Corpo di Santa Lucia a Siracusa, la lettera di Papa Francesco: “Scegliamo la vita e la luce”

“Ho appreso con gioia che la Chiesa siracusana celebra l’Anno Luciano, dedicato alla Vergine e Martire Lucia, vostra concittadina. L’affetto che vi lega a Santa Lucia vi ha ricondotti, così, a una delle più antiche consapevolezze cristiane: «Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna» (1 Gv 1,5). E ricordate che subito l’Apostolo aggiunge: «Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri» (1 Gv 1,6-7). Nel giorno della festa della vostra Patrona scrivo a te, caro Fratello, e all’intera comunità arcidiocesana, perché queste parole di salvezza orientino anche oggi il vostro cammino e rinnovino nello spirito del Vangelo i legami familiari, ecclesiali e sociali di cui è intessuta la vostra bella città”. E’ la lettera che il Santo Padre Francesco ha inviato all’Arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto, in occasione della Traslazione temporanea del Corpo di Santa Lucia a Siracusa.
“Il mese di dicembre culminerà quest’anno nell’avvio del Giubileo che ci vuole “Pellegrini di speranza”, ma è segnato per voi da un altro pellegrinaggio, quello di Santa Lucia da Venezia a Siracusa, cioè dalla città che da otto secoli custodisce il suo corpo a quella in cui la sua testimonianza è inizialmente brillata, diffondendo luce in tutto il mondo. In questo suo movimento verso di voi si riflette il mistero di un Dio che fa sempre il primo passo, che mai chiede ciò che Lui stesso non è disposto a fare. Santa Lucia viene da voi, perché voi stessi siate uomini e donne del primo passo, figlie e figli di un Dio che si fa incontro. La comunione fra due Chiese particolari, che ha reso possibile questa traslazione temporanea, indica a sua volta un modo di abitare il mondo che può vincere le tenebre che ci circondano: c’è luce dove ci si scambiano doni, dove il tesoro di uno è ricchezza per l’altro. La menzogna che distrugge la fraternità e devasta il creato suggerisce, invece, il contrario: che l’altro sia un antagonista e la sua fortuna una minaccia. Troppo spesso gli esseri umani si vedono così”.
“Carissimi, – continua il Santo Padre – Lucia è una donna e la sua santità indica alla vostra e a tutte le Chiese quanto le donne abbiano modi loro propri di seguire il Signore. Sin dalle narrazioni evangeliche, le discepole di Gesù sono testimoni di un’intelligenza e di un amore senza i quali il messaggio della Risurrezione non ci potrebbe raggiungere. Il simulacro della vostra Patrona, se lo osservate bene, esprime vigorosamente la dignità e la capacità di guardare lontano, che le donne cristiane portano anche oggi al centro della vita sociale, non lasciando che alcun potere mondano rinchiuda la loro testimonianza nell’invisibilità e nel silenzio. Abbiamo bisogno del lavoro e della parola femminile in una Chiesa in uscita, che sia lievito e luce nella cultura e nella convivenza. E questo ancora di più nel cuore del Mediterraneo, culla di civiltà e di umanesimo, tragicamente al centro di ingiustizie e squilibri che sin dal mio primo viaggio apostolico, a Lampedusa, ho suggerito di trasformare da cultura dello scarto in cultura dell’incontro. Il martirio di Santa Lucia ci educhi al pianto, alla compassione e alla tenerezza: sono virtù confermate dalle Lacrime della Madonna a Siracusa. Sono virtù non solo cristiane, ma anche politiche. Rappresentano la vera forza che edifica la città. Ci ridanno occhi per vedere, quella vista che l’insensibilità ci fa perdere drammaticamente. E come è importante pregare perché guariscano i nostri occhi!”
“Stare dalla parte della luce, cari fratelli e sorelle, espone anche noi al martirio. Forse non ci metteranno le mani addosso, ma scegliere da che parte stare ci toglierà qualche tranquillità. Ci sono forme di tranquillità, infatti, che somigliano alla pace del cimitero. Assenti, come se fossimo già morti; oppure presenti, ma come sepolcri: belli da fuori, ma vuoti dentro. Invece, noi scegliamo la vita. Non potremmo fare diversamente: «La vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta» (1 Gv 1,2). Stringersi attorno a una Santa – e penso all’immensa folla che a Siracusa circonda Santa Lucia – significa avere visto la vita manifestarsi e scegliere ormai la parte della luce. Essere persone limpide, trasparenti, sincere; comunicare con gli altri in modo aperto, chiaro, rispettoso; uscire dalle ambiguità di vita e dalle connivenze criminali; non temere le difficoltà. Mai stanchiamoci di educare bambine e bambini, adolescenti e adulti – a cominciare da noi stessi – ad ascoltare il cuore, a riconoscere i testimoni, a coltivare il senso critico, a obbedire alla coscienza. Dio è luce e suo riverbero è una comunità di fratelli e sorelle formati alla libertà, che non si adagiano in modo scettico in quel che – si dice – non cambierà mai. Scegliere: ecco il nucleo incandescente di ogni vocazione, la risposta personale alla chiamata che i santi rappresentano nel nostro cammino. Essi rivelano come uscire da «quei ripari personali o comunitari che ci permettono di mantenerci a distanza dal nodo del dramma umano. […] Quando lo facciamo, la vita ci si complica sempre meravigliosamente e viviamo l’intensa esperienza di essere popolo, l’esperienza di appartenere a un popolo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 270)”.
“Caro Fratello, cari fedeli di Siracusa, non dimenticate di portare spiritualmente nella vostra festa le sorelle e i fratelli che in tutto il mondo soffrono a motivo della persecuzione e dell’ingiustizia. Includete i migranti, i profughi, i poveri che sono presso di voi. E, per favore, ricordatevi di pregare anche per me. L’intercessione di Santa Lucia e della Madonna delle Lacrime accompagni il vostro popolo, su cui con affetto imparto la Benedizione apostolica”, conclude Papa Francesco. La lettera è stata letta, questa mattina in Cattedrale, da don Andrea Zappulla all’inizio della celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto.




Eni Versalis, riunione al Mimit. Tamajo: “Dialogo costruttivo per lo sviluppo e l’occupazione”

“La priorità è salvaguardare i livelli occupazionali, diretti e indiretti, e assicurare che il processo di trasformazione industriale possa avvenire nel rispetto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti, dalle imprese ai lavoratori. Siamo fiduciosi che il dialogo aperto tra istituzioni, sindacati ed Eni possa portare risultati concreti e sostenibili”. A dichiararlo è l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, in occassione della riunione convocata al Mimit per affrontare il tema della reindustrializzazione dei poli di Priolo e Ragusa, nell’ambito dei piani di transizione ecologica di Eni Versalis. Tamajo ha quindi sottolineato l’importanza di garantire una prospettiva di stabilità e sviluppo per i territori interessati.
Durante l’incontro sono stati esaminati i piani di riconversione che prevedono investimenti significativi, in particolare per il polo di Priolo, dove è confermata la realizzazione di una bioraffineria e di impianti di riciclo chimico. Per Ragusa, l’assessore ha chiesto ulteriori dettagli e impegni più chiari per assicurare che il sito possa beneficiare di iniziative coerenti con la strategia di transizione energetica di Eni Versalis.
“La Sicilia – ha aggiunto Tamajo – non può perdere il suo ruolo centrale nel panorama industriale nazionale. Stiamo lavorando affinché ogni intervento sia orientato a valorizzare le eccellenze dei nostri territori e a tutelare le famiglie e le comunità che dipendono da questi poli. L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione costruttiva, con l’obiettivo condiviso di tracciare una roadmap solida per il futuro produttivo ed economico della Sicilia”.




Pallanuoto, ultimo appuntamento dell’anno alla “Paolo Caldarella” per l’Ortigia: arriva la Florentia

Penultimo appuntamento dell’anno, l’ultimo alla “Paolo Caldarella”, per l’Ortigia. Domani pomeriggio, alle ore 15.00 i biancoverdi affronteranno infatti la Florentia nel match valido per la 10ª giornata del campionato di Serie A1. Una sfida molto importante, contro una rivale dalla storia gloriosa e dal presente promettente, considerato che in campionato i toscani, neopromossi, stanno facendo molto bene, occupando attualmente il settimo posto, con 11 punti, in coppia con il Telimar. L’Ortigia, undicesima a due lunghezze di distanza, viene dalla prestazione negativa di Roma, dove con l’Olympic ha rimediato una sconfitta bruciante, che ha frenato l’entusiasmo dei biancoverdi e interrotto, in modo brusco e inatteso, il filotto di quattro vittorie consecutive realizzato tra campionato ed Euro Cup. Gli uomini di Piccardo, che a Roma sono apparsi stanchi e provati da un periodo intenso e colmo di ostacoli, hanno avuto finalmente una intera settimana per recuperare energie e lavorare sugli errori e sui difetti mostrati nell’ultima partita. Contro la Florentia, avversaria temibile e in un ottimo stato di forma, i biancoverdi non potranno permettersi di sbagliare e dovranno giocare al meglio delle proprie possibilità per riprendere il cammino interrotto domenica scorsa e ricominciare la risalita verso la parte alta della classifica.
“In settimana abbiamo analizzato per bene la sconfitta contro l’Olympic. – dice coach Stefano Piccardo – Domani, dalla mia squadra, mi aspetto una partita di grande intensità. Come ripeto spesso ai miei giocatori, ciascuno di noi dovrà chiedersi quanto e cosa è disposto a fare per il gruppo, a livello individuale. A Roma abbiamo passato una brutta domenica, quindi adesso abbiamo bisogno di ricompattarci, di ritrovare tutte le forze e le energie e concentrarci sull’avversario, che fino ad ora ha fatto un campionato importantissimo e che, non a caso, ci precede in classifica. La Florentia ha un ottimo portiere e un mancino come Giacomo Bini, che più invecchia e più diventa forte. È una squadra che gioca molto bene la fase difensiva e la zona M, e ha un buon contropiede. Fuori casa, inoltre, come dimostrano i risultati, è un’avversaria molto più temibile rispetto a quando gioca in casa. Credo che quella di domani sarà una gara molto nuotata, nella quale bisognerà attaccare bene il loro sistema difensivo e coprire sempre le eventuali ripartenze. Dovremo inoltre cercare di imporre la nostra idea di gioco. Sicuramente è un impegno molto difficile, ma quest’anno sappiamo che ogni partita lo è. La stagione ha alti e bassi, il campionato è lungo e bisogna restare sempre focalizzati e concentrati su ogni impegno. A differenza degli altri anni, quando magari si poteva accettare qualche calo di concentrazione, in questa stagione appena caliamo paghiamo subito. E paghiamo profumatamente”.
Quella contro la Florentia sarà una gara speciale per Alessandro Carnesecchi, ex di turno insieme a Tempesti. “Affronterò per la prima volta la mia ex squadra, nella quale giocano tanti miei amici fraterni, che conosco da quando ero bambino. Per me sarà una partita indubbiamente diversa dalle altre, ma credo che queste emozioni facciano parte del bagaglio di crescita personale, perché sono emozioni nuove che fanno bene anche al me giocatore. Sono contento di giocare contro la Florentia e cercherò di rimanere lucido nei momenti importanti, come avviene in qualsiasi altra partita”.
“Sarà un match difficile – continua Carnesecchi – perché noi veniamo dalla sconfitta pesante contro l’Olympic, mentre loro nelle ultime uscite hanno fatto delle ottime prestazioni, portando a casa dei punti importanti. Credo che per noi sarà fondamentale ritrovare un po’ di morale e di fiducia in noi stessi, perché è normale che, dopo prove negative come quella di Roma, ci si metta un po’ in discussione, sia come squadra che come singolo giocatore. Dobbiamo rialzarci subito e andare con orgoglio a giocare questa partita. Sul piano tecnico, la Florentia è una squadra pericolosa sotto certi punti di vista, pertanto noi dovremo cercare di imporre il nostro gioco, limitando le loro armi fondamentali, come ad esempio le ripartenze, che fanno molto bene soprattutto quando avanzano dalla zona M ”.




Campo sportivo di Floridia, arrivati i soldi per i lavori. Il sindaco Carianni: “Un giorno da ricordare”

E’ arrivato il decreto di finanziamento ed approvazione dei lavori del campo sportivo di Floridia. A darne notizia è il sindaco di Floridia, Marco Carianni, sui canali social. “Credo che, quello di oggi, sia uno dei giorni più importanti per la vita della comunità”, commenta soddisfatto il primo cittadino floridiano. “Una notizia straordinaria che ci permetterà di consegnare alla cittadinanza un impianto sportivo all’altezza della nostra grande tradizione calcistica. Il tutto è stato possibile grazie al sostegno di Tiziano, che ha seguito l’iter amministrativo con determinante attenzione e tanta sensibilità. – sottolinea Carianni – Ogni giorno, al centro della agenda digitale che io e lui condividiamo, c’è stato il campo sportivo; a metà di ogni chiamata fra lui e me c’è sempre stato il campo sportivo; in ogni viaggio verso Palermo c’è stato il campo sportivo”. Il costo complessivo dell’opera supera di poco un milione di euro, di cui 525 mila a carico del bilancio della Regione Siciliana e 514 mila con risorse del Comune di Floridia.
“Insomma: direi che ci siamo quasi positivamente ossessionati ed oggi è arrivato il risultato del nostro lavoro.
Un ringraziamento particolare va all’Ass Reg. Elvira Amata, al direttore Generale dott.ssa Antinoro, ai funzionari dell’Ass.to Reg. allo sport, all’Arch. Tornabene, alla Dott.ssa Morello ed agli instancabili dipendenti del Comune di Floridia, che ormai sono per me una seconda famiglia, dal Geom. Paparella all’Ing. Spada, dal Ragioniere Spada a tutti i dipendenti che sono stati coinvolti in questo lungo e difficile processo amministrativo. Infine, e non per ordine d’ importanza, grazie agli assessori ed a tutti consiglieri, senza ognuno di voi non ce l’avremmo mai fatta.
Festeggia, Floridia, oggi abbiamo scritto – tutti insieme- una pagina importante della storia di questa città”, conclude il sindaco Carianni.




“C-Vogliamo Bene”: al via il progetto per sensibilizzare i bambini a mangiare bene e sano

Uno spremiagrumi elettrico in regalo ad ogni classe delle refezioni scolastiche di Siracusa. È l’iniziativa dell’azienda “Grande Ristorazione” e del Comune di Siracusa, che hanno voluto regalare per questo Natale qualcosa che fosse utile, sano e duraturo nel tempo. Il progetto è stato presentato questa mattina presso l’Istituto Comprensivo Archimede XIII di Siracusa. All’incontro hanno partecipato Corrado Spataro di “Grande Ristorazione”, l’assessore all’Istruzione del comune di Siracusa Teresella Celesti, il sindaco di Melilli e deputato regionale Mpa Giuseppe Carta e il sindaco di Siracusa Francesco Italia.
Il progetto prevede una volta a settimana un “Orange Break” in ognuna delle classi, nelle quali verranno servite spremute di arance fatte al momento. Anche gli stessi bambini faranno la spremuta per loro e per i compagni di classe. Questo sarà un modo per stare insieme e imparare cose nuove ma sempre divertendosi. Inoltre, verranno organizzati per i bambini dei meeting, nei quali saranno invitati biologi e nutrizionisti competenti che andranno ad insegnare e a spiegare l’importanza di una sana alimentazione per l’organismo e nel caso specifico l’importanza delle arance e delle vitamine C. L’obiettivo del progetto è quello di riuscire a sensibilizzare i bambini sin da piccoli all’importanza che risiede in una sana e costante nutrizione. Aiutarli ed aiutare anche i genitori ad insegnare ai bambini a mangiare bene e sano. Inoltre, il fine di questo progetto è quello di far capire quanto sia importante condividere un momento insieme ai compagni. Siracusa è il primo comune siciliano a creare un’iniziativa del genere, diffondendo l’importanza di prodotti italiani, biologici, ma soprattutto siciliani.
E poi c’è stato spazio anche per un’importante novità. L’assessore Celesti e il sindaco Italia hanno annunciato che da gennaio sparirà la plastica monouso dalle mense scolastiche. Una scelta quella del Comune di Siracusa per tutelare l’ambiente. La conduzione dell’incontro è stata affidata al direttore di FMITALIA e SiracusaOggi.it, Gianni Catania.




I tagli alle scuole colpiscono ancora il siracusano, due istituti rischiano l’accorpamento nel 2025

Nuovo piano di dimensionamento scolastico regionale in Sicilia. Sono due gli istituti nel siracusano che rischiano di perdere l’autonomia: l’istituto superiore Insolera, che verrà accorpato al Rizza, e il Moncada di Lentini. A dare l’allarme è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che commenta gli esiti dell’incontro regionale sul dimensionamento scolastico.
“Continua l’azione sistematica del governo Meloni contro il mondo della scuola e dell’insegnamento. – dice Gilistro – Anziché potenziare la prima frontiera della tenuta e crescita sociale, si costringono le regioni a tagliare e tagliare ancora con la scusa del dimensionamento. Chiamiamolo con il suo nome: taglio alla scuola. Un taglio che porterà alla soppressione di 23 autonomie scolastiche in Sicilia, dopo le 74 dello scorso anno. Il tutto per risparmiare a livello nazionale 88 milioni di euro, come denunciano i sindacati. Somme che magari finiranno poi sperperate in iniziative senza capo né coda come quella dei centri per migranti in Albania”.
“L’istituto Agrario, senza sede per le condizioni a rischio crollo dell’edificio di via Elorina, passa sotto la tutela dell’Alberghiero di Siracusa”, spiega Gilistro.
Cosa comporterà questo nuovo dimensionamento scolastico? “Intanto è un piano di accorpamenti e non di dimensionamento. E poi vedrà ancora meno risorse in campo per studenti, famiglie ed insegnanti. Classi pollaio, aumento dei supplenti, più precariato anche nelle forme di insegnamento: ecco quali saranno i risultati a breve di questo indiscriminato taglio sull’altare dei conti. Eppure tutti sappiamo che l’unico investimento sicuro è quello in istruzione e formazione. E invece le nostre scuole cadono letteralmente a pezzi e anziché investire si riducono ulteriormente i luoghi e le persone deputate ad insegnare. Che futuro stiamo preparando?”, si chiede il deputato cinquestelle siracusano.




Maltempo, il governo Schifani delibera lo stato di crisi regionale: 10 comuni nel siracusano

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi regionale e deliberato la richiesta dello stato di emergenza nazionale ai sensi del Codice di Protezione civile per i danni causati dall’ondata di maltempo che ha colpito con nubifragi e alluvioni la fascia orientale della Sicilia dal 10 al 14 novembre. Lo ha deliberato la Giunta regionale nella seduta di oggi, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.
Sono 39 Comuni interessati dal provvedimento, 10 dei quali sono nel siracusano: Città Metropolitana di Catania: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande. Città Metropolitana di Messina: Forza D’Agrò, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti.
Libero Consorzio di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa.
“Abbiamo fronteggiato la situazione con i primi interventi – afferma il presidente Schifani – e lo stato di crisi regionale ci consentirà di attivare ulteriori iniziative per le quali sarà commissario il dirigente generale della Protezione civile. La devastazione apportata dai fenomeni atmosferici ci impone di chiedere anche l‘aiuto dello Stato. Siamo certi che il governo nazionale si attiverà per consentirci di mettere in sicurezza il territorio”.
Ingente la mole di danni rilevati a infrastrutture pubbliche e private, alla viabilità e alle attività produttive e commerciali, segnalati dalle amministrazioni comunali o verificati con appositi sopralluoghi dei tecnici regionali. La stima complessiva dei danni, in alcuni casi ancora in corso, si attesta intorno a 75 milioni di euro, dei quali quasi 7 milioni sono necessari per interventi di somma urgenza, alcuni già eseguiti per un importo di 1,4 milioni, mentre altri sono in corso o da avviare per oltre 5,5 milioni.




All’Umberto I il primo intervento in Sicilia di allungamento del femore con sistema elettromagnetico

Primo intervento in Sicilia di allungamento del femore con sistema elettromagnetico presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Una giovane paziente di 23 anni, affetta da un accorciamento del femore sinistro di 5 cm a seguito di un trauma in età adolescenziale, è stata sottoposta a un innovativo intervento di allungamento osseo mediante un sistema endomidollare elettromagnetico.
“La tecnica standard per correggere accorciamenti così significativi – spiega il direttore del reparto di Ortopedia e Traumatologia Salvatore Caruso – prevedeva l’utilizzo di fissatori esterni che, nel caso di un allungamento al femore, non sono scevri di complicanze come rigidità articolare e limitazioni funzionali, soprattutto nei pazienti più giovani. Il nuovo sistema elettromagnetico, meno invasivo e più confortevole per il paziente, permette di allungare l’osso in modo graduale e controllato, minimizzando il rischio di complicanze e garantendo una ripresa più rapida. Tale procedura rappresenta una rivoluzione nella cura delle dismetrie ed offre ai pazienti una soluzione più efficace e meno invasiva. L’ospedale Umberto I di Siracusa si riconferma così all’avanguardia nel campo dell’ortopedia, garantendo ai suoi pazienti le migliori cure possibili”.
“L’impegno e la professionalità del team con la sua formazione anche a livello internazionale, unitamente alle azioni di ampliamento e di potenziamento dell’organico che abbiamo operato sia in termini qualitativi che quantitativi – commenta il direttore generale dell’ASP di Siracusa Alessandro Caltagirone – hanno consentito di portare a termine con successo un delicato intervento chirurgico secondo una nuova tecnica pioneristica in Sicilia che offrirà ai pazienti notevoli benefici a lungo termine. L’ospedale di Siracusa – conclude il direttore generale – è in grado di offrire ai suoi pazienti le più avanzate tecniche chirurgiche a conferma dell’eccellenza delle cure erogate”.




Il porto di Augusta base per l’eolico offshore, Schifani: “La Sicilia ha vinto. Arriveranno investimenti”

“La Sicilia ha vinto. Augusta riceverà significativi investimenti statali e regionali per conseguire un obiettivo di ammodernamento che è nazionale ed europeo. Ne verranno straordinarie opportunità per lavoro, specializzazioni, nuove imprese a supporto della sfida più complessa della transizione ecologica: la produzione di energia attraverso l’eolico marino galleggiante. Sono certo che la cooperazione istituzionale che ha consentito a Palermo di riappropriarsi del proprio grande porto e alla Sicilia di conquistare con Augusta uno dei porti prioritari per la transizione ecologica, possa costituire non solo un riferimento di buona amministrazione in Italia e all’estero, ma soprattutto un concreto snodo per la Sicilia del futuro”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo al convegno “Noi, il Mediterraneo” che si è tenuto questa mattina al Marina Yachting del molo trapezoidale di Palermo, organizzato dall’Autorità portuale. Il governatore ha, infatti, ricordato la scelta del porto di Augusta come base strategica prioritaria per l’energia prodotta da impianti eolici marini galleggianti.
Schifani ha poi parlato dello sviluppo delle altre infrastrutture portuali siciliane e delle opportunità che rappresentano per la crescita dell’Isola. “L’Autorità portuale di Palermo ha dimostrato in questi anni, grazie alla gestione di Pasqualino Monti, di avere una marcia in più. È cambiata la mobilità portuale, sono aumentati i flussi crocieristici e la città si è riappropriata del suo mare. Il mandato di Monti, purtroppo, scadrà a luglio: se dipendesse da me lo confermerei in eterno, ma sicuramente continueremo il progetto di riqualificazione della costa, soprattutto nella parte che prevede la bonifica della zona Sperone. La Regione, come sempre, farà la sua parte”.




Sprofonda un tombino nella riqualificata via Tisia: chiuso il tratto di strada

Non c’è pace per la riqualificata via Tisia. Questa mattina, attorno alle 8.30, è sprofondato un tombino all’altezza dell’intersezione con viale Zecchino. Secondo le prime informazioni, sembrerebbe che un anziano sia passato con la sua auto per poi finirci dentro. Da giorni quel tombino presentava situazioni critiche ed oggi ha ceduto totalmente. Sul posto la Polizia Municipale e i Carabinieri che hanno chiuso al traffico il tratto di strada. Nella tarda mattina si è concluso l’intervento di riparazione.