Siracusa. Cambia per una settimana la circolazione in largo Campania. Gambuzza: "Interventi urgenti, probabile qualche disagio"

Modifiche temporanee alla circolazione nella zona di largo Campania, nel tratto tra viale Tunisi e via Grottasanta. Dalle  9 di martedi 11 febbraio e fino alle 17 del  18 febbraio, i veicoli provenienti da viale Acradina avranno l’obbligo, una volta giunti all’intersezione con largo Campania, di svoltare a destra per via Delfica o a sinistra per via Grottasanta. I cambiamenti sono disposti da un’ordinanza del settore Viabilità, per consentire i lavori di realizzazione di una caditoia a raso. Chi proviene da via Delfica, invece, dovrannosvoltare per viale Acradina o per via Grottasanta, mentre i mezzi che provengono da via Puglia potranno proseguire per viale Tunisi. I veicoli, infine, che percorrono viale Tunisi, dovranno proseguire per via Puglia. Nei giorni in cui gli interventi saranno in corso, vigerà il divieto di sosta con rimozione coatta in viale Tunisi, dal civico 5 all’intersezione con largo Campania, sul lato destro del senso di marcia con direzione via Puglia; in via Grottasanta, nel tratto interposto tra largo Campania e via Alaimo da Lentini, ambo i lati; in via Alaimo da Lentini, nel tratto interposto tra via Grottasanta e viale Tunisi, ambo i lati. Percorsi alternativi anche per i mezzi Ast. Inevitabile qualche disagio alla circolazione. “Mi dispiace- commenta l’assessore alla Mobilità, Silvana Gambuzza- L’intervento è urgente e ormai improcrastinabile. Durerà solo una settimana e vigileremo affinché i tempi vengano rispettati”.




Siracusa. "Municipio di Cassibile" e conferimenti di cittadinanza onoraria. Così il quartiere gioca a fare la città

Se non c’è il riconoscimento ufficiale, facciamo finta, “tra amici”, che ci sia. Curioso quanto sta accadendo da qualche settimana a Cassibile. Il quartiere periferico di Siracusa rivendica da anni la propria autonomia. I residenti di quella zona  non si sentono siracusani ma cassibilesi e saltano all’occhio, osservando, magari da una panchina di piazza Marchesi Loffredo, l’ex frazione del capoluogo, tutte le caratteristiche tipiche della vita di paese, con una propria identità, supportata da un senso di appartenenza particolarmente forte.  Che da anni la circoscrizione a sud di Siracusa, così come fa, all’estremo opposto, Belvedere, lotti per diventare Comune è cosa ben nota. Un percorso lungo e tortuoso, fatto di sentenze del Tar, poi del Consiglio di giustizia amministrativa, di ricorsi , di una battaglia interminabile con palazzo Vermexio. E siccome l’autonomia non è arrivata, il presidente del consiglio di quartiere, Paolo Romano, che è stato anche assessore comunale, ha scelto una strada diversa, “simbolica”, la definisce. Così, nelle comunicazioni interne, informali, non sarebbe infrequente leggere  l’intestazione “Municipio di Cassibile”. “E’ solo una sottolineatura della nostra identità- assicura Romano- Un modo per ricordarci che siamo cassibilesi e che continuiamo ad essere convinti del diritto all’autonomia di questa fetta di territorio, che include anche la zona balneare di Fontane Bianche”. Nulla di tutto questo, ovviamente, accade nella documentazione formale. In quel caso, come per tutti gli altri consigli di quartiere, l’intestazione parla di circoscrizione. Agli avvisi “municipalizzati” si sarebbe aggiunta, adesso, un’altra singolarità. Ieri sera, nel corso di una cerimonia sobria e, anche in questo caso, informale, sarebbe stata conferita la cittadinanza onoraria di Cassibile a padre Salvatore Arnone, parroco della chiesa del quartiere.  Cittadinanza “simbolica”, certo,  ma densa di significato. E’ come se, per gioco ma neanche tanto, a Cassibile si sia deciso di “bypassare” il percorso burocratico che, fino ad oggi, non ha permesso al quartiere di staccarsi da Siracusa. Si corre, però, il rischio di confondere le idee a qualcuno. A prescindere da tutto questo, Romano fa notare come “il regolamento sul decentramento amministrativo non venga applicato. Ci sarebbero dei margini di autonomia per le circoscrizione- osserva l’ex consigliere comunale- Alcuni piccoli interventi possono essere disposti direttamente dal quartiere, senza passare attraverso l’intervento del Comune, ma senza la dotazione economica necessaria, qualsiasi opportunità rimane “lettera morta”. Un’ingiustizia a cui mi oppongo da tempo ma, al momento, senza ottenere alcun riscontro dall’amministrazione comunale. Un danno per i cittadini, che avrebbero la possibilità di vedere risolti in tempi celeri alcuni problemi di vivibilità e che, invece, devono aspettare i tempi, spesso biblici, dell’ente”.




Noto. La tragedia di contrada Romanello, Natura Sicula: "L'assassino è il cemento selvaggio"

Cemento, materiale di risulta che, nel tempo, ha riempito il fiume Asinaro restringendone l’alveo e aumentando la velocità dell’acqua. E’ da quì che occorre ripartire quando si parla del tragico incidente di Noto , in cui hanno perso la vita due donne ed una bambina di soli sette anni. A dirlo è “Natura Sicula”, a pochi giorni da quanto accaduto sabato notte in contrada Romanello. “Il fiume Asinaro si ingrossa e uccide tre persone- è la ricostruzione dei fatti dell’associazione ambientalista- Poi c’è la disgrazia, la fatalità, l’imprudenza. Ma l’assassino ha un nome preciso: il cemento, che sigilla in modo irreversibile Madre Terra”. Parole dure, un indice chiaramente puntato su chi ha fatto di quella zona “il regno del cemento selvaggio, con decine di case, abusive o con regolare concessione edilizia. Hanno sventrato la collina e soltanto un mese fà, in quel quartiere- spiega ancora l’associazione- su segnalazione di alcuni cittadini, poi minacciati, la Guardia di Finanza ha sequestrato un immobile costruito proprio sulle rive dell’Asinaro”. La denuncia si fa ancora più pesante quando fa riferimento ad “alcuni cosiddetti tecnici, “sacerdoti del cemento”, che dicono di non avere nulla a che fare con l’abusivismo, ma non hanno mai denunciato alcuna casa abusiva. Si preferisce il denaro alla bellezza, l’asfalto al paesaggio, il caos edilizio all’armonia”. Un appello è rivolto al sindaco, Corrado Bonfanti. “Con la sua amministrazione- è l’auspicio con cui “Natura Sicula” chiude il suo intervento- può e deve dare una risposta forte alle tragiche domande che questi morti pongono alla nostra comunità: impedisca la cementificazione della campagna, dica “no” alla trasformazione di aree agricole in residenziali,  mentre la città rimane un insieme di contenitori tristemente vuoti”.
 
 




Siracusa. Fondo di riserva del sindaco, Princiotta: "Garozzo coinvolga i consiglieri nelle sue scelte e basta con certi tipi di tasse"

““No” alla tassa sui loculi ed un maggiore senso di responsabilità da parte del sindaco, Giancarlo Garozzo, nel condividere con i consiglieri le sue scelte amministrative, a partire dall’utilizzo del fondo di riserva”. La consigliera comunale del Pd, Simona Princiotta torna parlare dei provvedimenti decisi dal Comune che non condivide. “Il fondo di riserva- precisa Princiotta- è discrezione del primo cittadino, ma sarebbe opportuno valutare insieme le priorità”. L’esponente di maggioranza tiene anche a fare un’altra puntualizzazione, rivendicando la paternità della battaglia in consiglio comunale per il rinvio del pagamento della Tares. La minoranza aveva espresso soddisfazione per avere convinto gli altri consiglieri a far slittare la scadenza al prossimo aprile, Princiotta replica facendo notare che “l’opposizione non avrebbe nulla di cui vantarsi senza la sensibilità e l’impegno di tutti noi per non gravare ulteriormente sulle tasche dei siracusani”. La consigliera si spinge anche oltre, osservando come “questa proposta non rappresenti il massimo sforzo che l’amministrazione può compiere a favore dei cittadini. Ecco perché – conclude – mi riservo di far valutare ai colleghi del Pd ulteriori limature al provvedimento che sarà presentato in aula”.




Siracusa. Rc auto, i carrozzieri tirano un sospiro di sollievo. Calì (Cna): "Stralciato dal decreto "Destinazione Italia" l'articolo 8"

“Salve migliaia di piccole e medie imprese artigiane del settore carrozzeria e tutelati i diritti di automobilisti e vittime della strada”. Evidente la soddisfazione del presidente provinciale Cna Autoriparazione di Siracusa, Carmelo Calì dopo la decisione, questa mattina a palazzo Chigi, nel corso della riunione dei capigruppo di maggioranza e il Governo, di stralciare l’articolo 8 del decreto “Destinazione Italia”, che l’associazione di categoria contestava fortemente. Se la norma fosse stata inserita nel decreto, secondo la Cna, le assicurazioni avrebbero ottenuto l’assoluto controllo del mercato della riparazione dei veicoli incidentati, paventando “una presunta automatica riduzione delle tariffe Rc auto. L’articolo- prosegue Calì – rendeva, nei fatti, obbligatoria la“forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime”. La conseguenza, per le associazioni che si sono opposte a questa norma, sarebbe stata una penalizzazione per tutte le officine non convenzionate e l’impossibilità, per gli automobilista, di fare in libertà le proprie scelte, non potendo rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia.  “Per fortuna- conclude Calì – si è evitato di penalizzare inutilmente un comparto produttivo, che assicura decine di migliaia di posti di lavoro senza nulla chiedere allo Stato”. La pensa diversamente Adiconsum. “A poche ore dalla conversione di normi importanti come quelle contenute nel Dl Destinazione Italia- protesta il presidente nazionale dell’associazione a tutela dei consumatori- le lobby riemergono e tentano di inserire i soliti emendamenti di poche riche che favoriscono i loro interessi, penalizzando i soggetti deboli, cioè i consumatori. Ci sono riuscite facendo stralciare l’art. 8 sull’Rc auto – prosegue Giordano – e ora stanno tentando, non più con un emendamento, ma con un ordine del giorno, di annullare il mercato tutelato. Se ciò gli riuscisse, i consumatori pagherebbero la bolletta elettrica ancora di più. Non si possono favorire solo le grandi aziende dell’energia, uccidendo anche la liberalizzazione del settore. Il mercato tutelato va migliorato, ma tutelato”.
 
 




Siracusa. Incendio all'ospedale "Umberto I", lo avrebbe appiccato una paziente ricoverata in Psichiatria

Ci sarebbe un gesto volontario alla base dell’incendio che si è sviluppato nel tardo pomeriggio di oggi nel reparto di Psichiatria dell’ospedale “Umberto I” di Siracusa. Ad appiccarlo sarebbe stata una donna di 38 anni, ricoverata nella struttura sanitaria. La donna ha riportato un’ustione alla gamba. Il fuoco, secondo quanto verificato  dai pompieri, si è originato dal materasso del suo letto. E’ accaduto pochi minuti prima delle 18,30. Prima dell’arrivo dei soccorritori, il personale dell’ospedale ha parzialmente domato le fiamme e fatto uscire i pazienti dalla camera in cui si è verificato l’episodio. Panico all’interno dell’unità operativa, ma anche nell’atrio dell’ospedale, attiguo al reparto di Psichiatria. Un denso fumo nero ha invaso, infatti, i locali, tanto che i vigili del fuoco hanno dovuto fare ricorso al motoventilatore. Le operazioni si sono concluse soltanto in serata. Sull’episodio indaga la polizia




Siracusa. Operazione "Tessa", tentava di lasciare l'Italia per sfuggire all'arresto, la Mobile lo rintraccia in un albergo di Milano

Era riuscito a fuggire e si nascondeva a Milano, in un albergo, pronto a lasciare l’Italia per rifugiarsi in Svizzera e sfuggire all’arresto. E’ stato rintracciato e arrestato dalla Squadra Mobile di Siracusa, con la collaborazione dei colleghi milanesi, Yohannes Ghebrezgihabiher, 39 anni, eritreo, destinatario di una misura di arresti domiciliari emessa dalla Procura Distrettuale di Catania  nell’ambito dell’operazione “Tessa” dello scorso 29 gennaio,  con cui la polizia ha scoperto una  rete parallela a quella dell’accoglienza dei migranti,  con degli “scafisti di terra” proprio a Siracusa (leggi qui). L’operazione ha portato all’emissione di 11 misure cautelari. Per il trentanovenne,  l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla permanenza irregolare di clandestini nel territorio italiano. Per rintracciare Ghebrezgihabiher, gli uomini della Mobile si sono avvalsi di strumentazioni tecnologiche, controllando le utenze cellulari in uso all’uomo. Attraverso questo tipo di indagini, gli agenti avrebbero appreso del tentativo dell’uomo, il 3 febbraio scorso, di fuggire dall’Italia a bordo di un treno diretto a Como. L’obiettivo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di varcare il confine della Svizzera per sottrarsi all’arresto. Una volta rintracciato e bloccato,  Ghebrezgihabiher si sarebbe rifiutato di fornire un domicilio in cui scontare la misura cautelare. Un diniego che ha spinto il tribunale di Catania a disporre per lui l’arresto in carcere, a San Vittore.
 




Siracusa. Servizio scuolabus riattivato? Un lettore di SiracusaOggi: "Ho aspettato inutilmente per un'ora".Lo Giudice: "Verifiche in corso"

“Oltre un’ora di attesa, vana, aspettando l’autobus che avrebbe dovuto condurre i nostri bambini a scuola, come assicurato dal Comune di Siracusa. Inutile l’attesa, altrettanto il tentativo di avere informazioni dagli uffici dell’assessorato alla Pubblica istruzione”. La protesta è di  un residente dell’ Arenella. “Un avviso affisso nella bacheca dell’istituto scolastico frequentato dai miei bambini- racconta Antonio – annunciava,  senza possibilità di equivoci, che mercoledi 5 febbraio, oggi, sarebbe stato riattivato lo scuolabus per accompagnare nelle rispettive scuole gli alunni  residenti in aree periferiche della città”. Un annuncio particolarmente gradito, visto che si tratta di un servizio invocato a gran voce da parecchio tempo. “Sveglia alle 6 e, come è sempre stato, alle 6,45- spiega il lettore di SiracusaOggi – eravamo alla solita fermata, all’incrocio tra Fanusa ed Arenella. Abbiamo aspettato fino alle 7,30, poi siamo andati via, in auto”. Inutile, stando a quanto il cittadino racconta alla redazione, chiedere spiegazioni al numero telefonico indicato nella comunicazione affissa a scuola: “eternamente occupato”. Infine la decisione di rivolgersi all’Ufficio pubblica istruzione raggiungendolo fisicamente. “Mi è stato detto di ritelefonare domani mattina per avere qualche informazione- conclude Antonio- Onestamente, da ottobre, ogni 15 giorni, mi rivolgo agli uffici comunali per comprendere le ragioni del disservizio. Questa situazione mi ha proprio stancato”. La segnalazione di Antonio non è l’unica arrivata in giornata agli uffici dell’assessorato alla Pubblica Istruzione. Una volta informato, l’assessore Alessio Lo Giudice ha predisposto tutte le verifiche del caso, con una ricognizione che sarà completata domani. Secondo indiscrezioni, in alcune zone il servizio sarebbe stato effettivamente attivato, mentre altre aree sarebbero rimaste fuori. “Abbiamo emesso la circolare – precisa Lo Giudice – nel momento in cui, una volta perfezionato il contratto, la ditta ci ha comunicato la data di avvio dell’attività. Il rapporto con l’amministrazione comunale è in essere e abbiamo, quindi,  tutto l’interesse a chiarire subito cosa sia accaduto”.




Siracusa. Liquami in via Cristoforo Colombo. L'associazione "TFM" chiede un intervento immediato di Sai 8

Fogne a cielo aperto in via Cristoforo Colombo, nella zona balneare della Fanusa. Da dieci giorni, dalle tubazioni delle acque nere affiorerebbero liquami, che si riverserebbero sulla strada, creando una grossa pozza maleodorante. Questa mattina, il presidente dell’associazione “Tfm”, Terrauzza Fanusa Milocca ,Francesco Santuccio,  insieme ad altri componenti del gruppo, ha effettuato un sopralluogo, a seguito  della segnalazione di alcuni residenti, constatando l’esistenza di ” un singolare “laghetto”.Peccato – osserva Santuccio – che non si tratti di acque trasparenti e invitanti, ma di fogna. Il problema è stato prontamente segnalato alla “Sai 8″, a cui chiediamo un intervento urgente, al fine di  eliminare subito le perdite e salvaguardare l’igiene pubblica mettendo fine ai disagi che ne conseguono per gli abitanti della zona”.




Siracusa. Parco archeologico di Siracusa, ancora un paio di settimane per il parere del Comune. La soprintendente Basile: "Elasticità limitata"

Più tempo al Comune per esprimere il proprio parere sulla perimetrazione del parco archeologico Siracusa, ma l’attesa non dovrà durare più di un paio di settimane. La soprintendente ai Beni Culturali, Beatrice Basile spiega alcuni aspetti tecnici della vicenda che ha infiammato gli animi di alcune associazioni ambientaliste ed esponenti politici locali. Il termine entro cui l’amministrazione comunale avrebbe dovuto dire la sua sulla proposta di perimetrazione della Soprintendenza è scaduto da qualche giorno ed è probabile, secondo indiscrezioni, che il documento non sia fornito prima dei prossimi dieci giorni. Il parere di palazzo Vermexio non è vincolante, ma fornisce chiaramente delle notizie utili alla Regione, a cui spetta la decisione sull’area da sottoporre, poi, a tutte le tutele del caso e alla gestione di un unico sito archeologico. “Il mancato rispetto della scadenza- spiega Basile- non comporta una conseguenza nell’immediato. Nessuna porta si chiude nell’immediato.C’è la possibilità di fornire al Comune più tempo per fare le valutazioni del caso, che nel caso delle amministrazioni comunali sono notoriamente piuttosto lunghi. E’ chiaro che se dovesse trascorrere un periodo eccessivamente lungo si interverrà”. Una volta trasmessa all’assessorato regionale l’intera documentazione, laddove dovessero esserci delle osservazioni o degli errori “meramente grafici” eventualmente commessi nella redazione della perimetrazione, la Soprintendenza potrebbe essere richiamata in causa per le correzioni del caso. Prima della chiusura della pratica, dunque, è probabile che trascorrano ancora dei mesi.