Priolo, salta l’approvazione del bilancio di previsione: Mpa chiede le dimissioni del sindaco Gianni

E’ tensione in consiglio comunale a Priolo. Salta l’approvazione del bilancio di previsione e l’Mpa chiede le dimissioni del sindaco Pippo Gianni. “Prosegue lo stallo politico e amministrativo in Consiglio Comunale, dove l’assenza di una maggioranza continua a bloccare l’approvazione del bilancio di previsione. Anche l’ultima seduta, rinviata a questa mattina alle ore 11:00, è saltata per mancanza del numero legale”, scrive il capogruppo Diego Giarratana del Mpa. “L’amministrazione guidata dal Sindaco Gianni, continua a scaricare sui consiglieri la responsabilità della mancata approvazione del bilancio. Eppure – sottolinea Giarratana – i consiglieri hanno dimostrato un forte senso di responsabilità verso la comunità, approvando negli ultimi mesi importanti variazioni di bilancio per garantire la continuità amministrativa, pur in assenza di condizioni politiche stabili. C’è uno scollamento tra l’amministrazione che continua da più di un anno a stentare convincendosi che tutto vada bene quando invece la realtà è ben diversa e deleteria. L’impegno dei consiglieri comunali non è stato ripagato da un atteggiamento di apertura e dialogo da parte del Sindaco, che ha preferito alzare un muro nei confronti del Consiglio, alimentando un clima di incertezza e tensione. La mancanza di una visione politica chiara e la totale assenza di una squadra amministrativa stanno mettendo a rischio la tenuta istituzionale e la programmazione strategica per il futuro della città. Di fronte a questa situazione di paralisi, il Presidente del Consiglio Comunale, nel suo ruolo di garante, dovrebbe prendere una posizione chiara e decisa che tuteli il rispetto istituzionale dei consiglieri cosa che non è stata fatta. – evidenzia – Si invita il Sindaco Gianni a prendere atto dell’impossibilità di proseguire con questa gestione, rassegnando le proprie dimissioni”. La richiesta del gruppo Mpa quindi è chiara: “I cittadini meritano un’amministrazione solida, trasparente e capace di affrontare le sfide del territorio. È tempo di restituire loro stabilità e fiducia attraverso una nuova fase politica”.




Il corpo di Santa Lucia ritorna a Venezia, l’arcivescovo Lomanto: “Illuminaci sempre con la tua luce”

“Buon rientro Santa Lucia, illuminaci sempre con la tua luce e sappi che Siracusa, la Chiesa, la città sempre ti attende”. E’ questo il particolare saluto che ha rivolto l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto durante la sua ultima omelia presso la cappella della base dell’Aeronautica Militare di Sigonella per il congedo del corpo di Santa Lucia. Nella giornata di ieri, lunedì 30 dicembre, si è infatti conclusa la peregrinazione delle sacre spoglie della martire siracusana che ha visitato la terra siciliana, in particolare le diocesi di Siracusa, di Catania, di Acireale e dell’Ordinariato Militare. L’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto ha accompagnato dal 14 al 30 dicembre la reliquia, consegnando un magistero sulla santità di Santa Lucia e la vita cristiana.
Di seguito, il discorso integrale dell’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, pronunciato dalla cappella della base di Sigonella per il congedo del corpo di Santa Lucia.

Non c’è atto più bello, più grande, per salutare Santa Lucia che la celebrazione della Santa Messa, per ringraziare il Signore, per ringraziare tutti coloro che si sono prodigati nell’aiutarci a vivere questi giorni di grazia: innanzitutto ringraziamo il Patriarca di Venezia, il Rettore del Santuario di Santa Lucia in Venezia, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia, in modo speciale, l’Aeronautica Militare che con l’utilizzo dei propri mezzi, ha consentito la traslazione in sicurezza, ordine e prontezza. Ciascuno ha dato il proprio contributo in modo semplice, speciale, bello, solenne ed elegante per onorare questo grande e solenne evento della peregrinazione del Corpo di Santa Lucia nella nostra terra e nelle Chiese di Siracusa, di Catania e di Acireale.
La Parola di Dio, che abbiamo ascoltato, ci invita a cercare il Signore, ad adorare il Signore e a compiere la sua volontà per rimanere sempre nel Signore. A conclusione della visita del Corpo di Santa Lucia, desidero consegnare la Parola di Dio proclamata, oggi, a voi tutti componenti dell’Aeronautica Militare, al Comandante Spreafico, a tutti e a ciascuno, condividendo tre atti significativi legati anche al servizio della vostra professione.
Innanzitutto l’atto dell’accompagnamento del Corpo di Santa Lucia e il dono che avete esercitato nel vostro servizio. Accompagnare il Corpo di Santa Lucia significa stare vicino alla Santa, stare vicino ai Santi, stare vicino per capire, per vedere, per scorgere come vivono, come ci amano e comprendere come anche noi dobbiamo vivere, come anche noi dobbiamo corrispondere a Dio. Attraverso i santi possiamo comprendere anche il segno vivo della presenza dei fratelli: nel volto di un fratello scopriamo sempre qualcosa del volto e dell’amore di Dio. Lasciamoci allora illuminare da Santa Lucia – il suo nome è luce – camminiamo sempre di più verso Santa Lucia, verso i Santi, per avvicinarci e godere del mistero di grazia che ha attraversato la loro vita.
Il secondo atto che l’Aeronautica compie è descritto nel proprio motto che fa guardare e volare in alto: “Virtute Siderum Tenus” (“Con valore verso le stelle”). Il vostro motto proietta lo sguardo con virtù e con valore verso le stelle, verso l’alto, verso i cieli. In queste parole si può anche cogliere il messaggio profondo della vita cristiana, del tendere verso l’alto. Lo diciamo sempre anche durante ogni Celebrazione Eucaristica, all’inizio del prefazio, “In alto i nostri cuori” (“sursum corda”). In maniera straordinaria ce lo ricordava San Giovanni Paolo II: “duc in altum!”. Aspirare alla misura alta della vita cristiana è la meta di ogni cristiano. Non ci sono mezze misure. La misura autentica è la pienezza, è la totalità, è la perfezione. Santa Lucia ci insegna a guardare oltre, a guardare in alto, per corrispondere pienamente alla chiamata e al dono di Dio.
C’è un terzo atto, che è quello di discendere, del tornare alla vita ordinaria, perché anche dalla Base bisogna garantire, l’ordine, il servizio, la pace, la giustizia. Così anche nella vita cristiana bisogna discendere dal monte dal Tabor, per tornare nella propria vita giornaliera e costruire con pazienza, con forza, con prudenza il nostro avvenire, per tendere sempre più nella originalità della nostra vita, nella concretezza e nell’ordinarietà e costruire il di più al quale siamo chiamati.
Siamo giunti alla conclusione di questi giorni. Nel nostro cuore permane il desiderio di custodire questa luce interiore, questa luce grande e profonda che promana dalla vita di Santa Lucia: una luce in fondo al cuore che non si spegne mai che è il desiderio di ciascuno di noi di accogliere e di avere sempre con sé Santa Lucia. Ma noi, oggi, le diamo il nostro saluto e il nostro arrivederci. Custodire nel proprio cuore la luce è un impegno che ci deve avvicinare sempre di più ai santi, a Santa Lucia, perché con lei possiamo mettere in pratica quanto ci ricorda la Parola di Dio e che cioè siamo concittadini di Dio e familiari dei santi. Tutto questo noi possiamo viverlo nella fede e nella vita di ogni giorno. Per questo, allora, diamo il nostro saluto a Santa Lucia che è venuta a visitarci con la Reliquia del Suo Corpo. Nel nostro cuore e nella nostra vita, però, viviamo sempre l’attesa di rincontrarla. L’attesa per noi cristiani è avvento non solo liturgico ma è anche avvento della nostra vita di ogni giorno, che ci porta sempre all’attenzione verso quella pienezza, quella totalità, quella perfezione che ci ha indicato il Signore Gesù, di essere perfetti com’è perfetto il Padre nostro che è nei cieli.
Grazie di cuore a tutti! Buon rientro Santa Lucia, illuminaci sempre con la tua luce e sappi che Siracusa, la Chiesa, la città sempre ti attende.




Il corpo di Santa Lucia lascia la Sicilia: “Emozione e immenso amore. Sarausana Jé!”

Tanta emozione e amore profondo per Santa Lucia. È quello che si legge negli occhi di coloro che hanno accompagnato il corpo della Patrona siracusana sino al velivolo dell’Aeronautica Militare all’aeroporto della base di Sigonella. Il P-72A del 41° stormo A/S di Sigonella riporterà Santa Lucia a Venezia. Don Matteo Caputo, rettore del Santuario di Santa Lucia a Venezia, ha parlato di “un’esperienza profonda, importante e di grande comunione che si è realizzata tra le diverse diocesi attorno a Santa Lucia”. L’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto ha sottolineato che “la visita di Santa Lucia ci indica di vivere la piena comunione con Dio. Adesso si tratta di continuare ad incarnare nella nostra vita quanto abbiamo ricevuto in emozione, suggestione e pensieri. Il modo più bello per poter ringraziare Santa Lucia per la sua presenza tra noi è quello di mettere in pratica nella nostra vita quanto abbiamo ricevuto”.
Il corpo sta per lasciare la Sicilia, ma già ci si interroga sulla possibilità di un suo ritorno tra dieci anni, come successo dal 2004 ad oggi. Gli elementi ad oggi disponibili autorizzano ad un certo ottimismo. I rapporti tra l’Arcidiocesi di Siracusa ed il Patriarcato di Venezia sono e restano ottimi, in un clima sereno e disteso che non lascia presagire alcuno scossone. Lungo l’asse Siracusa-Venezia regna la solita armonia, forse ancora più marcata. Per farla breve quindi, ci sono tutte le condizioni per iniziare a pensare all’appuntamento del 2034.
“Non c’è motivo per pensare che debbano cambiare gli accordi con Venezia”, ha sottolineato nei giorni scorsi Pucci Piccione, presidente della Deputazione di Santa Lucia. I rapporti tra le due Chiese, quella di Siracusa e quella di Venezia, sono molto belli. Sono nati anche nuovi progetti, per una collaborazione sempre più stretta. Non vedo condizioni ostative per un ritorno tra dieci anni del corpo di Santa Lucia a Siracusa”, ha ulteriormente confermato Pucci Piccione.
Sono stati giorni di gioia e di luce e questa visita, come sottolineato da don Matteo Caputo, può “lasciare a tutti noi, anche alla chiesa veneziana che ora riaccoglie il corpo, la possibilità di vivere profondamente la propria fede nella testimonianza di coloro che ci hanno preceduto nella fede”.
È stata una visita storica quella di Santa Lucia, che ha visto la straordinaria peregrinatio nei centri siciliani: dal 14 dicembre al 26 a Siracusa, poi Carlentini, il 27 a Belpasso, ad Acicatena ed infine il corpo è stato traslato nella Cattedrale di Catania dove è rimasto il 28 e il 29 dicembre. Oggi, 30 dicembre, le spoglie ripartono per Venezia, ma la gioia e l’amore rimarranno per sempre: “Sarausana Jé!”.




Finanziaria, scontro Schifani-Amenta: “Fa l’esponente di partito e non il rappresentante dei Comuni”

“Il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta continua a comportarsi come un esponente di partito anziché come il rappresentante di tutti i Comuni dell’Isola. Ecco perché all’interno della sua associazione aumenta di giorno in giorno il malumore e la sfiducia nei suoi confronti da parte degli altri primi cittadini. Fin quando il suo approccio sarà questo, nonostante io abbia una grande capacità di ascolto, sarà veramente difficile poter avere un dialogo con lui”. A dirlo è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che replica alle dichiarazioni di Amenta in merito alla legge di Stabilità approvata sabato scorso all’Assemblea regionale siciliana. Anci Sicilia in una nota ha infatti dichiarato: “Crediamo che l’approvazione della Legge di Stabilità regionale prima del 31 dicembre sia stata per l’Isola un fatto positivo, così come sia stato utile evitare il ricorso all’esercizio provvisorio”. Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia, hanno poi aggiunto: “Nel merito, però, le risorse stanziate dal bilancio regionale non vanno incontro alle esigenze reali degli enti locali. Non è prevista infatti alcuna misura per intervenire sulla debolezza organizzativa e finanziaria dei comuni dell’Isola che, in assenza di ulteriori misure, continueranno anche nel corso del 2025 a non approvare gli strumenti finanziari, a dichiarare dissesto e a ricorrere a piani di riequilibrio. D’altro canto – sottolineano Amenta e Alvano – rispetto alla gestione dei rifiuti, i sindaci ancora una volta saranno costretti, in assenza di impianti o di misure compensative, ad aumentare la TARI per cittadini e imprese. In questo senso le tante risorse stanziate per parcellizzati interventi infrastrutturali, di promozione, per feste e manifestazione varie, marketing territoriale, ristrutturazione di singole chiese, impianti sportivi e altri interventi simili, se pure hanno incontrato il favore dei territori coinvolti, non possono incidere certamente sulle criticità sostanziali e sulle proposte avanzate da ANCI circa la necessità di incrementare le risorse destinate alle autonomie locali e l’istituzione di un fondo perequativo per gli enti caratterizzati da maggiore debolezza finanziaria. È utile considerare come in Sicilia si possano conciliare alcuni dati sul benessere finanziario, che sembra caratterizzare la Regione siciliana come il relativo surplus di liquidità, e le valutazioni su possibili investimenti in titoli di Stato con la più marcata condizione di crisi finanziaria degli enti locali in Italia e con i gravissimi dati che definiscono l’Isola come la seconda regione più povera d’Europa dopo la Calabria. Riteniamo – evidenzia Amenta – che quando si affronta il tema dello sviluppo economico e degli investimenti bisognerebbe ricordare sempre che l’efficienza amministrativa degli enti locali, che in buona parte dipende dalle scelte della Regione, sia un fattore centrale: la crisi finanziaria dei comuni infatti si riversa sul tessuto economico e produttivo, oltre che sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini”.
Non si fa attendere la replica dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. “Nella manovra finanziaria appena varata dal Parlamento siciliano ai Comuni sono stati destinati quasi 600 milioni di euro, su un ammontare complessivo di circa 950 milioni. Negli ultimi due anni, inoltre, il Fondo ordinario è cresciuto di 25 milioni e sono stati stanziati ben 40 milioni per gli enti in situazione di crisi finanziaria. Si tratta di ingenti risorse che smentiscono quanto sostenuto da Amenta. Sulla minaccia di aumentare la Tari – prosegue l’assessore – attribuire responsabilità al governo, rispetto alle scelte operate in manovra, è strumentale oltre che ingrato. Abbiamo individuato le soluzioni al problema e le stiamo portando avanti. Sia in tema di rifiuti che su quello della crisi finanziaria, Amenta non scarichi pertanto le responsabilità delle inefficienze del sistema, specie alla luce dell’ultimo rapporto sulla finanza locale siciliana. La Corte dei Conti ha certificato che i Comuni riescono a riscuotere in media solo il 56,1 per cento delle somme accertate, a fronte di un dato nazionale del 73,1 per cento. Non a caso – conclude Dagnino -, siamo intervenuti sul tema con un’innovativa misura contenuta nella manovra finanziaria, volta a incentivare i Comuni: quelli che riusciranno a incrementare le percentuali di riscossione potranno concorrere alla ripartizione di un apposito fondo di 4,5 milioni di euro”.
Il senatore del Partito Democratico Antonio Nicita in una nota esprime solidarietà ad Anci Sicilia, definendo il presidente della Regione Renato Schifani “scorretto e inefficace”. “Piena solidarietà al Presidente ANCI Sicilia, il Sindaco Paolo Amenta, per gli attacchi scomposti, strumentali e disperati mossi dal Presidente Schifani, evidentemente allergico a critiche nel merito. – dice Nicita – Schifani non solo non risponde nel merito alle accuse di mancato sostegno ai comuni siciliani, con misure di qualità, ma propone la peggiore strumentalizzazione ad personam. Le mancette ai Comuni non sono finanziamenti utili alla coesione sociale. La Sicilia è al collasso e ancora una volta la finanziaria regionale delle destre non è all’altezza delle sfide”, conclude il senatore siciliano e vicepresidente del gruppo Pd, Antonio Nicita.




Turismo a Siracusa, Noi Albergatori: “Bilancio positivo, nel 2024 registrati 1.110.000 viaggiatori”

“Bilancio turistico positivo per Siracusa nel 2024”. A dirlo è il presidente di Noi albergatori Siracusa Giuseppe Rosano, che snocciola i dati relativi al turismo 2024 nel capoluogo aretuseo. “Dati certi, avvalorati dall’Osservatorio regionale del Turismo e dall’Istat, hanno attestato che Siracusa, alla fine di novembre, ha sommato un totale complessivo di 1.083.334 pernottamenti. Ne consegue che, se prendiamo in considerazione i dati di dicembre dello scorso anno e conteggiamo i soggiorni precedentemente consolidati nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere e valutiamo le prenotazioni confermate ad oggi e sino alla fine dell’anno, si stima che la città di Siracusa chiuderà il 2024 superando di poco 1.110.000 viaggiatori, tra italiani e stranieri”.
“Un risultato sicuramente positivo, che convalida un aumento dei pernottamenti, di 100 mila soggiorni, più 9,8% rispetto allo scorso anno, quando erano stati 1.011.211. – commenta Rosano – L’esito favorevole del buon andamento turistico è stato propiziato grazie al mercato estero. Infatti, l’affluenza degli stranieri ha inciso per l’80% sul totale delle presenze, mentre il mercato domestico, gli italiani hanno contribuito con un modesto 20%. Una contrazione, quest’ultima, che comincia a preoccupare”.
“La crescita del turismo straniero, comparto riconosciuto alto spendente, quest’anno è stata abbondantemente sostenuta dal ritrovato mercato statunitense e, in misura minore ma assai rilevante rispetto agli scorsi anni, anche da quello anglosassone. – continua – La stessa spesa pro-capite dei viaggiatori stranieri è quasi raddoppiata nel giro di tre anni. Sostanziale il contributo di viaggiatori provenienti da Francia, Germania, Spagna e Paesi del Nord-Europa. Apprezzabili anche le presenze di cinesi e coreani. Assenti dal 2022 a tutt’oggi i turisti russi, che rappresentavano una fetta importante del mercato di lusso. La restrizione, dovuta alla guerra in corso, sta infatti determinando una sostanziale perdita economica che, tuttavia, risulta molto difficile quantificare. Va detto che l’aumento dei flussi turistici, rafforzato dalle entrate turistiche, inciderà in maniera rilevante sull’economia siracusana, influenzando l’incremento del Pil. Consistente pure la crescita di posti di lavoro: +14% sul 2023, che ha riguardato principalmente l’occupazione giovanile”.
“Archiviato il 2024 – rileva il presidente di Noi albergatori Siracusa – sorge spontanea la domanda: quali le previsioni per il prossimo anno? Difficile dirlo. Il comparto turistico appartiene alla sfera fragile dell’economia nazionale e ciò vale pure per la nostra città. Preoccupa il rallentamento del turismo italiano. Il caro vita sta generando la tendenza a spendere con parsimonia e compiere acquisti necessari e mirati. Il tenore di vita delle famiglie sta peggiorando. Se a ciò aggiungiamo il caro voli divenuto insostenibile per raggiungere Catania e Palermo, da Roma, Milano e altri capoluoghi del Nord, la vacanza diviene per molti una chimera. Per una famiglia di 4 persone, in occasione di festività e ponti, bisogna mettere in conto 1.200,00 euro, senza contare le spese di servizi e trasporti, ivi compreso l’affitto di un’auto a costi insostenibili. Le resilienze economiche nazionali chiamano in causa parimenti quelle siciliane, appesantite anche da crepe sociali e ciò sta incidendo ad abbassare per Siracusa la grossa fetta di mercato del 40% dei pernottamenti generati dal turismo regionale. La recente spietata indagine di Unioncamere vede l’economia siciliana in frenata. La diminuzione del potere di acquisto delle famiglie è in sofferenza. Alla fine del 2024, oltre 10 mila imprese commerciali hanno chiuso i battenti con una forte perdita di posti di lavoro. L’export è in caduta libera. Con questi chiari di luna – conclude Rosano – è impossibile fare previsioni credibili sulle prospettive turistiche per Siracusa. Ne sapremo di più intorno alla fine di febbraio del prossimo anno, allorquando peseremo il numero delle prenotazioni per la prossima stagione turistica e avremo, inoltre, un quadro più realistico sull’andamento economico nazionale e isolano”.




È iniziato il varo del nuovo ponte ciclopedonale di Ortigia: i lavori entrano nella fase finale

Questa mattina è cominciata l’operazione del varo del nuovo ponte ciclopedonale, tra Riva delle Poste e Riva Forte Gallo, in Ortigia. Sotto l’attenta visione dei tecnici e dell’architetto padovano Lorenzo Attolico, sono infatti iniziate le operazioni di posa a mezzo gru dei moduli del ponte. In mattinata, tra la curiosità per vedere il nuovo ponte prendere forma, è stata posizionata la prima campata. Per la seconda, sulla sponda opposta, è stato necessario spostare la pesante gru. L’operazione delicata con la posa del secondo blocco è avvenuta attorno alle 12. La fase di chiusura prevede il posizionamento dell’elemento centrale del ponte. Si tratta infatti di una sorta di chiave di volta della struttura, da livellare anche facendo ricorso a precisi laser e bullonaggio. Il montaggio dovrebbe essere completato entro il 31 dicembre.
I lavori di costruzione del ponte ciclopedonale sono stati affidati alla ditta Solesi. Il progetto si basa su “forme lineari leggere, sfuggenti, con l’auspicio di renderle pienamente integrabili nel sito senza gravare eccessivamente sui preesistenti equilibri paesistici ed ambientali”. La struttura è caratterizzata da una forma ad arco teso, “impostato su spalle costituite da fondazioni profonde adatte ad accogliere l’azione orizzontale esercitata dalla forma architettonica assunta”. Sul lato dell’isola di Ortigia è previsto un innalzamento che viene raggiunto attraverso la realizzazione di due piccole rampe. Le imbarcazioni che dovranno attraversare il canale, passando sotto al nuovo ponte. avranno a disposizione una luce utile pari a 3,60 mt. per 10 mt. La struttura del ponte è in acciaio. La passerella sarà lunga poco più di 40 metri. Destinato principalmente a pedoni e bici, in caso di esigenze di Protezione Civile fungerà da via di fuga da Ortigia.

Foto di Dario Ponzo.




Il corpo di Santa Lucia lascia la provincia di Siracusa, il bilancio positivo della Questura

Si è conclusa nel primo pomeriggio di ieri la visita del Corpo di Santa Lucia nella provincia di Siracusa. Le sacre spoglie giovedì 26 dicembre, dopo la messa delle 8, sono partite per Carlentini, da dove è iniziata la peregrinatio nei centri siciliani: il 27 a Belpasso, poi ad Acicatena ed infine il corpo sarà traslato nella Cattedrale di Catania dove resterà il 28 e il 29 dicembre. Giorno 30 le spoglie ripartiranno per Venezia.
Sabato 14 dicembre scorso, il corpo della martire siracusana è arrivato in città a bordo di un elicottero della Polizia di Stato e, durante tutti gli eventi religiosi che hanno coinvolto un numero importante di fedeli, la Questura ha curato, in adesione alle determinazioni fissate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, uno servizio d’ordine che ha garantito ai cittadini un sereno svolgimento delle processioni e di tutti gli appuntamenti religiosi.
I servizi di vigilanza e sicurezza sono stati assicurati dagli Agenti della Polizia di Stato territoriali e provenienti dal Reparto Mobile di Catania, in sinergia con i Militari dell’Arma, della Finanza e con il personale della Polizia Municipale, coadiuvati da un nutrito numero di volontari appartenenti a diverse associazioni presenti nel territorio aretuseo, a completamento del duplice e necessario aspetto della Safety e della Security.
Tutti i servizi sono stati attentamente monitorati dalla Sala Operativa interforze presente in Questura che ha garantito la massima sicurezza delle processioni, anche con l’ausilio di numerosi schermi collegati alle telecamere cittadine che seguivano gli eventi religiosi.
“Si coglie l’occasione per sottolineare come tutti i fedeli, che erano stati preventivamente invitati dalla Questura ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni del personale impiegato nei servizi di ordine pubblico, hanno contribuito con un atteggiamento irreprensibile al sereno svolgimento delle manifestazioni religiose, attuando il moderno concetto di sicurezza partecipata”, evidenzia la Questura di Siracusa.




“Tutti in pista”, la festa dello sport e dell’inclusione a Siracusa tra auto d’epoca e sportive

La bandiera a scacchi sventolata questa mattina attorno alle 10.45 dal sindaco Francesco Italia ha dato l’avvio ufficiale all’appuntamento motoristico a Siracusa con “Tutti in pista”, che da piazzale Sgarlata, proprio accanto al Parco Robinson di Bosco Minniti, vede sfilare sulle strade del capoluogo vetture storiche e sportive.
Si tratta di un’iniziativa dell’associazione sportiva Siracusa Promotor Sport in collaborazione con Aci Siracusa, Comune di Siracusa e Avcs. Appassionati e curiosi avranno l’occasione di vedere da vicino eleganti vetture d’epoca e diversi modelli di auto sportive. Dopo la partenza, questo il percorso: via Madre Teresa di Calcutta, via Antonello da Messina, via Ludovico Mazzanti, viale Santa Panagia, viale Teracati, corso Gelone, via Catania, via
Malta, ponte Santa Lucia, via dei Mille, viale Mazzini, via Ruggero Settimo, fonte Aretusa, via Castello Maniace, via Gaetano Abela, lungomare di Ortigia, via Eolo, via Nizza, via dei Tolomei, lungomare di Levante Elio Vittorini, Riva Nazzario Sauro, Riva della Posta, ponte Umbertino, corso Umberto, viale Regina Margherita, via Arsenale, Riviera Dionisio il Grande, via Puglia, viale Tunisi, viale Algeri, via Gaetano Barresi, via Luigi Foti, via Don Luigi Sturzo, via Francica Nava, via Madre Teresa di Calcutta, piazzale Parco Robinson.
In via Foti, alla Mazzarona, è prevista una sosta presso la chiesa di San Corrado Confalonieri per uno scambio di auguri presso l’auditorium. Alle 12.30 circa, il ritorno al parco Robinson. “Abbiamo scelto di coinvolgere le cosiddette periferie nella nostra manifestazione e la partenza da piazzale Sgarlata non è casuale”, ha spiegato una delle anime dell’organizzazione, Sergio Imbrò.
Si tratta peraltro di un appuntamento inclusivo, nel corso del quale saranno coinvolti attivamente anche alcuni ragazzi diversamente abili come già avvenuto con il “Tutti in pista” di Melilli e Sortino. Ai nastri di partenza presente anche il sindaco di  Sortino Vincenzo Parlato.




Variazione di bilancio e tre nuovi finanziamenti: il consiglio comunale torna in aula

Lunedì prossimo, 30 dicembre, alle 10, il consiglio comunale tornerà a riunirsi per deliberare su due punti all’ordine del giorno.
Nel primo caso si tratta di una variazione bilancio per inserire nel triennale 2024-26 tre nuovi finanziamenti: uno da 1,2 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la realizzazione della mensa scolastica dell’istituto comprensivo “Costanzo” di viale Santa Panagia; uno da 178 mila euro, giunti dal ministero della Cultura, per la valorizzazione, anche attraverso iniziative di inclusione sociale rivolte a diversamente abili, del sito Unesco Siracusa-Pantalica; e uno da 130 mila euro concessi dalla Regione per l’assistenza Asacom.
Il secondo punto è un debito fuori bilancio da 286 mila 600 euro scaturito da una sentenza della Corte d’appello di Catania.




Pesca subacquea di frodo all’interno di una zona militare, denuncia e sanzione per un uomo

Pesca subacquea di frodo all’interno di una zona militare della Marina. Scatta la denuncia penale, la sanzione amministrativa e il sequestro. Nel corso della serata di ieri, giovedì 26 dicembre, è giunta una segnalazione alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta da parte della Centrale Operativa del Comando Marittimo Sicilia della Marina Militare, con cui si segnalava l’accesso abusivo in area militare e un’attività di pesca subacquea di frodo. La stessa segnalazione è giunta alla Stazione Carabinieri della Marina Militare.
Immediatamente, è stato disposto l’invio in zona della motovedetta CP 879 della Guardia Costiera, mentre la Stazione Carabinieri della Marina Militare ha richiesto l’intervento di un’autopattuglia dei Carabinieri di Augusta.
Non appena giunta in zona, l’unità navale ha iniziato a perlustrare l’area alla ricerca del barchino da cui si sarebbe immerso il pescatore di frodo. Il barchino, approfittando dei bassissimi fondali inaccessibili alla motovedetta, è riuscito a dileguarsi mentre l’autopattuglia dei Carabinieri, con il supporto del personale di guardia della Marina Militare, ha individuato e seguito da terra il subacqueo. L’uomo, una volta bloccato, è stato condotto presso la Capitaneria di Porto di Augusta dall’autopattuglia dei Carabinieri per gli accertamenti.
I Militari della Guardia Costiera ed i Carabinieri hanno deferito il pescatore abusivo all’Autorità Giudiziaria per il reato di accesso abusivo in area militare, infliggendogli una sanzione amministrativa pari a circa 1.000 euro per pesca in zona vietata e sottoponendo a sequestro le attrezzature utilizzate illegittimamente, quali fucile, torcia, muta, rete, pinne e cintura con piombi, unitamente a circa 7 kg di pescato successivamente smaltito.