in campo tutte le sue energie per tutelare il lavoro e lo sviluppo”, conclude Bottaro.