Siracusa. Fuoco nella notte ad un mezzo dell'Igm: è un possibile avvertimento?

Potrebbe essere un nuovo, chiaro avvertimento del racket. Gli investigatori utilizzano la massima prudenza ma il violento rogo che nella notte ha distrutto totalmente un autocompattatore dell’Igm, parcheggiato in un deposito di contrada Bondifè, nel territorio di Melilli, ma alle porte di Siracusa, pare un inquietante messaggio di una criminalità organizzata che rialza la testa dopo anche l’intimidazione alla Sics. I vigili del fuoco, intervenuto un quarto d’ora prima delle due, non hanno trovato elementi certi per determinare le cause dell’incendio. La violenza del rogo ha distrutto tutto, comprese quelle che potevano essere considerate “prove”. Per entrare nell’area, dove oltre il mezzo vi sono le vasche della raccolta differenziata, i vigili hanno dovuto recidere la catena di sicurezza del cancello di ingresso. Quindi non c’erano segnali evidenti di effrazione. Il che, comunque, non esclude che eventualmente qualcuno possa aver scavalcato la recinzione. L’area, in fondo, non è custodita e le telecamere a circuito chiuso non sarebbero funzionanti. Ecco perchè non si esclude che possa trattarsi di un attentato incendiario. Ipotesi che, se confermata, rilancerebbe sul territorio interrogativi di ordine pubblico.




Siracusa. Immigrazione e riserva di Capo Murro di Porco, "il Comune faccia sentire la propria voce"

Un dibattito durato diverse ore, per sviscerare due argomenti che, per ragioni diverse, sono particolarmente spinosi e delicati. Da un lato l’immigrazione; dall’altro la vicenda legata alla perimetrazione della riserva di Capo Murro di Porto. Dal consiglio comunale, riunito questa mattina in adunanza aperta, è partito un messaggio chiaro, lanciato all’amministrazione Garozzo, affinché faccia sentire la propria voce sui temi affrontati: due sui tre previsti, mentre è slittato a data da destinarsi il punto relativo alla riqualificazione del parcheggio Talete, proposto da Simona Princiotta. Tra i parlamentari convocati hanno risposto all’appello Marika Cirone Di Marco, Edy Bandiera, Pippo Zappulla e Stefano Zito.
Sia sull’immigrazione che sulla riserva, Pippo Impallomeni ha chiesto interventi incisivi. Nel caso della gestione dell’immigrazione, anche da parte della prefettura e del questore, Mario Cageggi, “affinché si adottino le necessarie contromisure per affrontare i rischi connessi a una massiccia presenza di stranieri per effetto degli sbarchi”, mentre per l’istituzione delal riserva di Capo Murro di Porco, sull’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariarita Sgarlata, “allo scopo bloccare l’istituzione di una riserva che avrebbe conseguenze sull’intera area della penisola Maddalena e che è già sottoposta a sei vincoli diversi”.
Differenti sono state le posizioni espresse dai banchi del Pd. Sul primo argomento, Castelluccio ha proposto di intervenire a livello istituzionale perché l’Europa svolga il suo ruolo, cominciando a modificare il protocollo di Dublino e affinché si migliori il coordinamento sul tema dei minori non accompagnati; sul piano locale, ha sottolineato la necessità di un confronto ampio con tutte “le forza in campo e le associazioni degli immigrati”. A proposito dela riserva di Capo Murro di Porco, il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Pappalardo ha chiesto all’amministrazione di partecipare ai lavori, al via domani, della Commissione regionale per la protezione del patrimonio naturalistico soprattutto per la definizione del perimetro della zona protetta.
La risposta è arrivata poco dopo dal sindaco, Giancarlo Garozzo, che ha chiarito che “quella vasta area, candidata a diventare un bacino turistico per Siracusa, non può restare così com’è, per cui dalla Regione – ha detto il primo cittadino – ci aspettiamo non solo vincoli ma anche risorse e strumenti per la sua fruzione”.
Nel merito del dibattito sull’immigrazione, Impallomeni ha posto l’accento sull’aspetto della sicurezza complessiva “ciò alle luce – ha sostenuto – di episodi che sempre più spesso vedono coinvolti cittadini extracomunitari e non”. Inoltre, Impallomeni ha evidenziato la presenza di migranti “nei posteggi, nei supermercati, presso i semafori” e le abitazioni per chiedere denaro “con atteggiamenti a volte anche minacciosi”. Il consigliere però ha voluto precisare che gli “immigrati sono nostri amici”. Noi non siamo contro nessuno ma siamo preoccupati per la sicurezza dei cittadini siracusani. Impallomeni ha fatto riferimento anche ai casi di scabbia, malaria e Tbc registrati seppur in misura minima. Infine ha proposto il suo atto di indirizzo che impegna l’Amministrazione a farsi portavoce verso il prefetto e il questore delle preoccupazioni manifestate. Anche Impallomeni che stigmatizzato la scarsa presenza di rappresentanti istituzionali, “che sempre si registra quando vengono trattati temi scottanti”.
A Impallomeni ha fatto subito di contraltare Carmen Castelluccio, che ha contestato l’impostazione del dibattito rivolto essenzialmente verso il problema della sicurezza, lasciando in secondo piano “la vera questione”, cioè l’accoglienza di profughi, spesso bambini e donne, che fuggono da guerre e violenza. Si tratta, secondo Castelluccio, di “un problema sollevato in maniera strumentale perché le preoccupazioni illustrare non rappresentano oggi un’emergenza “in nessuno dei documenti prodotti dalle istituzioni impegnate sul fronte dell’immigrazione. Invece in città si registrano esempi di buone pratiche nel mondo del volontariato che non vengono evidenziati nella giusta misura”.
Nel dibattito sono intervenute anche Cetty Vinci e Simona Princiotta che ha invitato ha condurre il problema alla reale portata e senza allarmismi, mentre Sonia D’Amico ha posto l’accento sul dramma rappresentato dai migranti minori non accompagnati. Per Alberto Palestro, “l’allarme di Impallomeni è stato frainteso, perché il senso del dibattito è di evidenziare i rischi di un fenomeno che il nostro sistema non può reggere a lungo”.
Tra i parlamentari, Marika Cirone Di Marco, dopo avere illustrato le iniziative adottate dalla Regione, si è detta disponibile a un confronto con le commissioni consiliari competenti, compresa la consulta degli immigrati. Per Pippo Zappulla, la questione va affrontata in un contesto più ampio, visto che ci si affida troppo alle strutture di volontariato.
Per la riserva di Capo murro di porco è Impallomeni ha parlato di “colpi di mano” perché si sta privando “un’area di 577 ettari alla pubblica fruizione”. La perimetrazione era già scaduta ma è stata prorogata, caso unico, per altri due anni. Una riserva, ha aggiunto, vuol dire limitare la presenza degli uomini e delle attività economiche, il tutto per tutelare la palma nana, il mirto, il coniglio, la volpe e, come fauna non autoctona, la tortora e la quaglia. Impallomeni ha evidenziato che nella zona ci sono già 6 vincoli ed è vietata la caccia. Invece si rischia colpire attività economiche già esistenti e di bloccare iniziative “che potrebbero dare ampio ristoro alla popolazione amministrata”.
Su questo tema si è innestato anche l’intervento di Cetty Vinci, per la quale la tutela del territorio è prioritaria ma va armonizzata con gli investimenti che sono già stati proposti con le dovute compensazioni. Vinci ha fatto riferimento in particolare ad un investimento alberghiero di alto livello, che può portare occupazione e per il quale sono state fornite garanzie in termini di tutela.
Per Edy Bandiera, il tema in discussione concerne la più vasta questione delle scelte per il territorio, invitando la politica e le istituzioni a recuperare il ruolo di “camera di compensazione degli interessi legittimi, quelli pubblici, che sono prioritari, e quelli privati”.
Di parere opposto è Alessandro Acquaviva per quale la riserva favorisce la fruizione. Il territorio è tutelato da norme ben precise e, nel caso di Capo murro di porco, è sottoposto al piano paesaggistico. Ma mentre le sole norme mummificano la aree sottoposte a vincoli, le riserve favoriscono la corretta fruizione attraverso una gestione attenta delle zone interessate.
Marika Cirone Di Marco ha respinto, infine, l’idea che sia stato compiuto un colpo di mano perché sono state rispettate le norme e le procedure previste. Allo stesso modo, ha bocciato la chiave di lettura secondo la quale ci sarebbe una separazione tra chi vuole favorire lo sviluppo e l’occupazione e chi invece blocca tutto questo solo perché pone l’accento sulla tutela del territorio.




Siracusa. Pulizie al Paolo Orsi: scade il contratto, a casa i 15 dipendenti dell'impresa

La “spada di Damocle” di un imminente licenziamento per i 15 dipendenti della “P.f.e”, l’azienda che si occupa della pulizia del museo archeologico “Paolo Orsi”, il cui contratto è in scadenza. Prospettive preoccupanti per i dipendenti dell’impresa, che hanno annunciato un sit-in per il 12 giugno mattina, a partire dalle 9, davanti la sede del museo, in viale Teocrito. “Un servizio importante- sottolinea il segretario generale della Fisascat Cisl, Vera Carasi- quello che svolgono questi lavoratori, impegnati all’interno delle sale museali e degli uffici. Appare incredibile- protesta Carasi- che si proceda ai licenziamenti per cambio gestione in mancanza di una gara che riassegni il servizio. Un doppio danno- prosegue la rappresentante sindacale- Il primo lo si causa ai lavoratori, che si ritrovano a spasso, ma anche un danno notevole alla struttura, che sarà probabilmente costretta a chiudere”.




Siracusa. Tasi, Articolo 4 : "Un altro pasticcio, tra scadenze fissate e rinvii annunciati"

“Un pasticcio dopo l’altro in tema di tasse a Siracusa. Prima la Tares 2013, con aumenti spropositati a fronte di un servizio pessimo. Adesso le procedure frettolose e confusionarie per il pagamento della Tasi”. Una disamina spietata quella che “Articolo 4” fa della gestione delle imposte da parte del Comune. Indice puntato contro l’assessore al Bilancio, Santi Pane. “Sembra di rivivere la stessa impressionante serie di rinvii e comunicazioni contraddittorie che hanno contraddistinto il periodo precedente alla scadenza della Tares 2013- sostiene il gruppo che fa riferimento, in provincia, a Salvo Sorbello – L’assessore si è prima lanciato in promesse legate alla presunta intenzione di ridurre le tasse locali salvo poi decidere, con una procedura frettolosa, di imporre il pagamento della Tasi entro il 16 giugno. Infine, incredibilmente, a pochi giorni dalla scadenza, si parla di una possibile proroga di 3o giorni”. Un percorso che i rappresentanti di opposizione giudicano confusionario. “Pane dovrebbe sapere- conclude la nota di Articolo 4- che il noto economista Adam Smith, già parecchi anni fa, spiegava in maniera inequivocabile che l’imposta che ogni individuo è tenuto a pagare dovrebbe essere certa e non arbitraria. Il tempo di pagamento, i modi, l’ammontare, tutto dovrebbe essere chiaro e preciso per il contribuente”.




Siracusa. Ludopatia,un ddl per contrastarla.Coltraro: "Sgravi per chi rinuncia alle macchinette da gioco"

Un disegno di legge per contrastare la ludopatia in Sicilia. Lo annuncia il parlamentare regionale di “Sal”, Giambattista Coltraro, che questa mattina ha affrontato l’argomento nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del movimento, in corso Gelone. L’idea espressa dal parlamentare dell’Ars è quella di agire su due diversi fronti. “Nei prossimi giorni sarò il primo firmatario di un ddl che stiamo elaborando per individuare un percorso in grado di contrastare un fenomeno, quello della ludopatia, che colpisce soprattutto giovanissimi e anziani, anche in provincia. L’intento è quello di stabilire delle regole certe che possano essere anche un deterrente valido. Inaccettabile- commenta Coltraro- che locali pubblici con slot machines operino a pochi passi dalle scuole, facilmente raggiungibili, quindi, dagli studenti”. In provincia, invece, “Sal” e “Articolo 4” intendono riproporre quanto già fatto al Comune di Siracusa, con l’approvazione, da parte dell’assise cittadina, di un emendamento al regolamento Tasi che consente agli esercenti che rinunciano alle macchinette da gioco, un risparmio sul pagamento dell’imposta. “Lo riproporremo in ogni comune del territorio- prosegue Coltraro- e siamo convinti che l’esito sarà analogo a quello registrato nel capoluogo. Su alcuni temi il consenso è e deve essere trasversale”.




Melilli. Poca acqua a Città Giardino. "E' probabile che dipenda dagli allacci abusivi"

Il serbatoio che fornisce l’acqua potabile a Città Giardino non riesce più a soddisfare le esigenze del territorio, ma il problema non sarebbe legato al possibile malfunzionamento dell’impianto. I problemi di erogazione idrica continuano ad arrecare disagi ai residenti della frazione di Melilli, eppure non ci sarebbero perdite lungo la rete idriche e l’impianto di sollevamento potrebbe garantire acqua per quantità ben al di sopra delle necessità locali. Facile, a questo punto, intuire che la causa possa essere legata al fenomeno degli allacci abusivi, su cui si starebbe concentrando anche l’attenzione dell’amministrazione comunale. “Se così fosse- fa presenta l’assessore Salvo Midolo- sarebbe una beffa per l’intera comunità. Non escludiamo che qualcuno possa utilizzare impropriamente, per irrigazione o altro uso non autorizzato, la condotta comunale. I controlli sull’impianto – precisa Midolo – vengono effettuati dal personale dell’Ufficio Tecnico comunale e dai Vigili Urbani, ma anche i carabinieri di Priolo starebbero seguendo, per le proprie competenze, questa singolare vicenda”. Pesa, sull’andazzo generale, l’impossibilità di usare il pozzo “Cannizzo”, sequestrato in via precauzionale per via dell’inquinamento di alcune falde acquifere riscontrato.
In attesa di venire a capo del “giallo” dell’acqua che non basta, l’amministrazione comunale interromperà, nelle ore notturne, l’erogazione idrica, per consentire al serbatoio comunale di riempirsi ed essere utilizzabile fin dalle prime ore del mattino. Spesso, però, già nel primo pomeriggio in parecchie zone l’acqua non arriverebbe nelle abitazioni.




Siracusa. Onda Pride, il sindaco aprirà il corteo inaugurale del 5 luglio

Sarà il sindaco, Giancarlo Garozzo ad aprire, il prossimo 5 luglio, l’Onda Pride a Siracusa. Il programma della manifestazione organizzata da “Arci Gay” è in fase di definizione. Il primo cittadino darà il via, alle 18,30 da riva Garibaldi, all’iniziativa che inaugurerà il calendario degli appuntamenti allestito. Si partirà con un corteo che si concluderà il largo Aretusa, dove sarà allestito il Pride Village già dal 3 luglio e che ospiterà tavole rotonde e , in serata, momenti di spettacolo. Soddisfazione viene espressa dal presidente provinciale di “Arcigay”, Armando Caravini. “Dopo avere dimostrato, con l’approvazione del registro delle unioni civili, la propria sensibilità- commenta il rappresentante dell’associazione- Garozzo conferma che la questione lgbt appartiene a tutta Siracusa. Per questo va ringraziato a nome di tutto il direttivo provinciale”.




Siracusa. Pulizia del litorale, via la posidonia da Fontane Bianche. Italia: "Ma il problema non è del tutto risolto"

Risolto, ma solo parzialmente, il problema della pulizia delle spiagge del litorale avviata dal Comune. Il principale ostacolo da superare resta quello legato alla rimozione e al successivo smaltimento della posidonia, la pianta acquatica che, per legge, non può essere smaltita in discarica ma accantonata e poi adeguatamente trattata in impianti che ne consentono il riutilizzo. In alcune zone balneari del capoluogo le alghe sono state rimosse dalla sabbia e trasportate presso una struttura della provincia che aveva manifestato la propria disponibilità ad accoglierne una certa quantità, già superata. Ecco perché in queste settimane si tenta di individuare qualche soluzione alternativa o, quantomeno, qualche impianto alternativo a cui destinare la posidonia non ancora raccolta. Se Fontane Bianche festeggia, Ognina non può ancora fare altrettanto. “L’impegno dell’amministrazione comunale- spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Italia -è totale e stiamo lavorando per risolvere ognuno dei problemi legato alla tutela ambientale, da ogni punto di vista. Non sempre, quando i tempi sembra particolarmente lunghi, questo dipende dal Comune. Al contrario, molto spesso è la burocrazia a dettarli, la legge. Nel caso della posidonia, stiamo valutando con la Capitaneria di Porto le possibilità più opportune per intervenire e per farlo nel minor tempo possibile”. Il vice sindaco sfiora anche un altro tema, su cui si focalizza l’attenzione di parecchi cittadini, residenti in quartieri della città deturpati da discariche di amianto che rappresentano un pericolo per la salute di chi vive in quelle aree. “Non abbiamo preso sottogamba la questione- chiarisce Italia- ma ci sono dei tempi tecnici e a questi dobbiamo necessariamente attenerci”.




Sbarco ad Augusta, fermati 4 presunti scafisti

Sarebbero gli scafisti dell’ultimo sbarco, che ha condotto 1252 migranti al porto commerciale di Augusta. La polizia di Frontiera marittima di Siracusa e gli uomini del Nucleo Interforze per il Contrasto all’Immigrazione clandestina hanno posto in stato di fermo 4 uomini, di nazionalità tunisina. Dovranno rispondere tutti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.




Siracusa. Tentavano di occupare una villetta abbandonata: denunciati

Tentavano di occupare una villetta in stato di abbandono. Avevano già forzato l’ingresso e si preparavano a sistemare all’interno dell’abitazione la propria roba. Un “trasloco” che non è stato, però, completato. L’unico risultato ottenuto è stata una denuncia per tentata occupazione e violazione di proprietà privata. Protagonisti del tentativo fallito, due giovani di 33 e 20 anni. Per uno di loro, che all’arrivo degli uomini delle Volanti si sarebbe trovato all’esterno del villino, è scattata la denuncia per inosservanza degli obblighi degli arresti domiciliari cui è sottoposto.