Oncologia torna a Siracusa: “Trasloco dal ‘Di Maria’ di Avola entro settembre”

“Entro la fine di settembre il reparto di Oncologia tornerà all’ospedale Umberto I di Siracusa, dopo i lavori di riqualificazione”.
Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone. “Ieri pomeriggio- racconta- ho sentito il primario, Paolo Tralongo e possiamo avanzare questa previsione. Ci stiamo concentrando sulla necessità di riportare Oncologia nel capoluogo entro questo mese, con una serie di azioni organizzative, logistiche e con le ultime acquisizioni necessarie per il rispetto di questa scadenza”. Il nuovo reparto di Oncologia, secondo le garanzie del general manager dell’Asp di Siracusa “è stato ristrutturato in modo tale da disporre adesso di ambienti sanitari eccellenti”.
L’Unità di Oncologia fu trasferita all’ospedale Di Maria di Avola (Ospedale unico Avola-Noto) nel 2020, in piena emergenza Covid. Un trasloco da subito ritenuto temporaneo, nell’ambito della gestione all’epoca dell’emergenza pandemia. I locali di Oncologia dell’Umberto I sono stati utilizzati, infatti, come Pronto Soccorso Non Covid-19 fino a quando, nei mesi scorsi, dopo i lavori di riqualificazione condotti, la postazione del Ps non è tornata nella collocazione originaria, ma con una diversa organizzazione degli spazi.




Carta Dedicata a Te,entro giovedì l’elenco dei beneficiari: 500 euro per la spesa ma niente carburante

Saranno disponibili entro dopodomani le liste definitive dei nuovi destinatari della Carta Dedicata a Te. Il Comune di Siracusa, come le altre amministrazioni comunali italiane, riceverà entro l’11 settembre dall’Inps la comunicazione ufficiale sulla base della quale saranno avviate tutte le procedure per la consegna, ad ottobre, delle card che conterranno 500 euro da spendere per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. I beneficiari- i requisiti rimangono invariati rispetto agli anni scorsi- saranno nuclei familiari con almeno tre componenti (con priorità per le famiglia in cui ci siano dei componenti nati entro il 2011 ed entro il 2007) L’Isee non deve superare i 15 mila euro. Non andava presentata alcuna istanza. E’ l’Inps che stila l’elenco degli aventi diritto e che si interfaccia poi con Poste Italiane per la materiale consegna (e prima ricarica) delle carte, dalle quali non è possibile effettuare prelievi. L’assessore alle Politiche Sociali, Marco Zappulla entra nel dettaglio della misura, che quest’anno presenta degli elementi di novità rispetto al passato. “La ratio- premette- è quella di dare un sostegno concreto, prioritariamente alle famiglie con figli minori. Il numero di carte per il 2025 dovrebbe essere più o meno analogo a quello del 2024, quando nel capoluogo sono state circa 3.700 le famiglie destinatarie della somma. Non possiamo sbilanciarci ancora, però, sui numeri, visto che solo nelle prossime ore avremo la lista ufficiale,sulla quale i nostri uffici dovranno condurre le relative verifiche. Noi speriamo che il numero di carte possa essere questa volta superiore.”La carta- prosegue l’assessore- non potrà essere utilizzata questa volta né per l’acquisto di carburante, né per la sottoscrizioni di abbonamenti o biglietti per il trasporto pubblico. Resta nominale. Nessuno, oltre all’intestatario, dunque, potrà utilizzarla. Non potranno beneficiarne i nuclei familiari che, nonostante in possesso dei requisiti richiesti, contino almeno un componente destinatario di altra misura di sostegno, incluse quelle legate alla disoccupazione. Dopo aver ricevuto l’elenco dall’Inps, il Comune avrà 30 giorni di tempo per validare le residenze. Assicuro, tuttavia, ai cittadini che è nostro intendimento non utilizzare tutto il tempo a disposizione. Al contrario, ci rendiamo conto delle necessità di molte famiglie e dunque velocizzeremo quanto possibile le tempistiche. La fase successiva sarà quella in cui l’Inps dialogherà con Poste Italiane per l’erogazione delle card. Aggiorneremo i cittadini attraverso il nostro sito istituzionale, i social, il canale Whatsapp, ma anche de visu, presso l’assessorato alle Politiche Sociali di via Italia 103. Intanto- conclude l’assessore Zappulla- è stato rifinanziato dall’Irfis il fondo relativo al contributo di solidarietà. Con l’aumento del budget, può aumentare anche il numero di beneficiari, attraverso lo scorrimento della graduatoria”.




La storia di Salvo Bisicchia diventa un libro: nella sofferenza, un inno alla vita

La storia di Salvo Bisicchia diventa un libro. Si intitola “SLA, Solo Lui può Aiutarci” e racconta una straordinaria esperienza di vita, una “seconda nascita”, legata ad una diagnosi spietata, attraverso la quale Salvo ha scoperto di essere affetto da Sla. Nonostante la malattia, continua a vivere con fede e speranza. La sua testimonianza vuole offrire conforto a chi è scoraggiato, dimostrando che la vita può evolversi in modi inaspettati e che la fede, unita alla scienza, può fare ‘miracoli’. Salvo vive in condizioni difficilissimi: respira grazie ad un macchinario, non può muoversi e per comunicare utilizza un computer ma ha una forza di volontà incredibile, sembra davvero spinta da qualcosa di tanto grande.
La sua storia non è solo il racconto della malattia, ma un inno alla vita, alla resilienza e alla fiducia in Dio. Un elemento centrale è il rapporto tra scienza e fede. Salvo Bisicchia riconosce il valore della medicina e dei progressi scientifici, ma ribadisce che il vero motore della sua esistenza è la preghiera. La sua guarigione non può essere fisica, ma è senza dubbio interiore: è riuscito a trovare pace e gioia anche in una condizione che molti considererebbero disperata. Il suo libro sarà presentato sabato 4 ottobre presso il salone “Monsignor Ettore Baranzini” del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa. L’incontro, moderato dal giornalista Angelo Di Tommaso, che ha curato la prefazione del libro, vedrà la partecipazione, fra gli altri, del rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, don Aurelio Russo e dello pneumologo, Matteo Schisano, che ha seguito dal punto di vista medico Bisicchia. Sarà presente la moglie, Delia Catania.
Nel libro si parla in modo semplice della malattia, paragonandola a un circuito elettrico in cui i motoneuroni sono come fili che si deteriorano, impedendo ai muscoli di funzionare. Pur non esistendo ancora una cura definitiva, Salvatore affronta la sua condizione con un’incredibile forza d’animo, sottolineando come la preghiera e l’amore delle persone care lo abbiano sostenuto nel cammino. La sua stanza è diventata un luogo di preghiera e la sua testimonianza di fede è fonte di ispirazione per molti. Il messaggio è chiaro: anche nella sofferenza si può trovare luce e amore.




Nuovo parco di Epipoli, pronto in autunno: “Lavori al via tra un paio di settimane”

Dovrebbe essere completato entro il prossimo autunno il parco Agorà di viale Epipoli, proposto da un gruppo di cittadini nell’ambito del bando Democrazia Partecipata e selezionato attraverso il meccanismo delle votazioni. Il tema è stato affrontato durante la seduta del question time di ieri, con un’interrogazione del Pd, illustrata da Sara Zappulla e a cui ha risposto l’assessore Edy Bandiera. La richiesta era quella di conoscere tempistiche e dettagli del progetto, con il quale si tende a creare nella zona di Epipoli uno spazio di ritrovo e di svago per i più piccoli, al contempo riqualificando un’area che fino a pochi mesi fa era devastata da rovi ed erbacce, tanto che gli uffici comunali, senza un intervento di diserbo preventivo, non sarebbero riusciti a farsi un’idea degli interventi da attuare.La proposta iniziale prevedeva la realizzazione di un’area verde tramite la piantumazione di alberi di Lecci e Schinus Molle (FalsoPepe) e il mantenimento e la cura degli alberi di ulivo esistenti, riperimetrazione dell’area mediante sistemazione dei muri a secco in conci di pietra, realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione con 4 pali ad alimentazione fotovoltaica, installazione di panche in legno, creazione di aree di gioco e socialità “accessibile e aperta a tutta la cittadinanza” e iniziative socioculturali. In linea di massima è proprio quello che il Comune starebbe realizzando. Entro un paio di settimane i lavori dovrebbero essere affidati e nei 30 giorni naturali consecutivi, secondo le garanzie fornite dall’assessore Bandiera, il parco dovrebbe essere pronto. Gli uffici hanno richiesto alcuni preventivi per l’acquisto dei giochi per bambini e degli elementi di arredo urbano. Prevista, inoltre, la posa di pavimentazione antitrauma e pannelli solari per l’impianto di illuminazione a led, con batteria autonoma, da installare. Il Pd aveva sollevato perplessità circa la scelta di affidare gli interventi propedeutici ad una ditta che si occupa già di verde urbano in città. Bandiera ha chiarito che non vi sarebbe nulla di irregolare, stando a quanto previsto dal Codice degli Appalti, che impedisce il terzo affidamento consecutivo ma non un secondo e che per cifre inferiori ai 5 mila euro non pone ostacoli. Nel dettaglio, l’intervento affidato, prevedeva un importo totale di 1800 euro (+Iva). “L’intervento ad Epipoli- ha sottolineato Bandiera- consentirà, seppur con un investimento limitato, di riqualificare quell’area di città e di migliorarne la vivibilità”.

Immagine generata con IA, a titolo esemplificativo




Analisi del sangue, la protesta dei laboratori: “Da oggi solo a pagamento”

Stop alle analisi del sangue in esenzione a partire da oggi. “Dall’1 settembre si lavorerà esclusivamente in regime privatistico”. E’ la comunicazione che ha fatto la propria comparsa in alcuni laboratori della provincia di Siracusa. Il problema non è nuovo, al contrario, si ripropone ciclicamente, con il relativo braccio di ferro tra le strutture convenzionate e la Regione Siciliana. Per spiegarla in breve, “i budget assegnati annualmente dalla Regione alle strutture sanitarie private si sarebbero dimostrati insufficienti a garantire l’esecuzione delle prestazioni di analisi cliniche”, secondo quanto spiegato negli avvisi affissi. “Negli ultimi anni abbiamo operato in regime di convenzionamento, anche oltre il limite del budget assegnato, assumendoci il rischio di non avere rimborsate tutte le prestazioni eseguite. Questa politica, tuttavia- il messaggio è chiaro- non può più essere mantenuta perché le norme attuali hanno confermato con assoluta certezza che le prestazioni eseguite oltre il budget mensile non saranno rimborsate dal Sistema Sanitario Regionale”. Per questa ragione da oggi e fino al 31 dicembre prossimo, le analisi saranno- nelle strutture che hanno deciso di adottare la linea dura- esclusivamente a pagamento, eccezion fatta per le prestazioni esenti con codice 048 e quelle prenotate con prescrizione cumulativa. Una scelta che penalizza certamente gli utenti ma che, proprio per questo, rappresenta il tentativo di costringere la Regione a riaprire il confronto con i rappresentanti dei sindacati e delle strutture sanitarie convenzionate siciliane. A prescindere dai percorsi portati avanti dalle sigle di categoria, in realtà, le singole strutture adottano da tempo le proprie decisioni, a seconda del budget mensile di cui dispongono e del momento dell’anno in cui questo viene esaurito. “In effetti- spiega Alessandro Costa, responsabile di un noto laboratorio analisi della zona via di via Tisia- nel nostro caso, in media, il budget si esaurisce a giugno. Abbiamo scelto di far pagare 5 euro agli utenti, per evitare di penalizzarli ma non sappiamo se in futuro saremo costretti ad adottare provvedimenti più drastici, come hanno fatto altre strutture del territorio. Il problema è sempre lo stesso. La Regione Siciliana è perfettamente a conoscenza dei flussi, che mensilmente vengono comunicati dai laboratori. Significa che le esigenze sono note, ma non si agisce comunque di conseguenza. Consideriamo anche che le domande di prestazione aumentano, cresce il numero di cittadini che hanno diritto all’esenzione, sia per patologia e sia per reddito. A fronte di tutto questo, non abbiamo ancora nemmeno il contratto del 2025. Una situazione sempre più difficile- conclude Costa- di cui si deve necessariamente tenere conto”.




“Mio figlio salvato da un ‘angelo'”, appello della madre per trovare chi l’ha soccorso

Un colpo di sonno mentre si trovava alla guida della propria moto, in piena notte, rientrando da una pesante giornata di lavoro; l’impatto, violento, contro l’asfalto. Era la notte del 14 agosto scorso e Giorgio, 18 anni, viaggiava verso Priolo per raggiungere la sua fidanzata. La fortuna ha voluto che dietro di lui ci fosse un’auto. A bordo viaggiavano due giovani, più o meno suoi coetanei e che, in pochi istanti, si sono trasformati nei suoi “angeli”, grazie ai quali ha potuto salvarsi.
A raccontare una storia che per fortuna ha un lieto fine è Viktoria, la mamma di Giorgio, che nei giorni scorsi, attraverso i social, ha lanciato un appello, per rintracciare chi- raccontava in un post- con il suo comportamento corretto e di cuore ha evitato che quel brutto incidente si trasformasse in tragedia senza rimedio.
“Giorgio era molto stanco- racconta la madre- Aveva lavorato senza un attimo di pausa. La stanchezza era tanta. Mentre guidava si è addormentato,è caduto, si è fatto molto male (avremmo scoperto dopo quali conseguenze ha riportato). Quando è rovinato contro l’asfalto, qualcuno si è per fortuna fermato, ha chiamato il 118, il numero d’emergenza 112 ed anche me. Il mio telefono ha squillato, erano le due di notte – racconta con la voce ancora rotta- Ho sentito una voce femminile, il numero era però quello di mio figlio. Ho subito avuto paura. Lei ha cercato di rassicurarmi, pur avvertendomi dell’incidente. Mi ha detto che Giorgio era vigile, che l’ambulanza lo stava trasportando al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I e che era stato lui a fornire il pin per sbloccare il telefono e per avvertirmi. La corsa verso l’ospedale è una fase che non ricordo. Inizialmente sembrava che mio figlio non avesse riportato gravi danni. Per fortuna, però, i medici del turno successivo si sono resi conto che la situazione richiedeva,invece, il trasferimento a Catania. Aveva la testa spaccata, occorreva un intervento maxillofacciale. E’ stato operato, gli è stata posizionata una placca al titanio in fronte; la clavicola era rotta ed è stato indispensabile intervenire anche in questo caso. Mio figlio è vivo e per questo devo solo ringraziare chi non si è voltato dall’altra parte in quel momento, quando la fortuna ha voluto che si trovasse proprio dove mio figlio rischiava di concludere la propria vita. Prestare soccorso è obbligatorio, ma questo non lo rende affatto scontato e qualche ora dopo ad un altro giovane, più o meno in quella zona, è andata purtroppo diversamente, magari, chissà, proprio perché nessuno ne ha notato in tempo la presenza”.
L’appello sui social ha funzionato. Quasi subito Morena- questo il nome della giovane che ha soccorso Giorgio- si è fatta viva. O meglio, si è fatta viva la madre, che era a conoscenza di quanto accaduto. “Ho voluto incontrarle- prosegue Viktoria- Abbiamo chiacchierato a lungo, è stata una colazione insieme per me bellissima, perché ho potuto ringraziare chi, agendo con il cuore, ha salvato mio figlio. Il fatto che sia una ragazzina mi ha ancor più riempita di gioia. C’è una speranza, se i nostri giovani agiscono in questo modo, se in un mondo in cui è più facile voltarsi dall’altra parte, si fa invece la cosa giusta”. Morena aveva già raccontato ai carabinieri quanto aveva visto. “Lei e il suo ragazzo hanno visto mio figlio in moto-dice ancora Kira- poi hanno visto la caduta, le scarpe che volavano, poco dopo ha perso anche il casco, mentre strisciava sulla strada. La ragazza mi ha anche detto che avrebbe voluto avere notizie di Giorgio nei giorni successivi ma non conosceva il suo cognome, sapeva solo che siamo stranieri (moldavi), non sapeva come arrivare a noi”.
Da questa brutta storia sembra essere nata un’amicizia e ieri Giorgio è stato dimesso dall’ospedale di Catania ed è tornato a casa. Il percorso per lui è ancora lungo ma la gratitudine di mamma Viktoria è immensa.
“Non finirò mai di ringraziare questi giovani e il cielo per averli messi sulla stessa strada su cui viaggiava mio figlio- conclude Viktoria- Ho voluto raccontarlo a tutti, perché sia un esempio, un motivo di speranza, un modo per riflettere sulle conseguenze che un gesto può avere sulla vita di un’altra persona”.




Urla e si dimena sull’altare della Madonnina, arriva la Polizia. Altro caso dopo il Pantheon

Momenti di tensione, ieri pomeriggio, al Santuario della Madonna delle Lacrime e paura per le sorti del quadretto al centro della prodigiosa lacrimazione di Maria.
Poco prima dell’inizio della Messa presieduta dall’Arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto per invocare la salute e la guarigione di mons. Giuseppe Costanzo, dopo il grave incidente domestico che lo ha coinvolto, un uomo si è introdotto all’interno della basilica, in quel momento gremita di fedeli. Il giovane, di origini nigeriane, ha velocemente raggiunto l’altare e, ponendosi a pochi centimetri dal quadro di Maria, ha iniziato dimenarsi e ad urlare nella sua lingua, allarmando parecchio i presenti, numerosi anche perché queste sono le giornate dedicate alla celebrazione dell’anniversario della lacrimazione di via degli Orti. L’uomo aveva in mano una chiave da meccanico e, mentre si muoveva all’interno dell’edificio, avrebbe anche urinato lungo le scale di accesso. Immediato e inevitabile il timore che stesse per accadere qualcosa di simile a quello che pochi giorni fa si è verificato al Pantheon, quando un altro giovane, un 36enne nigeriano, ha distrutto il tabernacolo colpendolo con l’asta che regge il dispenser dell’igienizzante posto all’ingresso della chiesa. Fortunatamente, ieri pomeriggio nulla è stato toccato. Don Aurelio Russo, Rettore del Santuario, ha tentato di dissuadere il giovane,in presunto stato di alterazione, e di riportarlo alla calma. L’uomo, che continuava a urlare e a muoversi in maniera scomposta, è stato infine bloccato dagli uomini delle Volanti, che lo hanno poi condotto in questura. Inutili i tentativi di riportare alla tranquillità l’uomo. Si è, pertanto, reso necessario sottoporlo a Tso, il trattamento sanitario obbligatorio. Avendo reagito anche contro gli agenti, l’uomo è stato,inoltre, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. L’ennesimo episodio, a distanza di pochi giorni, che si verifica all’interno di un luogo di culto, pone un interrogativo circa la necessità di individuare maggiori misure di protezione, in questo caso del quadretto che raffigura la Madonna.




Nuovo Mercato Ittico, a quasi un anno dall’inaugurazione struttura ancora chiusa

Era il 26 settembre dell’anno scorso, su Siracusa, che ospitava in quei giorni il G7 Agricoltura e Pesca, era puntato lo sguardo del mondo. Quale migliore occasione per inaugurare, dopo vent’anni, il nuovo e riqualificato Mercato Ittico. Sembravano imminente la sua riapertura, l’avvio delle attività e, prima ancora, l’affidamento al gestore che se ne sarebbe occupato. Cerimonia partecipata, struttura affollata, soprattutto dai rappresentanti delle associazioni che operano nel mondo della pesca, da decenni in attesa di poter contare su un mercato ittico efficiente e in linea con gli standard attuali.
E’ passato quasi un anno ma la struttura di Largo Arezzo della Targia rimane chiusa. La fase di affidamento non si è ancora conclusa, nonostante lo scorso giugno sembrasse questione di ore. Il nuovo mercato ittico fu inaugurato dal sindaco, Francesco Italia e dal suo vice, Edy Bandiera, che da assessore regionale, a suo tempo, si impegnò affinché arrivasse il finanziamento, poco meno di 3 milioni di euro, fondi Feamp dell’Unione Europea. Di questi, 1,7 milioni sono stati spesi per un profondo restauro edilizio, 750 mila circa il costo dell’impiantistica. La struttura è stata interamente cablata, dotata di
Il nuovo mercato è dotato di 6 celle frigorifere, diverse per dimensioni e per capacitaà di raffreddamento, di carrelli, banconi e attrezzature, funzionali alle diverse attività che vi saranno svolte, e può produrre fino a 2 tonnellate al giorno di ghiaccio. La lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione del pesce saranno effettuate ciascuna in vani dedicati e già attrezzati. La vendita del pescato, oltre che all’ingrosso e al dettaglio, avverrà tramite aste telematiche. Per garantire questa possibilità, oltre alle dotazioni tecniche, è disponibile un sito internet che sarà riempito di contenuti dal gestore.
Il mercato ittico potrà restare aperto 24 ore su 24. La vendita all’ingrosso si svolgerà fino alle 7, poi si passerà a quella al dettaglio e al commercio dei prodotti gastronomici e lavorati. Inoltre i progettisti hanno previsto la possibilità di somministrare cibi preparati a base di pesce. Per questo c’è una zona bar e cucina e spazi che possono essere utilizzati per la consumazione dei piatti: una terrazza e un’area esterna su via del Porto Grande con impianti idrico ed elettrico.
A quasi un anno dall’inaugurazione, tuttavia, si parla ancora al futuro, nonostante sia stata presentata un’unica offerta, quella della “Mare Blu Moscuzza”
L’affidamento avrà una durata di nove anni e, come previsto dal bando, dovrà trattarsi di “una gestione sostenibile delle risorse ittiche”, capace di assicurare “la promozione della pesca locale e la tutela dei diritti dei lavoratori” oltre che “un adeguato controllo sanitario”. Il valore della concessione è stato stimato in 29,4 milioni di euro (oltre iva).
Tra i requisiti richiesti, un fatturato globale maturato nel triennio precedente alla presentazione dell’offerta non inferiore a 3 milioni di euro (iva esclusa), “almeno in uno dei settori che compongono tutta l’intera filiera ittica”. Fondamentale vantare un’esperienza decennale nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (commercializzazione e trasformazione).
Visto che un solo soggetto si è proposto, è venuta meno la necessità di valutare l’offerta economica più vantaggiosa. Il passaggio fondamentale per la commissione di gara riguarda quindi l’adeguatezza e la sostenibilità del piano economico-finanziario. Il canone annuo indicato come base di gara ammonta a 19.424,22 euro. L’auspicio di vedere il nuovo mercato ittico operativo entro l’estate sembra sfumata. Resta la speranza di un’attivazione entro il prossimo autunno. L’assessore Edy Bandiera torna sull’argomento e ribadisce alcuni aspetti, già sottolineati nei mesi scorsi. “Il bando aveva scadenza 31 gennaio- ricorda Bandiera- Regolarmente si è insediata una commissione, composta da dirigenti e funzionari comunali,al contempo impegnati sui finanziamenti della Fua, che ha delle scadenze strettissime. La commissione- ammette- ha pertanto lavorato a rilento ed il suo lavoro è ancora in corso. E’ probabile che venga riconvocata nei prossimi giorni. Auspichiamo che si tratti della riunione definitiva. Ovviamente- puntualizza il vicesindaco- la parte politica dell’amministrazione comunale ha completato il suo lavoro con la pubblicazione del bando. Attendiamo adesso la conclusione di un iter che è sicuramente delicato e in ogni caso a questo punto di esclusiva natura burocratica”




Il piccolo Alex e la sua improvvisa grave malattia: gara di solidarietà per sostenere la famiglia

Una piccola vita da salvare, una giovane famiglia devastata da sostenere, perché ci sono situazioni da cui da soli non si può venir fuori, nemmeno con tutto l’impegno del mondo, nemmeno con la forza che si deve necessariamente trovare quando il mondo ti crolla addosso. Il piccolo Alex ha solo 3 anni, un sorriso bellissimo ma un percorso durissimo da compiere, ed è già iniziato. Dal 21 maggio mamma e papà vivono nel terrore. E’ stato un fulmine a ciel sereno. In pochissimo tempo, ore, una diagnosi devastante ha cambiato tutto quello che c’era, che sembrava, che mamma e papà stavano costruendo per lui e per il fratellino maggiore. “Da alcuni giorni- racconta il papà Steven-avevamo notato alcuni ematomi sul corpo di Alex. Non avevamo dato a questa cosa troppa importanza: è un bimbo esuberante, pensavamo che dipendesse dal fatto che, muovendosi tanto, andasse a sbattere a destra e a manca. Il 21 maggio, però, mentre gli lavavamo i dentini, ci siamo accordi di una bolla piena di sangue nella guancia destra. Abbiamo subito allertato il pediatra, che dopo la visita immediata nel suo studio, ci ha indirizzati verso il pronto soccorso dell’ospedale di Siracusa, con una richiesta di ricovero. Era chiaro che si trattasse di qualcosa di molto serio, il sospetto di una malattia grave è emerso subito. Nemmeno il tempo di un esame del sangue ed era già iniziata la corsa contro il tempo,in ambulanza verso il Policlinico di Catania. La diagnosi non ha lasciato spazio a nessun dubbio: Leucemia linfoblastica acuta”. Il piccolo Alex è stato dunque ricoverato in Oncoematologia, ha eseguito i primi esami specialistici, i primi cicli di chemioterapia. Ne  ha già fatti due. Dopo 33 giorni sono arrivate le dimissioni e l’assegnazione di un appartamento vicino, per continuare le terapie in day hospital.
Solo un mese prima il papà, pasticcere, aveva lasciato la Sicilia per andare a lavorare in Germania, nella speranza di fare una migliore stabilità economica alla sua famiglia, con tutti i sacrifici che questo avrebbe comportato. Ma la malattia di Alex ha cambiato tutto, ha cambiato ogni piano. Papà Steven è tornato di corsa a casa, per stare vicino al piccolo, al fratellino di sette anni, alla mamma.
In questo momento non trovano grandi alternative che possano garantire la sopravvivenza a questa giovane famiglia. Le esigenze logistiche sono state e il papà non troverebbe un lavoro in cui gli possa essere concesso di allontanarsi ogni volta che serve. Sarà così almeno fino a gennaio.  “Ci siamo ritrovati completamente spiazzati, oltre che emotivamente, anche economicamente- spiega confessa Steven – Per questo speriamo di poter trovare sostegno attraverso una raccolta fondi, un sostegno in questo  percorso”. L’appello gira sui social, tra le famiglie, in città e fuori. C’è un link attraverso il quale- la piattaforma è GoFundMe- è possibile offrire una cifra, piccola o grande, che sia un aiuto concreto e una spinta, anche emotiva, ad andare avanti con fiducia.




Sigilli al lido Scialai di Portopalo,chiusura immediata: polemica tra i gestori e il Comune

Chiusura immediata per il lido Scialai Comfort Beach Café, nella zona dell’Isola delle Correnti,a Portopalo di Capo Passero. E’ stata disposta oggi,notificata dalla questura, a seguito di un’ispezione condotta dai vigili urbani. Alla base del provvedimento, l’ipotesi di una concessione irregolare, determinata dall’occupazione di una zona protetta, non compatibile con l’esistenza di stabilimenti balneari o altre attività.
Una misura che i gestori del lido contestano e di cui forniscono una lettura che li amareggia. Sui social, chiariscono di essere “fiduciosi. Chi conosce la nostra storia-si legge in un post pubblicato su Facebook- sa bene cosa abbiamo affrontato 13 anni fa, quando – attraverso una petizione pubblica – alcuni oppositori tentarono di farci chiudere. Anche allora fu dimostrato che la legge ci consentiva, come a numerose altre attività presenti nella stessa area, di esistere e di usufruire dei diritti sanciti dalla concessione. Oggi ci troviamo nuovamente a doverci difendere, questa volta dagli attacchi di chi invece dovrebbe tutelarci e promuoverci. Come già accaduto in passato, la magistratura farà il suo corso e la giustizia ci restituirà la possibilità di fare ciò che amiamo e sappiamo fare: lavorare, dare lavoro, accogliere e fare turismo”. Immediata la replica del Comune , che attraverso il sindaco Rachele Rocca chiarisce alcuni aspetti della vicenda, “dopo aver sentito il comandante della polizia locale, oggetto anche lui di attacchi diretti solo per aver svolto il proprio dovere. Nei mesi scorsi, su segnalazione di diversi cittadini-ricorda la prima cittadina- il Corpo della Polizia Locale è intervenuta nella località indicata per accertare alcune presunte violazioni, tra cui la presenza di una pala meccanica sulla spiaggia.
I successivi accertamenti hanno consentito di appurare una semplice difformità segnalata all’autorità giudiziaria di Siracusa, trattandosi di aspetti tecnici la cui competenza doveva essere necessariamente sottoposta al vaglio degli uffici competenti. Nel medesimo arco temporale sono stati effettuati anche altri accertamenti nei confronti di diversi soggetti, nel corso dei quali è emersa un’altra presunta violazione. In merito al presunto paventato accanimento da parte dell’ente che amministro, nel ribadire la totale fiducia nelle istituzioni, preciso dunque che il Comune di Portopalo di Capo Passero non ha effettuato alcun sequestro”. Rocca ribadisce che “uno dei principi cardine è stato quello del rispetto delle regole. Strumentalizzare un simile evento per meri fini politici -aggiunge la prima cittadina- significa non rispettare il provvedimento della Procura della Repubblica di Siracusa che, verosimilmente, dopo accurate indagini ha emesso il provvedimento, peraltro impugnabile presso le sedi competenti, che non è il Comune”.Il sindaco esprime vicinanza alle famiglie dei lavoratori e l’augurio che gli imprenditori che hanno subito il provvedimento facciano valere le loro legittime ragioni nelle sedi competenti”. Un’ulteriore puntualizzazione riguarda, inoltre, le imprese riconducibili alla cerchia familiare di Rachele Rocca. “Sono giornalmente oggetto di controlli da parte di tutte le attualità- garantisce il sindaco- intensificatisi da quando sono stata eletta. Non ho mai detto nulla in proposito, nemmeno quando ho subito un attacco di una violenza inaudita, riconducibile alla mia posizione politica. Vile atto per cui è stato anche convocato il Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica”. Rachele Rocca respinge con forza “le allusioni ad un attacco politico, che minimizzano un provvedimento penale, che non è emessa da un quisque de populo, ma da un magistrato della Repubblica Italiana. Continuiamo a lavorare-conclude Rocca- per il nostro territorio con una chiara idea del futuro e della crescita del nostro paese”.